attoaziendale breve

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Coordinamento politiche sociali
21/09/2105
Allegati all’Atto Aziendale
•
•
•
organigramma
declaratoria delle funzioni attribuite a ciascuna
articolazione organizzativa
piano di organizzazione
dotazione organica aziendale
Titolo III. Aspetti organizzativi
dell’Azienda
• articolazione territoriale a livello centrale, distrettuale ed
ospedaliero
• modalità di identificazione dei dipartimenti e relative
aggregazioni
• disciplina degli eventuali dipartimenti integrati con
l’Università
• modalità d’identificazione delle strutture semplici e
complesse e criteri per la loro istituzione
• esplicitazione del livello di autonomia gestionale e
tecnico professionale delle unità organizzative
• criteri e modalità di conferimento degli incarichi
dirigenziali
Titolo IV. Modalità di gestione, controllo e
valorizzazione delle risorse
• procedure di consultazione per la
predisposizione degli atti di programmazione
Percorsi di consultazione esterni e interni.
Riguardano gli organi collegiali aziendali, gli
istituzionali (Comuni, Comunità Montane,
Circoscrizioni), portatori di interessi diffusi
(organizzazioni sindacali, istituzioni di
volontariato, associazioni consumatori etc.).
• disciplina dei controlli interni
Chi fa che cosa
FUNZIONI
STRUMENTI
 tutela della salute
il distretto
 erogazione dei servizi di
assistenza primaria
servizi di assistenza specialistica
gli ospedali in rete
attività di promozione della salute  dipartimenti di prevenzione delle
A.S.L.
e prevenzione primaria collettiva
 Gruppi di progetto per attivare
programmi mirati (come gli esami
preventivi per i tumori femminili o
per quelli del colon retto)
 Aziende Ospedaliere (A.O.)
servizi sanitari specialistici.
 Aziende Ospedaliero-Universitarie
(A.O.U.)
Indicazioni di Piano
OBIETTIVO
Riordino funzionale della rete ospedaliera
STRUMENTI
diversificazione dei centri e sull’attribuzione delle
competenze per livelli di complessità delle prestazioni
erogate e di intensità delle cure
organizzazione delle attività ospedaliere per  Percorsi diagnostico-terapeutici;
intensità di cure per favorire il superamento  Indicatori di complessità;
 Aree differenziate secondo
graduale dell’articolazione per reparti
o modalità assistenziali;
differenziati secondo la disciplina
o intensità delle cure;
specialistica; in altri termini: non è la
o durata della degenza;
specialità che determina l’assegnazione del
o regime di ricovero
paziente al reparto ma il livello di assistenza
richiesto
rafforzamento del ruolo del Distretto a garanzia del
sviluppo della rete territoriale di assistenza coordinato e continuativo svolgimento dei percorsi di
salute
contenimento della spesa sanitaria e interventi per raggiungere l’equilibrio economico in
riequilibrio economico finanziario imposti attuazione della D.G.R. n. 1-415 del 2.08.2010 che
dal Piano di rientro
recepiva l'Accordo tra il Ministro della salute, il Ministro
dell'economia e delle finanze e la Regione Piemonte per
l'approvazione del Piano di rientro come previsto dall’art.
1, c. 180 Finanziaria 2005
Rapporto tra Distretto e Gestori dei
Servizi Socio Assistenziali
• Va assicurato lo svolgimento delle prestazioni
dell’area dell’integrazione sociosanitaria
• È ammessa, all’interno dello stesso Distretto,
la compresenza di una pluralità di Enti gestori
delle funzioni socio-assistenziali
• Nel caso della Città di Torino, è ammessa la
compresenza di più Circoscrizioni.
Funzione del Dipartimento
Il Dipartimento serve a dare risposte unitarie,
flessibili, tempestive, razionali e complete
attraversa la messa in comune delle risorse ma le
strutture organizzative conservano ciascuna la
propria autonomia e responsabilità professionale
anche quando confluiscono nel dipartimento.
Nei Dipartimenti si esercita un governo collegiale
secondo le procedure indicate da appositi
regolamenti
Risorse assegnate al dipartimento
•
•
•
•
•
posti letto
personale
strutture edilizie
attrezzature
risorse economico-finanziarie
Alternativa all’organizzazione
dipartimentale
Condizioni
• Assenza dei requisiti per l’organizzazione
dipartimentale
• Accertata l’opportunità del coordinamento di
attività anche di più strutture complesse
Costituzione di gruppi di progetto specificando
composizione, caratteristiche e obiettivi.
Dipartimenti interaziendali
condizioni
• esplicitazione di finalità e obiettivi del dipartimento;
• individuazione, per ciascuna azienda partecipante,
delle "strutture complesse" e "strutture semplici
dipartimentali" che formano il dipartimento
• chiara definizione delle relazioni gerarchiche
• accordo tra le parti sul contenuto del regolamento che
disciplina i rapporti in merito a personale, strutture,
apparecchiature, posti letto, obiettivi, responsabilità,
aspetti economici, etc.
• Il regolamento definisce nel dettaglio gli aspetti
organizzativi.
I Dipartimenti istituzionali del
territorio
I Dipartimenti di territorio non sono istituibili
discrezionalmente dalla ASR ma sono
esclusivamente quelli previsti da norme
superiori (legge regionale o nazionale):
• Dipartimento di Salute Mentale
• Dipartimento Patologia delle dipendenze
• Dipartimento Materno Infantile
• Dipartimento di Prevenzione
Tipi di struttura
Strutture Complesse
articolazioni organizzative alle quali è attribuita la
responsabilità di gestione di risorse umane, tecniche e
finanziarie (budget)
Strutture Semplici a valenza
dipartimentale
articolazioni organizzative con responsabilità di
gestione di risorse umane, tecniche e finanziarie
circoscritte ( budget negoziato con il Direttore del
Dipartimento)
Strutture Semplici
articolazioni organizzative interne delle Strutture
Complesse. Hanno responsabilità di gestione di risorse
umane, tecniche e finanziarie (budget negoziato con il
Direttore della Struttura Complessa); devono svolgere
un’attività specifica e pertinente a quelle della
Struttura Complessa di cui costituiscono articolazione,
ma non complessivamente coincidente con le attività di
questa
Dotazione organica allegata agli Atti
Aziendali
La dotazione organica aziendale indica la
consistenza numerica del personale
dipendente, distinto per:
•posizioni funzionali e qualifiche;
•posizioni di responsabilità di direzione di
Struttura Complessa e Semplice
Funzione di prevenzione della
corruzione e trasparenza
• provvedere alla nomina del responsabile della
prevenzione della corruzione
• soggetto incaricato dalla legge di proporre il piano per
la prevenzione e di monitorarne l'applicazione
• mettergli a disposizione gli strumenti e le risorse per
operare
• stabilire Il raccordo tra il responsabile della
prevenzione e gli altri organi e figure presenti
nell'amministrazione compreso il servizio ispettivo
aziendale e l’ufficio procedimenti disciplinari
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