IL SISTEMA SOLARE Vatafu Bogdan Poli Nicolò Chiapparini Michael Anno scolastico 2012/13 Classe 3°B Il sistema solare Il sistema solare è il sistema planetario costituito da una varietà di corpi celesti mantenuti in orbita dalla forza di gravità del Sole; vi appartiene anche la Terra. È costituito da otto pianeti, dai rispettivi satelliti naturali, da cinque pianeti nani e da miliardi di corpi minori. Quest'ultima categoria comprende gli asteroidi, in gran parte ripartiti fra due cinture asteroidali (la fascia principale e la fascia di Kuiper), le comete, le meteoroidi e la polvere interplanetaria. Il sistema solare è composto dal Sole, da quattro pianeti rocciosi interni, dalla fascia principale degli asteroidi, dai quattro giganti gassosi esterni, da cinque pianeti nani, dalla cintura di Kuiper, dal disco diffuso e dalla ipotetica nube di Oort, sede di gran parte delle comete. Il vento solare, un flusso di plasma generato dall'espansione continua della corona solare, permea l'intero sistema solare. Questo crea una bolla nel mezzo interstellare conosciuta come eliosfera, che si estende fino oltre alla metà del disco diffuso. In ordine di distanza dal Sole, gli otto pianeti sono: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Origini del sistema solare Si pensa che il Sole e i pianeti si siano formati da una nebulosa di gas interstellari in contrazione, circa 4,6 miliardi di anni fa. L'ipotesi di un'origine comune trova conferma nell'analisi di alcune regolarità di comportamento dei pianeti, che ruotano attorno al Sole muovendosi tutti nello stesso verso e percorrendo orbite sostanzialmente complanari. Secondo le attuali teorie, la nebulosa primordiale aveva una temperatura molto bassa ed era costituita da idrogeno, elio, una grande varietà di elementi chimici più pesanti e polveri. Circa 5 miliardi di anni fa al centro della nebulosa si sarebbe creata una parte più densa e di conseguenza la nube, sotto la spinta della forza gravitazionale, avrebbe cominciato a contrarsi. In pochi milioni di anni, nella zona centrale, la densità e la temperatura sarebbero aumentate e si sarebbe formato il proto-Sole. Contemporaneamente, la contrazione avrebbe causato un aumento della velocità di rotazione e della forza centrifuga del sistema. Così la nube si sarebbe appiattita, assumendo un aspetto simile a un disco rotante intorno al Sole. Il collasso gravitazionale della massa del proto-Sole avrebbe causato un incremento della temperatura nella zona più centrale. Nelle fasi finali del processo, un forte vento solare avrebbe trascinato verso le regioni più esterne tutti gli elementi leggeri, soprattutto l'idrogeno e l'elio. Il sole Il Sole è la stella madre del sistema solare, attorno alla quale orbitano gli otto pianeti principali (tra cui la Terra), i pianeti nani, i loro satelliti, innumerevoli altri corpi minori e la polvere diffusa per lo spazio, che forma il mezzo interplanetario. La massa del Sole rappresenta da sola il 99,9% della massa complessiva del sistema solare. Il Sole è, propriamente, una stella media-gialla costituita essenzialmente da idrogeno (circa il 74% della sua massa, il 92,1% del suo volume) ed elio (circa il 24-25% della massa, il 7,8% del volume La radiazione solare, emessa fondamentalmente come luce visibile ed infrarossi, consente la vita sulla Terra fornendo l'energia necessaria ad attivare i principali meccanismi che ne stanno alla base; inoltre l'insolazione della superficie terrestre regola il clima e la maggior parte dei fenomeni meteorologici. I pianeti • • • • • • • • • Mercurio Venere Terra Marte Giove Saturno Urano Nettuno Plutone (non è più considerato un pianeta dal 2010) Mercurio Mercurio è il pianeta più interno del sistema solare e il più vicino alla nostra stella, il Sole. È il più piccolo e la sua orbita è anche la più eccentrica (ovvero, il meno circolare) degli otto pianeti. Come tutti gli altri pianeti Mercurio orbita in senso diretto e completando tre rotazioni intorno al proprio asse per ogni due orbite. Durante il giorno la luminosità solare impedisce ogni osservazione, e l'osservazione diretta è possibile solamente subito dopo il tramonto, sull'orizzonte a ovest, oppure poco prima dell'alba verso est. Inoltre l'estrema brevità del suo moto di rivoluzione (solamente 88 giorni) ne permette l'osservazione solamente per pochi giorni consecutivi, dopo di che il pianeta si rende inosservabile dalla Terra. Per evitare danni agli strumenti, il telescopio spaziale Hubble non viene mai utilizzato per riprendere immagini del pianeta. Il pianeta non ha nessun satellite conosciuto dall’essere umano Venere Venere è il secondo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole con un'orbita della durata di 224,7 giorni terrestri. Il suo simbolo astronomico è la rappresentazione stilizzata della mano della dea Venere che sorregge uno specchio. È l'oggetto naturale più luminoso nel cielo notturno, a parte la Luna. Venere raggiunge la sua massima brillantezza poco prima dell'alba o poco dopo il tramonto e per questa ragione è spesso chiamata la "Stella del Mattino" o la "Stella della Sera". Venere è il pianeta più caldo del sistema solare, non è dotato di satelliti o anelli e ha un campo magnetico debole. Classificato come un pianeta terrestre, a volte è definito il "pianeta gemello" della Terra poiché i due mondi sono molto simili per quanto riguarda criteri quali dimensioni e massa. La terra E' il più grande e denso dei pianeti interni, l'unico in cui sono conosciute attuali attività geologiche, ed è l'unico pianeta del sistema solare che permette la vita. La sua idrosfera liquida è unica tra i pianeti interni, ed è anche l'unico pianeta dove siano state osservate placche tettoniche. L'atmosfera terrestre è estremamente differente rispetto a quella degli altri pianeti, poiché è stata alterata dalla presenza della vita e contiene il 21% di ossigeno. Possiede un satellite naturale, la Luna Il simbolo astronomico della Terra è un cerchio con all'interno una croce la linea orizzontale rappresenta l'equatore, mentre quella verticale un meridiano È il pianeta su cui vivono tutte le specie viventi conosciute, l'unico corpo planetario del sistema solare adatto a sostenere la vita, sulla sua superficie infatti si trova acqua in tutti e tre gli stati (solido, liquido, gassoso) e un'atmosfera composta in prevalenza da azoto e ossigeno. Questa, assieme al suo campo magnetico, la protegge dai raggi cosmici e dalla radiazione di origine solare. Marte E' il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole e l'ultimo dei pianeti di tipo terrestre dopo Mercurio, Venere e la Terra. Viene chiamato il Pianeta rosso a causa del suo colore caratteristico dovuto alle grandi quantità di ossido di ferro che lo ricoprono E' più piccolo della Terra e di Venere. Possiede un'atmosfera tenue, composta principalmente da anidride carbonica. La sua superficie, costellata di vulcani, mostra attività geologica che ha persistito fino a tempi relativamente recenti. Il suo colore rosso deriva dalla presenza della ruggine del suolo, ricco di ferro. Marte ha due piccoli satelliti naturali (Deimos e Phobos), che si pensa siano asteroidi catturati dal suo campo gravitazionale Prende il nome dall'omonima divinità della mitologia romana; il simbolo astronomico del pianeta è la rappresentazione stilizzata dello scudo e della lancia del dio Giove Giove, con 318 masse terrestri, possiede 2,5 volte la massa di tutti gli altri pianeti messi insieme. Esso è composto in larga parte da idrogeno ed elio. Il forte calore interno di Giove crea una serie di caratteristiche semipermanenti nella sua atmosfera, come ad esempio la famosa Grande Macchia Rossa. Giove ha 63 satelliti naturali conosciuti: i quattro più grandi, Ganimede, Callisto, Io, e Europa, mostrano analogie con i pianeti terrestri, come fenomeni di vulcanismo e calore interno. L'intenso campo gravitazionale di Giove influenza il sistema solare nella sua struttura perturbando le orbite degli altri pianeti e lo "ripulisce" da detriti che altrimenti rischierebbero di colpire i pianeti più interni. Saturno Saturno distinto dal suo sistema di anelli, ha diverse analogie con Giove, come la sua composizione atmosferica. Saturno è molto meno massiccio, essendo solo 95 masse terrestri. Sono noti 60 satelliti (più tre non confermati), due dei quali, Titano e Encelado, mostrano segni di attività geologica, anche se sono in gran parte criovulcani. Titano è più grande di Mercurio ed è l'unico satellite del sistema solare ad avere una atmosfera densa formata da azoto e metano. Saturno ha un esteso e vistoso sistema di anelli che consiste principalmente in particelle di ghiacci e polveri di silicati. Della sessantina di lune conosciute che orbitano intorno al pianeta, Titano è l'unica luna del Sistema solare ad avere un'atmosfera significativa. E' composto per il 95% da idrogeno e per il 3% da elio a cui seguono gli altri elementi. Il nucleo, consistente in silicati e ghiacci, è circondato da uno spesso strato di idrogeno metallico e quindi di uno strato esterno gassoso. Il nome deriva dall'omonimo dio della mitologia romana. Il suo simbolo astronomico è una rappresentazione stilizzata della falce del dio dell'agricoltura e dello scorrere del tempo. Urano • Urano, con 14 masse terrestri, è il pianeta esterno meno massiccio. Unico tra i pianeti, esso orbita attorno al Sole con una inclinazione assiale superiore a 90° rispetto all'eclittica. Ha un nucleo molto freddo rispetto agli altri giganti gassosi, quindi irradia pochissimo calore nello spazio. Urano ha 27 satelliti noti, tra cui i più grandi sono Titania, Oberon, Umbriel, Ariel e Miranda. • La composizione chimica di Urano è simile a quella di Nettuno L'atmosfera del pianeta, sebbene sia simile a quella di Giove e Saturno per la presenza abbondante di idrogeno ed elio, contiene una proporzione elevata di "ghiacci", come l'acqua, l'ammoniaca e il metano, assieme a tracce di idrocarburi. È anche l'atmosfera più fredda del sistema solare con una temperatura minima che può scendere fino a −224 °C. Possiede una complessa struttura di nubi ben stratificata in cui si pensa che l'acqua si trovi negli strati inferiori e il metano in quelli più in quota. L'interno del pianeta al contrario sarebbe composto principalmente di ghiacci e rocce • Una delle caratteristiche più insolite del pianeta è l'orientamento del suo asse di rotazione. Tutti gli altri pianeti hanno il proprio asse quasi perpendicolare al piano dell'orbita, mentre quello di Urano è quasi parallelo. Ruota quindi mantenendo uno dei suoi poli verso il Sole per metà del periodo di rivoluzione con conseguente estremizzazione delle fasi stagionali. Nettuno • Nettuno, anche se leggermente più piccolo di Urano, è più massiccio (equivalente a 17 masse terrestri) e quindi più denso. Esso irradia più calore interno rispetto a Urano, ma non tanto quanto Giove o Saturno. Nettuno ha 13 satelliti noti. Il più grande, Tritone, è geologicamente attivo, con geyser di azoto liquido. Tritone è l'unico grande satellite con orbita e direzione retrograda. • Nettuno ha una composizione simile a quella di Urano. Per questo sono talvolta classificati in una categoria separata, i cosiddetti "giganti ghiacciati". L'atmosfera di Nettuno, composta principalmente da idrogeno ed elio, possiede anche maggiori proporzioni di "ghiacci", come acqua, ammoniaca e metano, assieme a tracce di idrocarburi e forse azoto. In contrasto, l'interno del pianeta è composto essenzialmente da ghiacci e rocce come il suo simile Urano. Le tracce di metano presenti negli strati più esterni dell'atmosfera contribuiscono a conferire al pianeta Nettuno il suo caratteristico colore azzurro intenso • Nettuno possiede i venti più forti di ogni altro pianeta nel Sistema Solare. Sono state misurate raffiche a velocità superiori ai 2 100 km/h. Plutone Plutone è il più grande oggetto conosciuto della fascia di Kuiper. Quando venne scoperto, nel 1930, fu ritenuto il nono pianeta del sistema solare, ma dal 2006 è stato riclassificato in pianeta nano, dopo l'adozione di una definizione formale di pianeta. Plutone ha un'orbita relativamente eccentrica, inclinata di 17 gradi rispetto al piano dell'eclittica. Plutone fu scoperto nel 1930 da Clyde Tombaugh e inizialmente classificato come il nono pianeta. Plutone è stato assunto quale elemento di riferimento della classe dei pianeti nani trans-nettuniani, denominati ufficialmente plutoidi dalla Unione Astronomica Internazionale. Da poco non è più considerato nemmeno un pianeta nano. La luna La luna è un corpo celeste di minor dimensioni rispetto ai pianeti, anche detta satellite; l’ unico della Terra. Essa determina il fenomeno delle maree (alta marea-bassa marea). La luna manca completamente di atmosfera a causa delle forti escursioni termiche Il primo uomo che sbarcò su di essa fu nel luglio del 1969, Neil Armstrong. Il suo simbolo astronomico è una rappresentazione stilizzata della sua fase crescente. Plutoide Un plutoide è un pianeta nano trans-nettuniano. L'Unione Astronomica Internazionale definisce plutoidi i corpi celesti che percorrono orbite attorno al Sole caratterizzate da un valore del semiasse maggiore superiore a quello dell'orbita di Nettuno, che hanno sufficiente massa perché la loro gravità conferisca loro un equilibrio idrostatico e una forma quasi sferica e che non abbiano pulito la propria fascia orbitale. Gli eventuali satelliti di un plutoide non sono essi stessi plutoidi. Periodo di rivoluzione o moti dei pianeti Ogni pianeta del sistema solare ha i seguenti moti che compiono in diverse durate. Moto di rotazione: è il giro che ogni pianeta fa intorno al proprio asse,(la Terra ci mette 24 ore e determina l’alternarsi del dì e della notte). Moto di rivoluzione: è il giro che ogni pianeta compie attorno al sole, (la Terra ci mette 365 giorni circa e determina l’alternarsi delle stagioni). L’ atmosfera L’ atmosfera è formata dall’ insieme di gas e vapori che avvolgono la Terra. Essa è divisa troposfera, stratosfera, mesosfera e termosfera. In essa è presente lo strato di ozono e di gas serra. Il buco dell’ozono Buco nell'ozono e Riduzione dell'ozono sono due fenomeni distinti ma interconnessi. Dai primi anni del 1980 in poi si ha un lento calo relativamente stabile e globale dell'ozono stratosferico, si ha il più potente ma intermittente fenomeno di riduzione dell'ozono delle regioni polari terrestri, quello a cui ci si riferisce quando si parla di "buco dell'ozono", in realtà un assottigliamento marcato dello strato. Lo strato di ozono è uno schermo fondamentale per l'intercettazione di radiazioni letali per la vita sulla terra, e la sua formazione avviene principalmente nella stratosfera alle più irradiate latitudini tropicali, mentre la circolazione globale tende poi ad accumularlo maggiormente alle alte latitudini e ai poli. Il meccanismo di formazione del buco e dall'assottigliamento dello strato di ozono è causato dagli alogeni, principalmente cloro e bromo catalizzano reazioni ozono-distruttive. I composti responsabili appaiono essere principalmente dovuti all'azione umana. I fenomeni stratosferici non vanno confusi col fatto che l'ozono è un energico ossidante e per gli esseri viventi è un gas altamente velenoso, quindi dannoso se presente a bassa quota, dove può formarsi essendo uno dei contaminanti gassosi dell'inquinamento atmosferico, in genere, a combustioni, con caratteristiche sterilizzanti verso ogni forma di vita. Invece, in alta quota, è un gas essenziale al mantenimento della vita sulla Terra. L’ effetto serra L'effetto serra è un fenomeno atmosferico-climatico che indica la capacità di un pianeta di trattenere nella propria atmosfera parte dell'energia solare proveniente dal Sole. Esso fa parte dei complessi meccanismi di regolazione dell'equilibrio termico di un pianeta (o satellite) e agisce attraverso la presenza in atmosfera di alcuni gas, detti gas serra, che hanno come effetto globale quello di mitigare la temperatura dell'atmosfera terrestre isolandola parzialmente dai grandi sbalzi o escursioni termiche cui sarebbe soggetta la Terra in loro assenza. Questi gas infatti, per le proprie particolari proprietà molecolari-spettroscopiche, risultano trasparenti alla radiazione solare entrante ad onda corta, ma opachi alla radiazione infrarossa ad onda lunga (circa 15 micron) riemessa dalla superficie del pianeta riscaldata dai raggi solari diretti; il termine deriva dall'analogia con quanto avviene nelle serre per la coltivazione (in questo caso vi è infatti anche un blocco della convezione atmosferica che è un'altra modalità di trasferimento del calore). L'effetto serra terrestre è creato da una serie di fenomeni (es. ciclo del carbonio) che interagendo tra di loro regolano costantemente il contenuto dei gas serra in atmosfera, e proprio grazie all'effetto serra terrestre è possibile la presenza e lo sviluppo della vita sulla Terra. Personaggi principali • Galileo Galilei è stato un fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano, considerato il padre della scienza moderna; • Isaac Newton fu il primo a dimostrare che le leggi della natura governano il movimento della Terra e degli altri corpi celesti. Egli contribuì alla Rivoluzione scientifica e al progresso della teoria eliocentrica; • Albert Einstein è stato un fisico e filosofo della scienza tedesco naturalizzato statunitense; • Neil Armstrong fu il primo uomo ad andare sulla Luna. Galileo Galilei Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642) è stato un fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano, considerato il padre della scienza moderna. Il suo nome è associato a importanti contributi in dinamica e in astronomia - fra cui il perfezionamento del telescopio, che gli permise importanti osservazioni astronomiche e all'introduzione del metodo scientifico (detto spesso metodo galileiano o metodo scientifico sperimentale). Di primaria importanza furono il suo ruolo nella rivoluzione astronomica e il suo sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana. Isaac Newton Newton fu il primo a dimostrare che le leggi della natura governano il movimento della Terra e degli altri corpi celesti. Egli contribuì alla Rivoluzione scientifica e al progresso della teoria eliocentrica. A Newton si deve anche la sistematizzazione matematica delle leggi di Keplero sul movimento dei pianeti. Oltre a dedurle matematicamente dalla soluzione del problema della dinamica applicata alla Forza di gravità (problema dei due corpi) ovvero dalle omonime equazioni di Newton, egli generalizzò queste leggi intuendo che le orbite (come quelle delle comete) potevano essere non solo ellittiche, ma anche iperboliche e paraboliche. Newton fu il primo a dimostrare che la luce bianca è composta dalla somma di tutti gli altri colori. Egli avanzò l'ipotesi che la luce fosse composta da particelle da cui nacque la teoria corpuscolare della luce in contrapposizione ai sostenitori della teoria ondulatoria della luce, patrocinata dall'astronomo olandese Christiaan Huygens e dall'inglese Young e corroborata alla fine dell'800 dai lavori di Maxwell e Hertz. La tesi di Newton trovò invece conferme, circa due secoli dopo, con l'intuizione del "quanto d'azione" di Max Planck e i lavori di Einstein sull'interpretazione dell'effetto fotoelettrico e la conseguente introduzione del quanto di radiazione elettromagnetica, il fotone. Queste due interpretazioni saranno risolte nell'ambito della meccanica quantistica con la teoria del dualismo onda-particella. La gravità terrestre Il campo gravitazionale terrestre è un fenomeno naturale presente sulla Terra, per il quale il pianeta esercita un'attrazione sui corpi che si manifesta attraverso il peso. La forza attrattiva del nostro pianeta, rispetto ad un altro corpo, deriva dalla sua massa e dalla distanza, secondo la legge universale di Newton. Dove G è la costante gravitazionale che vale circa 6,67 × 10 −11 m³kg−1s−2. M ed m sono le due masse prese in considerazione e d² è la distanza fra le due masse. è il versore che indica la congiungente dei due corpi e punta da un corpo in direzione dell'altro: la forza gravitazionale è, infatti, attrattiva. Einstein, nella sua relatività generale, era giunto a questa conclusione matematica per definire il campo gravitazionale: Albert Einstein Albert Einstein è stato un fisico e filosofo della scienza tedesco naturalizzato statunitense. La sua grandezza consiste nell'aver mutato per sempre il modello di interpretazione del mondo fisico. Nel 1921 ricevette il Premio Nobel per la fisica "per i contributi alla fisica teorica, in particolare per la scoperta della legge dell'effetto fotoelettrico", e la sua fama dilagò in tutto il mondo soprattutto per la teoria della relatività, in grado, per l'assoluta originalità, di colpire l'immaginario collettivo. Fu molto attivo in diversi altri ambiti, dalla filosofia alla politica, e per il suo complesso apporto alla cultura è considerato uno dei più importanti studiosi e pensatori del XX secolo. Neil Armstrong Neil Alden Armstrong è stato un astronauta e aviatore statunitense, primo uomo a posare piede sulla Luna nel 1969. Prima di diventare un astronauta Armstrong è stato ufficiale nella United States Navy e ha partecipato alla Guerra di Corea. Dopo la guerra ha servito come pilota collaudatore presso il National Advisory Committee for Aeronautics, dove ha effettuato più di 900 voli. Si è laureato alla Purdue University e ha proseguito gli studi alla University of Southern California. Il suo primo volo spaziale è stato in qualità di comandante nella missione Gemini 8: uno dei primi civili a divenire astronauta. Durante questa missione Armstrong, insieme al pilota David Scott, ha effettuato il primo aggancio fra due navi spaziali in orbita. La seconda e ultima missione spaziale lo ha visto, nel luglio del 1969, comandante della Apollo 11, la prima ad effettuare un allunaggio con esseri umani a bordo. In questa missione ha effettuato una EVA sul suolo lunare per 2 ore e mezza. Ad Armstrong, così come ai suoi due compagni, è stata conferita la Medaglia presidenziale della libertà dal presidente Richard Nixon. Nel 1978 ha ricevuto invece da Jimmy Carter la Congressional Space Medal of Honor, e nel 2009 gli è stata conferita la Medaglia d'oro del Congresso. La stella Una stella è un corpo celeste che brilla di luce propria. In astronomia e astrofisica il termine designa uno sferoide luminoso di plasma che genera energia nel proprio nucleo attraverso processi di fusione nucleare; tale energia è irradiata nello spazio sotto forma di radiazione elettromagnetica, flusso di particelle elementari (vento stellare) e neutrini. Buona parte degli elementi chimici più pesanti dell'idrogeno e dell'elio, i più abbondanti nell'Universo, vengono sintetizzati nei nuclei delle stelle tramite il processo di nucleosintesi. Anche il Sole è una stella di media grandezza. Le comete • Una cometa è un oggetto celeste relativamente piccolo, simile ad un asteroide ma composto prevalentemente di ghiaccio. Nel Sistema solare, le orbite delle comete si estendono oltre quella di Plutone. Le comete che entrano nel sistema interno, e si rendono quindi visibili ad occhi umani, hanno spesso orbite ellittiche. Spesso descritte come "palle di neve sporche", le comete sono composte per la maggior parte di sostanze volatili come biossido di carbonio, metano e acqua ghiacciati, con mescolati aggregati di polvere e vari minerali. La sublimazione delle sostanze volatili quando la cometa è in prossimità del Sole causa la formazione della chioma e della coda. • Si pensa che le comete siano dei residui rimasti dalla condensazione della nebulosa da cui si formò il Sistema Solare: le zone periferiche di tale nebulosa sarebbero state abbastanza fredde da permettere all'acqua di trovarsi in forma solida (invece che come gas). È sbagliato descrivere le comete come asteroidi circondati da ghiaccio: i bordi esterni del disco di accrescimento della nebulosa erano così freddi che i corpi in via di formazione non subirono la differenziazione sperimentata da corpi in orbite più vicine al Sole. Gli asteroidi • Un asteroide è un corpo celeste simile per composizione ad un pianeta terrestre ma più piccolo, e generalmente privo di una forma sferica; ha in genere un diametro inferiore al chilometro, anche se non mancano corpi di grandi dimensioni, giacché tecnicamente anche i corpi particolarmente massicci recentemente scoperti nel Sistema solare esterno sono da considerarsi asteroidi. • Si pensa che gli asteroidi siano residui del disco protoplanetario che non sono stati incorporati nei pianeti, durante l’origine del sistema solare. La maggior parte degli asteroidi si trovano nella fascia principale. Hanno spesso orbite caratterizzate da un'elevata eccentricità. Asteroidi molto piccoli, con le dimensioni di un masso o anche meno, sono conosciuti come "meteoroidi". • Gli asteroidi composti per la maggior parte di ghiaccio sono conosciuti come comete. Alcuni asteroidi sono il residuo di vecchie comete, che hanno perso il loro ghiaccio nel corso di ripetuti avvicinamenti al Sole, e sono adesso composti per lo più di roccia La nube di Oort La nube di Oort è un residuo della nebulosa originale da cui si formarono il Sole e i pianeti cinque miliardi di anni fa ed è debolmente legata al sistema solare. Si pensa che anche le altre stelle abbiano una nube di Oort e che i bordi esterni delle nubi di due stelle vicine possano a volte sovrapporsi, causando un'occasionale "intrusione" cometaria. È possibile suddividere la nube di Oort in due regioni: la nube di Oort esterna di forma sferica e la nube di Oort interna di forma toroidale. L'ipotetica nube di Oort è una grande massa composta da miliardi di oggetti di ghiaccio che si credono essere la fonte delle comete di lungo periodo e che circondano il sistema solare. Si ritiene sia composto di comete che sono state espulse dal sistema solare interno da interazioni gravitazionali con i pianeti esterni. Gli oggetti della nube di Oort sono molto lenti, e possono essere turbati da eventi rari, ad esempio delle collisioni, dalla forza gravitazionale di una stella di passaggio, o dalla marea galattica, forza di marea esercitata dalla Via Lattea Unità astronomica In astronomia l'unità astronomica è un'unità di misura pari a circa la distanza tra il pianeta Terra e il Sole. Sebbene non rientri tra le unità di misura del Sistema internazionale il suo uso è esteso tra gli astronomi ancora oggi. Nel 1976 il valore dell'unità astronomica è stato definito come il raggio di un'orbita circolare lungo la quale un corpo di massa trascurabile orbiterebbe intorno al Sole. Per le sue dimensioni l'unità astronomica viene utilizzata per misurare distanze all'interno del Sistema Solare; per misure superiori, intra o extra-galattiche, gli astronomi preferiscono utilizzare l'anno luce o il parsec. Il Parsec Il parsec è un'unità di lunghezza usata in astronomia. Significa "parallasse di un secondo d'arco" ed è definito come la distanza dalla Terra a una stella che ha una parallasse annua di 1 secondo d'arco. Il termine fu coniato nel 1913 su suggerimento dell'astronomo britannico Herbert Hall Turner. È basato sul metodo della parallasse trigonometrica, che è il modo più antico e affidabile di misurare le distanze stellari, sebbene ancora oggi sia applicabile solo agli oggetti relativamente vicini Per motivi storici, gli astronomi usano il parsec per le distanze astronomiche, invece degli anni luce. La prima misurazione diretta di un oggetto a distanze interstellari è eseguita da Friedrich Wilhelm Bessel nel 1838, fu fatta basandosi sulla trigonometria, utilizzando l'ampiezza dell'orbita terrestre come linea di base. Il parsec geometricamente è il cateto lungo del triangolo rettangolo che ha come base l'unità astronomica, e come angolo al vertice un secondo di grado sessagesimale. L’ anno luce L'anno luce è un'unità di misura della lunghezza, definita come la distanza percorsa dalla luce nel vuoto nell'intervallo di un anno. Esso è comunemente utilizzato in astronomia per esprimere le distanze con oggetti celesti posti al di fuori del Sistema Solare, cioè per distanze su scala galattica. Un'altra unità dello stesso ordine di grandezza spesso utilizzata dagli astronomi è il parsec, che corrisponde a circa 3,26 anni luce. La definizione di anno luce data dall' Unione Astronomica Internazionale è: "La distanza che un fotone percorre nello spazio vuoto in assenza di campo gravitazionale o magnetico in un anno giuliano". L'anno giuliano ha una durata di 365,25 giorni di 86 400 secondi ciascuno, pari in totale a 31 557 600 secondi. Poiché la velocità della luce nel vuoto è pari a 299 792,458 km/s, un anno luce corrisponde a circa 9 461 miliardi di chilometri o circa 63 241 volte la distanza fra la Terra e il Sole. L'anno luce è quindi una distanza enorme su scala umana. Al contrario, va rimarcato che l'anno luce non è un'unità di misura del tempo per quanto sia corretto dire che l'immagine di un corpo celeste distante un certo numero di anni luce ci mostra quel corpo celeste come era lo stesso numero di anni fa, e non in questo momento. La Via Lattea La Via Lattea è la galassia alla quale appartiene il sistema solare. In base agli studi più recenti pare che la Galassia sia, da un punto di vista strettamente morfologico, una galassia spirale barrata, ovvero una galassia composta da un nucleo attraversato da una struttura a forma di barra dalla quale si dipartono i bracci di spirale che seguono un andamento logaritmico; è il membro principale, insieme alla Galassia di Andromeda, del Gruppo Locale, un insieme di galassie comprendente, oltre alle due precedentemente citate, la Galassia del Triangolo ed una cinquantina di galassie minori, principalmente nane. Fascia di Kuiper La Fascia di Kuiper è una regione del Sistema Solare che si estende dall'orbita di Nettuno (alla distanza di 30 UA) fino a 50 UA dal Sole. Si tratta di una fascia di asteroidi esterna rispetto all'orbita dei pianeti maggiori.