I movimenti del mare
L'acqua dei mari è sempre in movimento. I vari movimenti si chiamano: onde, maree, correnti.
Le onde
Le onde sono provocate dal vento che dà una spinta sulla superficie del mare facendo sì che l'acqua inizi a oscillare.
L'oscillazione si propaga mentre l'acqua rimane sul posto senza muoversi. Le particelle dell'acqua girano ritornando sempre al punto di partenza, il movimento
è trasmesso di particella in particella. Questo moto ondoso si placa a mano a mano che si va in profondità fino a cessare del tutto.
I sottomarini, quando s’immergono, non risentono degli effetti del moto ondoso. Questo movimento favorisce l'ossigenazione delle acque e quindi "aiuta" la
vita nel mare.
Il ritmare ipnotico del mare in movimento, il cullante ritmo del flusso apparente dell'acqua, a volte placido, a volte talmente intenso da formare veri e propri
muri d'acqua è dovuto all'azione del vento.
Il vento spinge sulla superficie creando un movimento ondulatorio, in realtà l'acqua non si sposta, come possiamo notare se facciamo un semplice esperimento:
se noi provochiamo un movimento che simuli l'onda nell'acqua della bacinella su cui galleggia un tappo, esso rimane fermo al suo posto.
Tutti noi vediamo da terra il movimento rotatorio dell'acqua che giunge sino a riva. Ciò che a noi è dato di osservare non è più un'onda bensì un frangente, in
realtà si tratta dell'onda che ad un certo punto diventa talmente ripida da non riuscire a stare in piedi e quindi la cresta (il punto più alto) precipita dando
origine al movimento.
Occorre dire che il meccanismo delle onde non è del tutto spiegato, una volte innescate dal vento con l'increspatura dell'acqua e il conseguente movimento
ondulatorio, si chiamano onde vive, le onde vive si spostano poi per inerzia dal punto in cui sono nate diventando onde morte, man mano che si allontanano da
quel punto, perdono anche d'intensità. E' capitato a tutti di osservare che il moto ondoso continua anche dopo che il vento è cessato.
Le onde che cavalcano i surfisti, anche se così intense e spaventose non sono onde vive ma onde morte che si frangono sulla spiaggia.
In un'onda si possono riconoscere:
La lunghezza d'onda, distanza esistente fra due creste o due cavi successivi
L’altezza dell'onda, dislivello esistente fra la sommità di una cresta e il fondo del cavo;
Il periodo dell'onda, tempo che intercorre tra il passaggio in uno stesso punto di due creste o due cavi successivi;
La profondità dell'onda, punto più basso al di sotto della superficie nel quale si avverte il movimento dell'acqua
In mare aperto, dove non si avverte l'influenza dei fondali, il moto si propaga verso il basso per attrito fra le singole particelle, che compiono orbite circolari
"impilate" sulla stessa verticale, con diametro sempre più ridotto scendendo in profondità, fino all'estinzione. Le onde non comportano lo spostamento di
masse d'acqua, poiché le particelle, nel loro moto circolare, tornano periodicamente al punto di partenza (onde di oscillazione).
Tipi d'onda
onde morte, o lunghe, che si propagano in assenza di vento. La loro origine può essere lontanissima. Fra le più note ricordiamo quelle che provengono dai
mari antartici e che, per effetto della rotazione terrestre, investono le coste occidentali dei continenti nell'emisfero australe fin dentro le zone di calma
equatoriale;
Onde di tempesta, sollevate dagli uragani e dai cicloni dotate di alta energia, assumono direzioni molto variabili in rapporto all'irregolarità del vento. Possono
avere effetti distruttivi sia sulle coste, sia sulle navi in mare aperto;
Lo tsunami: si tratta di onde atipiche, altissime, provocate da un maremoto che scuote il fondale e trasmette l'energia all'acqua soprastante: queste onde
investono la costa con grande violenza, dovuta sia alla massa dell'acqua coinvolta, sia alla velocità del movimento.
Da questo fatto e dalla loro scarsa prevedibilità, deriva la grande capacità distruttiva degli tsunami, particolarmente temuti lungo i litorali a forte rischio
sismico.
Durante la giornata possiamo osservare anche un altro movimento marino, la marea. La marea è un abbassamento o un innalzamento del livello del mare.
La causa di questo movimento è l'attrazione che la Luna e il Sole esercitano sull'insieme delle acque presenti sulla Terra.
Le maree possono abbassarsi o innalzarsi di poco come nel Mediterraneo, oppure si possono creare delle alte o basse maree veramente enormi e lunghissime.
Le maree sono innalzamenti e abbassamenti (flussi e riflussi) delle acque, dovuti all'attrazione esercitata dalla Luna e dal Sole sulle masse oceaniche.
Agli effetti delle maree l'attrazione lunare è molto superiore (poco più del doppio) a quella solare, in quanto, pur essendo la massa del Sole maggiore di quella
della Luna, questa si trova molto più vicina alla Terra.
Quando la Terra, la Luna e il Sole sono allineati, ovvero durante le fasi di plenilunio e di novilunio, le forze di attrazione si sommano e producono maree vive,
particolarmente accentuate.
Al contrario, quando la Terra, la Luna e il Sole sono disposti secondo i vertici di un triangolo rettangolo, ovvero durante le fasi di quadratura, si verificano le
minime oscillazioni mareali, dette maree morte.
Le ampiezze di marea sono molto variabili in relazione alle dimensioni e alla morfologia dei bacini oceanici: in talune zone, specialmente dove esistono golfi
molto lunghi e stretti, si verificano maree con un'ampiezza superiore ai 10 m (ad esempio in Canada).
La Luna é responsabile insieme al Sole delle maree: consistono in periodici abbassamenti, bassa marea, e innalzamenti, alta marea, del livello del mare. Questo
e dovuto alla forza di attrazione della Luna e del Sole sulle acque e la spiegazione é abbastanza complessa.
Nel corso di una giornata ci sono periodi di maree: 2 basse maree e 2 alte maree.
Questo fenomeno viene intensificato o attenuato a seconda della presenza o meno della marea per azione del Sole.
Se il Sole e la Luna sono nella stessa parte rispetto alla terra e le loro azioni si sommano, si hanno maree di massima ampiezza, maree vive o sizigiali; se il sole e
la luna si trovano in quadratura le loro azioni si contrastano e si formano maree più deboli, maree morte o di quadratura. Vi sono elevate differenze tra alta e
bassa marea nei mari aperti e quindi non è il caso del mar Mediterraneo. Il record del massimo dislivello di marea è nella baia di Foundy sull’ oceano Atlantico
Anche le correnti marine sono un altro movimento del mare, ma difficilmente ce ne rendiamo conto. Esse vanno sempre nella solita direzione e possono essere
calde o fredde, come dei veri fiumi che non si mescolano mai con l'acqua del mare. Oltre a calde e fredde le correnti possono anche essere profonde o
superficiali e inoltre influiscono sulla temperatura delle regioni che costeggiano.
Le correnti marine sono grandi masse d'acqua animate da un lento moto continuo e generate da diversi fattori; primo fra questi è la tendenza delle acque a
ristabilire l'equilibrio idrostatico turbato dalla diversità di riscaldamento solare alle varie latitudini, che ne modifica la temperatura, la salinità e quindi la
densità.
Altro fattore primario per l'azione di trascinamento delle correnti è la rotazione della Terra, che determina i sensi di circolazione delle masse acquee.
La circolazione è simmetrica nei due emisferi: dall'equatore si muovono due correnti calde, equatoriale nord e sud, dirette da Est verso Ovest e sospinte dagli
alisei, le quali incontrando le coste dei continenti si flettono verso le latitudini superiori lambendole e cedendo loro man mano grandi quantità di calore che ne
influenzano benevolmente il clima.
Le loro acque progressivamente si mescolano alle masse fredde e per compensazione ritornano verso l'equatore (correnti di ritorno), lambendo altre coste
continentali e influenzandone il clima con abbassamento della temperatura media.