Storia del Cristianesimo
Parte prima ; Giovanni Filoramo
IL Giudaismo del secondo Tempio
e le origini del Cristianesimo ( 513 a.c. -135 d.c.)
Il cosiddetto esilio babilonese cominciò con tre deportazioni successive , dal 597 al 581 a.c.
ad opera di Nabucodonosor che riuscì ad espandere il suo regno fino alla Palestina, arrivando a
Gerusalemme e radendo al suolo il Tempio fatto erigere dal re Salomone. Durante l’ esilio venivano
nominati i re, ma chiamati “principi vassalli” e rendere conto ai Babilonesi.
Nel 539 a.c. Ciro di Persia conquista Babilonia e permette ai giudei di tornare a Gerusalemme.
Durante l esilio babilonese si era riorganizzato il sacerdozio, con la figura del Sommo Sacerdote,
scelti fra i discendenti di Sadoq ( da qui i SADOCITI, poi SADDUCEI) .
Durante il regno di Dario, il principe vassallo ZAROBABELE ebbe al suo fianco il primo sommo
sacerdote GIOSUE’ , a cui fu dato l aggettivo di UNTO ( Cristo).
EPOCA ELLENISTICA
Dopo la morte di Alessandro magno la Palestina fu contesa fra Egitto e Siria , la vittoria fu
di Antioco III di Siria (200 a.c. ). Antioco IV compì una ellenizzazione forzata: adeguamento dei
giudei ai costumi e religione dei Greci. Lo Jahwe di Gerusalemme fu Giove Olimpo, quello
samaritano Giove Ospitale. La circoncisione e l osservanza furono vietate , pena la morte.
Si preparò una resistenza ebraica capeggiata dalla famiglia dei Maccabei ( famiglia di saerdoti di
discendenza non Sadocita).decise che la guerra santa si potesse combattere anche di Sabato.
La lotta fu continuata da Gionata e Simone, che portarono i Maccabei a controllare il Sommo
Sacerdozio.
I successori dei maccabei furono chiamati ASMONEI.
Si susseguono lotte fraticide, nessuno ebbe la meglio fino all ‘ arrivo di Pompeo Magno di ritorno
dalla II Guerra Mitridatica . Pompeo nomino’ IRCANO come Sommo sacerdote.
POST ESILIO
In Israele esistevano due modi di vedere il rapporto con Dio
- Dio aveva scelto un rappresentante del popolo (DAVIDE) l’ avevo UNTO re e promesso
aiuto e protezione a lui e la sua discendenza. La presenza di un UNTO era garanzia per il
popolo dell’ alleanza con Dio
- Dio aveva stretto un’ alleanza con il POPOLO di Israele: aveva dato loro una Legge da
rispettare ed osservare , in cambio della sua osservanza, si impegnava a proteggere Israele.
La salvezza era garantita dalla presenza dei sacerdoti.
Le due ideologie convissero nel periodo pre-esilico, ma non senza contrasti. Solo nel V sec s.c.
predominò l’ ideologia dell’ Osservanza: venivano considerati ebrei i figli di entrambi i genitori
ebrei o di madre ebrea. L alinea d ‘ opposizione piu’ forte fu quella samaritana.
Ma ricordiamo anche la cosidetta APOCALITTICA , dal libro di Enoc : egli parlo’ dell ‘
immortalità dell anima ( resurrezione), fondandosi sull’ idea che l’ uomo è peccatore per natura;
impossibilità dell osservanza e dannazione eterna. I testi Enochici propongono altresì il mito del
Peccato angelico : gli angeli che si unirono alle donne contaminarono l’ intero mondo creato, dato
che la riproduzione era concessa solo ai mortali.
Il peccato ha origine sovrumana e l uomo puo’ redimersi solo con l’ aiuto di una forza sovrumana .
Il peccato di caino precede il mito del peccato angelico.
Il Libro di Daniele che ripropone la validita’ dell’ alleanza tra dio e gli uomini e l’ idea di
resurrezione.
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LA FORMAZIONE DELLA BIBBIA
Dal greco Ta’ Biblia ( i LIBRI): solo nel 70 d.c. fu fissato il canone definitivo. Quella
cattolica fu confermata dopo i concili di Firenze e Trento.
49 testi dell’ Antico testamento piu’ 27 del Nuovo testamento
Antico testamento : Pentateuco ( Genesi,esodo, levitico, numeri e deuteronomio) ,libri storici, libri
profetici, libri sapienziali.
Gli auri cristiani attribuiscono ai 4 vangeli delle figure
Matteo  uomo
Inizia con la genealogia di Gesù ( tiene il vangelo in mano)
Marco Leone
Inizia col ruggito di Giovanni Battista ( voce di uno che grida nel deserto) sta sopra il vangelo
Luca  Bue
Racconta l’ episodio in cui gesù entra mansueto a Gerusalemme poco prima della pssione, tiene il
vangelo accanto
Giovanni  aquila
Uccello dalla vista acutissima , con artigli e capace di arrivare su vette altissime, tiene il vangelo tra
gli artigli
Lingue della Bibbia
Ebraico (AT) era la lingua colta
Aramaico ( daniele ed esdra ed alcune espressioni di gesù
Greco ( deuteronomio e Nt)
Latino ( traduzione della bibbia per la prima volta in africa dopo il 150 dc.
Il canone delle scritture cristiane fu redatto alla fine del II sec d.c.e due erano gli autori :
Ireneo di Lione e Girolamo
L'esclusione dal canone dell'Antico Testamento dei deuterocanonici da parte di Lutero portò
la Chiesa cattolica a pronunciarsi in maniera ufficiale sul canone biblico. Questo avvenne nel 1546
durante ilConcilio di Trento (Sessione IV, 8 aprile 1546, DS 1502-1503). Confermò il proprio uso
antico di considerare canonici 73 libri, 46 dell'Antico Testamento (inclusi i deuterocanonici) e 27
del Nuovo Testamento.
La decisione del Concilio di Trento non fu però un pronunciamento originale: riprendeva infatti
l'elencazione proposta dalla bolla Cantate Domino, promulgata dal Concilio di Firenze in data 4
febbraio 1442 (DS 1335). A sua volta il Concilio di Firenze riprendeva l'elenco dei libri contenuti
nella Vulgata realizzata da Girolamo, che seguì le indicazioni di papa Damaso I, il quale nel 382
fissò l'attuale canone cattolico (DS 179-180).
Nel 1566, in epoca di poco successiva al Concilio di Trento, l'ebreo convertito al cattolicesimo Sisto
da Siena coniò la duplice espressione di libri protocanonici e deuterocanonici, in ampio uso nella
tradizione cattolica successiva fino ai giorni nostri
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Radicalizzazione dell’ ossevanza
e aperture ai NON giudei
Con lo scoppio della guerra civile a Roma ( 49 a.c.) Ircano ed il suo ministro Antipatro si schierarono con
Pompeo, mentre il fratello di Ircano ( ARISTOBULO) ed i figli con Cesare. Dopo Farsalo anche Ircano ed
Antipatro si schierarono con Cesare e lo Aiutarono in Egitto. Dopo la vittoria, Cesare aiutò gli ebrei con
esenzioni fiscali e nomina Ircano “ Etnarca dei Giudei” e diede ad Antipatro cittadinanza Romana.
Il sovrano di fatto era Antipatro che nominò i figli governatori: Fasaele a Gerusalemme ed ERODE in
Galilea.
Dopo l’ assassinio di cesare tutti i sovrani si schierano con i seguaci di Giulio Cesare. All’ indomani della
battaglia di Filippi si schierarono con Antonio .
Antigono ( nipote di Ircano) s’ impadronì di Gerusalemme , diventando re e sommo sacerdote. Erode riuscì a
fuggire a Roma e convinse Antonio a nominarlo Re della Giudea. Ritorna in giudea e riconquisto’
Gerusalemme. Qui sposa una nipote di ircano , Mariamne.
Dopo Azio (31 a.c.) Ottaviano riconobbe il potere di Erode nelle terre giudaiche.
Ottiene il permesso da Ottaviano di uccidere il primo genito ed i figli avuti dalla seconda moglie.
Augusto dira’ “ IN GIUDEA è MEGLIO ESSERE UN MAIALE CHE ESSERE FIGLIO DI ERODE”.
Figli di Erode il Grande
Archelao : era mal visto dai giudei. Dopo il 6 d.c. la giudea fu annessa alla Siria (dichiarata cioe’ LEGATO
di Siria). Il procuratore della giudea più famoso fu Ponzio Pilato ( lo apprendiamo da Giuseppe Flavio,
Filone, Vangeli).
Erode Antipa :governo’ dal 4 d.c. al 39 d.c. , costruì palazzi e città in onore di Tiberio, sposo’ Erodiade ,
figlia di un fratellastro, per qusto criticato dai giudei e da Giovanni il Battista( che fu a sua volta decapitato
da Erode Antipa)
Lo Zelo per la legge
ZELANTI
Per contrastare l’ eccessiva ellenizzazione del II sec s.c. si formo’ un gruppo chiamato degli
ZELANTI ( ZELOTI in greco). Questi erano difensori della legge, si trasformarono in una setta.Gli stessi
ASMONEI non disdegnavano di apparire Zelanti per interessi pubblici.
FARISEI
Dagli Zelanti si stacca il gruppo dei FARISEI (”separati”) che ben presto venne a scontrarsi con i
MACCABEI, arrivo’ la guerra civile sotto Alessandro Ianneo. Il solco che man mano si divaricava derivava
dall’ interprestazione della Legge dettata dai Farisei al “popolo della terra” ( la maggior parte dei giudei che
non riuscivano a rispettare le norme elaborate dai farisei).
I Farisei entrarono a far parte del Sinedrio (senato giuridico) insieme ai Sadducei.
All’ interno dei Farisei si formarono due scuole ( “case”) ( HILLEL E SHAMMAI).
I sadducei , prima Saduciti, sono discendenti di Sadoq e cercano un compromesso col potere politico,
seguono le norme dei farisei nelle manifestazioni pubbliche, ma operano arbitrariamente nella vita privata.
Esseni
Sono una setta ultraosservante convinti che tutti gli altri giudei fossero contaminati
- Esseni solo uomini
- Esseni sposati con famiglia ( piu’ puri perche’ si astenevano dai rapporti sessuali)
Osservavano rigide norme culinarie ( no cibi con sangue, neppure miele,), non toccavano altri giudei.
I rotoli del mar morto e le rovine sono sicuramente di opera essena.( da Giuseppe flavio).
RABBINI
Dai farisei si distacca il gruppo dei Rabbini ( Rabbì=maestro; colui che insegna ad interpretare la
bibbia. I rabbini procedettero alla sistemazione del canone ebraio dopo il 70 d.c.
IL COMPROMESSO POLITICO E I SADDUCEI
L’ ellenismo forzato provoco una spaccatura all interno fra chi accettava l’ ellenizzazione e chi
invece vi si opponeva.La classe sacerdotale cerco’ un compromesso politico con i nuovi padroni, cercando
di mantenere il controllo.
-I Sadducei mantennero il controllo finanziario sul tempio e le proprie tradizioni applicate alla vita di tutti i
giorni
-I Farisei controllavano la vita nel tempio ed il comportamento dei sacerdoti.
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FILONE ED IL GIUDAISMO ALESSANDRINO
Nei territori tolemaici i giudei furono apprezzati mercenari e qui crearono un gruppo ben distinto
dalle comunità di Alessandria, sia dagli altri stati ellenizzati , soprattutto per cultura e ricchezza.
Vi erano gruppi di giudei piu’ osservanti di altri ed il personaggio che ricordiamo piu’ di tutti fu quella del
pensatore alessandrino FILONE. Il quale si mosse pochissimo, ma famosissimo fu il suo via
ggio a Roma
per convincere Caligola a rinunciare alla pretesa di ottenere il culto divino dagli ebrei.
Piu’ che come politico , Filone era famoso per le sue doti filosofiche. Seguace di Platone, cerco’ di rendere la
cultura giudaica accettabile per il mondo greco e rendere l’ intera Sacra Scrittura comprensibile ai pagani
applicando al testo delle figure allegoriche.
GIOVANNI BATTISTA
Fonti :Giuseppe Flavio, Vangeli ( Mc e Lc) e AT
Nato ai tempi di Erode il Grande, Giovanni fun un giudeo che si asteneva dal mangiari carni e tutto cio’ che
contenesse sangue, no vino e sostanze inebriante. Si cibava di cavallette e miele selvatico. Vestiva di pelli di
cammello con cintura di pelle sui fianchi. La sua predicazione inizio’ tra il 27 ed il 29 d.c.
Due le idee principali
- Cio’ che viene da Dio è puro, cio’ che viene dall’ uomo è impuro
- La remissione dei peccati puo’ avvenire fuori dal tempio, lontano da Gerusalemme, senza sacrificio e
senza controllo sacerdotale; ma con il rito battesimale.
Egli usava battezzare con immerisione nel fiume Giordano. Gesù lo riconobbe suo predecessore .
Secondo luca e Matteo avrebbe annunciato la fine dei tempi ed il giudizio universale a breve termine.
Morì giustiziato da erode antipa spinto dalla moglie Erodiade.
GESU’
Giuseppa Flavio nella sua opera “attività giudaiche” afferma :
…“viveva inquei tempi un uomo saggio di nome Gesù […] egli era il Cristo. Fun condannato sotto
ponzio Pilato , resuscito’ e compì tante meraviglie. Da lui discendono colore che sono chiamati
“cristiani”… Pe un ebreo osservante dichiarare che Gesù era il Cristo era un riconoscimento
importante, infatti questo passo fu espunto dal testo.
La datazione che tutti conosciamo è un errore di calcolo. Infatti stando a Luca (2, 1-3), Gesù nacque
nel 6 a.c. . l’ inizio dell era cristiana fu fissata nel 754 anni dopo la fondazione di Roma, ma
Matteo dice: “ Gesù nacque ai tempi di re Erode a Betlemme di Giudea”
Luca “ nei giorni di Erode fu concepito Giovanni Battista e 6 mesi dopo Gesù”
Luogo di nascita Marco tace, Giovanni pensa Nazaret, Matteo e Luca Betlemme
Genealogie: Luca parla di discendenza da Gesù ad Adamo e parla di Maria appartiene alla stessa famiglia di
elisabetta , moglie di Giovanni . Gesù sarebbe di discendenza davidica per padre ;
Matteo da Davide a Gesù.
Predicazione Luca dice che inizio’ la predicazione dopo l incontro con il Battista .. quindi intorno ai 30
anni e duro’ per 1 anni; Matteo e marco non danno indicazioni; Giovanni calcola le Pasque a cui Gesù
partecipò ( 2-3)
Morte I vangeli sono d’ accordo sul Venerdì ( giorno di Pasqua, il 15 ), mentre per giovanni fu il 14.
Sotto ponzio pilato , quindi tra il 26 ed il 36 d.c.
In relazione a Giovanni battista: il male è una realtà spirituale che viene dal di dentro dell’ uomo, cerca di
superare le impurita’ dei cibi ” cio’ che esce dall uomo contamina l ‘ uomo”, non fermandosi neppure di
fronte alla morte. Non risulta aver infranto norme di osservanza, ma non osserva neppure rigidamente la
Legge dei farisei . Predicava la prossimità del Regno di Dio, ma non proponeva soluzioni politiche( il
messaggio sarebbe morto con lui). Gesù tratta di problemi comuni al giudaismo, ma le soluzioni sono etiche.
Gesù proclama l’ amore per il prossimo, il perdono e la misericordia di Dio.
Analogamente a Giovanni il battista, Gesù rinnega il comportamento dei sacerdoti e dei venditori nel
Tempio. Accusa: si era proclamato “figlio di Dio”.
Giuseppe Flavio non considera attendibili i Vangeli, ma afferma che il Batista e Gesù furono uccisi
ingiustamente.
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Le prime comunità Cristiane
Fonti: Eusebio ed AT
Luca presenta la comunità di Gerusalemme come una comunità unita, guidata dai 12 e da un grande numero
di discepoli. Al loro interno erano divisi in due gruppi
- Ellenisti = giudei ellenizzati per lingua e costumi
- Ebrei = giudei di lingua e costumi ebraici
Asia , Siria e Palestina furono le prime zone in cui si diffusero le prime comunità cristiane. Ad Antiochia fu
per la prima volta usato il nome CRISTIANI.
Il “ problema” fu la circoncisione : i primi cristiani erano circoncisi , mo successivamente questo tema fu
causa di separazione con i giudei. Abbiamo due testimonianze.
- L uccisione di Giacomo , fratello di giovanni ad opera di Agrippa
- L’ uccisoine di Giacomo “fratello” di Gesù
I giudeo-Cristiani venivano chiamati fratelli nella didascalia degli Apostoli. I vangeli insistono sulle figure di
Pietro e Giacomo ed Ireneo di lione li attacca come “eretici”.
Il destino dei giudeo-cristiani di Gerusalemme è nato con Eusebio che racconta della fuga dei cristiani del 66
durante l insurrezione.
Il divieto di Adriano di non far risiedere a Gerusalemme gli ebrei circoncisi colpì anche i cristiani circoncisi,
comincio’ a sfaldarsi questa comunità.
PAOLO
Nacque a Tarso nel I sec d.c. era un ebreo circonciso, figlio di genitori ebrei di osservanza farisiaca. E’
dapprima persecutore dei cristiani, per poi convertirsi sulla “via di Damasco”. Nel NT gli viene attribuito un
corpus di 13 lettere, di cui 7 sicuramente sue ( galati, 1-2 Corinzi, romani, tessalonicesi, Filippesi….).
L’ Epistola ai Romani è la più importante e lunga e vista come un testamento spirituale. Si reco’ a Roma
chiedendo ai Cristiani della Capitale di realizzare il progetto di evangelizzazione: fu il cristianesimo che si
impose, quello aperto a tutti( APOSTOLO DELLE GENTI).
Morì sotto Nerone, decapitato ( in quanto cittadino romano) nella località TRE FONTANE.
Ai giudei dava fastidio la predicazione di Paolo.. egli fu piu’ folte minacciato di morte, lapidato, costretto a
fuggire, incarcerato..
Cristologia paolina
Idea cardine del suo pensiero: la misericordia di Dio ha mandato il proprio figlio che ha rinunciato alla
condizione divina per riscattare l intera umanità. Per adesrire a tale religione non è necessaria l osservanza,
poiché la misericordia di Dio, che salva attraverso il perdono, è aperta a tutti. E’ la fede che salva, non le
opere della legge.
I rapporti con Pietro furono a tratti burrascosi , soprattutto per il modo di vedere la fede. Paolo aveva idee
piu’ aperte. Si ricordano la DISPUTA DI ANTIOCHIA e L’ ACCORDO DI GERUSALEMME , come fonte
abbiamo L’ epistola ai galati
Il concetto di Grande Chiesa è già presente in Paolo ( protocattolicesimo) ed è da qui che si sviluppa quella
che sarà la chiesa ortodossa.
La Didachè è un testo arcaico che riflette la vita delle comunità cristiane tra la fine del I e l’ inizio del II sec
d.c.. Anche se si sa poco delle riunioni dei cristiani. Si riscontrano analogie tra riti pagani e culto nelle
sinagoghe. Il cristianesimo della Grande Vhiesa non è il risultato di singole sette, ma è un unico corpo e sarà
destinato a vincere.
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Rapporto con gli Imperatori Romani
( I Giulio Claudi)
I primi imperatori non avevano idea di chi fossero i cristiani e li reputavano ebrei
Sotto Tiberio (14-37 d.c.) i Giudei vengono espulsi da Roma(19 d.c.), ritenuti politicamente pericolosi, per
poi rientrare nel 31 d.c. Sotto il suo regno, Agrippa, fratello di Erodiade moglie di Erode Antipa, fugge a
Roma e si fa ben volere da Caligola(37-41), il quale , diventato poi imperatore favorisce lo stesso Agrippa,
donandogli le terre appartenenti ad Erode Antipa e allo zio Filippo e nominandolo Re.
Agrippa è anche ben accetto da Claudio (41-54), il quale gli dona ancora territori in Palestina.
Alla morte di Agrippa(44) la Palestina rientra nella sfera Siriana.
Nerone (54-68) dopo dieci anni tranquilli compie i suoi efferati “crimini” contro la madre Agrippina, la
moglie Ottavia, Seneca e della persecuzione contro i Cristiani dopo l’ incendio del 64.
In questa persecuzione morirono Pietro e Paolo.
L’agonia del Giudaismo Palestinese
(I Flavi)
Nel 66-70 scoppiò la prima grande rivolta giudaica, soppressa nel sangue da Tito, un
procuratore romano voleva impossessarsi del tesoro del Tempio. Nel 70 Tito assedia Gerusalemme
e distrugge il Secondo tempio. Nel 69 Vespasiano (69-79) si trovava già in oriente nominato dalle
sue truppe, non si recò subito a Roma, ma si assicurò prima l ‘ Egitto e lascio’ al figlio Tito il
comando delle legioni per continuare l’ assedio di Gerusalemme
A Vespasiano succede il figlio Tito (79-81) che dovette affrontare diverse calamità ( eruzione del Vesuvio,
incendio a Roma, pestilenza). Di lui si ricorderanno per sempre la presa di Gerusalemme e la distruzione del
Secondo Tempio nel 70 quando non era imperatore.
A Tito successe il fratello Domiziano (81-96) che iniziò una grande persecuzione nei confronti degli ebrei
istituendo per prima una tassa ( FUSCUS JUDAICUS) che coinvolse i cristiani.
E’ di questo periodo l’APOCALISSE (“rivelazione”) di Giovanni: la vittoria di Cristo sull’esercito del male.
Fu scritta in Asia Minore . Iniziano le ipotesi sulla fine del mondo (si presumeva proprio sotto Domiziano) :
era una scrittura contro il potere imperiale.
In questo periodo fu scritta anche l’EPISTOLA di CLEMENTE ROMANO indirizzata alla comunità dei
Corinzi. Egli non si preoccupa del potere temporale ma di chi dovesse guidare le comunità cristiane
Da Nerva a Commodo ( I – II sec d.c. )
(gli Antonini)
A Domiziano successe Nerva (96-98) Imperatore leale col Senato ed attento alle esigenze del
popolo. Revocò le misure antigiudaiche del predecessore.
Traiano (98 – 117) fu protagonista di una fonte molto importante . Il carteggio con Plinio il giovane ( Gaio
Plinio Cecilio Secondo) , nipote di Plinio il Vecchio, ai tempi del governo della Bitinia: Plinio fu incaricato
di condannare chi si dichiarasse cristiano ( Ignazio di Antiochia morì in questo periodo).
Questa raccolta fu pubblicata postuma, forse per iniziativa di qualche amico di Plinio, meno probabilmente
grazie a Traiano stesso, che avrebbe voluto, con esso, proporre un manuale d'esempio di buona
amministrazione. Il libro, che contiene anche le risposte dell'imperatore, è in ogni caso un documento
eccezionale per la conoscenza dell'amministrazione provinciale in età imperiale. Fra queste lettere, sono
particolarmente famose quelle relative ai cristiani (epistole 96 e 97), nelle quali Plinio parla in prima persona
(essendo stato incaricato da Traiano stesso di reprimere i cristiani), informando l'imperatore sui suoi dubbi su
come procedere nelle modalità d'inchiesta nei loro confronti. Plinio non prende affatto le difese dei Cristiani,
come fece lo scrittore Tertulliano, ma sostiene invece la causa dei Romani. Per lui è ovvio che l'autorità
dell'Impero vada rispettata, ed è altrettanto ovvio che chi si rifiuta di farlo, come facevano i cristiani, sia un
pericoloso esempio di ribellione da punire senza alcuna pietà. Anzi, Plinio trova gli atti compiuti dai cristiani
del tutto eccentrici e ridicoli scriverà infatti,
« Li interrogavo chiedendo se fossero cristiani. [...] Vi furono altri adepti di una tale follia [...] »
(Plinio, Lettere, x, 96 )
e si augura di riuscire a riportare la popolarità della religione politeista romana come nei tempi gloriosi della
Repubblica, come richiesto dall'imperatore stesso. In queste lettere si trovano testimonianze del fatto che si
tenevano regolari processi, oltre alle comuni pratiche di polizia (in questo caso, contro i Cristiani). Dato che
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Plinio era il propretore, spettava a lui l'autorità di far eseguire queste procedure nei confronti di coloro che
venivano denunciati.
Plinio però ammette di non avere alcuna esperienza in merito e chiede consiglio all'imperatore,
affermando di non sapere se trattare diversamente i bambini dagli adulti, di interrogare più volte coloro che
confessavano e poi eventualmente mandarli a morte, e di dare la possibilità agli accusati di dimostrare di non
essere cristiani, venerando le immagini degli dei e facendo sacrifici a quella dell'imperatore. Riporta inoltre
delle dichiarazioni dei cristiani in merito a quelle che i delatori indicavano come loro "colpe" (Plinio afferma
che i cristiani dichiararono di incontrarsi in un giorno stabilito-la domenica- prima dell'alba, di cantare inni a
Cristo, quindi di dividersi, per incontrarsi in seguito per mangiare del cibo e giurare di non commettere alcun
tipo di delitto). Si nota che i cittadini romani avevano diritto ad essere giudicati a Roma, mentre gli altri
venivano condannati direttamente sul posto.
Plinio non è un persecutore spietato: sa infatti che i veri cristiani (che per lui sono quelli davvero pericolosi)
non rinnegano la loro fede, e quindi lascia liberi coloro che, per paura, sono pronti a farlo. Nella lettera 96,
Plinio sa che i templi ricominciano ad essere frequentati e i "sacra sollemnia" a riprendere vigore dopo una
lunga interruzione.
Adriano (117-138) ; Antonio Pio (138-161)
Con Marco Aurelio (161-180) si registra una ripresa dell’ attività persecutoria. Accuse:
- Incesto: si chiamavano tutti fratellie sorelle
- Ostinazione a morire senza scopo
- Ateismo: si rifiutavano di venerare gli dei pagani, protettori delle città e dell’ impero)
Sotto Marco Aurelio furono compiute condanne importanti ( Policarpo vescovo di Smirne ed i MARTIRI DI
LIONE).
Successe Commodo (180-192) si è comuni al pensare che non perseguitò i cristiani poiché la propria
concubina Marcia era cristiana.
FONTI DEL II SEC D.C.
I padri apostolici ( che ebbero contatti con gli apostoli)
Didachè, epistole di Clemente Romano, Epistola di Barnaba , Epistole di Ignazio di Antiochia, Epistola di
Policarpo dei Filippesi, Il pastore di Erma.. con alcuni problemi di attribuzione
Sono 3 i problemi dei cristiani in questo periodo:
1- Confronto col giudaismo
2- Confronto col mondo pagano
3- Lotta alle eresie
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Confronto col Giudaismo
Il periodo tra il 66-70 ed il 132-135 fu fondamentale per la formazione del Cristianesimo e del giudaismo
rabbinico.
- Ignazio di antiochia gia’ distingue nettamente le due confessioni, anzi accusa gli ebrei di aver
ucciso Gesù.
- Epistola di Barnaba :accusa gli ebrei e sminuisce il loro patto d’ alleanza con Dio e si vuole
dimostrare che quel patto sia valido solo con i cristiani
- Dialogo di Giustino(cristiano) con Trifone (ebreo) : scambio di opinioni, senza scontri: entrambi
restano fermi nelle loro posizioni. Es la circoncisione: considerato come un marchio di fabbrica per
gli ebrei che avrebbe portato loro disgrazie.
- Omelia di Melitone di Sardi vista come un’apologia dell’ ebraismo, sminuendone l’ importanza.
Nell’Antico Testamento tutto proponeva all’arrivo del Cristo.
- Marcione Sebbene spesso incluso nella corrente gnostica, Marcione accolse la dottrina di Paolo di
Tarso, che sottolineava come la salvezza non fosse ottenibile solo attraverso la Legge, e la portò alle
sue estreme conseguenze: secondo Marcione esistevano due divinità
1 )il Dio degli Ebrei, autore della Legge e del Vecchio Testamento (egli lo rifiuta).
2) il Dio Padre di Gesù Cristo, che aveva mandato il proprio figlio per salvare gli uomini; solo il
secondo era il vero dio da adorare e che portava la salvezza.
Per sostenere le proprie dottrine, Marcione raccolse il primo canone cristiano di cui si ha notizia, che
comprendeva dieci lettere di Paolo e un vangelo (probabilmente il Vangelo secondo Luca), detto
Vangelo di Marcione; allo stesso tempo rigettava completamente la Bibbia ebraica, considerandola
ispirata da un dio inferiore.
Confronto col mondo Pagano
Rispodta dei Cristiani ai Pagani con due problemi principali : il potere politico e la filosofia e cultura
ellenistico- romana.
Paolo di Tarso : dio non va venerato solo nei templi, parla della crocifissione e della resurrezione ( dio non
puo’ morire in croce, è assurdo pensare che dio soffra “ noi predichiamo il cristo crocefisso simbolo per i
giudei, salvezza per i pagani”
Discorso ai Greci di Tagano :rifiuta in blocco la cultura pagana , ma non si preoccupa del problema politico.
Il pastore di Erma : opposizione fra città terrestre e celeste: il potere politico è diabolico.
Risposta dei Pagani
Frontone scrisse un opera ocntro i cristiani che non ci è pervenuta
Luciano di Samosata : scrive ”la morte di Peregrino” in cui prende in giro la cultura cristiana, l’
immortalità, il fanatismo, il rifiuto dei greci. Peregrino era un farabutto che si era unito ai cristiani per
condurre la comunione dei beni ( dato che lui li aveva sperperati tutti). I cristiani sono visti come degli idioti
che non si accorgono di chi crede e di chi no, Peregrino muore in croce.
Celso “ discorso Vero”
Lotta alle Eresie
Deriva dal greco AIREO ( scegliere o separare ; separarsi indica una scelta). La prima eresia è il
DOCHETISMO (da DOCHEO : sembrare/apparire) i quali sostenevano che Gesù non si fosse incarnato
realmente. Cotro i Dochetisti si scagliarono Ignazio e Policarpo.
Altra eresia è lo GNOSTICISMO fu una importante corrente del Cristianesimo antico, sviluppatosi
soprattutto nel II-III secolo, in contrasto con la "grande chiesa", o proto-ortodossia( cioè quella che diverrà
laChiesa cattolica ed ortodossa dei secoli posteriori).
Questo movimento, dalle dottrine variegate e complesse, in generale era contrario all'eredità ebraica del
cristianesimo (in questo era agli antipodi dei giudeo-cristiani e di altri gruppi minoritari come gliebioniti), e
riteneva che la salvezza dipendesse da una forma di conoscenza superiore e segreta, un rapporto privato tra
maestro e discepolo.
In generale gli gnostici tendevano ad identificare il Dio veterotestamentario con la potenza inferiore
del Demiurgo, mentre il Dio neotestamentario con l'Eone perfetto ed eterno, il generatore dell'eone Gesù.
Dalla concezione docetica insita nello gnosticismo deriva poi il rifiuto della morte in croce e resurrezione del
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Cristo (e quindi dei corpi): Egli non sarebbe morto crocifisso, ma sarebbe ritornato direttamente al suo
mondo superiore.
Tutte queste convinzioni contrastavano fortemente con l'ortodossia del cristianesimo che andava formandosi
in quei primi secoli. Fu quindi inevitabile che le dottrine gnostiche, che in un primo tempo si erano diffuse
anche all'interno della Chiesa, incontrassero l'opposizione delle comunità cristiane e fossero considerate
come eretiche. Ciò portò il movimento gnostico ad un rapido declino, anche se alcuni aspetti dello
gnosticismo (come l'aspetto ascetico) divennero parte integrante del patrimonio della Chiesa Cristiana, anche
se principalmente in Medio Oriente.
Il Montanismo
Nasce in Frigia (asia minore) nel II sec a.c. e coinvolse anche Tertulliano famoso apologista
(L'apologia ("discorso in difesa di qualcuno o qualcosa") è un discorso teso a difendere sé stessi o altre
persone, come anche idee e dottrine. In caso di difesa della dottrina cristiana si parla di apologetica).
Fondatore fu un cristiano di nome Montano il quale diffuse la voce che lo Spirito Consolatore annunciato da
Gesù fosse sceso su di lui e sulle sue profetesse e annunciava la fine del mondo.
Da Settimio Severo a Gaio Galerio
Dopo Commodo sale al potere Settimio Severo(193-211) : per i cristiano egli fu avverso alla nuova
religione, scatenando persecuzioni, ma per i moderni non fu così : la verità è che egli non accettava il
proselitismo giudaico e cristiano.
Sotto il suo impero si segnala il martirio di Perpetua, cristiana di nobile famiglia di padre non cristiano, il
quale al rifiuto della figlia di convertirsi la fa rinchiudere ancora incinta in cella e poi marterizzata a
cartagine.
Dopo Settimio Severo abbiamo Caracalla, Elagabalo, Alessandro Severo (222-235).
Alessandro fu un Imperatore molto aperto ai nuovi credo, forse perché la madre Giulia Mamea era
interessata al cristianesimo. Eusebio racconta che avrebbe invitato ORIGENE di Antiochia.
Massimino il Trace(235-238) Per motivi economici l'imperatore spogliò i templi, ma non è conosciuto
nessun editto specifico contro i cristiani.
Decio(249-251) : la sua persecuzione durò solo un anno(250-251) tanto bastò per far condannare a morte
migliaia di cristiani che non portassero sacrifici all’ imperatore ( secondo un editto di traiano) tra cui S.
AGATA.
Valeriano(253-260) emanò due editti contro i cristiani (257) per chiudere i luoghi di culto e di riunione,
mamdando in esilio vescovi, preti e diaconi. Tutti i senatori, cavalieri e uomini distinti dichiarati cristiani
sarebbero stati spodestati dalla carica e condannati se non si fossero convertiti. Fu martirizzato CIPRIANO.
Il figlio di Valeriano Gallieno restituisce le proprietà al clero, manifestando tolleranza verso i cristiani.
DIOCLEZIANO(284-305) attuò la persecuzione alla fine della sua carriera politica. Con lui si creo’ il
DOMINATO : l’ imperatore non era più “primus inter pares” , ma era Dominus et deus pretendendo la
prostrazione del popolo. Emanò 4 editti
- Contro chi aderiva al cristianesimo perdeva carica politica, civile ed i beni;
- Mira a colpire il clero: le prigioni erano piene di sacerdoti.
- Se i sacerdoti sacrificavano agli dei venivano liberati
- Estendeva il precedente editto a tutti i cristiani ( confermata da Galerio)
Galerio sotto Galerio si registra l’ ultima persecuzione: pensò che la propria malattia sia stata causata dalla
sua posizione anti-cristiana. Nel 313 d.c. ritirò l’ editto di persecuzione.
La figura del vescovo nel IV Sec d.c.
La «Dottrina cattolica dei dodici apostoli», nota anche come «Didascalia», è un testo di difficile
ricostruzione (la più antica versione integrale è in siriaco). Risalente al IV secolo, contiene alcune istruzioni
per la regola interna di una comunità cristiana.
La didascalia Siriaca indica le prerogative che un vescovo dovrebbe avere: più di 50 anni per la maturità
fisica spirituale ed esperienza; poteva essere sposato ma con moglie cristiana; doveva essere un uomo di
lettere ed istruito; capace di gestire la comunità e rispettare le richieste del popolo.
9
Il Cristianesimo nel III sec d.c.
Il cristianesimo di diffonde soprattutto in Oriente, in Italia a Roma, in Africa a Cartagine, Oriente ad
Alessandria, Antiochia. Ognuna di queste città ebbe un personaggio di spicco. Es Cartagine Tertulliano.
ROMA : Papa Callisto (217-222) durante il regno degli Imperatori Eliogabalo e Alessandro Severo :
Callisto era uno schiavo di Carpoforo, un liberto cristiano della casa imperiale. Carpoforo affida a Callisto la
gestione di una banca, che però fallisce.
Secondo quanto riferisce Ippolito, Callisto si era appropriato dei beni delle vedove e degli altri cristiani.
Callisto fugge, poi viene catturato e messo nel pistrinum a girare la mola.
Rimesso in libertà disturba le cerimonie dei giudei, che lo denunciano al prefetto urbano rivelando
ufficialmente che Callisto è un cristiano. Carpoforo allo scopo di salvare Callisto afferma che questi non è
cristiano. Ma Callisto reagisce affermando la propria fede e viene condannato ad metallas in Sardegna.
Marcia, la concubina di Commodo, si fa dare da papa Vittore l'elenco dei condannati in Sardegna ed ottiene
la grazia da Commodo. Callisto non fa parte dell'elenco, ma riesce lo stesso a farsi liberare convincendo i
funzionari incaricati di un suo presunto rapporto con Marcia. Callisto, tornato a Roma, ottiene un assegno
mensile da papa Vittore che lo allontana da Roma, inviandolo ad Anzio. Zeffirino, il successore di Vittore, lo
richiama a Roma e gli affida la gestione delle catacombe (oggi chiamate Catacombe di S.Callisto). Nel 217,
alla morte di Zeffirino, Callisto diviene papa. Morirà nel 222.
Ippolito e Tertulliano sfidarono l'ortodossia di Callisto, sul campo di un famoso editto in cui il papa garantiva
la Comunione, dopo la giusta penitenza, a coloro che avevano commesso adulterio efornicazione. È chiaro
che Callisto si basò sul potere di rimettere e perdonare concesso a san Pietro, ai suoi successori ed a chi era
in comunione con loro.
Da rilevare la situazione precaria dei cristiani e la difficoltà della amministrazione giudiziaria
romana. Basta la denuncia dei giudei per far condannare un cristiano. Ma un cristiano potente come
Carpoforo può addirittura intervenire in giudizio a favore di Callisto sostenendo il falso. La donna più
potente dell'Impero è filocristiana e interviene attivamente a favore di quanti sono stati condannati per
cristianesimo ottenendone la libertà da un imperatore dal carattere malvagio, che aveva addirittura fatto
uccidere la sorella. Un cristiano, forse non del tutto irreprensibile, ma esperto nella gestione degli affari
diviene papa.
ALESSANDRIA: città cosmopolita, vi fu istituita la Scuola d’ Alessandria fondata da
-PANTENO di cui seguaci furono Cemente e Origene; all’inizio fu solo una scuola filosofica nata per gettare
le basi della filosofia cristiana, poi divenne una scuola di catechismo per la formazione di nuovi catecumeni.
-CLEMENTE alessandrino fuggì sotto la persecuzione di Settimio Severo, scrisse tre opere importanti. Per
lui la filosofia era strumento di salvezza, poiché consentiva l’ interpretazione corretta delle scritture. A
questa scuola si contrapporrà quella di Antiochia che a differenza del metodo allegorico alessandrino
utilizzerà il “metodo letterale”
-ORIGENE prima si formò in una scuola pagana, il padre morì sotto Settimio Severo, per mantenersi gli
studi fu aiutato da una nobildonna.
La sua figura fu contestata per via dell’ episodio dell’ evirazione: prese alla lettera una frase biblica che
esaltava gli eunuchi per approdare al regno dei Cieli. Ed anche per la sua teoria secondo cui anche il
demonio si sarebbe salvato ed il male sarebbe stato soltanto una momentanea assenza del bene: dopo un
periodo piu’ o meno lungo di penitenza tutti si sarebbero salvati. Tutto ciò creerà la cosiddetta “ controversia
origenista” sul fatto di accettare la figura di Origene o meno. Fu arrestato e torturato sotto Decio, ma alla
morte di questi fu liberato.
Sviluppi Liturgici
“Problema del Battesimo”: prima era somministrato da Adulti, poiché si era più consapevoli, non esistendo il
sacramento della confermazione vi era un unico sacramento per tutta la vita.
Costantino si farà battezzare in punto di morte per arrivare puro davanti a Dio.
10
COSTANTINO
Nel 305 Diocleziano e Massimiano abdicarono e successero altri quattro tetrarchi. Il popolo scelse
come imperatore Costantino, figlio di Costanzo Cloro per prendere in mano l’ impero d’ occidente dovette
scontrarsi con le truppe di Massenzio. Eusebio di Cesarea ci racconta l’aneddoto del sogno avuto da
Costantino la notte prima della battaglia (312 – ponte Milvio): sognò il simbolo dei cristiani (PX) e una voce
gli disse “con questo simbolo vincerai”.
Nel 313 Costantino proclamò L’ EDITTO di MILANO con i quale dette libertà di culto a tutti i sudditi dell’
Impero.
Con Costantino in Occidente Licinio diventò imperatore d’Oriente: quest’ ultimo prima si dimostrò
tollerante, successivamente adottò provvedimenti duri contro i cristiani punendo anche con l’ esilio.
Nel 324 i due imperatori vennero allo scontro per ben 2 volte : ad Adrianopoli e nella Battaglia di Crisopoli.
Licinio fu graziato da Costantino, si ritirò a vita privata a Tessalonica. Costantino regnò nell’intero Impero.
Nel 335 convoca il CONCILIO DI NICEA : il primo concilio ecumenico che successe al concilio di
Gerusalemme ( 50 d.c.- presieduto da Giacomo il Giusto e Pietro. Dove si discusse dei pagani convertiti).
In un clima di grande tensione, il concilio ebbe inizio il 20 maggio del 325; i partecipanti
provenivano in maggioranza dalla parte orientale dell'Impero.
Lo scopo del concilio era quello di rimuovere le divergenze nella Chiesa di Alessandria, e stabilire la
natura di Cristo in relazione al Padre; in particolare, stabilire se il Figlio fosse della stessa ousìa,
o sostanza del Padre. Un'ulteriore decisione del concilio fu stabilire una data per la Pasqua, la festa
principale della cristianità. Il concilio stabilì che la Pasqua si festeggiasse la prima domenica dopo
il plenilunio successivo all'equinozio di primavera, in modo quindi indipendente dalla Pasqua ebraica,
stabilita in base al calendario ebraico. Il Vescovo di Alessandria (probabilmente usando il calendario
copto) avrebbe d'allora in avanti stabilito la data e l'avrebbe poi comunicata agli altri vescovi.
Con il Concilio Costantino auspicava che fosse chiarito, una volta per tutte, un dogma (verità di fede)
riguardo a una diatriba sorta in un primo momento intorno ad una questione cristologica, ma le cui
conseguenti lacerazioni teologiche avevano effetto anche sulla pace dell'impero, di cui egli si riteneva il
custode.
Le decisioni prese dal concilio con un'amplissima maggioranza furono essenzialmente tre:
1.
Su proposta di Eusebio di Cesarea si arrivò ad una dichiarazione di fede [5], che ricevette il nome
di Simbolo niceno o credo niceno. Il simbolo, che rappresenta ancora oggi un punto centrale delle
celebrazioni cristiane, stabilì esplicitamente la dottrina dell'homooùsion, cioè della consustanzialità del
Padre e del Figlio: nega che il Figlio sia creato (genitum, non factum), e che la sua esistenza sia posteriore
al Padre (ante omnia saecula). In questo modo, l'arianesimo viene negato in tutti i suoi aspetti. Inoltre,
viene ribadita l'incarnazione, morte e resurrezione di Cristo, in contrasto alle dottrine gnostiche che
arrivavano a negare la crocifissione.
2.
Fu dichiarata ufficialmente la nascita virginale di Gesù, definita nel simbolo niceno: [Gesù] nacque
da Maria Vergine. In realtà la nascita verginale di Gesù era già affermata nel vangelo di Matteo, pertanto
nel simbolo niceno essa fu solo affermata.
3.
Fu condannata come eretica la dottrina cristologica elaborata da Ario, che sosteneva che Gesù non
avesse natura divina come il Padre.
11
Data
325
Accettato da
cattolici, ortodossi, luterani,anglicani, vetero-cattolici (I)
Concilio precedente
Concilio di Gerusalemme (?)
Concilio successivo
Concilio di Costantinopoli I
Convocato da
Imperatore Costantino I
Presieduto da
Imperatore Costantino I
Partecipanti
circa 300
Argomenti in discussione
Arianesimo, unicità di Dio, consustanzialità tra il Padre e il Figlio.
Documenti e pronunciamenti Simbolo Niceno
Gruppi scismatici
Ariani, Meleziani, Novaziani
Costantino diede alla chiesa:
- la possibilità di ricevere Legati (testamenti)
- diritto di asilo (ci si rifugiava in una chiesa era protetto)
- sovvenzioni per il clero e per le vedove
-
Non rinunciò mai alla carica di Pontefice Massimo.
Consentì ai sacerdoti pagani di continuare a praticare i propri riti.
Esenzione dai “numera curiali” (obblighi)
Costantino si professava “ vescovi di quelli di fuori”: Sentirsi Vescovo ( epi – scopeo = guardare
su/superiore) di quelli di fuori, significa per Costantino avere coscienza della propria responsabilità
nei confronti dei sudditi dell'impero che non appartengono alla Chiesa. Come imperatore, nonostante
l'abolizione delle persecuzioni anticristiane e la sua propensione al Cristianesimo, Costantino non
può dimenticare i sudditi non cristiani dell'impero, cui è a capo.
Quella di Costantino non si sa se fu una vera conversione, o se cercasse un “Dio ausiliare” che lo aiutasse a
diventare invincibile. Prima si parlava di PIUS COSTANTINUS ,poi di COSTANISMUS POLITICUS :
concessione del cristianesimo per motivi politici. La chiesa d’Oriente lo proclamò 13mo Apostolo.
Si farà battezzare con rito ariano da Eusebio Vescovo di Nicomedia in punto di morte, avvenuta nel 337 D.C.
Con Costantino abbiamo il “boom” dell’edilizia cristiana:
a Roma fece costruire le Basiliche di S. Pietro e S. Paolo nei luoghi di Martirio. S. Paolo morì sulla strada
che da Roma porta a Ostia ( “S. Paolo fuori le mura”).
A Gerusalemme sul Golgota fece erigere in un recinto il Santo sepolcro, il Calvario ed una Basilica.
A Betlemme fece costruire un Santuario: La chiesa della Natività.
In tutto fu appoggiato dalla madre Flavia Giulia ELENA (cristiana):
primo vescovo e storico Eusebio di Cesarea, autore di una Vita di Costantino, afferma che Elena aveva 80
anni al suo ritorno dalla Palestina, riferendosi ad un viaggio avvenuto nel 326/328.
Elena(Venerata come santa dalla Chiesa Cattolica, che la ricorda il 18 agosto) è legata, nella tradizione
cristiana, al suo presunto ritrovamento della "vera croce", il patibolo su cui morì Gesù, in occasione del suo
viaggio in Palestina. Probabilmente non fu lei ad effettuare la scoperta, ma il fatto che Eusebio di
Cesarea abbia descritto il suo viaggio in Oriente come un pellegrinaggio, e quindi abbia attestato la presenza
di Elena a Gerusalemme, fece probabilmente collegare la madre del primo imperatore romano cristiano al
ritrovamento della reliquia.
Alla fine del IV sec nascono delle dispute teologiche delle quali emergono il Donatismo e L’ Arianesimo.
12
Donatismo
Il donatismo fu un grande movimento scismatico che fiorì nel IV secolo e abbracciò ampie zone
della chiesa africana. Esso può essere capito come un particolare modo della chiesa di rapportarsi al mondo.
La questione del rapporto tra la chiesa ed il mondo deve essere affrontata in ogni tempo, ma nella storia
cristiana può essere collegata alla nascita del movimento donatista.
Il donatismo prese il nome da Donato Vescovo di Cartagine .I donatisti rappresentavano l'ala intransigente e
chiedevano la deposizione del vescovo Ceciliano. Questi era infatti stato ordinato da Felice al tempo delle
persecuzioni e non aveva quindi diritto di ricoprire quella carica.
Felice, come altri vescovi, al tempo delle persecuzioni si consegnarono alle autorità, consegnando i libri
sacri. Egli aveva ordinato come nuovo vescovo di Cartagine Ceciliano.
Loro esigevano una chiesa pura ed erano pronti anche a certi compromessi pur di raggiungere il loro
obiettivo. Non ebbero quindi problemi nell'appellarsi a Costantino perché fossero esclusi chi aveva accettato
compromessi. Costantino, dal canto suo, insisteva sulla libertà della fede. Ma i donatisti insistevano sul fatto
che chi, perdendo la fede, non potesse ordinare nuovi ecclesiastici.
Tra le caratteristiche del donatismo si può sottolineare il carattere fortemente separatista di chiesa.
Quest'ultima deve essere costituita da una comunità di puri. Ciò esige il rifiuto di qualunque chiesa o
individuo che pare un po' meno puro.
I pastori che sono stati infedeli durante la persecuzione non possono essere riammessi nella loro funzione
in quanto i sacramenti da loro amministrati sarebbero invalidati. La santità e la fedeltà non potrebbero essere
comunicati attraverso persone che non sono sante, né fedeli.
Il donatista Petiliano dice «chi riceve la fede da un sacerdote infedele, non riceve fede, ma colpa»! I
seguaci di Donato finiscono così per ritirarsi nella cerchia ristretta di coloro che vengono ritenuti puri e
devoti, e pretendono di formare la vera chiesa. Ticonio, pure lui un «moderato» donatista, usa per la prima
volta l'appellativo di «Babilonia» in relazione alla grande chiesa.
L'autenticità della fede finisce con l'essere legata alla validità della chiesa ed in particolare alla santità di
chi esercita in essa il proprio ministerio.
- Un rifiuto dello stato e della società. Il donatismo mostra un grande disprezzo per le istituzioni. Tale rifiuto
ha uno sfondo di tipo apocalittico. L'idea dell'imminenza della fine sconsiglia l'assunzione di responsabilità e
colloca i donatisti in un ruolo molto particolare. Questa ottica è da collegare, molto probabilmente, con il
costume nordafricano ed è già presente in Tertulliano, ma esso traduce anche una concezione religiosa tale
da permeare tutte le sfere dell'esistenza. L'ideale cui ci si ispira è la separazione intesa nel modo più radicale
possibile.Siccome si pensa che i canoni della chiesa debbano applicarsi anche alla realtà sociale e statale a
prescindere da ogni altra considerazione, quando ciò non è possibile, ci si isola in un mondo irreale. Secondo
i donatisti, se la separazione nella chiesa assicura la grazia, la separazione nella politica, assicura la giustizia.
-Un'adulazione del martirio fisico. Quando la società non si piega alle esigenze della chiesa, si deve
ipotizzare il martirio. Non si tratta solo di una ipotesi remota da accettare solo a causa d'una violenza da parte
dello stato, ma piuttosto con una leggera vena di soddisfazione. Il martirio sembra associato alla grazia per
cui sfiora l'idea dell'autoredenzione. Chi accetta il martirio è garantito come qualcuno di veramente puro
davanti a Dio.
-L'ansia di tramandare le vicende dei martiri ai posteri, è da comprendere in questa ottica. Viene quindi dato
corpo ad una sorta di agiografia su coloro che hanno pagato con la vita il loro impegno nei confronti di
Cristo.
Arianesimo
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E’ una controversia cristologica; l’ideatore fu ARIO, sacerdote egiziano che sosteneva una
divisione tra il padre e il figlio. Noi, rifacendoci al credo miceno, diciamo il “ Figlio è unigenito,
generato e non creato, della stessa sostanza del Padre”. Ario elaborò una dottrina diversa, diceva
che il “Figlio è creato deal Padre e non è della stessa sostanza del Padre”. Questo limitava di molto
la Trinità (il concetto di Trinità non era molto chiaro,si riconoscevano solo il Padre e il Figlio).
Ario venne inviato a ritrattare queste sue tesi dal vescovo ma non lo fece e il movimento si diffuse
di vasto raggio. Costantino promulgò il Concilio a Nicea nel 325, ne fu presidente e ratificava le
decisioni prese dai vescovi: si ribadì la condanna di Ario e fu mandato in esilio (altri critici
verranno uccisi). Del Concilio si elaborò il credo niceno costantinopolitano perché elaborato quasi
integralmente a Nicea e poi integrato con alcune concezioni del Concilio di Costantinopoli,
riguardanti lo Spirito Santo (i cristiani prima di Ario non avevano elaborato una dottrina sulla
Trinità, dopo è stato creato il nostro credo).
Pochi erano i vescovi occidentali rispetto a quelli orientali; il Papa mandò al suo posto due chierici.
Fu ribadita la “Generazione” e non la creazione del Figlio avente la stessa sostanza del Padre e sono
sullo stesso piano. Per Ario il Figlio è generato dal nulla e fuori dal tempo, distinto dal Padre e non
comunica col Padre ma sono di sostanza simili.
Stessa sostanza: homooùsios.
Motivo politico di Ario: gradito dagli imperatori.
Ario: figlio sotteso al Padre = popolo sottomesso all’imperatore.
L’Oriente si poneva diverse domande, i cristiani accettavano tutto per fede.
Celso è un misterioso irrazionale.
L’Arianesimo continuava a diffondersi, viene accettato molto di più dall’Ortodossia.
L’Occidente rimane Niceno ( Ortodosso); Costantino si converte all’Arianesimo, verrà battezzato
da un vescovo ariano. Costantino muore nel 337. Agostino e Tommaso parlano della Trinità.
Tommaso, dopo aver ragionato, entra la testa nel Tabernacolo dicendo al Cristo che rinunciava a
capire; la sua opera è rimasta incompleta. Agostino: vede un b/o che voleva versare l’acqua del
mare in una fossa e disse : “Come pensi di versare tutta l’acqua del mare in una fossa?”. Il b/o
rispose : ”E tu come pensi di poter capire il mistero della Trinità che è cosi grande, con la tua mente
così piccola?”
I successori di Costantino
Dopo una serie di stragi familiari, i legittimi successori sono i tre figli e successivamente i
due nipoti. Sono Costantino II, Costanzo II e Costante; i due nipoti sono: Gallo e Giuliano.
Il più grande era Costanzo II, a lui Costantino affidò l’Oriente, agli altri due affidò l’Occidente, a
Costante L’Italia e l’Africa, a Costantino II la Gallia, la Britannia e la Spagna (tutto ciò nel 337
quando morì). Costantino II non fu contento e cercò di combattere contro Costanzo ma morì in
battaglia. Rimasero Costante in Occidente che seguiva il credo niceno e Costanzo II in Oriente che
seguiva l’Arianesimo. I figli, rispetto al padre, furono più intransigenti nei confronti della
cultura/religione pagana. Emanarono anche delle leggi contro i culti pagani. Vi è quasi una
persecuzione contro di essi. Aggiungono, a favore dei cristiani, l’Immunità e il diritto di vescovi di
essere giudicati non dal Tribunale Civile ma da quello Ecclesiastico.
Fonti = Codice di Teodosio ( fino a Teodosio II)
Codice di Giustiniano ( fino a Giustiniano).
Giuliano
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Dei nipoti di Costantino, rimangono in vita Gallo che verrà presto eliminato e Giuliano che
era piccolo e fu risparmiato da Costantino quando eseguì la strage. Fu mandato lontano dalla corte
per studiare nelle “Scuole Cristiane”; fu forse anche lettore in Chiesa. Poi frequentò delle scuole
pagane e si convertì al paganesimo. Come fa a salire al potere? Ad un certo punto Costante muore
ad opera di un usurpatore, Costanzo era più autoritario ma non poteva governare da solo e nomina
Giuliano “ Cesare delle Gallie” ( e non così imperatore). Egli in Gallia si cattura la simpatia
dell’esercito e dei suoi sudditi ( concede delle esenzioni fiscali venendo in aiuto dei contadini della
Gallia).Quando Costanzo voleva portarsi parte dell’esercito in una spedizione in Oriente, i soldati si
ribellarono e proclamarono “Augusto”.Costanzo muove contro Giuliano però muore(siamo nel 361
d.C.) e lui diventa imperatore unico.
Giuliano (361-363 governò), morì nel 363 durante una spedizione contro i Persiani ucciso dalla
freccia da un cristiano(credenza pagana). Per i Cristiani fu una morte provvidenziale perché
Giuliano fu conosciuto anche come l’APOSTATA (traditore o rinnegato) perché si era convertito al
Paganesimo e nel momento in cui divenne imperatore cercò di ritornare indietro, cambiando tutto.
Giuliano cerca di reintrodurre il Paganesimo, ripristina i culti pagani (gradito dalla maggior parte
della popolazione che era pagana, es. aristocratici). Due opere : L’EPISTOLARIO es. Miso Pagan:
odiatore della barba;Gli imperatori del II secolo avevano la barba, es. Marco Aurelio, Adriano,
Antonio Pio etc..La barba era il simbolo del filosofo, es. Socrate,Platone,Aristotele simbolo pagano.
Costantino era senza barba, Giuliano con la barba. L’opera si chiama così perché Giuliano l’ha
scritto contro la città di Antiochia, dove la maggioranza della popolazione era cristiana e quindi non
sopportavano Giuliano (Antiochia odia la mia barba e quindi il mio operato). Il popolo cristiano
diverrà intollerante.
Sempre nell’Epistolario, EPISTOCA ad ARSACIO, capo dei sacerdoti pagani della
Galaxia.| sull’atteggiamento da tenere nei confronti dei cristiani e su come comportarsi per
propagare la religione pagana |. “se l’ellenismo non fa ancora i progressi che si dovrebbero
attendere (il cristianesimo avanzava), la causa siamo noi che lo professiamo”. L’intervento di
Dio(dei pagani o Dio supremo; paganesimo ma soprattutto neo-platanismo), per il suo splendore e
la sua grandezza, ha oltrepassato tutti i voti e tutte le speranze.
Nessuno qualche tempo prima avrebbe osato augurarsi un cambiamento così brusco, così completo,
così importante.
Ma pensiamo noi che ciò basti? Non vediamo che ciò che piu’ ha contribuito a sviluppare l’ateismo
( Cristianesimo
mancanza degli dei) è l’umanità verso gli stranieri, la cura per le tombe
(preghiere per i morti) e una simulata gravità nella vita?(3 capisaldi del Cristianesimo).
Ecco di cosa dobbiamo occuparci in tutta sincerità. E non è sufficiente che decida tu solo (se dai
solo tu re buon esempio non basta), bisogna che tutti i sacerdoti della Galaxia senza eccezione
facciano altrettanto.
Per stimolare il loro zelo (dei sacerdoti pagani), fai appello al loro amor proprio e alla loro ragione.
Scartali dal loro Santo ministero, se invece di andare a pregare gli dei con mogli,figli e servitori,
essi tollerano che i loro domestici o i loro figli o le loro spose galilee ( in senso dispregiativo)
trascurino il culto degli dei e preferiscano l’ateismo dalla religione. In seguito invita i sacerdoti a
non frequentare il teatro (come diceva Tertulliano), a non bere in una taverna a non esercitare un
mestiere o un lavoro disonorevole o malfamato(non dare cattivo esempio). Onora coloro che ti
ascoltano e destituisci coloro che ti disobbediscono. Stabilisci in ogni città numerosi ospizi in modo
che gli stranieri lodino la nostra umanità, non solamente quelli che sono dei nostri ma anche tutti gli
altri se ne hanno bisogno (ES: distribuzione alimentare solo a coloro che erano cittadini romani, gli
altri non erano considerati, ora anche per i cristiani se necessario;per i cristiani erano tutti uguali).
Per procurarti le risorse necessarie ecco le disposizioni che ho preso fino adesso: ho ordinato che
ogni anno vengano dati in tutta la galaxia 30.000 moggi di grano e 60.000 di vino, un quinto dei
quali dirà che si deve distribuire ai poveri che assistano i sacerdoti e il resto degli stranieri e di
mendicanti che si rivolgono a noi. Sarebbe infatti vergognoso che mentre nessuno degli Giudei
chiede l’elemosina (veniva chiesta a Gerusalemme stessa) mentre gli ?empi? Galilei(cristiani)
nutrono oltre di loro (cristiani) anche i nostri ( pagani ) questi ultimi appaiono privi del soccorso che
15
noi dobbiamo a loro. Abitua gli elleni ( pagani ) a tali buone opere, insegnando loro che questo è al
contempo la nostra pratica, tant’è che omero ha fatto dire a EUMEO:”straniero non mi è lecito,
neanche se venisse uno più umile di te, disonorare uno straniero. Da Zeus infatti provengono tutti
quanti, stranieri e mendicanti ” (dovere dell’ospitalità, per i cristiani è carità). Quindi consentendo
ad altri di emulare le nostre opere buone, non insultiamo la nostra indolenza(col non volerlo fare) la
reverenza dovuta agli dei ( la misericordia è un dovere verso loro)”.
Problema dell’insegnamento
I cristiani insegnavano nelle scuole pagane. A Giuliano non piaceva, in questo modo il
Cristianesimo si sarebbe diffuso ancora di più.
Fece un “EDITTO” ( costituzione ) nel 362 “ De doctoribus et magistris”, nel quale si dicevano le
caratteristiche degli insegnanti che dovevano essere prima di tutto moralmente sani e poi preparati (
integrità dei costumi e competenza).
EPISTOLA 61: ritengo assurdo che coloro i quali spiegano le opere di questi autori ( classici come
Omero, Virgilio), rifiutino di onorare gli dei che da quelli vennero onorati. Anche se ritengono ciò
assurdo non dico certamente che essi debbano stare coi giovani, dopo aver mutato opinione (loro
non devono per forza cambiare idea per poter insegnare, non li costringe ma li costringe a ritirarsi
dall’insegnamento). Ma offro loro questa scelta: o non insegnate quanto non ritengono nobile o se
vogliono insegnare, insegnino dapprima con la loro opera * cioè si convertano, diano
testimonianza e poi insegnino”
*Caratteristica dell’insegnamento di Gesù:” ogni cosa che si cede deve essere dimostrata prima con
le opere” .
DUE PASSI:

ATTI DEGLI APOSTOLI :” Nel mio primo libro ho già trattato di tutto quello che Gesù
fece e insegnò fino al giorno in cui egli fu assunto in cielo”.

I LETTURA DI GIACOMO: “ Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non
soltanto ascoltatori illudendo voi stessi, chi fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della
libertà, e le resta fedele non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica,
questi troverà la sua felicità nel praticarla”.
Furono allontanati vari maestri cristiani, es MARIO VITTORINO, retore che insegnò a
Roma; inizialmente pagano si convertì al Cristianesimo ( ciò fece scalpore) e poco dopo fu mandato
via dalla cattedra di retore. Tutti i cristiani, soprattutto BASILIO e GREGORIO DI NAZIANZO
insistettero su questa volontà di Giuliano di mettere al bando i maestri cristiani. Il problema
dell’insegnamento se lo posero anche i cristiani, soprattutto due: TERTULLIANO e BASILIO,
vescovo di Cesarea.
TERTULLIANO: ”DE IDOLATRIA”: La partecipazione dell’insegnante agli argomenti da lui
trattati, fa si che egli diventi un testimone che rende credibile ciò in cui, in realtà, non crede, diventa
un catechista degli idoli (se spiego Omero, lo rendo credibile ma io cristiano non credo in ciò che
dico ma mi faccio portavoce. Tertulliano escludeva la possibilità che un cristiano potesse
insegnare. La sua posizione non poteva essere accettata in toto se non vi sarebbe stato il rigetto della
cultura pagana). Tra le persone che più riuscirono a giustificare l’uso dei classici pagani da parte dei
cristiani fu
BASILIO nella sua ORATIO AD ADOLESCENTES (discorso di giovani) . non sappiamo se fu
scritta prima o dopo la costituzione di Giuliano. Nel paragrafo 6 dice: Quasi tutti gli autori, rinomati
per la loro sapienza, hanno fatto l’elogio della virtù nei loro scritti, a loro bisogna dare ascolto e
cercare di esprimere in vita le loro parole (c’è qualcosa di buono. Es.: raggiungere la virtù). Quasi
tutte le opere danno esempi di virtù, quindi noi quegli esempi li possiamo seguire perché sono
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esempi validi per tutti. Perché colui che conferma con i fatti le virtù limitata dagli altri dalle sole
parole, è l’unico saggio; gli altri sono ombre volteggianti(posizione che si affermerà nella chiesa).
VALENTINIANO I E VALENTE
Muore GIULIANO e fu eletto imperatore Valentiniano i (364-375) che si fa affiancare dal
fratello VALENTE(364-378). Il primo imperatore d’occidente, il secondo imperatore dell’oriente.
OROSIO scrisse “storia contro i pagani”: ”Cristiano di fede (VALENTINIANO) integra, ricevuto
dal sacrilegio imperatore (GIULIANO) l’ordine di sacrificare agli idoli o lasciare la milizia,
abbandonò il servizio ben sapendo che sono più severi i giudizi di Dio e migliori le sue promesse”“colui che in nome di Cristo aveva perso il tribunato, proprio come premio di Cristo ricevette
l’impero al posto del suo persecutore”. Rimane il problema degli Ariani. VALENTINIANO non ce
l’ha né tantissimo contro i pagani (cerca di essere moderato) né contro gli ariani. Sostiene
l’ortodossia Nicena.
Valente è filo ariano, sostiene gli ariani e combat te l’ortodossia nicena in tutti i modi possibili nella
sua parte dell’impero. Il vescovo di Alessandria, che partecipò al Concilio di Nicea, fu esiliato 5
volte e 5 volte tornò nella sua sede episcopale. Muore VALENTINIANO nel 375 e gli successero i
suoi 2 figli: GRAZIANO ( avuto dalla prima moglie) e VALENTINIANO II (avuto dalla seconda
moglie, GIUSTINA,era ariana).
GRAZIANO
Fu ambiguo; da un lato fece annoverare il padre tra gli dei pagani, dall’altro rifiutò il titolo
di pontefice Massimo, nel 382 fa rimuovere dal senato l’ara della vittoria. Egli era influenzato da
una grande personalità del tempo, dal vescovo di Milano, AMBROGIO. Vi era il Papa DAMASO a
Roma ma AMBROGIO era più carismatico.
AMBROGIO
Faceva parte di una ricca e nobile “gens Aurelia” e il padre ebbe degli incarichi importante a
corte. Egli non era stato ancora battezzato, muore il vescovo di Milano e a furor di popolo fu
battezzato ed eletto vescovo contemporaneamente. Egli era il “defensor civitatis”, difensore della
città. Riuscì ad indirizzare la politica di GRAZIANO e a bloccare la politica di VALENTINIANO
II, sua madre GIUSTINA era ariana e cercava di influenzare la politica del figlio. Dopo la morte
della donna, lui si fece carico di condurre il giovane alla retta via. Tutti i provvedimenti che
troviamo nel codice Teodosiano, prese da Valentiniano II nei confronti dei cristiani, furono ispirati
da Ambrogio.
TEODOSIO I
Muore VALENTE in Oriente (378) e GRAZIANO nomina un'altra persona, un generale di
origine spagnola, Teodosio i che sale al potere nel 379, lui era ortodosso.
In questo periodo vi erano alcuni problemi riguardo la” retta dottrina”. L’arianesimo non si era
estinto, lo professavano tutti gli imperatori. Un altro problema: nel Concilio di Nicea si era parlato
solo delle prime 2 persone della trinità. Nel 358 un SINODO convocato ad ANCIRA(Turchia)
affermò la divinità dello S.S. senza precisarne i rapporti con le altre 2 persone; sorsero così le prime
eresie su di esso. Una era quella sostenuta dagli PNEUMATOMACHI ( pneuma: soffio-spirito;
matos:battaglia
lottatori contro lo spirito).
Lo S.S. era subordinato sia al Padre che al Figlio. Fu riconosciuta come “eresia” perché nel
frattempo si sviluppò un altro pensiero teologico dei cosiddetti “Padri Cappadoci”(della
Cappadocia): BASILIO DI CESAREA, GREGORIO DI NAZIAURO, GREGORIO DI NISSA,
definendo uguali nella divinità tutte e 3 le persone, compreso lo S.S.
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Quando Teodosio I salì al potere, nel 381 convocò il secondo Concilio ecumenico, a Costantinopoli.
In questo concilio l’Occidente non è presente, sono presenti solo i vescovi dell’Asia, Siria e
Palestina. Le decisioni prese furono fondamentali per tutta la cristianità, per questo fu considerato
un concilio e non un sinodo ( tutti i concili sono in Oriente). Si riprese il credo niceno che fu
modificato nei punti in cui si parla dello S.S.
Si ebbe il “ credo niceno-costantinopolitano”. Aggiunta:”Credo nello S.S. che procede dal
Padre (“dal figlio” verrà aggiunto dopo; motivo dello scisma)e col padre e il figlio è adorato e
glorificato”.
Si
pose
anche
il
problema
del
primato
delle
“sedi
vescovili”(Roma,Alessandria,Gerusalemme, Costantinopoli
nata per ultima ma sede
dell’Imperatore). Uno dei canoni fissati attribuisce il “primato d’onore ” a Roma, dopo
Costantinopoli definita “Nuova Roma”, poi Alessandria, poi Gerusalemme. Prima di convocare
questo concilio, TEODOSIO, nel 380 emanò l’EDITTO DI TESSALONICA “ de fide
Catholica”(sulla fede Universale), con il quale impose a tutti i popoli la formula di fede nicena e
dichiarò di condannare “i folli e insensati che accettavano l’infamia dell’eresia” ariana. Il
cristianesimo ortodosso-niceno divenne religione di stato.
I garanti dell’ortodossia furono: DAMASO di Roma e PIETRO di Alessandria (primi due
vescovi della cristianità).
Teodosio ha diversi problemi durante il suo impero, legati all’intolleranza religiosa nei confronti dei
cristiani. Ora sono loro che prendono l’iniziativa contro i pagani. A CALLINICO, sull’Eufrate nel
388 distrussero la sinagoga ebraica e un santuario degli eretici valentiniani. Teodosio che in quel
momento si trovava a Milano impose che gli edifici distrutti dovessero essere ricostruiti a spese del
vescovo (responsabile di ciò che facevano i cristiani). AMBROGIO rispose iniziando una
celebrazione che non volle finire, se prima non avesse ritirato la minaccia. Egli la ritirò. Il secondo
episodio avvenne nel 390 sempre a Tessalonica:” massacro di tessalonica”, la plebe, inferocita per
l’arresto di un auriga amatissimo, era insorta contro il comandante militare, il barbaro BUTERICO
e lo avevano ucciso. Teodosio aveva ordinato una repressione spietata e massacrò gli abitanti della
città. AMBROGIO condannò il massacro e scomunicò l’Imperatore. Abbandonò Milano e disse che
non vi avrebbe fatto più ritorno fino a quando l’Imperatore non avesse fatto pubblica penitenza.
Anche stavolta Teodosio cedette e, sconfessando il proprio operato, fece pubblico atto di
riparazione. Aveva inizio un nuovo concetto politico: il sovrano piegato dalla disciplina della
chiesa.
Teodosio, ad un certo punto, dovette scontrarsi con un usurpatore, EUGENIO, che aspirava a
diventare imperatore. Congiurò con un altro, ARBOGASTE. Eugenio di assicurarsi l’appoggio
dell’aristocrazia senatoria e di quanti fossero pagani, perché si presentò come “Novello Giuliano”,
come restauratore del paganesimo. Si scontrarono in battaglia e nel 394 Teodosio ebbe la meglio su
Eugenio.
Tra le eresie che si diffusero nella II metà del IV SEC., vi è il PRISCILLIANESIMO, dal nome del
suo iniziatore, PRISCILLIANO, un aristocratico spagnolo che predicò nella spagna meridionale (in
occidente). Predicava un ascetismo rigoroso, inconciliabile con il comportamento ortodosso.
Contro questa eresia, si schierarono SULPICIO SEVERO (autore di alcune vite dei Santi),
OROSIO e AGOSTINO.
Dalla morte di Teodosio al concilio di calcedonia
onorio e arcadio
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Teodosio aveva due figli ONORIO (395-423) e ARCADIO (377-408) e già da quando era in
vita li associa al trono: ARCADIO in Oriente; Onorio in Occidente. Essendo Onorio abbastanza
piccolo, Teodosio pensò di affiancargli il famoso generale barbaro STILICONE. Alla morte di
Teodosio, Stilicone che aveva ricevuto dall’imperatore anche l’incarico di seguire ARCADIO( però
di questo non siamo sicuri).
Come si comportano verso il cristianesimo?
Onorio, influenzato da stilicone, inizialmente manifesta tolleranza nei confronti dei pagani e degli
eretici, successivamente, quando il suo potere (stilicone) stava per vacillare, cerca di far
promuovere da Onorio una legislazione contro Pagani ed Eretici. L’eresia fu considerata” crimen
publicum”.
Durante il regno di Onorio abbiamo il famoso sacco di Roma (410) ad opera dei goti di Alarico.
Stilicone, barbaro, cercò di fare un accordo con loro ma fu accusato di tradimento e ucciso. Alla
morte di Onorio succede Valentiniano III (425-455), anche lui fanciullo, governando sotto la
reggenza della madre GALLA PLACIDIA. Fu guidato da un Papa di grosso calibro, Leone Magno,
che fermò Attila evitando il secondo sacco di Roma. In Oriente ARCADIO, di cui si sa poco, muore
e gli succede il figlio TEODOSIO II che fece compilare il CODEX TEODOSIANUS.
Problemi dottrinali che affliggono la chiesa in questo periodo:
La controversia origeniana
La sua figura è stata abbastanza criticata anche perché alcune sue dottrine sembrano poco
ortodosse. La controversia scoppiò in Oriente, in Palestina. Un sacerdote, EPIFANIO di Salamina,
ottenne dei monaci un rifiuto degli errori di Oriente. Ci fu un dissidio violento, GIROLAMO,
ammiratore di ORIGENE, aveva tradotto sue diverse opere dal greco al latino.
Improvvisamente poi si schierò con la fazione anti-origenista, forse per timore di non essere più
considerato custode dell’Ortodossia. Tra i fautori di ORIGENE vi è RUFINO di AQUILEA. Sorse
una controversia tra GIROLAMO e RUFINO accusandosi a vicenda. RUFINO scrisse un apologia
contro Girolamo e viceversa. Rufino fu accusato di aver omesso o camuffato i passi più
scopertamente ereticali dello scritto origeniano. Girolamo continuò ad attaccare RUFINO anche
quando questi tacque e anche dopo la morte, più volte lo chiamò serpente, asino, cane.
La controversia continuò e furono condannate, anche se non formalmente, le tesi di Origene.
Pelagianesimo
Scoppia in Occidente. PELAGIO, monaco di origine britannica, aveva studiato a Roma,
anche tante opere di Agostino. Nacque intorno alla metà del IV SEC., vero il 385 ricevette il
battesimo e si stabilì a Roma con un suo discepolo CELESTIO. Il Pelagianesimo invitata l’uomo ad
impegnarsi nella ricerca continua della perfezione , nella lotta contro il peccato e per il libero
arbitrio. L’uomo può raggiungere la salvezza con le proprie forze. Il peccato originale era di Adamo
e rimase a lui, si negava fosse stato trasmesso a tutti i suoi discendenti. Con ciò PELAGIO negava
la necessità del battesimo degli infanti e riteneva che la morte di un bambino non battezzato non
comportava la perdita della vita eterna. Anche i non cristiani potevano salvarsi e andare in Paradiso.
Ciò sminuiva l’importanza dell’opera redentrice del salvatore. Le sue dottrine si conobbero quando
PELAGIO lasciò Roma e si trasferì in Africa, dove venne a contatto con Agostino il quale se ne
allontanò. Fu attaccato con maggior fervore da GIROLAMO in Palestina. PELAGIO fu condannato
da una serie di sinodi. Onorio bandì PELAGIO con un editto condannandone la dottrina come ???.
L’ultimo Papa, Zosimo, appoggiò l’editto di Onorio. Voleva convocare un sinodo per condannare
PELAGIO ma 18 vescovi italiani non volevano condannarlo( tra questi GIULIANO di ELLANO) e
furono esiliati ( con Pelagio) e si rifugiarono in Oriente. Nel 430 furono banditi anche da un decreto
di TEODOSIO II che li cacciò da Costantinopoli.
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PELAGIO, espulso dalla Palestina, morì forse in un monastero egiziano. Nel frattempo Agostino
stava cercando di rispondere a queste dottrine di PELAGIO e scrisse numerosi trattati sulla salvezza
tramite la grazia, e insistette sulla possibilità dell’uomo di salvarsi solo con essa, sminuendo
l’importanza del libero arbitrio, parlando anche della predestinazione; cioè solo pochi eletti saranno
salvati, altri non potevano salvarsi. Questa dottrina non fu portata avanti con costanza, e suscitò
delle preoccupazioni. Agostino scrisse così altre opere cercando di sistemare le sue affermazioni.
Controversia tra le chiese (cui seguirà il quarto problema)
In Oriente le chiese maggiori sono Roma, Alessandria (fu per molto tempo seconda a Roma
per prestigio e antichità), Antiochia, Costantinopoli (sede dell’imperatore). L’Egitto non si
incorporò mai fino in fondo nell’impero Romano. Ci fu una controversia fra Alessandria e
Costantinopoli.
Nel IV sec. Fu vescovo di Alessandria TEOFILO e GIOVANNI CRISOSTOMO (bocca d’oro, per
lo splendore della sua eloquenza) fu vescovo a Costantinopoli. TEOFILO ambiva ad avere la
supremazia sugli altri vescovi d’Oriente. GIOVANNI non fu ben visto alla corte di Costantinopoli
per le sue omelie un po’ particolari. TEOFILIO ne approfittò per farlo condannare da un sinodo
illegale, costituito da pochi vescovi a lui fedele ( sinodo della quercia nel 403) e a farlo esiliare
(dall’imperatore in Oriente) una prima volta. Richiamato a furor di popolo, GIOVANNI, fu poi
nuovamente rimosso dalla carica ed esiliato nel Ponto, dove morì nel 407. La vittoria di TEOFICO
e della chiesa fu totalmente ( l’imperatore aveva più potere sui vescovi in Oriente, in Occidente al
contrario .ES. AMBROGIO). Le chiese minori che entrano comunque nella controversia sono :
EFESO, GERUSALEMME, EDESSA.
Controversie cristologiche : nestorianesimo e monofisismo
Riguarda il rapporto tra le tre persone della trinità e la natura di Cristo. La controversia
nacque per l’attribuzione alla Madonna del termine THEOTòKOS,”madre di Dio”(nel IV e V
secolo non era così semplice attribuire questo appellativo alla Madonna). Dire che Maria era madre
di Dio, significava dire che Dio avesse sofferto i dolori del parto ed era impossibile che egli
soffrisse. C’era chi diceva che Gesù avesse 2 nature: una umana (che ha sofferto) e una divina (per
cui non ha sofferto). Questa concezione è chiamata DIFISISMO( due nature in Cristo). A questa si
contrappose la concezione per cui Cristo aveva una sola natura, quella divina (IL
MONOFISISMO). Di fatto dicevano le stesse cose ma in modo diverso.
-DIFISMO:
Conosciuto col nome NESTORIANESIMO da NESTORIO. Egli divenne vescovo di
Costantinopoli nel 428; era un monaco di Siria legato alla scuola di Antiochia e lui affermava
appunto che Maria era madre di Dio (THEOTòKOS) “uomo”, poiché aveva due nature, umana e
divina. Ad Alessandria fu nominato vescovo CIRILLO(412-444), nipote di TEOFILO e suo
prosecutore. CIRILLO accusò NESTORIO; se Cristo è Dio, la vergine che l’ha partorito non può
non essere la madre di Dio e oppose una “cristologia Teocentrica”: la seconda persona della trinità è
il soggetto dell’incarnazione. Egli inserì nella polemica anche il Papa di Roma, CELESTINOCIRILLO traduce in latino le opere di Nestorio opportunamente modificandole e le mandò a Roma.
CELESTINO così si schierò contro MESTORIO.
Il Papa convocò un Sinodo a Roma e condannò le sue tesi. NESTORIO fu invitato a ritrattare ma
non lo fece; intervenne di nuovo TEODOSIO II che convocò il TERZO CONCILIO
ECUMENICO,a Efeso nel 431. Furono invitati i rappresentanti delle chiese occidentali, il Papa
mandò le sue delegazioni. Alla data fissata per l’apertura del concilio, i vescovi più lontani non
riuscivano a presentarsi. GRILLO lo fece iniziare lo stesso per sbrigarsi. Lesse le sue tesi e invitò i
vescovi a dichiararle giuste e consone al credo Niceno. Lesse anche il carteggio con Celestino
dicendo che anche Roma era contro Nestorio e lo fece condannare. Nestorio non si era presentato.
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Quando arrivarono i vescovi mancanti del Papa accettarono le decisioni del concilio, invece i
vescovi orientali, guidati da GIOVANNI di Antiochia, riunirono un contro-sinodo e deposero
CIRILLO e i suoi seguaci. TEODOSIO II chiude il concilio, approvò la deposizione di NESTORIO
e CIRILLO e congedò i vescovi intervenuti. NESTORIO era già stato sostituito; CIRILLO, tornato
ad Alessandria, fu accolto come un trionfatore e non fu mai deposto. TEODOSIO riuscì a spingere
CIRILLO di Alessandria e GIOVANNI di Antiochia, ad un accordo, redatto nel 433, la FORMULA
DI UNIONE. Giovanni accettò la deposizione di NESTORIO e riconobbe l’attribuzione alla
Vergine del titolo di THEOTòKOS; CIRILLO invece fece qualche concessione rinunciando agli
anatemi lanciati contro NESTORIO. I NESTORIANI furono di nuovo condannati nel 436 da un
editto imperiale.
-MONOFISISMO:
GRILLO comunque sosteneva l’unicità del Cristo in modo differente da NESTORIO ma sempre in
posizioni ortodosse. Alla morte dei due contendenti del Nestorianesimo, EUTICHE, abate di un
monastero di Costantinopoli, legge le idee di CIRILLO e dice che Cristo aveva una sola natura,
quella divina. Il vescovo di Costantinopoli, FLOVIANO, in un primo momento non ci fece caso poi
fu costretto a convocare un Sinodo locale nel 448 e invitò EUTICHE ad accettare le risoluzioni
della formula di unione sulle due nature di Cristo, ma lui non volle; fu deposto dalla carica e
condannato. EUTICHE fece convocare un secondo concilio a Efeso (non ecumenico) nel 449. Ad
Alessandria, il nuovo vescovo, DIOSCORO, si schierò a favore di EUTICHE ma gestì la vicenda
con violenza e frode per contrastare la chiesa di Costantinopoli e il suo vescovo. Il Papa Leone fu
invitato ma egli non si mosse da Roma e inviò 3 legali(o legati???) ai quali affidò dei documenti
dottrinali che esponevano la sua posizione per evitare fraintendimenti. DISCORO impedì per 2
volte che fossero lette le lettere di Leone; che si ascoltassero i vescovi favorevoli ad EUTICHE.
Non fece parlare nessuno contro di lui e fu prosciolto. Votarono circa 139 vescovi presenti fautori
del vecchio abata monofisista. Due vescovi contrari furono condannati. Il concilio è passato alla
storia con la triste definizione che ne diede Leone : di “brigantinaggio (o latrocinio) di Efeso”. Il
MONOFISISMO verrà condannato dal CONCILIO di CALCEDONIA.
CONCILIO DI CALCEDONIA
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Si parlava di convocare un nuovo concilio, a Calcedonia, più vicina a Costantinopoli rispetto a
Efeso. Esso sarà convocato dopo la morte di Teodosio II (450) dalla moglie PULCHERIA e da un
generale da lei associato al trono, MARCIANO. Si svolse nel 451. In realtà Leone voleva chiedere a
Teodosio di convocare un concilio in Italia ma poi egli morì (Teodosio). Fu nel quarto concilio
ecumenico. L’occidente fu rappresentato da una piccola delegazione che fu capeggiata da un
vescovo siciliano, di Lilibeo, PASCASINO. La maggioranza era assolutamente contraria a
DIOSCORO e alle posizioni di EUTICHE, per cui vennero condannati. Fu approvata una formula
di compromesso: Essa riconosceva in Cristo due nature, l’umana e la divina, integre e complete,
unite in un solo prosopon ?????( in una sola persona) e in una sola ipostasi( sostanza),
distintamente, immutabilmente, indivisibilmente, inseparabilmente, e lo faceva consustanziale al
padre secondo la divinità, consustanziale all’uomo secondo l’umanità.(queste due nature esistono e
sussistono in Cristo ma in un’unica persona e sostanza). Fine del problema, della controversia del
monofismo di EUTICHE. Si stabilì l’importanza dei seggi vescovili in Oriente. Abbiamo quattro
grandi patriarcati più uno che è quello di Roma in Occidente. In Oriente sono:
Costantinopoli,Alessandria,Antiochia, Gerusalemme. A Costantinopoli, il canone 28 riconfermò il
ruolo di “nuova Roma” e gli stessi privilegi di Roma, pur restando seconda dopo di essa.
Calcedonia segnò la fine di un’era. Questo concilio lasciò scontenti chi ancora sosteneva la tesi di
EUTICHE, alcune chiese non accettavano in pieno le tesi del concilio. La chiesa Persiana seguì il
Nestorianesimo, le chiese Monofisiste: capta, Siria, armena, etiope e alcune chiese orientali che
esistono tutt’oggi.
Altra decisione che si pensò avessero accettato è quella della supremazia di Costantinopoli. Papa
Leone non era contento. Le sedi vescovili orientali non si rassegnavano facilmente. Le chiese
ortodosse riconoscono una formale superiorità di Costantinopoli, sono, infatti, autocefale. Il
vescovo lì presiede i concili del Vaticano I e II, non deciderà il Papa ma un gruppo di vescovi e
cardinali. Il Papa sottoscriverà FONTI; ATTI DEI CONCILI: li illudano le varie fonti e decisioni
del concilio. Alla fine questi atti sono firmati dai Vescovi partecipanti, sapendo così anche il nome
del seggio vescovile.
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