TerapieFisiche - Benvenuti nel sito di Massimiliano Marini

TERAPIE FISICHE
APPLICAZIONI PRATICHE
Perché uno stimolo energetico sia efficace deve avere un’intensità
tale da oltrepassare la soglia di equilibrio del substrato per
scatenare una reazione difensiva
oppure lo stimolo può essere subliminare ma deve essere protratto
a lungo.
Intensità e durata devono essere regolabili a seconda del
substrato e della recettività individuale per avere un effetto
terapeutico ( possibilità di assuefazione del tessuto).
Nell’intenzione terapeutica dell’uso di energie fisiche il substrato
reattivo è in condizione patologica, quindi con una variabilità
individuale di risposta a seconda del danno.
ENERGIE FISICHE UTILIZZATE IN TERAPIA
FISICA
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ENERGIA TERMICA
ENERGIA RADIANTE
ENERGIA ELETTRICA
ENERGIA VIBRATORIA: ULTRASUONOTERAPIA
ENERGIA MAGNETICA: MAGNETOTERAPIA
• UTILIZZO DELL ENERGIA TERMICA: TERMOTERAPIA
• ESOGENA: sfrutta applicazioni di calore dall’esterno
• ENDOGENA:utilizza apparecchiature che emettono energia che
si trasforma in calore in profondità all’interno dei tessuti, (l’energia
elettromagnetica all’interno dei tessuti genera energia termica).
Effetto Joule
• È detto effetto Joule, dal nome del fisico
inglese James Prescott Joule (18181889) che lo scoprì, il fenomeno per cui
il passaggio di corrente elettrica
attraverso un conduttore è
accompagnato dallo sviluppo di calore.
• Il calore prodotto per effetto Joule è
direttamente proporzionale alla
resistenza del conduttore e al quadrato
dell'intensità della corrente che lo
attraversa.
TERMOTERAPIA ESOGENA
• CON MEZZI SOLIDI
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BORSA D’ACQUA CALDA
SABBIATURE (PSAMMOTERAPIA)
FANGHI
TERMOFORO
• CON MEZZI LIQUIDI
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BAGNI CALDI E FREDDI (BALNEOTERAPIA)
DOCCIA
PARAFFINOTERAPIA
• CON MEZZI GASSOSI
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BAGNO ROMANO
BAGNO TURCO
SAUNA FINNICA
GROTTE
• FOTOTERAPIA: RADIAZIONI INFRAROSSE E ULTRAVIOLETTE
TERMOTERAPIA ENDOGENA
• MARCONITERAPIA
• RADARTERAPIA
• CORRENTI ALTERNATE (CON FREQUENZA SUPERIORE A
10KHz)
• ULTRASUONI (CON FREQUENZA SUPERIORE A 20KHz)
• E’ giusto conoscere le caratteristiche di un impulso energetico
che attraversa il tessuto cutaneo per stabilire sia le indicazioni
che le controindicazioni.
RADIAZIONI INFRAROSSE
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Utilizzo di energia radiante
Radiazioni elettromagnetiche con lunghezza d’onda tra i 760 nm e i
400.000 nm
• La fonte più importante è il sole
• Sono poco penetranti: da 1 a 10 mm. Con lunghezza d’onda più breve
già dopo 1-2 mm di di profondità la radiazione è ridotta dell’80%
• Nella pratica si usano radiazioni di circa 4000 nm, non penetrano oltre il
derma
• nella sede d’applicazione si forma eritema cutaneo, provocato da
intensa vasodilatazione che scompare dopo il trattamento.
SORGENTE : lampade ad incandescenza con filamento di tungsteno,
con filtro in vetro al cobalto o manganese che lascia
passare solo radiazioni infrarosse.
APPLICAZIONE: aree di 30-40 cm di diametro
lampada a 50 cm di distanza dalla zona da trattare
radiazioni perpendicolari alla zona d’applicazione
DURATA: da 10 a 30 minuti
L'effetto biologico principale dei raggi infrarossi è l'effetto termico.
1) Effetto termico
• 1 raggi infrarossi producono calore quando vengono assorbiti dai tessuti
• Il calore prodotto in parte viene disperso nell'ambiente ed in parte viene trasmesso nei
tessuti profondi per conduzione e per mezzo dei liquidi circolanti.
• L'aumento della temperatura provoca, come effetti secondari, l'aumento del
metabolismo dei tessuti, vasodilatazione dei capillari e delle arteriole e rilasciamento
muscolare. Questi effetti interessano prevalentemente i tessuti superficiali.
2) Eritema cutaneo
• L'eritema da infrarossi compare durante l'irradiazione e scompare subito dopo
l'interruzione del trattamento.
• L'eritema è generato dall'intensa vasodilatazione superficiale, prodotta dall'elevazione
termica.
3) Pigmentazione cutanea
• La pigmentazione cutanea prodotta dagli infrarossi è di grado minore rispetto a quella
indotta dagli ultravioletti e compare dopo ripetute irradiazioni.
4) Sudorazione
• Nell'area irradiata si manifesta una sudorazione più o meno profusa, a causa della
stimolazione delle ghiandole sudoripare da parte dei raggi infrarossi a breve
lunghezza d'onda.
Effetti terapeutici
1) Rilasciamento muscolare
Il calore generato dagli infrarossi facilita il rilasciamento dei muscoli contratti.
2) Analgesia
L'effetto antalgico degli infrarossi viene attribuito alla rimozione delle sostanze
algogene dai tessuti patologici e al rilassamento dei muscoli contratti.
3) Effetto trofico
L'aumento del flusso sanguigno, che fa seguito alla vasodilatazione, fa pervenire
nei tessuti una maggiore quantità di sostanze nutritizie, ossigeno, globuli
bianchi ed anticorpi e facilita la rimozione dei cataboliti dai tessuti.
Queste modificazioni biologiche migliorano il trofismo dei tessuti, facilitano la
riparazione dei danni tissutali ed accelerano la risoluzione degli infiltrati
infiammatori su base cronica.
INDICAZIONI
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Artropatie
Contratture muscolari
Turbe trofiche cutanee
Stimolazione del metabolismo tessutale
Preparazione ad una seduta di chinesiterapia
CONTROINDICAZIONI
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Stati infiammatori
Flogosi acute, emartri, idrarti
Neoplasie
Cardiopatie (cautela)
Non esporre il capo (irritazione meningea tipo insolazione)
RADIAZIONI ULTRAVIOLETTE
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Lunghezza d’onda compresa tra 400 nm e 13 nm.
Fonte più importante : il sole.
E’ prodotta per semplice emissione termica da corpi ad altissima
temperatura, o da gas rarefatti per semplice eccitazione atomica con
scarica elettrica.
SORGENTE: Lampade a vapori di mercurio con involucro di quarzo che
lascia passare gli UV.
Lampade fluorescenti
APPLICAZIONE: Locale: lampada a 60-70 cm dalla cute.
Generale: lampada a 1 mt di distanza dalla cute.
Utilizzo di occhiali scuri per evitare alterazioni
congiuntivali
DURATA: Da 2 minuti si aumenta di 1-2 minuti al giorno, fino ad un
massimo di 20-30 minuti, controllando il grado di eritema con un
dosimetro.
Ciclo di 20 sedute.
EFFETTI: Il principale effetto locale è un eritema che può scomparire in
poche ore o formare un flittene a seconda della sensibilità del
soggetto e della durata dell’esposizione.
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Stimolano il metabolismo cellulare
Effetto battericida (ulcere)
Trasformano la provitamina D in vitamina D per la fissazione di calcio
e fosforo nelle ossa.
Aumentano la resistenza alle infezioni
Favoriscono la produzione di globuli rossi
Effetto termico generale, migliora le condizioni dell’organismo
(rachitismo; osteomalacia)
Azione trofica in piaghe da decubito (favorisce l’apporto di sangue e la
rimozione di cataboliti)
INDICAZIONI: Osteomalacia e rachitismo.
Morbo di Soudeck e osteoporosi.
Piaghe varicose e da decubito.
Nevralgie e postumi di herpes.
Psoriasi, acne, seborrea.
CONTROINDICAZIONI: Dermatiti acute, allergie cutanee, TBC,
cardiopatie, nefropatie, diabete e ipertiroidismo.
TERMOTERAPIA ENDOGENA-DIATERMIA
MARCONITERAPIA
• Trasformazione di energia elettrica in energia calorica
• TERAPIA A ONDE CORTE: lunghezza d’onda 6-30 metri.
• Frequenza: tra 10 e 50 Mhz
• Potenza: tra 300 e 660 watt (standard 200 W)
• Producono effetto termico in profondità
SORGENTE: Elettrodi condensatori, rivestiti da piatto isolante in vetro o in
plastica;
Elettrodi a placca collegati al generatore con cavi flessibili
rivestiti in gomma;
Solenoidi che si separano dalla parte da trattare
interponendo un panno;
Monodi.
APPLICAZIONE: Elettrodi paralleli alla superficie da trattare.
Distanti 4 cm dalla cute.
Non a contatto con la cute e tra loro.
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Le radiazioni non devono attraversare indumenti, parti metalliche o altri
materiali.
Non applicare la terapia su una parte umida (rischio di ustioni).
Tanto più distanti sono gli elettrodi tanto più uniforme sarà la
distribuzione in profondità.
Sintonia degli elettrodi per creare un giusto campo.
L’applicazione provoca tepore.
Si possono raggiungere temperature di 40° e oltre, per cui
salvaguardare gli organi importanti.
DURATA: 15 - 20 minuti.
10 - 12 applicazioni tutti i giorni.
INDICAZIONI : Forme dolorose e reumatiche di tipo degenerativo.
Artrosi, lombalgie, lombosciatalgie.
Rigidità postraumatiche.
CONTROINDICAZIONI : Portatori di pace-maker e altri ausilii elettronici.
Mezzi di sintesi, cardiopatie e vasculopatie,
ipertensione grave,osteoporosi,gravidanza, stati
flogistici acuti, neoplasie.
RADARTERAPIA
•
Utilizzo di microonde - onde radio (stesse onde utilizzate negli apparecchi
radar di rilevazione)
• Lunghezza d’onda 12 cm.
• Frequenza 2.5 Ghz.
• Le onde radio sono radiazioni elettromagnetiche che trasformano
l’energia radiante in energia calorica.
• POTENZA da 70 a 200 watt .
SORGENTE : diffusori con diversa forma a seconda della parte da trattare.
Riflettore che orienta le radiazioni elettromagnetiche
raccolte da un’antenna verso la parte da trattare.
APPLICAZIONE : cute priva di oggetti metallici
pelle non umida
radiazioni perpendicolari alla superficie cutanea
distanza circa 12 cm. Tenendo presente che
aumentando la distanza diminuisce l’efficacia
dell’applicazione.
Aumento di temperatura da 1° a 5°.
Sensazione di tepore.
DURATA : 15 - 20 min. per dieci sedute con frequenza quotidiana.
•
Nell’ utilizzo delle microonde il campo d’applicazione è più piccolo e la
penetrazione non supera i 3 cm.
EFFETTI : vasodilatazione : aumenta l’affluenza di sostanze nutritizie
facilitando la rimozione dei cataboliti .
Rilasciamento muscolare , analgesia, effetto trofico.
INDICAZIONI : artrosi , contratture muscolari , tendiniti , algie
posttraumatiche.
CONTROINDICAZIONI : portatori di pace-maker o mezzi di sintesi
metallici.
Osteoporosi, arteriopatie,emorragie, gravidanza,
stati flogistici acuti, neoplasie, TBC.
ULTRASUONI
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Vibrazioni sonore a frequenza di 1Mhz o 3Mhz.
L’apparecchio sfrutta l’effetto piezoelettrico del quarzo o di altri minerali,
(dilatazione e compressione del minerale sottoposto all’azione di campo
elettrico).
SORGENTE : Apparecchio generatore di corrente e trasduttore che eroga
ultrasuoni in modo continuo o pulsato.
POTENZA da 1,5 W / cmq per applicazioni a contatto diretto
a 2,5 W / cmq per applicazioni in acqua
DURATA : da 10 a 15 minuti a seconda dell’estensione dell’area da
trattare
APPLICAZIONE : per contatto diretto :spalmare la superficie cutanea con
sostanza grassa o gel.
La testina può essere mobile : applicazione perpendicolare alla cute con
movimenti circolari.
La testina può essere fissa : si impiegano onde pulsate per evitare
eccessivo riscaldamento locale. ( intensità 1,5 w/cmq)
•
In acqua : testina immersa in acqua a 2 cm di distanza dalla zona da
trattare. Gli ultrasuoni si diffondono in modo omogeneo intorno al
segmento corporeo. Indicati per superfici irregolari (mani e piedi).
• Intensità 2,5w/cmq
EFFETTI
• Termico : si produce calore attraverso le vibrazioni
• Meccanico :oscillazione delle particelle dei tessuti
• il passaggio degli U.S. produce variazioni di pressione considerevoli
• accelerazione dei processi di diffusione tra le membrane cellulari
• scissione di molecole
• micromassaggio tessutale
• cavitazione: formazione di bollicine gassose nei liquidi attraversati dalle
onde ultrasoniche
• Terapeutici : analgesia (azione del calore; azione di U.S. su terminazioni
nervose sensitive
• rilasciamento muscoli contratti
• azione fibrolitica (scompaginamento fibre collagene e tessuti fibrosi)
• vasodilatazione facilita rimozione di cataboliti e fa pervenire nei tessuti
sostanze nutritive e ossigeno (effetto trofico, riparativo e risolutivo per i
processi infiammatori).
INDICAZIONI :
• Trattamento di patologie di strutture periostali, tendinee e capsulari
(Dupuytren)
• calcificazioni periarticolari
• tendiniti
• contratture muscolari
• artrosi
• ematomi organizzati e tessuti cicatriziali
CONTROINDICAZIONI
• Cartilagini di accrescimento
• fratture non consolidate
• rachide con esiti di laminectomia
• stesse controindicazioni dei mezzi fisici che agiscono con produzione di
calore endogeno
• non utilizzare su tessuti fertili (testicoli e ovaie)
•
Attenzione a possibili ustioni con applicazioni a testina fissa.
MAGNETOTERAPIA
• Utilizza apparecchi generanti campi magnetici
SORGENTE : magneti permanenti
• apparecchi generatori di campi magnetici con frequenza tra 50-100 Hz
e 1 KHz
• apparecchi a frequenza oltre qualche KHz fino a 20 GHz
APPLICAZIONE : bobine mobili si posizionano jntorno alla parte da
trattare, oppure si posizionano gli elettrodi a contatto sulla parte
corporea
• POTENZA minore di 10 - 20 mW / cmq
DURATA : 30 minuti e oltre
INDICAZIONI : osteoporosi, artropatie degenerative (coxartrosi,
gonartrosi) fratture recenti, edemi postraumatici,ritardi di
consolidazione e pseudoartrosi, contusioni, strappi muscolari, tendiniti,
cervicobrachialgie, borsiti, ritardi di guarigione di ferite, ulcere da
decubito, psoriasi.
CONTROINDICAZIONI : portatori di pace-maker, versamenti ematici
MAGNETOTERAPIA
• L'applicazione a scopo terapeutico di un campo
(prevalentemente) magnetico, tale per cui la
componente elettrica presente sia trascurabile. Si
intendono quindi dei campi magnetici stazionari o
non stazionari (pulsati) a frequenza estremamente
bassa. Quindi per magnetoterapia si intende
l'applicazione di campi magnetici non stazionari a
bassa frequenza.
• Il passaggio di corrente genera un campo
magnetico ( f= 0-100 Hz) che si propaga nel
mezzo e interagisce con gli atomi della materia.
MAGNETOTERAPIA
Effetti del c.m. sul corpo:
- orientamento degli elementi cellulari e dei suoi
costituenti.
- orientamento di molecole paramagnetiche.
- orientamento di dipoli elettrici
Il fenomeno più importante che si verifica in un
tessuto biologico esposto ad un campo magnetico
pulsato è l'insorgenza nel suo contesto di
microcorrenti indotte.
MAGNETOTERAPIA
Bersagli del campo magnetico:
- collagene e altre molecole
- membrane cellulari
- tessuto nervoso e osseo
Una gran parte delle macromolecole proteiche (polimeri) è dotata di proprietà
piezoelettriche e si comportano come trasduttori: ogni variazione
meccanica, termica o elettromagnetica loro applicata si converte in
variazione del loro stato elettrico. Un evento nocivo (trauma) determina una
depolarizzazione di queste strutture proteiche con riduzione del potenziale
elettrico transmembrana. Le microcorrenti indotte dalla magnetoterapia
ripolarizzano i polimeri ristabilendo così il giusto potenziale elettrico,
accelerando i movimenti ionici, facendo riprendere la cinetica enzimatica, in
poche parole reintegrando la funzione tessutale
MAGNETOTERAPIA
Conseguenze:
- aumento della permeabilità cellulare, con
recupero del potenziale di membrana.
- iperpolarizzazione delle cellule nervose:
analgesia, vasodilatazione, blocco
secrezione sostanze algogene e proinfiammatorie (PG, serotonina)
- eliminazione dei radicali liberi
MAGNETOTERAPIA
• Indicazioni
- Ritardi di consolidazione, stimolare
l’osteogenesi, Perthes, osteonecrosi.
- Tendiniti croniche, dolore.
- Attecchimento innesti ossei.
- Osteoporosi, artrosi.
- Ulcere, morbo di Raynaud, riparazione
cicatrici
MAGNETOTERAPIA
• Autori ( Yasuda, Bassett, Becker, Shamos, Anderson,…) hanno dimostrato
la piezoelettricità dell'osso. Un osso lungo, sottoposto ad un'azione
deformante (ad es. la flessione), forma cariche elettrostatiche positive sulla
superficie convessa, zona di trazione, e negative sulla superficie concava,
zona di compressione. È chiaro che l'osso, sottoposto a carico alternato,
come avviene durante la deambulazione, si deforma elasticamente e
periodicamente, caricandosi alternativamente di cariche elettrostatiche.
Quelle positive si dispongono sulla superficie convessa dell'osso, zona di
trazione e di riassorbimento osseo (Yasuda e Bassett), mentre le cariche
negative si distribuiscono sulla superficie concava, zona di pressione e di
apposizione ossea. L'apposizione ossea avviene lungo le linee isostatiche
che corrispondono alla linea isoelettrostatica negativa. La quantità di
cariche elettrostatiche di cui si carica ad es. il femore durante la fase di
appoggio è dell'ordine di 1-1,5 mV.
Inizialmente Kraus e Lechner stimolarono in una
pseudoartrosi la formazione e l'evoluzione di un callo
osteoide in tessuto osseo tramite l'infissione di
elettrodi direttamente nell'osso. Tale metodica era
però ricca di complicazioni. A.A cercarono il modo di
indurre una corrente elettrica che fosse biostimolante,
che potesse essere quantizzata (intorno a 3-5mV, di
poco superiore a quell'1-1,5 mV che si ritrova
fisiologicamente), che non diminuisse nel tempo, che
investisse tutto l'osso e che fosse scevra di pericoli
(infezioni, necrosi).
La magnetoterapia forma una corrente elettrica indotta nei due monconi
mentre il tessuto di pseudoartrosi si comporterebbe come un dielettrico
(materiale meno conduttore). Il processo di guarigione è propiziato
dall'abbattimento della barriera dielettrica rappresentata appunto dal
tessuto di pseudoartrosi; questa ricostruita conducibilità elettrica
permette l'instaurarsi del processo di guarigione clinica e radiografica.
Nello stesso modo si comporta la piaga o una cicatrice rispetto al tessuto
sano che la circonda .
MAGNETOTERAPIA
• Controindicazioni
• -pacemaker, gravidanza,
emorragie/trombosi in atto, versamenti
emorragici
• Effetti collaterali: insonnia, irritabilità
GALVANIZZAZIONE
•
Tecnica che utilizza la corrente continua per effetto trofico e
analgesico. Il primo effetto si instaura al polo negativo, il secondo al
polo positivo.
• ELETTRODI: Dimensione variabile a seconda della parte da trattare.
• APPLICAZIONE:
1) A secco. Elettrodi ricoperti da spugne imbevute in acqua
• Fissati aderenti alla cute con cinghie elastiche
• Il paziente deve accusare senso di pizzicore nella zona degli elettrodi
(si ha intorno a 4-5 mA)
• L’intensità deve aumentare e diminuire in modo progressivo (valutare la
risposta cutanea del soggetto)
• Attenzione alle ustioni
• INTENSITA’: 0,5-1 mA x cmq
• DURATA: 30 minuti. Numero sedute: 15-20.
2) In acqua. Bagni galvanici - Permettono di ottenere una distribuzione di
corrente più uniforme.
• Immergere in acqua, tra gli elettrodi, le parti da trattare.
INDICAZIONI:
• Patologie degenerative, postumi traumatici.
• Atrofie, edemi, ipotrofia, ipotonia muscolare.
• Stati dolorosi di natura infiammatoria e reumatica.
CONTROINDICAZIONI:
• Portatori di pace-maker.
• Mezzi di sintesi.
• Soluzioni di continuo.
IONOFORESI
•
•
•
•
•
Applicazione di corrente continua unidirezionale che si sfrutta per
trasportare all’interno dei tessuti sostanze medicamentose.
La sostanza agisce soprattutto sugli strati superficiali della cute.
Gli ioni penetrano attraverso ghiandole sudoripare e follicoli piliferi.
Il farmaco deve essere ionizzabile, cioè suddivisibile in particelle
cariche elettricamente.
E’ importante conoscere la carica della parte attiva del medicamento
perché gli ioni si spostano in direzione dell’elettrodo di polarità opposta.
ELETTRODI: Gomma elettroconduttrice.
APPLICAZIONI: Il farmaco viene applicato al polo con la stessa carica,
sulle spugne inumidite in acqua.
• Detergere accuratamente la cute.
• Posizionare gli elettrodi possibilmente contrapposti a livello delle
articolazioni
• Aumentare progressivamente l’intensità di corrente fino alla sensazione
di formicolio.
• Saggiare la reazione cutanea.
• Lavare le spugne con acqua distillata al termine dell’applicazione.
INTENSITA’ DI CORRENTE: 0,5 mA per cmq di elettrodo.
• La penetrazione è influenzata dall’intensità e dal tempo di erogazione
della corrente.
DURATA: Almeno 30 minuti (gli ioni attraversano la barriera cutanea solo
dopo 15 minuti).
15-20 sedute giornaliere.
INDICAZIONI: Patologie flogistiche e degenerative dell’apparato
osteomuscolare.
• Azione antalgica, antinfiammatoria, miorilassante, ricalcificante.
• Osteoporosi, sudeck (utilizzo di cloruro di calcio)
• Cicatrici ipertrofiche (utilizzo di ioduro di potassio)
CONTROINDICAZIONI: Mezzi di sintesi, protesi metalliche, portatori di
pace-maker, allergie al farmaco, soluzioni di
continuo, ipostesia cutanea, epilessia.
ELETTROSTIMOLAZIONE
•
.Utilizza corrente elettrica variabile per ottenere la contrazione
muscolare. I migliori risultati si ottengono con correnti che hanno forma a
impulso rettangolare, simile agli impulsi che provengono dai
motoneuroni.
ELETTROSTIMOLAZIONE DEL MUSCOLO INNERVATO
Corrente con effetto eccitomotorio
Corrente faradica : DURATA dell’impulso da 0,1 a 1 ms
FREQUENZA da50 a 100 hz
PAUSA 20 - 30 ms
INTENSITA’ : 5 - 10 mA. Dipende dal grado di tollerabilità del paziente. La
variazione d’intensità determina il numero di unità motorie reclutate,
quindi varia anche a seconda dell’obbiettivo di lavoro (riscaldamento
muscolare prima di un’attività sportiva, recupero muscolare da atrofia forza massimale, defaticamento, capillarizzazione).
DURATA :da 10 min a 20 min una o due volte al giorno. Cicli da 10-12
sedute.
APPLICAZIONE
• ELETTRODI di gomma conduttiva, o in morbido elastomero con gel
conduttivo autoadesivo.
• Se grandi raggiungono maggior numero di punti motori e offrono minor
resistenza.
• Detergere la cute prima di applicarli e lavare le spugne dopo
l’applicazione.
• Posizionare l’elettrodo a livello della placca motrice del ventre
muscolare (sono situate a 1/3 della lunghezza del muscolo). Questo
punto motore individua la parte che risponde con maggior sensibilità
alla stimolazione.
• POSIZIONE DEL PAZIENTE il muscolo deve essere stimolato in
condizioni isometriche, cioè contro una resistenza che impedisce il
movimento dell’articolazione e ad una lunghezza intermedia.
• Si può chiedere la collaborazione attiva del paziente.
INDICAZIONI :ipotrofia muscolare (dopo prolungata immobilizzazione o
recenti interventi chirurgici), recupero da infortunio, trapianto
muscolare, allenamento senza sovraccarico muscolare.
• Il miglior trattamento dell’ipotrofia muscolare è rappresentato
dall’esercizio attivo.
CONTROINDICAZIONI : portatori di pace-maker, soluzioni di continuo
della cute, trattamento su infezioni, flebiti e tromboflebiti, gravidanza.
ELETTROSTIMOLAZIONE SU MUSCOLO DENERVATO
•
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•
•
•
•
•
Utilizzo di corrente a impulso triangolare in condizioni di paralisi
flaccida e trofismo alterato,per rallentare fenomeni degenerativi e
atrofici del muscolo denervato (viscosità ed elasticità ridotta, presenza
di tessuto connettivo, alterazioni fibrose), quando c’è possibilità di una
ripresa dell’innervazione.
La risposta contrattile viene dalle singole fibre muscolari raggiunte dallo
stimolo elettrico.
ELETTRODI dimensioni discrete in rapporto al muscolo da stimolare
Corrente triangolare : DURATA da 100 a 400 ms impulso lungo per
realizzare una tensione muscolare sufficiente al movimento
segmentario.
FREQUENZA variabila in base all’affaticamento del muscolo
PAUSA 2-3 ms o 4-5 ms se affaticabile.
INTENSITA’ 5 -10-mA
DURATA 10 - 15 minuti. Cicli di sedute giornaliere regolari.
Per aumentare la soglia di eccitabilità detergere bene la cute e se
possibile riscaldare localmente.
INDICAZIONI: fenomeni di denervazione da neuroaprassia o assonotomesi
CONTROINDICAZIONI : portatori di pace-maker
• poliomielite
• SLA
• spasticità
• forme in cui c’è un danno irreversibile del corpo cellulare.
Elettrostimolazione
CORRENTI DIADINAMICHE
•
•
•
•
•
•
•
Correnti unidirezionali ed emisinusoidali a bassa frequenza ottenute da
corrente alternata raddrizzata e modificata nella forma degli impulsi, con
effetti analgesici , legati all’inibizione delle terminazioni sensitiva
periferiche e trofici , legati alla vasodilatazione e al riassorbimento degli
edemi.
5 TIPI DI CORRENTI DIADINAMICHE
MONOFASE FISSA durata 10 msec con pause di uguale durata.
Frequenza 50 hz
Azione eccitomotoria sulla muscolatura
DIFASE FISSA durata 10 msec non seguiti da pause
Frequenza 100 hz
Azione di inibizione sulla sensibilità.
MODULATA A CORTO PERIODO alternanza di corrente monofase e
difase. Azione di contrazione muscolare e nutrizione dei tessuti.
MODULATA A LUNGO PERIODO alternanza monofase e difase per un
tempo maggiore. Azione inibitrice sulla sensibilità, analgesica e
miorilassante.
CORRENTE SINCOPATA corrente monofase erogata per 1 sec e
interrotta per 1 sec. Azione eccitomotoria.
APPLICAZIONE
• ELETTRODI di grandezza adeguata all’area di dolore.
• Elettrodo attivo va posizionato sul punto di maggior dolore
(comunemente il polo negativo, per alcuni autori il polo positivo per
azione antalgica), cercando di evitare i punti motori. L’elettrodo
indifferente viene posto vicino o a distanza dell’elettrodo attivo.
• Impiegare 2 tipi di corrente (3-5 min lungo periodo, 2 min difase fissa),
per evitare assuefazione.
• INTENSITA’ regolata su sensazione del paziente.
• DURATA breve : max 10 min, per evitare assuefazione. Cicli di 10
sedute.
INDICAZIONI
• Tendiniti, postumi dolorosi e traumi articolari. Artropatie acute e
croniche. Algie muscolari (punti trigger).
CONTROINDICAZIONI
• Pace-maker
• Patologie cutanee superficiali
• Mezzi di sintesi metallici.
TENS
•
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•
•
•
“Transcutaneous electrical nerve stimulation” viene attuata con una
corrente rettangolare a bassa frequenza. Corrente analgesica con un
ruolo primario nella terapia del dolore.
APPARECCHIATURA : apparecchi di piccole dimensioni con regolatori
di frequenza, durata e intensità degli impulsi.
ELETTRODI di gomma conduttrice di superficie superiore a 4 cmq.
Si posizionano sulla cute dopo averla accuratamente detersa con
alcool.
Si posizionano in modo che l’area dolorosa sia attraversata dal campo
elettrico.
Si aumenta progressivamente l’intensità fino ad una percezione di
formicolio, che tende a ridursi a causa dei fenomeni di adattamento
delle fibre nervose agli stimoli elettrici ripetuti.
Non esistono parametri fissi ma variabili per consentire il miglior
risultato terapeutico.
DURATA in media 30 minuti e anche oltre. Cicli di 10-15 sedute con
frequenza quotidiana.
•
TENS a impulsi rettangolari, di breve durata (50-100 msec), alta
frequenza (80-140Hz), bassa intensità (10-30mA), determinano
un’analgesia a insorgenza rapida ma di breve durata.
• TENS a impulsi rettangolari, di lunga durata (200-300 msec), bassa
frequenza (1-7 Hz), alta intensità (30-80 mA), viene impiegata per
ricercare un effetto antalgico duraturo e diffuso. Gli elettrodi vengono
sistemati sui punti motori e si provocano delle contrazioni muscolari
tollerabili.
INDICAZIONI :
• Dolori radicolari (brachialgie, cruralgie, sciatalgie)
• Nevralgie post-erpetiche
• Artrite reumatoide
• Artralgie e mialgie localizzate
• Dolore del moncone di amputazione.
CONTROINDICAZIONI
• Pace-maker
• Gravidanza
• Malattie acute
• Tumori
• Patologie cardiache
LASERTERAPIA
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La luce Laser viene prodotta in base al processo dell’emissione
stimolata, cioè l’atomo eccitato viene colpito da un altro fotone e forzato
ad emettere e così ogni fotone emesso colpisce altri atomi eccitati e
innesca una serie di emissioni stimolate a catena (amplificazione della
luce).
L’apparecchio laser è costituito da tre elementi :
Materiale attivo contenuto in un recipiente cilindrico ( CO2 , Argon , Elio
, Neon , ecc. ).
Sistema di pompaggio : aumenta la popolazione degli atomi in stato di
eccitazione .
Risuonatore ottico : costituito da due specchi paralleli che riflettono le
radiazioni un numero elevato di volte. Uno specchio è riflettente al
100% mentre l’ altro al 95% ; attraverso quel 5% non riflettente si ha
l’emissione del raggio laser .
L’emissione della luce laser può essere continua o ad impulsi .
La frequenza può variare da 100 a 10000 Hertz .
I laser possono essere ad alta , media o bassa potenza.
LASERTERAPIA
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CLASSIFICAZIONE
Modalità di emissione: può essere continua oppure
ad impulsi. In quest'ultimo caso vengono emessi
impulsi estremamente brevi (durata di 200 nsec) ma
con potenza di picco elevata.
Frequenza di emissione degli impulsi: può variare
da 100 a 10.000 Hertz. La durata e la potenza di
picco dell'impulso sono parametri fissi e specifici
per ogni apparecchio; la frequenza invece può
essere regolata dall'operatore
Potenza:
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POWER LASER: a più alta potenza (potenza media
di decine di Watt). Appartengono a questo gruppo i
laser a C02, ad Argon. Sono utilizzati in chirurgia
perchè sono in grado di provocare la distruzione del
tessuto irradiato.
MID LASER: media potenza ed effetto
biostimolante. Emettono con potenza di qualche
Watt. Appartiene a questa categoria il laser Diodico
ad emissione impulsata (potenza 5 Watt).
SOFT LASER: potenza di pochi milliwatt ed azione
bíostimolante. Appartiene a questo gruppo il laser a
Elio-Neon (potenza massima di 50 mW).
Laser ad Elio-Neon
E’ costituito da una miscela di elio e di neon
(proporzione di 6:1), contenuta in un tubo di pyrex o
di silice. Il materiale attivo è il neon; l'eccitazione è
ottenuta mediante scarica elettrica continua. Il fascio
luminoso emesso è continuo ed ha una potenza
compresa tra 1 e 50 milliwatt. A questa lunghezza
d'onda, l'assorbimento della radiazione da parte dei
tessuti è scarso, mentre è buona la penetrazione; ciò
nonostante il laser ad Elio-Neon esplica la sua attività
nei primi strati della cute a causa della scarsa potenza.
Questo laser ha un'azione biostimolante.
Laser a semiconduttori
Sono apparecchi di piccole dimensioni e a basso costo.
La sostanza attiva è di solito una lega di arseniuro di
gallio (GaAs). Appartiene a questo gruppo il laser
Diodico IR .
Questo laser emette un fascio pulsato, che ha una
potenza di picco di circa 5 Watt. Studi sperimentali
hanno dimostrato che l'energia di questo laser viene
scarsamente assorbita dai tessuti e raggiunge la
profondità di circa 3,5 cm. Il laser Diodico IR ha
un'azione biostimolante.
Laser a C02
Utilizza una miscela di C02, elio ed azoto.
L'elevato assorbimento dell'energia da parte dei
tessuti impedisce al fascio laser di penetrare in
profondità, pertanto l'azione si realizza in
superficie.
Viene utilizzato in chirurgia perchè ha una
potenza di molte decine di Watt.
Di recente è stato introdotto in terapia fisica il
laser a C02 "defocalizzato", cioè con minore
potenza
In terapia fisica vengono impiegati :
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Laser ad elio - neon
Potenza 1 - 50 mW.
Emissione continua
Lunghezza d’onda 632 nm.
Potere di penetrazione 7 mm.
Azione biostimolante
Laser a semiconduttori : arseniuro di Gallio e laser diodico ( ad
infrarosso ).
Potenza 5W
Emissione continua o pulsata
Lunghezza d’onda 904 nm.
Potere di penetrazione 30 - 35 mm.
Azione biostimolante .
Laser a CO2 : miscela di CO2 , elio e azoto.
Media potenza
Lunghezza d’onda 10600 nm.
Potere di penetrazione 7 - 10 mm.
Azione : effetto biostimolante ed antiflogistico.
La lunghezza d’onda è il parametro che condiziona maggiormente la
profondità della penetrazione. Quindi il laser tipo Elio - Neon ( 632 nm )
e quello diodico ( 904 nm) penetra più profondamente nei tessuti del
Laser a CO2 ( 10600 nm ).
APPLICAZIONE:
• Sono obbligatori , per l’operatore e per il paziente, occhiali protettivi con
lenti schermate per la protezione della retina .
• La zona corporea deve essere denudata e detersa.
• Il raggio deve avere un’incidenza di 90 gradi .
• Le applicazioni possono avvenire con due differenti modalita:
• - a scansione ( emissione continua ) mediante comandi che permettono
di circoscrivere l’area da trattare . Utile per trattare zone “ estese”.
Durata da 15 a 20 min.
• - a manipolo ( emissione pulsata ) spostandolo con movimento
circolare perpendicolarmente alla zona . Utile nel trattamento del dolore
localizzato , ad esempio in corrispondenza di salienze ossee come
l’epicondilo o lo stiloide ulnare. Durata fino a 6 min.
• Il numero totale delle sedute varia da 10 a 20 a seconda della
patologia.
I
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INDICAZIONI:
Tendiniti
Contratture muscolari
Postumi di traumi : strappi muscolari,distorsioni, contusioni.
Artrosi
Artrite reumatoide ( non in fase acuta ).
Ulcere e piaghe.
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CONTROINDICAZIONI:
Epilessia
Gravidanza
Neoplasie
Gli organi più vulnerabili alle radiazioni laser sono le ghiandole
endocrine e gli occhi .
Attenzione !!!
Nel locale dove viene praticata:
- rimuovere specchi,
- ben illuminata (occhio in miosi),
- indossare occhiali schermanti,
- applicare cartelli di avviso
TRAZIONE MECCANICA
TRAZIONE CERVICALE
• Per trattare cervicalgie e cervicobrachialgie:
• APPARECCHIATURA
• Paziente in decubito supino su apposito lettino ( che fa anche
rima )
• Trazione dalla zona occipitale tramite mentoniera azionata
elettricamente.
• Capo posizionato in delordosi cervicale .
• Fissazione del cingolo pelvico mediante cinghie ed anca flessa
a 90 gradi.
• Forza traente di 5 - 7 Kg. Da aumentare gradualmente.
• Durata 20 min.
• INDICAZIONI : cervicalgie, cervicobrachialgie e contratture
muscolari
• CONTROINDICAZIONI :osteoporosi grave, neoplasie ,
malformazioni vertebrali, malattie reumatiche, spondiloartrosi
marcata , colpi di frusta recenti, insuff. Vertebro-basilare.
• Sospendere in caso di lipotimie, vertigini, riacutizzazioni.
TRAZIONE LOMBARE
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Per il trattamento di sindromi da compressione radicolare o tratt.
Conservativo dell’ernia discale.
APPARECCHIATURA:
Paziente in decubito supino su apposito lettino … con parte mobile
azionata elettricamante.
Corsetto toracico e appoggi pelvici per decoattazione lombare .
Anca flessa a 90 gradi con supporto per gli aa. Inf.
Forza traente pari a circa il 50% del peso del pz da raggiungere
gradualmente .
Durata di circa 20- 30 min. anche più volte nella stessa giornata .
Alla fine di ogni seduta lasciare riposare il pz. per alcuni min.
INDICAZIONI : lombalgie e lombosciatalgie , radiculopatie su base
artrosica o da ernia discale.
CONTROINDICAZIONI : osteoporosi, neoplasie , malattie reumatiche,
becchi osteofitici.
Sospendere in caso di peggioramento del quadro clinico.
VACUUMTERAPIA
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La terapia si effettua tramite un apparecchio costituito da una serie di
coppe di alluminio, collegate mediante tubi ad una pompa aspirante
che provoca una pressione negativa all’ interno delle coppe stesse.
La pressione negativa genera iperemia e conseguente aumento del
metabolismo locale, inoltre facilita l’elasticizzazione dei tessuti fibrotici
o cicatriziali.
APPLICAZIONE
L’ apparecchio è generalmente dotato di manopole per regolare il
grado e la durata della pressione negativa .
Le coppe sono di varie dimensioni e forma per meglio adattarsi alla
zona da trattare.
L’applicazione può essere fissa o scorrevole ; nella seconda modalità
si utilizza olio di vaselina per diminuire l’attrito e trattare la cicatrice .
INDICAZIONI : aderenze cicatriziali post-traumatiche o post-chirurgiche
CONTROINDICAZIONI: spiccata fragilità capillare , processi
infiammatori acuti e processi cicatriziali incompleti.
TERAPIA AD ONDE D’URTO
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E’ una nuova terapia non invasiva che comporta tempi minimi per il
trattamento di alcune patologie a carico delle ossa e dei tessuti molli.
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CHE COSA SONO: onde acustiche ad alta energia. Si tratta di impulsi
pressori della durata di una frazione di tempo brevissima che generano
una forza meccanica diretta.
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OBIETTIVO: - stimolazione dei processi riparativi a livello osseo
- creazione di meccanismi con effetto antiinfiammatorio
e analgesico nei tessuti molli
GENERATORE: elettrodo che produce una scarica elettrica in una
camera d’acqua circondata da una membrana di gomma
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TRATTAMENTO: la testa di gomma si posiziona sulla parte anatomica
da trattare a contatto con la cute, questo permette la trasmissione delle
onde d’urto in profondità, fino a 10 cm, su di una superficie delle
dimensioni di un dito pollice (6mm x 60mm).
•
L’onda d’urto si diffonde attraverso i tessuti seguendo la legge
dell’impedenza acustica, cioè la differente capacità di ogni tessuto a
riflettere l’onda acustica.
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DURATA: 15 minuti. Ripetizione di 2 o 3 sedute terapeutiche
effettuate ad intervalli di 2 settimane. In alcuni casi è sufficiente anche
1 sola seduta.
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AZIONE:
Stimola l’attività degli osteoblasti favorendo i processi riparativi.
Favorisce l’effetto antiinfiammatorio aumentando il flusso del sangue a
livello locale
Favorisce l’effetto antidolorifico stimolando la produzione di endorfine e
bloccando alcuni recettori specifici del dolore
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INDICAZIONI :
Pseudoartrosi, ritardo di consolidazione di fratture
Tendiniti (spalla, periartrite calcifica e non, gran trocantere, ginocchio,
achillea….)
Epicondilite ed epitrocleite (gomito del tennista e del golfista)
Sperone calcaneare
Fascite plantare
Pubalgia
Borsiti
Contratture e stiramenti muscolari
CONTROINDICAZIONI :
Soggetti portatori di Pace-maker o in terapia anticoagulante,
gravidanza.
Si può riscontrare un aumento del dolore nelle 24 ore successive al
trattamento.
E’ utile integrare il trattamento con alcune sedute di fisioterapia per
velocizzare la risoluzione della patologia e stabilizzare i benefici
ottenuti.
Crioterapia:
• Crioterapia: con la diminuzione della temperatura cutanea
e dei tessuti sottostanti si ottiene, attraverso un potente
effetto analgesico,
antiinfiammatorio, un'anestesia temporanea della parte
sottoposta al trattamento, muscolo, tendine o
articolazione.
• La bassa temperatura e la velocità con la quale essa si
instaura nelle zone sottoposte all'azione del
freddo dipende da diversi fattori: il metodo usato, la
temperatura di partenza, il tempo di permanenza sulla
pelle, lo spessore del grasso sottocutaneo.
Crioterapia
• maggiore è il tempo di applicazione, più in
profondità esso agisce; nel muscolo la
temperatura può essere ridotta fino a quattro
centimetri in profondità , in quanto il muscolo è un
tessuto che contiene acqua e pertanto diventa un
eccellente conduttore di freddo, al contrario del
grasso che è idrofobo.
• Trova applicazione in tutte le patologie post
traumatiche, nel preparare un’articolazione alla
mobilizzazioni, o subito dopo per prevenire
reazioni flogistiche, in tutti gli stati infiammatori
cronici.
Tecarterapia
• La tecarterapia (Trasferimento Energetico
Capacitivo Resistivo) è una tecnica che
stimola energia dall'interno dei tessuti
biologici, attivando i naturali processi
riparativi e antiinfiammatori.
• Ogni patologia osteo-articolare e dei tessuti
molli rallenta e modifica i processi biologici
che stanno alla base della riparazione del
danno subito.
Tecarterapia
• La tecarterapia funziona nell'ambito delle radiofrequenze a
onde lunghe a 0,5 MHz, inferiore quindi alle frequenze
usate in diatermia ad onde corte (27,1 MHz) e superiore
alle frequenze che determinano contrazioni muscolari. Ma,
la sua peculiarietà nell'ambito degli apparecchi per
fisioterapia consiste nel generare energia all'interno dei
tessuti con un elettrodo capacitivo o con uno resistivo.
• L’effetto biologico definitivo della tecarterapia è un
incremento della velocità dei processi riparativi attraverso
una vasodilatazione da aumento di calore distrettuale che
determina un aumento della funzionalità dei processi
riparativi
Tecarterapia:
• I campi di utilizzo sono numerosissimi:
rigidità e sindromi dolorose post
traumatiche, algie muscolari e fibromialgia,
tendiniti, tendinosi, tendinopatie
inserzionali, borsite e fasciti.
• 6 sedute, due cicli, 15-20 minuti con
correnti capacitive e resistive.
Tecarterapia
• Sistema capacitivo: gli elettrodi metallici sono costituiti
da un elettrodo attivo e da una piastra (elettrodo di ritorno),
posizionati in contrapposizione. L’elettrodo attivo e’
rivestito da materiale isolante in ceramica o sostanza
elettricamente equivalente. L’elettrodo di ritorno, insieme
al tessuto biologico sottostante costituisce l’amartura del
secondo tipo. La ceramica e’ il dielettrico. Quando si
applica la corrente, le cariche elettriche si incontrano in
prossimita’ del dielettrico, con conseguente riscaldamento
delle strutture sottostanti, in particolari muscoli e vasi.
Tecarterapia
• Sistema resistivo: si utilizzano elettrodi metallici
in contrapposizione, ma l’elettrodo attivo non e’
isolato: entrambe le armature sono di secondo
tipo. Il dielettrico e’ rappresentato dal tessuto a
maggiore resistenza interposto tra le armature, es.
osso, tendini, aponeurosi. Il calore si genera in
profondita’ con innalzamento termico cutaneo
limitato, mentre si riscaldano soprattutto il tessuto
osseo e i tessuti periarticolari.