Sono definiti Animali tutti gli organismi eucarioti pluricellulari eterotrofi dotati di movimento almeno in uno stadio della loro vita. Altre caratteristiche comuni agli animali sono: La presenza di una cavità digerente in cui il cibo viene ingerito L’irritabilità, cioè la capacità di percepire gli stimoli ambientali e di reagire ad essi. La riproduzione sessuata La simmetria corporea Gli animali possiedono una simmetria nella distribuzione delle loro parti corporee, che può essere raggiata o bilaterale. Il piano di simmetria, in ambito zoologico, può essere considerato come un piano che divide un animale in due parti speculari. Gli animali a simmetria bilaterale sono generalmente più evoluti poiché tale forma è legata allo sviluppo della locomozione attiva. In tali animali il corpo risulta diviso in 4 parti: • anteriore o cefàlica • posteriore o caudàle • dorsale • ventrale Gli Animali, a seconda se sono dotati o meno di una colonna vertebrale, si possono dividere in due grandi gruppi: i VERTEBRATI e gli INVERTEBRATI Gli invertebrati costituiscono più del 97% del Regno Animale, mentre i Vertebrati non raggiungono il 3%. INVERTEBRATI PORIFERI (spugne) CELENTERATI (meduse, attinie, coralli) 11.000 PLATELMINTI (vermi piatti) 15.000 PESCI 21.100 NEMATODI (vermi cilindrici) 90.000 ANFIBI 3.900 MOLLUSCHI (lumache, vongole, calamari) 110.000 RETTILI 7.000 ANELLIDI (vermi segmentati) UCCELLI 8.600 ARTROPODI (ragni, crostacei, insetti) MAMMIFERI 4.500 ECHINODERMI (stelle e ricci di mare) 4.300 15.000 1.000.000 6.000 VERTEBRATI I PORIFERI I Poriferi, noti più comunemente come spugne, sono fra i più semplici organismi pluricellulari viventi poiché possiedono solo pochi tipi di cellule che non sono organizzate in veri tessuti. Sono invertebrati sessili e bentonici, poiché vivono attaccati al fondo marino per tutto il ciclo vitale. Una spugna tipica ha un corpo a forma di sacco la cui cavità centrale è aperta verso l’alto con un’apertura (osculo). Il loro nome deriva dalla presenza sul corpo di pori inalanti (osti) Il corpo è sostenuto da una impalcatura scheletrica formata da spicole di carbonato di calcio o silice, oppure da fibre proteiche di spongina. Le spugne possono assumere varie forme e colori, con dimensioni che vanno da pochi millimetri ad oltre un metro. Un Porifero è essenzialmente un sistema filtrante. Il battito dei flagelli dei coanociti, cellule presenti nelle cavità interne della spugna, genera una corrente d'acqua che entra dai pori inalanti, gli osti, e fuoriesce da una apertura più grande, l'osculo. Le particelle di cibo, in sospensione nell'acqua, sono trattenute dai filamenti retrattili dei coanociti e digerite dalle cellule all'interno della spugna. I CELENTERATI I Celenterati, sono animali a simmetria raggiata la maggior parte dei quali vive nelle acque marine, mentre solo poche specie sono d'acqua dolce. A questo gruppo appartengono organismi come le meduse, le anemoni di mare, e i coralli. Le dimensioni individuali variano da un millimetro ad alcuni metri. Una caratteristica di questi organismi è che possono presentarsi sotto due forme distinte quella di polipo e quella di medusa; Il polipo, è fornito di una bocca situata centralmente sul lato superiore con i tentacoli verso l'alto. E’ la forma bentonica che vive ancorata sul fondale marino. La medusa, a forma di campana o di ombrello, possiede una bocca con i tentacoli rivolti verso il basso. E’ la forma natante in quanto galleggia e si sposta nell’acqua. Per certi aspetti, come forma, la medusa potrebbe essere considerata un polipo rovesciato. Nonostante un'apparenza estremamente variabile, i Celenterati hanno tutti una medesima struttura: Il loro corpo può essere infatti schematizzato come un sacco, con una sola apertura, circondata da tentacoli, che funge da bocca ma serve anche per espellere il materiale non digerito. La cavità interna, detta celenteron, è una vera cavità gastrovascolare I tentacoli sono forniti di cellule urticanti che paralizzano la preda prima che sia inghiottita (cnidoblasti). Il loro corpo è formato da tre rivestimenti si chiamano: Endoderma (pelle interna), Mesoglea (strato intermedio gelatinoso) ed Ectoderma (pelle esterna). Alcune specie di Celenterati hanno solo la forma di polipo, altre solo quella di medusa, mentre altre ancora, durante il loro ciclo vitale, passano attraverso entrambi gli stadi strutturali. Le meduse, si riproducono sessualmente. L'individuo maschile disperde in acqua i suoi gameti che raggiungono l'ovulo nel celenteron di una medusa femmina. Lo zigote diploide che deriva dalla fecondazione viene disperso in acqua, dove dà origine a una forma larvale detta planula. Dopo un breve periodo, la planula si fissa sul fondo e si sviluppa un polipo. Questo, a maturità, darà origine per via asessuata alle efire, giovani meduse destinate a diventare individui adulti capaci a loro volta di riprodursi sessualmente. I PLATELMINTI I PLATELMINTI, detti più comunemente vermi piatti, sono i più semplici tra gli animali a simmetria bilaterale. Sono inoltre i primi animali cefalizzati, forniti cioè di un capo, e direzionali, ossia con direzione di avanzamento orientato. Rispetto a poriferi e celenterati nei platelminti, compaiono tre distinti strati di cellule: - ectoderma, il più esterno; - mesoderma, intermedio; - endoderma, il più interno. Nei platelminti sono presenti apparati specializzati: - il sistema nervoso presenta gangli cefalici dai quali si dipartono cordoni nervosi che innervano l' intero organismo e sono collegati ad organi di senso; - l’intestino è ramificato e presenta una sola apertura che funge sia da bocca che da ano; - il sistema escretore, costituito da protonefridi, ha la funzione di eliminare i prodotti di rifiuto e di regolare la quantità di liquidi presenti nel mesoderma. IL PHYLUM DEI PLATELMINTI SI DIVIDE IN TRE CLASSI: i turbellari sono forme a vita libera, abbondanti in mare e nelle acque dolci e rari sulla terraferma Fasciola hepatica Echinococcus granulosus i trematodi e i cestodi, invece, sono vermi parassiti che possono produrre malattie abbastanza gravi agli animali domestici e all'uomo . La TENIA o Verme solitario Molto importante dal punto di vista della parassitologia sono le Tenie. Vivono nell'intestino dei loro ospiti, sono segmentati e formano dei nastri talora lunghissimi, anche fino a 12 m, composti di moltissimi segmenti o proglottidi. Una Tenia presenta una porzione anteriore detta testa o scolice, provvista di ventose con cui si attacca alla parete dell'intestino e un collo che prolifica formando sempre nuove proglottidi. Gli ultimi segmenti, giunti a maturità, sono pieni di uova microscopiche e vengono emessi con le feci. Se queste imbrattano l'erba, l'uovo può venire ingerito da buoi o maiali, nel cui stomaco sguscia una piccolissima larva che s'insinua nella parete dell'intestino e, attraverso la circolazione del sangue, va a situarsi nei muscoli. Qui la larva si trasforma in cisticerco, che è come una piccola vescica (delle dimensioni di un grano di riso) che contiene lo scolice. L'uomo s'infetta di tenia mangiando carni infette di bue o di maiale poco cotte: il cisticerco s'istalla nell'intestino e si trasforma in tenia adulta. Perché la cura della tenia sia radicale occorre somministrare vermifughi forti, che siano capaci di staccare e fare espellere lo scolice, perché fin quando questo rimane attaccato alla parete intestinale genera nuove proglottidi. I NEMATODI I NEMATODI sono detti anche vermi cilindrici: hanno il corpo filiforme non segmentato, sprovvisto di organi di locomozione. Generalmente sono lunghi pochi centimetri, ma molti sono microscopici. Sono i primi animali a presentare un canale alimentare con due aperture: una bocca e un ano terminale. Ciclo biologico di Ascaris lumbricoides Molte specie conducono vita libera nelle acque dolci, marine, nel terreno umido. Numerosissime specie sono parassite, e rivestono una grande importanza nella parassitologia umana (Ascaridi, Ossiuri, Filarie, Trichinella) I MOLLUSCHI Al phylum dei MOLLUSCHI appartengono animali invertebrati caratterizzati da un corpo molle non segmentato e, spesso, da una conchiglia calcarea con funzioni protettive. Sono presenti in tutti gli habitat, sebbene raggiungano il massimo della diversità biologica nell’ambiente marino. La maggior parte dei molluschi ha una lunghezza compresa fra 1 e 20 cm, ma tra essi troviamo anche il più grande invertebrato esistente, il calamaro gigante, che può raggiungere i 18 m di lunghezza!! Tutti i molluschi mostrano la stessa organizzazione fondamentale del corpo in cui si possono distinguere tre parti: il capo-piede, che contiene organi di senso e motori; la massa viscerale che contiene gli organi per la digestione, escrezione e riproduzione; il mantello, un tessuto specializzato che avvolge e racchiude la massa viscerale e produce la conchiglia. Nella cavità del mantello, sono situate le branchie (organi per la respirazione) e vengono scaricati i prodotti dell'apparato escretore, di quello riproduttivo e i rifiuti della digestione. Il tubo digerente è semplice e nella bocca sono presenti delle mascelle chitinose e la radula, una struttura retrattile a forma di nastro che presenta dei dentelli. I molluschi possiedono un apparato circolatorio costituito da un organo che pompa il sangue (cuore) e da vasi che lo trasportano. La riproduzione è sempre sessuata: i molluschi possono essere a sessi separati o ermafroditi. Il phylum dei MOLLUSCHI comprende tre classi principali: Gasteropodi Comprendono animali come la chiocciola caratterizzati dall'avere una sola conchiglia o, come nel caso della lumaca, di non averla. Bivalvi Il nome deriva dal fatto che la conchiglia, che racchiude il corpo, è divisa in due valve unite posteriormente. Cefalopodi Essi possono essere privi di conchiglia come il polpo o averla interna come la seppia. Il piede è trasformato in tentacoli. I GASTEROPODI Sono organismi sia acquatici (prevalentemente) che terrestri. Nei gasteropodi si presenta il fenomeno della torsione: una rotazione di 180° del corpo rispetto al capo piede. Come risultato di questa situazione la conchiglia, la cavità del mantello e la massa dei visceri vengono a posizionarsi sopra a testa. Un altro fenomeno tipico dei gasteropodi è la spiralizzazione dei visceri e della conchiglia. Anteriormente sono presenti "antenne" che sono sensibili agli odori e al tatto. Alcune specie sono dotate di occhi. I gasteropodi terrestri, caratterizzati da una scarsa capacità di movimento, sono spesso ermafroditi: una strategia che permette loro di raddoppiare il numero dei potenziali partner sessuali. I BIVALVI ( o LAMELLIBRANCHI ) I bivalvi comprendono organismi come i mitili, le vongole, le ostriche. Il nome deriva dal fatto che la conchiglia è divisa in due valve, unite posteriormente da una cerniera. Uno o due muscoli adduttori sono utilizzati dal bivalve per aprire e chiudere le due valve. Il corpo del mollusco risulta appiattito tra le due valve, il piede è molto sviluppato mentre il capo è scomparso. Molti bivalvi sono sessili e producono un muco che permette loro di rimanere attaccati alle rocce del fondale. Gran parte dei bivalvi è erbivora e vive filtrando l'acqua dolce o salata in cui vivono, trattenendo sulle branchie le particelle di cibo. I CEFALOPODI Ai cefalopodi appartengono molluschi come il polpo, la seppia e il calamaro. Essi possono essere privi di conchiglia come il polpo o averla interna come la seppia ("l'osso di seppia"). Esiste un'unica specie di cefalopodi che presenta una conchiglia esterna: il Nautilus. Il movimento è assicurato da una formazione muscolare fatta ad imbuto (sifone), da cui viene espulsa l’acqua in modo violento permettendo il movimento " a reazione". Questi molluschi sono organismi prevalentemente marini ed attivi predatori. Tra tutti gli invertebrati sono quelli considerati più "intelligenti". La testa possiede occhi prominenti e la bocca è circondata da tentacoli. Sono dotati di una buona capacità di movimento e possiedono delle sacche dalle quali possono espellere un liquido nero in modo di confondere il nemico. Sono capaci anche di mimetizzarsi con il fondale. GLI ANELLIDI Gli ANELLIDI sono anche detti “vermi segmentati”, per il loro corpo cilindrico, vermiforme, diviso in segmenti (anelli o metameri). Anche se negli Anellidi la segmentazione del corpo è ancora primitiva, (caratterizzata da poche differenze tra i diversi metameri),l'effetto evolutivo della metameria è di enorme importanza poiché ha reso possibile lo sviluppo di strutture e di funzioni dalla complessità assai più elevata. Altra importante conquista evolutiva degli anellidi è la presenza del celoma, una cavità interna piena di liquido che contiene e protegge i principali organi. Essi hanno colonizzato la maggior parte degli ambienti, infatti vi sono specie terrestri, d'acqua dolce e specialmente marine, con forme parassite e mutualistiche. Le loro dimensioni possono variare dal millimetro fino ai tre metri. Il corpo degli Anellidi è dato dal ripetersi di numerosi metameri, tutti uguali tranne i primi due (che portano gli organi di senso e la bocca) e l'ultimo (che porta l'ano). La parete del corpo è costituita da robusti muscoli circolari e longitudinali adattati a nuotare, a strisciare e a scavare; è ricoperta da un sottile strato di epidermide che è mantenuta sempre umida. Presenta inoltre delle setole utilizzate per facilitare il movimento. Il sistema circolatorio comprende sei cuori pulsanti e due lunghi vasi longitudinali, collegati per mezzo di una coppia di vasi trasversali per ogni metamero. Non esistono invece, in generale, organi dedicati alla respirazione, che è essenzialmente di tipo cutanea, cioè avviene attraverso l’epidermide grazie alla presenza della rete di capillari superficiali. L’intestino, non metamerico, è un tubo diritto che attraversa tutto il corpo dell’animale. Il sistema escretore è costituito da una coppia di nefridi per ciascun metamero. Il liquido presente nel celoma viene spinto nel nefridio, dove le sostanze necessarie vengono riassorbite e i prodotti di rifiuto vengono eliminati. Le classi principali del phylum degli Anellidi sono tre: Oligocheti Gli oligocheti vivono soprattutto nelle acque dolci o nel terreno. Il rappresentante più noto è il lombrico. I lombrichi svolgono un ruolo fondamentale nell'ecologia del suolo, che viene smosso, ossigenato e reso fertile dalla loro azione. Policheti La maggior parte dei policheti vive in ambiente marino. In questo ambiente troviamo specie scavatrici, sedentarie, striscianti sui fondali o natanti. Irudinei Gli Irudinei o sanguisughe sono parassiti o predatori. Le due estremità del corpo sono trasformate in ventose e la bocca si apre nella ventosa anteriore. Le sanguisughe sono diffuse soprattutto nelle acque dolci. Le specie che si nutrono di sangue si attaccano ad ospiti, sia vertebrati che invertebrati, ed incidono la pelle con le mascelle, succhiando il sangue per mezzo di una proboscide. GLI ARTROPODI Gli ARTROPODI sono animali invertebrati caratterizzati da uno scheletro esterno (esoscheletro) e da appendici articolate. Letteralmente il termine artropode significa “con arti articolati”. Il phylum degli artropodi è il più vasto del regno animale: ne sono state descritte oltre un milione di specie e ciò dimostra come la loro struttura di base sia versatile e adattabile a diversi modi di vita. Gli Artropodi sono infatti diffusi in quasi tutti gli habitat. L’esoscheletro è costituito da una proteina chiamata chitina, che conferisce resistenza e impermeabilità all’intera struttura. Dal momento però che la robustezza e l’elasticità dell’esoscheletro diminuiscono con l’aumentare della massa corporea, gli artropodi non raggiungono mai grandi dimensioni. L’esoscheletro, inoltre, è una struttura rigida che non si può dilatare e, dunque, impedisce la crescita. È per questo che gli artropodi, nel corso del loro ciclo vitale, vanno incontro a numerose mute, in occasione delle quali perdono la vecchia cuticola (esuvia) per svilupparne un’altra, via via più grande. Subito dopo la muta, quando la nuova cuticola non è ancora ben sclerificata, l’animale è particolarmente vulnerabile. Il corpo è suddiviso in tanti segmenti o metameri, che nelle forme più primitive tendono ad essere uguali (come già visto negli Anellidi), mentre nelle forme più evolute si sono differenziati e raggruppati a formare regioni corporee ben definite: il capo, il torace (o cefalotorace) e l’addome. Le appendici articolate nelle forme più primitive sono presenti in tutti i segmenti. Con la differenziazione, le zampe tendono a rimanere solo nei segmenti toracici. Le appendici delle altre zone del corpo spariscono o si trasformano per assolvere ad altre funzioni (antenne, mandibole, chele, ecc.) La riproduzione è esclusivamente sessuata, e avviene attraverso la deposizione di uova fecondate. Molte specie hanno uno sviluppo indiretto, cioè attraversano una o più fasi larvali prima di diventare adulti: queste fasi prendono il nome di metamorfosi. Il phylum degli Artropodi comprende 4 classi principali: i crostacei, gli insetti, gli aracnidi e i miriapodi. I CROSTACEI Comprendono quasi esclusivamente animali acquatici marini, sebbene siano ampiamente rappresentati anche nelle acque dolci e sia nota qualche specie terrestre (porcellino di terra). Sono di dimensioni molto variabili, microscopiche a qualche decina di centimetri. Caratteristica comune ai crostacei è la presenza di due coppie di appendici sensoriali (antennule e antenne) sul capo. Hanno un elevato numero di zampe (almeno 5 paia) e spesso presentano il primo paio di appendici trasformate in robuste "chele", utilizzate per la difesa e per l'offesa. da Nella maggior parte dei crostacei, il torace e il capo sono fusi assieme a costituire un cefalotorace. Esso è ricoperto da un piastrone, detto carapace, reso più rigido dalla deposizione di carbonato di calcio. Nei crostacei più primitivi vi sono ancora segni di metameria omonoma. Tipicamente tutti i segmenti addominali recano appendici locomotorie, che diventano più piccole avvicinandosi all'ultimo segmento. Un tipico esempio di avanzamento della differenziazione dei segmenti si ha nei granchi. In questi Crostacei evoluti, l'addome non presenta più appendici: è anzi ridotto e rivoltato sotto al cefalotorace. GLI ARACNIDI Sembrano essere stati fra i primi animali a colonizzare la terraferma. Il corpo degli aracnidi è diviso in due parti : il cefalotorace, che non ha antenne e porta gli organi di senso e sei paia di appendici. Il primo paio di appendici sono i cheliceri, che possono terminare con chele o con una punta velenosa; il secondo paio è rappresentato dai pedipalpi, che possono avere la funzione di presa del cibo o di organi di senso; le altre quattro paia sono le zampe. l’addome, privo di appendici, porta gli orifizi genitali. Molti aracnidi sono predatori di piccoli insetti, ma certe specie,come ad esempio le tarantole catturano facilmente topi o piccole lucertole. Normalmente la digestione del cibo avviene all’esterno del corpo, prima dell’ingestione, mediante fluidi digestivi secreti dall’organismo direttamente sugli alimenti. Degli ARACNIDI fanno parte: Ragni (hanno addome non segmentato e provvisto di ghiandole sericee con cui producono la seta per la costruzione della “tela”). Scorpioni (hanno addome segmentato, un lungo e sottile postaddome,o coda, che termina con un pungiglione e pedipalpi molto sviluppati). Acari e Zecche (piccoli animali in cui tutte le parti del corpo si sono fuse insieme; comprendono molte specie parassite sia di animali che di piante) I MIRIAPODI Animali dal corpo metamerico formato di un capo che porta due antenne e di solito ocelli ed un lungo tronco composto da una serie di segmenti uguali, che portano le zampe. Ai Miriapodi appartengono i Diplopodi e i Chilopodi Diplopodi - (Millepiedi), ogni segmento del tronco ha due paia di zampe; presentano due occhi semplici, un paio di mandibole, due brevi antenne e (nella maggior parte delle specie) ghiandole che producono secrezioni maleodoranti tali da respingere o uccidere gli insetti predatori. Vivono in luoghi bui e umidi e si nutrono di materiali vegetali in decomposizione Chilopodi - (Centopiedi), ogni segmento del tronco porta un solo paio di zampe; il primo paio di zampe è modificato in un paio di artigli velenosi. Molti Chilopodi sono in grado di infliggere una puntura velenosa che in certi casi può essere pericolosa anche per gli esseri umani. I chilopodi sono animali notturni lucifughi, che durante il giorno restano immobili sotto le pietre o le foglie secche. Sono tutti carnivori, predatori rapidi ed efficienti. GLI INSETTI Sono i più complessi e perfezionati animali invertebrati. Questa classe rappresenta il più grande tra i raggruppamenti di animali che popolano la Terra, annoverando oltre un milione di specie, pari ai cinque sesti dell'intero regno animale. Gli insetti sono distribuiti in tutto il mondo, dalle regioni polari ai tropici, e popolano ambienti disparati, terrestri e acquatici. Le loro dimensioni corporee variano molto: da insetti più piccoli di un millimetro si arriva a farfalle con apertura alare di 30 cm. Tra gli insetti vi sono specie parassite, saprofite e simbionti; diverse specie conducono una vita sociale molto complessa come ad esempio le api, le formiche, le termiti ecc., e ricoprono un ruolo ecologico insostituibile nella vita del nostro pianeta. Gli insetti hanno il corpo suddiviso in tre parti distinte (capo, torace e addome), presentano tre paia di zampe articolate attaccate al torace e, solitamente, sono dotati di ali. Il capo è la regione anteriore: è formato dalla fusione di sei segmenti che si sono saldati tra loro a formare un rivestimento rigido e continuo. Sul capo sono presenti un paio di antenne, l’apparato boccale, gli occhi composti e spesso gli ocelli. Gli occhi Gli occhi composti sono gli organi della vista, posti sui lati del capo. La superficie dell'occhio composto è suddivisa in faccette esagonali, ognuna delle quali corrisponde a un'unità visiva (ommatidio) e percepisce solo una piccola parte del campo visivo. Sommando come in un mosaico le immagini parziali di ogni ommatidio, l'occhio composto raccoglie l'immagine completa. Gli ocelli sono, invece, occhi primitivi, più semplici, presenti in numero di tre, meno frequentemente due, oppure assenti del tutto. Sono localizzati nella regione frontale, davanti agli occhi composti, oppure sul vertice, fra gli occhi o dietro questi. Le antenne Le antenne sono organi essenziali, usati dagli Insetti, per percepire gli stimoli esterni e relazionarsi con l'ambiente circostante. Attraverso questi organi gli insetti percepiscono il tatto, le variazioni di pressione, il suono, l'umidità dell'aria, e la temperatura. Come le altre appendici, anche le antenne sono formate da singoli pezzi tra loro articolati. Alcune hanno forma semplice e filiforme, altre hanno forme e la loro forma è utile per identificarlo e per capire il tipo di vita che conduce. La bocca Le appendici dell'apparato boccale derivano da una profonda trasformazione dei primi metameri del corpo. Nel complesso, l'apparato boccale è composto esternamente dal labbro superiore, da un paio di mandibole, da un paio di mascelle e dal labbro inferiore. Modificando queste parti, i diversi gruppi di insetti hanno trasformato la bocca in un attrezzo specializzato. L'apparato boccale più diffuso, è adattato alla presa di alimenti e alla loro triturazione sommaria e viene detto perciò apparato boccale masticatore. Api e bombi hanno parti boccali lambente succhiatore, adatto sia a masticare che succhiare. I lepidotteri hanno una spiritromba, una vera e propria "cannuccia", che a riposo viene tenuta avvolta a spirale sotto il capo, con cui sono in grado di raggiungere il nettare nel fondo dei calici dei fiori (in alcune specie può arrivare a 30 cm.!). Il torace è la regione intermedia del corpo, che porta le 3 paia di zampe e le ali. Le zampe come l’apparato boccale variano di specie in specie. La loro funzione primaria è quella locomotoria. Adattamenti morfologici e anatomici sono spesso finalizzati a funzioni come il nuoto, la predazione, lo scavo, il salto. Le ali in numero massimo di due paia, possono mancare completamente in alcuni ordini di insetti, oppure possono cadere spontaneamente in un determinato momento delle vita dell’insetto. Nei coleotteri, invece, il primo paio di ali si è trasformato in coperture rigide (elitre), che servono a proteggere le due delicate ali membranose, quando queste sono a riposo. I ditteri ne possiedono un paio soltanto, perché il secondo si è trasformato in una coppia di strutture utilizzate come bilancieri nel volo. L'addome è la regione morfologica in cui hanno sede gli organi della riproduzione. Le appendici addominali sono in genere poco evidenti in confronto a quelle toraciche e cefaliche. Nella maggior parte degli insetti sono presenti gli organi genitali esterni: nei maschi è presente l'organo copulatore, nelle femmine l'ovopositore. L'ovopositore può raggiungere anche un notevole sviluppo e talora si trasforma in aculeo e diventa uno strumento di offesa e difesa. Altre appendici diffuse in molti Insetti sono i cerci, inserite ai lati della parte terminale dell’addome :In genere sono sede di recettori sensoriali, ma in alcuni insetti possono svolgere anche altri scopi. Caratteristici cerci sono quelli conformati a forcipe nei Dermatteri (Forbicine) oppure quelli lunghi e filiformi nei Tisanuri (Pesciolino d’argento). Gli insetti hanno un apparato escretore, costituito da numerosi tubi che raccolgono le sostanze di rifiuto dalla cavità addominale e le espellono all’esterno. L’apparato circolatorio è in parte vascolare e in parte lacunare, comprende, il cuore a forma di tubo pulsante e l’aorta dove circola l’emolinfa. L’apparato respiratorio è formato da trachee ramificate in comunicazione con l’esterno per mezzo di aperture dette stigmi. Il sistema nervoso è molto complesso e diviso anch’esso in tre parti: sistema nervoso centrale, viscerale, e periferico. L’apparato digerente è suddiviso in tre parti: intestino anteriore, medio e posteriore, la digestione vera e propria avviene nell’intestino medio. RIPRODUZIONE e SVILUPPO La riproduzione avviene in genere per via sessuale, ma sono presenti anche forme di riproduzione non sessuale, come la partenogenesi. Gli insetti sono nella quasi totalità ovipari. Lo sviluppo postembrionale avviene normalmente per metamorfosi. Si riconoscono due forme fondamentali di metamorfosi: quella completa (olometabolia) e quella incompleta (emimetabolia). EMIMETABOLIA Più rare sono le specie che non compiono metamorfosi (ametaboli); ne sono un esempio i tisanuri, che presentano insetti neonati essenzialmente simili agli adulti. AMETABOLIA OLOMETABOLIA larva uovo Nel caso di metamorfosi completa, l’uovo dell’insetto si schiude per produrre una larva, completamente diversi dagli adulti anche per quanto riguarda l’alimentazione. Questa si nutre e accresce le proprie dimensioni compiendo un numero di mute in genere compreso tra tre e nove. Alla fine del periodo larvale l’insetto fila un bozzolo intorno al proprio corpo, oppure si costruisce una cella sotterranea e si trasforma in pupa o crisalide. In questa fase l’insetto è quiescente e non si nutre, mentre il suo corpo, attraverso un’intensissima attività metabolica, assume gradualmente la forma dell’insetto maturo. Quando la pupa è completamente sviluppata, esce dal bozzolo o dalla cella sotterranea, si libera dell’esoscheletro pupale ed emerge sotto forma di insetto completo. adulto crisalide Nel caso di metamorfosi incompleta, l’insetto nasce già in una forma, chiamata ninfa, piuttosto simile all’adulto, ma priva di ali. Da questa, attraverso una serie di mute, si sviluppa la neanide, che ha ali e apparato riproduttivo solo parzialmente sviluppati. La ninfa si trasforma quindi in adulto mediante un processo graduale, che non prevede lo stadio di pupa. ninfa neanide adulto I PRINCIPALI ORDINI DEGLI INSETTI La classe degli insetti può essere suddivisa in due sottoclassi: gli apterigoti (insetti senza ali) e gli pterigoti (insetti con ali allo stadio adulto). Gli apterigoti comprendono 4 ordini, gli pterigoti ne comprendono 27. Tra questi, possiamo ricordare: Ord. ODONATI - occhi composti grandi, mandibole massicce, labium modificato in una struttura prensile due paia di ali mantenute allargate o verticali, trasparenti e ricche di nervature. Es. Libellula. Ord. MANTOIDEI - primo paio di zampe grandi e raptatorie, protorace allungato, capo mobile, occhi composti grandi, ali anteriori ispessite, ali posteriori membranose. Es. Mantide religiosa Ord. ORTOTTERI – apparato boccale masticatore, ali anteriori coriacee, ali posteriori a ventaglio, zampe posteriori lunghe adattate per il salto, sono insetti erbivori, emimetaboli. Es. Cavallette, grilli. Ord. COLEOTTERI - corpo molto sclerotizzato, ali anteriori coriacee, modificate in coperture rigide, dette elitre, queste rivestono le ali posteriori, parti boccali pungenti, antenne lunghe, olometaboli. Es. Scarabeo, Coccinella. Ord. IMENOTTERI - parti boccali allungate e modificate per succhiare il nettare dei fiori, due paia di ali, ali posteriori piccole accoppiate alle anteriori, antenne ben sviluppate, femmine con ovopositore modificato per pungere. Le larve sono prive di zampe, molli, bianche, simili a bruchi sono insetti sociali. Es. Api, formiche, vespe. Ord. DITTERI - un paio di ali anteriori membranose ed un paio posteriori ridotte e trasformate in bilancieri, capo grande e mobile, grandi occhi composti, parti boccali adatte per succhiare e leccare. Sono importanti vettori di malattie. Es. Mosche, zanzare. Ord. LEPIDOTTERI - le larve sono bruchi con apparato boccale masticatore, negli adulti è succhiatore, con mascelle fuse a formare una proboscide; due paia di ali membranose e variopinte, ricoperte di squame. Es. Farfalle. GLI ECHINODERMI Gli ECHINODERMI sono invertebrati marini a vita sedentaria, la maggior parte dei quali presenta una struttura corporea a simmetria raggiata. Il nome “echinodermi” deriva dall’aspetto spinoso della superficie corporea esterna. Di questo gruppo fanno parte tra gli altri le stelle marine e i ricci di mare. Benché la struttura degli echinodermi sia unica nel regno animale, la loro fase embrionale (che è a simmetria bilaterale ed è mobile) presenta una somiglianza con quella dei cordati, con i quali si ritiene ci sia una parentela filogenetica. Caratteristica degli Echinodermi è la presenza di uno scheletro sotto la pelle (dermascheletro), costituito da numerose piastre calcaree spesso fornite di tubercoli o aculei. Questo scheletro, composto da carbonato di calcio e magnesio, permette la flessibilità del corpo quando i suoi pezzi sono piccoli e non completamente saldati come nelle stelle; in caso contrario costituisce un rivestimento rigido, come nei ricci. Una particolarità che accomuna i componenti del gruppo è quella relativa al movimento. Gli echinodermi hanno, all'interno del corpo, un sistema di canali acquiferi, che servono loro per respirare, per catturare la preda e per la locomozione. L'acqua, passa attraverso un complicato sistema di canali connesso con piccoli pedicelli ambulacrali. Ogni animale possiede centinaia di pedicelli ambulacrali, che escono attraverso minuscoli fori del dermascheletro e terminano con una ventosa. Regolando il flusso del liquido nei canali l’animale può allungare o ritirare i pedicelli, permettendo l’adesione al substrato e il movimento su di esso.