“Adotta un monumento” del tuo
paese
Cressa
Anno scolastico 2009-2010
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Classe terza
insegnante Bertona Ester
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L’Oratorio di San Giulio
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• La chiesa di S. Giulio si trova fuori dal paese in mezzo ai
campi.
• E’ un edificio molto antico, costruito in mattoni e sassi e la
troviamo menzionata in documenti del 1025 e 1060.
( Secondo lo storico Verzone).
• La chiesa serviva in origine per le funzioni religiose
parrocchiali; non si sa in quale anno sia stata ridotta a
semplice oratorio: nel 1596 le funzioni si tenevano già
nell’altra chiesa di S. Amatore, situata in paese di cui si ha
notizia fin dal 1504.
• La chiesa di S. Giulio apparteneva alla Pieve di S. Genesio di
Suno ed è tradizione che sia stata una di quelle fondate da
S. Giulio stesso.
• Giulio, originario dell’isola greca di Egina, giunse con il
fratello Giuliano nel territorio del Verbano e del Cusio tra la
fine del IV secolo e gli inizi del V secolo d.C.
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• Si racconta che attraversò il lago d’Orta sul proprio
mantello e scacciò i serpenti dall’isola dove poi costruì la
chiesa dedicata ai 12 Apostoli.
• Per questo si dice che un sacchettino di terra d’Orta,
appeso al collo, scacci i rettili.
• In origine la chiesa di S. Giulio era ad una sola navata che
terminava con un’abside semicircolare ed era coperta da un
tetto sostenuto da travature in legname. Era più stretta di
quella attuale e certamente la muratura è stata alterata,
perché dai piccoli frammenti che si intravedono oggi, pare
fosse composta di ciottoli disposti in modo irregolare con
molta malta.
• Alla chiesa fu aggiunto, poco dopo la sua costruzione, un
campanile a pianta quadrata, di cui è rimasta solo la parte
inferiore. Questo campanile venne fatto abbattere, attorno
al 1600 dal vescovo Carlo Bascapè, che non ritenne la chiesa
adeguata alle sue funzioni parrocchiali.
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•
•
•
Nel XV secolo fu costruito il caratteristico altarino con l’affresco
della Crocefissione e anche l’abside fu decorata con affreschi.
Non si capisce quando la navata sia stata ampliata e quando sia
stato costruito l’arco traverso che sostiene il tetto.
Nel XVIII secolo l’oratorio fu rimodernato: furono eseguite le
cornici sulla navata e sull’abside fu dipinta l’immagine sacra con la
cornice di stucco di contorno; furono pure modificate alcune
finestre ed il muro a giorno ispessito e munito di contrafforti.
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La Chiesa in mezzo ai campi
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Disegno di Veronica P.
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Facciata della Chiesa nel 1988
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Disegno di Jastine
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• L’oratorio, nel corso del tempo,è
stato abbandonato e nel 1988
presentava gravi segni di degrado. Si
è costituito quindi un comitato, che il
giorno 8 dicembre 1988 ha
presentato, presso le Scuole
Elementari, il progetto di restauro,
portato a termine nel 1989.
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La parete con i
contrafforti nel 1988
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Disegno di Eleonora P.
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• La facciata a capanna , delimitata da grossi
contrafforti angolari, presenta, sopra il
portoncino d’ingresso, una bifora con
colonnina a capitello a stampella che è
rimasta dalla primitiva costruzione. Sotto
si nota una cornice di stucco deteriorata,
nella quale molto probabilmente c’era un
affresco rappresentante S. Giulio.
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Bifora con capitello a
stampella riprodotta da
Tommaso
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Lastrone di pietra davanti
all’ingresso
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Lastrone riprodotto da Andrea.
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• Da notare un lastrone di pietra
inserito nel terreno davanti
all’ingresso su cui è incisa una grande
croce che termina con tre punte. Si
pensa che possa essere il coperchio
di un sarcofago per un eminente
personaggio religioso.
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Facciata a capanna
riprodotta da Riccardo P.
Particolare della campana
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• Sotto la sporgenza del tetto hanno
collocato, durante il restauro, una
campana di piccole dimensioni.
• A sinistra dell’ingresso, sulla parete,
è stata appesa una croce in legno.
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Particolare della facciata
riprodotto da Alessia
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• Nella parte bassa della muratura si
possono notare le disposizioni dei
ciottoli a “ spina di pesce”.
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La parete sud riprodotta
da Francesca
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• Nel resto della costruzione i ciottoli sono
disposti in modo irregolare, intervallati ad
altri sempre a “ spina di pesce”.
• Negli spigoli c’è qualche grossa pietra
inserita specie nella parte più bassa.
• Le pareti laterali presentano dei
contrafforti di rinforzo, molto accentuati
nella parete a sud( barbecani).
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Particolari :angolo parete
est e finestra parete sud
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• Nella stessa parete, a metà circa, si
apre una finestra, strombata verso
l’interno, con ghiera di mattoni.
• La parete ad est è occupata,per
metà, da un’abside semicircolare,
posta in quel punto per ricevere la
prima luce del sole.
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Particolare dell’Abside
riprodotta da Matteo
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Particolare della parete Est
riprodotta da Veronica T.
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• Nella parte superiore si apre un oculo
sormontato da una finestrella a forma di
croce. Inoltre, dove in origine c’era il
campanile, in alto si nota una finestrella
murata con mattoni.
• Nella parete a notte, circa nel mezzo, si
vede una porta anch’essa murata.
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Particolari: finestra murata parete
est e porta murata parete nord
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• All’interno vi sono due file di banchi
e, sulla destra, si trova un altare di
sasso bianco.
• Il leggio e la croce dipinta sono stati
collocati di recente e quest’ultima
ricorda lo stile di quelle medioevali.
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Altare e leggìo
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• L’abside è stata ristrutturata, ma perso è
il ciclo pittorico a causa del crollo delle
strutture murarie.
• Ora si può osservare solo il Cristo
benedicente, frammenti dei quattro
Evangelisti nelle loro tradizionali
simbologie e i dodici Apostoli, di cui sono
visibili solo le parti inferiori del corpo.
• I pochi frammenti hanno reso difficile
l’attribuzione dell’artista, ma si presume
possano risalire al XV secolo.
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Interno: abside
riprodotta da Francesca
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Particolare di affresco
riprodotto da Matteo
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• Purtroppo molti affreschi delle pareti
sono andati totalmente perduti, alcuni
anche rubati utilizzando il “ cencio di
nonna ( lenzuolo di lino) e colla di
coniglio” una tecnica per
l’asportazione di tali dipinti.
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Affresco della parete Nord
riprodotto da Jastine
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• Sulla parete nord si può ancora ammirare
un affresco che raffigura la Madonna in
trono con il Bambino in braccio. Si
distinguono bene i volti, le mani e, sul
vestito di Maria, si intravede un panneggio.
A lato si riconosce S. Giulio e, sullo sfondo,
si notano degli appestati, uno dei quali
avvolto in un lenzuolo e deposto su di un
carro. Sembra si tratti del famoso
miracolo “inverso” del morto.
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Particolare affresco di San
Giulio riprodotto da Alessia
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• Si racconta infatti che Giulio, mentre
stava costruendo una chiesa, cercasse
l’aiuto dei contadini, ma questi risposero
che non era possibile perché stavano
usando il carro per trasportare un defunto.
Allora Giulio, intuendo la bugia, disse : “ E
morto sia!”.
• Al di là della leggenda , la peste colpì
veramente il territorio e si racconta che S.
Giulio proteggesse da tale malattia.
• Vicino alla cella campanaria si nota un’altra
immagine di S. Giulio che scaccia il drago.
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La Vergine con Bambino
riprodotta da Eleonora
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• L’altro affresco è della Vergine seduta in
trono con in braccio il Bambino.
• Questa figura è simile alla precedente, ma
il Bambino è dipinto in piedi, sulle
ginocchia della madre ed è meglio definito
nei particolari anatomici.
• Sono inoltre perfettamente visibili la
collana al suo collo ed il braccialetto al
polso, entrambi rossi.
( simbolo del sacrificio).
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Veduta riprodotta da
Riccardo S.
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• Il soffitto della chiesa presenta una volta
a capriata sorretta da due archi a tutto
sesto e, nella parte sopra l’altare, vi sono
tre finestre: una cruciforme, una oculare
ed una bifora.
• Oggi la S.Messa si celebra a S.Giulio in
occasione della sua festa che cade l’ultimo
giorno di gennaio.
• L’oratorio era visitabile in occasione di
“Oratori aperti” su iniziativa della
Provincia e a cura di Daniele Godio.
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Grazie per la vostra
attenzione !
Gli Alunni della terza classe e la loro insegnante
ringraziano per la consulenza storica Daniele
Godio e per quella informatica De Gaetano Giuseppe
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