Dall`analisi alla valutazione civica. Concetti e

DALL’ANALISI
ALLA VALUTAZIONE CIVICA
Concetti e tecniche
Alessio Terzi
Grottaferrata, 21 Novembre 2008
..RIPRENDIAMO I CONCETTI ACCENNATI
ALL’INIZIO, CONTESTUALIZZANDOLI IN UN
QUADRO PIU’ AMPIO..
..PER POI FISSARE I PASSAGGI SALIENTI,
AGGANCIANDOCI AI PRODOTTI DEI LAVORI DI
GRUPPO.
L’OBIETTIVO:
CHIARIRE LE FASI DEL PROCESSO
(esercitazione),
APPROFONDENDONE ASPETTI
TEORICOMETODOLOGICI
Il ruolo delle Organizzazioni
civiche
Una società in cui abbiano spazio
e potere organizzazioni di
attivismo civico è il miglior posto
in cui vivere, sia per chi è debole,
che per chi è forte.
(Rubin H., Rubin I., 1992)
Tanti modi di fare il cittadino
/letteratura internazionale
Community jobs (i lavori per la
comunità):
Fund raising, public relations, ricerca
azione, recruiting (reclutamento),
supervision, networking, campaign,
training, budgeting, lobbying, community
education, project planning, multilingual
skills, computer skills, working with
volunteers, advocacy, voter
L’analisi civica /def CA
Produzione e uso di informazioni da
parte dei cittadini in funzione
dell’attivazione di proprie politiche e
della partecipazione a tutte le fasi
delle politiche pubbliche.
(G. Moro, 1998)
PRODURRE E USARE INFORMAZIONI
E’ ESERCITARE POTERE
Analisi civica/2
In altri termini..
Un sistema di attività poste in atto dai
cittadini per
definire
comunicare
e far valere
il proprio punto di vista in ordine a questioni
di rilevanza pubblica e sociale.
I cittadini analisti
I cittadini possono comportarsi come analisti
ed adottare una strategia di acquisizione di
specializzazione in un campo di interesse, e
man mano generalizzare le proprie
competenze, diventando parte attiva del
concerto dei soggetti che sono parte agente
di una politica.
(A. Wildavsky, 1993)
DA BENEFICIARI (target)
AD ATTORI
Gli attori dell’analisi
• In quali ruoli: civica
– come cittadini comuni, fonti
preziose di dati e di informazioni;
– come cittadini che raccolgono
dati e informazioni
– come cittadini portatori di un
punto di vista.
• Perché questo sia possibile servono
cittadini specializzati, e cittadini
organizzati, che producono sistemi di
informazioni ed elaborano interpretazioni
complesse della realtà.
Ci sono molte forme di analisi civica, se la si
intende come nuova lente attraverso cui
guardare alla realtà.
Osserviamo una prima schematizzazione di
alcune forme individuando poi le modalità
generali di applicazione dell’analisi civica al
processo d’intervento dei cittadini nelle
politiche.
Focalizzaremo poi gradualmente l’attenzione
sul passaggio al concetto di valutazione
Quali sono le
principali forme
dell’analisi civica?
Valutazione
civica dei
servizi
Informazione
civica
Uso dell’informazione
scientifica
Le Funzioni dell’analisi civica
• Riconoscimento di un pubblico
problema
• inserimento dei problemi nelle agende
politiche e amministrative
• orientamento di una decisione
• verifica dell’attuazione
• governo delle emergenze
• rafforzamento e legittimazione delle
Il Ciclo politico dell’analisi civica
Si distinguono, soprattutto a scopo euristico, 6
operazioni caratteristiche, che, naturalmente,
non vengono attuate sempre in blocco e che
nella realtà tendono a volte a sovrapporsi.
1) Osservazione della realtà: situazioni di malessere o di
rischio (anche con segnalazioni)
2) Definizione del problema: anche attraverso una prima
raccolta di dati per formularlo;
3) Interazione con i soggetti coinvolti: per attivare e
favorire alleanze ed interlocuzioni
Ciclo politico dell’analisi civica /2
4) Comunicazione delle informazioni raccolte: in
tutte le direzioni e con modalità il più possibile
efficaci
5) Confronto con gli interlocutori: comunicazione
mirata che permette di accertare effettiva
disponibilità di risorse;
si attua mediante tavoli, trattative, ecc.
6) Definizione e ratifica delle soluzioni: mediante
protocolli e intese; orientata all’azione.
Il Ciclo dell’analisi civica
Si distinguono, soprattutto a scopo euristico, 6
operazioni caratteristiche, che, naturalmente, non
vengono attuate sempre in blocco e che nella
realtà tendono a volte a sovrapporsi.
1) Osservazione della realtà: situazioni di malessere o di
rischio (anche con segnalazioni)
2) Definizione del problema: con un’eventuale prima
raccolta di dati per formularlo; poi acquisizione mirata
dei dati (approfondita quanto serve e attraverso
strumenti adeguati: INFORMAZIONE CIVICA)
3) Interazione con i soggetti coinvolti: per attivare e
favorire alleanze ed interlocuzioni
L’informazione civica
La produzione, da parte dei cittadini e sulla
base del proprio punto di vista, di
informazioni a partire dai dati raccolti
direttamente o indirettamente, e orientata
alla trasformazione della realtà nella
direzione di un aumento dell’effettiva tutela
dei diritti dei cittadini e di una realizzazione
delle condizioni a ciò connesse.
L’informazione e i dati
Soffermiamoci prima sull’informazione in
generale, definibile in questo modo:
un insieme di dati organizzati ed elaborati
allo scopo di acquisire e comunicare una
conoscenza, teorica o pratica, avente
valore operativo, tale cioè da modificare il
modo di interpretare la realtà o di agire su
di essa.
LA PRODUZIONE DI INFORMAZIONE
COMPORTA SEMPRE UNA SELEZIONE DI
L’informazione civica /2
Dunque l’informazione civica è qualcosa di
specifico,
NON E’ INFORMAZIONE SCIENTIFICA
NON E’ INFORMAZIONE GIORNALISTICA
- è un’attività regolata, rigorosa e che, nei suoi
limiti, produce risultati attendibili e utilizzabili, non
solo da parte dei cittadini.
- E’ RICERCA-AZIONE: un’impresa in cui la
conoscenza si produce modificando la realtà; nella
quale le persone coinvolte nella raccolta delle
Informazione
civica
Quali sono le
principali forme
dell’analisi civica?
Uso dell’informazione
scientifica
Produzione, da parte di
cittadini e sulla base del
proprio punto di vista, di
informazioni a partire
dai dati raccolti,
orientata alla
trasformazione della
realtà nella direzione di
un aumento dell’effettiva
tutela dei diritti dei
cittadini
Valutazione
delle
politiche
pubbliche
Elaborazione di informazioni
in funzione della valutazione
da un certo punto di
vista :
- a priori
- in corso d’opera
- ex post
Una delle sue possibili
concretizzazioni è la
valutazione della qualità
dei servizi
DunqueL’Informazione
l’informazione civicacivica
può
completarsi mediante l’uso della
conoscenza scientifica.
E, passaggio importante, l’informazione
civica rappresenta la base naturale per
costruire un sistema di valutazione civica.
A sua volta la fase fondamentale
dell’informazione civica viene praticata
attraverso un ciclo minimo di operazioni
Ciclo minimo disciplinare
dell’informazione civica
•DEFINIZIONE DEL PROBLEMA
•ACQUISIZIONE DEI DATI
•PRODUZIONE
INFORMAZIONI
DELLE
L’informazione e i dati
Il DATO è un elemento (o un insieme di
elementi) presente nella realtà osservata,
individuato come oggetto dell’attività
conoscitiva. I dati sono la materia su cui
opera l’informazione.
Nel momento in cui viene raccolto con
determinati strumenti e procedure, viene già
in parte costruito.
Come abbiamo visto, perché si abbia
informazione civica non è sufficiente
Un po’ di terminologia..
Esistono Fonti di dati di primo e di secondo
grado.
FONTI di primo grado = gli stessi cittadini, in
quanto cittadini comuni o in quanto
sperimentano specifiche condizioni (risiedono
in un certo territorio, fruiscono di un
determinato servizio, ecc.)
FONTI di secondo grado = la documentazione,
cioè dati già raccolti sul campo:
- archivi
Un po’ di terminologia.. /2
La RACCOLTA dei dati :
DIACRONICA: osservazione sulla stessa
realtà
ripetuta nel tempo;
SINCRONICA: osservazione di realtà diverse
nello
stesso tempo
Il Ciclo dell’informazione civica
A) ACQUISIZIONE DEI DATI
MODALITA’
- circuito input-output
- registrazione
- ricognizione
- indagine
- monitoraggio
STRUMENTI
- interviste in profondità
- focus group
- questionari
- osservazione diretta e partecipante
- lettura di documenti
- network analysis
- basi di dati
- dati quantitativi su: problemi
economici,
condizioni sociali, spesa pubblica
- informazioni su: target delle
Il Ciclo dell’informazione civica
/2
B) PRODUZIONE DELLE INFORMAZIONI
MODALITA’
- dossier
- resoconto
- rapporto
STRUMENTI
- classificazione
- diffusione
- frequenza
- regolarità e differenze
- anomalie
- conformità
- basi di dati
- comparazione sincronica e
diacronica
- correlazione
A) Acquisizione dei dati
MODALITA’
Circuito input output: raccolta di dati di primo
grado tramite l’immissione nella realtà di
messaggi che producono, come riposta, dati che
vengono in seguito elaborati;
Registrazione: raccolta di dati di primo grado
generati dalla attività quotidiana della
organizzazione;
Ricognizione: raccolta di dati di primo e secondo
grado per verificare lo stato della situazione in
realtà diverse;
A) Acquisizione dei dati
- MODALITA’ /2
Indagine: raccolta di dati di primo e
secondo grado finalizzata ad accertare e
descrivere in modo compiuto un aspetto
definito della realtà;
Monitoraggio: raccolta di dati di primo
grado basata sull’osservazione diretta e di
consueto diacronica di un numero definito
di elementi standardizzati rappresentativi
della realtà osservata.
Produzione di informazioni
Insieme di dati organizzati ed
elaborati allo scopo di acquisire e
comunicare una conoscenza
teorica o pratica avente valore
operativo, tale cioè da modificare il
modo di interpretare la realtà o di
agire su di essa.
B) Produzione di informazioni
MODALITA’
Dossier: l’informazione viene prodotta
attraverso la selezione e la disposizione dei
documenti
Resoconto: l’informazione viene prodotta
attraverso l’illustrazione delle attività svolte
Rapporto: le informazioni sono prodotte
attraverso le procedure di elaborazione e di
interpretazione dei dati anche con il contributo
Produzione di informazioni
STRUMENTI/1
Classificazione: raggruppare gli elementi
con criteri di affinità (ex. Carte dei diritti);
Diffusione: estensione nello spazio (ex.
Barriere architettoniche in un ufficio
postale);
Frequenza: estensione nel tempo (ex.
dimissioni forzate dall’ospedale);
Regolarità e differenze; (ex. tra le
politiche sociali di diversi Comuni).
Produzione di informazioni
STRUMENTI/1
Anomalie: deviazioni da una norma o da un
comportamento (ex. far pagare una prestazione
non dovuta);
Conformità: corrispondenza ad una norma (ex.
verificare la cortesia dei bigliettai dei bus);
Comparazione sincronica e diacronica: tra
situazioni diverse o in tempi diversi (ex. Le rette
degli asili nido);
Correlazione: permette di vedere le differenze
(ex. comportamenti degli operatori dove c’è o non
c’è una organizzazione civica).
DALL’ANALISI CIVICA ALLA VALUTAZIONE
CIVICACIVICA si orienta alla
Quando l’INFORMAZIONE
valutazione (viene cioè utilizzata per fare
valutazione) aumentano:
• l’intenzionalità
• la predefinizione metodologica.
Il ciclo minimo disciplinare dell’informazione
civica (DEFINIZIONE DEL PROBLEMA,
ACQUISIZIONE DEI DATI, PRODUZIONE DELLE
INFORMAZIONI)
viene infatti strutturato ed ulteriormente specificato
in vista del particolare scopo (valutare):
L’INFORMAZIONE CIVICA VIENE RIELABORATA
I cittadini sono attori della
rappresentanza e della
rappresentazione
Come abbiamo già evidenziato, il punto di
vista è sia un’opinione (dato soggettivo) che
un luogo “geometrico” (dato oggettivo).
Rappresentare un punto di vista significa
agire
in nome e per conto di qualcuno o fare
valere una
opinione (rappresentanza), ma anche
comunicare
FINALITA’ E USI
DELLA VALUTAZIONE CIVICA
Finalità e usi della valutazione:
• far rispettare le regole
• tenere sotto controllo l’organizzazione
• rendere conto dei risultati ottenuti
• capire se e come gli interventi funzionano
• orientare le scelte tra alternative di policy
• valorizzare il confronto fra punti di vista
IL CICLO DELLA VALUTAZIONE
1) La definizione degli obiettivi
2) Il progetto di valutazione
3) Le operazioni sul campo
4) La formulazione dei giudizi
2) Progetto di valutazione
Comprende:
a) La struttura di valutazione
b) La batteria di indicatori
c) L’individuazione delle fonti
d) La definizione delle procedure e degli
strumenti per la raccolta dei dati
e) Gli accordi istituzionali
Il ciclo della valutazione
1) La definizione degli obiettivi
2) Il progetto di valutazione:
a) La struttura di valutazione
b) La batteria di indicatori
c) L’individuazione delle fonti
d) La definizione delle procedure e
degli
strumenti per la raccolta dei
dati
e) Gli accordi istituzionali
3) Le operazioni sul campo
a) La struttura di valutazione
Rappresentazione qualitativa della realtà,
presa in considerazione da un punto di vista
determinato, orientata alla produzione di
informazioni utili per la valutazione.
E’ una “architettura” che permette di
congiungere il livello di analiticità necessario
per garantire l’aderenza concreta alla realtà
esaminata, con la necessità di pervenire ad
un numero limitato e “gestibile” di giudizi.
La struttura di valutazione
stabilisce una gerarchia
• Componenti articolate in
• Fattori associati a
• Indicatori
La struttura di valutazione
Presenta un’analogia significativa lo schema
DPSIR della Unione Europea sulle relazioni causaeffetto nello studio degli impatti ambientali:
Determinanti: Industria, agricoltura, energia,
trasporti, turismo
Pressioni: Rifiuti, siti contaminati, rumore,
Radiazioni
Stato: Acqua, aria, suolo
Impatto: Salute, ecosistemi, economia
Risposte: Leggi, piani, prescrizioni
COMPONENTI
Caratteristiche costitutive della realtà
sottoposta a valutazione, individuate a
partire dalla intenzionalità della
valutazione.
Es.: Politiche sanitarie
FATTORI /1
Il Dpcm sulla Carta dei servizi sanitari
introduce il concetto di fattore di
qualità, inteso come aspetto che
qualifica il rapporto che i cittadini
instaurano con i servizi durante il loro
percorso nelle strutture sanitarie.
FATTORI /2
Aspetto che caratterizza in termini
operativi la realtà sottoposta a
valutazione:
•dal punto di vista dell’esperienza;
•dal punto di vista della sua
articolazione intrinseca
Es.: Sicurezza delle strutture e degli impianti
INDICATORI /1
Fenomeni empirici che denotano in modo
significativo il modo di essere o di
funzionare della realtà esaminata o la sua
corrispondenza a norme, regole di buone
prassi.
INDICATORI /2
Variabili quantitative o parametri qualitativi
direttamente osservabili o rilevabili che,
considerati insieme, consentono di esprimere un
giudizio sul Fattore sul quale “pesano”:
Es.:
- Individuazione all'interno del PS dei responsabili
della verifica e del controllo delle attrezzature e delle
dotazioni
- Accesso dedicato per le emergenze
- Presenza segnaletica per le vie di fuga
- Presenza della Piantina del piano di evacuazione,
ecc.
COME SI TROVANO GLI INDICATORI
•Repertori disponibili in bibliografia
•Fonti normative
•Fonti qualificate (istituzioni e
organizzazioni)
•Consultazioni di esperti
•Brain storming
Il ciclo della valutazione
1) La definizione degli obiettivi
2) Il progetto di valutazione:
a) La struttura di valutazione
b) La batteria di indicatori
c) L’individuazione delle fonti
d) La definizione delle procedure e
degli
strumenti per la raccolta
dei dati
e) Gli accordi istituzionali
3) Le operazioni sul campo
4) La formulazione dei giudizi
•Validazione dei dati raccolti
•Elaborazione dei dati e produzione di
indici
quantitativi
•Comparazione con standard
•Comparazione con altre situazioni
(benchmarking)
•Discussione e proposte d’interpretazione
•Confronto con i soggetti coinvolti
Le doti indispensabili del
cittadino valutatore
•la curiosità (“aprire le porte”)
•la capacità di vedere, capire e discernere
• …. le altre le avete elencate voi!