L’ ALOE VERA • Caratteristiche botaniche • Classificazione scientifica • Le specie più conosciute del genere Aloe • L’Agave • Origine della parola “aloe” • Percorso storico • Testimonianze • Superstizioni e credenze • Distribuzione geografica • Coltivazione e cura • Principi attivi • Usi e proprietà • La ricetta di Padre Romano Zago L’ ALOE VERA L'Aloe vera è una piccola pianta succulenta della famiglia delle Aloacee, largamente diffusa in Africa settentrionale e nelle regioni desertiche. L’ ALOE VERA È un'erba perenne, alta sino ad 1mt. Le foglie, disposte a ciuffo, sono semplici, lunghe 40-60 cm, lungamente lanceolate, con apice acuto; presentano cuticola molto spessa e sono carnose a causa degli abbondanti parenchimi acquiferi presenti al loro interno. Presentano spine solo lungo i lati. particolari della foglia habitus L’ ALOE VERA Dall’incisione di una foglia di aloe, si ottiene una sostanza gelatinosa e trasparente dalle molteplici proprietà terapeutiche ALOE VERA • I fiori sono sorretti da uno scapo fiorifero che si innalza dal centro delle foglie, costituito da una infiorescenza a racemo (con asse ingrossato). Sono di colore giallo. • Il frutto è costituito da una capsula loculicida (apertura della capsula in senso longitudinale). infiorescenza fioritura L’AGAVE Spesso l’Aloe viene confusa con l’Agave (famiglia Agavacee, ordine Liliales), pianta originaria delle regioni tropicali e sud-tropicali del continente americano, alla quale somiglia molto, e che è molto diffusa nella regione mediterranea. L’AGAVE L’Agave ha radici lunghe e numerose, fusto breve, con rosetta di foglie carnose dotate di molte fibre. Nelle foglie è quasi sempre presente la spina apicale, a volte le spine compaiono anche lungo i margini. La pianta di Agave, a differenza dell’Aloe, muore dopo la fioritura. Infiorescenza di Agave Breve storia della classificazione dell’ALOE • Nel 1950 furono classificate almeno 350 specie di Aloe; oggi, le oltre 600 varietà di piante del genere Aloe, che appartenevano alla famiglia delle Liliacee, sono state classificate in una famiglia a parte, quella delle Aloaceae. • Va chiarito che in botanica, in genere, si usa chiamare una pianta con la denominazione assegnata dall'ultimo studioso; per fare un esempio, l'Aloe Barbadensis o delle Barbados, di Miller, è il nome attuale dell‘Aloe vera di Linneo e dell‘Aloe Vulgaris di Lamarck. CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA dell’Aloe vera • • • • • • • Regno: Divisione: Classe: Ordine: Famiglia: Genere: Specie: Plantae Magnoliophyta Liliopsida Liliales Aloaceae Aloe vera Sinonimi Aloe perfoliata var. vera Aloe barbadensis Aloe indica Aloe vulgaris Altre specie di ALOE Aloe angelica Aloe barberae Aloe ciliaris Aloe distans Aloe glauca Aloe longistyla Aloe nobilis Aloe pillansii Aloe pratensis Aloe speciosa Aloe tauri Ibridi: Aloe arborescens Aloe brevifolia Aloe comosa Aloe excelsa Aloe humilis Aloe maculata Aloe perryi Aloe plicatilis Aloe ramosissima Aloe squarrosa Aloe variegata Aloe spinosissima Aloe aristata Aloe castanea Aloe dinteri Aloe ferox Aloe khamiensis Aloe mitriformis Aloe pictifolia Aloe polyphylla Aloe saponaria Aloe striata Aloe zebrina Aloe spinossissima : è un ibrido Aloe succotrina LE SPECIE PIU’ CONOSCIUTE ALOE BARBADENSIS • L'Aloe Barbadensis (Aloe vera) può raggiungere un'altezza massima di 60-90 cm, e vive, in genere, cinque anni. Le sue foglie spinose possono raggiungere una lunghezza di 40-50 cm, con una larghezza alla base che varia dai 6 ai 10 cm. Queste foglie, maculate in fase di crescita, assumono un colore verde uniforme allo stato adulto, rivestite da una pellicola protettrice che permette alla pianta di filtrare l'aria e l'acqua. Sotto questa membrana troviamo un primo strato cellulosico che racchiude cristalli di ossalato di calcio e le cellule pericicliche dell'Aloina, l'essudato giallo-rosato con proprietà lassative. Racchiuso in questa triplice protezione vegetale, troviamo il Parenchima, un tessuto incolore costituito dal gel della pianta così tanto ricercato. La qualità di quest'ultimo dipende molto dal tipo di clima e dall'irrigazione. ALOE ARBORESCENS • L'Aloe Arborescens, spesso confusa con l'Aloe Mutabilis, presenta le seguenti caratteristiche: il suo tronco può superare i 2 metri di altezza; le foglie vanno dal colore grigio - verde al verde chiaro e possono arrivare ad una lunghezza di 50, 60 cm. Il suo paese di origine è il Sud Africa. Oggi diffusissima in varie parti del globo, questa specie fiorisce da maggio a luglio e i suoi fiori possono essere gialli, rosa o arancio. Poiché contengono poca acqua, le foglie presentano una quantità maggiore di principi attivi. E’ meno commercializzata perché la sua lavorazione è costosa. ALOE FEROX • L'Aloe Ferox, infine, è molto robusta e la sua altezza varia dai 2 ai 5 metri nelle piante più vecchie. Le sue foglie, molto carnose, hanno una tendenza di colore che va dal verde al grigio - verde, con spine di colore più scuro rispetto alla foglia. Presenta infiorescenze erette, con 5-12 fiori rosa corallo disposti in verticale su un unico stelo; fiorisce da maggio ad agosto (nelle zone più settentrionali, invece, da settembre a novembre). È anch'essa originaria dell'Africa meridionale. E’ ricca di ferro, perciò è indicata per curare le anemie. Qual è l’origine della parola “ALOE” ? • Il termine Aloe ("Allo eh" in arabo, "Halal" in ebraico, "Alo hei" in Cina, Aloe nei paesi occidentali) deriva dalla radice greca "Als" o "Alos", che significa sostanza amara, salata come l'acqua del mare. • “Aloé” in arabo significa “amaro e brillante, trasparente” perché, quando la buccia della foglia viene asportata, il gel che fuoriesce assomiglia a un pezzo di ghiaccio semisciolto. Percorso Storico dell'Aloe dall’antichità …. Definita pianta dell'immortalità dagli antichi Egizi, essa veniva piantata presso l'entrata delle piramidi per indicare il cammino dei Faraoni verso la terra dei morti; era utilizzata come ingrediente nella preparazione di sostanze per l'imbalsamazione (un caso per tutti, il Faraone Ramses II), sia in Egitto sia nell'antica Mesopotamia, ma era coltivata soprattutto ad uso terapeutico. Sempre gli antichi Egizi, inventori del clistere, la utilizzavano come enteroclisma purgante, associandola ad altre erbe. Nel 1° secolo a.C., sia Dioscoride, medico greco al servizio dell'Impero Romano, che Plinio il Vecchio, autore del famoso trattato "Historia Naturalis", descrivevano gli usi terapeutici del succo d'Aloe per curare ferite, disturbi di stomaco, stipsi, punture d'insetto, mal di testa, calvizie, irritazioni della pelle, problemi orali ed altri disagi. La Bibbia fa riferimento più volte a questa pianta; ad esempio nel Vangelo di Giovanni, capitolo 19 verso 39, leggiamo che Nicodemo realizzò una miscela di Mirra ed Aloe per preparare il corpo di Gesù per la sepoltura, e nei Salmi (45:8), le vesti dei Re sono profumate di Mirra e Aloe. Si sa, inoltre, che gli antichi Assiri ingerivano il succo di Sibaru o Siburu (Aloe) per risolvere i disagi dovuti all'indigestione e alla formazione di gas intestinali. Non fu difficile per gli Assiriologi, infatti, identificare l'Aloe, nella decifrazione dei testi cuneiformi, sulle tavolette d'argilla ritrovate durante gli scavi in quella che doveva essere la biblioteca del re Assurbanipal (Dizionario Botanico Assiro di Thompson), laddove si poteva leggere: "Le foglie assomigliano a foderi di coltelli". Nella cultura Maya, l'Hunpeckin-ci (Aloe) era considerato un meraviglioso rimedio per il mal di testa; il succo si preparava in infusione, e veniva bevuto diluito con acqua, mentre le donne Maya strofinavano il gel (dal forte gusto amaro) sui seni per imporre lo svezzamento ai loro bambini. Molto più tardi, anche Cristoforo Colombo, durante il viaggio verso il Nuovo Mondo, annotava nel suo diario: "Todo està bien, hay Aloe a bordo". Percorso Storico dell'Aloe …. ai giorni nostri Ai nostri giorni, dopo essere stata relegata ad un posto di second'ordine, com'è avvenuto per la maggior parte delle piante medicinali a causa di un uso generalizzato dei farmaci moderni, l'Aloe è tornata a far parlare di sé, in particolar modo a partire dal 1851, quando due ricercatori, Smith e Stenhouse isolarono un principio attivo con proprietà lassative che essi chiamarono Aloina. Nel 1935, Creston Collins e suo figlio rivelarono, in un rapporto divenuto poi celebre, il possibile utilizzo dell'Aloe per sopperire agli effetti devastanti delle radiazioni; così, da quel momento, molti scienziati presero in considerazione uno studio più approfondito di questa pianta. Arriviamo alla fine degli anni '50, quando il farmacista texano Bill Coats riuscì a stabilizzare la polpa con un procedimento naturale: si aprirono, in tal modo, le porte alla commercializzazione per uso industriale di prodotti a base d'Aloe. In precedenza i limiti erano posti dal problema dell'ossidazione del succo che non si conservava a lungo, alterandosi rapidamente una volta estratto a freddo dalla pianta. Alcuni ricercatori tentarono di risolvere il problema con l'esposizione del gel ai raggi ultravioletti, ma questo procedimento alterava la sua composizione chimica; si tentò inoltre con la pastorizzazione del gel a temperature superiori ai 60° dopo aver aggiunto perossido d'idrogeno, ma anche questo tentativo fallì. Bill Coats fu il primo a realizzare un procedimento atto a conservare gli enzimi e le vitamine presenti nell'Aloe; tale procedimento consisteva nell'incubazione del gel con aggiunta di vitamina C (acido ascorbico), vitamina E (tocoferolo) e sorbitolo. TESTIMONIANZE STORICHE Vi sono testimonianze delle virtù dell'Aloe presso i Sumeri, i Greci, i Romani e tanti altri popoli, ma è interessante constatare come già dalla definizione che da questi ne è stata data nel corso dei secoli sia implicito l'interesse ed addirittura la venerazione per questa pianta: • "Pianta dell'Immortalità", presso gli Egiziani, e sul "papiro Ebers" del 1550 avanti Cristo c'è uno dei resoconti egizi più dettagliati sull'Aloe. Le regine Nefertiti e Cleopatra usavano l'Aloe per accrescere la loro bellezza e leggiadria. Anche gli Ebrei, dopo anni di schiavitù in Egitto, ne appresero i segreti dai loro padroni, tant'è che il Re Salomone la coltivava per le sue proprietà aromatiche e terapeutiche. • "Pianta Miracolosa", presso i monaci dei conventi che nel medioevo hanno tramandato fino ai nostri giorni il segreto delle proprietà medicinali di questa pianta. • "Magiche Virtù", presso i Sumeri come è riportato con caratteri cuneiformi su una tavaletta di argilla risalente al 2100 avanti, uno dei primi esempi di uso farmacologico dell'Aloe. • "Elisir di Gerusalemme", presso i Templari che formavano una miscela di polpa di Aloe, polpa di Canapa e vino di palma. • "Giglio del Deserto", presso i Tuareg del deserto, gli Arabi, i Beduini. Alessandro Magno conquistò l'isola di Socotra (vicino al corno d'Africa) per assicurarsi una continua fornitura di aloe per curare le ferite dei propri soldati durante le campagne militari. • "Guaritrice Silenziosa", presso gli Indù. • "Rimedio Armonioso", presso i dottori dell'antica Cina. • "Elisir della Longevità", presso i Russi. • "Fontana della Giovinezza", presso gli indiani Seminole della Florida, che credevano nel suo potere di ringiovanimento, ed invano cercata dall'esploratore Ponce de Leon. • Il medico greco Dioscoride (41-68 d.C.), al seguito dell'esercito romano, nel suo "Erbario Greco" descrive dettagliatamente le applicazioni dell'Aloe per la cura di numerosi disturbi interni ed esterni. • Plinio il Vecchio nella sua "Storia Naturale" confermò ed ampliò le affermazioni di Dioscoride. Successivamente, man mano che i centri della civiltà si spostarono verso climi più freddi, l'utilizzo di questa insolita pianta declinò ed i suoi benefici furono dimenticati. • "Pianta del Miracolo" o "Guaritore Naturale", spesso così chiamata da molti, l'Aloe Vera sopravvive dove altre piante appassirebbero o morirebbero e ciò grazie alla capacità delle sue foglie di trattenere l'umidità. • Questa pianta non è una panacea per tutti i mali, ma il suo succo, quando usato fresco direttamente dalla foglia oppure dopo un'opportuna lavorazione e stabilizzazione, possiede eccezionali proprietà terapeutiche, antinfiammatorie e nutritive, sia per gli uomini che per gli animali. Superstizioni e credenze Sicuramente, diverse civiltà e vari popoli attribuirono a questa pianta anche poteri magici ed esoterici: ad esempio, secondo un testo cuneiforme accadico di oltre 4000 anni fa, l'Aloe, posta davanti all'ingresso di molte case, in particolar modo di nuova costruzione, assicurava lunga vita e prosperità ai suoi residenti; ancora oggi, in Egitto, è considerata protettrice e portatrice di felicità se collocata presso le abitazioni. • Anche oggi, si può trovare all'interno dei negozi: qualcuno crede, infatti, che essa protegga il nucleo familiare assorbendo le energie negative portate da alcuni visitatori. • Un fiocco rosso attorno alla pianta, poi, serve ad invocare l'amore, mentre uno verde ad invocare la fortuna. • In alcuni rituali, è ancora utilizzata per il suo "potere energetico". • ATTUALE DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DELL’ALOE • Ben 125 specie sono state catalogate solo nel Sud Africa, mentre le altre sono distribuite in ulteriori zone del continente africano, in Israele, in India, in Pakistan, nel Nepal, in Cina, in Tailandia, in Cambogia, nei Caraibi, in Spagna, a Cuba, nell'America Centrale e del Sud, nell'America del Nord (Texas e Florida) e in Messico. • Il suo habitat è tipico delle zone aride e desertiche e può raggiungere altezze che variano dai pochi centimetri ai venti metri, secondo la specie. COLTIVAZIONE E CURA DELL'ALOE In Italia l’Aloe vera e l’Aloe arborescens si trovano coltivate ed inselvatichite in Sicilia, Sardegna, Malta, Ischia, Elba, Calabria. Se vorrete tenere la vostra Aloe in casa ricordatevi di collocarla in un luogo luminoso. L'Aloe gradisce temperature temperate fra i 19C° ed i 32C°; tollera spesso il freddo, ma non l’umidità; il terreno deve essere ben drenato e in inverno può anche non essere innaffiato. Si consiglia di collocare le piante all'esterno durante la stagione calda e di bagnarle una volta a settimana. Se vorrete nutrire la vostra Aloe vi consigliamo di utilizzare fertilizzanti organici e naturali come cornunghia o sangue di bue in polvere. L’Aloe si moltiplica per talea: si recidono i germogli e si lasciano asciugare per 2-4 giorni, poi si invasano in contenitori con un substrato leggero tenuto ben umido e si espongono alla luce. Tale operazione va fatta d’estate. L’Aloe è soggetta all’attacco di parassiti come la cocciniglia. PRINCIPI ATTIVI DELL’ ALOE La chiave del potere dell'Aloe è costituito principalmente da tre grandi famiglie di principi attivi e nutrimenti: Mucopolissacaridi Antrachinoni Vitamine e Sali minerali I Mucopolissaccaridi (MPS) Sono una tipologia particolare di zuccheri complessi che normalmente si trovano in ogni cellula del nostro corpo; siamo in grado di fabbricarli da soli esclusivamente nei primi 10 anni della nostra vita. Uno dei più importanti mucopolisaccaridi, isolato nella pianta di Aloe, è l'ACEMANNANO, il quale opera interagendo con il sistema immunitario. E' un potente stimolatore di macrofagi (globuli bianchi che distruggono i batteri, le cellule tumorali, ecc.) per produrre agenti immunitari, quali l'interferone e l'interleuchina. Sono contenuti nel gel interno alla foglia. L’Acemannano agisce come: • • • • Agente antinfiammatorio: può ridurre il dolore ed il gonfiore, efficace contro le scottature solari, le piccole ustioni, contro le punture di insetto, contro l'acne. Agente rigenerante: favorisce la rigenerazione delle cellule; potente agente rigenerante per tutti i tipi di ferite. Essendo un naturale antibiotico e antibatterico, l'Aloe è in grado di intervenire su una vasta gamma di infezioni, comprese quelle di origine micotica. Agente idratante e coesivo: è adatto al trattamento delle pelli secche. Agente anti-invecchiamento: L'Aloe ha la capacità di aumentare la produzione di fibroblasti umani 6/8 volte più rapidamente del normale. I fibroblasti sono cellule che si trovano nel derma e sono responsabili della produzione di collagene, una proteina di supporto della pelle che la rende soda ed elastica. L'esposizione al sole e il normale processo di invecchiamento fanno sì che i fibroblasti rallentino la produzione di collagene e le rughe si evidenzino. L'Aloe non soltanto migliora la struttura dei fibroblasti, ma accelera il processo di produzione del collagene producendo un sensibile ringiovanimento della pelle. Gli Antrachinoni Sono composti organici aromatici, che si presentano sotto forma di cristalli di colore giallo. Derivano dall’ossidazione dell’antracene (tipo di carbon fossile) e generalmente vengono usati per la preparazione di coloranti. Quelli presenti nell’Aloe sono l’ALOINA, l’aloemodina, l’acido aloetico, l’acido cinnamico, l’acido crisofanico. Sono localizzati in maniera massiccia nel tronco della pianta, mentre nella foglia si concentrano nello strato cuticolare più esterno. Hanno un'attività lassativa e riparatrice per l'intestino. La maggioranza delle specie ha un contenuto pari al 10-20% di aloina, ma alcuni esemplari raggiungono anche il 30%. In particolare l’Aloe vera può contenerne fino al 57%. ATTENZIONE: una overdose di aloina causa dolori addominali, diarrea sanguinolenta, gastrite emorragica e talvolta nefrite. Gli Antrachinoni L'antracene è un composto idrocarburico policiclico aromatico solido costituito da tre anelli benzenici condensati VITAMINE, SALI ed altri NUTRIENTI dell’ALOE • L’Aloe contiene praticamente tutte le vitamine, in particolare, tra le idrosolubili, ci sono quelle del gruppo B e la vitamina C e, tra quelle liposolubili, la A, la D e la E. • Il contenuto di sali minerali varia a seconda del luogo di coltivazione della pianta. I minerali comuni a tutte le specie sono: ferro, cromo, calcio, fosforo, magnesio, manganese, potassio, rame, sodio, zinco. • Altri nutrienti presenti nell’Aloe sono gli aminoacidi, tra cui anche quelli essenziali; alcuni enzimi, come le lipasi e le proteasi che favoriscono la scissione rispettivamente dei grassi e delle proteine, la carbossipeptidasi, interviene nella digestione di proteine e polipeptidi; le saponine, glicosidi dotati di potere antisettico e antimicrobico; gli steroli, tra cui il lupeolo, con proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche. USI E PROPRIETA’ DELL’ ALOE Ricapitolando, grazie ai suoi principi attivi e ai suoi nutrienti, l’Aloe: • • • • • • • • • Potenzia e riattiva le difese immunitarie Disintossica e depura l'organismo E' un potente antinfiammatorio E' un coagulante e cicatrizzante E' un antibiotico naturale Possiede una grande capacità battericida Rigenera le cellule Idrata i tessuti E' antipiretico, elimina la sensazione di calore nelle piaghe, ulcere ed infiammazioni • E' un eccellente detergente antisettico naturale • • • • • • • • • E' un anestetico, attutisce ogni dolore specialmente quelli muscolari e delle articolazioni ed ha un'azione calmante sui nervi E' un equilibratore intestinale sia in caso di dissenteria che di stitichezza E' un alimento altamente nutritivo perché ricco di nutrimenti fondamentali: proteine, vitamine, amminoacidi, enzimi, carboidrati e sali minerali Contiene anche vitamina B12 utile per chi fa diete vegetariane, notoriamente prive di questa vitamina indispensabile al sistema nervoso centrale Stimola la produzione di endorfine ed esercita un'azione antidolorifica ed analgesica Ha uno spiccato effetto ipoglicemico e contribuisce alla risoluzione di svariate complicanze del diabete stimola la fagocitosi che elimina virus, batteri, tossine, cellule morte e prodotti di scarto stimola il metabolismo e la crescita cellulare, la sintesi proteica e la costruzione dei tessuti ha effetto energetico e rivitalizzante dovuto alla sua capacità di stimolare importanti funzioni fisiologiche. USI E PROPRIETA’ DELL’ ALOE •Il gel di aloe vera è usato nelle bevande analcoliche che sono comunemente note come succo di aloe vera. Si produce normalmente a partire dal gel di aloe vera, mediante diluizione con acqua, mischiando con acido citrico e conservanti. Viene a volte diluito anche con succhi di frutta e/o estratti vegetali. •Ben conosciuto come rimedio domestico è il gel fresco di aloe vera. Per questa ragione, negli Stati Uniti, l’aloe è anche chiamata popolarmente la “pianta delle bruciature” o “pianta di primo soccorso”. Quando il gel è fresco, ha la proprietà di facilitare la cicatrizzazione delle ferite e presenta anche proprietà idratanti ed emollienti. Per uso esterno il gel di aloe vera è largamente conosciuto per le sue proprietà antinfiammatorie, lenitive, calmanti, idratanti, anestetiche, rinfrescanti, cicatrizzanti, antibiotiche. ciò significa che il suo uso è ideale in caso di pelle secca e danneggiata, mani screpolate, irritazioni della pelle e ustioni, scottature solari, punture d’insetto, prurito, abrasioni e dermatiti, lesioni ulcerative, piaghe, pustole della varicella pruriginose, nonché trattamenti pre-solari e doposole. LA RICETTA di Padre Romano Zago • • INGREDIENTI - Mezzo chilo di miele d'api (miele biologico). - 40,50 ml (circa 6 cucchiai) di distillato (Grappa, Cognac, Whisky, ecc.). - 350 grammi di foglie di Aloe Arborescens. • PREPARAZIONE: Togliere le spine dai bordi delle foglie e la polvere depositatasi, utilizzando uno straccio asciutto. Tagliare a pezzi le foglie (senza togliere la buccia) e metterle nel frullatore assieme al miele e al distillato prescelto. Frullare bene e il preparato è pronto per il consumo. Non filtrare, nè cuocere. Il frullato ottenuto deve essere messo in frigorifero in un barattolo scuro, ben chiuso. POSOLOGIA: tre cucchiai al giorno, mezz’ora prima dei pasti fino ad esaurimento del peparato (circa 15 gg.) “Questa ricetta miracolosa è veramente la lunga mano della Provvidenza per le persone senza più speranza” LA RICETTA di Padre Romano Zago Questo è il composto che si ottiene dalla ricetta di Padre Romano Zago Raccolta e preparazione delle foglie di Aloe La pianta di Aloe arborescens deve avere almeno 5 anni di vita; Non deve aver subito concimazione chimica; Le foglie vanno raccolte di notte e pulite con un panno, ma non lavate; Vanno asportate le spine e le eventuali macchie con un coltello. Perché Aloe Arborescens e non Aloe Vera? • • • “L'Aloe Vera e l'Aloe Arborescens, hanno entrambe molte proprietà ma con alcune differenze: la pianta di Aloe Arborescens ha una concentrazione maggiore di principi attivi rispetto alla Vera, essendo molto più povera d'acqua. La molecola attiva dell'Aloe Arborescens è contenuta nella parte periciclica, ovvero quella parte che sta subito sotto la buccia e sopra il gel: quindi utilizzando il solo gel andrebbe completamente perduta, l'Aloe Vera non è altrettanto adatta a questo tipo di preparazione perchè la sua buccia è più irritante per l'apparato gastro-intestinale umano. L’Aloe Arborescens impiega molto più tempo per crescere dell’Aloe Vera, con conseguenti maggiori costi di produzione. Tuttavia la maggiore concentrazione di principi attivi ci porta a scegliere tra le due l'Aloe Arborescens. Perché fresco e senza conservanti? La ricetta originale di Padre Romano Zago prevede che le foglie di Aloe Arborescens devono essere lavorate fresche e conservate solo con l’aggiunta di una piccola quantità di alcool. La funzione dell'alcool in questa ricetta funge sia da conservante, sia da vasodilatatore, che da veicolante per alcune sostanze che altrimenti non sarebbero ugualmente utilizzabili da parte dell'organismo. Una volta aperto il preparato va conservato in frigorifero.