Sono definiti Animali tutti gli organismi
eucarioti
pluricellulari
eterotrofi
dotati di movimento almeno in uno stadio della loro vita.
Altre caratteristiche comuni agli animali sono:
La presenza di una cavità digerente in cui il cibo viene ingerito
L’irritabilità, cioè la capacità di percepire gli stimoli ambientali e di
reagire ad essi.
La riproduzione sessuata
La simmetria corporea
Gli animali possiedono una simmetria nella distribuzione delle loro parti
corporee, che può essere raggiata o bilaterale. Il piano di simmetria, in
ambito zoologico, può essere considerato come un piano che divide un
animale in due parti speculari.
Gli animali a simmetria bilaterale sono generalmente più evoluti poiché tale
forma è legata allo sviluppo della locomozione attiva.
In tali animali il corpo risulta diviso in 4
parti:
• anteriore o cefàlica
• posteriore o caudàle
• dorsale
• ventrale
Gli Animali, a seconda se sono dotati o meno di una colonna vertebrale, si
possono dividere in due grandi gruppi: i VERTEBRATI e gli INVERTEBRATI
Gli invertebrati costituiscono più
del 97% del Regno Animale,
mentre i Vertebrati non
raggiungono il 3%.
INVERTEBRATI
PORIFERI
(spugne)
CELENTERATI
(meduse, attinie, coralli)
11.000
PLATELMINTI
(vermi piatti)
15.000
PESCI
21.100
NEMATODI
(vermi cilindrici)
90.000
ANFIBI
3.900
MOLLUSCHI
(lumache, vongole, calamari)
110.000
RETTILI
7.000
ANELLIDI
(vermi segmentati)
UCCELLI
8.600
ARTROPODI
(ragni, crostacei, insetti)
MAMMIFERI
4.500
ECHINODERMI
(stelle e ricci di mare)
4.300
15.000
1.000.000
6.000
VERTEBRATI
I PORIFERI
I Poriferi, noti più comunemente come spugne, sono
fra i più semplici organismi pluricellulari viventi poiché
possiedono solo pochi tipi di cellule che non sono
organizzate in veri tessuti.
Sono invertebrati sessili e bentonici, poiché vivono
attaccati al fondo marino per tutto il ciclo vitale.
Una spugna tipica ha un corpo a forma di sacco la cui cavità
centrale è aperta verso l’alto con un’apertura (osculo).
Il loro nome deriva dalla presenza sul corpo di pori inalanti
(osti)
Il corpo è sostenuto da una impalcatura scheletrica formata
da spicole di carbonato di calcio o silice, oppure da
fibre proteiche di spongina.
Le spugne possono assumere varie forme e colori, con
dimensioni che vanno da pochi millimetri ad oltre un metro.
Un Porifero è essenzialmente un sistema filtrante.
Il battito dei flagelli
dei coanociti, cellule
presenti nelle cavità
interne della spugna,
genera una corrente
d'acqua che entra dai
pori inalanti, gli osti,
e fuoriesce da una
apertura più grande,
l'osculo.
Le particelle di cibo, in sospensione nell'acqua, sono trattenute dai filamenti
retrattili dei coanociti e digerite dalle cellule all'interno della spugna.
I CELENTERATI
I Celenterati, sono animali a simmetria raggiata la maggior parte dei quali vive
nelle acque marine, mentre solo poche specie sono d'acqua dolce.
A questo
gruppo
appartengono
organismi
come le
meduse,
le anemoni
di mare,
e i coralli.
Le dimensioni individuali variano da un millimetro ad alcuni metri.
Una caratteristica di questi organismi è che possono presentarsi sotto due
forme distinte quella di polipo e quella di medusa;
Il polipo, è
fornito di una
bocca situata
centralmente
sul lato
superiore con
i tentacoli
verso l'alto.
E’ la forma
bentonica che
vive ancorata
sul fondale
marino.
La medusa, a
forma di
campana o di
ombrello,
possiede una
bocca con i
tentacoli rivolti
verso il basso. E’
la forma
natante in
quanto galleggia
e si sposta
nell’acqua.
Per certi aspetti, come forma, la medusa potrebbe essere considerata
un polipo rovesciato.
Nonostante un'apparenza estremamente variabile, i Celenterati hanno
tutti una medesima struttura: Il loro corpo può essere infatti schematizzato
come un sacco, con una sola apertura, circondata da tentacoli, che funge
da bocca ma serve anche per espellere il materiale non digerito.
La cavità interna,
detta celenteron, è
una vera cavità
gastrovascolare
I tentacoli sono forniti di cellule urticanti che paralizzano la preda prima che sia
inghiottita (cnidoblasti).
Il loro corpo è formato da tre rivestimenti si chiamano: Endoderma (pelle
interna), Mesoglea (strato intermedio gelatinoso) ed Ectoderma (pelle esterna).
Alcune specie di Celenterati hanno solo la forma di polipo, altre solo quella di medusa,
mentre altre ancora, durante il loro ciclo vitale, passano attraverso entrambi gli stadi
strutturali.
Le meduse, si riproducono sessualmente. L'individuo maschile disperde in acqua i
suoi gameti che raggiungono l'ovulo nel celenteron di una medusa femmina. Lo zigote
diploide che deriva dalla fecondazione viene disperso in acqua, dove dà origine a una
forma larvale detta planula. Dopo un breve periodo, la planula si fissa sul fondo e si
sviluppa un polipo. Questo, a maturità, darà origine per via asessuata alle efire,
giovani meduse destinate a diventare individui adulti capaci a loro volta di riprodursi
sessualmente.
I PLATELMINTI
I PLATELMINTI, detti più comunemente vermi piatti, sono i più semplici tra gli
animali a simmetria bilaterale. Sono inoltre i primi animali cefalizzati, forniti
cioè di un capo, e direzionali, ossia con direzione di avanzamento orientato.
Rispetto a poriferi e celenterati nei
platelminti, compaiono tre distinti
strati di cellule:
- ectoderma, il più esterno;
- mesoderma, intermedio;
- endoderma, il più interno.
Nei platelminti sono presenti apparati specializzati:
- il sistema nervoso presenta gangli cefalici
dai quali si dipartono cordoni nervosi che
innervano l' intero organismo e sono collegati
ad organi di senso;
- l’intestino è ramificato e presenta una sola
apertura che funge sia da bocca che da ano;
- il sistema escretore, costituito da
protonefridi, ha la funzione di eliminare i
prodotti di rifiuto e di regolare la quantità di
liquidi presenti nel mesoderma.
IL PHYLUM DEI PLATELMINTI SI DIVIDE IN TRE CLASSI:
i turbellari sono forme a vita
libera, abbondanti in mare e nelle
acque dolci e rari sulla terraferma
Fasciola hepatica
Echinococcus granulosus
i trematodi e i cestodi, invece,
sono vermi parassiti che possono
produrre malattie abbastanza
gravi agli animali domestici e
all'uomo .
La TENIA o Verme solitario
Molto importante dal punto di vista della
parassitologia sono
le Tenie. Vivono
nell'intestino dei loro ospiti, sono
segmentati e formano dei nastri talora
lunghissimi, anche fino a 12 m, composti
di moltissimi segmenti o proglottidi.
Una Tenia presenta una porzione anteriore detta testa o scolice, provvista di
ventose con cui si attacca alla parete dell'intestino e un collo che prolifica
formando sempre nuove proglottidi. Gli ultimi segmenti, giunti a maturità, sono
pieni di uova microscopiche e vengono emessi con le feci. Se queste imbrattano
l'erba, l'uovo può venire ingerito da buoi o maiali, nel cui stomaco sguscia una
piccolissima larva che s'insinua nella parete dell'intestino e, attraverso la
circolazione del sangue, va a situarsi nei muscoli. Qui la larva si trasforma in
cisticerco, che è come una piccola vescica (delle dimensioni di un grano di riso)
che contiene lo scolice.
L'uomo s'infetta di tenia mangiando carni infette di bue o di maiale
poco cotte: il cisticerco s'istalla nell'intestino e si trasforma in tenia
adulta. Perché la cura della tenia sia radicale occorre somministrare
vermifughi forti, che siano capaci di staccare e fare espellere lo
scolice, perché fin quando questo rimane attaccato alla parete
intestinale genera nuove proglottidi.
I NEMATODI
I NEMATODI sono detti anche vermi
cilindrici: hanno il corpo filiforme non
segmentato, sprovvisto di organi di
locomozione. Generalmente sono
lunghi pochi centimetri, ma molti sono
microscopici.
Sono i primi animali a presentare un canale alimentare con due aperture:
una bocca e un ano terminale.
Ciclo biologico
di Ascaris lumbricoides
Molte specie conducono vita libera nelle acque dolci,
marine, nel terreno umido.
Numerosissime specie sono parassite, e rivestono una
grande importanza nella parassitologia umana
(Ascaridi, Ossiuri, Filarie, Trichinella)
I MOLLUSCHI
Al phylum dei MOLLUSCHI appartengono animali invertebrati
caratterizzati da un corpo molle non segmentato e, spesso,
da una conchiglia calcarea con funzioni protettive.
Sono presenti in tutti gli habitat, sebbene raggiungano il
massimo della diversità biologica nell’ambiente marino.
La maggior parte dei
molluschi ha una
lunghezza compresa
fra 1 e 20 cm, ma tra
essi troviamo anche
il
più
grande
invertebrato
esistente, il calamaro
gigante, che può
raggiungere i 18 m di
lunghezza!!
Tutti i molluschi mostrano la stessa organizzazione fondamentale del corpo in cui si possono
distinguere tre parti:
 il capo-piede, che contiene organi di senso e motori;
 la massa viscerale che contiene gli organi per la digestione, escrezione e riproduzione;
 il mantello, un tessuto specializzato che avvolge e racchiude la
massa viscerale e produce la conchiglia.
Nella cavità del mantello, sono situate le branchie (organi per la respirazione) e vengono
scaricati i prodotti dell'apparato escretore, di quello riproduttivo e i rifiuti della digestione.
Il tubo digerente è semplice e nella bocca sono presenti delle mascelle chitinose e la radula,
una struttura retrattile a forma di nastro che presenta dei dentelli.
I molluschi possiedono un apparato circolatorio costituito da un organo che pompa il sangue
(cuore) e da vasi che lo trasportano.
La riproduzione è sempre sessuata: i molluschi possono essere a sessi separati o ermafroditi.
Il phylum dei MOLLUSCHI comprende tre classi principali:
Gasteropodi
Comprendono animali come la chiocciola caratterizzati dall'avere
una sola conchiglia o, come nel caso della lumaca, di non averla.
Bivalvi
Il nome deriva dal fatto che la conchiglia, che racchiude il corpo,
è divisa in due valve unite posteriormente.
Cefalopodi
Essi possono essere privi di conchiglia come il polpo o averla
interna come la seppia. Il piede è trasformato in tentacoli.
I GASTEROPODI
Sono organismi sia acquatici (prevalentemente) che terrestri.
Nei gasteropodi si presenta il fenomeno della torsione: una
rotazione di 180° del corpo rispetto al capo piede. Come risultato
di questa situazione la conchiglia, la cavità del mantello e la massa
dei visceri vengono a posizionarsi sopra
a testa.
Un altro fenomeno tipico dei gasteropodi è la
spiralizzazione dei visceri e della conchiglia.
Anteriormente sono presenti "antenne" che sono sensibili
agli odori e al tatto. Alcune specie sono dotate di occhi.
I gasteropodi terrestri, caratterizzati da una
scarsa capacità di movimento, sono spesso
ermafroditi: una strategia che permette loro di
raddoppiare il numero dei potenziali partner
sessuali.
I BIVALVI ( o LAMELLIBRANCHI )
I bivalvi comprendono organismi come i
mitili, le vongole, le ostriche. Il nome
deriva dal fatto che la conchiglia è divisa
in due valve, unite posteriormente da una
cerniera.
Uno o due muscoli adduttori sono
utilizzati dal bivalve per aprire e chiudere
le due valve.
Il corpo del mollusco risulta appiattito tra
le due valve, il piede è molto sviluppato
mentre il capo è scomparso.
Molti bivalvi sono sessili e producono un muco che
permette loro di rimanere attaccati alle rocce del
fondale.
Gran parte dei bivalvi è erbivora e vive filtrando
l'acqua dolce o salata in cui vivono, trattenendo
sulle branchie le particelle di cibo.
I CEFALOPODI
Ai cefalopodi appartengono molluschi come il
polpo, la seppia e il calamaro. Essi possono
essere privi di conchiglia come il polpo o averla
interna come la seppia ("l'osso di seppia").
Esiste un'unica specie di cefalopodi che
presenta una conchiglia esterna: il Nautilus.
Il movimento è assicurato da una formazione
muscolare fatta ad imbuto (sifone), da cui
viene espulsa l’acqua in modo violento
permettendo il movimento " a reazione".
Questi molluschi sono organismi prevalentemente marini ed
attivi predatori. Tra tutti gli invertebrati sono quelli
considerati più "intelligenti". La testa possiede occhi
prominenti e la bocca è circondata da tentacoli. Sono dotati
di una buona capacità di movimento e possiedono delle
sacche dalle quali possono espellere un liquido nero in modo
di confondere il nemico. Sono capaci anche di mimetizzarsi
con il fondale.
GLI ANELLIDI
Gli ANELLIDI sono anche detti “vermi segmentati”, per il
loro corpo cilindrico, vermiforme, diviso in segmenti (anelli o
metameri).
Anche se negli Anellidi la segmentazione del corpo è ancora
primitiva, (caratterizzata da poche differenze tra i diversi
metameri),l'effetto evolutivo della metameria è di enorme
importanza poiché ha reso possibile lo sviluppo di strutture e
di funzioni dalla complessità assai più elevata.
Altra importante conquista evolutiva degli anellidi è la presenza
del celoma, una cavità interna piena di liquido che contiene e
protegge i principali organi.
Essi hanno colonizzato la maggior parte degli
ambienti, infatti vi sono specie terrestri,
d'acqua dolce e specialmente marine, con
forme parassite e mutualistiche. Le loro
dimensioni possono variare dal millimetro fino
ai tre metri.
Il corpo degli Anellidi è dato dal ripetersi di numerosi
metameri, tutti uguali tranne i primi due (che portano gli
organi di senso e la bocca) e l'ultimo (che porta l'ano).
La parete del corpo è costituita da robusti muscoli
circolari e longitudinali adattati a nuotare, a strisciare e a
scavare; è ricoperta da un sottile strato di epidermide
che è mantenuta sempre umida. Presenta inoltre delle
setole utilizzate per facilitare il movimento.
Il sistema circolatorio comprende sei cuori pulsanti e
due lunghi vasi longitudinali, collegati per mezzo di una
coppia di vasi trasversali per ogni metamero.
Non esistono invece, in generale, organi dedicati alla respirazione, che è essenzialmente di tipo
cutanea, cioè avviene attraverso l’epidermide grazie alla presenza della rete di capillari superficiali.
L’intestino, non metamerico, è un tubo diritto che attraversa tutto il corpo dell’animale.
Il sistema escretore è costituito da una coppia di nefridi per ciascun metamero. Il liquido presente
nel celoma viene spinto nel nefridio, dove le sostanze necessarie vengono riassorbite e i prodotti di
rifiuto vengono eliminati.
Le classi principali del phylum degli Anellidi sono tre:
Oligocheti
Gli oligocheti vivono soprattutto nelle acque dolci o nel terreno. Il
rappresentante più noto è il lombrico. I lombrichi svolgono un ruolo
fondamentale nell'ecologia del suolo, che viene smosso, ossigenato e
reso fertile dalla loro azione.
Policheti
La maggior parte dei policheti vive in ambiente marino. In questo
ambiente troviamo specie scavatrici, sedentarie, striscianti sui
fondali o natanti.
Irudinei
Gli Irudinei o sanguisughe sono parassiti o predatori. Le due estremità del corpo sono
trasformate in ventose e la bocca si apre nella ventosa
anteriore.
Le sanguisughe sono diffuse soprattutto nelle acque
dolci. Le specie che si nutrono di sangue si attaccano
ad ospiti, sia vertebrati che invertebrati, ed incidono
la pelle con le mascelle, succhiando il sangue per
mezzo di una proboscide.
GLI ARTROPODI
Gli ARTROPODI sono animali invertebrati caratterizzati da uno
scheletro esterno (esoscheletro) e da appendici articolate.
Letteralmente il termine artropode significa “con arti articolati”.
Il phylum degli artropodi è il più
vasto del regno animale: ne sono state
descritte oltre un milione di specie e
ciò dimostra come la loro struttura di
base sia versatile e adattabile a diversi
modi di vita. Gli Artropodi sono
infatti diffusi in quasi tutti gli habitat.
L’esoscheletro è costituito da una proteina chiamata chitina,
che conferisce resistenza e impermeabilità all’intera struttura. Dal
momento però che la robustezza e l’elasticità dell’esoscheletro
diminuiscono con l’aumentare della massa corporea, gli artropodi
non raggiungono mai grandi dimensioni.
L’esoscheletro, inoltre, è una struttura rigida che non si può
dilatare e, dunque, impedisce la crescita. È per questo che gli
artropodi, nel corso del loro ciclo vitale, vanno incontro a
numerose mute, in occasione delle quali perdono la vecchia
cuticola (esuvia) per svilupparne un’altra, via via più grande.
Subito dopo la muta, quando la nuova cuticola non è ancora ben
sclerificata, l’animale è particolarmente vulnerabile.
Il corpo è suddiviso in tanti segmenti o metameri,
che nelle forme più primitive tendono ad essere
uguali (come già visto negli Anellidi), mentre nelle
forme più evolute si sono differenziati e
raggruppati a formare regioni corporee ben
definite: il capo, il torace (o cefalotorace) e
l’addome.
Le appendici articolate nelle
forme più primitive sono presenti in
tutti i segmenti.
Con la differenziazione, le zampe
tendono a rimanere solo nei
segmenti toracici. Le appendici delle
altre zone del corpo spariscono o si
trasformano per assolvere ad altre
funzioni (antenne, mandibole,
chele, ecc.)
La riproduzione è esclusivamente
sessuata, e avviene attraverso la
deposizione di uova fecondate. Molte
specie hanno uno sviluppo indiretto,
cioè attraversano una o più fasi larvali
prima di diventare adulti: queste fasi
prendono il nome di metamorfosi.
Il phylum degli Artropodi comprende 4 classi principali: i
crostacei, gli insetti, gli aracnidi e i miriapodi.
I CROSTACEI
Comprendono quasi esclusivamente
animali acquatici marini, sebbene
siano ampiamente rappresentati anche
nelle acque dolci e sia nota qualche
specie terrestre (porcellino di terra).
Sono di dimensioni molto variabili,
microscopiche a qualche decina di centimetri.
Caratteristica comune ai crostacei è la presenza di due coppie
di appendici sensoriali (antennule e antenne) sul capo.
Hanno un elevato numero di
zampe (almeno 5 paia) e
spesso presentano il primo
paio di appendici trasformate
in robuste "chele", utilizzate
per la difesa e per l'offesa.
da
Nella maggior parte dei crostacei, il
torace e il capo sono fusi assieme a
costituire un cefalotorace. Esso è
ricoperto da un piastrone, detto
carapace, reso più rigido dalla
deposizione di carbonato di calcio.
Nei crostacei più primitivi vi sono ancora segni di
metameria omonoma. Tipicamente tutti i segmenti
addominali recano appendici locomotorie, che diventano
più piccole avvicinandosi all'ultimo segmento.
Un tipico esempio di avanzamento della differenziazione
dei segmenti si ha nei granchi. In questi Crostacei evoluti,
l'addome non presenta più appendici: è anzi ridotto e
rivoltato sotto al cefalotorace.
GLI ARACNIDI
Sembrano essere stati fra i primi animali
a colonizzare la terraferma.
Il corpo degli aracnidi è diviso in due parti :
 il cefalotorace, che non ha antenne e porta gli organi di
senso e sei paia di appendici. Il primo paio di appendici
sono i cheliceri, che possono terminare con chele o con una
punta velenosa; il secondo paio è rappresentato dai
pedipalpi, che possono avere la funzione di presa del cibo o
di organi di senso; le altre quattro paia sono le zampe.
 l’addome, privo di appendici, porta gli orifizi genitali.
Molti aracnidi sono predatori di piccoli insetti, ma certe
specie,come ad esempio le tarantole catturano facilmente topi
o piccole lucertole.
Normalmente la digestione del cibo avviene all’esterno del
corpo, prima dell’ingestione, mediante fluidi digestivi secreti
dall’organismo direttamente sugli alimenti.
Degli ARACNIDI fanno parte:
Ragni (hanno addome non segmentato e
provvisto di ghiandole sericee con cui
producono la seta per la costruzione della
“tela”).
Scorpioni (hanno addome segmentato, un
lungo e sottile postaddome,o coda, che termina
con un pungiglione e pedipalpi molto sviluppati).
Acari e Zecche (piccoli animali in cui tutte le parti del corpo si sono fuse
insieme; comprendono molte specie parassite sia di animali che di piante)
I MIRIAPODI
Animali dal corpo metamerico formato di un capo che porta due antenne e di solito
ocelli ed un lungo tronco composto da una serie di segmenti uguali, che portano le
zampe. Ai Miriapodi appartengono i Diplopodi e i Chilopodi
Diplopodi - (Millepiedi), ogni segmento del
tronco ha due paia di zampe; presentano due
occhi semplici, un paio di mandibole, due brevi
antenne e (nella maggior parte delle specie)
ghiandole che producono secrezioni maleodoranti
tali da respingere o uccidere gli insetti predatori.
Vivono in luoghi bui e umidi e si nutrono di
materiali vegetali in decomposizione
Chilopodi - (Centopiedi), ogni segmento del tronco
porta un solo paio di zampe; il primo paio di
zampe è modificato in un paio di artigli velenosi.
Molti Chilopodi sono in grado di infliggere una
puntura velenosa che in certi casi può essere
pericolosa anche per gli esseri umani. I chilopodi sono
animali notturni lucifughi, che durante il giorno
restano immobili sotto le pietre o le foglie secche.
Sono tutti carnivori, predatori rapidi ed efficienti.
GLI INSETTI
Sono i più complessi e perfezionati animali
invertebrati. Questa classe rappresenta il
più grande tra i raggruppamenti di animali
che popolano la Terra, annoverando oltre
un milione di specie, pari ai cinque sesti
dell'intero regno animale.
Gli insetti sono distribuiti in tutto il mondo,
dalle regioni polari ai tropici, e popolano
ambienti disparati, terrestri e acquatici. Le
loro dimensioni corporee variano molto:
da insetti più piccoli di un millimetro si
arriva a farfalle con apertura alare di 30 cm.
Tra gli insetti vi sono specie parassite,
saprofite e simbionti; diverse specie
conducono una vita sociale molto
complessa come ad esempio le api, le
formiche, le termiti ecc., e ricoprono un
ruolo ecologico insostituibile nella vita del
nostro pianeta.
Gli insetti hanno il corpo suddiviso in tre parti distinte (capo, torace e
addome), presentano tre paia di zampe articolate attaccate al torace e,
solitamente, sono dotati di ali.
Il capo è la regione anteriore: è formato dalla fusione di sei segmenti che si
sono saldati tra loro a formare un rivestimento rigido e continuo.
Sul capo sono presenti un paio di antenne, l’apparato boccale, gli occhi
composti e spesso gli ocelli.
Gli occhi
Gli occhi composti sono gli organi della vista, posti sui
lati del capo. La superficie dell'occhio composto è
suddivisa in faccette esagonali, ognuna delle quali
corrisponde a un'unità visiva (ommatidio) e percepisce
solo una piccola parte del campo visivo. Sommando
come in un mosaico le immagini parziali di ogni
ommatidio, l'occhio composto raccoglie l'immagine
completa.
Gli ocelli sono, invece, occhi primitivi, più semplici,
presenti in numero di tre, meno frequentemente due,
oppure assenti del tutto. Sono localizzati nella regione
frontale, davanti agli occhi composti, oppure sul
vertice, fra gli occhi o dietro questi.
Le antenne
Le antenne sono organi essenziali, usati dagli Insetti,
per percepire gli stimoli esterni e relazionarsi con
l'ambiente circostante. Attraverso questi organi gli
insetti percepiscono il tatto, le variazioni di pressione,
il suono, l'umidità dell'aria, e la temperatura.
Come le altre appendici, anche le antenne sono formate da singoli
pezzi tra loro articolati. Alcune hanno forma semplice e filiforme,
altre hanno forme e la loro forma è utile per identificarlo e per
capire il tipo di vita che conduce.
La bocca
Le appendici dell'apparato boccale derivano da una profonda
trasformazione dei primi metameri del corpo. Nel complesso,
l'apparato boccale è composto esternamente dal labbro
superiore, da un paio di mandibole, da un paio di mascelle e
dal labbro inferiore.
Modificando queste parti, i diversi gruppi di insetti
hanno trasformato la bocca in un attrezzo specializzato.
L'apparato boccale più diffuso, è
adattato alla presa di alimenti e
alla loro triturazione sommaria e
viene detto perciò apparato
boccale masticatore.
Api e bombi hanno parti boccali
lambente succhiatore, adatto
sia a masticare che succhiare.
I lepidotteri hanno una
spiritromba, una vera e
propria "cannuccia", che a
riposo viene tenuta avvolta a
spirale sotto il capo, con cui
sono in grado di raggiungere il
nettare nel fondo dei calici
dei fiori (in alcune specie può
arrivare a 30 cm.!).
Il torace è la regione intermedia del corpo,
che porta le 3 paia di zampe e le ali.
Le zampe come l’apparato boccale
variano di specie in specie. La loro
funzione
primaria
è
quella
locomotoria.
Adattamenti morfologici e anatomici sono spesso finalizzati a funzioni come il
nuoto, la predazione, lo scavo, il salto.
Le ali in numero massimo di due paia, possono
mancare completamente in alcuni ordini di insetti,
oppure possono cadere spontaneamente in un
determinato momento delle vita dell’insetto.
Nei coleotteri, invece, il primo paio di ali si è
trasformato in coperture rigide (elitre), che servono a
proteggere le due delicate ali membranose, quando
queste sono a riposo.
I ditteri ne possiedono un paio soltanto,
perché il secondo si è trasformato in una coppia
di strutture utilizzate come bilancieri nel volo.
L'addome è la regione morfologica in cui hanno sede gli organi
della riproduzione.
Le appendici addominali sono in genere poco evidenti in confronto
a quelle toraciche e cefaliche. Nella maggior parte degli insetti sono
presenti gli organi genitali esterni: nei maschi è presente l'organo
copulatore, nelle femmine l'ovopositore. L'ovopositore può
raggiungere anche un notevole sviluppo e talora si trasforma in
aculeo e diventa uno strumento di offesa e difesa.
Altre appendici diffuse in molti Insetti sono i cerci, inserite ai lati
della parte terminale dell’addome :In genere sono sede di recettori
sensoriali, ma in alcuni insetti possono svolgere anche altri scopi.
Caratteristici cerci sono quelli conformati a forcipe nei Dermatteri
(Forbicine) oppure quelli lunghi e filiformi nei Tisanuri
(Pesciolino d’argento).
Gli insetti hanno un
apparato escretore,
costituito da numerosi
tubi che raccolgono le
sostanze di rifiuto dalla
cavità addominale e le
espellono all’esterno.
L’apparato circolatorio è in parte vascolare e in
parte lacunare, comprende, il cuore a forma di tubo
pulsante e l’aorta dove circola l’emolinfa.
L’apparato respiratorio
è formato da trachee
ramificate in comunicazione
con l’esterno per mezzo di
aperture dette stigmi.
Il sistema nervoso è molto
complesso e diviso anch’esso in tre
parti: sistema nervoso centrale,
viscerale, e periferico.
L’apparato
digerente
è
suddiviso in tre parti: intestino
anteriore, medio e posteriore, la
digestione vera e propria avviene
nell’intestino medio.
RIPRODUZIONE e SVILUPPO
La riproduzione avviene in genere per via sessuale,
ma sono presenti anche forme di riproduzione non
sessuale, come la partenogenesi.
Gli insetti sono nella quasi totalità ovipari. Lo sviluppo
postembrionale avviene normalmente per metamorfosi.
Si
riconoscono
due
forme
fondamentali di metamorfosi: quella
completa (olometabolia) e quella
incompleta (emimetabolia).
EMIMETABOLIA
Più rare sono le specie che non
compiono
metamorfosi
(ametaboli); ne sono un esempio i
tisanuri, che presentano insetti
neonati essenzialmente simili agli
adulti.
AMETABOLIA
OLOMETABOLIA
larva
uovo
Nel caso di metamorfosi completa, l’uovo dell’insetto si
schiude per produrre una larva, completamente diversi
dagli adulti anche per quanto riguarda l’alimentazione.
Questa si nutre e accresce le proprie dimensioni compiendo un numero di mute in genere
compreso tra tre e nove. Alla fine del periodo larvale l’insetto fila un bozzolo intorno al
proprio corpo, oppure si costruisce una cella sotterranea e si trasforma in pupa o
crisalide. In questa fase l’insetto è quiescente e non si nutre, mentre il suo corpo,
attraverso un’intensissima attività metabolica, assume gradualmente la forma dell’insetto
maturo.
Quando la pupa è completamente sviluppata,
esce dal bozzolo o dalla cella sotterranea, si libera
dell’esoscheletro pupale ed emerge sotto forma di
insetto completo.
adulto
crisalide
Nel
caso
di
metamorfosi
incompleta, l’insetto nasce già in
una
forma,
chiamata
ninfa,
piuttosto simile all’adulto, ma priva
di ali.
Da questa, attraverso una serie di
mute, si sviluppa la neanide, che
ha ali e apparato riproduttivo solo
parzialmente sviluppati.
La ninfa si trasforma quindi in
adulto mediante un processo
graduale, che non prevede lo
stadio di pupa.
ninfa
neanide
adulto
I PRINCIPALI ORDINI DEGLI INSETTI
La classe degli insetti può essere suddivisa in due sottoclassi: gli apterigoti (insetti
senza ali) e gli pterigoti (insetti con ali allo stadio adulto). Gli apterigoti comprendono 4
ordini, gli pterigoti ne comprendono 27.
Tra questi, possiamo ricordare:
Ord. ODONATI - occhi composti grandi, mandibole massicce,
labium modificato in una struttura prensile due paia di ali
mantenute allargate o verticali, trasparenti e ricche di
nervature. Es. Libellula.
Ord. MANTOIDEI - primo paio di zampe grandi e
raptatorie, protorace allungato, capo mobile, occhi
composti grandi, ali anteriori ispessite, ali posteriori
membranose. Es. Mantide religiosa
Ord. ORTOTTERI – apparato boccale masticatore, ali
anteriori coriacee, ali posteriori a ventaglio, zampe
posteriori lunghe adattate per il salto, sono insetti erbivori,
emimetaboli. Es. Cavallette, grilli.
Ord. COLEOTTERI - corpo molto sclerotizzato, ali
anteriori coriacee, modificate in coperture rigide, dette
elitre, queste rivestono le ali posteriori, parti boccali
pungenti, antenne lunghe, olometaboli. Es. Scarabeo,
Coccinella.
Ord. IMENOTTERI - parti boccali allungate e modificate per
succhiare il nettare dei fiori, due paia di ali, ali posteriori
piccole accoppiate alle anteriori, antenne ben sviluppate,
femmine con ovopositore modificato per pungere. Le larve
sono prive di zampe, molli, bianche, simili a bruchi sono insetti
sociali. Es. Api, formiche, vespe.
Ord. DITTERI - un paio di ali anteriori membranose ed un paio
posteriori ridotte e trasformate in bilancieri, capo grande e mobile,
grandi occhi composti, parti boccali adatte per succhiare e leccare.
Sono importanti vettori di malattie. Es. Mosche, zanzare.
Ord. LEPIDOTTERI - le larve sono bruchi con apparato
boccale masticatore, negli adulti è succhiatore, con mascelle
fuse a formare una proboscide; due paia di ali membranose e
variopinte, ricoperte di squame. Es. Farfalle.
GLI ECHINODERMI
Gli ECHINODERMI sono invertebrati marini a vita
sedentaria, la maggior parte dei quali presenta una
struttura corporea a simmetria raggiata. Il nome
“echinodermi” deriva dall’aspetto spinoso della
superficie corporea esterna. Di questo gruppo fanno
parte tra gli altri le stelle marine e i ricci di mare.
Benché la struttura degli echinodermi sia unica nel
regno animale, la loro fase embrionale (che è a
simmetria bilaterale ed è mobile) presenta una
somiglianza con quella dei cordati, con i quali si ritiene
ci sia una parentela filogenetica.
Caratteristica degli Echinodermi è la presenza di
uno scheletro sotto la pelle (dermascheletro),
costituito da numerose piastre calcaree spesso
fornite di tubercoli o aculei. Questo scheletro,
composto da carbonato di calcio e magnesio,
permette la flessibilità del corpo quando i suoi
pezzi sono piccoli e non completamente saldati
come nelle stelle; in caso contrario costituisce un
rivestimento rigido, come nei ricci.
Una particolarità che accomuna i componenti del
gruppo è quella relativa al movimento.
Gli echinodermi hanno, all'interno del corpo, un
sistema di canali acquiferi, che servono loro per
respirare, per catturare la preda e per la locomozione.
L'acqua, passa attraverso un complicato sistema di
canali connesso con piccoli pedicelli ambulacrali.
Ogni animale possiede centinaia di pedicelli
ambulacrali, che escono attraverso minuscoli fori del
dermascheletro e terminano con una ventosa.
Regolando il flusso del liquido nei canali l’animale
può allungare o ritirare i pedicelli, permettendo
l’adesione al substrato e il movimento su di esso.