Il moto di rotazione

annuncio pubblicitario
3. Il pianeta Terra
Isola di Sakhalin (Unione Sovietica),
1 settembre 1983. Un volo di linea della Korean
Air Lines, con a bordo 289 persone tra
passeggeri e membri dell’equipaggio, entra, per
errore, nello spazio aereo sovietico e viene
abbattuto da un caccia. Ronald Regan,
Presidente degli Stati Uniti d’America all’epoca
del fatto, annuncia al mondo che, per evitare
tragedie come quella del volo coreano, il GPS –
il sistema di localizzazione degli oggetti sulla
superficie terrestre sviluppato dagli Stati Uniti
per scopi militari – diverrà disponibile per usi
civili non appena sarà completato. Oggi, a
distanza di circa venticinque anni, il GPS è
diventato uno strumento ampiamente diffuso e
utilizzato in ogni parte del mondo. (K Photos /
Alamy)
Prof.ssa Teresa Nicolosi
La forma della Terra
Il fatto che i raggi di una stella
incidano con angoli diversi sui vari
luoghi della Terra prova che la sua
superficie è curva e convessa.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
La forma della Terra
L’orizzonte sensibile limita la
porzione di superficie terrestre che
riusciamo a guardare intorno a noi.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
La forma della Terra
Confronto tra la superficie del geoide e quella dell’ellissoide terrestre. Rispetto
all’ellissoide, il geoide si presenta un po’ rigonfio in corrispondenza dei
continenti e leggermente depresso in corrispondenza degli oceani.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Le dimensioni della Terra
Metodo
usato da Eratostene
per la
determinazione
della lunghezza
della circonferenza
meridiana terrestre.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Le dimensioni della Terra
A causa dello schiacciamento
polare della Terra, la lunghezza di
archi di meridiano aventi la stessa
ampiezza angolare (come quelli
raffigurati) è leggermente
maggiore ai poli che all’Equatore
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Le dimensioni della Terra
L’ellissoide di rotazione (delimitato da
una linea blu) è il solido geometrico che
di più si avvicina alla vera forma della
Terra.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Le coordinate geografiche
Individuazione dei paralleli e dei meridiani sulla superficie terrestre.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Le coordinate geografiche
Le coordinate geografiche
servono per stabilire la
posizione assoluta dei
luoghi sulla superficie
terrestre. La latitudine del
punto P è data dall’angolo
(, fi) corrispondente
all’arco di meridiano che
congiunge il punto con
l’Equatore; la sua
longitudine è data
dall’angolo (, lambda)
corrispondente all’arco di
parallelo che unisce il
punto con il meridiano di
riferimento.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
I movimenti della Terra
La Terra compie un «insieme» di
movimenti.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
I movimenti della Terra
Il verso della rotazione terrestre. Osservato dal Polo nord celeste, il nostro
pianeta ruota in senso antiorario. Osservato dal Polo sud celeste (con la
Stella polare dalla parte opposta), il movimento avviene in senso orario.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
I movimenti della Terra
La rivoluzione terrestre avviene lungo un’orbita ellittica poco
eccentrica. L’eccentricità dell’orbita varia nei millenni (in giallo la
situazione attuale; in blu la massima eccentricità, in rosso la minima).
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il moto di rotazione
La caduta libera dei corpi, con deviazione dalla verticale del punto di partenza,
dimostra l’esistenza della rotazione della Terra.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il moto di rotazione
L’accelerazione di gravità
sulla
superficie terrestre
aumenta con la latitudine
perché
procedendo verso i poli
si riduce la distanza
dal centro della Terra (C),
a causa
dello schiacciamento polare, e
diminuisce
il valore
della forza centrifuga.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il moto di rotazione
L’esperienza di Foucault.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il moto di rotazione
A causa della diversa velocità lineare di rotazione dei vari punti della superficie
terrestre, un corpo che si muove sulla Terra viene deviato dalla sua direzione
iniziale (freccia rossa) e sembra descrivere una traiettoria (freccia verde) spostata
verso destra se si trova nell’emisfero boreale, verso sinistra nell’emisfero
australe (legge di Ferrel).
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il moto di rotazione
Il circolo di illuminazione
separa
la parte
della superficie terrestre che
guarda verso il Sole
da quella opposta.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il moto di rotazione
Il fenomeno dei crepuscoli e delle
aurore. Nell’attraversare i vari
strati dell’atmosfera, che hanno
densità diversa, i raggi solari
subiscono una rifrazione, ossia
vengono deviati dalla loro
direzione originaria; quindi essi
riescono a colpire anche parte
della superficie terrestre che
dovrebbe essere invece
nell’oscurità completa.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il moto di rivoluzione terrestre
Osservando il Sole dalla Terra, sembra
che durante l’anno esso descriva sulla
Sfera celeste un circolo massimo,
chiamato Eclittica, passando davanti
alle 12 costellazioni dello Zodiaco.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il moto di rivoluzione terrestre
Il fenomeno dell’aberrazione della
luce stellare. La direzione secondo
cui un osservatore riceve la luce di
una stella è quella della diagonale del
parallelogramma costruito sulla
velocità c della luce e sulla velocità V
con cui l’osservatore si muove
insieme alla Terra.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il moto di rivoluzione terrestre
Il diverso riscaldamento
dei vari luoghi della
superficie terrestre dipende
dall’inclinazione dei raggi
del Sole.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il moto di rivoluzione terrestre
Condizioni di illuminazione della Terra nei giorni degli equinozi (21 marzo e
23 settembre).
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il moto di rivoluzione terrestre
Inclinazione dei raggi solari sulla superficie terrestre nei giorni dei solstizi
(21 giugno e 22 dicembre).
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il moto di rivoluzione terrestre
Il Sole di mezzanotte si può osservare soltanto nei luoghi compresi entro i
circoli polari: per tutto l’arco della giornata il Sole si mantiene sopra
l’orizzonte.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il moto di rivoluzione terrestre
La rivoluzione della Terra intorno al Sole e le attuali posizioni degli equinozi
e dei solstizi.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il moto di rivoluzione terrestre
Le zone astronomiche della 
superficie terrestre.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
I moti terrestri con periodi millenari
Il moto doppio-conico (precessione) e le nutazioni dell’asse terrestre sono
dovuti all’attrazione della Luna e del Sole sul rigonfiamento equatoriale.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
I moti terrestri con periodi millenari
La precessione degli
equinozi. Il moto
doppio-conico dell’asse
terrestre fa mutare la
disposizione nello spazio
del piano equatoriale
celeste, e quindi
determina la rotazione in
senso orario
dell’intersezione tra tale
piano e il piano
dell’Eclittica, ossia della
linea degli equinozi.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
I moti terrestri con periodi millenari
Lo spostamento della linea degli
apsidi.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
I moti terrestri con periodi millenari
La variazione dell’eccentricità
dell’orbita modifica l’intensità delle
oscillazioni climatiche dovute alla
precessione degli equinozi. Maggiore è
l’eccentricità, maggiore è la differenza
tra la massima e la minima distanza
della Terra dal Sole e di conseguenza
maggiore è l’effetto della precessione
degli equinozi.
A-B: massima eccentricità (oggi e tra
10500 anni).
C-D: minima eccentricità (oggi e tra
10500 anni).
Prof.ssa Teresa Nicolosi
L’orientamento
Nel nostro emisfero il Sole a mezzodì indica la direzione del Sud e
quindi consente di individuare tutti i punti cardinali.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
L’orientamento
La bussola consente di individuare
la direzione del Nord magnetico.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
L’orientamento
Poiché i poli magnetici terrestri non
coincidono con quelli geografici, l’ago
calamitato della bussola non si dispone
sempre esattamente lungo il meridiano
del luogo. L’angolo fra le due direzioni
è detto declinazione magnetica.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
L’orientamento
La rosa dei venti.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
L’orientamento
Le coordinate polari (azimut e distanza) consentono di determinare la
posizione relativa dei luoghi posti sul piano dell’orizzonte rispetto al punto in
cui si trova l’osservatore. Con un sistema analogo gli antichi fissavano la
posizione di una stella sulla immaginaria Sfera celeste.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Le coordinate polari
Quando si parla di azimut molti pensano che
questa parola significhi "direzione"
ma questo è inesatto perché l'azimut non è una
direzione ma un angolo.
L'azimut di un certo oggetto (ad esempio un albero)
rispetto a te, è l'angolo formato dalla
direzione del Nord e dalla direzione nella quale tu
vedi l'albero.
In altre parole l'azimut dell'albero è l'angolo, del
quale tu sei il vertice, formato fra la linea della
direzione Nord e la linea che va da te all'albero.
L'azimut si misura in gradi (in senso orario).
Azimut 0° vuol dire che l'oggetto si trova
esattamente a Nord rispetto a te, azimut 90° che
a te si trova ad Est, azimut 180° che si trova a Sud
e così via.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Le coordinate polari
Misurazione di un azimut
Chiarito quindi, che uno dei due lati di un azimut è sempre la
direzione Nord, vediamo come usare la bussola per determinare il
valore di un azimut.
Esistono vari tipi di bussola e quindi vari modi per farlo, qui
spieghiamo un metodo, infatti con alcune la misurazione è diretta.
Portare la bussola all'altezza degli occhi e, con l'aiuto del mirino,
punta l'oggetto del quale vuoi misurare l'azimut. Fatto ciò ruota il
cerchio graduato fino a far coincidere lo zero (0°) o la N con il Nord
dell'ago della bussola.
A questo punto leggi il valore dell'azimut sul cerchio graduato in
corrispondenza del mirino. Per eseguire questa operazione senza
perdere il puntamento dell'oggetto, devi servirti dello specchio,
mettendolo in modo da vedere il cerchio graduato mentre traguardi
nel mirino e ruoti il cerchio graduato.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Le coordinate polari
Descritte così, tutte queste operazioni ti possono
sembrare complesse.
Prendi la bussola e prova a misurare un azimut,
seguendo le istruzioni.
La prima volta incontrerai qualche difficoltà, poi,
con la pratica, ti accorgerai invece che è abbastanza
semplice. Occorre però essere molto precisi.
Abituati a utilizzare spesso la bussola in modo da
essere in grado di svolgere tutte le operazioni senza
esitazioni.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Le coordinate polari
Azimut sulla carta topografica
Per misurare l'azimut sulla carta topografica
occorre il goniometro. Se vuoi misurare l'azimut
di un oggetto da un certo punto, prendi una
matita sottile e traccia una linea leggera fra il
punto e l'oggetto del quale vuoi misurare l'azimut.
Poi, sempre con la matita, traccia la direzione del
Nord passante per il punto. Quindi, con un
goniometro, misura l'angolo formato dalle due
linee: questo angolo è l'azimut cercato.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Le coordinate polari
La differenza tra il Nord geografico e il Nord rete (quello usato
per il reticolo chilometrico) è un valore fisso, che viene
riportato sullo specchietto della declinazione magnetica,
questo angolo si chiama Convergenza Rete e si indica con
gamma γ.
L'azimut geografico si calcola aggiungendo questo valore
all'azimut rete, se il Nord rete è ad est del Nord geografico o lo
si sottrae in caso contrario.
La differenza tra il Nord geografico e il Nord magnetico si
definisce Declinazione Magnetica, esso viene indicato con
delta δ.
L'azimut geografico si calcola aggiungendo questo valore
all'azimut magnetico, se il Nord magnetico è ad est del Nord
geografico o lo si sottrae in caso contrario.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Le coordinate polari
La differenza tra il Nord magnetico e il Nord rete si chiama Variazione Magnetica e si indica con V.
Se questi sono entrambi ad est o ad ovest del Nord geografico la V è uguale alla differenza di delta e gamma se sono su lati
opposti si sommano. La variazione magnetica si dice positiva se il Nord rete è a Ovest del Nord magnetico o negativa nel caso
opposto.
Se ad esempio abbiamo una V positiva e abbiamo rilevato un azimut con la bussola, basta aggiungere a quest'ultimo la V per
poter riportare il valore sul reticolo della carta.
Con un po' di esercizio imparerete a districarvi tra tutti questi valori, basta farci un po' l'occhio e capire bene a cosa
servono. Magari per piccoli percorsi queste variazioni sono quasi ininfluenti, ma per lunghe distanze o gare di
precisione sono rilevanti. Nel caso la V sia pari o inferiore a 1° si può trascurare.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Le coordinate polari
Utile è farsi uno schema per capire come sono disposti i vari Nord, magari a matita potete correggere quello sulla carta,
così da non doverlo rifare ogni volta.
Vedendo la cartina della lezione precedente abbiamo che γ = 1°47' mentre abbiamo calcolato il valore di δ = 3°04'30".
Come abbiamo detto γ non varia la sua posizione, perciò si trova ad Ovest rispetto al Nord geografico, mentre abbiamo
visto che δ è passato da Ovest ad Est rispetto al Nord geografico, perciò la V = δ - γ = 3°04'30" - (- 1°47') = 3° 51' 30"
praticamente 4° visto che sia la bussola che il nostro goniometro non hanno una scala più precisa di 1° abbiamo messo
γ negativo perchè si trova ad Ovest del nord geografico. Vediamo che in questo caso la Variazione magnetica è positiva.
Dopo un chilometro una differenza di 4° corrisponde a quasi 120m.
Azimut reciproco
L'azimut reciproco è l'azimut del tuo punto di partenza rilevato dalla posizione in cui sei giunto.
Se α è l'azimut con cui vedo B dal punto A, l'azimut reciproco è l'azimut con cui vedo A da B, cioè β.
L'azimut reciproco si ottiene aggiungendo o togliendo 180° da quello di andata, a seconda che sia minore o maggiore di
180°
Ad esempio, se stai seguendo un azimut di 60°, l'azimut reciproco sarà 60° + 180° = 240°.
L'azimut reciproco ti sarà utile per controllare la tua direzione mentre sei in cammino, oppure quando
sarai giunto al punto di arrivo del tuo azimut.
Potrai servirti anche per tornare al punto di partenza.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
La determinazione delle coordinate geografiche
Determinazione della latitudine
con la Stella polare.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
La determinazione delle coordinate geografiche
Determinazione della latitudine mediante l’altezza del Sole sull’orizzonte.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
La determinazione delle coordinate geografiche
L’analemma è un diagramma
universale che mette in relazione tre
variabili, espresse in unità indipendenti
dal luogo:
– il giornale dell’anno (la linea rossa);
– la declinazione solare (asse
verticale);
– i minuti di anticipo o di ritardo del
mezzo dì vero rispetto al mezzo
giorno dei nostri orologi.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
La determinazione delle coordinate geografiche
Il cosiddetto navigatore montato su
un’automobile è un segmento del
Sistema di Posizionamento Globale
basato sulla ricezione di segnali radio
emessi da una «costellazione» di
satelliti artificiali in orbita attorno alla
Terra.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Le unità di misura del tempo
Il tempo che intercorre fra due culminazioni successive del Sole su uno
stesso meridiano (giorno solare) è più lungo del tempo occorrente per avere
due passaggi consecutivi di una stella sullo stesso meridiano (giorno
sidereo).
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Le unità di misura del tempo
L’anno sidereo (il ritorno della Terra nel punto T dopo una rivoluzione) è
più lungo dell’anno solare (quando la Terra arriva in T) perché la linea
degli equinozi ruota (di un angolo piccolissimo in senso orario).
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il tempo vero, il tempo civile e i fusi orari
A causa della rotazione
terrestre, l’ora locale, stabilita
riferendosi al Sole, varia con la
longitudine.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il tempo vero, il tempo civile e i fusi orari
La suddivisione della superficie terrestre nei 24 fusi orari.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Giorno sidèreo e giorno solare.
Prendendo in considerazione il moto di rotazione
terrestre (quello che la Terra compie attorno al
suo asse) e il movimento di rivoluzione (quello
che la Terra compie attorno al Sole) si sono create
le due principali unità di misura del tempo: il
giorno (durata della rotazione) e l'anno (durata
della rivoluzione).
Va subito precisato che si danno più definizioni di
giorno e di anno.
Si definiscono innanzitutto un giorno sidèreo e un
giorno solare, a seconda che riferiamo la
rotazione terrestre a una stella o al Sole.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il giorno sidèreo o siderale è l'intervallo di
tempo compreso fra due passaggi consecutivi
di una stella sullo stesso meridiano; la sua
durata, pressoché invariabile, è di 23 ore e 56
minuti, e corrisponde al tempo impiegato
dalla Terra per compiere un'intera rotazione.
Infatti si può considerare trascurabile lo
spostamento che la Terra effettua, nel
contempo, lungo la sua orbita intorno al Sole,
data l'enorme distanza, dal sistema solare,
della stella presa come punto di riferimento.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il giorno solare è l'intervallo di tempo compreso
fra due passaggi consecutivi del Sole sullo stesso
meridiano. Esso è più lungo di circa 4 minuti del
giorno sidèreo (e dura perciò all'incirca 24 ore),
non essendo più trascurabile lo spostamento
che la Terra compie intorno al Sole mentre
effettua la sua rotazione, data la vicinanza di
quest'ultimo. Inoltre, il giorno solare non è una
misura costante, ma è un po' più lungo in
inverno e un po' più corto in estate, poiché varia
la velocità del moto di rivoluzione della Terra.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Il giorno solare medio, che rappresenta la media
aritmetica di tutti i giorni solari di un anno, è invece
una misura costante, adatto quindi alle esigenze
della vita civile, ed è preso come unità-base per la
misurazione del tempo. La sua durata risulta così di
24 ore esatte, ognuna delle quali (ora solare
media) viene suddivisa a sua volta in 60 minuti
primi, suddivisi anche questi in 60 minuti secondi.
Il moto rotatorio della Terra subisce un
rallentamento regolare, a causa di una
trasformazione dell'energia in calore: la durata del
giorno si allunga perciò di due millesimi di secondo
ogni cento anni.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Anno sidèreo, anno solare e anno civile
Così come per il giorno, anche per l'anno si può
distinguere quello sidèreo da quello solare.
L'anno sidèreo o siderale corrisponde
all'intervallo di tempo tra due passaggi
consecutivi del Sole per uno stesso punto
dell'eclittica, riferito a una stella. Misura la
durata di una completa rivoluzione della Terra,
che è di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi
(in giorni solari medi).
Prof.ssa Teresa Nicolosi
L'anno solare o tropico o tropicale è il periodo di tempo
compreso fra due passaggi successivi del Sole all'equinozio di
primavera (misura dunque il periodo di tempo intercorrente
tra l'inizio della primavera e l'inizio della primavera
successiva), e ha una durata di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e
45 secondi (in giorni solari medi, nell'anno 2000), risultando
così di circa 20 minuti e 25 secondi più corto dell'anno
sidèreo. Questa differenza è dovuta all'effetto di un moto
secondario compiuto dalla Terra, detto di precessione degli
equinozi, causato dall'azione perturbatrice che gli astri vicini
esercitano sulla direzione dell'asse terrestre. In realtà, la
durata dell'anno solare si accorcia di circa mezzo secondo
ogni secolo, per cui l'anno 1 d.C. ebbe una lunghezza di 365 g,
5 h, 48 m e 55 s, cioè 10 secondi più dell'anno 2000.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Ed è proprio l'anno solare il periodo a cui si è
fatto riferimento per l'istituzione dell'anno
civile, unità di misura del tempo effettivamente
utilizzata e basata su un arrotondamento
dell'anno solare per esigenze di praticità. Per
questo l'anno civile è sempre costituito da un
numero intero di giorni, che possono essere 365
(nel caso si tratti di un anno comune) o 366 (nel
caso si tratti di un anno bisestile).
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Dal 1972 la misurazione del tempo è stata ufficialmente
abbinata al numero di oscillazioni atomiche del cesio, che
vibra precisamente al ritmo di 9.192.631.770 oscillazioni
al secondo. La durata media ufficiale dell'anno è dunque
di circa 290.091.200.500.000.000 oscillazioni di cesio,
equivalenti a 365,242199 giorni. Poiché però la Terra non
è così precisa nei suoi movimenti, l'orologio pilota
dell'Osservatorio navale degli Stati Uniti, che misura il
Coordinated Universal Time, deve essere continuamente
ricalibrato quasi ogni anno, in genere con l'aggiunta di
qualche secondo, per stare per l'appunto al passo degli
effettivi (imprecisi) movimenti della Terra.
Prof.ssa Teresa Nicolosi
Scarica