esercitazione internazionale in polonia per la comunita` montana

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ESERCITAZIONE INTERNAZIONALE IN POLONIA PER LA COMUNITA’ MONTANA
DELL’APPENNINO FORLIVESE
SI è conclusa il 29 novembre a Katowice (Polonia) un’esercitazione internazionale di Protezione
Civile alla quale ha partecipato una delegazione della Comunità Montana Forlivese guidata da
Marco Iachetta (Vicepresidente della Comunità Montana), Stefano Norcini (del Corpo Forestale
dello Stato) Egidio Marchione e Giuseppe Loberto (del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco),
Damiano Bartolini (della fraternità di Misericordia di Premilcuore).
L’esercitazione era prevista nel contesto del progetto Europeo RIMADIMA che la Comunità
Montana guida coordinando 7 Paesi Europei e dei Balcani.
Lo scenario dell’esercitazione, svoltasi nella regione della Slesia, a 800 metri di altezza, con 50 cm
di neve e 8 gradi sotto zero, prevedeva la simulazione di un rischio di straripamento dei torrenti
montani dovuto al repentino aumento della temperatura che avrebbe sciolto la neve la quale,
unitamente alle piogge intense, avrebbe fatto straripare i fiumi minacciando paesi e persone.
In particolare sono stati previsti 4 “episodi” si simulazione operativa: l’evacuazione di una scuola,
la messa in sicurezza di una stazione di distribuzione di carburante, l’evacuazione di 15 turisti
rimasti intrappolati oltre il fiume in piena tramite una funivia mobile e infine l’evacuazione tramite
verricello ed elicottero di un ferito grave impossibile da salvare altrimenti.
Marchione, Loberto, Norcini e Bartolini, all’unisono, hanno commentato molto positivamente la
capacità operativa dei colleghi polacchi: “in condizioni difficili e con attrezzature per metà non
moderne come quelle di cui dispongono gli operatori italiani, la professionalità e l’affiatamento
dimostrato ci hanno insegnato molto. L’accoglienza e la voglia di confrontarsi con altri colleghi
europei ha fatto di questa missione in Polonia un’ottima esperienza di vita che poteremo nei nostri
Corpi e Associazioni di appartenenza”.
L’esercitazione, svoltasi il 28, è stata preceduta da un seminario europeo tenutosi presso il palazzo
del Governo regionale della Slesia a cui hanno partecipato, oltre alla delegazione italiana
(completata da Alessandro di Bona di PagneaItaly con Alessandra Folli e Marco Foschini di
Centuria RIT), il Dott. Fiorenzo Rampini, responsabile commerciale dell’Ambasciata italiana in
Polonia (intervenuto in qualità di rappresentante personale dell’Ambasciatore Anna Blefari
Melazzi), il ViceGovernatore della Slesia, il Direttore del Centro di Gestione delle Emergenze della
Slesia Gregorz Kamienowski, i capi delegazione di Serbia, Macedonia, Ungheria, Repubblica
Ceka, Bulgaria oltre a rappresentanti di tutti gli Enti e i Corpi nazionali e locali polacchi coinvolti
nelle attività di Protezione Civile.
L’occasione del Convegno è stata colta anche per presentare ai Partner di Progetto e alle autorità
polacche il nuovo software di rendering e navigazione tridimensionale che la Comunità Montana sta
acquisendo dai fornitori ufficiali dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile. Vero e proprio
strumento innovativo, il software permetterà una migliore capacità di conoscenza del territorio, una
più efficace ed immediata azione di pianificazione e prevenzione e, nel caso di emergenze, potrà
dare un contributo importante nella gestione degli interventi effettuati dalle forze sul terreno grazie
anche al posizionamento GPS che il software consente.
Al termine della trasferta polacca e sulla via del ritorno in Italia, la delegazione della Comunità
Montana ha reso omaggio alle vittime dell’Olocausto facendo visita al museo di Auschwitz –
Birkenau. “E’ terribile rivivere quello che è accaduto a oltre 6 milioni di Ebrei, di cui un milione
sterminato qui a Auschwitz - ha affermato il Vicepresidente Iachetta – se pensiamo che la
Protezione Civile è un inno alla vita e a tutte le modalità di salvaguardarla da minacce naturali e
antropiche, si resta ancora sbigottiti davanti alla ferocia di quanto accadde qui durante la seconda
Guerra Mondiale. E’ necessario non dimenticare mai e adoperarsi per promuovere la cultura del
rispetto e della vita. Gli operatori della Protezione Civile italiana ed europea stanno facendo questo
e anche nell’Appennino Forlivese si opera verso l’obiettivo della salvaguardia della vita umana con
molta partecipazione e professionalità.”
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