Copyright © 2008 Zanichelli editore CAPITOLO 21 21.1 Massa ed energia sono conservate in tutte le loro forme 21.2 L'energia di legame nucleare è l'energia necessaria per suddividere un nucleo nei suoi nucleoni costitutivi 21.3 La radioattività è un'emissione di particelle e/o di radiazioni elettromagnetiche da parte di un nucleo atomico instabile 21.4 Gli isotopi stabili rientrano nella "banda di stabilità" 21.5 La trasmutazione è la trasformazione di un isotopo in un altro 21.6 Come misurare le radiazioni 21.7 I radioisotopi hanno molte applicazioni mediche e analitiche 21.8 La fissione nucleare è la rottura di un nucleo in due frammenti di dimensioni simili 21 • LE REAZIONI NUCLEARI E IL LORO RUOLO IN CHIMICA 21.1 Massa ed energia sono conservate in tutte le loro forme Gli isotopi che possiedono nuclei atomici instabili sono radioattivi e vengono chiamati radionuclidi. Copyright © 2008 Zanichelli editore Gli isotopi radioattivi vanno incontro a reazioni nucleari quando emettono fasci di particelle e/o radiazioni elettromagnetiche ad alta energia. Quando si ha a che fare con le reazioni nucleari la legge di conservazione dell'energia e la legge di conservazione della massa non possono essere considerate indipendenti. 21 • MASSA ED ENERGIA SONO CONSERVATE IN TUTTE LE LORO FORME La legge di conservazione della massa-energia le riassume entrambe: la somma di tutta l'energia e di tutta la massa (espressa nella energia equivalente) presente nell'universo è costante. Einstein dimostrò che quando la massa si trasforma in energia, la variazione di energia, ΔE, e la variazione della massa a riposo, Δm0, sono legate dalla relazione: ΔE = Δm0 c2 Copyright © 2008 Zanichelli editore Dove c = velocità della luce = 3,00 × 108 m s-1. 21 • MASSA ED ENERGIA SONO CONSERVATE IN TUTTE LE LORO FORME Poiché c è molto grande, una variazione estremamente piccola della massa corrisponde ad un'enorme quantità di energia. Consideriamo la combustione del metano: CH4(g) + 2O2(g) → CO2(g) + 2H2O(l) ΔH° = -890 kJ mol-1 Gli 890 kJ di energia liberata derivano da una perdita di massa di 9,89 ng. Copyright © 2008 Zanichelli editore La perdita di massa corrisponde circa all'1 × 10-7 % della massa di 1 mol di CH4 e 2 mol di O2. Una perdita di massa così piccola non può essere rilevata dalle bilance di laboratorio. Questo è il motivo per cui l'equazione di Einstein non ha alcuna applicazione in chimica. 21 • LE REAZIONI NUCLEARI E IL LORO RUOLO IN CHIMICA 21.2 L'energia di legame nucleare è l'energia necessaria per suddividere un nucleo nei suoi nucleoni costitutivi La massa reale di un nucleo atomico è sempre un po’ più piccola della somma delle masse a riposo di tutti i suoi nucleoni (protoni e neutroni). Copyright © 2008 Zanichelli editore Questa differenza è chiamata a difetto di massa. Rappresenta la massa che si trasforma in energia (liberata dal sistema) quando i nucleoni si uniscono insieme per formare il nucleo. Questa energia viene chiamata anche energia di legame perché si tratta della stessa quantità di energia necessaria affinché il nucleo si rompa e i suoi nucleoni siano separati fra loro. Tanto maggiore è l'energia di legame nucleare, quanto più stabile risulta il nucleo 21 • L'ENERGIA DI LEGAME NUCLEARE È L'ENERGIA NECESSARIA PER SUDDIVIDERE UN NUCLEO NEI SUOI NUCLEONI COSTITUTIVI L’energia di legame può essere calcolata adoperando l’equazione di Einstein . Copyright © 2008 Zanichelli editore Consideriamo 4He : • la massa a riposo di un nucleo di 4He = 4,001506 u • massa a riposo dei quattro nucleoni di 4He • Per 2 protoni: 2 × 1,007276470 u = 2,014552940 u • Per 2 neutroni: 2 × 1,008664904 = 2,017329808 u • Totale per i quattro nucleoni di 4He : 4,031882748 u • Il difetto di massa calcolato è quindi: • 4,031882748 u - 4,001506 u = 0,030377 u 21 • L'ENERGIA DI LEGAME NUCLEARE È L'ENERGIA NECESSARIA PER SUDDIVIDERE UN NUCLEO NEI SUOI NUCLEONI COSTITUTIVI Grazie all'equazione di Einstein, possiamo ora trovare l'energia di legame nucleare che corrisponde al difetto di massa. 1,6605403 10-27 kg E 0,030377 u (3,00 10 8 m s 1 )2 1u 4,54 10-12 J La formazione di un solo nucleo di elio-4 libera 4,54 × 10-12 J. Copyright © 2008 Zanichelli editore Per 1 mole di 4He osserveremmo la liberazione di 2,73 × 1012 J. La formazione di un nucleo dai suoi nucleoni è chiamata fusione nucleare. La fissione nucleare è la frammentazione spontanea di un nucleo per formare isotopi più stabili con numero di massa intermedio. 21 • L'ENERGIA DI LEGAME NUCLEARE È L'ENERGIA NECESSARIA PER SUDDIVIDERE UN NUCLEO NEI SUOI NUCLEONI COSTITUTIVI Copyright © 2008 Zanichelli editore Grafico dell'energia di legame per nucleone in funzione del numero di massa 21 • L'ENERGIA DI LEGAME NUCLEARE È L'ENERGIA NECESSARIA PER SUDDIVIDERE UN NUCLEO NEI SUOI NUCLEONI COSTITUTIVI Con l'aumentare del numero di massa la stabilità dei nuclei diminuisce. La curva ha un massimo in prossimità del ferro-56, ad indicare che il nucleo di ferro-56 è il più stabile di tutti. La maggior parte degli isotopi con numero di massa intermedio sono fra i più stabili in natura. Copyright © 2008 Zanichelli editore Tra gli atomi più pesanti troviamo gli isotopi meno stabili che tendono a trasformarsi in isotopi più stabili. 21 • LE REAZIONI NUCLEARI E IL LORO RUOLO IN CHIMICA 21.3 La radioattività è un'emissione di particelle e/o di radiazioni elettromagnetiche da parte di un nucleo atomico instabile Tutti i nuclei atomici, a parte quello dell'idrogeno, contengono più di un protone. Copyright © 2008 Zanichelli editore I protoni si respingono reciprocamente per motivi elettrostatici ma nel nucleo è presente una forza di attrazione di altra natura, la cosiddetta forza nucleare forte, che lega insieme protoni e neutroni. La stessa presenza dei neutroni, inoltre, contribuisce a rendere meno intensa la repulsione fra i protoni. I nuclei che contengono un numero elevato di protoni ma pochi neutroni, sono instabili 21 • LA RADIOATTIVITÀ È UN'EMISSIONE DI PARTICELLE E/O DI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE DA PARTE DI UN NUCLEO ATOMICO INSTABILE I nuclei instabili vanno incontro a decadimento radioattivo, cioè liberano piccoli frammenti emettendo spesso anche radiazioni elettromagnetiche ad alta energia. Questo fenomeno si chiama radioattività. Circa 50 dei 350 isotopi diffusi in natura sono radioattivi. Copyright © 2008 Zanichelli editore Esistono tre tipi principali di radiazioni: alfa, beta e gamma. 21 • LA RADIOATTIVITÀ È UN'EMISSIONE DI PARTICELLE E/O DI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE DA PARTE DI UN NUCLEO ATOMICO INSTABILE Le radiazioni alfa sono costituite da un fascio di nuclei di elio, detti particelle alfa. Sono rappresentate con il numero atomico. 4 2He, dove 4 è il numero di massa e 2 è La particelle alfa possiedono una carica 2+ che però non viene indicata nel simbolo. Copyright © 2008 Zanichelli editore Fra le particelle emesse dai radionuclidi, le alfa sono quelle di massa maggiore. Dopo aver viaggiato per pochi centimetri perdono energia cinetica e acquistando elettroni per trasformarsi in atomi neutri di elio. Le particelle alfa non possono penetrare nella pelle ma possono causare il cancro se riescono ad entrare in contatto con i tessuti delle vie aeree o dell'apparato digerente. 21 • LA RADIOATTIVITÀ È UN'EMISSIONE DI PARTICELLE E/O DI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE DA PARTE DI UN NUCLEO ATOMICO INSTABILE Le radiazioni beta naturali sono fasci di elettroni che, in questo caso, vengono chiamati particelle beta e simboleggiati con 0-1 e La particella beta non è uno degli elettroni che circondano il nucleo ma proviene dal suo interno: 1 0 n 0 1 e 11p Copyright © 2008 Zanichelli editore Una particella beta può percorrere fino a 300 cm nell'aria. Solo le particelle beta di più alta energia possono penetrare attraverso la pelle. 21 • LA RADIOATTIVITÀ È UN'EMISSIONE DI PARTICELLE E/O DI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE DA PARTE DI UN NUCLEO ATOMICO INSTABILE Emissione di una particella alfa da parte di un nucleo atomico Copyright © 2008 Zanichelli editore Emissione di una particella beta da parte di un nucleo di trizio 21 • LA RADIOATTIVITÀ È UN'EMISSIONE DI PARTICELLE E/O DI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE DA PARTE DI UN NUCLEO ATOMICO INSTABILE Le radiazioni gamma, che accompagnano spesso l'emissione di particelle alfa o beta, sono costituite semplicemente da fotoni a energia elevata. Sono rappresentati dal simbolo 0 0γ o, più semplicemente, γ. Le radiazioni gamma sono estremamente penetranti e vengono bloccate in modo efficace solo da materiali molto densi, come il piombo. Copyright © 2008 Zanichelli editore L'emissione di radiazioni gamma implica transizioni energetiche all'interno del nucleo. I raggi X sono radiazioni elettromagnetiche ad alta energia. La loro energia è minore di quella dei raggi γ. I raggi X sono emessi anche da alcuni radionuclidi, ma di solito vengono generati in laboratorio con apparecchi speciali in cui un fascio di elettroni colpisce una lamina metallica. 21 • LA RADIOATTIVITÀ È UN'EMISSIONE DI PARTICELLE E/O DI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE DA PARTE DI UN NUCLEO ATOMICO INSTABILE L'energia di una radiazione è generalmente espressa in elettronvolt (eV). 1 eV = 1,602 × 10-19 J. 1 eV è l'energia posseduta da un elettrone quando viene accelerato da una differenza di potenziale di 1 volt. Una particella alfa emessa da un nucleo di radio-224 possiede un'energia di 5 MeV. Copyright © 2008 Zanichelli editore Il trizio è un radionuclide artificiale che emette radiazioni beta di energia compresa fra 0,05 e 1 MeV. Le radiazioni gamma emesse dal cobalto-60, utilizzate correntemente per uccidere i batteri e altri microrganismi in certi tipi di alimenti, sono costituite da fotoni di energia pari a 1,173 MeV e 1,332 MeV. I raggi X di impiego diagnostico hanno tipicamente energie non superiori a 100 keV. 21 • LA RADIOATTIVITÀ È UN'EMISSIONE DI PARTICELLE E/O DI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE DA PARTE DI UN NUCLEO ATOMICO INSTABILE Il decadimento di un nucleo può essere descritto con un'equazione nucleare. Il decadimento alfa dell'uranio-238 a torio-234 può essere descritto nel seguente modo: Copyright © 2008 Zanichelli editore 238 234 4 U U 92 90 2 He Un'equazione nucleare è bilanciata quando: 1. La somma dei numeri di massa è la stessa da entrambi i lati dell'equazione. 2. La somma dei numeri atomici è la stessa da entrambi i lati dell'equazione 21 • LA RADIOATTIVITÀ È UN'EMISSIONE DI PARTICELLE E/O DI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE DA PARTE DI UN NUCLEO ATOMICO INSTABILE A volte, il decadimento di un radionuclide porta alla formazione di un altro isotopo radioattivo e il processo di decadimento continua fino a quando non si forma un isotopo stabile. Questa sequenza di reazioni nucleari si chiama serie di disintegrazione radioattiva. Sono note quattro serie naturali di disintegrazione radioattiva, una delle quali fa capo all'isotopo uranio-238. Copyright © 2008 Zanichelli editore In chimica nucleare, il tempo di semitrasformazione è il tempo necessario per dimezzare la quantità iniziale di un radionuclide con il decadimento. Dato che il decadimento radioattivo è un processo del primo ordine, il tempo di semitrasformazione è indipendente dalla quantità iniziale di nuclei. Copyright © 2008 Zanichelli editore 21 • LA RADIOATTIVITÀ È UN'EMISSIONE DI PARTICELLE E/O DI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE DA PARTE DI UN NUCLEO ATOMICO INSTABILE La serie di disintegrazione radioattiva dell'uranio-238 Il tempo indicato sotto ciascuna freccia rappresenta il tempo di semitrasformazione dell'isotopo precedente (a = anni; g = giorni; h = ore; m = minuti; s = secondi). 21 • LA RADIOATTIVITÀ È UN'EMISSIONE DI PARTICELLE E/O DI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE DA PARTE DI UN NUCLEO ATOMICO INSTABILE Un certo numero di isotopi artificiali emette positroni. Copyright © 2008 Zanichelli editore Un positrone ha la massa di un elettrone ma una carica positiva. Un positrone è una particella beta positiva, cioè un elettrone positivo, rappresentata dal simbolo 01e. Si forma nel nucleo quando un protone si trasforma in un neutrone. 21 • LA RADIOATTIVITÀ È UN'EMISSIONE DI PARTICELLE E/O DI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE DA PARTE DI UN NUCLEO ATOMICO INSTABILE Una volta emesso, il positrone colpisce un elettrone. Le due particelle si annullano reciprocamente e le loro masse si trasformano in energia sotto forma di fotoni. Copyright © 2008 Zanichelli editore 0 1e 0 1 e 200 21 • LA RADIOATTIVITÀ È UN'EMISSIONE DI PARTICELLE E/O DI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE DA PARTE DI UN NUCLEO ATOMICO INSTABILE L’emissione neutronica è un altro tipo di reazione nucleare che porta alla formazione di un isotopo diverso dello stesso elemento. Il kripton-87, per esempio, decade a kripton-86: 87 36Kr 86 36Kr 01n Copyright © 2008 Zanichelli editore Un altro tipo di decadimento nucleare è la cattura elettronica comune nei radionuclidi artificiali. I nuclei di vanadio-50 possono catturare elettroni dei livelli K o L e trasformarsi nei nuclei stabili del titanio: 50 23V 0 1 e 50 22Ti raggi X 21 • LA RADIOATTIVITÀ È UN'EMISSIONE DI PARTICELLE E/O DI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE DA PARTE DI UN NUCLEO ATOMICO INSTABILE La cattura elettronica corrisponde alla "caduta" di un elettrone esterno all'interno del nucleo. Ciò determina la trasformazione di un protone in un neutrone Copyright © 2008 Zanichelli editore 1 0 1 p e 1 0n 1 21 • LE REAZIONI NUCLEARI E IL LORO RUOLO IN CHIMICA 21.4 Gli isotopi stabili rientrano nella "banda di stabilità" Riportando in grafico tutti gli isotopi in funzione del numero dei loro protoni e neutroni, si evidenzia una regione molto importante. Questa regione è chiamata banda di stabilità. Copyright © 2008 Zanichelli editore L’elemento 83 (bismuto) è l’ultimo ad avere un nucleo stabile. Non tutti gli isotopi compresi nella banda di stabilità sono stabili, ma quelli che non lo sono hanno un tempo di semitrasformazione così lungo da poter essere rilevati. 21 • GLI ISOTOPI STABILI RIENTRANO NELLA "BANDA DI STABILITÀ" La banda di stabilità Copyright © 2008 Zanichelli editore Il rapporto 1:1 fra neutroni e protoni è indicato dalla retta. La banda tende a curvare leggermente verso l’alto man mano che il numero di protoni aumenta. Infatti con l’aumentare del numero di protoni, il numero di neutroni deve crescere proporzionalmente di più per generare una forza nucleare sufficiente a compensare l’aumento delle repulsioni elettrostatiche fra i protoni. 21 • GLI ISOTOPI STABILI RIENTRANO NELLA "BANDA DI STABILITÀ" Gli isotopi con numero atomico maggiore di 83 tendono a emettere particelle alfa. I loro nuclei contengono un numero troppo elevato di protoni che possono ridurre attraverso l'emissione di una particelle alfa. Gli isotopi che si trovano sopra e a sinistra della banda di stabilità tendono a emettere particelle beta. Copyright © 2008 Zanichelli editore Hanno un rapporto fra neutroni e protoni troppo alto. Questo rapporto può essere ridotto con il decadimento beta, in cui un nucleo perde un neutrone e guadagna un protone 21 • GLI ISOTOPI STABILI RIENTRANO NELLA "BANDA DI STABILITÀ" Gli isotopi che si trovano sotto e a destra della banda emettono positroni. Per i nuclei che presentano un numero troppo basso di neutroni, l'emissione di positroni determina un aumento del rapporto fra neutroni e protoni. In natura sono più diffusi i nuclei con un numero pari di protoni e di neutroni. Copyright © 2008 Zanichelli editore I neutroni e i protoni sono particelle con uno spin. Quando due neutroni o due protoni hanno spin opposti, si dice che sono accoppiati e la loro energia complessiva è minore. L'accoppiamento di tutti gli spin si verifica solo quando neutroni e protoni sono entrambi in numero pari. 21 • GLI ISOTOPI STABILI RIENTRANO NELLA "BANDA DI STABILITÀ" Copyright © 2008 Zanichelli editore Sezione ingrandita della banda di stabilità Il decadimento beta del magnesio-27 e del fluoro-20 riduce il rapporto fra neutroni e protoni e avvicina i nuclei alla banda di stabilità. Il decadimento positronico del magnesio-23 e del fluoro-17 aumenta il rapporto fra neutroni e protoni e avvicina ugualmente i nuclei alla banda di stabilità. 21 • LE REAZIONI NUCLEARI E IL LORO RUOLO IN CHIMICA 21.5 La trasmutazione è la trasformazione di un isotopo in un altro Copyright © 2008 Zanichelli editore La trasformazione di un isotopo in un altro è chiamata trasmutazione. La trasmutazione può essere causata dal decadimento radioattivo o dal bombardamento dei nuclei con particelle ad alta energia come: • particelle alfa emesse dai radionuclidi naturali • neutroni che si generano nei reattori atomici • protoni ottenuti per rimozione di elettroni dall'idrogeno I protoni e le particelle alfa possono essere accelerati in un campo elettrico. 21 • LA TRASMUTAZIONE È LA TRASFORMAZIONE DI UN ISOTOPO IN UN ALTRO Al momento dell'impatto, il nucleo incorpora la massa e l'energia della particella che lo colpisce. L'energia del nuovo nucleo, chiamato nucleo composto, si distribuisce rapidamente fra tutti i nucleoni. Un nucleo composto tende a liberarsi dell'energia in eccesso attraverso l'emissione di una particella ad alta energia spesso accompagnata da radiazione gamma. Copyright © 2008 Zanichelli editore Si genera così un nucleo di un isotopo diverso da quello presente inizialmente, completando la trasmutazione. L'asterisco * indica un nucleo composto cioè un nucleo a energia elevata. 21 • LA TRASMUTAZIONE È LA TRASFORMAZIONE DI UN ISOTOPO IN UN ALTRO Copyright © 2008 Zanichelli editore Trasmutazione dell'azoto in ossigeno Quando il nucleo dell'azoto-14 cattura una particella alfa, esso si trasforma nel nucleo composto del fluoro-18. Questo espelle un protone e diviene il nucleo dell'ossigeno-17. 21 • LA TRASMUTAZIONE È LA TRASFORMAZIONE DI UN ISOTOPO IN UN ALTRO Un dato nucleo composto può essere prodotto in diversi modi. L'alluminio-27, per esempio, si forma in ciascuna delle seguenti reazioni. 4 2 He 23 11Na 27 13Al * 1 1p 26 12Mg 27 13Al * Copyright © 2008 Zanichelli editore 2 1H 25 12Mg 27 13Al * Una volta formato, il nucleo composto di alluminio-27 si "dimentica" delle sue origini e "conosce" solo quanta energia possiede. 21 • LA TRASMUTAZIONE È LA TRASFORMAZIONE DI UN ISOTOPO IN UN ALTRO Copyright © 2008 Zanichelli editore I diversi tipi di decadimento osservati per il nucleo composto dell’alluminio-27 sono: 21 • LE REAZIONI NUCLEARI E IL LORO RUOLO IN CHIMICA 21.6 Come misurare le radiazioni Le radiazioni atomiche sono spesso descritte come radiazioni ionizzanti perché la materia attraversata da queste radiazioni libera elettroni per generare ioni. Copyright © 2008 Zanichelli editore L'attività di un dato materiale radioattivo è il numero di disintegrazioni che avvengono in un secondo. L'unità SI dell'attività è il becquerel (Bq), che corrisponde a una disintegrazione al secondo. Il curie (Ci), in onore di Marie Curie, è una vecchia unità che corrisponde all'attività di 1,0 g di radio-226: (1 Ci = 3,7 × 1010 Bq) 21 • COME MISURARE LE RADIAZIONI Alcuni apparecchi utilizzati per misurare le radiazioni si basano sulla rilevazione degli ioni prodotti dalle radiazioni. Il contatore Geiger rivela le radiazioni β e γ che hanno un'energia sufficiente per penetrare all'interno di un tubo contiene un gas a bassa pressione che si ionizza. Copyright © 2008 Zanichelli editore Un contatore a scintillazione possiede una superficie rivestita con una sostanza speciale che emette un piccolo lampo di luce quando viene colpita da una particella radiante. Il funzionamento dei dosimetri a film si basa sull'annerimento, proporzionale alla quantità totale di radiazione assorbita, di una pellicola fotografica esposta alla radiazione. 21 • COME MISURARE LE RADIAZIONI Per un campione abbastanza grande di materiale radioattivo, è stato dimostrato che l'attività è proporzionale al numero di nuclei radioattivi, N: attività kN N t Dove k = costante di decadimento Il decadimento radioattivo è un processo cinetico di primo ordine. Copyright © 2008 Zanichelli editore Il tempo di semitrasformazione di un radioisotopo è dato dall’equazione: t1 / 2 ln 2 k Conoscendo il tempo di semitrasformazione di un radioisotopo, possiamo usare questa relazione per calcolare la costante di decadimento e l'attività di un massa nota del radioisotopo. 21 • LE REAZIONI NUCLEARI E IL LORO RUOLO IN CHIMICA 21.7 I radioisotopi hanno molte applicazioni mediche e analitiche I radioisotopi hanno molte applicazioni. Copyright © 2008 Zanichelli editore Nell'analisi dei traccianti, la radiazione emessa da un radionuclide è usata per seguire il suo movimento e per localizzarlo. La tecnica nota come analisi dell'attivazione neutronica prevede che dei nuclei stabili possano essere trasformati in emettitori gamma attraverso la cattura di neutroni. La radiodatazione permette la determinazione dell'età di un sedimento geologico o di un reperto archeologico attraverso lo studio del suo contenuto in radionuclidi. 21 • LE REAZIONI NUCLEARI E IL LORO RUOLO IN CHIMICA 21.8 La fissione nucleare è la rottura di un nucleo in due frammenti di dimensioni simili I neutroni, in virtù della loro neutralità elettrica, possono facilmente attraversare la nube elettronica di un atomo e sono così in grado di penetrare all'interno del nucleo. In seguito alla cattura di un neutrone l’uranio-235 si frammenta in due parti di dimensioni simili. Copyright © 2008 Zanichelli editore Questo processo si chiama fissione nucleare: 235 92U 01n 236 92U * 94 36Kr 139 56Ba 3 01n 21 • LA FISSIONE NUCLEARE È LA ROTTURA DI UN NUCLEO IN DUE FRAMMENTI DI DIMENSIONI SIMILI I neutroni secondari prodotti dalla fissione possono essere catturati da altri nuclei. Si può quindi innescare una reazione nucleare a catena. Una reazione a catena è un processo che si autoalimenta in cui i prodotti di un evento causano la ripetizione dello stesso evento una o più volte. Copyright © 2008 Zanichelli editore Un isotopo che va incontro a fissione dopo aver catturato un neutrone è chiamato isotopo fissile. 21 • LA FISSIONE NUCLEARE È LA ROTTURA DI UN NUCLEO IN DUE FRAMMENTI DI DIMENSIONI SIMILI Reazione nucleare a catena Copyright © 2008 Zanichelli editore Tutte le volte che la concentrazione di un isotopo fissile è uguale o superiore alla massa critica, i neutroni emessi da un evento di fissione possono essere catturati dai nuclei ancora non trasformati causando altri eventi di fissione. 21 • LA FISSIONE NUCLEARE È LA ROTTURA DI UN NUCLEO IN DUE FRAMMENTI DI DIMENSIONI SIMILI Copyright © 2008 Zanichelli editore Reattore nucleare ad acqua pressurizzata L'acqua che circola nel circuito di raffreddamento primario entra in contatto con le barre di combustibile del nocciolo e rimuove il calore generato dalle reazioni nucleari a catena. L'acqua calda trasferisce il calore all'acqua più fredda del circuito di raffreddamento secondario, in cui si genera il vapore che aziona le turbine. 21 • LA FISSIONE NUCLEARE È LA ROTTURA DI UN NUCLEO IN DUE FRAMMENTI DI DIMENSIONI SIMILI Le scorie radioattive degli impianti nucleari possono essere gassose, liquide e solide. I gas sono soprattutto i radionuclidi del kripton e dello xenon che, ad eccezione dello xenon-85 (t½ = 10,4 anni), hanno tempi di semitrasformazione brevi e decadono rapidamente. Copyright © 2008 Zanichelli editore Lo iodio-131 deve la sua pericolosità al fatto che la tiroide concentra lo ione ioduro e può provocare gravi danni, in particolare l'insorgenza di un tumore o la perdita della funzionalità della ghiandola. Il cesio-137 e lo stronzio-90 possono essere assorbiti dal corpo e causare la leucemia. Alcuni radionuclidi presenti nelle scorie hanno un tempo di semitrasformazione così lungo che si rende necessario un loro smaltimento duraturo.