www.aini.it Giornata in ricordo di Marco Vergelli Firenze, 10 Maggio 2011 La sclerosi multipla e l’immunologia La sclerosi multipla è una malattia del sistema nervoso centrale caratterizzata da una reazione del sistema immunitario che scatena un attacco contro il rivestimento degli assoni neuronali. La sclerosi multipla si manifesta con sintomi diversi… http://en.wikipedia.org/wiki/File:Symptoms_of_multiple_sclerosis.png …e con forme cliniche diverse Progressive-relapsing multiple sclerosis Steady decline since onset with superimposed attacks. Secondary progressive multiple sclerosis Initial relapsing-remitting multiple sclerosis that suddenly begins to have decline without periods of remission. Primary progressive multiple sclerosis Steady increase in disability without attacks Relapsing-remitting multiple sclerosis Unpredictable attacks which may or may not leave permanent deficits followed by periods of remission. http://en.wikipedia.org/wiki/File:Ms_progression_types.svg La sclerosi multipla è una malattia demielinizzante: viene distrutta la mielina, bersaglio dell’attacco immunitario. La mielina si avvolge come una guaina intorno agli assoni http://legacy.owensboro.kctcs.edu/gcaplan/anat/Histology/myelin4.gif Nelle lesioni della sclerosi multipla, la mielina è danneggiata. Le lesioni demielinizzanti (“placche”), alla risonanza magnetica, appaiono come aree focali “brillanti”, più spesso di forma irregolare, ovoidale o rotondeggiante, principalmente distribuite attorno ai ventricoli laterali, nella sostanza bianca del tronco encefalico, del cervelletto e del midollo spinale. http://www.radswiki.net/main/skins/common/images/poweredby_mediawiki_88x31.png Il segnale bianco è dato dal mezzo di contrasto, che esce dai vasi a livello delle lesioni e delle zone di demielinizzazione. Queste lesioni sono zone di intensa infiammazione. In casi estremi, l’infiltrato infiammatorio è massiccio, come in un ascesso. Le immagini ottenute alla risonanza, e gli studi patologici su materiale autoptico, indicano che nella patogenesi della SM c’è un forte coinvolgimento del sistema immunitario. http://anatpat.unicamp.br/minDsc116458+.jpg Come funziona la risposta immunitaria? Il modello militare Adattato da Kevin Patton Ph.D. www.lionden.com Due strategie: Immunità innata (prima linea di difesa) Immunità adattativa (truppe specializzate e “istruite”) Adattato da Kevin Patton Ph.D. www.lionden.com Immunità innata •Sempre “in standby” •Risponde rapidamente •Efficace contro molti “nemici” diversi •Chiamata anche “immunità non specifica” Adattato da Kevin Patton Ph.D. www.lionden.com Immunità adattativa • Meccanismi specializzati per combattere nemici precisi • Si sviluppa dopo il primo incontro con il patogeno, poi rimane “in standby” per gli eventuali incontri successivi • La prima risposta è lenta, serve il tempo per prepararsi • Si chiama “immunità specifica” o “acquisita” Adattato da Kevin Patton Ph.D. www.lionden.com Risposta immunitaria in azione: infezione microbica Adesione all’epitelio Penetrazione Prima linea di difesa: Cellule dendritiche Macrofagi Infezione locale dei tessuti I linfociti arrivano al linfonodo attraverso la circolazione sanguigna I linfociti attivati escono dal linfonodo attraverso il vaso linfatico efferente, addestrati per andare nei tessuti a combattere il patogeno ILelinfociti a cellulevengono dendritiche contatto conlinfonodo le cellule entrano nel dendritiche,si attraverso i vasi linfatici attivano, afferenti e iniziano a proliferare La risposta immunitaria è molto sofisticata, e addestra corpi speciali istruiti per compiti specifici. Le popolazioni cellulari coinvolte nella risposta immunitaria sono: Adattato da Kevin Patton Ph.D. www.lionden.com Immunità innata (risposta rapida) Immunità adattativa (risposta lenta) Ciascuna di queste popolazioni cellulari è eterogenea, e comprende al suo interno diversi “corpi speciali”. Linfociti T CD4 B CD8 Come interagiscono I linfociti T con le cellule dendritiche, nel linfonodo? Come, e perchè, si attivano, e proliferano?? I linfociti T sono programmati per sondare il mondo esterno con un recettore, il T cell receptor (TCR). Il TCR riconosce antigeni di varia natura. Gli antigeni proteici vengono riconosciuti come peptidi (10-25 aminoacidi), che si legano a residui aminoacidici precisi del TCR. Però… L’attivazione dei linfociti T necessita di cellule accessorie. Infatti, il TCR riconosce il peptide “presentato” da molecole professioniste, le “antigen presenting molecules”, tra cui le più utilizzate sono le molecole del maggior complesso di istocompatibilità (Major Histocompatibility Complex, MHC) • L’MHC è costituito da glicoproteine espresse sulla superficie cellulare che conferiscono un’identità immunologica. • È chiamato così perché storicamente è stato associato ai rigetti di trapianto. Peptide Molecola MHC Il riconoscimento antigenico da parte del TCR prevede quindi la formazione di un complesso trimolecolare 1 2 3 Riconoscimento dell’antigene da parte dei linfociti T • I linfociti T, attraverso il TCR, riconoscono brevi sequenze di aminoacidi nelle proteine; • Il TCR non lega peptidi “liberi”; • Il TCR riconosce un complesso formato dal peptide e una molecola sulla superficie di una cellula adiacente (molecole del maggior complesso di istocompatibilità). Caratteristiche generali delle interazioni peptide-MHC Ciascuna molecola MHC ha una tasca che può legare diversi peptidi, uno alla volta. Nelle tasche delle molecole MHC ci sono alcuni aminoacidi che fungono da “ancora” per il legame con i peptidi e con il TCR. Struttura di una molecola MHC di classe I La maggior parte delle cellule esprime sulla superficie molecole MHC di classe I Struttura di una molecola MHC di classe II Peptide Le molecole MHC di classe II sono espresse solo da cellule professionali del sistema immunitario, come le cellule dendritiche. Caratteristiche del legame dei peptidi alle molecole MHC Il legame del TCR con l’MHC+peptide non basta tuttavia ad attivare il linfocita T. Occorre un secondo segnale, fornito dalle molecole costimolatorie Ma ancora non è finita. Il 3° segnale è dato dalle CITOCHINE. A seconda delle citochine presenti al momento dell’attivazione, i linfociti T si differenziano in cellule con funzioni e caratteristiche distinte. Il Dunque la risposta immunitaria scatenata contro un patogeno è una reazione a catena: l’iniziale difesa fornita dalle cellule dell’immunità innata serve a contenere l’infezione e ad istruire e addestrare le cellule dell’immunità acquisita affinché si sviluppi una reazione mirata alla sola eliminazione dell’agente patogeno, nel tentativo di limitare i danni collaterali ai tessuti sani. Da questa necessità di specificità nasce la vasta gamma di sottopopolazioni linfocitarie con funzioni e specializzazioni distinte. Cosa succede nelle malattie autoimmuni, come la SM? Autoimmune T cell responses in the central nervous system. Goverman J. Nat Rev Immunol. 2009 Jun;9(6):393-407 www.aini.it ART. 3 L’Associazione svolge la propria attività nel settore della ricerca scientifica, della formazione permanente, residenziale ed a distanza, dell’aggiornamento professionale […]: L’AINI promuove l’incontro, lo scambio e la collaborazione scientifica tra ricercatori di diverse discipline quali la neurologia, l’immunologia, la biologia, la farmacologia, la biochimica, la patologia clinica e altre scienze cliniche e di base.