Arcidiocesi di Milano
Servizio per la Catechesi
Rimanete nell’amore, il mio!
Perché portiate frutto abbondante
Duomo di Milano – 13 ottobre 2007
Celebrazione del mandato ai catechisti e agli educatori
presieduta da Sua Eminenza
Card. Dionigi Tettamanzi
1
Ingresso
Manifestò la sua gloria
e i suoi discepoli credettero in Lui
Canto: Un solo Spirito un solo battesimo
Io sono la vite e voi siete i tralci miei.
Il tralcio che in me non vive sfiorirà,
ma se rimanete in me, il Padre mio vi darà
la forza di una vita che non muore mai!
Io sono la vera via e la verità:
amici vi chiamo e sempre sto con voi.
Chi annuncia al fratello suo la fede nel nome mio
davanti al Padre io lo riconoscerò.
Saluto
in piedi
Arcivescovo:
Tutti:
Arcivescovo:
Tutti:
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen
Il Signore che guida e sostiene i nostri passi, sia con tutti voi.
E con il tuo Spirito
Guida:
Radunati davanti al Signore sotto la guida del nostro Vescovo, vogliamo iniziare nella preghiera il nostro
servizio di catechisti in questo anno pastorale che mette al centro la trasmissione della fede. Siamo
consapevoli che quello che ci sta davanti non è solo un percorso pastorale, ma è, più profondamente, un
“percorso spirituale”.
2
Un catechista:
Raccolti qui in preghiera riconosciamo che “abbiamo bisogno di un nuovo slancio di speranza, credendo
alla parola di Gesù: «Ecco, io vi dico: levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la
mietitura» (Gv 4, 35)”
Arcivescovo:
Questa grande speranza, respiro e forza dell’azione pastorale, viene seminata e si sprigiona in noi dal
dono che Dio nel suo amore ci offre. La Chiesa, le famiglie, i catechisti, gli educatori, i cristiani tutti hanno
sì il compito di comunicare la fede e di formare al vero amore, ma questo loro compito deriva ed è
sostenuto da una precedente grazia, da un’energia interiore che viene dallo Spirito del Signore.
Tutti:
Ricordiamolo sempre:
Dio non chiama mai ad un compito
senza farlo precedere e accompagnare
da un dono di amore e di grazia:
prima di caricare di un peso le nostre spalle,
egli colma di fiducia e gioia il nostro cuore!
Arcivescovo:
Preghiamo.
Risveglia e rafforza in noi, o Padre, la “coscienza del dono” che ci è stato elargito non solo per coglierne la
preziosità e la bellezza, ma anche per superare la sfiducia e la paura che spesso gravano sul compito
educativo della trasmissione della fede.
Per Gesù Cristo tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Tutti: Amen.
seduti
3
Primo momento
Io ho scelto voi
Lettore:
Il Signore parlò a Mosè: «Va' e parla al faraone re d'Egitto, perché lasci partire dal suo paese gli Israeliti!».
Mosè disse alla presenza del Signore: «Ecco gli Israeliti non mi hanno ascoltato: come vorrà ascoltarmi il
faraone, mentre io ho la parola impacciata?».
(Es 6, 10-12)
Lettore:
Mi fu rivolta la parola del Signore: «Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu
uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni». Risposi: «Ahimé, Signore Dio,
ecco io non so parlare, perché sono giovane».
(Ger 1, 4-6)
Catechista:
Tu Signore hai scelto noi per farti conoscere ai piccoli. Ma la nostra fede è debole: come possiamo
introdurre altri se anche noi facciamo fatica a rinnovare ogni giorno il nostro sì a Te?
Catechista:
Tu ci hai chiamati perché attraverso noi altri possano scoprirti come amico. Ma come invitare altri ad
essere tuoi amici se noi per primi facciamo fatica a conoscerti, ci sentiamo impacciati nello spiegare il tuo
Vangelo?
Catechista:
Tu Signore ci chiedi di iniziare altri alla fede, cioè introdurli al mistero di Dio che è amore, far crescere in
loro la fede in te che dà senso e pienezza all’anelito di amore iscritto in ogni persona, fin nella densità del
suo corpo. Ma come fare questo se anche noi fatichiamo a vivere la gioia del Vangelo?
CANTO:
Diacono:
Dal Vangelo di Giovanni (15, 1-3)
«Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni
tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho
annunziato.
Catechista:
La Parola che abbiamo accolto e che con gioia e fatica seguiamo, ci unisce a Gesù e ci rende capaci di
parlare di Lui.
Catechista:
4
Il dono della fede che abbiamo ricevuto e accolto ci tiene uniti a Cristo, nostra vite, e ci permette di
portare frutto anche attraverso le nostre povertà perché si veda che ciò che facciamo non è merito
nostro, ma opera dello Spirito che abbiamo ricevuto e abita in noi.
Arcivescovo:
«E’ possibile educare alla fede! Lasciamoci prendere da una più grande fiducia. Più della fatica deve essere
forte in noi la certezza che lo Spirito del Risorto guida realmente la missione della Chiesa e apre strade
anche insospettate, dona linguaggi sempre nuovi e sa far risplendere la bellezza di Cristo anche tra le
nostre opacità. Lo ripetiamo: la coscienza viva del dono ricevuto ci rende tutti più sereni di fronte alle
esigenze sempre sproporzionate del Vangelo, sapendo che lo Spirito di Dio agisce nei cuori e produce
frutti ben oltre le nostre previsione e le nostre aspettative. La povertà di tante situazioni umane e la fatica
che tocca anche le comunità cristiane non saranno sufficienti a fermare l’amore di un Dio che per noi si è
donato fino alla morte in croce di Cristo, suo Figlio.
(da: Famiglia comunica la tua fede, n. 9)
Tutti:
Noi parliamo di te
come se ci avessi amati per primo
una volta sola.
Invece, continuamente,
di giorno in giorno,
tu ci ami per primo.
Quando al mattino mi sveglio
ed elevo il mio spirito a te,
tu sei il primo,
tu mi ami per primo.
Se mi alzo all'alba
ed immediatamente elevo a te
il mio spirito e la mia preghiera,
tu mi precedi.
Tu mi hai già amato per primo.
È sempre così.
E noi ingrati,
che parliamo come se
tu ci avessi amato per primo
una volta sola.
Sören Kierkegaard
5
Secondo momento
Vi ho scelti perché andiate
e portiate frutto abbondante
Lettore:
Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e diede loro un incarico presso gli Israeliti e presso il faraone re
d'Egitto, per far uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto. (Es 6, 13)
Lettore:
Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane, ma va' da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti
ordinerò. (Ger 1, 7)
Lettore1:
Il cristiano è colui che non sa tenere un segreto in bocca. Non vede l’ora di trovare qualcuno a cui vuotare
il sacco.
Lettore2:
Il cristiano è un inviato speciale che, una volta preso atto di un avvenimento, trova pace soltanto quando
può comunicare con il suo pubblico.
Tutti:
Gesù, aiutami
a diffondere ovunque
il tuo profumo,
ovunque io passi.
Inonda la mia anima
del tuo Spirito e della tua vita.
Invadimi completamente e
fatti maestro di tutto il mio essere
perché la mia vita
sia un'emanazione della tua.
Lettore1:
La Notizia provoca dentro di lui uno spasimo tale che gli diventa impossibile tenerla prigioniera. Gli
scoppia nel petto, e trabocca fuori.
Lettore2:
Sono gli scherzi delle “buone notizie”! Ti bruciano l’anima se non le metti in circolazione e mentre ti
esaltano per l’incontenibile gioia che destano dentro, si coprono perfino di un velo di tristezza se sono
fruite solamente da te.
Tutti:
Illumina servendoti di me
e prendi possesso di me a tal punto
che ogni persona che accosto
possa sentire la tua presenza in me.
Guardandomi, non sia io a essere visto,
ma tu in me.
6
Lettore1:
I catechisti non possono essere lettori della rassegna stampa su Gesù e sui misteri del suo Regno. Non
basta che abbiano la voce calda. Dovrebbero avere la Parola viva dentro di loro. E dovrebbero dire parole
chiare. Nette. Tutt’altro che pavide.
Lettore2:
Gli apostoli erano stati precettati più volte di non parlare di Gesù Nazareno. Ma non se la sono sentita di
tacere e hanno proclamato con coraggio la verità.
Tutti:
Rimani in me.
Allora risplenderò del tuo splendore
e potrò fare da luce per gli altri.
Ma questa luce avrà la sua sorgente
unicamente in te, Gesù,
e non ne verrà da me
neppure il più piccolo raggio:
sarai tu a illuminare gli altri
servendoti di me.
Lettore1:
Gli apostoli hanno parlato con tutta franchezza. Senza peli sulla lingua. Senza sfumare le finali per paura
del quieto vivere. Senza mettere la sordina alla forza prorompente della verità.
Lettore2:
Hanno parlato senza gli stratagemmi del defilarsi nei momenti della prova, per timore di compromettersi
troppo.
Lettore3:
Ecco: fin dal primo annuncio e nel vivere la Parola che ci abilita a testimoniarla, dovremmo chiedere al
Signore la grazia della parresia, consapevoli che quello che stiamo vivendo è il tempo per parlare. E voglia
il cielo che tutti ci persuadiamo di questa verità: che se delle nostre parole dobbiamo rendere conto al
tribunale della storia, dei nostri silenzi dobbiamo rendere conto al tribunale di Dio.
(testi tratti da: don Tonino Bello, Catechesi, Edizioni Messaggero, Padova)
Tutti:
Suggeriscimi la lode che più ti è gradita,
che illumini gli altri attorno a me:
io non predichi a parole
ma con l'esempio,
attraverso lo slancio delle mie azioni,
con lo sfolgorare visibile dell'amore
che il mio cuore riceve da te.
Amen.
(John Henry Newman)
CANTO:
7
Diacono:
Dalla prima lettera di Giovanni (1, 1-4)
Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò
che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita , quello che
abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi.
Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.
Arcivescovo:
Iniziare alla fede significa introdurre al mistero di Dio che è amore. L’iniziazione cristiana raggiunge il suo
scopo quando colui che crede nel Signore vive nell’amore di Dio e verso il prossimo. Accoglienza, ascolto e
condivisione sono il frutto e il segno dell’amore, che è l’unica autentica e credibile via della missione.
Siamo tutti chiamati ad amare e a far amare la verità. Quando si è consapevoli della grazia che abbiamo
ricevuto in dono, si è pronti a comunicarla con letizia e serenità; la vita di fede non è anzitutto un
patrimonio da difendere con nervosismo e timore di smarrirlo. Le difficoltà non inducono alla lamentela o
alla protesta, ma su tutto vince la gioiosa gratitudine per l’opera di Dio manifestata a noi in Gesù.
(Da: Famiglia comunica la tua fede n. 33, 4, 11)
Tutti:
All'angolo della strada c'è qualcuno, o Signore
che aspetta Te che sei la vita.
Intorno alla tavola della famiglia c'è qualcuno
che aspetta Te che sei l'amore.
Sul banco della scuola c'è qualcuno
che aspetta Te che sei la verità.
Ma Tu o Signore
puoi essere ovunque presente attraverso me.
Conducimi su tutte le strade dell'uomo
a seminare il tuo messaggio.
Fammi capire che devo essere presente,
non soltanto per vivere accanto ai poveri
quanto per essere povero,
non soltanto per evangelizzare
quanto per essere evangelizzato
perché sei Tu che attraverso me,
devi andare avanti
e io devo restare nell'ombra.
Amen.
(A. Dini)
Terzo momento
Rimanete nell’amore, il mio!
8
Acclamazione al Vangelo
Sac.:
Tutti:
Sac.:
Tutti:
Sac.:
Tutti:
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
Dal vangelo secondo Giovanni (15, 9-17)
Gloria a te Signore.
Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei
comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango
nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore
più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho
scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello
che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.
Parola del Signore
Lode a te, o Cristo
Omelia dell’arcivescovo
Il Padre aveva una vigna,
delizia del suo sguardo,
curata con ogni premura.
Fu devastata, perse splendore.
Ma venne suo Figlio
a morirvi e dar frutto.
Prendete il suo pane,
bevete il suo vino.
L’evento del seme
affidato alla terra
voi già conoscete:
il campo dell’uomo
atteso alla messe,
voi lo irrigate,
ma ciò che matura
è forza di Dio.
9
Il Padre aveva una casa,
dimora dei suoi cari,
ornata con ogni bellezza.
Fu rovesciata, vuota rimase.
Ma venne suo Figlio,
e fu pietra angolare.
Entrate al suo cenno,
sedete al suo fianco.
Con pietre viventi
un tempio di pace
voi già costruite:
il nuovo edificio
fondato su roccia,
voi lo erigete,
ma ciò che contiene
è santo per Dio.
Arcivescovo: Affidiamo al Signore il nostro desiderio di essere tralci che portano frutto abbondante e
preghiamo perché ci aiuti a rimanere sempre in Lui, consapevoli che senza di Lui non possiamo fare nulla.
Lettore:
La Tua Parola che abbiamo ascoltato e accolto ci rende capaci di parlare di Te. Aiutaci Signore a rimanere
radicati in essa perché sia luce che accompagna ogni nostro passo.
Lettore:
Nel Battesimo ci hai reso tuoi fratelli, creati a tua immagine e chiamati a renderti presente a ogni uomo
che incontriamo. Il tuo Spirito ci dia la forza di rimanere con te ogni giorno, di rinnovare sempre la nostra
decisione di credere in Te.
Lettore:
Rimanere in Te è la condizione per portare frutti abbondanti e duraturi. Fa’ che troviamo sempre il tempo
per sostare in preghiera e fare sempre più esperienza del tuo amore.
10
Lettore:
Rimanere in te non è questione di sentimento, ma di comunione della volontà. Fa’ che anche noi
desideriamo ardentemente far conoscere a tutti di quale grande amore siamo amati.
Arcivescovo:
Preghiamo.
Ti ringraziamo Padre perché nel tuo Figlio ci doni di essere tuoi amici e di conoscere il tuo Volto. Tu ci
chiami a collaborare alla costruzione del tuo Regno obbedendo al comando di vivere tra noi lo stesso
amore con il quale siamo amati. Infondi in noi il Tuo Spirito perché ci renda testimoni fedeli e
appassionati, capaci di invitare altri alla tua sequela.
Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen.
Quarto momento
Allora ho detto: Eccomi, manda me
11
Lettore:
Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi,
manda me!». (Is 6, 8)
Guida:
La fede si presenta come dono e compito, grazie e responsabilità, fortuna e impegno: dono da invocare e
“ricevere” e insieme compito da “vivere” e da “comunicare” agli altri. Con questa consapevolezza ci
prepariamo ad accogliere il mandato ad essere catechisti nelle nostre comunità.
Lettore1:
Il vero catechista è la comunità. La catechesi deve essere pensata e attuata come azione dell’intera
comunità. Fonte della catechesi è la comunità: significa che i catechisti non agiscono per conto proprio.
Non sono né battitori liberi, né franchi tiratori.
Lettore2:
Il compito di ogni portatore di lieti annunzi cristiani non è tanto quello di mettere direttamente in
contatto il Signore del cielo con l’uomo della terra, quanto di operare l’inserimento dei singoli all’interno
di una comunità di credenti.
Lettore1:
La vostra missione di catechisti, più che nello stabilire il cosiddetto feeling con Gesù, consiste
nell’orientare i passi di chi è affidato alle vostre cure, verso la comunità di cui voi siete espressione.
(da: don Tonino Bello, Catechesi, Edizioni Messaggero, Padova)
12
CONFERIMENTO DEL MANDATO
in piedi
Arcivescovo:
Supplichiamo Dio nostro Padre che benedica questi suoi figli eletti al ministero di catechisti ed educatori,
perché nel fedele compimento del loro ufficio, annunzino il Cristo e rendano gloria al Padre che è nei cieli.
(tutti pregano in silenzio)
Arcivescovo:
Guarda con bontà, o Padre,
questi tuoi figli e queste tue figlie
che si offrono per il servizio dell’annuncio del Vangelo.
Confermali nel loro proposito con la tua benedizione +,
perché nell’ascolto assiduo della tua Parola
e sostenuti dalla grazia dell’Eucaristia,
si impegnino ad istruire e ad accompagnare i fratelli,
e tutti insieme ti servano con generosa dedizione,
a gloria del tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen.
Arcivescovo:
Ricevete il Vangelo ed i catechismi per la vita cristiana.
Annunciate e testimoniate con gioia la fede della Chiesa.
(L’Arcivescovo consegna ai rappresentanti di ogni zona pastorale
il libro dei Vangeli, i catechismi e l’immaginetta con il mandato)
Tutti:
Con trepidazione e stupore grande,
accogliamo il tuo invito, Signore,
ad andare nel mondo come tuoi amici
per far conoscere il volto del Padre.
Tu ci chiami ad essere collaboratori del Regno
conservando l’unione con Te
e la fedeltà alla “sana dottrina” che abbiamo ricevuto.
Il tuo Spirito renda testimonianza in noi
perché anche noi ti rendiamo testimonianza
custodendo la preghiera e l’ascolto della Parola che nutre la fede
attaccandoci a Te per non lasciare che fatica e delusione spengano in noi la speranza
appoggiandoci a Te per costruire la nostra vita nella carità.
Solo così, rimanendo nell’amore, il tuo,
anche noi daremo frutto abbondante e duraturo,
daremo gloria al Padre rendendo visibile il suo amore
così che tutti possano diventare discepoli e
trovare in Te la verità e il senso della loro esistenza.
Amen!
Conclusione
13
Arcivescovo:
Riconoscendoci figli amati e sostenuti dall’amore del Padre, preghiamo come Gesù ci ha insegnato.
Tutti: Padre nostro…
Avvisi e ringraziamenti
Benedizione
Arcivescovo:
Il Signore sia con voi.
Tutti: E con il tuo spirito.
Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.
Arcivescovo:
Dio, Padre misericordioso, vi illumini con la luce del suo Verbo fatto uomo e vi confermi con la grazia del
suo Spirito. Ciò che apprendete con la mente, credetelo con il cuore e confermatelo nelle opere.
Tutti: Amen.
Arcivescovo:
Sia benedetto il nome del Signore.
Tutti: Ora e sempre.
Arcivescovo:
Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
Tutti: Egli ha fatto cielo e terra.
Arcivescovo:
Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito santo.
Tutti: Amen.
Diacono:
Tutti:
Andiamo in pace.
Nel nome di Cristo.
14
Imprimatur die 3 ottobre 2007
Vicario Episcopale __________________________________
15