L`equilibrio nei mercati concorrenziali

L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• L’equilibrio di breve periodo nel mercato dei pomodori
• La combinazione prezzo- quantità di equilibrio è quella
corrispondente al punto in cui si intersecano la curva di domanda e la
curva di offerta nel grafico B.
• In corrispondenza del prezzo di equilibrio p_1, la quantità domandata
nel mercato coincide con la quantità offerta complessivamente sul
mercato, ed entrambe sono pari a x_1.
• Ciascun produttore si trova di fronte a una curva di domanda
dell’impresa, che è perfettamente elastica in corrispondenza deòl
prezzo p_1, tale curva è denominata d_SR nel grafico A.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Ora che abbiamo la curva di domanda e la curva di offerta di mercato,
possiamo vedere come il prezzo di mercato stabilisce l’equilibrio tra queste
due forze.
• Poiché tutti gli operatori presenti nel mercato non fanno il prezzo, un
mercato concorrenziale è in equilibrio quando:
• (1) i compratori acquistano la quantità di prodotto che ritengono ottimale,
dato il prezzo corrente
• (2) i venditori producono la quantità per loro ottimale, dato il prezzo
corrente;
• (3) i venditori sono disposti a produrre la quantità che i compratori
desiderano acquistare e i compratori sono disposti ad acquistare la
quantità che i venditori decidono di produrre.
L’equilibrio nel mercato concorrenziale
• Il prezzo di equilibrio è quello in corrispondenza del quale la curva di
offerta e la curva di domanda si intersecano: p_1 nel grafico B della
figura 11.2.
• In corrispondenza di questo prezzo, la quantità domandata è uguale
alla quantità offerta ed entrambe sono pari a x_1.
• Tutti i compratori che desiderano acquistare a questo prezzo possono
farlo e, a questo prezzo, tutti i produttori riescono a vendere la
quantità che hanno del prodotto.
• Di conseguenza non c’è nessuna forza che spinga il prezzo ad
aumentare o a diminuire.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Il punto di vista del singolo venditore
• Abbiamo definito l’equilibrio in un mercato concorrenziale in termini
di domanda di mercato e di offerta, ma vale la pena di considerare
anche il punto di vista di ogni singolo venditore.
• Il singolo produttore prende le sue decisioni tenendo conto della
curva di domanda dell’impresa.
• Poiché abbiamo ipotizzato che i venditori non facciano il prezzo , la
curva di domanda dell’impresa è d_SR nel grafico A della figura 11.2.
• Come abbiamo visto (Capitolo 10) ,questa è anche la curva del ricavo
marginale per il singolo produttore.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Sappiamo che, nel caso dell’impresa decida di produrre, venderà i
beni prodotti al prezzo di mercato (venderli a un prezzo più basso non
avrebbe senso e venderli ad un prezzo più alto sarebbe impossibile).
• Il volume di produzione di equilibrio per la singola impresa è quello in
corrispondenza del quale la sua curva di offerta interseca la sua curva
di domanda, x_1 nel grafico A della figura 11.2.
• La figura 11.3 spiega come, dalla rappresentazione del
comportamento dei singoli operatori (famiglie e imprese), si passi a
delineare il funzionamento del mercato per poi tornare di nuovo ai
singoli.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
11.3
Si costituiscono le curve di offerta delle
singole imprese
Si sommano le curve di offerta individuali
per ricavare la curva di offerta di mercato
Si costituiscono le curve di domanda delle singole
imprese
Si sommano le curve di domanda individuali
per ricavare la curva di domanda di mercato
Si determinano il prezzo e la quantità di equilibrio in corrispondenza dell’intersezione tra la curva di
domanda e la curva di offerta di mercato
Una volta trovato il prezzo di equilibrio, si
usano le curve di offerta individuali per
determinare la quantità prodotta da
ciascuna impresa
Una volta trovato il prezzo di equilibrio, si usano le curve
di domanda individuali per determinare la quantità
domandata di ciascuna famiglia.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Il ruolo del prezzo
• Affinché ci sia equilibrio è necessario che i programmi di produzione dei
venditori concordino con i programmi di consumo degli acquirenti; ma chi
o che cosa garantisce che ciò avvenga ?
• In un sistema concorrenziale non esistono persone a cui è esplicitamente
affidato l’incarico di far coincidere la quantità offerta con la quantità
domandata; questo compito fondamentale è svolto dalle forze di mercato.
• Raggiungere l’equilibrio interno di un mercato sembrerebbe una cosa
estremamente difficile: le possibilità di scelta di un operatore dipendono
dalle decisioni assunte da tutti gli altri operatori presenti nel mercato.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
Come si può pensare, per esempio, che un produttore di pomodori
riesca a conoscere le intenzioni di tutti gli altri agricoltori e di tutte le
imprese che producono conserve in scatola ?
La cosa straordinaria che abbiamo appena dimostrato è che, in un
mercato perfettamente concorrenziale, i singoli operatori non hanno
alcun bisogno di raccogliere tutte queste informazioni.
Un compratore, nel momento in cui deve decidere che quantità
acquistare, non ha bisogno di essere informato sulla tecnologia di
produzione, sui prezzi degli input o sul numero di venditori nel
mercato; è sufficiente che conosca il prezzo del bene.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Analogamente, un venditore non è tenuto a conoscere le preferenze
dei consumatori o il loro reddito; tutto ciò che gli serve sapere è che il
prezzo di mercato del suo prodotto.
• Dal punto di vista di ogni singolo acquirente o venditore, il prezzo è in
grado di sintetizzare l’intera situazione di mercato.
IL MODELLO DI EQUILIBRIO
Dunque il modello di determinazione dell’equilibrio si basa
sull’individuazione del prezzo di mercato, che scaturisce
dall’interazione tra produttori e consumatori.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Una sintesi di questo modello è rappresentato nella figura 11.3, che- come dettodescrive quattro fasi: dalla rappresentazione del comportamento dei singoli
operatori (famiglie e imprese) si passa a rappresentare il funzionamento del
mercato per poi tornare di nuovo ai singoli.
• 1. Si ricavano le curve di domanda e di offerta individuali. Sulla base dei dati
relativi alle preferenze, ai redditi e ai costi, si costruiscono le curve di domanda e
di offerta dei singoli operatori.
• 2. Si sommano le curve individuali per ottenere le curve di mercato. Le curve di
domanda e di offerta dei singoli operatori, così come sono, non bastano per
individuare la situazione in equilibrio.
• Bisogna trovare il prezzo di equilibrio e per farlo occorrono le curve di domanda e
di offerta del mercato. Una volta che sono state costruite le curve individuali, si
sommano orizzontalmente per ottenere le curve di mercato. Nel breve periodo il
numero dei venditori è fisso.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• 3. SI trovano il prezzo e la quantità di equilibrio.
• Date le curve di offerta e di domanda di mercato, si trova il loro punto
di intersezione per determinare il prezzo di equilibrio e la quantità
complessivamente scambiata sul mercato.
• 4. Si determinano i livelli di produzione e di consumo individuali.
• Dopo aver trovato il prezzo di equilibrio si considerano di nuovo le
curve di offerta individuali, per determinare la quantità offerta dai
singoli in corrispondenza di quel prezzo; si considerano di nuovo le
curve di domanda individuali, per determinare la quantità domandata
dai singoli, dato il prezzo di mercato.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• 4. Si determinano i livelli di produzione e di consumo individuali
• Dopo aver trovato il prezzo di equilibrio, si considerano di nuovo le curve di
offerta individuali, per determinare le quantità offerta dai singoli in
corrispondenza del prezzo; si considerano di nuovo le curve individuali per
determinare la quantità domandata dai singoli, dato il prezzo di mercato.
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L’EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO PERIODO
Dato un periodo di tempo sufficientemente lungo, nuovi venditori possono
entrare nel mercato e alcuni di quelli che già vi operavano possono uscirne.
Di conseguenza, può darsi che, per uno stesso mercato, la situazione di
equilibrio di lungo periodo sia molto diversa da quella di breve periodo.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
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• L’OFFERTA DI MERCATO
La curva di offerta del mercato si ottiene sommando le curva di offerta dei
singoli venditori.
Quando c’è la libertà di entrata, come nel caso dei mercato perfettamente
concorrenziali, non è così facile ricavare la curva di offerta di mercato del
lungo periodo.
Il numero dei produttori presenti in un’industria dipende dalle decisioni
che i produttori stessi prendono, tenendo conto del prezzo di mercato.
In particolare, nel lungo periodo un’impresa ha la possibilità di procurarsi
tutti gli input (stabilimenti, macchinari, lavoratori) necessari per entrate in
un’industria.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Analogamente, le imprese che subiscono perdite possono cessare
definitivamente l’attività e uscire dal mercato.
• Per calcolare la quantità complessivamente offerta sul mercato in
corrispondenza di un dato prezzo, dobbiamo conoscere sia il numero
di imprese che decidono di operare nel mercato a quel prezzo sia la
quantità offerta da ogni singola impresa.
• Per costruire la curva di offerta di mercato nel lungo periodo,
cominciamo con l’esaminare le decisioni di un singolo venditore.
Supponiamo che il numero di potenziali produttori sia praticamente
illimitato e che tutti siano in grado di utilizzare la stessa tecnologia.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Ipotizziamo inoltre che i prezzi dei fattori rimangano invariati,
qualunque sia il numero delle imprese che entrano nell’industria.
• In altre parole, esiste un numero enorme di potenziali produttori e,
per tutti, le curve di costo di lungo periodo sono quelle rappresentate
nella figura 11.4.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
Figura 11.4
MC_Sr
€
p_1
p_3
p*
AC_SR
A
D_LR
p_2
X*
X_1
TONNELLATE
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
Figura
11.4b il
mercato
E_LR
S_LR
P*
D_LR
X_LR
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
Si noti che il valore minimo del costo medio rappresentato nella figura
è p*e, come sempre, la curva del costo marginale interseca quella del
costo medio nel suo punto di minimo.
Partiamo dal prezzo P_1 nel grafico A della figura 11.4; un’impresa già
presente nel mercato produrrebbe x_1 tonnellate di pomodori.
Poiché il prezzo è superiore al costo medio in corrispondenza di questo
volume di produzione, l’impresa otterrebbe un profitto economico
rappresentato dalla superficie indicata con la lettera A.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Con un prezzo di mercato pari a P_1, nuove imprese verranno attratte
verso l’industria dalla prospettiva di ottenere un profitto economico.
• Per ogni nuova impresa che entrerà nel mercato, l’offerta totale aumenterà
in misura pari a x_1.
• Possiamo immaginare questo evento come uno spostamento verso destra
della curva di S_SR del grafico B della Figura 11.2, fatto che
determinerebbe una riduzione del prezzo di equilibrio del mercato.
• Poiché il flusso di nuove imprese verso l’industria continuerà fintanto che il
prezzo resterà superiore a p* (cioè finché c’è prospettiva di profitto
economico positivo), possiamo approssimare una conclusione: l’offerta di
mercato di lungo periodo è illimitata per qualunque prezzo superiore al
valore minimo del costo medio di lungo periodo.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• E’ chiaro che la quantità offerta sul mercato non può essere
letteralmente illimitata, se non altro perché le risorse disponibili sono
limitate.
• Realisticamente, se esiste libertà d’entrata e il prezzo di mercato è
superiore al costo medio minimo, le prospettive di profitto attirano un
numero crescente di nuove imprese verso l’industria e la quantità
offerta complessivamente sul mercato aumenta sempre di più.
• Che aspetto avrebbe la curva di offerta di mercato di lungo periodo se
il prezzo fosse inferiore a p* ?
• Tornando nuovamente al grafico A della figura 11.4 supponiamo che il
prezzo sia p_2.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Di conseguenza, alle imprese che già si trovano nell’industria
conviene cessare l’attività piuttosto che produrre e alle imprese che
non appartengono all’industria conviene rimanere fuori.
• Se la quantità offerta da ciascuna impresa nel lungo periodo è pari a
zero, ovviamente anche l’offerta di mercato sarà pari a zero.
• Supponiamo, infine, che il prezzo di mercato sia esattamente pari a
p*.
• Come risulta dalla Figura 11.4, dato questo prezzo, un’impresa che
già si trova nel mercato massimizza il suo profitto producendo x*
tonnellate di pomodori, perché questa è la quantità in corrispondenza
della quale il costo marginale coincide con il ricavo marginale.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Data questa combinazione prezzo-quantità prodotta, il ricavo medio è
uguale al costo medio, per cui l’impresa non ottiene un profitto
economico.
• Stando così le cose, per un’impresa è indifferente essere nel mercato
o esserne fuori.
• Quindi potrebbe esserci un numero qualunque di imprese disposte a
entrare nel mercato e offrire x* tonnellate di pomodori ciascuna.
• Ne consegue che complessivamente i produttori sono disposti ad
offrire qualunque quantità se il prezzo di mercato è p*, se coincide
cioè con il valore minimo del costo medio di lungo periodo.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Traendo le conclusioni di quanto finora detto, vediamo che la curva di offerta di
mercato di lungo periodo è una retta parallela all’asse orizzontale, avente come
intercetta verticale il prezzo corrispondente al valore minimo del costo medio di
lungo periodo.
• Tale curva è denominata S_LR nel grafico B della figura 11.4.
• Lungo questa curva, ogni impresa operante nel mercato produce x* tonnellate di
pomodori (come indicato nel grafico A) e le variazioni dell’offerta totale sono
dovute esclusivamente all’ingresso di nuove imprese o all’uscita di imprese dal
mercato.
• La produzione complessivamente è pari a X_LR (come indicato nel grafico B).
• Si noti che il costo medio di produzione è p*, indipendentemente dalla quantità
offerta nel lungo periodo, siamo quindi di fronte ad un’industria a costi costante.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
LA DOMANDA DI MERCATO
Dopo aver esaminato la curva di offerta del mercato di lungo periodo,
passiamo a considerare il lato della domanda.
Quando il prodotto offerto sul mercato viene acquistato dalle famiglie,
l’unica differenza tra breve e lungo periodo risiede nel fatto che nel
lungo periodo gli acquirenti hanno maggiore possibilità di sostituire un
bene con un altro.
Di conseguenza, come si è detto (capitolo 3), è probabile che la
domanda di mercato sia più elastica nel lungo periodo.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Il fatto che nel lungo periodo ci siano maggiori opportunità di effettuare
sostituzioni entra in gioco anche nei mercati dei fattori.
• Per quanto riguarda il mercato dei pomodori, per esempio, è probabile che
la curva di domanda di lungo periodo sia più elastica, perché le imprese
produttrici di conserve possono decidere di diversificare la produzione con
altri ortaggi.
• Inoltre, poiché la domanda di un fattore dipende dalla domadna del bene
prodotto dell’impresa che lo acquista, dobbiamo tenere conto anche degli
effetti del tempo sulla domanda di questo bene.
• E prevedibile che la domanda del bene prodotto dall’impresa (conserva dei
pomodori) sia più elastica nel lungo periodo e ciò contribuisce a far sì che
anche la domanda del fattore ( pomodori) sia tanto più elastica quanto più
lungo è l’intervallo di tempo considerato.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Esiste un’ulteriore complicazione: poiché nei mercati dei fattori gli
acquirenti sono imprese, il loro numero dipende dalla situazione di
equilibrio che viene a crearsi nel mercato.
• Nel lungo periodo è probabile che un aumento del prezzo dei pomodori
induca alcune imprese che producono conserve ad abbandonare il
mercato e ciò provocherà un’ulteriore diminuzione della domanda di
pomodori.
• In sintesi, sia per quanto concerne le famiglie sia per quanto concerne le
imprese, è molto probabile che la domanda di lungo periodo sia più
elastica rispetto a quella di breve periodo.
• Nel grafico B della figura 11.4 D_LR è la curva di domanda di mercato di
lungo periodo relativa ai pomodori.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
L’EQUILIBRIO DI MERCATO
Avendo individuato le curve di domanda e di offerta di lungo periodo siamo in
grado di determinare il prezzo e la quantità di equilibrio.
Come nel breve periodo, anche nel lungo periodo il prezzo di equilibrio è quello
corrispondente all’intersezione tra la curva di offerta e la curva di domanda di
mercato.
Nel grafico B della figura 11.4 il punto di equilibrio di lungo periodo e_LR, in
corrispondenza di esso il prezzo di mercato è p* e la quantità scambiata
complessivamente nel mercato X_LR.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• IL PUNTO DI VISTA DEL SINGOLO VENDITORE
• Avendo stabilito che il prezzo di equilibrio di lungo periodo è p*, sappiamo
che ciascun venditore di fronte ad una curva di domanda dell’impresa
(d_LR nel grafico A della figura 11.4) che è parallela all’asse orizzontale e
interseca quello verticale in corrispondenza di p*.
• Dato questo prezzo di equilibrio, un’impresa massimizza il suo profitto
producendo la quantità x*, se decide di produrre.
• Abbiamo visto infatti che, con questa combinazione di prezzo-quantità
l’impresa ottiene un profitto economico pari a zero; cosicché l’alternativa di
produrre e quella di uscire dal mercato sono sostanzialmente equivalenti.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Quante imprese decideranno di operare nell’industria e di produrre la
quantità x*?
• Affinché vi sia equilibrio nel lungo periodo, il numero delle imprese che
decidono di operare nell’industria (producendo ognuno a x*) dovrà essere
tale che l’offerta di mercato risulti pari a X_LR come la domanda di
mercato.
• Considerato che conosciamo la quantità prodotta complessivamente e la
quantità prodotta da ciascuna impresa, è semplice calcolare il numero di
imprese di equilibrio.
• Indicando N_LR il numero di imprese di equilibrio, sappiamo che nel lungo
periodo dovrà essere N_LRXx*=X_lr per cui N_LR=X_LR/X*.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• CONFRONTO TRA EQUILIBRIO DI LUNGO E DI BREVE PERIODO
Abbiamo esaminato la situazione di equilibrio di breve periodo e quella di
lungo periodo separatamente, ma è importante osservare quale relazione
esiste tra di esse.
un equilibrio di lungo periodo è anche un equilibrio di breve periodo:
ciascuna impresa operante nel mercato produce la quantità in
corrispondenza della quale il prezzo è uguale al suo costo marginale. E
nessuna potrebbe ottenere un profitto maggiore cessando l’attività.
Tuttavia non è vero il contrario, cioè che ogni equilibrio di breve periodo sia
anche un equilibrio di lungo periodo.
Perché si instauri un equilibrio di lungo periodo, nell’industria deve esserci il
giusto numero di imprese, cioè bisogna chiedersi quante imprese
decideranno di entrare o uscire in corrispondenza di diversi valori del prezzo.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Più precisamente, una situazione di equilibrio di breve periodo non può
durare nel lungo periodo se le imprese ottengono un profitto economico o
subiscono perdite economiche.
• Perché vi sia equilibrio nel lungo periodo, il numero delle imprese operanti
in un’industria a costi costanti deve essere tale che ciascuna di esse ottenga
un profitto economico pari a zero.
• A questo proposito va sottolineato un importante ruolo dei prezzi.
• Se il prezzo di mercato è alto, i produttori otterranno profitti elevati e
nuove imprese saranno attirate verso l’industria.
• Per esempio, negli anni Novanta la redditività dell’industria dei telefoni
cellulari ha indotto molte imprese a investire milioni di euro per riuscire ad
entrate in questo mercato relativamente nuovo e in espansione.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Analogamente, un prezzo di mercato basso comporta profitti ridotti o
addirittura perdite.
• Queste perdite serviranno ad allontanare risorse dalle industrie in cui non
servono più, come per esempio, quella delle macchine da scrivere.
• E’ essenziale comprendere che il ruolo delle perdite è fondamentale
quanto quello dei profitti.
• Nella Tabella 11.3 sono elencate le condizioni che devono essere
soddisfatte, nel breve e nel lungo periodo, perché vi sia un equilibrio in un
mercato perfettamente concorrenziale.
• Nel breve, il prezzo deve essere uguale al costo marginale e superiore al
costo medio.
• Nel lungo, prezzo costo marginale e costo medio coincidono, dato che il
profitto economico è nullo.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• I PREZZI DEI FATTORI E I COSTI DELL’INDUSTRIA
• In un mercato perfettamente concorrenziale ogni singolo venditore non fa
il prezzo del suo prodotto, ma sono collettivamente i produttori a
determinare il prezzo; la curva di domanda dell’impresa è parallela all’asse
orizzontale, mentre la curva di domanda dell’industria è decrescente.
• Una situazione simile può verificarsi nei mercati dei fattori nei quali le
imprese rappresentano il lato della domanda.
• Anche se la decisione di ogni singola impresa riguardo alla quantità del
fattore da acquistare non influisce in misura percettibile sul suo prezzo, è
possibile che un aumento della quantità del fattore domandata
complessivamente dall’industria ne faccia salire il prezzo.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
MC_H
MC_L
AC_H
P_k
AC
_L
P_l
X_J
X_K
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
B il
mercat
o
P_K
P_J
X_J
X_K
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• L’offerta di lungo periodo quando i prezzi degli input salgono con
l’aumentare del volume della produzione dell’industria
• Man mano che aumenta il volume della produzione dell’industria,
aumenta anche la quantità di input utilizzata complessivamente dalle
imprese che ne fanno parte.
• Se questo aumento della quantità utilizzata fa salire i prezzi degli
input, le curve di costo delle singole imprese si sposteranno verso
l’alto.
• Quindi, per indurre le imprese ad accrescere il volume ella
produzione, il prezzo di mercato dovrà aumentare, per questo motivo
la curva di offerta di mercato di lungo periodo è crescente.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
Ipotizziamo (figura 11.5) un mercato di prodotti di largo consumo.
Il grafico A rappresenta la situazione di una singola impresa, mentre quella
del grafico B rappresenta ciò che accade nel mercato.
Per cominciare, ci chiediamo per quale prezzo di mercato le imprese
sarebbero disposte ad offrire, complessivamente X_J tonnellate all’anno nel
grafico B.
In corrispondenza di questo volume di produzione, il numero di lavoratori
richiesti dall’industria nel suo complesso è relativamente basso: quindi sarà
relativamente basso anche il salario pagato dalle imprese ai loro dipendenti.
Dato questo salario, le curve del costo marginale e del costo medio di una
singola impresa sono date da MC_L e Ac_LK nel grafico :A
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Se hanno questi costi di produzione, le imprese sono disposte a
offrire complessivamente X_j tonnellate all’anno a un prezzo pari a
p_j, che coincide con il costo medio minimo quando il salario è basso.
• Abbiamo dimostrato che il punto contrassegnato con j nel grafico B
appartiene alla curva di offerta di lungo periodo dell’industria:
quando il prezzo è p>_j, la quantità offerta da tutte le imprese
operanti nel mercato è X_j.
• Adesso ci chiediamo per quale prezzo di mercato le imprese che
realizzeranno questi prodotti di largo consumo sarebbero disposte a
offrire un totale di X_K ore di servizio all’anno, nel grafico B della
figura 11.5.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Poiché X_k è maggiore di Xj, per raggiungere questo volume di produzione
serviranno più lavoratori e il salario aumenterà.
• Dato il salario più elevato, la curve di costo marginale e del costo medio di
una singola impresa saranno, rispettivamente MC_H e AC_h nel grafico A.
• Quindi le imprese saranno disposte a offrire complessivamente X_K
tonnellate all’anno a un prezzo pari a p_k, che coincide con il valore
minimo del costo medio quando il salario è alto.
• Abbiamo così dimostrato che anche il punto contrassegnato con K nel
grafico B appartiene alla curva di offerta di lungo periodo dell’industria.
• La cosa importante da notare è che il prezzo deve essere più elevato
affinché le imprese operanti nel mercato offrano una quantità maggiore;
p_k è maggiore di p_j.
L’equilibrio nei mercati concorrenziali
• Ripetendo molte volte questi passaggi, otteniamo l’intera curva di offerta
di mercato di lungo periodo, denominata S_LR nel grafico B.
• Tale curva è crescente, e si sarebbe portati a pensare che lo sia per la stessa
ragione per cui anche la curva di offerta di breve periodo è crescente; ma
non è così.
• Una curva di offerta di breve periodo è crescente quando ogni singola
impresa deve sostenere costi marginali crescenti, indotti dal prodotto
marginale decrescente del fattore variabile.
• Quindi è impossibile che una curva di offerta di breve periodo sia
crescente anche se i prezzi degli input rimangono costanti.
• Viceversa, quando le imprese sono tutte uguale e i prezzi degli input
rimangono costanti, la curva di offerta di lungo periodo è piatta.