Bisogni Educativi Speciali DIRETTIVA MINISTERIALE 27 DICEMBRE 2012 CM 8/2013 IC Castelcovati – 30 settembre 2013 Bisogni Educativi Speciali (BES) L’area dello svantaggio e della fragilità è molto più ampia di quella della disabilità. L’area dei Bisogni Educativi Speciali comprende tre grandi sottocategorie: a) disabilità; b) disturbi evolutivi specifici; c) svantaggio sociale e culturale. L’utilizzo di nuovi strumenti diagnostici (International Classification of Functioning - ICF) aiuta a leggere meglio la complessità dei problemi. Diritto di ogni alunno ad una scuola su misura; questioni quali l’individualizzazione dell’insegnamento e la personalizzazione dell’apprendimento rappresentano la vera sfida pedagogica e didattica (Fiorin – Roma 06-12-12) Vedi Direttiva Ministeriale 27-12-12 Il modello concettuale O.M.S. (2001) CONDIZIONE DI SALUTE (disorder, disease, injury, trauma) FISIOLOGIA COSA FA REALMENTE (sarebbe in grado di fare) LA PERSONA CARATTERISTICHE PERSONALI ANATOMIA FATTORI AMBIENTALI INCLUSIONE Cosa si intende per INCLUSIONE? Quali sono le situazioni scolastiche in cui vi è capitato di ragionare di inclusione? Quali esperienze per i bambini sono state pensate in termini inclusivi? Chi sono i DESTINATARI dell’inclusione? DIDATTICA INCLUSIVA Laura Metelli Febbraio 2013 Inserimento Contiguità senza alcun tipo di cambiamento del contesto. Aggiunta ma non integrazione Integrazione Scomparsa di iperprotettività e “galateo” Comparsa di atteggiamenti di normalità Inclusione Valorizzazione dell’identità singola e di gruppo OSTACOLI all’APPRENDIMENTO BARRIERE Quali ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione derivano dall’organizzazione scolastica tradizionale? Nella scuola chi si trova a far fronte agli ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione? RISORSE Quali risorse possono essere mobilitate per sostenere l’apprendimento? Quali attività vengono considerate forme di sostegno nella scuola? Chi insegna? Molto normale per tutti gli alunni Molto speciale solo per l’alunno speciale Su cosa si lavora? Laura Metelli Febbraio 2013 Molto normale per tutti gli alunni Molto speciale solo per l’alunno speciale Come si apprende? Laura Metelli Febbraio 2013 Molto normale per tutti gli alunni Molto speciale solo per l’alunno speciale Come si interviene sul comportamento problema? Laura Metelli Febbraio 2013 Molto normale per tutti gli alunni Molto speciale solo per l’alunno speciale (Ianes) Organizzazione scuola Spazi Orari Organizzazione classi /gruppi alunni Utilizzo insegnanti Didattica comune Apprendimento cooperativo Didattica per problemi reali Sfondo integratore Mappe concettuali Strategie metacognitive Percorsi relazioni/emotivi Interventi di supporto all’insegnamento Formazione aggiornamento Alleanze extrascolastiche (assistenza, terapia, riabilitazione) Rapporto scuola famiglia Didattica individuale Relazioni Apprendimento Autonomia Uso tecnologie ausili DA DIVERSO A DIVERSI Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze. Paul Valéry Stili di insegnamento (D’alonzo) Stili di insegnamento Strategie Alunni con DSA VERBALE Prevalenza del codice linguistico Usa le parole in modo preponderante e fa riferimenti al testo scritto per ricordare Sfruttano le spiegazioni orali attraverso il canale uditivo; sono messi in difficoltà dai riferimenti al testo scritto VISUALE Attenzione alle caratteristiche visuospaziali del concetto Usa immagini, mappe concettuali, schemi, lavagna, cartelloni e fa riferimento a tutti gli aspetti iconici nel testo, alla pagina come fosse una fotografia e alle immagini per ricordare Impiegano tutti gli elementi iconici forniti dall’insegnante attraverso il canale visivo non verbale. Stili di insegnamento Strategie Alunni con DSA GLOBALE Tendenza a focalizzarsi sull’aspetto generale per avere una visione d’insieme Si focalizza su un’idea generale dell’argomento, definisce la macrostruttura e le macrorelazioni Attivano e collegano le conoscenze pregresse per entrare nel contenuto con maggiore efficacia ANALITICO Preferenza verso una percezione del dettaglio Parte dai dettagli e per ogni singolo aspetto declina un elemento per volta Possono essere messi in difficoltà dal processare informazioni in serie; beneficiano dell’uso di mappe concettuali per definire gli aspetti analitici di uno specifico contenuto Stili di insegnamento Strategie Alunni con DSA SISTEMATICO Si procede in maniera graduale con un’analisi delle diverse variabili Segue in maniera dettagliata la scaletta degli argomenti elencandoli con cura Il metodo sistematico può essere un valido aiuto per quegli alunni nel caso di argomenti complessi che richiedono una chiara distinzione delle diverse tappe che compongono il compito INTUITIVO Si procede attraverso la formulazione di un’ipotesi cercando di confermarla Segue a linee generali la scaletta degli argomenti, che però modifica sulla base dei rimandi degli alunni Si abituano al ragionamento intuitivo e imparano a sviluppare inferenze sugli argomenti da trattare. Fattore Domini qualità della vita Indicatori Indipendenza Sviluppo personale Consapevolezza di sé Motivazione Autodeterminazione Abilità di prendere decisioni Capacità di intraprendere un compito Organizzarsi per un fine Autonomia Relazioni interpersonali Collaborare Capacità di confrontarsi Capacità di empatizzare con l’altro Inclusione sociale Adeguarsi ad un contesto Rispetto delle regole Diritti Rispetto Dignità Equità Benessere emozionale Auregolazione emotiva (tenuta e stress) Gestione del conflitto svago – tempo libero Benessere fisico Salute Alimentazione Mobilità Benessere materiale Tenore di vita Partecipazione sociale Benessere Fattore Indipendenza Partecipazione sociale Domini qualità della vita Sviluppo personale Autodetermin azione Relazioni interpersonali Inclusione sociale Diritti Benessere Benessere emozionale Benessere fisico Benessere materiale Alunno 1 Risorse 3 Barriere 3 Classe 2 (Bosio)