DIREZIONE DIDATTICA STATALE II CIRCOLO Argomenti trattati: la carta il metallo la plastica le sostanze nocive il vetro il concetto delle 4 R la nostra esperienza la spazzatura … nella poesia esperimenti con l’esperta Premi esc per uscire La carta è un materiale costituito da materie prime fibrose, generalmente vegetali, unite per feltrazione ed essiccate. A seconda dell'uso a cui è destinata alla carta possono essere aggiunti collanti, cariche minerali, coloranti ed additivi diversi. È un materiale igroscopico. Il materiale più comunemente usato è la polpa di legno, solitamente legno tenero come per esempio l'abete o il pioppo, ma si usano anche altre fibre come cotone, lino e canapa. Per tornare all’elenco Gli elementi metallici presenti in natura sono circa 75. Tuttavia i metalli di uso comune sono solo una ventina. Il FERRO è in assoluto il metallo più usato nel mondo, con più di 620 milioni di tonnellate di minerale estratto ogni anno (ferro contenuto). La sua lega principale è l'ACCIAIO, prodotto in quasi 800 milioni di tonnellate, compreso il metallo riciclato: lo troviamo nelle case (elettrodomestici, utensili da cucina), nelle strade (mezzi di trasporto, tubature), nelle fabbriche (motori, macchinari), negli impianti petroliferi (cisterne, tubature, torri di distillazione), nei porti marittimi (navi, gru, sili), ecc. L'altra lega del ferro è la GHISA, usata per oggetti "statici" che non devono sopportare grossi sforzi (per esempio basamenti di macchinari, tombini stradali). METALLI NON FERROSI. Tutti gli altri metalli, sommati tra loro, non raggiungono la produzione annua dell' acciaio. Ognuno è usato in settori specifici: - l' alluminio e il magnesio sostituiscono l' acciaio per leggerezza; - il rame è il migliore conduttore di elettricità dopo l' argento; inoltre resiste bene alla corrosione, come lo zinco (con cui entra in lega per formare gli ottoni); - il piombo è usato per schermature contro i rumori. Per tornare all’elenco PERCHÈ LA PLASTICA NON SI DETERIORA? Le molecole di cui è costituita la plastica formano delle lunghe catene: più queste catene sono ordinate e parallele, cioè più la struttura è "cristallina", maggiore è la resistenza del materiale ad ogni tipo di attacco da parte di agenti ambientali (batteri, luce, ossigeno). Ciò in quanto la catena molecolare viene a presentare pochi punti di attacco per eventuali azioni chimiche che possono spezzare il legame tra le molecole. Inoltre spesso vengono aggiunti degli additivi che aumentano la resistenza all'invecchiamento. Per andare avanti PLASTICA, CHE NE FACCIAMO? La plastica è un materiale non biodegradabile ed infrangibile, e come tale sarebbe utile impiegarla per prodotti destinati a durare. Invece siamo circondati da prodotti "usa e getta" in plastica. Tutti vogliono bruciare la plastica perché ha un buon potere calorifico e perché più ne viene bruciata, più se ne dovrà produrre di nuova, alimentando il mercato dei prodotti petrolchimici secondo una logica altamente dissipativa della risorsa petrolio. Per tornare all’elenco Nonostante i grandi passi fatti nella creazione di nuovi prodotti e sostanze chimiche, le industrie continuano ad utilizzare centinaia di sostanze nocive (ad esempio l’usatissimo cloro). Purtroppo esistono ancora numerosi ostacoli, quali ad esempio la mancanza di formazione e investimenti insufficienti, nel percorso che porterà all’utilizzo di prodotti chimici “ecologici” e alla progettazione di sostituiti per la maggior parte dei composti in utilizzo oggi giorno. Dei circa 83.000 prodotti chimici in commercio, solo un centinaio di questi possono essere considerati “ecologici”. I restanti si accumulano nel corpo umano ed in natura, creando gravi danni ambientali e malattie come il cancro. Per alcuni prodotti non si conoscono neppure i rischi o sono comunque incerti. Per tornare all’elenco In senso fisico il vetro è un materiale solido amorfo, solitamente prodottosi quando un adatto materiale viscoso viene solidificato rapidamente, in modo tale che non abbia il tempo di formare una regolare struttura cristallina. Comunemente si intende con il termine vetro uno specifico tipo, il vetro siliceo, comunemente utilizzato negli edifici, come contenitore, in elementi decorativi ecc. In forma pura, il vetro è trasparente, duro, pressochè dal punto di vista chimico e biologico e presenta una superficie molto liscia. Queste caratteristiche ne fanno un materiale utilizzato in molti settori; ma nello stesso tempo il vetro è fragile e tende a rompersi in frammenti taglienti. Questi svantaggi possono essere modificati, in parte o interamente, con l'aggiunta di altri elementi o per mezzo di trattamenti termici. Il vetro comune è costituito quasi esclusivamente da diossido di silicio (SiO2) (chiamato anche silice, gli stessi componenti della forma cristallina più comune che è il quarzo e cioè atomi di silicio e di ossigeno) e dalla sua forma policristallina, la sabbia. In forma pura, la silice ha un punto di fusione di circa 2000°C ma spesso durante la produzione del vetro vengono aggiunte altre sostanze per abbassare questa temperatura. Una di queste è la soda (carbonato di sodio Na2CO3) oppure la potassa (carbonato di potassio) che abbassano il punto di fusione a circa 1000°C. Poiché la presenza di soda rende il vetro solubile in acqua (caratteristica certo non desiderabile), viene aggiunta anche calce (ossido di calcio, CaO) per ripristinare l'insolubilità. Per tornare all’elenco I concetti delle 4 R: Riduzione, Recupero, Riuso, Riciclo Per andare avanti Premi esc per uscire Per tornare all’elenco Riduzione "Nel 2005 l'Italia ha prodotto 1,6 milioni di tonnellate (di rifiuti) in più rispetto al 2003, raggiungendo un totale di 31,7 milioni di tonnellate": è quanto emerge dal Rapporto rifiuti 2006 presentato dall'Apat (Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici). Il fenomeno della continua crescita della quantità e della pericolosità dei rifiuti prodotti è allarmante, per questo la riduzione e la prevenzione sono gli obiettivi fondamentali individuati sia dagli interventi normativi europei che nazionali nella gestione dei rifiuti. Per andare avanti Recupero • Il recupero dei rifiuti è regolato dall’articolo 181 del D.Lgs 152/2006 il quale stabilisce che ai fini di una corretta gestione dei rifiuti le Pubbliche amministrazioni favoriscono la riduzione dello smaltimento finale dei rifiuti attraverso: • il riutilizzo, il reimpiego e il riciclaggio; • le altre forme di recupero per ottenere materia prima dai rifiuti; • l’adozione di misure economiche e la previsione di condizioni di appalto che presrivano l'impiego dei materiali recuperati dai rifiuti al fine di favorire il mercato di tali materiali; • l’utilizzazione dei rifiuti come mezzo per produrre energia. Per andare avanti Sistemi di recupero delle principali tipologie di rifiuti Plastica Il sistema di recupero è costituito da tre passaggi: conferimento, selezione e rilavorazione. Nei Centri di Conferimento i gestori della raccolta differenziata depositano periodicamente il carico raccolto di bottiglie, flaconi ed altri imballaggi in plastica. I Centri di Selezione e Stoccaggio rappresentano il passaggio successivo. In essi confluisce il materiale in balle proveniente dai Centri di Conferimento, nonché gli imballaggi in plastica provenienti direttamente dalla raccolta differenziata. In questi centri i contenitori in plastica vengono suddivisi in frazioni omogenee per tipologia di polimero costituente il contenitore (PE, PET e PVC). Inoltre la frazione in PET viene ulteriormente suddivisa per colore. L’ultimo anello è rappresentato dai Centri di Rilavorazione, che trasformano i tre polimeri selezionati in materiale plastico di alta qualità. Carta La carta raccolta viene portata in appositi depositi dove viene effettuata una prima selezione del materiale. Carta e cartone vengono separati da altri materiali conferiti insieme ad essi; talvolta si separano diverse qualità di carta che hanno prezzi di mercato differenti. Poi i diversi materiali vengono pressati e confezionati in balle. Di qui le balle vengono portate alle cartiere, dove vengono disfatte, la carta viene sminuzzata, disinchiostrata, e poi inserita nel pulper, insieme alla fibra di materiale vergine, nelle proporzioni consentite dalla tipologia di prodotto che si vuole ottenere. Per andare avanti Alluminio Gli imballaggi di alluminio raccolti, vengono pressati in balle ed inviati agli stabilimenti di recupero che li frantumano e li separano da eventuali residui metallici estranei. Successivamente i rottami vengono trattati a una temperatura di 500° C allo scopo di liberarli da vernici ed altre sostanze aderenti. Il metallo viene quindi fuso per venire infine colato in lingotti che serviranno per produrre nuovi oggetti e laminati.Il prodotto ottenuto viene chiamato alluminio secondario. Il risparmio energetico ottenuto con il recupero dell’alluminio è del 95%, inoltre può essere recuperato più volte. Legno Gli imballaggi non più utilizzati, raccolti nei centri preposti, sono ridotti di volume attraverso operazioni di pressatura e triturazione, in modo da consegnarli ai riciclatori per essere lavorati. Il legname derivante dal recupero viene trasformato in chips di ottima qualità, che possono diventare pannelli di truciolare, compost, combustibili per gli impianti di produzione di energia termoelettrica, complementi d’arredo per l’industria del mobile. In alternativa, il legno riciclato diventa pasta cellulosica per le cartiere. Vetro Il vetro è riutilizzabile e riciclabile al 100%. Una bottiglia con "vuoto a rendere" può essere sterilizzata e riutilizzata per 50 volte prima di essere gettata. Il vetro raccolto viene trasportato in appositi impianti dove subisce vari processi di selezione e pulitura: il materiale è selezionato grossolanamente e poi frantumato; successivamente viene accumulato in depositi esterni dove rimane per qualche mese esposto agli agenti atmosferici in modo da eliminare le impurità; quindi lo si sottopone ad un nuovo processo di selezione; infine viene stoccato prima di essere inviato alle vetrerie, dove verrà riciclato. Per andare avanti Frazione organica La frazione organica contenuta nei rifiuti urbani può essere trasformata in compost, utilizzato come fertilizzante per aumentare il rendimento del suolo. E’ un prodotto stabile di colore scuro, quasi inodore, più o meno ricco di humus. Gli impianti di compostaggio sono dotati di particolari strutture, tra le quali: - fosse di raccolta e di stoccaggio dove i rifiuti vengono scaricati e accumulati; - impianti di separazione delle diverse componenti dei rifiuti urbani; - impianti per la triturazione della frazione organica putrescibile; - reattori per la prefermentazione; - cumuli per la maturazione in cui i materiali compostabili vengono accumulati per favorire il processo di humificazione. Pile esauste Dalle pile esauste possono essere recuperati materiali utili come metalli pesanti o il lamierino d’acciaio del rivestimento. I residui del trattamento devono essere inertizzati, cioè i materiali tossici devono essere resi innocui e destinati allo stoccaggio definitivo in discarica controllata. Batterie esauste Lo smaltimento metallurgico delle batterie al piombo mediante il recupero del metallo in esso contenuto presenta notevoli vantaggi per la comunità, sia in termini economici che in termini ambientali. Il metallo recuperato dalle batterie esaurite presenta il 40% della produzione italiana di piombo nonché il 32-35% del fabbisogno nazionale. Tale produzione secondaria richiede minor energia rispetto a quella necessaria per la produzione primaria proveniente da minerale. Per andare avanti Riciclo • Per riciclaggio dei rifiuti si intende tutto l'insieme di strategie volte a recuperare materiali dai rifiuti per riutilizzarli invece di smaltirli. Per andare avanti • Possono essere riciclate materie prime, semilavorati, o materie di scarto derivanti da processi di lavorazione, da comunità di ogni genere (città, organizzazioni, villaggi turistici, ecc), o da altri enti che producono materie di scarto che andrebbero altrimenti sprecate o gettate come rifiuti. • Il riciclaggio previene lo spreco di materiali potenzialmente utili, riduce il consumo di materie prime. • Il Riciclaggio è un concetto chiave nel moderno trattamento degli scarti ed è un componente insostituibile. Per andare avanti Riuso Il mondo in cui viviamo é molto inquinato. Per aiutare il nostro PIANETA tutti noi possiamo fare molto. Per cominciare bisognerebbe essere più puliti e riciclare gli oggetti che scartiamo. Quando andiamo a buttare l'immondizia, ci sono dei contenitori per: la plastica, la carta, il vetro, le pile, il cartone, le medicine ecc. ogni materiale può essere suddiviso per mezzo della raccolta differenziata. Infatti davanti alle abitazioni ci sono tanti cassonetti colorati per raccogliere: carta, cartone, alluminio, ferro, abiti usati, avanzi di demolizione, apparecchiature elettriche, vetro e naturalmente la carta e la plastica. In questo modo il 98% dei rifiuti viene riciclato e non arriva alle discariche. L'oggetto più riciclato è la bottiglia di plastica e con essa si possono rifare: maglioni e costumi da bagno, felpe, giacche e anche moquette. Per fare un maglione servono 15 bottiglie. Dalle buste di plastica si possono fare vestiti da sposa o costumi da bagno e tritando i bicchierini del caffè, nascono le matite. Per tornare all’elenco divertiamoci riciclando e riusando: • Con le bottiglie di plastica abbiamo costruito bellissimi fiori e polipi. • Con i cestelli di plastica che contengono la ricotta abbiamo costruito bellissimi cappellini di carnevale che abbiamo decorato con fondi di bottiglie di plastica e tappi colorati. • Con i rotoli di carta igienica abbiamo costruito un serpente… Per tornare all’elenco Nella nostra società C’è qualcosa che non va In ogni angolo della città Rifiuti in quantità le persone devono differenziare se vogliono migliorare. Ci sono anche spazzini Che raccolgono persino fazzolettini e poi nei parchi dove ci sono bambini e bambine non devono gettare più le lattine. Alessia Noviello Per andare avanti Carte, lattine, plastica e cartone non puoi gettarle tutte in un cestone. Con la carta puoi realizzare tanti coriandoli da lanciare. Una papera di gomma con la plastica si forma, con le lattine si può creare una bicicletta per pedalare. Di inquinare ora smettiamo e il mondo migliore rendiamo. Francesca Pagano Per andare avanti Se l’ambiente vuoi salvare Prima di tutto devi riciclare. E se lo farai tanti benefici riceverai, l’aria più pulita ti allunga la vita. Buon cibo mangerai Se poco inquinerai Le piante ti ringrazieranno E buon frutti produrranno. Noi siamo piccoli,ma possiamo imparare A voi tutti riciclare E infine la terra salvaguardare. Annamaria Sellitto Per tornare all’elenco SE ASCOLTO DIMENTICO, SE GUARDO RICORDO, SE FACCIO IMPARO… Con l’esperta: Marina Califano abbiamo fatto alcune esperienze di laboratorio: - sotterramento - riciclo della carta - realizzazione di un compost - fabbricazione di un biodetersivo Premi esc per uscire 12/01/2009 ESPERIMENTO N° 1 SOTTERRAMENTO SCOPO : osservare quale materiale si consuma prima nel terreno cioè è biodegradabile. MATERIALI: mandarino, carta, plastica, tre contenitori, una forchetta, un bastoncino di legno e tre bandierine. PROCEDIMENTO: Abbiamo preso tre contenitori e abbiamo messo del terreno in ognuno. Abbiamo preso un bastoncino di legno e una forchetta, e abbiamo scavato. Abbiamo fatto tre buchi nel terreno e abbiamo sotterrato: nel primo contenitore un mandarino, nel secondo un pezzetto di carta e nel terzo un ovetto di plastica. IPOTESI: ciò che ci aspettiamo da questo esperimento è sapere quale dei tre materiali che abbiamo sotterrato viene assorbito dal terreno. Per tornare all’elenco 19/01/2009 ESPERIMENTO N° 2 SCOPO: riciclare carta. MATERIALI: carta, vaschetta, phon, pesta carta, telaio con fori di un millimetro, delle tovagliette e fogli di formica. PROCEDIMENTO: Abbiamo recuperato la carta, l’abbiamo sminuzzata e messa a bagno in acqua calda per qualche minuto, poi l’abbiamo stritolata e dopo aver tolto l’acqua l’abbiamo pestata. Abbiamo preso il telaio, l’abbiamo messo sul fondo dell’acqua, poi abbiamo mosso l’acqua in modo che i pezzetti di carta andassero sul telaio. Lentamente abbiamo sollevato il telaio in modo orizzontale per far cadere l’acqua in eccesso. Abbiamo messo sopra al telaio un foglio di formica e con le mani abbiamo schiacciato sopra e sotto per continuare a far cadere l’acqua e poi con un fazzoletto abbiamo asciugato i bordi del foglio di formica. Abbiamo capovolto il telaio e abbiamo tolto lentamente il foglio di formica con la carta attaccata e l’abbiamo messo ad asciugare. Per tornare all’elenco ESPERIMENTO N° 3 26/01/2009 SCOPO : realizzare un compost. MATERIALI: i sacchetti, le foglie d’insalata, gli spaghetti cotti, i pomodorini, le uova, i gusci di noce, la cenere, le bucce di mandarino, il limone, le foglie, la paglia, le vongole, bustine di tè, la compostiera, la pala. PROCEDIMENTO: Abbiamo messo nella compostiera uno strato di terra, poi abbiamo messo sopra l’insalata, gli spaghetti e le uova. Poi abbiamo messo un altro strato di terra e sopra le buste di tè, i pomodorini, le bucce di mandarino, la cenere di legna e le bucce di noci poi l’abbiamo ricoperto con un altro strato di terra. Poi abbiamo ricoperto con un terzo strato composto da terra e paglia. Abbiamo messo la paglia nell’ultimo strato, come impermeabile per evitare che la terra non sia ne troppo umida ne troppo secca, così gli animali che stanno nel terreno (i decompositori) non muoiono e la paglia agisce come un impermeabile. La compostiera ha due funzioni: 1- che evitiamo di buttare una quantità enorme di rifiuti nell’ambiente e nelle discariche, 2- con la formazione del compost arricchiamo il terreno perché si forma l’humus. Per tornare all’elenco 2/02/2009 ESPERIMENTO N° 4 SCOPO : realizzare un biodetersivo. MATERIALI: limoni, sale da cucina, aceto, pentolino, fornellino, frullatore. PROCEDIMENTO: Abbiamo fatto a fette il limone e lo abbiamo messo in 400 ml di acqua in un pentolino sul fornello. Poi abbiamo messo il sale,e labbiamo fatto bollire. Poi abbiamo aggiunto l’aceto e dopo ancora qualche minuto abbiamo chiuso il fornellino e abbiamo aspettato che si raffreddasse. Poi abbiamo frullato tutto e l’abbiamo messo in una bottiglia con il tappo. Abbiamo fatto un’etichetta con il nome che gli abbiamo dato “ALSAX” e sul retro della bottiglia abbiamo scritto gli ingredienti e le controindicazioni che non ce ne sono. Questo biodetersivo è adatto alla lavastoviglie Per tornare all’elenco