Servizio di Cure Oncologiche Continue Ospedale - Domicilio Sondrio, 14 - 15 Settembre 2007 Dr. Giuseppe Serravezza Direttore UOC Oncologia Medica Casarano - Gallipoli Presidente LILT – Sezione Provinciale di Lecce Spunti operativi Anno di Inizio: 1996 Costo annuo: 85.000 euro Target di finanziamento: Campagne promozionali Operatori coinvolti: Strutture oncologiche ospedaliere, medici palliativisti, infermieri professionali, psicologi, volontari formati. Campo di intervento: Assistenza Oncologica Domiciliare Sondrio 14 - 15 Settembre 2007 Analisi del bisogno Il progetto intende rispondere alla sempre più crescente domanda di intervento nel campo della lotta ai tumori, che, nella fattispecie, viene dalla popolazione pugliese, a causa dell’aumento dell’incidenza e della mortalità per malattie neoplastiche che si registra sul territorio. Data la carenza dei servizi, si assiste purtroppo a casi di “abbandono delle cure”, quando il paziente in fase avanzata non sia più in grado di raggiungere l’ospedale, per un peggioramento del performance status, di una frattura o per difficoltà di carattere logistico e sociale. E’ evidente quindi come si ponga il problema di assicurare a questi pazienti una continuità di cura tra ospedale e domicilio, anche in questa difficile fase della malattia. Sondrio 14 - 15 Settembre 2007 Sintesi del progetto Per rispondere alla domanda crescente di assistenza domiciliare, è fondamentale, per ogni struttura oncologica ospedaliera, dotarsi di un’organizzazione adeguata a garantire anche l’ospedalizzazione specialistica domiciliare a tutti i malati oncologici, ed in particolare a quelli avuti in carico per anni. In questo contesto, auspicabile è una proficua collaborazione tra Istituzioni sanitarie e organizzazioni non profit, il cui ruolo deve essere di integrazione e non di sostituzione del Servizio Sanitario pubblico; di stimolo e di sprone nei confronti di quest’ultimo, affinché non venga negato ai pazienti un servizio che deve rientrare invece nei Livelli Essenziali di Assistenza LEA). A tal proposito, si vuole ricordare l’esperienza pionieristica (ampiamente apprezzata in numerosi ambiti a livello nazionale) avviata nel 1996 dalla Sez. Prov. di Lecce della LILT, che, grazie ai fondi raccolti nelle proprie campagne promozionali, mette a disposizione dell’ospedale 3 medici esperti in cure palliative, 3 infermieri professionali e 3 autovetture. Diviene in tal modo possibile attuare concretamente la tanto auspicata continuità di cura per quei pazienti che, seguiti da tempo in ospedale, non fossero più in grado di raggiungere la struttura, garantendo loro un’assistenza completa e rigorosa dal punto di vista clinico e scientifico, col pieno coinvolgimento del medico di famiglia e della famiglia stessa. Nell’ambito del servizio, operano inoltre altre figure (psicologo, assistente sociale, fisioterapista,volontari formati), per far fronte a bisogni di ordine psicologico e sociale dei pazienti e delle famiglie. Sondrio 14 - 15 Settembre 2007 Valutazione risultati Dal 1996 ad oggi, si è registrato un costante incremento dell’attività. Nel 2006, sono stati seguiti 650 malati (circa il 40% di tutti i malati di cancro della provincia di Lecce), residenti in 70 Comuni. Sono stati effettuati complessivamente 7362 accessi domiciliari, 1209 chemioterapie, 223 emotrasfusioni, 43 toracentesi, 49 paracentesi, 951 prelievi di sangue, 748 interventi di piccola chirurgia. A testimonianza dell’efficacia del servizio, va rilevato che il 95 % dei decessi registrati tra le persone seguite in AOD è avvenuto a casa, evitando in tal modo il ricorso ad ospedalizzazioni improprie. Sondrio 14 - 15 Settembre 2007 Commenti Il progetto, da un lato, evita ai pazienti “terminali” la prospettiva di un “abbandono terapeutico” o quella di frequenti, inutili e defatiganti periodi di ospedalizzazione, che tanti disagi creano ai malati ed ai loro familiari; dall’altro, essendo il servizio concepito come una “proiezione all’esterno” di uomini e strutture operanti in stretto contatto con l’ambito ospedaliero, assicura ai pazienti una continuità di cure tra struttura sanitaria e domicilio, garantendo un’assistenza completa e rigorosa dal punto di vista clinico e scientifico. Inoltre, la collaborazione tra Istituzioni sanitarie e organizzazioni non profit, avviene nel senso di una integrazione e non di una sostituzione del Servizio Sanitario pubblico, il quale viene stimolato, affinché non venga negato ai pazienti un servizio che deve rientrare invece nei livelli essenziali di assistenza (LEA). Sondrio 14 - 15 Settembre 2007