Presentazione di PowerPoint - Liceo Scientifico

Le procedure di
EMERGENZA ed
EVACUAZIONE
Arch. Vincenzo CAMARDELLI
Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione
Istituto d’istruzione Superiore
Liceo Scientifico-Classico-Linguistico-Scienze Applicate
“FEDERICO II DI SVEVIA” - MELFI
Liceo Artistico “Mario Festa Campanile”
OBIETTIVO DELL’INCONTRO
E’ quello di sviluppare i temi legati all’evacuazione ed ai
criteri generali che la governano ponendo tutti gli
interessati nelle condizioni di apprendere la terminologia
ed i concetti di base e poter quindi meglio memorizzare le
azioni da sviluppare.
Conoscere in particolare :
- i livelli decisionali e di responsabilità,
- la “catena di comando”,
- le procedure di evacuazione:
- degli studenti
- degli studenti con disabilità:
motorie,
psichiche,
altre disabilità
DESTINATARI DEL CORSO
Il corso è diretto a tutti i dipendenti.
Forse non tutti dovranno fare qualche cosa ma tutti
dovrebbero sapere quali ruoli ed azioni sono attribuiti agli altri.
Se in una situazione di emergenza sono coinvolte
contemporaneamente persone preparate ed altre impreparate
si possono creare situazioni delicate se non critiche.
Qualcuno potrebbe seguire modelli di comportamento non
compatibili con quelli degli altri e in buona fede potrebbe
ostacolare od impedire ad altri l’attuazione del modello di
comportamento corretto.
Ognuno deve saper cosa fare e come; maggiore è il
numero delle persone coinvolte, maggiori saranno le
probabilità di esito positivo.
Il piano di emergenza ed evacuazione è caratterizzato
da una base comune in cui sono coinvolti tutti i presenti
nella scuola in senso orizzontale e una fase di
addestramento specializzato riservato alle persone cui
sono attribuite specifiche responsabilità (addetti alle
squadre di emergenza).
Anche se non tutti saranno addestrati è comunque
indispensabile che il quadro generale della situazione sia
noto al maggior numero possibile di persone.
DEFINIZIONI
EVACUAZIONE
si può intendere l’allontanamento dallo stabile ma anche il
raggiungimento di un luogo sicuro.
Questa è la situazione più frequente nelle scuole.
LUOGO SICURO
Spazio scoperto o compartimento antincendio cioè
separato da altri compartimenti tramite spazio scoperto o
filtri a prova di fumo con caratteristiche idonee a ricevere e
contenere un certo numero di persone oppure a
consentirne il movimento ordinato. In ogni caso si tratta di
un’area che ha un accesso diretto ad un’uscita di
emergenza dove le persone possono fermarsi in sicurezza
attendendo ulteriori istruzioni o assistenza per portare a
termine l’abbandono dell’edificio.
INTRODUZIONE
La creazione di una struttura organizzativa per
l’emergenza rappresenta l’aspetto fondamentale
dell’attuazione del piano di emergenza che altrimenti
rischia di restare solo un pezzo di carta.
In questo modo vengono individuati gli enti, le persone
coinvolte e le azioni che essi dovranno compiere, in
particolare la “catena di comando”.
La catena di comando
La catena di comando definisce le aree di competenza più
che i singoli responsabili.
Per far fronte alla normale rotazione del personale essa
deve essere composta da almeno tre o quattro persone in
modo da ampliare la gamma di reperibilità di un
responsabile cui affidare la gestione della relativa area.
Si deve ricordare che durante
un’emergenza una persona ed una sola
ha la responsabilità della gestione
complessiva della situazione.
Quindi anche se tutti possono e devono offrire consigli e
suggerimenti, tutti devono essere pronti ad eseguire gli
ordini impartiti dal coordinatore o dai suoi delegati in
quanto un’azione coordinata è sempre più efficace
rispetto ad azioni anche eroiche ma svolte da individui
che operano in modo autonomo.
Il coordinatore dell’emergenza
Responsabilità
Valuta l’opportunità di attivare il piano di
emergenza e lo dichiara operativo quando lo
ritiene necessario.
Dirige e coordina tutte le attività che si svolgono
durante le condizioni di emergenza.
Ha la conoscenza in tempo reale della situazione
attivando altri servizi (pronto soccorso, ecc.).
Dichiara la fine dello stato di emergenza.
Il preposto
Responsabilità
E’ responsabile della chiamata in causa e dell’utilizzo efficiente
di tutte le risorse umane disponibili, attivate su richiesta del
coordinatore.
Svolge compiti specifici in ragione delle proprie mansioni e
competenze (controllo esodo, chiamate esterne, primo
soccorso, ecc.)
Gli addetti all’evacuazione
Responsabilità
Eseguono e fanno eseguire le direttive specifiche per la
corretta procedura di evacuazione
Si accertano che vengano interrotte le erogazioni delle
forniture esterne e collaborano con le forze esterne (Vigili
del fuoco, tecnici dei servizi di fornitura di acqua, gas,
energia elettrica).
Verificano l’effettivo allontanamento di tutti i presenti dal luogo
pericoloso.
Evacuazione in caso di incendio
Norme di comportamento dei lavoratori
Ricordarsi che la più efficace misura di prevenzione di ogni
incendio è data dalla continua attenzione di tutti.
Tutti in caso di incendio sono tenuti a:
-rimanere calmi,
-non chiamare i vigili del fuoco,
-allontanare eventuali sostanze combustibili e staccare
l’alimentazione degli apparecchi elettrici riducendo così il
rischio di propagazione dell’incendio,
-tentare di spegnere un incendio nel caso esso sia modesto e
si ritiene di essere in grado di poterlo fare eventualmente con
un estintore,
-non mettere in alcun modo a rischio la propria incolumità,
-evitare che il fuoco si intrometta sulla via di fuga,
Se non si ritiene di essere in grado di controllare
l’incendio e non ci sono alunni, allontanarsi dall’area,
chiudere porte e finestre, dare l’allarme e raggiungere
il posto di raccolta designato (indicato nelle
planimetrie affisse).
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Se si riceve il segnale di evacuazione eseguire le
seguenti istruzioni:
aprire le porte con estrema cautela,
prima di aprire una porta toccarla in alto per sentire se è
calda,
se è calda o esce fumo cercare un’altra via di fuga,
se non ci sono alternative agire con cautela e ripararsi
dalla fiamma ponendosi come nelle figure a seconda del
senso di apertura delle porte,
Il Piano di Evacuazione
Gli obiettivi del piano
Gli obiettivi principali sono:
➡affrontare l’emergenza fin dal primo insorgere per
contenerne gli effetti sulla popolazione scolastica;
➡pianificare le azioni necessarie per prevenire e
proteggere le persone sia da eventi interni che esterni;
➡coordinare i servizi di emergenza, il gruppo tecnico e la
dirigenza;
➡fornire una base informativa didattica per la formazione
del personale docente, degli alunni e dei genitori degli
alunni.
I contenuti del piano
➡Come detto in premessa, il piano enuncia le istruzioni e i
comportamenti che ognuno dei lavoratori deve tenere in
caso di emergenza: le disposizioni ai preposti e a chi
assolve particolari responsabilità in caso di emergenza;le
condotte a tutte le persone presenti in relazione alle loro
attribuzioni specifiche o alla loro funzione;le misure
specifiche da attuare nei confronti dei lavoratori esposti a
rischi particolari;le procedure per la chiamata, le
informazioni da fornire, e quanto serve agli organi deputati
al soccorso e alle emergenze: Vigili del fuoco, CRI, Vigili
Urbani, Carabinieri…
Definizioni ricorrenti
•EMERGENZAPer emergenza s’intende uno stato, una situazione o un evento anomalo che può apportare
dei rischi a persone e cose. A seconda della gravità e delle loro possibili conseguenze le emergenze
possono essere: Emergenza di primo livello = Quando l’emergenza è grave e richiede un intervento
esterno. In tali casi è prevista l’evacuazione e l’abbandono del plessoEmergenza di secondo livello = In
questo caso l’emergenza è limitata ad alcune porzioni del plesso e gli eventi possono essere controllati
con i propri mezzi a disposizione.
Coordinatore Responsabile dell’evacuazione di emergenza Il Dirigente Scolastico o il Responsabile di
plesso. Il DS, o in sua assenza il Responsabile di plesso, coordina le operazioni di emergenza ed elabora
le azioni conseguenti.Coordinatori di piano Collaboratori scolastici. Essi, poiché sono sempre presenti nei
piani, collaborano con i responsabili individuati per vigilare e aiutare l’evacuazione del piano. Addetti alle
emergenze Personale designato dal dirigente scolastico. Personale che ha seguito una specifica
formazione in grado di affrontare le situazioni di emergenza. Si distinguono in: Addetti Antincendio ed
evacuazione di emergenzaAddetti di Primo soccorso
Definizioni ricorrenti
PreallarmeUn primo stadio di allarme. È uno stato di pericolo segnalato che attiva gli Addetti alle
emergenze.
AllarmeSecondo stadio di allarme. È uno stato di pericolo accertato che viene sostenuto dagli Addetti alle
emergenze. Potrebbe essere eliminato dall’intervento interno o potrebbe richiedere l’intervento di mezzi di
soccorso esterni e comporta la necessità di allarmare gli occupanti dell’edificio.Evacuazione
dell’edificioAbbandono dei locali da parte di tutto il personale e delle altre persone presenti. L’evacuazione
può essere parziale se interessa solo alcuni locali oppure totale.Uscita di sicurezzaApertura atta a
consentire il deflusso di persone verso un luogo sicuro, avente altezza non inferiore a due metri e
larghezza non inferiore a 80 cm (o in relazione all’affollamento previsto).Luogo sicuro Area scoperta ovvero
compartimento interno antincendio, avente caratteristiche idonee a contenere un predeterminato numero di
persone oppure a consentirne il movimento ordinato.Punto (area o zona) di raccolta Il luogo sicuro che
viene individuato dove si raccolgono gli evacuati dall’edificio.
Classificazione delle emergenze
Nel piano sono state individuate emergenze interne ed emergenze esterne:
Emergenze interne
Emergenze esterne
Incendio
Incendio
Ordigno esplosivo
Alluvione
Allagamento
Evento sismico
Fuga di gas
Tromba D’aria
Crollo
Nube tossica
Infortunio o malore
Guasti agi impianti
•Le misure che valgono per qualsiasi emergenza:Mantenere sempre la calmaCercare di capire il reale
pericolo e la fonte di origineAvvisare sempre il personale preposto all’emergenzaNon chiamare i genitori se
non autorizzati
Misure di prevenzione
Emergenze/Pericolo
Incendio
Ordigno esplosivo
Prevenzione
• Tutte le attrezzature antincendio devono essere al loro posto e sempre libere da oggetti che ne possano
impedire l’utilizzazione.
• Le porte antincendio (REI) e di costipazione devono rimanere sempre chiuse
• Vietato usare apparecchi elettrici riscaldanti: stufe, scaldini, bollitori, ecc…
• Lasciare sempre libere le vie di fuga e le uscite di emergenza
• Tutte le apparecchiature elettriche devono essere staccate alla fine della giornata lavorativa
• Vietato accumulare materiale infiammabile accanto interruttori, prese, centraline, ecc…
• Vietato accumulare materiale cartaceo se non indispensabile
• Tutta la cartellonistica di emergenza deve essere sempre libera e mai coperta da manifesti, cartelloni o altro
materiale
• La verifica e il collaudo dei mezzi antincendio deve essere eseguita da ditte specializzate
• Segnalare sempre qualsiasi pericolo riguardante gli impianti elettrici: malfunzionamenti interruttori generali e
non, prese, fili scoperti, prese volanti, ciabatte non conformi
• Non aprire pacchi o buste se non si conosce la natura e l’identità del mittente
• Avvisare il Dirigente Scolastico o il responsabile di plesso quando vi sono situazioni sospette.
• Non intraprendere azioni personali
Allagamento
• Accertarsi a fine attività che i rubinetti dei bagni siano chiusi
• Nelle vacanze chiudere sempre i chiusini generali
Fughe di gas
• Nelle vacanze chiudere sempre il chiusino del gas che si trova prima dell’ingresso nei locali caldaia
• Nel caso in cui vi siano perdite chiudere il chiusino del gas e segnalare subito al dirigente o responsabile del
plesso ed eventualmente direttamente al distributore del gas
Crollo
Infortunio o malore
• Segnalare sempre al Dirigente o al responsabile di plesso qualsiasi situazione che alteri l’intonaco dei soffitti
• Segnalare, come sopra, eventuali crepe o cedimenti strutturali
• Non superare mai i limiti massimo di carico
Eliminare le cause che possano provocare infortuni o incidenti
Prevenzione
Emergenze/Pericolo
Guasti agli impianti
Alluvione
• Ogni guasto degli impianti va segnalato direttamente al Dirigente Scolastico
• L’ingresso nei locali e l’apertura dei coperchi dei quadri elettrici è consentito solo alle persone autorizzate
• È vietato cercare di risolvere il guasto
• La verifica e la manutenzione va fatta solo da ditte specializzate
• Tutti i dispositivi di sicurezza non devono essere manomessi
• Le verifiche devono essere fatte con scadenze previste dalla legge
• Sistemarsi sempre ai piani alti
• Non abbandonare l’edificio se non autorizzati
Evento sismico
• Seguire le procedure indicate
• Allontanarsi da porte, finestre, armadi che hanno vetri
• Sistemarsi sotto i banchi o arredi capaci di proteggere il corpo da accidentali cadute di oggetti e materiali dal
soffitto
• Allontanarsi da muri, alberi, lampioni
• Non rientrare mai negli edifici se non autorizzati
Tromba d’aria
• Rifugiarsi all’interno della strutture se si è all’esterno
• Mettersi al riparo in locali al piano terra
• Stare lontani dalle finestre.
• Non uscire se non viene diramato l’ordine
Nube tossica
• Rimanere all’interno dell’edificio se il pericolo viene dall’esterno, altrimenti abbandonare in modo corretto
l’edificio
• Posizionare un fazzoletto bagnato davanti alla bocca e mantenersi bassi (a seconda del tipo di prodotto che
provoca la nube)
• Non aprire le finestre per alcuna ragione (pericolo all’esterno).
Chi deve dare l’allarme
L’allarme va dato da chiunque viene a conoscenza dell’evento calamitoso,
seguendo i sottostanti punti:Avvisare immediatamente gli addetti all’emergenza,
il responsabile di plesso, il Dirigente Scolastico, il responsabile della
sicurezza.Eliminare il pericolo, se è nelle possibilità della persona e
nell’incolumità propria, e circoscrivere la zona in modo da evitare pericoli per
altri.
•Nella segnalazione è importante sempre tenere presenti i seguenti punti:il
punto esatto dove insorge il pericoloqual è l’emergenza: incendio, crollo,
cedimento, cortocircuito, ecc…persone coinvoltela gravità del pericolo
Segnali di emergenza
Gli allarmi di emergenza sono diversi a seconda del tipo di emergenza e dei sistemi a disposizione.
Tipo di
segnalazione
Plesso
Federico II
Allarme generale
Festa Campanile
Federico II
Tipo di suono
Suoni intermittenti della campanella (la stessa che
segna l’inizio e fine dell’ora)
In caso di mancanza di energia elettrica: a voce
Festa Campanile
Suono lungo e prolungato della campanella
In caso di mancanza di energia elettrica: suono
prolungato con sirena a mano
Federico II
Dal D.S. o Vicario
Festa Campanile
Dal R.S.P.P. o Responsabile di plesso
Evacuazione
Cessato allarme
Sistemi di comunicazione delle emergenze
Allarme terremoto
Serie di 10 suoni intermittenti della campanella
Allarme incendio
Suono continuo e prolungato della campanella
Evacuazione
Cessato allarme
Cinque suoni della campanella seguiti da un suono prolungato (10 sec.)
Diramazione a voce del Dirigente, del RSPP o dell’ASPP
Può avvenire solo attraverso l’apparecchio telefonico.A seconda del tipo di emergenza è necessario
chiamare il pronto intervento più adeguato al fine di economizzare i tempi e comunicando gli estremi come
da schema sottostante.
Nome
nome, cognome, qualifica
Indicazione della Scuola
indicare la scuola di appartenenza
Che si trova in
Indirizzo della scuola
Nella scuola si è verificato
descrivere sinteticamente la situazione
Sono coinvolte
indicare eventuali persone coinvolte e se ci sono feriti
Il nostro telefono è
numero di telefono del plesso
Comportamenti generali
Tutti - In caso di pericolo è molto importante mantenere la calma e non suscitare panico.Cercare di
informare gli addetti o il collaboratore scolastico di piano e dare le informazioni precise e dettagliate su:il
luogo dell'evento il tipo di evento (incendio, fuga di gas, ecc.)una sommaria valutazione della gravità
dell'evento.Il collaboratore o chi viene a conoscenza del pericolo deve:avvisare subito gli addetti, dando le
suddette indicazioni per un rapido sopralluogoavvisare il responsabile del servizio di prevenzione e
protezioneavvisare il posto di portineria affinché venga impedito l'accesso delle persone ai locali.In caso di
pericolo accertato, gli addetti al posto di chiamata devono:provvedere affinché vengano chiamati, su
indicazione del responsabile del servizio, i soccorsi pubblici (VV.FF., CRI, Polizia, ecc.), secondo le
necessitàabbandonare i locali qualora sia dato il segnale di sfollamento di emergenza.
Compiti delle squadre di evacuazione
SCHEDA 4
Responsabili dell’Evacuazione delle classi: Docenti
All’insorgere dell’Emergenza
• Contribuisce a mantenere la calma nel luogo di lavoro in attesa che sia comunicato
l’ordine di evacuazione.
•Sospende tutte le attività in atto.
•Produce comportamenti attinenti al tipo di emergenza e fa in modo che gli alunni
non subiscano danni
All’ordine di Evacuazione
•Controlla che gli alunni escano dalle classi in modo ordinato e nella direzione giusta
•Fa uscire gli alunni in modo ordinato e in fila
•Nel caso in cui vi sono scale interne, controlla che nessuno scenda dalle scale
interne o prenda l’ascensore (Federico II)
•Guida gli alunni verso l’uscita di sicurezza più vicina e indicata nelle planimetrie
•Aiuta gli alunni diversamente abili ad evacuare
•Porta con sé il registro delle presenze (giornale-registro di classe) e verificare che
tutti i presenti hanno raggiunto il punto di riunione; eventualmente segnalare
l’assente al coordinatore d’emergenza
•Compilare il modulo di evacuazione
Norme di comportamento per eventi di emergenza
NORMA 10
MINACCIA ARMATA O PRESENZA DI UNO SQUILIBRATO
(Per questa emergenza non è prevista l’Evacuazione)
•Cosa fareNon abbandonare il proprio posto di lavoro e non affacciarsi alle porte del
locale per curiosare all’esterno. Restare ciascuno al proprio posto e con la testa china
se la minaccia è diretta;.Non concentrarsi tutti nello stesso punto per non offrire
maggiore possibilità ad azioni di offesa fisicaNon contestare con i propri comportamenti
le azioni compiute dallo squilibrato. Mantenere la calma ed il controllo delle proprie
azioni per offese ricevute e non deridere i comportamenti squilibrati del folle. Qualsiasi
azione e/o movimento deve essere seguito con naturalezza e con calma (nessuna
azione che possa apparire furtiva, nessun movimento che possa apparire fuga o una
reazione di difesa). Se la minaccia non è diretta e si è certi delle azioni attive di
contrasto delle Forze di Polizia, porsi seduti o distesi per terra ed attender ulteriori
istruzioni.
Tecniche di trasporto (da parte di una sola persona)
Il sollevamento in braccio è il metodo preferito da usare quando si debba
trasportare un’altra persona priva di forze agli arti inferiori. Questo trasporto è
più sicuro se la persona trasportata pesa meno di chi la trasporta. Chiedere al
trasportato di collaborare facendogli porre un braccio attorno al collo in modo da
alleggerire il peso sopportato dalle braccia.
Tecniche di trasporto (da parte di due persone)
•Per usare questa tecnica, detta del seggiolino:mettersi ai lati del
disabile,afferrarne le braccia ed avvolgerle attorno alle spalle,afferrare
l’avambraccio del partner,unire le braccia sotto le ginocchia del disabile ed
afferrare il polso del partner.
Entrambe le persone devono piegarsi verso l’interno, vicino al disabile e
sollevare contando fino al tre (per coordinarsi), mentre ci si muove continuare a
premere leggermente sul corpo del disabile per scaricarne in parte il peso del
corpo.
Il vantaggio di questa tecnica di trasporto è che i due partner possono
agevolmente sollevare e trasportare se coordinati una persona il cui peso è lo
stesso od anche superiore a quello di un singolo trasportatore. Lo svantaggio è
dato da una certa maggior difficoltà nello spostamento e nella discesa delle
scale, per la necessità di spostare in sincronia due persone.
Inoltre certe volte tre persone affiancate possono superare la larghezza minima
della scala.
Tecniche di trasporto (da parte di due persone)
Tecniche di trasporto (seggiola a tre mani)
Il vantaggio di questo sistema di trasporto è che tre mani fungono da sedile ed
un braccio funge da spalliera che impedisce movimenti bruschi o cadute al
disabile. E’ l’unico sistema da usare quando la persona non è in grado di
abbracciare le spalle dei trasportatori. La persona più robusta deve intrecciare
le due mani per formare il sedile mentre la persona meno robusta contribuisce
al sollevamento con una mano ed usa il braccio come spalliera.
Tecniche di trasporto (a due in percorsi stretti)
Talvolta il passaggio da attraversare è talmente stretto che due persone
affiancate non possono passare. In questo caso si raccomanda la tecnica
illustrata nella figura seguente. Si deve fare attenzione perché la posizione a
capo reclino può creare difficoltà respiratorie per la parziale occlusione delle vie
aeree. E’ bene che questo tipo di trasporto sia limitato ai soli passaggi critici.
Nozioni di comportamento della folla
La risposta umana all’emergenza ed in particolare alla dichiarazione di evacuazione
può essere assai difficile da controllare ed è necessario conoscere i principali
modelli di comportamento della folla. Non è detto che le persone reagiscano
all’emergenza a sangue caldo come si pensa che lo farebbero a sangue freddo.
Ad esempio le persone tendono in genere a minimizzare un’emergenza in atto
ritenendo che la situazione non sia così grave come la si vuole far credere.
Sono frequenti i casi di persone che prima di allontanarsi compiono una serie di
operazioni inutili rallentando di molto il tempo di abbandono dei locali. Molte persone
vogliono verificare di persona la gravità della situazione prima di abbandonare i
locali o esitano per timore della perdita di effetti personali.
La mancata percezione della gravità e dell’urgenza della situazione costituisce quasi
sempre una costante.Le persone più portate a credere alla realtà dell’emergenza se
l’ordine di evacuazione è ripetuto più volte e viene impartito da una fonte credibile.
Nozioni di comportamento della folla
Può invece verificarsi l’evento opposto: il panico. Se un’evacuazione fatta a
malincuore può essere rischiosa l’evacuazione di persone in preda al panico è
tragica. Una folla impazzita non è direttamente controllabile, lo è solo per via
indiretta, le persone in prima fila possono vedere il pericolo, cercare di fermarsi o di
dirigersi altrove ma quelle che sopravvengono non si rendono conto di quello che c’è
davanti e continuano a spingere.
Il fatto che chi è dietro non reagisce in modo coordinato con chi sta davanti è una
delle principali ragioni di comportamento anomalo della folla.Chi deve cercare di
guidare la folla verso una direzione sicura non deve porsi davanti ai perché finirebbe
per essere travolto. Si deve invece correre davanti alla folla tenendo le mani in alto
ed agitandole in modo che chi segue ed ha una visione limitata possa percepire il
messaggio e cogliere questi segnali.
Un ultimo aspetto da tener presente quando si ha a che fare con la folla è il
cosiddetto effetto arco che si crea quando un certo numero di persone tenta di
attraversare contemporaneamente un’uscita (fig.1).
Nozioni di comportamento della folla
Se l’apertura è inferiore ai 75 cm si ha l’effetto arco; un’apertura di 90 cm
consente la rottura dell’arco ma non evita la formazione di un nuovo arco.Se
l’apertura è di 120 cm normalmente non si ha formazione dell’arco se questo si
forma si rompe facilmente senza riformarsi (fig.2).