Phylum Anthophyta Classe Magnoliopsida Livello di sviluppo Famiglia Sottoclasse Apetalae Corylaceae Hamamelididae Infruttescenza composta da samare con ala trilobata Phylum Anthophyta Classe Magnoliopsida Livello di sviluppo Famiglia Sottoclasse Apetalae La famiglia delle Ulmaceae è rappresentata da specie legnose, alberi o arbusti, con fiori poco appariscenti. In Italia sono presenti solo 3 dei 18 generi che costituiscono la famiglia: Celtis, Ulmus e Zelkova. Hamamelididae Ulmaceae Phylum Anthophyta Classe Magnoliopsida Livello di sviluppo Famiglia Sottoclasse Apetalae Hamamelididae Celtis australis L. È comune in tutto il territorio da 0 a 800 m (frequentemente coltivata e naturalizzata), in boschi aridi, soprattutto su calcare. Albero di 10-25 m, con corteccia compatta, fessurata solo in tronchi longevi. I rami giovani sono pubescenti. Ulmaceae Ha foglie lanceolato-acuminate e seghettate, alla base cuoriformi o rotondate. Ruvide nella pagina superiore e tomentose in quella inferiore. Presenta infiorescenze miste composte da fiori maschili e fiori bisessuali. Il frutto è una drupa subsferica verde, che diventa scura a maturazione. Phylum Anthophyta Classe Magnoliopsida Livello di sviluppo Famiglia Sottoclasse Apetalae Hamamelididae Ulmaceae Al genere Ulmus appartengono alcune specie forestali quali, ad esempio, Ulmus minor, la più comune e diffusa, e Ulmus glabra, tipica di boschi mesofili. Genere caratterizzato dall’avere foglie esclusivamente penninervie e fiori ermafroditi. • Le foglie sono alterne oppure opposte e provviste di stipole, per lo più asimmetriche alla base. I fiori, formati da piccoli tepali erbacei, sono generalmente ermafroditi, attinomorfi e riuniti in infiorescenze; l’androceo è formato da 5 stami; l’ovario supero e uniloculare è formato da 2 carpelli saldati. L’impollinazione è anemofila. • Il frutto è una samara appiattita con un’ala rotondeggiante che circonda il seme. Phylum Classe Livello di sviluppo Anthophyta Magnoliopsida Famiglia Sottoclasse Apetalae Hamamelididae Urticaceae La famiglia delle Urticaceae comprende circa 500 specie diffuse soprattutto in America, nell'Asia sud-orientale e, in minor misura, anche in Europa e Africa. Si tratta per lo più di piante erbacee con foglie opposte o spiralate, con fiori generalmente unisessuali (piante monoiche o dioiche), di solito attinomorfi e aploclamidati, cioè con perigonio semplice e sepaloide, disposti in capolini o glomeruli. • Nelle regioni mediterranee sono presenti diverse specie di Urticaceae, tra cui le comuni ortiche, Urtica dioica, U. membranacea, U. urens e U. pilulifera, tutte provviste di tricomi urticanti. • Queste piante sono ricoperte da sottilissimi peli urticanti, costituiti da una singola cellula lunga e stretta, affusolata e pungente, un vero e proprio ago calcificato, con una base saccata contenente formaldeide, acetilcolina e istamina. • Ogni pelo è chiuso alla sommità da una vescicola silicizzata che quando viene urtata si rompe facilmente, formando una punta molto aguzza. • A contatto con la pelle umana il pelo perfora la superficie e la compressione della base spinge il fluido nella ferita, provocando prurito doloroso e bruciore. Il perigonio, verdastro, è tetramero e i tepali sono disposti su 2 verticilli i fiori maschili hanno tanti stami quanti sono i tepali, quelli femminili hanno un ovario supero, costituito da un solo carpello, e sormontato da uno stimma filamentoso o piumoso. L'impollinazione è anemogama. Nel bocciolo gli stami sono piegati verso l’interno e sotto tensione; quando il fiore si apre, si raddrizzano con movimento rapido proiettando lontano il polline pulverulento. Il frutto è una nucula o una drupeola, spesso avvolta dai resti del perigonio. I frutti possono essere ricercati dagli uccelli, o dispersi con il trasporto esterno su peli o penne, dal vento o proiettati lontano per mezzo di staminodi (rudimenti di stami).