DPI - I blogs dell`ISIS Leonardo da Vinci

PIXEL
&
DPI
PIXEL
La più piccola area dello
schermo che possa
accendersi e spegnersi,
e variare di intensità
indipendentemente dalle altre
Possono essere bianchi e
neri, in scala di grigi o colorati.
La RISOLUZIONE di una immagine è
legata a ciascuno di questi punti,
la QUALITÀ di una immagine dipende
dalla dimensione e del numero di questi.
Solitamente questi punti sono così piccoli
e numerosi da non essere distinguibili ad
occhio nudo.
Il loro numero in un'immagine determina
la quantità di dettagli fini che possono
essere rappresentati,
dalla loro dimensione dipende la
risoluzione di una immagine o fotografia.
DPI
I punti per pollice, noti anche con il termine
“dots per inch” o DPI, indicano la misura
dell'immagine prodotta, e quindi la quantità di
informazioni grafiche che si possono avere
da un dispositivo di output (come stampante,
plotter o schermo).
Con il DPI si esprime la quantità di punti
stampati o visualizzati su una linea di 1
pollice, ovvero 2,54cm circa;
DPI rappresenta il potere risolutivo del
mezzo rappresentativo.
Per una immagine fotografica visualizzata su
di un monitor bastano anche 75 dpi;
se si vuole avere una stampa buona sono
necessari ben 300 dpi.
FORMULA:
DPI = N°pixel
Inch
PIXEL & DPI
Normalmente un monitor da 17” ha un DPI uguale a 75 pixel per pollice.
Lunghezza di circa 13,5” x 75 pixel = 1024 pixel
Altezza di circa 10,5” x 75 pixel = 768 pixel
Una fotografia in JPG, ad esempio, di 400x268 pixel
per essere vista a tutto schermo viene interpolata da un software.
Una stampante laser per stampare la stessa foto di 400x268 pixel
Se ha settato DPI pari a 300 stamperà
400 pixel = 1,3 inch x 2.54 = 3,39 cm
300 DPI
268 pixel = 0,89 inch x 2.54 = 2,27 cm
300 DPI
Quindi:
FORMULA:
N.° pixel
DPI
= INCH x 2.54 = cm
Ancora,
Con uno scanner si decide la risoluzione in acquisizione.
Ad esempio, con una foto (10 x 15) cm, che equivale a 3,93” x 5,90” ,
se imposto lo scanner con 300 DPI (come la stampa), trovo i pixel con la
formula.
3,93” x 300 DPI = 1179 pixel
5,90” x 300 DPI = 1770 pixel
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Aumentando il DPI, aumenta la dimensione dell'immagine;
D P I indica quanti punti (dots) vengono stampati per pollice (inch) e
non ha nulla a che vedere con la qualità della foto.
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Punti troppo distanti tra di loro danno luogo ad una immagine poco
definita e granulosa in cui i punti stessi sono visibili ad occhio nudo con
un conseguente peggioramento della qualità della stampa. Aumentando
invece la densità dei punti otterremo immagini migliori e non granulose.
La densità di 300 dpi è utilizzata per riviste; per stampe di grandi
dimensioni con distanze di visioni superiori al metro la risoluzione può
essere dimezzata.
Per i cartelloni pubblicitari,
che sono visti da oltre 3 metri di distanza,
la densità di stampa scende sotto i 100 dpi
Conclusione
Un immagine digitale è composta da un certo numero di punti colorati, i pixel, disposti ordinatamente
in una griglia di dimensioni fissate.
Ad esempio, una foto da 2 megapixel sarà composta da circa 2 milioni di pixel disposti in un
rettangolo di dimensioni 1600x1200 pixel per lato ca.
Stampare una foto significa riportare su carta tutti i punti che costituiscono l’immagine. Qui
interviene il concetto di dpi.
Un certo valore di dpi, infatti ci dice quanti punti (dots) vengono stampati per ogni pollice (inch).
Valori più alti significheranno che i punti saranno più fitti, più vicini tra loro.
Al contrario valori bassi indicheranno che i punti avranno una densità, una distanza tra di loro più
elevata.
Punti troppo distanti tra loro daranno luogo ad un immagine poco definita, granosa, in cui i punti
saranno visibili ad occhio nudo con conseguente degrado della qualità della stampa.
Aumentando la densità dei punti si ottengono immagini migliori, in cui non è presente l’effetto grana,
ed i passaggi di tono saranno più graduali e delicati.
I nostri occhi non sono in grado di distinguere dettagli maggiori della risoluzione di circa 300 dpi, per
questo motivo si è stabilito che la risoluzione ottimale di un’ immagine fotografica sarà di circa 300
dpi (massima qualità) con un minimo di 200/240 dpi.
Un’ immagine digitale è definita da una dimensione, espressa in pixel, per il lato maggiore (width) e
una per il lato minore (height).
Un’ immagine digitale non ha dimensioni assolute di stampa.
La relazione tra dimensioni in pixel e dimensione in cm della stampa, passa solo ed esclusivamente
attraverso il concetto di dpi.