A cura dell’ins. Enrica Coccoli Referente intercultura CTI di Valle Trompia (scuole di ogni ordine e grado) e CTI di Brescia (per gli IISS) Cari colleghi, con questi due interventi che io chiamerei di “riflessioni condivise”, mi sono posta l’obiettivo di dare degli input per i nuovi docenti che si apprestano a vivere in classi plurilingue e multiculturali, magari per la prima volta, input che ai miei tempi io non ebbi, ma che mi sono costruita con anni di formazione personale e anche di forte interesse per la tematica, ma che mi avrebbero risparmiato tanti errori se qualcuno me li avesse detti!. Gli undici anni come referente dei Centri territoriali Intercultura, poi, mi hanno permesso di aggiungere altri tasselli alla mia formazione. Inoltre, pur sapendo che qualcuno tra voi sia già un esperto della tematica, dall’accoglienza in poi,vorrei poter “passare” qualche informazione nuova, credendo fortemente nel concetto di educazione permanente e in quello della condivisione nel gruppo di lavoro. Un grazie speciale! Enrica Coccoli Alcune riflessioni…. • “L’apprendimento e l’insegnamento dell’Italiano come seconda lingua hanno le caratteristiche di un percorso ad un tempo specifico e in transizione”. ( G. Favaro) Perché? Perché si discosta sia dal cammino dell’apprendimento della lingua materna, sia da quello di una lingua straniera! Perché? Perché è un compito temporaneo dal momento che gli apprendenti, inseriti nelle classi ordinarie, devono i tempi abbastanza rapidi, accostarsi ai Contenuti del Curricolo comune. Inoltre… Perché? • Percorsi migratori diversi • Biografia linguistica • Età • Bisogni e tempi di apprendimento • L’insegnante deve fare … Promuovere l’apprendimento dell’Italiano L2… • Totale alunni per Nazionalità: • Filippine:50 > Tagalog e Spagnolo • Bangladesh > 49 Bangla (1/22 lingue ufficiali) • Pakistan:28 > Urdu/Punjabi (Aggiornamento effettuato il 18/12/2014) • A Brescia, Centro3, ad oggi sono presenti in ordine decrescente , le seguenti tre Nazionalità: • Filippine • Bangladesh • Pakistan Tagalog Spagnolo Inglese Lingue ufficiali: Tagalog e Spagnolo, Inglese • Il Tagalog nasce con 21 fonemi; 16 consonanti e 5 vocali. • La struttura sillabica è relativamente semplice; ogni sillaba contiene almeno una vocale e una consonante. Le vocali e le consonanti • Le vocali sono: a, ɛ ,i o u • Ci sono quattro dittonghi principali: /aɪ/, /oɪ/, /aʊ/, e /iʊ/. • Le consonanti occlusive non sono aspirate; la consonante velare nasale si trova in tutte le posizioni, incluso l'inizio di una parola. • Sono rispettivamente simili alle vocali italiane a, è, i, ó, u. • La più recente riforma dell'alfabeto, avvenuta nel 1987, ha ridotto le lettere da 33 a 28: A B C D E F G H I J K L M N Ñ Ng O P Q R S T U V W X Y Z. Differenze …di struttura. • La frase in lingua Tagalog vede il soggetto espresso alla fine, dopo comunque l’aver detto “che cosa si fa”. • Diverse “interferenze e/o derivazioni” dallo spagnolo Parole spagnole nella lingua tagalog Due lingue romanze a confronto: Italiano e Spagnolo Romanza orientale Romanza occidentale • Le differenze più notevoli tra questi due gruppi sono le seguenti: • le lingue romanze occidentali formano il plurale dei sostantivi e degli aggettivi attraverso la –s finale (che hanno conservato dal latino), mentre nelle lingue romanze orientali la –s finale è sparita e il plurale si forma attraverso il cambio della vocale finale; • la maggioranza delle lingue romanze orientali conservano la pronuncia sorda delle occlusive P, T, C [K], mentre nelle lingue romanze occidentali esse si sonorizzano e a volte anche spariscono • opus (lat.) → opera (it.), obra (sp.); ….le vocali! • ITALIANO 7 VOCALI TONICHE • SPAGNOLO 5 VOCALI TONICHE • Una delle differenze più evidenti tra queste due lingue rispetto al sistema vocalico c’è nella dittongazione di E e O – in italiano c'è la dittongazione solo se si trovano nella sillaba aperta, mentre in spagnolo questo fenomeno può avvenire in tutte le sillabe sia aperte sia chiuse: • sillaba aperta: petra (lat.) → pietra (it.), piedra (sp.) • sillaba chiusa: porta (lat.) → porta (it.), puerta (sp.) • Il tratto caratteristico dello spagnolo rispetto all’italiano è la perdita della E finale. Si perde quando viene preceduta da una sola consonante dentale oppure alveolare (N, L, R, S, D): • pane (it.) → pan (sp.), saltare (it.) → saltar (sp.), ecc. …le consonanti! • Per il sistema consonantico italiano è tipico un gran numero di consonanti doppie. cambiamenti. Così possiamo dire che ai gruppi consonantici spagnoli CT e PT corrisponde in italiano la doppia TT: • acto (sp.) = atto (it.), contacto (sp.) = contatto (it.), aspecto (sp.) = aspetto (it.), óptimo (sp.) = ottimo (it.), septiembre (sp.) = settembre (it.), ecc. • Ai gruppi consonantici spagnoli NM e MN corrispondono in italiano MM e NN: • inmortal (sp.) = immortale (it.), himno (sp.) = inno (it.) • Le consonanti dei prefissi di origine latina AB-, AD- in italiano si assimilano spesso alle consonanti semplici iniziali della radice a cui si aggiungono: • absoluto (sp.) = assoluto (it.), admirar (sp.) = ammirare (it.) …sonorizzazione di consonanti. • Per lo spagnolo è tipica la sonorizzazione dei consonanti intervocalici C, P, T cosa che in italiano di solito non succede: • amīcus (lat.) → amico (it.), amigo (sp.), opera (lat.) → opera (it.), obra (sp.); peccatus (lat.) → peccato (it.), pecado (sp.). • La consonante B intervocalica in spagnolo viene conservata, mentre in italiano cambia in V: • scrībere (lat.) → scrivere (it.), escribir (sp.); habēre (lat.) → avere (it.), haber (sp.) • Nella parola spagnola escribir notiamo ancora un altro fenomeno interessante e cioè che lo spagnolo mette davanti alla s impura sempre la vocale E protetica La punteggiatura • Punteggiatura e segni ortografici • In spagnolo i punti interrogativi ed esclamativi si pongono anche all’inizio delle frasi, capovolti (¿,¡), come, ad esempio: ¿Qué edad tienes? (Quanti anni hai?). Gli articoli • A differenza dello spagnolo che ha per ogni genere soltanto una forma al singolare (el, la) e una al plurale (los, las), l’italiano ha tre forme per il genere maschile (il, lo, l’) e due per il genere femminile (la, l’) al singolare e due forme maschili (i, gli) e una femminile (le) al plurale. • L’unica variazione formale in spagnolo c’è nei contesti La struttura della frase • • • • • • In spagnolo, tutto ciò di cui hai bisogno è un soggetto e un verbo. Come in italiano, una struttura molto comune nella costruzione delle frasi è soggetto + verbo + altri elementi della frase, come nell'esempio qui sotto: Italiano: Pedro lavora nella biblioteca. Spagnolo: Pedro trabaja en la biblioteca. L'unico requisito per una frase completa è un soggetto (anche sottinteso) e un verbo. Ci sono molte altre parti del discorso che possono rendere la frase più complessa, ma per ora si pensi a una frase semplice come: Pedro trabaja en una biblioteca. Trabaja Pedro en una biblioteca. En una biblioteca trabaja Pedro. Trabaja en una biblioteca Pedro. Si ricordi che il soggetto è la persona che compie l'azione espressa dal verbo. Il verbo è solitamente la parola che esprime l'azione ed è coniugato in concordanza col soggetto. Lingua bangla Il bangla è una lingua indoaria (ramo della famiglia linguistica indoeuropea) evolutasi dal sanscrito. Ha un alfabeto sillabico, caratteristico anche di altre lingue indiane. A ogni segno dell’alfabeto corrisponde una sillaba, quindi i segni alfabetici racchiudono già una vocale. Il bangla ( o bengali in inglese) è una delle lingue nazionali riconosciute dell’India. È diffuso nello Stato indiano del Bengala Occidentale, la cui capitale è Calcutta, ma è anche la lingua ufficiale di uno stato indipendente, il Bangladesh, da cui proviene la maggior parte dei bambini che parlano il bangla in Italia. Per cambiare la vocale esiste un certo numero di segni che vengono posti sopra, sotto, a fianco o attorno ai segni consonantici; vi sono poi segni per le vocali isolate o iniziali. I SEGNI…SILENZIOSI Alcuni segni alfabetici sono divenuti silenziosi nella lingua parlata, un certo numero di lettere ha più possibilità di pronuncia e infine troviamo suoni identici che si scrivono in modi diversi. L’alfabetizzazione in lingua bangla risulta perciò piuttosto complessa. DIALETTI… I parlanti bangla, nel Bengala indiano, sono di religione sia indù, sia musulmana, in Bangladesh sono soprattutto musulmani; tutti però usano la medesima scrittura. La lingua bangla non è ancora del tutto standardizzata, quindi possiamo incontrare bambini che usano dei dialetti o delle varietà diffuse. Memoria e ripetizione La scolarizzazione che i bambini ricevono in Bangladesh è piuttosto diversa da quella italiana, in quanto vengono favorite strategie di apprendimento basate sulla memorizzazione e sulla ripetizione. Quale struttura della frase? • la struttura della frase è generalmente • è una lingua tonale, vale a dire che una stessa sillaba può essere pronunciata con toni diversi che ne determinano un diverso significato. L’apprendente pakistano: quale lingua 1? PUNJABI Cinque e acqua = 5 fiumi accampamento URDU L’apprendente pakistano • L’Urdu è la lingua nazionale del Pakistan (parlamento, gente colta, insegnato a scuola), ma la maggior parte della popolazione parla il Punjabi. L’alfabeto Urdu • Si scrive da destra a sinistra! • Non ha caratteri maiuscoli • Ha solo tre vocali in “comune” con l’Italiano: a,i,u (con dei segni sopra o sotto) • Ha 38 lettere • Non esistono articoli!!! La struttura della frase SOGGETTO, OGGETTO, VERBO!!! • (in Italiano usiamo SOGGETTO, VERBO, COMPLEMENTO). Pertanto mentre in italiano diciamo "Giovanni [soggetto] vede [verbo] Tommaso [complemento]", l'ordine nelle frasi urdu è "Giovanni [soggetto] Tommaso (complemento) vede” • Tabella dei sistemi scolastici… • Riflessioni sulla scolarizzazione/ alfabetizzazione • ……..articolo…provocazione Scuole pubbliche, private e analfabetismo Alcuni dati: • Scuola pubblica gratuita (linee guida generali della programmazione sono statali) • Alunni possono prendere a prestito i libri dalla scuola senza dover contribuire in alcun modo • I materiali a disposizione delle scuole sono comunque insufficienti e sono un ostacolo all’applicazione dei programmi • Scuola dell’obbligo dura 6 anni, dopo i quali viene rilasciato un documento di licenza (75 la sufficienza)per accedere alla scuola Superiore • Scuola privata sta prendendo piede dalla fine degli anni ’90 per poter accedere alle Superiori SCUOLA PUBBLICA: 5 ANNI DI SCUOLA DELL’OBBLIGO (primaria) SCUOLA PRIVATA MADRASAH (orientamento religioso) 5 2 5 • Scuola pubblica e privata • “Disegni di legge” che prevedono comunque 10 anni: 5+3+2 parlando di scuola dell’obbligo • Esistono scuole infanzia nelle grandi città • Analfabetismo diffuso tra adulti, donne in particolare • Materie non presenti: motoria, disegno e ed. tecnica • Grazie! Enrica Coccoli [email protected]