Copyright © 2008 Zanichelli editore CAPITOLO 23 23.1 La chimica organica studia i composti del carbonio 23.2 La nomenclatura dei composti organici segue la IUPAC 23.3 Gli idrocarburi sono costituiti esclusivamente da atomi di carbonio e idrogeno 23.4 Gli alcoli sono derivati organici dell'acqua 23.5 Le ammine sono derivati organici dell'ammoniaca 23.6 Aldeidi e chetoni contengono il gruppo carbonile 23.7 Anche gli acidi carbossilici e i loro derivati contengono il gruppo carbonile 23 • CHIMICA ORGANICA 23.1 La chimica organica studia i composti del carbonio La chimica organica è lo studio della preparazione, delle proprietà, del riconoscimento e delle reazioni dei composti del carbonio non classificati come inorganici. Copyright © 2008 Zanichelli editore Sono inorganici gli ossidi del carbonio, bicarbonati e carbonati degli ioni metallici, cianuri metallici e pochi altri composti. Gli atomi di carbonio hanno la capacità unica di formare fra loro robusti legami covalenti e, allo stesso tempo, di legarsi saldamente ad altri non-metalli. 23 • LA CHIMICA ORGANICA STUDIA I COMPOSTI DEL CARBONIO Gli isomeri sono composti che hanno la stessa formula molecolare, ma diversa formula di struttura. Copyright © 2008 Zanichelli editore Due isomeri contengono gli stessi atomi, in ugual numero ma legati gli uni agli altri in modo differente: hanno quindi proprietà chimico e fisiche differenti. 23 • LA CHIMICA ORGANICA STUDIA I COMPOSTI DEL CARBONIO Copyright © 2008 Zanichelli editore Il numero dei possibili isomeri aumenta con l'aumentare del numero di atomi di carbonio presenti nella molecola. Il carbonio può distribuire i suoi elettroni negli orbitali del livello di valenza in tre modi differenti formando così legami doppi e tripli. 23 • LA CHIMICA ORGANICA STUDIA I COMPOSTI DEL CARBONIO I composti organici possono essere classificati in famiglie in base alla presenza di gruppi funzionali. Un gruppo funzionale è una piccola unità strutturale presente nella molecola, che partecipa alla maggior parte delle reazioni della molecola stessa. Copyright © 2008 Zanichelli editore Per rappresentare le molecole organiche utilizziamo le formule “condensate” in cui: • i legami C-H sono generalmente "sottintesi" • un atomo di C legato a due atomi di H si indica con CH2, a tre atomi di H con CH3 • non vengono mostrate le coppie solitarie di e- 23 • LA CHIMICA ORGANICA STUDIA I COMPOSTI DEL CARBONIO Copyright © 2008 Zanichelli editore Alcune importanti famiglie di composti organici 23 • LA CHIMICA ORGANICA STUDIA I COMPOSTI DEL CARBONIO I legami singoli C-C e C-H (elettronegatività simile) sono poco sensibili all’attacco di reagenti polari o ionici. Il legame C-O (differenza di elettronegatività significativa), rappresenta un sito polare e reagisce con sostanze ioniche e polari. Nel doppio legame fra C e O la distribuzione non omogenea delle cariche è ancora più netta per la presenza di elettroni π: Copyright © 2008 Zanichelli editore • Il carbonio assume una parziale carica positiva (δ+) • L’ossigeno assume una parziale carica negativa (δ-) 23 • LA CHIMICA ORGANICA STUDIA I COMPOSTI DEL CARBONIO Le sostanze nucleofile, dotate cioè di elettroni in eccesso come gli anioni, le basi di Lewis ed i riducenti, attaccano il C. Le sostanze elettrofile, povere di elettroni come lo ione H+ e in generale cationi, acidi di Lewis e ossidanti sono attratte dall’O. Copyright © 2008 Zanichelli editore La nuvola elettronica del legame π del doppio legame C=C si polarizza in vicinanza di una specie elettrofila. 23 • LA CHIMICA ORGANICA STUDIA I COMPOSTI DEL CARBONIO Il simbolo R viene utilizzato nelle formule di struttura per rappresentare una sequenza di atomi di carbonio simile a quella degli alcani, per esempio: R-NH2 dove R può essere CH3, CH3CH2, CH3CH2CH2 Nella maggior pare delle reazioni organiche le trasformazioni chimiche coinvolgono solo il gruppo funzionale mentre il resto della molecola rimane inalterato. Copyright © 2008 Zanichelli editore Molecole con lo stesso gruppo funzionale mostrano reazioni simili. Lo studio della chimica organica riguarda le proprietà comuni dei gruppi funzionali, il modo con cui questi si trasformano l'uno nell'altro e come influenzano le proprietà fisiche dei composti. 23 • LA CHIMICA ORGANICA STUDIA I COMPOSTI DEL CARBONIO Gli atomi di carbonio si possono disporre in una sequenza continua (catena lineare) o possono presentare delle “ramificazioni” (catena ramificata) Copyright © 2008 Zanichelli editore Si incontrano spesso anche strutture carboniose cicliche (o ad anello). 23 • LA CHIMICA ORGANICA STUDIA I COMPOSTI DEL CARBONIO Le strutture cicliche sono spesso rappresentate con poligoni. A ogni vertice è presente un atomo di carbonio: Copyright © 2008 Zanichelli editore Molti composti possiedono anelli eterociclici. Gli atomi diversi dal carbonio sono detti eteroatomi e vengono sempre rappresentati in modo esplicito nella formula di struttura: 23 • LA CHIMICA ORGANICA STUDIA I COMPOSTI DEL CARBONIO Le molecole dei cicloalcani non sono perfettamente planari ma assumono disposizioni ripiegate. Copyright © 2008 Zanichelli editore Gli anelli a sei termini, molto frequenti nei composti naturali sono i più stabili. Struttura del cicloesano. La conformazione a sedia presenta sei atomi di idrogeno in posizione equatoriale e sei atomi di idrogeno (in rosso) in posizione assiale. 23 • LA CHIMICA ORGANICA STUDIA I COMPOSTI DEL CARBONIO I gruppi funzionali e le dimensioni della molecola, indicano se un composto è solubile in acqua. Gli idrocarburi sono solo lievemente polari e risultano insolubili in acqua. Gli idrocarburi comprendono alcani, alcheni, alchini e idrocarburi aromatici. Copyright © 2008 Zanichelli editore Le molecole che presentano gruppi funzionali polari tendono a essere solubili in acqua. A questo gruppo appartengono alcoli, acidi carbossilici, ammine e ammidi. Molecole di grandi dimensioni, anche in presenza di gruppi funzionali polari, tendono a essere insolubili. 23 • CHIMICA ORGANICA 23.2 La nomenclatura dei composti organici segue la IUPAC Regole IUPAC per assegnare il nome agli alcani Copyright © 2008 Zanichelli editore 1. Il suffisso per tutti gli alcani (e cicloalcani) è -ano. 2. La catena di origine è la più lunga catena continua di atomi di carbonio nella molecola. 3. Il suffisso -ano è preceduto da una radice che indica il numero di atomi di carbonio presenti nella catena di origine. Le seguenti radici rappresentano le catene fino a dieci atomi di carbonio: 23 • LA NOMENCLATURA DEI COMPOSTI ORGANICI SEGUE LA IUPAC 4. Gli atomi di carbonio della catena di origine sono numerati a partire dall'estremità della catena più vicina alla ramificazione. 5. A ciascuna ramificazione deve essere assegnato il nome corretto. Una ramificazione costituita solo da atomi di carbonio e idrogeno uniti con legami singoli prende il nome di gruppo alchilico, il cui nome termina con il suffisso: metile Copyright © 2008 Zanichelli editore propile CH3 CH3CH2CH2 etile isopropile CH3CH2 CH3 C HCH 3 | 6. Il nome di ciascun gruppo alchilico è usato come prefisso del nome dell'alcano di origine ed è preceduto da un numero, seguito da un trattino, che indica la sua posizione nella catena. 23 • LA NOMENCLATURA DEI COMPOSTI ORGANICI SEGUE LA IUPAC Copyright © 2008 Zanichelli editore 7. Quando alla catena di origine sono legati due o più gruppi, ciascuno di essi deve essere denominato e posizionato con un numero. I nomi dei sostituenti alchilici sono elencati in ordine alfabetico, usando sempre dei trattini per separare i numeri dalle parole. 8. Se due o più sostituenti sono identici, si usano i prefissi di(per 2), tri- (per 3), tetra- (per 4) e così via. La posizione di ciascun gruppo deve essere sempre specificata nel nome finale, usando delle virgole per separare fra loro i numeri. 9. Quando allo stesso atomo di carbonio sono legati gruppi identici, il numero che indica la posizione deve essere ripetuto. 23 • LA NOMENCLATURA DEI COMPOSTI ORGANICI SEGUE LA IUPAC Copyright © 2008 Zanichelli editore Esempi: 23 • CHIMICA ORGANICA 23.3 Gli idrocarburi sono costituiti esclusivamente da atomi di carbonio e idrogeno Gli idrocarburi comprendono alcani, alcheni, alchini e gli idrocarburi aromatici. Gli alcani sono composti saturi, in cui sono presenti solo legami singoli. Copyright © 2008 Zanichelli editore Tutti gli alcani a catena aperta hanno formula generale CnH2n+2, dove n indica il numero di atomi di carbonio. Il loro punto di ebollizione aumenta progressivamente con l'aumentare della massa molecolare, perché le forze di London diventano sempre più intense. Sono in genere meno densi dell'acqua e sono stabili a temperatura ambiente. 23 • GLI IDROCARBURI SONO COSTITUITI ESCLUSIVAMENTE DA ATOMI DI CARBONIO E IDROGENO Copyright © 2008 Zanichelli editore Alcani a catena lineare 23 • GLI IDROCARBURI SONO COSTITUITI ESCLUSIVAMENTE DA ATOMI DI CARBONIO E IDROGENO Non reagiscono con gli acidi, con le basi forti, né con i metalli più reattivi. Bruciano all'aria e danno diossido di carbonio e acqua. In presenza di luce o a temperature elevate reagiscono con il cloro e il bromo con formazione di alogenuri alchilici R-X. Copyright © 2008 Zanichelli editore Il meccanismo di reazione prevede una fase iniziale che consiste nella rottura omolitica del legame Cl-Cl: I radicali del cloro con un meccanismo di sostituzione radicalica danno inizio ad una serie di reazioni a catena (stadio di propagazione) che portano alla formazione del prodotto e di altri radicali liberi. 23 • GLI IDROCARBURI SONO COSTITUITI ESCLUSIVAMENTE DA ATOMI DI CARBONIO E IDROGENO Gli alcheni sono idrocarburi che contengono uno o più doppi legami carbonio-carbonio. Gli alchini presentano invece un triplo legame. Gli alcheni a catena aperta hanno formula generale, CnH2n; gli alchini a catena aperta hanno formula generale CnH2n-2 Copyright © 2008 Zanichelli editore Sono insolubili in acqua e sono facilmente infiammabili. 23 • GLI IDROCARBURI SONO COSTITUITI ESCLUSIVAMENTE DA ATOMI DI CARBONIO E IDROGENO Sono denominati in base alle regole IUPAC: Copyright © 2008 Zanichelli editore • il suffisso è –ene per gli alcheni e –ino per gli alchini • la catena di origine deve comprendere il legame insaturo anche se questa non è la catena più lunga • la catena di origine deve essere numerata a partire dall’estremità più vicina al legame insaturo • la posizione del doppio (triplo) legame è definita da un solo numero che corrisponde al primo atomo di carbonio impegnato nella formazione del doppio (triplo) legame • gli alcheni che presentano due doppi legami sono detti dieni, quelli che ne presentano tre sono detti trieni 23 • GLI IDROCARBURI SONO COSTITUITI ESCLUSIVAMENTE DA ATOMI DI CARBONIO E IDROGENO Copyright © 2008 Zanichelli editore Esempi: 23 • GLI IDROCARBURI SONO COSTITUITI ESCLUSIVAMENTE DA ATOMI DI CARBONIO E IDROGENO Copyright © 2008 Zanichelli editore Rappresentazione degli orbitali dell’1,3-butadiene: il legame C2-C3 presenta un parziale carattere di doppio legame. Questa molecola presenta un’elevata stabilità dovuta alla delocalizzazione degli e- coinvolti nel legame π. 23 • GLI IDROCARBURI SONO COSTITUITI ESCLUSIVAMENTE DA ATOMI DI CARBONIO E IDROGENO Intorno a un doppio legame C-C i gruppi non possono ruotare e per questo gli alcheni mostrano isomeria geometrica. Gli isomeri geometrici presentano stessa formula molecolare, stesso scheletro e stessa disposizione degli atomi e dei legami, ma differiscono per la direzione in cui si dispongono i gruppi legati al doppio legame. Gli isomeri geometrici hanno diverse proprietà fisiche e proprietà chimiche simili. Copyright © 2008 Zanichelli editore Esistono isomeri geometrici anche per i composti ciclici. 23 • GLI IDROCARBURI SONO COSTITUITI ESCLUSIVAMENTE DA ATOMI DI CARBONIO E IDROGENO Gli alcheni danno reazioni di addizione elettrofila: diverse porzioni di uno stesso reagente si legano agli atomi di carbonio del doppio legame. Copyright © 2008 Zanichelli editore Nel primo passaggio avviene la rottura eterolitica del legame π da parte di una specie elettrofila. Esempio: La coppia di elettroni del legame π si sposta e lega lo ione H+. Il risultato è un catione molto instabile chiamato carbocatione, in cui esiste una carica positiva sul carbonio. Questo attrae rapidamente lo ione Cl- per dare il prodotto finale, il cloroetano. 23 • GLI IDROCARBURI SONO COSTITUITI ESCLUSIVAMENTE DA ATOMI DI CARBONIO E IDROGENO I doppi legami degli alcheni addizionano anche: • bromuro di idrogeno, ioduro di idrogeno e acido solforico • acqua in presenza di un catalizzatore acido • cloro e bromo anche a temperatura ambiente • idrogeno, in presenza di un catalizzatore come platino finemente suddiviso Copyright © 2008 Zanichelli editore Il doppio legame è sensibile all’attacco degli ossidanti forti come, per esempio, l’ozono. In presenza di un iniziatore, le molecole degli alcheni possono dare reazioni di addizione radicalica con formazione di polimeri. 23 • GLI IDROCARBURI SONO COSTITUITI ESCLUSIVAMENTE DA ATOMI DI CARBONIO E IDROGENO I composti aromatici più comuni contengono un anello benzenico. L’anello del benzene può essere rappresentato come: Copyright © 2008 Zanichelli editore Nel benzene la delocalizzazione degli elettroni π conferisce all’anello un’elevata stabilità. Il benzene subisce reazioni di sostituzione elettrofila in cui uno degli atomi di idrogeno dell’anello viene sostituito da un altro atomo o gruppo. La sostituzione, a differenza dell’addizione, lascia intatta la rete elettronica delocalizzata dell’anello benzenico. 23 • GLI IDROCARBURI SONO COSTITUITI ESCLUSIVAMENTE DA ATOMI DI CARBONIO E IDROGENO In presenza di un opportuno catalizzatore, il benzene reagisce per sostituzione con cloro, bromo, acido nitrico e acido solforico: C6H6 + Cl2 → C6H5-Cl + HCl C6H6 + Br2 → C6H5-Br + HBr C6H6 + HNO3 → C6H5-NO2 + H2O C6H6 + H2SO4 → C6H5-SO3H + H2O Copyright © 2008 Zanichelli editore Il meccanismo di reazione prevede l’attacco di un elettrofilo (E+) sull’anello del benzene, con formazione di un carbocatione intermedio che non possiede più la struttura aromatica. 23 • CHIMICA ORGANICA 23.4 Gli alcoli sono derivati organici dell'acqua Gli alcoli sono composti con formula generale R-OH. I fenoli presentano lo stesso gruppo funzionale, il gruppo ossidrile –OH, legato direttamente ad un anello aromatico. Copyright © 2008 Zanichelli editore I composti in cui sono presenti due gruppi alcolici adiacenti vengono chiamati glicoli. Le regole IUPAC indicano che per gli alcoli: • si aggiunge il suffisso -olo al nome dell’alcano di origine • la catena di origine deve comprendere il gruppo OH • la numerazione della catena deve iniziare dall’estremità più vicina al gruppo OH 23 • GLI ALCOLI SONO DERIVATI ORGANICI DELL'ACQUA Copyright © 2008 Zanichelli editore Esempi: 23 • GLI ALCOLI SONO DERIVATI ORGANICI DELL'ACQUA Le molecole degli alcoli sono associate fra loro tramite legami a idrogeno quindi: • i loro punti di ebollizione sono elevati rispetto agli idrocarburi con massa simile • gli alcoli con basso numero di atomi di C sono solubili in H2O Copyright © 2008 Zanichelli editore Come l’acqua, gli alcoli possono comportarsi da basi estremamente deboli legando un protone. Gli alcoli sono acidi molto deboli che in acqua non mostrano alcun comportamento acido mentre i fenoli sono acidi più forti dell’acqua perché gli ioni fenato, sono stabilizzati dalla risonanza. 23 • GLI ALCOLI SONO DERIVATI ORGANICI DELL'ACQUA Gli alcoli subiscono un’ossidazione quando il carbonio alcolico lega almeno un atomo di idrogeno. L’ossidazione di un alcol del tipo RCH2OH, detto alcol primario, produce un'aldeide che può essere ulteriormente ossidata a acido carbossilico. L'ossidazione di un alcol secondario del tipo R2CHOH, produce un chetone. Copyright © 2008 Zanichelli editore Gli alcoli del tipo R3COH, detti alcoli terziari, non possono essere ossidati. O Ulteriore os s idazione || os s idazione O || RCH 2OH R C H R C OH alcool aldeide acido carbossili co O os s idazione || CH3CH2OH CH3 C H alcool chetone 23 • GLI ALCOLI SONO DERIVATI ORGANICI DELL'ACQUA In presenza di un acido forte un alcol può perdere una molecola d'acqua con formazione di un doppio legame carbonio-carbonio (reazione di eliminazione): Copyright © 2008 Zanichelli editore Nel primo passaggio l’atomo O del gruppo OH adopera la coppia di elettroni non condivisa per strappare un atomo H dal catalizzatore. 23 • GLI ALCOLI SONO DERIVATI ORGANICI DELL'ACQUA Nel secondo passaggio si libera una molecola di acqua con formazione di un carbocatione: Copyright © 2008 Zanichelli editore Il carbocatione tende infine a stabilizzarsi cedendo un protone: 23 • GLI ALCOLI SONO DERIVATI ORGANICI DELL'ACQUA In presenza di un acido alogenidrico concentrato a caldo, il gruppo OH di un alcol può essere sostituito dall'atomo di alogeno (reazione di sostituzione nucleofila): CH3CH2OH + HI (conc.) → CH3CH2I + H2O Un nucleofilo attacca il substrato e prende il posto dell’atomo o del gruppo di atomi, chiamato gruppo uscente. Copyright © 2008 Zanichelli editore La velocità e il meccanismo di reazione dipendono dall’alcol di partenza. 23 • GLI ALCOLI SONO DERIVATI ORGANICI DELL'ACQUA Gli eteri si possono considerare derivati dell’acqua dove entrambi gli atomi di idrogeno vengono sostituiti da due atomi di carbonio. La formula generale è R – O – R ‘ dove R e R’ possono essere due gruppi alchilici, uguali o diversi tra loro: CH3OCH3 etere CH3OCH2CH3 etilmetiletere Copyright © 2008 Zanichelli editore Le molecole di etere non possono formare fra loro legami a idrogeno. Gli eteri più semplici hanno punti di ebollizione molto bassi e sono poco reattivi. Sono solventi utilizzati per moltissime reazioni organiche e per estrarre composti organici dalle loro fonti naturali. 23 • CHIMICA ORGANICA 23.5 Le ammine sono derivati organici dell'ammoniaca Copyright © 2008 Zanichelli editore Le ammine sono derivati organici dell'ammoniaca in cui uno, due o tre gruppi idrocarburici sostituiscono un ugual numero di atomi di idrogeno. 23 • LE AMMINE SONO DERIVATI ORGANICI DELL'AMMONIACA Le ammine vengono classificate in primarie, secondarie e terziarie in base al numero dei sostituenti, diversi dall’H, legati all’N. Hanno punti di ebollizione inferiori rispetto agli alcoli di massa simile. Copyright © 2008 Zanichelli editore Sono solubili in acqua grazie alla possibilità di formare legami a idrogeno. 23 • LE AMMINE SONO DERIVATI ORGANICI DELL'AMMONIACA Sono basi di Brønsted e quindi le loro soluzioni acquose hanno valori di pH superiori a 7. In presenza di donatori di protoni più forti dell'acqua accettano uno ione H+ CH3CH2NH 2 (aq) H (aq) CH3CH2NH 3 (aq) In questo modo le ammine insolubili diventano solubili. Copyright © 2008 Zanichelli editore Le ammine protonate hanno un comportamento acido e possono neutralizzare una base. CH3CH2NH 3 (aq) OH (aq) CH3CH2NH 2 (aq) H2O Le reazioni più importanti sono quelle con gli acidi carbossilici. 23 • CHIMICA ORGANICA 23.6 Aldeidi e chetoni contengono il gruppo carbonile Il gruppo carbonile, è presente in molti tipi diversi di molecole. Nelle aldeidi, il gruppo carbonile lega un atomo H e un gruppo idrocarburico (o un secondo atomo H). Copyright © 2008 Zanichelli editore Nei chetoni, C=O lega due gruppi idrocarburici. Negli acidi carbossilici il carbonio del carbonile lega un gruppo OH: O O O O O O || || || C C H C C C gruppo gruppo gruppo carbonile aldeidico chetonico || || HC H R C R' aldeide || R C R' chetone 23 • ALDEIDI E CHETONI CONTENGONO IL GRUPPO CARBONILE Il gruppo aldeidico viene spesso condensato nella forma CHO. Il gruppo chetonico è invece indicato come CO. Il gruppo carbonile è polare e rende i composti carbonilici maggiormente solubili in acqua rispetto agli idrocarburi. Copyright © 2008 Zanichelli editore Le molecole delle aldeidi, e così anche quelle dei chetoni, non formano fra loro legami a idrogeno, bollono perciò a temperature più basse rispetto agli alcoli corrispondenti ma più alte rispetto agli idrocarburi di ugual massa. 23 • ALDEIDI E CHETONI CONTENGONO IL GRUPPO CARBONILE Il suffisso IUPAC per le aldeidi è -ale. La catena di origine è la catena più lunga che comprende il gruppo aldeidico. La numerazione della catena comincia sempre dall'atomo di carbonio del gruppo aldeidico, a cui si assegna la posizione 1. Il suffisso IUPAC per i chetoni è -one. Copyright © 2008 Zanichelli editore La catena di origine deve comprendere il gruppo carbonile ed è numerata a partire dall'estremità più vicina allo stesso gruppo. La posizione del gruppo deve essere indicata nel nome del chetone tutte le volte in cui potrebbe presentarsi ambiguità. 23 • ALDEIDI E CHETONI CONTENGONO IL GRUPPO CARBONILE Copyright © 2008 Zanichelli editore Alcuni esempi di aldeidi e chetoni 23 • ALDEIDI E CHETONI CONTENGONO IL GRUPPO CARBONILE Copyright © 2008 Zanichelli editore Il doppio legame del gruppo carbonile di aldeidi e chetoni può addizionare atomi di idrogeno (idrogenazione o riduzione): Le aldeidi, al contrario dei chetoni, si ossidano molto facilmente: 23 • ALDEIDI E CHETONI CONTENGONO IL GRUPPO CARBONILE Il doppio legame del gruppo carbonile di aldeidi e chetoni può addizionare una molecola di alcol e portare alla formazione di un emiacetale o emichetale. Copyright © 2008 Zanichelli editore Si tratta di una reazione di addizione nucleofila. Il nucleofilo attacca l’atomo di carbonio del doppio legame carbonio ossigeno e gli e- del legame π si spostano sull’atomo di ossigeno: 23 • ALDEIDI E CHETONI CONTENGONO IL GRUPPO CARBONILE La reazione termina con la somma di un protone all’ossigeno negativo. Questa reazione è importante nella formazione delle strutture cicliche dei monosaccaridi. Copyright © 2008 Zanichelli editore In presenza di un eccesso di alcol la reazione porta alla formazione di un acetale o di un chetale. In natura è quello che avviene quando si formano gli zuccheri complessi come amido e cellulosa 23 • CHIMICA ORGANICA 23.7 Anche gli acidi carbossilici e i loro derivati contengono il gruppo carbonile Gli acidi organici più importanti sono gli acidi carbossilici, molecole in cui il carbonio del carbonile lega un gruppo OH (gruppo carbossile). Copyright © 2008 Zanichelli editore Il gruppo carbossile è presente in tutti gli amminoacidi, le molecole che costituiscono le proteine. 23 • ALDEIDI E CHETONI CONTENGONO IL GRUPPO CARBONILE Il suffisso IUPAC per gli acidi carbossilici è –oico: • il nome deve però essere preceduto dalla parola acido; • la catena di origine deve comprendere il gruppo carbossile, al cui atomo di carbonio è assegnata la posizione 1. Copyright © 2008 Zanichelli editore Esempi: 23 • ALDEIDI E CHETONI CONTENGONO IL GRUPPO CARBONILE Copyright © 2008 Zanichelli editore Gli acidi carbossilici hanno un punto di ebollizione maggiore rispetto agli alcoli di massa molecolare simile. Fra le molecole di acido acetico si possono creare legami idrogeno molto intensi. 23 • ALDEIDI E CHETONI CONTENGONO IL GRUPPO CARBONILE Il gruppo carbossile è debolmente acido e gli acidi carbossilici sono perciò in grado di neutralizzare basi come gli ioni ossidrile, bicarbonato e carbonato: RCO2H + NaOH → RCO2Na + H2O All’acidità degli acidi carbossilici contribuisce: Copyright © 2008 Zanichelli editore • il fatto che la polarità del legame O-H è aumentata dalla presenza del gruppo carbonile • la possibilità di delocalizzare per risonanza la carica negativa dello ione carbossilato 23 • ALDEIDI E CHETONI CONTENGONO IL GRUPPO CARBONILE Gli acidi carbossilici vengono impiegati per sintetizzare esteri, ammidi, alogenuri acilici e anidridi. Le reazioni che coinvolgono questi composti procedono attraverso un meccanismo di sostituzione nucleofila acilica che procede in due stadi: Copyright © 2008 Zanichelli editore (1) l’attacco di un nucleofilo sull’atomo di carbonio carbonilico; (2) l’eliminazione del gruppo uscente. 23 • ALDEIDI E CHETONI CONTENGONO IL GRUPPO CARBONILE Gli esteri sono molecole polari che derivano dagli acidi per sostituzione del gruppo OH con un gruppo OR‘. Secondo la IUPAC, la prima parte del nome di un estere deriva dall'acido carbossilico di origine, sostituendo il suffisso -oico con –oato; si aggiunge poi il nome del gruppo alchilico legato all'atomo di ossigeno. Copyright © 2008 Zanichelli editore HCO2CH3 metanoato di metile CH2CO2CH2CH3 etanoato di etile Un estere di ottiene riscaldando una miscela dell'acido carbossilico e dell'alcol di origine in presenza di un catalizzatore acido. 23 • ALDEIDI E CHETONI CONTENGONO IL GRUPPO CARBONILE Si stabilisce un equilibrio che risulta: • spostato sulla destra quando si usa una quantità di alcol in eccesso • spostato a sinistra in presenza di un forte eccesso di acqua e H+ O O || || H CH3 CH2 C OH HOCH 2CH3 CH3 CH2 C OCH 2CH3 H2O Copyright © 2008 Zanichelli editore acido etanoico etanolo etanoato di etile In presenza di OH- l’estere libera l'acido carbossilico in forma ionizzata. (saponificazione) O || calore CH3 CH2 C OCH 2CH3 (aq) NaOH (aq) O || CH3 CH2 C O (aq) Na (aq) CH3CH2OH 23 • ALDEIDI E CHETONI CONTENGONO IL GRUPPO CARBONILE Nelle ammidi, il gruppo OH del carbossile viene sostituito da azoto trivalente che può legare atomi H o gruppi idrocarburici in combinazioni diverse. Nelle ammidi semplici l'atomo di azoto lega soltanto due atomi di idrogeno. Secondo la IUPAC, il nome di un'ammide semplice è costituito da una prima parte che deriva dall'acido carbossilico di origine seguita dal suffisso –ammide. Copyright © 2008 Zanichelli editore CH3 CH3CH2CONH 2 propanammi de | CH3CH2 CH CONH 2 2 - metilbutan ammide 23 • ALDEIDI E CHETONI CONTENGONO IL GRUPPO CARBONILE Le ammidi sono composti polari, formano facilmente legami idrogeno e hanno perciò punti di ebollizione elevati. Le ammidi semplici sono composti neutri. Per ottenere le ammidi semplici è sufficiente scaldare l’acido carbossilico con un eccesso di ammoniaca: O || O calore || CH3CH2 C OH NH 3 CH3CH2 C NH 2 H2O Copyright © 2008 Zanichelli editore acido propanoico propanammi de Le ammidi, al pari degli esteri, possono essere idrolizzate. La reazione è favorita da acidi e basi forti e non è altro che il processo inverso della preparazione di un’ammide.