IL VERBO
I modi & I tempi
Lavoro svolto da:
Antonio D’ Alterio & Raffaele Errichiello & Vincenzo Guarino
Che cos’è il verbo
 Il verbo (dal latino verbum, “parola”,
quasi a significare la parola per
eccellenza) è il vero centro della
frase, la parte del discorso più
importante, quella che da solo dà
luogo a un’ enorme espressione
compiuta e sufficiente a comunicare.
Il verbo serve a indicare:
 Un’azione compiuta dal soggetto;
 Un’azione subita dal soggetto;
 Un’azione compiuta
contemporaneamente subita dal
soggetto;
 Uno stato del soggetto;
 Un modo di essere del soggetto.
Le funzioni del verbo
 Il verbo svolge nella frase il ruolo di
predicato in quanto predica qualcosa
del soggetto, specificando “che cosa
fa, che cosa è o com’è”.
 Il verbo serve a collocare nel tempo l’
informazione.
Struttura e variabili del verbo
 La radice e la desinenza: ogni verbo è
composto da una parte iniziale
invariabile,la radice, che esprime il
significato fondamentale, e da una
parte variabile finale, la desinenza,
che specifica persona, numero, modo
e tempo dell’ azione.
Il modo e il tempo
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Nel processo di
comunicazione, il modo
indica l’ atteggiamento o il
tipo di comunicazione che il
parlante assume verso chi
lo sta ascoltando. Egli, può
presentare i fatti come:
Certi e sicuri;
Desiderati;
Possibili ma soggetti a un
condizionamento;
Imposti attraverso un
ordine.
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Il verbo grazie alla
variazione della desinenza,
colloca nel tempo l’ azione
che esprime. Un evento può
essere presentato come:
Contemporaneo;
Anteriore;
Posteriore;
Per quanto riguarda la
forma i tempi si dividono in:
Semplici;
Composti.
Modo indicativo
 L‘ indicativo si usa per esprimere
condizioni oggettive, stati di fatto,
affermazioni.
 Prevede quattro tempi semplici ciascuno
dei quali dà vita ad un tempo composto.
Modo congiuntivo
 Il congiuntivo si usa solitamente nelle
proposizioni subordinate per esprimere
ipotesi o dubbi nei casi in cui la
subordinata è retta da congiunzioni quali
"che", "se", "perché", "affinché".
Che danno forma a due ulteriori tempi
composti con l'ausiliare coniugato e il
participio passato.
Modo condizionale
 Il condizionale si usa per esprimere
eventi e situazioni subordinate a
condizioni e a seguito di proposizioni
ipotetiche introdotte da se +
congiuntivo. Ha due tempi: uno
semplice, il condizionale presente, e
uno composto, il condizionale
passato, formato dal condizionale
presente del verbo ausiliare unito al
participio passato del verbo.
Modo imperativo
 L‘ imperativo si usa per formulare
esortazioni. Rifiuta sempre il
pronome personale soggetto.
Modo infinito
 L’ infinito è la forma del verbo che si
trova nei dizionari, e ne distingue
l'appartenenza ad una delle tre
coniugazioni a seconda della desinenza.
Modo participio
 Il participio presente è la forma che
esprime un soggetto nell'atto o nella
qualifica di chi compie l'azione ed è
variabile per numero.
 È indicata come participio passato la forma
usata principalmente per la costruzione dei
tempi composti. Viene inoltre usato come
aggettivo per descrivere la persona o la
cosa avente ricevuto un'azione.
Modo Gerundio
 Il gerundio si usa con il verbo "stare" per la
costruzione di frasi progressive, oppure al
posto di una frase subordinata temporale o
causale. Esiste il gerundio presente, un tempo
semplice, e il gerundio passato, tempo
composto formato dal gerundio presente
dell'ausiliare e dal participio passato del verbo:
"avendo parlato - essendo caduto".
A volte nel gerundio passato l'ausiliare è
omesso, e rimane il solo participio passato con
la stessa funzione del gerundio, ed è
impersonale come l'infinito.