L’ ALOE
VERA
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Caratteristiche botaniche
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Classificazione scientifica
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Le specie più conosciute del genere Aloe
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L’Agave
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Origine della parola “aloe”
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Percorso storico
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Testimonianze
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Superstizioni e credenze
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Distribuzione geografica
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Coltivazione e cura
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Principi attivi
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Usi e proprietà
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La ricetta di Padre Romano Zago
L’ ALOE VERA
L'Aloe vera è una piccola pianta succulenta della famiglia
delle Aloacee, largamente diffusa in Africa settentrionale e nelle
regioni desertiche.
L’ ALOE VERA
È un'erba perenne, alta sino ad 1mt.
Le foglie, disposte a ciuffo, sono semplici, lunghe 40-60 cm,
lungamente lanceolate, con apice acuto; presentano cuticola molto
spessa e sono carnose a causa degli abbondanti parenchimi
acquiferi presenti al loro interno. Presentano spine solo lungo i lati.
particolari della foglia
habitus
L’ ALOE VERA
Dall’incisione di una foglia di aloe, si
ottiene una sostanza gelatinosa e
trasparente dalle molteplici proprietà
terapeutiche
ALOE VERA
• I fiori sono sorretti da uno scapo fiorifero che si innalza dal centro
delle foglie, costituito da una infiorescenza a racemo (con asse
ingrossato). Sono di colore giallo.
• Il frutto è costituito da una capsula loculicida (apertura della
capsula in senso longitudinale).
infiorescenza
fioritura
L’AGAVE
Spesso l’Aloe viene
confusa con l’Agave
(famiglia
Agavacee,
ordine Liliales), pianta
originaria delle regioni
tropicali e sud-tropicali
del
continente
americano, alla quale
somiglia molto, e che
è molto diffusa nella
regione mediterranea.
L’AGAVE
L’Agave ha radici lunghe e
numerose, fusto breve, con
rosetta di foglie carnose dotate di
molte fibre. Nelle foglie è quasi
sempre presente la spina apicale,
a volte le spine compaiono anche
lungo i margini.
La pianta di Agave, a differenza
dell’Aloe,
muore
dopo
la
fioritura.
Infiorescenza di Agave
Breve storia della classificazione dell’ALOE
• Nel 1950 furono classificate almeno 350 specie di Aloe;
oggi, le oltre 600 varietà di piante del genere Aloe, che
appartenevano alla famiglia delle Liliacee, sono state
classificate in una famiglia a parte, quella delle
Aloaceae.
• Va chiarito che in botanica, in genere, si usa chiamare
una pianta con la denominazione assegnata dall'ultimo
studioso; per fare un esempio, l'Aloe Barbadensis o delle
Barbados, di Miller, è il nome attuale dell‘Aloe vera di
Linneo e dell‘Aloe Vulgaris di Lamarck.
CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA
dell’Aloe vera
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Regno:
Divisione:
Classe:
Ordine:
Famiglia:
Genere:
Specie:
Plantae
Magnoliophyta
Liliopsida
Liliales
Aloaceae
Aloe
vera
Sinonimi
Aloe perfoliata var. vera
Aloe barbadensis
Aloe indica
Aloe vulgaris
Altre specie di ALOE
Aloe angelica
Aloe barberae
Aloe ciliaris
Aloe distans
Aloe glauca
Aloe longistyla
Aloe nobilis
Aloe pillansii
Aloe pratensis
Aloe speciosa
Aloe tauri
Ibridi:
Aloe arborescens
Aloe brevifolia
Aloe comosa
Aloe excelsa
Aloe humilis
Aloe maculata
Aloe perryi
Aloe plicatilis
Aloe ramosissima
Aloe squarrosa
Aloe variegata
Aloe spinosissima
Aloe aristata
Aloe castanea
Aloe dinteri
Aloe ferox
Aloe khamiensis
Aloe mitriformis
Aloe pictifolia
Aloe polyphylla
Aloe saponaria
Aloe striata
Aloe zebrina
Aloe spinossissima :
è un ibrido
Aloe succotrina
LE SPECIE PIU’ CONOSCIUTE
ALOE BARBADENSIS
•
L'Aloe Barbadensis (Aloe vera) può raggiungere un'altezza massima di
60-90 cm, e vive, in genere, cinque anni. Le sue foglie spinose possono
raggiungere una lunghezza di 40-50 cm, con una larghezza alla base che
varia dai 6 ai 10 cm. Queste foglie, maculate in fase di crescita, assumono
un colore verde uniforme allo stato adulto, rivestite da una pellicola
protettrice che permette alla pianta di filtrare l'aria e l'acqua. Sotto questa
membrana troviamo un primo strato cellulosico che racchiude cristalli di
ossalato di calcio e le cellule pericicliche dell'Aloina, l'essudato giallo-rosato
con proprietà lassative. Racchiuso in questa triplice protezione vegetale,
troviamo il Parenchima, un tessuto incolore costituito dal gel della pianta
così tanto ricercato. La qualità di quest'ultimo dipende molto dal tipo di clima
e dall'irrigazione.
ALOE ARBORESCENS
•
L'Aloe Arborescens, spesso confusa con l'Aloe Mutabilis, presenta le
seguenti caratteristiche: il suo tronco può superare i 2 metri di altezza; le
foglie vanno dal colore grigio - verde al verde chiaro e possono arrivare ad
una lunghezza di 50, 60 cm. Il suo paese di origine è il Sud Africa. Oggi
diffusissima in varie parti del globo, questa specie fiorisce da maggio a
luglio e i suoi fiori possono essere gialli, rosa o arancio. Poiché contengono
poca acqua, le foglie presentano una quantità maggiore di principi attivi. E’
meno commercializzata perché la sua lavorazione è costosa.
ALOE FEROX
•
L'Aloe Ferox, infine, è molto robusta e la sua altezza varia dai 2 ai 5 metri
nelle piante più vecchie. Le sue foglie, molto carnose, hanno una tendenza
di colore che va dal verde al grigio - verde, con spine di colore più scuro
rispetto alla foglia. Presenta infiorescenze erette, con 5-12 fiori rosa corallo disposti in verticale su un unico stelo; fiorisce da maggio ad agosto
(nelle zone più settentrionali, invece, da settembre a novembre). È
anch'essa originaria dell'Africa meridionale. E’ ricca di ferro, perciò è
indicata per curare le anemie.
Qual è l’origine della parola “ALOE” ?
• Il termine Aloe ("Allo eh" in arabo, "Halal" in
ebraico, "Alo hei" in Cina, Aloe nei paesi
occidentali) deriva dalla radice greca "Als" o
"Alos", che significa sostanza amara, salata
come l'acqua del mare.
• “Aloé” in arabo significa “amaro e brillante,
trasparente” perché, quando la buccia della
foglia viene asportata, il gel che fuoriesce
assomiglia a un pezzo di ghiaccio semisciolto.
Percorso Storico dell'Aloe
dall’antichità ….
Definita pianta dell'immortalità dagli antichi Egizi, essa veniva piantata
presso l'entrata delle piramidi per indicare il cammino dei Faraoni verso la
terra dei morti; era utilizzata come ingrediente nella preparazione di
sostanze per l'imbalsamazione (un caso per tutti, il Faraone Ramses II),
sia in Egitto sia nell'antica Mesopotamia, ma era coltivata soprattutto ad
uso terapeutico. Sempre gli antichi Egizi, inventori del clistere, la
utilizzavano come enteroclisma purgante, associandola ad altre erbe.
Nel 1° secolo a.C., sia Dioscoride, medico greco al servizio dell'Impero
Romano, che Plinio il Vecchio, autore del famoso trattato "Historia
Naturalis", descrivevano gli usi terapeutici del succo d'Aloe per curare
ferite, disturbi di stomaco, stipsi, punture d'insetto, mal di testa, calvizie,
irritazioni
della
pelle,
problemi
orali
ed
altri
disagi.
La Bibbia fa riferimento più volte a questa pianta; ad esempio nel Vangelo
di Giovanni, capitolo 19 verso 39, leggiamo che Nicodemo realizzò una
miscela di Mirra ed Aloe per preparare il corpo di Gesù per la sepoltura, e
nei Salmi (45:8), le vesti dei Re sono profumate di Mirra e Aloe.
Si sa, inoltre, che gli antichi Assiri ingerivano il succo di Sibaru o
Siburu (Aloe) per risolvere i disagi dovuti all'indigestione e alla
formazione di gas intestinali. Non fu difficile per gli Assiriologi, infatti,
identificare l'Aloe, nella decifrazione dei testi cuneiformi, sulle
tavolette d'argilla ritrovate durante gli scavi in quella che doveva
essere la biblioteca del re Assurbanipal (Dizionario Botanico Assiro di
Thompson), laddove si poteva leggere:
"Le foglie assomigliano a foderi di coltelli".
Nella cultura Maya, l'Hunpeckin-ci (Aloe) era considerato un
meraviglioso rimedio per il mal di testa; il succo si preparava in
infusione, e veniva bevuto diluito con acqua, mentre le donne Maya
strofinavano il gel (dal forte gusto amaro) sui seni per imporre lo
svezzamento ai loro bambini.
Molto più tardi, anche Cristoforo Colombo, durante il viaggio verso il
Nuovo Mondo, annotava nel suo diario:
"Todo està bien, hay Aloe a bordo".
Percorso Storico dell'Aloe
…. ai giorni nostri
Ai nostri giorni, dopo essere stata relegata ad un posto di second'ordine,
com'è avvenuto per la maggior parte delle piante medicinali a causa di un
uso generalizzato dei farmaci moderni, l'Aloe è tornata a far parlare di sé, in
particolar modo a partire dal 1851, quando due ricercatori, Smith e
Stenhouse isolarono un principio attivo con proprietà lassative che essi
chiamarono Aloina.
Nel 1935, Creston Collins e suo figlio rivelarono, in un rapporto divenuto poi
celebre, il possibile utilizzo dell'Aloe per sopperire agli effetti devastanti
delle radiazioni; così, da quel momento, molti scienziati presero in
considerazione uno studio più approfondito di questa pianta.
Arriviamo alla fine degli anni '50, quando il farmacista texano Bill Coats
riuscì a stabilizzare la polpa con un procedimento naturale: si aprirono, in
tal modo, le porte alla commercializzazione per uso industriale di prodotti a
base d'Aloe.
In precedenza i limiti erano posti dal problema dell'ossidazione del
succo che non si conservava a lungo, alterandosi rapidamente una volta
estratto a freddo dalla pianta. Alcuni ricercatori tentarono di risolvere il
problema con l'esposizione del gel ai raggi ultravioletti, ma questo
procedimento alterava la sua composizione chimica; si tentò inoltre con
la pastorizzazione del gel a temperature superiori ai 60° dopo aver
aggiunto perossido d'idrogeno, ma anche questo tentativo fallì.
Bill Coats fu il primo a realizzare un procedimento atto a conservare gli
enzimi e le vitamine presenti nell'Aloe; tale procedimento consisteva
nell'incubazione del gel con aggiunta di vitamina C (acido
ascorbico), vitamina E (tocoferolo) e sorbitolo.
TESTIMONIANZE STORICHE
Vi sono testimonianze delle virtù dell'Aloe presso i Sumeri, i
Greci, i Romani e tanti altri popoli, ma è interessante constatare
come già dalla definizione che da questi ne è stata data nel corso
dei secoli sia implicito l'interesse ed addirittura la venerazione per
questa pianta:
• "Pianta dell'Immortalità", presso gli Egiziani, e sul "papiro
Ebers" del 1550 avanti Cristo c'è uno dei resoconti egizi più
dettagliati sull'Aloe. Le regine Nefertiti e Cleopatra usavano l'Aloe
per accrescere la loro bellezza e leggiadria. Anche gli Ebrei,
dopo anni di schiavitù in Egitto, ne appresero i segreti dai loro
padroni, tant'è che il Re Salomone la coltivava per le sue
proprietà aromatiche e terapeutiche.
• "Pianta Miracolosa", presso i monaci dei conventi che nel
medioevo hanno tramandato fino ai nostri giorni il segreto delle
proprietà medicinali di questa pianta.
• "Magiche Virtù", presso i Sumeri come è riportato con caratteri
cuneiformi su una tavaletta di argilla risalente al 2100 avanti, uno
dei primi esempi di uso farmacologico dell'Aloe.
• "Elisir di Gerusalemme", presso i Templari che formavano una
miscela di polpa di Aloe, polpa di Canapa e vino di palma.
• "Giglio del Deserto", presso i Tuareg del deserto, gli Arabi, i
Beduini. Alessandro Magno conquistò l'isola di Socotra (vicino al
corno d'Africa) per assicurarsi una continua fornitura di aloe per
curare le ferite dei propri soldati durante le campagne militari.
• "Guaritrice Silenziosa", presso gli Indù.
• "Rimedio Armonioso", presso i dottori dell'antica Cina.
• "Elisir della Longevità", presso i Russi.
• "Fontana della Giovinezza", presso gli indiani Seminole della
Florida, che credevano nel suo potere di ringiovanimento, ed
invano cercata dall'esploratore Ponce de Leon.
• Il medico greco Dioscoride (41-68 d.C.), al seguito dell'esercito
romano, nel suo "Erbario Greco" descrive dettagliatamente le
applicazioni dell'Aloe per la cura di numerosi disturbi interni ed
esterni.
• Plinio il Vecchio nella sua "Storia Naturale" confermò ed ampliò le
affermazioni di Dioscoride. Successivamente, man mano che i centri
della civiltà si spostarono verso climi più freddi, l'utilizzo di questa
insolita pianta declinò ed i suoi benefici furono dimenticati.
• "Pianta del Miracolo" o "Guaritore Naturale", spesso così
chiamata da molti, l'Aloe Vera sopravvive dove altre piante
appassirebbero o morirebbero e ciò grazie alla capacità delle sue
foglie di trattenere l'umidità.
• Questa pianta non è una panacea per tutti i mali, ma il suo
succo, quando usato fresco direttamente dalla foglia oppure
dopo un'opportuna lavorazione e stabilizzazione, possiede
eccezionali proprietà terapeutiche, antinfiammatorie e nutritive,
sia per gli uomini che per gli animali.
Superstizioni e credenze
Sicuramente, diverse civiltà e vari popoli attribuirono a
questa pianta anche poteri magici ed esoterici: ad esempio,
secondo un testo cuneiforme accadico di oltre 4000 anni fa,
l'Aloe, posta davanti all'ingresso di molte case, in particolar
modo di nuova costruzione, assicurava lunga vita e
prosperità ai suoi residenti; ancora oggi, in Egitto, è
considerata protettrice e portatrice di felicità se collocata
presso le abitazioni.
• Anche oggi, si può trovare all'interno dei negozi: qualcuno
crede, infatti, che essa protegga il nucleo familiare
assorbendo le energie negative portate da alcuni visitatori.
• Un fiocco rosso attorno alla pianta, poi, serve ad invocare
l'amore, mentre uno verde ad invocare la fortuna.
• In alcuni rituali, è ancora utilizzata per il suo "potere
energetico".
•
ATTUALE DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA DELL’ALOE
• Ben 125 specie sono state catalogate solo nel Sud Africa,
mentre le altre sono distribuite in ulteriori zone del
continente africano, in Israele, in India, in Pakistan, nel
Nepal, in Cina, in Tailandia, in Cambogia, nei Caraibi, in
Spagna, a Cuba, nell'America Centrale e del Sud,
nell'America del Nord (Texas e Florida) e in Messico.
•
Il suo habitat è tipico delle zone aride e desertiche e può
raggiungere altezze che variano dai pochi centimetri ai
venti metri, secondo la specie.
COLTIVAZIONE E CURA DELL'ALOE
In Italia l’Aloe vera e l’Aloe arborescens si trovano coltivate ed
inselvatichite in Sicilia, Sardegna, Malta, Ischia, Elba, Calabria.
Se vorrete tenere la vostra Aloe in casa ricordatevi di collocarla in un
luogo luminoso. L'Aloe gradisce temperature temperate fra i 19C° ed i
32C°; tollera spesso il freddo, ma non l’umidità; il terreno deve essere
ben drenato e in inverno può anche non essere innaffiato.
Si consiglia di collocare le piante all'esterno durante la stagione calda e di
bagnarle una volta a settimana.
Se vorrete nutrire la vostra Aloe vi consigliamo di utilizzare fertilizzanti
organici e naturali come cornunghia o sangue di bue in polvere.
L’Aloe si moltiplica per talea: si recidono i germogli e si lasciano asciugare
per 2-4 giorni, poi si invasano in contenitori con un substrato leggero
tenuto ben umido e si espongono alla luce. Tale operazione va fatta
d’estate.
L’Aloe è soggetta all’attacco di parassiti come la cocciniglia.
PRINCIPI ATTIVI DELL’ ALOE
La chiave del potere dell'Aloe è
costituito principalmente da tre
grandi famiglie di principi attivi e
nutrimenti:
 Mucopolissacaridi
 Antrachinoni
 Vitamine e Sali minerali
I Mucopolissaccaridi (MPS)
Sono una tipologia particolare di zuccheri complessi
che normalmente si trovano in ogni cellula del nostro
corpo; siamo in grado di fabbricarli da soli
esclusivamente nei primi 10 anni della nostra vita.
Uno dei più importanti mucopolisaccaridi, isolato nella
pianta di Aloe, è l'ACEMANNANO, il quale opera
interagendo con il sistema immunitario. E' un potente
stimolatore di macrofagi (globuli bianchi che
distruggono i batteri, le cellule tumorali, ecc.) per
produrre agenti immunitari, quali l'interferone e
l'interleuchina.
Sono contenuti nel gel interno alla foglia.
L’Acemannano agisce come:
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Agente antinfiammatorio: può ridurre il dolore ed il gonfiore, efficace
contro le scottature solari, le piccole ustioni, contro le punture di insetto,
contro l'acne.
Agente rigenerante: favorisce la rigenerazione delle cellule; potente
agente rigenerante per tutti i tipi di ferite. Essendo un naturale antibiotico e
antibatterico, l'Aloe è in grado di intervenire su una vasta gamma di
infezioni, comprese quelle di origine micotica.
Agente idratante e coesivo: è adatto al trattamento delle pelli secche.
Agente anti-invecchiamento: L'Aloe ha la capacità di aumentare la
produzione di fibroblasti umani 6/8 volte più rapidamente del normale. I
fibroblasti sono cellule che si trovano nel derma e sono responsabili della
produzione di collagene, una proteina di supporto della pelle che la rende
soda ed elastica. L'esposizione al sole e il normale processo di
invecchiamento fanno sì che i fibroblasti rallentino la produzione di
collagene e le rughe si evidenzino. L'Aloe non soltanto migliora la struttura
dei fibroblasti, ma accelera il processo di produzione del collagene
producendo un sensibile ringiovanimento della pelle.
Gli Antrachinoni
Sono composti organici aromatici, che si presentano sotto forma di
cristalli di colore giallo. Derivano dall’ossidazione dell’antracene (tipo
di carbon fossile) e generalmente vengono usati per la preparazione
di coloranti.
Quelli presenti nell’Aloe sono l’ALOINA, l’aloemodina, l’acido
aloetico, l’acido cinnamico, l’acido crisofanico.
Sono localizzati in maniera massiccia nel tronco della pianta, mentre
nella foglia si concentrano nello strato cuticolare più esterno.
Hanno un'attività lassativa e riparatrice per l'intestino.
La maggioranza delle specie ha un contenuto pari al 10-20% di
aloina, ma alcuni esemplari raggiungono anche il 30%. In particolare
l’Aloe vera può contenerne fino al 57%.
ATTENZIONE: una overdose di aloina causa dolori addominali,
diarrea sanguinolenta, gastrite emorragica e talvolta nefrite.
Gli Antrachinoni
L'antracene è un
composto idrocarburico
policiclico aromatico
solido costituito da tre
anelli benzenici
condensati
VITAMINE, SALI ed altri NUTRIENTI
dell’ALOE
• L’Aloe contiene praticamente tutte le vitamine, in particolare, tra le
idrosolubili, ci sono quelle del gruppo B e la vitamina C e, tra
quelle liposolubili, la A, la D e la E.
• Il contenuto di sali minerali varia a seconda del luogo di coltivazione
della pianta. I minerali comuni a tutte le specie sono: ferro, cromo,
calcio, fosforo, magnesio, manganese, potassio, rame, sodio,
zinco.
• Altri nutrienti presenti nell’Aloe sono gli aminoacidi, tra cui anche
quelli essenziali; alcuni enzimi, come le lipasi e le proteasi che
favoriscono la scissione rispettivamente dei grassi e delle proteine,
la carbossipeptidasi, interviene nella digestione di proteine e
polipeptidi; le saponine, glicosidi dotati di potere antisettico e
antimicrobico; gli steroli, tra cui il lupeolo, con proprietà
antinfiammatorie e antidolorifiche.
USI E PROPRIETA’ DELL’ ALOE
Ricapitolando, grazie ai suoi principi attivi e ai
suoi nutrienti, l’Aloe:
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Potenzia e riattiva le difese immunitarie
Disintossica e depura l'organismo
E' un potente antinfiammatorio
E' un coagulante e cicatrizzante
E' un antibiotico naturale
Possiede una grande capacità battericida
Rigenera le cellule
Idrata i tessuti
E' antipiretico, elimina la sensazione di calore nelle piaghe, ulcere
ed infiammazioni
• E' un eccellente detergente antisettico naturale
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E' un anestetico, attutisce ogni dolore specialmente quelli muscolari e delle
articolazioni ed ha un'azione calmante sui nervi
E' un equilibratore intestinale sia in caso di dissenteria che di stitichezza
E' un alimento altamente nutritivo perché ricco di nutrimenti fondamentali:
proteine, vitamine, amminoacidi, enzimi, carboidrati e sali minerali
Contiene anche vitamina B12 utile per chi fa diete vegetariane,
notoriamente prive di questa vitamina indispensabile al sistema nervoso
centrale
Stimola la produzione di endorfine ed esercita un'azione antidolorifica ed
analgesica
Ha uno spiccato effetto ipoglicemico e contribuisce alla risoluzione di
svariate complicanze del diabete
stimola la fagocitosi che elimina virus, batteri, tossine, cellule morte e
prodotti di scarto
stimola il metabolismo e la crescita cellulare, la sintesi proteica e la
costruzione dei tessuti
ha effetto energetico e rivitalizzante dovuto alla sua capacità di stimolare
importanti funzioni fisiologiche.
USI E PROPRIETA’ DELL’ ALOE
•Il gel di aloe vera è usato nelle bevande analcoliche che sono
comunemente note come succo di aloe vera. Si produce normalmente
a partire dal gel di aloe vera, mediante diluizione con acqua,
mischiando con acido citrico e conservanti. Viene a volte diluito anche
con succhi di frutta e/o estratti vegetali.
•Ben conosciuto come rimedio domestico è il gel fresco di aloe vera.
Per questa ragione, negli Stati Uniti, l’aloe è anche chiamata
popolarmente la “pianta delle bruciature” o “pianta di primo soccorso”.
Quando il gel è fresco, ha la proprietà di facilitare la cicatrizzazione
delle ferite e presenta anche proprietà idratanti ed emollienti.
Per uso esterno il gel di aloe vera è largamente conosciuto per le sue
proprietà antinfiammatorie, lenitive, calmanti, idratanti, anestetiche,
rinfrescanti, cicatrizzanti, antibiotiche.
ciò significa che il suo uso è ideale in caso di pelle secca e danneggiata,
mani screpolate, irritazioni della pelle e ustioni, scottature solari, punture
d’insetto, prurito, abrasioni e dermatiti, lesioni ulcerative, piaghe, pustole
della varicella pruriginose, nonché trattamenti pre-solari e doposole.
LA RICETTA di Padre Romano Zago
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INGREDIENTI
- Mezzo chilo di miele d'api (miele biologico).
- 40,50 ml (circa 6 cucchiai) di distillato
(Grappa,
Cognac,
Whisky,
ecc.).
- 350 grammi di foglie di Aloe Arborescens.
• PREPARAZIONE:
Togliere le spine dai bordi delle foglie e la
polvere depositatasi, utilizzando uno straccio
asciutto. Tagliare a pezzi le foglie (senza
togliere la buccia) e metterle nel frullatore
assieme al miele e al distillato prescelto.
Frullare bene e il preparato è pronto per il
consumo. Non filtrare, nè cuocere. Il frullato
ottenuto deve essere messo in frigorifero in un
barattolo scuro, ben chiuso.
POSOLOGIA: tre cucchiai al giorno, mezz’ora
prima dei pasti fino ad esaurimento del
peparato (circa 15 gg.)
“Questa ricetta miracolosa è
veramente la lunga mano
della Provvidenza per le
persone senza più speranza”
LA RICETTA di Padre Romano Zago
Questo è il composto che si ottiene dalla ricetta di Padre Romano Zago
Raccolta e preparazione
delle foglie di Aloe
La pianta di Aloe
arborescens deve avere
almeno 5 anni di vita;
Non deve aver subito
concimazione chimica;
Le foglie vanno raccolte di
notte e pulite con un
panno, ma non lavate;
Vanno asportate le spine
e le eventuali macchie con
un coltello.
Perché Aloe Arborescens
e non Aloe Vera?
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“L'Aloe Vera e l'Aloe Arborescens, hanno entrambe molte proprietà ma con
alcune differenze: la pianta di Aloe Arborescens ha una concentrazione
maggiore di principi attivi rispetto alla Vera, essendo molto più povera
d'acqua. La molecola attiva dell'Aloe Arborescens è contenuta nella parte
periciclica, ovvero quella parte che sta subito sotto la buccia e sopra il gel:
quindi utilizzando il solo gel andrebbe completamente perduta, l'Aloe Vera non
è altrettanto adatta a questo tipo di preparazione perchè la sua buccia è più
irritante per l'apparato gastro-intestinale umano.
L’Aloe Arborescens impiega molto più tempo per crescere dell’Aloe Vera, con
conseguenti maggiori costi di produzione. Tuttavia la maggiore
concentrazione di principi attivi ci porta a scegliere tra le due l'Aloe
Arborescens.
Perché fresco e senza conservanti?
La ricetta originale di Padre Romano Zago prevede che le foglie di Aloe
Arborescens devono essere lavorate fresche e conservate solo con l’aggiunta
di una piccola quantità di alcool. La funzione dell'alcool in questa ricetta
funge sia da conservante, sia da vasodilatatore, che da veicolante per
alcune sostanze che altrimenti non sarebbero ugualmente utilizzabili da
parte dell'organismo. Una volta aperto il preparato va conservato in
frigorifero.