DIPENDENZA SENZA SOSTANZE Sebbene le dipendenze principali, le più conosciute siano quelle relative alle droghe, esiste un altro gruppo di dipendenze legate ad oggetti o attività non chimiche “le dipendenze comportamentali” da alcuni chiamate New Addiction. Questo tipo di dipendenze comprendono tutte quelle nuove forme di dipendenza in cui non è implicato l’intervento di alcuna sostanza chimica. DIPENDENZA SENZA SOSTANZE L’oggetto della dipendenza è in questo caso un comportamento o un’attività spesso lecita e socialmente accettata. Per la maggior parte delle persone queste attività rappresentano parte integrante del normale svolgimento della vita quotidiana, ma per alcuni individui possono assumere caratteristiche patologiche, fino a provocare gravissime conseguenze. In questi casi l’elemento di dipendenza e l’esperienza ad esso correlata assorbono la personalità del soggetto, divenendo il fulcro della sua vita privata e delle sue esperienze. DIPENDENZA SENZA SOSTANZE Shopping compulsivo Dipendenze tecnologiche Gioco d’azzardo patologico Dipendenza affettiva Dipendenza da esercizio fisico Disturbi del comportamento alimentare DIPENDENZE TECNOLOGICHE 5 Le dipendenze comportamentali che implicano una funzione uomo macchina ( Tech abuse) comprendono: Dipendenza da computer Dipendenza da internet Dipendenza dal telefono cellulare Dipendenza dalla televisione Dipendenze tecnologiche Le dipendenze tecnologiche condividono secondo Golberg (1995) e Griffits (1997) i comportamenti nucleari delle altre dipendenze e precisamente: Dipendenze tecnologiche Dominanza dell’attività sul pensiero e sui sentimenti: l’attività o la sostanza dominano i pensieri ed il comportamento del soggetto, assumendo un valore primario fra tutti i suoi interessi Dipendenze tecnologiche Alterazioni del tono dell’umore: l’inizio dell’attività (o l’assunzione della sostanza) provocano cambiamenti nel tono dell’umore. Il soggetto può sperimentare un sentimento di eccitazione o maggiore rilassatezza come diretta conseguenza dell’incontro con l’oggetto della dipendenza. Dipendenze tecnologiche Tolleranza: Bisogno di aumentare progressivamente la quantità di droga o l’attività per ottenere l’effetto desiderato; Sintomi di astinenza: malessere psichico e/o fisico che si manifesta quando s’interrompe o si riduce il comportamento o l’uso della sostanza; Conflitto: conflitti interpersonali tra il soggetto e coloro che gli sono vicini, e conflitti interpersonali interni a se stesso, a causa del suo comportamento dipendente; Ricaduta: tendenza a ricominciare l’attività o l’uso della droga dopo averla interrotta. INTERNET ADDICTION DISORDER 10 Nel 1997 una pubblicazione scientifica della Dr.ssa Kimberly Young dell’Università di Pittsburg rese l’Internet Addiction un disturbo riconosciuto dalla comunità psichiatrica internazionale fino a diventare in pochi anni un quadro clinico INTERNET ADDICTION DISORDER 11 Lo studio della Young ha messo in luce come a favorire la rete dipendenza fossero gli stessi aspetti positivi della rete , come la facile accessibilità a servizi ed informazioni o la sensazione d’onnipotenza derivante dal controllo delle proprie attività on line. INTERNET ADDICTION DISORDER 12 Secondo la ricercatrice americana i futuri rete dipendenti affascinati da questa enorme potenzialità passano da: Una fase tossicofilica: caratterizzata da interesse ossessivo per l’e mail e progressiva frequentazione e partecipazione a siti internet e chat. Una fase tossicomanica:caratterizzata da collegamenti così prolungati da compromettere la vita di relazione sociale e professionale INTERNET ADDICTION TEST 13 La Dr.ssa Young ha sviluppato l’Internet Addiction Test, composto da 20 item diversi, le domande mirano ad identificare coloro che fanno di internet un uso prolungato ( anche 40-50 ore settimanali). Il test è stato sviluppato prendendo come modello il gioco patologico del DSM IV. Alle domande si risponde scegliendo tra le cinque modalità: 1 rare volte, 2 occasionalmente, 3 piuttosto spesso, 4 spesso, 5 sempre. Si soffre di internet addiction se si è risposto si ad almeno cinque domande ( Young 1996) Dipendenze tecnologiche INTERNET ADDICTION DISORDER L’Internet Addiction non è una categoria omogenea ma si manifesta sotto varie forme (Cantelmi et al 2000) Cybersexual addiction Cyber-Relational Addiction Dipendenza da giochi di ruolo on line Information overload Dipendenze tecnologiche INTERNET ADDICTION DISORDER 1 Cybersexsual Addiction : è l’uso compulsivo di siti dedicati al sesso virtuale ed alla pornografia. Per alcuni il cybersesso diventa gradualmente la principale fonte di gratificazione sessuale al punto da ridurre l’interesse per il partner reale. Dipendenze tecnologiche INTERNET ADDICTION DISORDER 2 Cyber-Relational Addiction : è la tendenza ad instaurare relazioni amicali o amorose con persone incontrate on line. Le applicazioni più utilizzate sono le e-mail, ma soprattutto le chat ed i newsgroup. A poco a poco le relazioni virtuali diventano più importanti di quelle reali ed il soggetto si isola, vivendo in un mondo parallelo popolato di persone idealizzate. Le relazioni che nascono in rete sono spesso destinate a restare tali, in quanto si rifiuta l’idea di conoscersi realmente per mantenere un’immagine virtuale di sé idealizzata. Si tratta di relazioni in cui viene costruita un’immagine idealizzata dell’altro che corrisponde più ai bisogni affettivi soggettivi che alla realtà della persona con la quale si entra in contatto. Dipendenze tecnologiche INTERNET ADDICTION DISORDER 3 Dipendenza da giochi di ruolo on line I giochi di ruolo in rete (Holeton 1998) usano la rete per far giocare tra loro più utenti simultaneamente. Il giocatore si immedesima in un personaggio con il quale finisce per identificarsi. Anche in questo caso può comparire un comportamento additivo per il quale il soggetto tenderà a dedicare gran parte del tempo al gioco mettendo in crisi i rapporti interpersonali e gli impegni della vita reale. Dipendenze tecnologiche INTERNET ADDICTION DISORDER 4): Information overload: Si dipende dalla ricerca continua ed estenuante di informazioni di cui si va in cerca per ore ed ore di collegamento. Si passa da un sito all’altro (web surfing) e si passano in rassegna dati su dati, siti di news ed informazioni, grandi portali, siti tematici ecc… Una ricerca frenetica che si tenta inutilmente di ridurre e che perdura anche se il tempo trascorso in rete aumenta a scapito del lavoro, famiglia vita sociale e di relazione SINTOMI FISICI 19 Si calcola che un grande utilizzatore di Internet possa trascorrere in rete da 40 a 80 ore settimanali con sessioni singole che possono durare anche 20 ore. Come conseguenza possono comparire: Dolori dorsali e cervicali Palpitazioni Disturbi del sonno e ricorrenti cefalee Negligenza nell’igiene del corpo Sindrome da tunnel carpale(dolore caratteristico tra mano ed avambraccio) SINTOMI PSICHICI 20 Sensazioni di benessere e di euforia quando si è in rete Incapacità di sospendere l’attività Depressione apatia irritabilità quando non è possibile connettersi Assunzione di rischi non abituali, tradimento dei propri valori grazie al fatto che si può rimanere anonimi Nostalgia per le attività svolte in rete mentre il soggetto è impegnato in altre attività (Proietti 2007) 21 TRANCE DISSOCIATIVA DA VIDEO TERMINALE Descritta per primo dal Dr Carretti indica un fenomeno psicopatologico correlato alla rete ed alle tecnologie percettive, caratterizzato da: Assenza di patologia psichiatrica pregressa; Abuso di navigazione in rete, preceduta da uso compulsivo delle mail; Insorgenza acuta di disorientamento, deliri ed allucinazioni; Trattamento psicofarmacologico; Ritorno alla normalitàcon necessità di limitare fortemente l’accesso alla navigazione. (Cantelmi 1998) 22 Alcuni autori accomunano l’IAD alle dipendenze da sostanze d’abuso per la presenza di sintomi analoghi, altri autori ritengono che sia più consono categorizzare l’IAD tra le patologie del controllo degli impulsi attribuendo il disturbo ad un’incapacità dell’individuo a controllare l’uso di internet con un conseguente stress e ridotto funzionamento sociale. TIPOLOGIE DI I.A.D. 23 Non tutti concordano nel definire Internet Addiction come un disturbo indipendente e dunque tale da meritare una propria collocazione nosografica. Secondo questi autori le varie forme di IAD sarebbero solo manifestazioni diverse di alcuni vecchi disturbi prima fra tutti quelli dello specchio fobico ansioso depressivo. HIKIKOMORI 24 Il termine Hikikomori è stato coniato dallo psichiatra Tamaki Saito nel 1998 e tradotto dallo stesso in “ social withdraval” ( ritiro sociale) anche se le prime manifestazioni in Giappone di questa forma di ritiro sociale vennero descritte nel 1978 da Y. Kasahara e chiamate tajkyaku shinkeishou cioè reatreat neurosis riferendosi a soggetti che abbandonano la scuola o il lavoro per lunghi periodi e che non erano altrimenti diagnosticati come depressi o schizofrenici. HIKIKOMORI 25 HIKIKOMORI è una patologia diagnosticabile in persone che hanno trascorso almeno sei mesi in una condizione di isolamento sociale, di ritiro dalle attività scolastiche e/o lavorative, senza alcuna relazione al di fuori della famiglia. Il periodo medio di isolamento sociale è di circa 39 mesi, ma può variare da pochi mesi a parecchi anni. HIKIKOMORI 26 Solitamente sono giovani di età compresa tra i 19 ed i 30 anni, maschi primogeniti nella maggioranza dei casi che decidono di rinchiudersi in una stanza evitando qualunque contatto con il mondo esterno, familiari inclusi. Solo il 10 % è di sesso femminile e di solito il periodo di reclusione è limitato. HIKIKOMORI 27 Attualmente gli adolescenti che si ritirano in hikikomori in Giappone sono più di un milione (vale a dire il 2% dei giovani e l’1% dell’intera popolazione). HIKIKOMORI 28 Le caratteristiche richieste per definire la discesa in hikikomori sono: Ritiro sociale da almeno sei mesi Fobia scolare precedente o ritiro scolastico Ritiro dalle attività lavorative Impiego intensivo di internet e talvolta IAD Inversione dei ritmi circadiani HIKIKOMORI 30 I giovani che vanno rappresentati in altre ultimi anni sono stati Corea, Stati Uniti, e 2010) in HIKIKOMORI sono meno civiltà evolute, tuttavia negli registrati casi simili in Cina, persino in Italia ( Aguglia HIKIKOMORI 31 Secondo alcuni autori internet può rappresentare un’uscita di sicurezza, una soluzione patologica a problemi fisiologici dell’età adolescenziale. Internet ha la capacità di sostituirsi completamente alla realtà sociale permettendo di vivere a proprio modo, secondo le proprie regole, conciliando i desideri e le fantasie inconsce. L’adolescenza è un periodo in cui le emozioni vengono amplificate, vissute come totalizzanti e a volte insostenibili al punto che preferirebbe sparire dalla vista del mondo. (Giannantonio-Di Iorio- Martinetti 2011) Dipendenze tecnologiche INTERNET ADDICTION DISORDER Alcune caratteristiche quali l’anonimato e l’assenza di vincoli spazio-temporali, creano uno spazio psicologico in cui il soggetto può proiettare i propri vissuti e le proprie fantasie, contribuendo allo sviluppo di una vera e propria dipendenza dal mondo virtuale. (Del Miglio, Corbelli 2003) Dipendenze tecnologiche INTERNET ADDICTION DISORDER In particolare l’adolescente avendo un’identità ancora fluida sente il bisogno di rifuggire da una definizione di sé e l’utilizzo di internet e di uno pseudonimo gli consentono di creare una persona on line, una maschera che crea un’interfaccia tra sé e gli altri. MONDO PIU’ FACILE Si può ipotizzare che agli occhi di un adolescente questo mondo sia più leggero, lontano dalle responsabilità di ogni giorno, dalla sofferenza, dalle ingiustizie….. INTERNET IN ITALIA L’uso di internet in Italia L'uso di Internet in Italia è molto diffuso secondo l'ultimo rapporto Istat su "Cittadini e Nuove Tecnologie 2011" anche se resta ancora indietro rispetto alla media europea. "Le famiglie con almeno un minorenne sono le più tecnologiche: l'84,4% possiede un pc, il 78,9% ha accesso a Internet e il 68% utilizza per questo una connessione a banda larga. All'estremo opposto si collocano le famiglie di soli anziani (>65 anni) che presentano livelli modesti di dotazioni tecnologiche. Se si confronta la disponibilità di pc, di un accesso a Internet e di una connessione a banda larga, il divario tra i nuclei in cui il capofamiglia è un operaio e quelli in cui è un dirigente, un imprenditore o un libero professionista è di circa 24 punti percentuali a favore di questi ultimi.” L’uso di internet in Italia “Gli utenti di Internet negli ultimi tre mesi hanno utilizzato la rete prevalentemente per spedire o ricevere e-mail (80,7%) cercare informazioni su merci e servizi (68,2%). Cresce rispetto al 2010 la quota di coloro che usano Internet per leggere news o giornali on line (+7 punti percentuali), per informarsi su merci e servizi (+5,4), avere informazioni sanitarie (+5).” “Quasi la totalità delle persone di 6 anni e più che utilizzano Internet sa usare un motore di ricerca (94,2%) e una quota molto elevata sa spedire e-mail con allegati (83,1%). Oltre la metà degli utenti della rete sa trasmettere messaggi in chat, newsgroup o forum di discussione on line (52,7%) e il 41,3% sa caricare testi, giochi, immagini, film o musica, ad esempio, su siti di social networking". Internet: opportunità o rischio Accanto agli indubbi vantaggi e opportunità (fornire e ricevere informazioni senza limiti) vi sono anche degli svantaggi, uno è rappresentato dal fatto che un uso spropositato di Internet possa generare dipendenza e quindi aumentare i bisogni sanitari di aiuto e nuove forme di sofferenza. Volendo stimare il fenomeno della net-dipendenza in Italia, è possibile affermare che sul totale degli utilizzatori del web (circa 14 milioni), 1,5 milioni sono affetti da Internet addiction disorder e circa 3 milioni sono a rischio. IL CASO COREA DEL SUD 38 IL 90% delle famiglie sudcoreane ha la ADSL Il 30% degli adolescenti è a rischio di dipendenza Il governo ha istituito dal 2007 140 consultori negli ospedali ed ha predisposto un campeggio, struttura intermedia tra la caserma militare ed una clinica riabilitativa. In questa struttura gli adolescenti devono imparare a vivere senza internet, sostituito da attività di gruppo, sport, corsi di ceramica. 39 La Cina è stata il primo paese a classificare la dipendenza da Internet come un disturbo ufficiale. Inoltre, è anche il primo a creare un manuale diagnostico per la dipendenza da Internet, e da allora ha influenzato il resto del mondo a guardare più da vicino a questa crescente preoccupazione. Secondo il “China Internet Information Center” ovvero il portale web della Repubblica Cinese in Cina si registano oltre 513 milioni i navigatori e circa il 42% sono affetti dalla internet Addiction. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-V) 40 Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-V) è stato presentato nel maggio del 2013, al meeting annuale dell’APA (American Psychiatric Association, http://www.psych.org/). E’ stato pubblicato nel giugno 2013. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-V) 41 Il manuale è diviso in 3 sezioni principali: Sezione 1: fornisce un’introduzione al manuale con informazioni su come utilizzarlo; Sezione 2: riporta le diagnosi categoriali suddivise in 20 capitoli contenenti disturbi tra loro affini soprattutto per caratteristiche sintomatologiche e comuni vulnerabilità; Sezione 3: include condizioni patologiche che richiedono ulteriori studi prima di essere considerate dei disturbi veri e propri, ovvero: 42 Internet Gaming Disorder (Disturbo da Internet Gaming) 43 Internet Gaming Disorder (Disturbo da Internet Gaming) 44 Persistente e ricorrente uso di Internet per i giochi, spesso con altri giocatori, che porta ad indebolimento o distress come indicato da 5 (o più) dei seguenti criteri, in un periodo di 12 mesi: 1. Preoccupazione per i giochi online (Pensiero individuale su attività di gioco precedente o anticipanti la successiva sessione di gioco. l’Internet Gaming (IG) diventa l’attività dominante della quotidianità). 2. Sintomi di astinenza quando lontani all’IG (Normalmente irritabilità, ansietà o tristezza, ma in assenza di segni fisici si astinenza). 3. Sviluppo di tolleranza (il bisogno di spendere un tempo maggiore nelle sessioni di IG. 4. Tentativi inutili di controllare la partecipazione agli IG. 5. Perdita di interesse in altri hobbies e attività ludiche antecedenti a causa di, e con l’eccezione di, IG. Segue… Internet Gaming Disorder (Disturbo da Internet Gaming) 45 6. Continuato eccessivo comportamento di IG nonostante la consapevolezza di problematiche psicosociali. 7. Inganno dei membri della sua famiglia, terapeuti ed altri sul suo comportamento di IG. 8. Pratica di IG per evadere da o alleviare un umore negativo (sentimenti di colpa, ansietà, impotenza). 9. Compromissione o perdita di relazioni significative, opportunità educative o di carriera a causa della partecipazione a IG. Nota bene: il disturbo da IG è distinto dall’Internet Gambling, che è incluso nei comportamenti correlati al gioco d’azzardo patologico (GAP). Dipendenza da internet: apre negli Usa il primo centro per la disintossicazione* Il trattamento ‘intensivo’, della durata di 10 giorni, costerà 14 mila dollari perchè nessuna assicurazione sanitaria riconosce la dipendenza da internet come una condizione clinica. * Da “Key for Biz” (http://www.key4biz.it/News) GRAZIE PER L’ATTENZIONE Dott.ssa A. Manfredi Direttore Ser.T. A.S.L. 4 Prato