I MODI & I TEMPI CHE COS’È IL VERBO Il verbo (dal latino verbum, “parola”, quasi a significare la parola per eccellenza) è il vero centro della frase, la parte del discorso più importante, quella che da solo dà luogo ad un’ enorme espressione compiuta e sufficiente a comunicare. IL VERBO SERVE A INDICARE: Un’azione compiuta dal soggetto; Un’azione subita dal soggetto; Un’azione compiuta contemporaneamente subita dal soggetto; Uno stato del soggetto; Un modo di essere del soggetto. LE FUNZIONI DEL VERBO Il verbo svolge nella frase il ruolo di predicato in quanto predica qualcosa del soggetto, specificando “che cosa fa, che cosa è o com’è”. Il verbo serve a collocare nel tempo l’ informazione. STRUTTURA E VARIABILI DEL VERBO La radice e la desinenza: ogni verbo è composto da una parte iniziale invariabile, la radice, che esprime il significato fondamentale, e da una parte variabile finale, la desinenza, che specifica persona, numero, modo e tempo dell’ azione. IL MODO E IL TEMPO Nel processo di comunicazione, il modo indica l’ atteggiamento o il tipo di comunicazione che il parlante assume verso chi lo sta ascoltando. Egli, può presentare i fatti come: Il verbo grazie alla variazione della desinenza, colloca nel tempo l’ azione che esprime. Un evento può essere presentato come: Certi e sicuri; Contemporaneo; Desiderati; Anteriore; Possibili ma soggetti a un condizionamento; Posteriore; Imposti attraverso un ordine. Per quanto riguarda la forma i tempi si dividono in: Semplici; Composti. MODO INDICATIVO L‘ indicativo si usa per esprimere condizioni oggettive, stati di fatto, affermazioni. Prevede quattro tempi semplici ciascuno dei quali dà vita ad un tempo composto. MODO CONGIUNTIVO Il congiuntivo si usa solitamente nelle proposizioni subordinate per esprimere ipotesi o dubbi nei casi in cui la subordinata è retta da congiunzioni quali "che", "se", "perché", "affinché". Essi danno forma a due ulteriori tempi composti con l'ausiliare coniugato e il participio passato. MODO CONDIZIONALE Il condizionale si usa per esprimere eventi e situazioni subordinate a condizioni e a seguito di proposizioni ipotetiche introdotte da se + congiuntivo. Ha due tempi: uno semplice, il condizionale presente, e uno composto, il condizionale passato, formato dal condizionale presente del verbo ausiliare unito al participio passato del verbo. MODO IMPERATIVO L‘ imperativo si usa per formulare esortazioni. Rifiuta sempre il pronome personale soggetto. MODO INFINITO L’ infinito è la forma del verbo che si trova nei dizionari, e ne distingue l'appartenenza ad una delle tre coniugazioni a seconda della desinenza. MODO PARTICIPIO Il participio presente è la forma che esprime un soggetto nell'atto o nella qualifica di chi compie l'azione ed è variabile per numero. È indicata come participio passato la forma usata principalmente per la costruzione dei tempi composti. Viene inoltre usato come aggettivo per descrivere la persona o la cosa avente ricevuto un'azione. MODO GERUNDIO Il gerundio si usa con il verbo "stare" per la costruzione di frasi progressive, oppure al posto di una frase subordinata temporale o causale. Esiste il gerundio presente, un tempo semplice, e il gerundio passato, tempo composto formato dal gerundio presente dell'ausiliare e dal participio passato del verbo: "avendo parlato - essendo caduto". A volte nel gerundio passato l'ausiliare è omesso, e rimane il solo participio passato con la stessa funzione del gerundio, ed è impersonale come l'infinito.