Matrice ABCD Vˆ 1 Iˆ1 A C Iˆ1 Vˆ1 ˆ I2 V̂2 B Vˆ2 D Iˆ 2 I coefficienti A e D sono adimensionali, B è un’impedenza e C un’ammettenza Definibile solo per un numero pari di porte Reciprocità (2 porte) se det(ABCD)=AD-BC=1 Reciprocità (2N) se AD-BC=I dove I matrice identità Per un circuito simmetrico vale anche A=D Assenza di perdite: A e D reali, B e C immaginari puri Matrice ABCD Normalizzata i1 Iˆ1 Z 0 v1 Vˆ1 / Z 0 v a 1 i1 c b v2 d i 2 In tal caso tutti i coefficienti sono adimensionali ˆ i2 I 2 Z 0 v2 Vˆ2 / Z 0 Matrice di diffusione (S) di un 2 porte Definiamo quantità legate alle ampiezze delle onde incidenti e riflesse a1 v 1 V1 / Z 01 b1 v 1 V1 / Z 01 a2 v 2 V 2 / Z 02 b2 v 2 V 2 / Z 02 In tal caso vale (se consideriamo le tensione e le correnti normalizzate alle due porte) a1 b1 v a2 b2 v a1 b1 i 1 2 1 a2 b2 i i2 2 La matrice S è quella che lega le ampiezze delle onde riflesse a quelle delle onde incidenti b s11 1 b2 s21 s12 a1 s22 a 2 Matrice di diffusione (S) di un 2 porte a1 b1 s11 b1 / a1 a 0 2 s12 b1 / a2 a 0 1 s21 b2 / a1 a 0 2 s22 b2 / a2 a 0 1 a2 b s11 1 b2 s21 s12 a1 s22 a 2 b2 Cioè, s11 è legato al coefficiente di riflessione alla porta 1 quando la due è chiusa su carico adattato (non c’è onda riflessa a2); Cioè, s21 è legato al coefficiente di trasmissione dalla porta 1 alla porta 2 quando la due è chiusa su carico adattato La matrice S è definita quindi solo quando si specifichino le impedenze caratteristiche delle linee che portano l’onda ai terminali dell’oggetto da caratterizzare, ovvero le impedenze di normalizzazione La matrice S si definisce perché misurabile anche (e soprattutto) a frequenze di microonde Matrice di diffusione (S) di un n porte definiamo bT b1 , b2 ,..,bN aT a1 , a2 ,..,aN V V i con b ai i i Z 0i Z 0i Oppure (il che è lo stesso) ai I i Z 0i bi I i - Z 0i La matrice S è I cui elementi b Sa Si, j bi aj ak 0 se k j Vi Z 0 j Vi Z 0i Vk 0 se k j Notate che, nel caso molto comune di normalizzazione di tutte le porte ad una sola impedenza caratteristica (tipicamente 50 W) questa diventa Cioè proprio i coefficienti di riflessione e trasmissione quando le porte sono chiuse sull’impedenza di normalizzazione Si , j Vi Vi Vk 0 se k j Matrice di diffusione (S) di un n porte Ma perché usare tale normalizzazione? Se calcoliamo la potenza media che incide 2 alle porte 1 Vi Pi 2 Z 0i 1 ai 2 E la potenza riflessa 1 Vi Pi 2 Z 0i 2 1 bi 2 2 Quindi con tale definizione le quantità sono legate all’energia trasportata dal campo elettromagnetico La potenza netta entrante nel circuito sarà pari alla differenza tra potenza incidente e riflessa, sommata su ciascuna porta 1 2 2 1 a b i a a b b i 2 i i 2 Ma sappiamo che b Sa b a S P Pi Pi 2 quindi P 1 1 a a a S Sa a I S S a 2 2 Matrice di diffusione (S) di un n porte In assenza di perdite, tale potenza deve essere nulla per qualunque insieme di eccitazioni a per cui I S S 0 S S I Condizione di assenza di perdite (Unitarietà di S) La reciprocità invece implica che S sia simmetrica ST S Consideriamo un due porte simmetrico e senza perdite: vediamo qual è il numero minimo di parametri necessari a caratterizzarlo; la matrice S è 2x2 Nel definire la matrice S, dobbiamo specificare il piano di riferimento di fase si ciascuna porta: in pratica dobbiamo per s s 11 12 esempio specificare in un dispositivo ad una porta, in quale S sezione della linea di alimentazione il coefficiente di riflessione s s 12 11 è misurato. Se la linea è senza perdite, il cambiamento della sezione comporterà solo un cambiamento della fase del coefficiente di riflessione Possiamo quindi sempre scegliere un piano di riferimento per cui la fase di s11 sia zero, cioè s11 sia reale S s12 s12 Proprietà di un 2 porte simmetrico senza perdite La condizione di assenza di perdite porta a 2 s12 1 2 S12 S12* 0 2 Re S12 0 Possiamo porre, parametrizzando cos arc tan / sin con Quindi abbiamo un solo parametro indipendente 2 2 1 S12 j Proprietà di un 3 porte simmetrico, reciproco, senza perdite Immaginiamo di avere un 3 porte con simmetria rotazionale, così che s11=s22=s33 Anche in questo caso scegliamo il piano di riferimento per ottenere s11 reale; la matrice diventa S S12 S12 S12 S12 S12 S12 Imponendo l’assenza di perdite otteniamo * S12 S * 12 S12* * S12 S12 S12 S12* S12* 2 2 S12 1 S12 S12* S12 2 S12 S12 1 0 0 S12 0 1 0 0 0 1 1 2 Che NON AMMETTE S12 SOLUZIONI PER =0 2 2 0 2 Re( S12 ) 1 0 2 2 2 S12 Proprietà di un 3 porte simmetrico, reciproco, senza perdite Quindi un tre porte simmetrico, reciproco e senza perdite non può essere adattato simultaneamente a tutte le porte Può esserlo, invece, un 3 porte non reciproco, o uno con perdite Un particolare 3 porte non reciproco estremamente importante nella pratica è il circolatore Di fatti possiamo dimostrare che 3 porte adattato, senza perdite non reciproco è necessariamente un circolatore 0 S12 S13 Infatti la matrice S di un 3 porte adattato è S 21 0 S 31 S 32 Imponendo l’assenza di perdite otteniamo le equazioni S 31* S 32 0 S 21* S 23 0 S12* S13 0 2 2 S12 S13 1 2 2 S 31 S 32 2 1 Che sono soddisfatte se S12 S23 S31 0 2 S 21 S 23 1 S 23 0 S21 S32 S13 1 Oppure se S21 S32 S13 0 S12 S23 S31 1 Chiaramente non reciproco Circolatore Le due possibili soluzioni corrispondono a due possibili circolatori, uno che consente flusso di potenza in senso orario e l’altro in senso antiorario La prima soluzione quindi descrive un circuito che trasmette potenza dalla porta 1 alla 2, o dalla 2 alla 3 o dalla 3 alla 1, ma non in direzione opposta o tra porte non contigue 0 j 2 e 0 0 0 e j 3 0 0 e j 3 e j1 0 0 e j1 0 0 1 0 j 2 e 0 1 2 3 Esempio possibile utilizzo: radar in cui la stessa antenna è usata sia in trasmissione che in ricezione 2 1 3 2 TX 3 RX Proprietà di un 4 porte reciproco, senza perdite, adattato alle S S 0 S porte S12 S13 S14 In tal caso la matrice è Imponiamo l’assenza di perdite 0 * S12 S * 13* S14 S12* 0 S 23* S 24* SS SS SS SS S13* S 23* 0 S 34* S14* 0 S 24* S12 S 34* S13 0 S14 S12 0 S 23 S 24 S13 S 23 0 S 34 12 13 0 S 23 S 24 S 23 0 S 34 S14 1 S 24 0 S 34 0 0 0 0 1 0 0 14 S 24 S 34 0 0 0 1 0 0 0 0 1 S 0 0 E sottraendo S 0 0 * * * * S 24 S 2 2 S13*SS1323S23S 1424S 240 0 E sottraendo 14 S S14* S13 S 24 0 * * S* S * S* 0 S S 14S 13S 24S 23S 0 13 14 13 24 23 * * * * S S S S 12 12 12 23 23 14 14 34 34 2 S 23 S12 S34 * * * * S S S 14 34 12 14 1234 23 34 23 2 0 Le due possono essere soddisfatte se S14=S23=0: ACCOPPIATORE DIREZIONALE I prodotti per gli elementi diagonali danno poi 2 2 2 2 2 2 2 2 S12 S13 1 S12 S 24 1 S13 S34 1 S 24 S34 1 Proprietà di un 4 porte reciproco, senza perdite, adattato alle porte S13 S24 Che implica S12 S34 Possiamo scegliere il piano di riferimento in modo che S12 sia reale S12 S34 Inoltre, considerando che S13 ed S24 hanno stesso modulo, in forma polare scriviamo S13 e j S 24 e j Ora valutiamo l’equazione che viene dal moltiplicare riga 2 e colonna 3 S12* S13 S 24* S34 0 Cioè, sostituendo j j j 0 e j e j 0 e j e j 0 e e Due scelte particolari si incontrano nella pratica /2 0 j 0 j 0 0 0 0 j 0 j 0 Accoppiatore simmetrico o a quadratura di fase, la cui matrice S è quindi Notate che, in questo caso, oltre alla simmetria della matrice imposta dalla reciprocità, essa è simmetrica anche rispetto alla diagonale secondaria, indicando un circuito con un piano di simmetria Proprietà di un 4 porte reciproco, senza perdite, adattato alle porte 0, Accoppiatore antisimmetrico, la cui matrice S è quindi 0 0 0 0 0 0 0 0 Notate infine che e non sono indipendenti, infatti 2 2 S12 S13 1 2 2 1 Ora, analizzando in dettaglio le altre possibili soluzioni, si perviene o a riconsiderare lo stesso caso sin qui analizzato, o ad ottenere il caso S12=S13=S24=S34=0, cioè 2 due porte disaccoppiati ed indipendenti Quindi, escludendo quest’ultimo caso - di nessun interesse- ogni 4-porte reciproco e senza perdite adattato si comporta come un accoppiatore direzionale. e l’accoppiatore direzionale in quadratura di fase deve per forza essere simmetrico. Proprietà di un 4 porte reciproco, senza perdite, adattato alle porte quindi, schematicamente, un accoppiatore ideale cede potenza alla porta accoppiata in ragione del fattore di accoppiamento (coupling factor) 2 S13 2 mentre cede tutta la potenza rimanente alla porta diretta 2 S12 2 1 2 La porta rimanente è disaccoppiata o isolata 2 1 1 S12 2 1 2 2 2 S13 2 4 3 isolata accoppiata Accoppiatori Nella pratica caratterizzano un accoppiatore: Accoppiamento C 10LogP1 / P3 20Log S13 Cioè, che frazione della potenza in ingresso è ceduta sulla porta accoppiata Isolamento I 10LogP1 / P4 20Log S14 Cioè, che frazione della potenza in ingresso è ceduta sulla porta isolata Direttività D 10LogP3 / P4 20Log S14 / S13 Cioè, capacità dell’accoppiatore di isolare onde che vanno in una direzione e direzione opposta Se la potenza in ingresso si divide tra porta diretta ed accoppiata in parti uguali (1/2 della potenza va sulla 2 ed 1/2 sulla 3), ovvero se il fattore di accoppiamento è 0 1 j 0 3dB, si parla di ibridi. In tal caso 1/ 2 In tal caso, la matrice S per un ibrido ideale a 90° è mentre, la matrice S per un ibrido ideale a 180° è 1 1 0 0 j 2 j 0 0 1 0 j 1 0 0 1 1 0 1 1 0 0 1 2 1 0 0 1 0 1 1 0 Divisore di potenza a “T” E’ un semplice 3 porte per divisione o combinazione potenza Essendo reciproco e senza perdite, non può essere adattato a tutte le porte B è una suscettanza che tiene conto dei campi dovuti alla discontinuità Volendo adattare alla porta di ingresso, la condizione è che Yin jB 1 / Z1 1 / Z 2 1 / Z 0 I valori di Z1 e Z2 possono poi essere scelti per avere diversi rapporti di divisione. Chiaramente le 2 porte rimanenti non possono essere adattate Trascuriamo inizialmente B, e consideriamo la frazione trasmessa alla porta 1 ed 1- quella alla 2; essendo la porta di ingresso adattata otteniamo Pin V02 2Z 0 1 P1 Pin 1 V0 2 Z1 1 Z1 Z 0 ; Z 2 Z0 1 2 1 V0 P2 1 Pin 2 Z2 2 Chiaramente l’impedenza vista per esempio guardando nella linea 1, sarà il parallelo di Z0 e Z2 Chiaramente l’impedenza vista per esempio guardando nella linea 1, sarà il parallelo di Z0 e Z2 1 Z02 Z0 Z 2 // Z 0 1 1 Z 0 Z 0 2 1 Ed il coefficiente di riflessione diviene Z0 Z 0 Z 2 // Z 0 Z1 2 1 1 Z Z Z 2 // Z 0 Z1 0 0 2 Divisore resistivo Si può adattare alle porte, anche se le porte di uscita non sono isolate Analizziamo il caso di divisore con fattore 1/2 L’impedenza vista in uno dei rami di uscita Z0 4 Z Z0 Z0 3 3 Quindi, considerando i due rami di uscita in parallelo, deve essere Z in Z0 2 Z0 Z0 3 3 Essendo il 3 porte simmetrico, lo stesso avviene guardando nella porta 2 o nella porta 3: S11=S22=S33=0 Se la tensione alla porta 1 è V1, la tensione al centro (V) è 2Z 0 / 3 2 V V1 V1 2Z 0 / 3 Z 0 / 3 3 V2 V3 V Z0 3 1 V V1 Z0 Z0 / 3 4 2 E le tensioni di uscita Per cui S21=S31=S23=1/2, ovvero -6dB Appare chiaro che metà della potenza è dissipata nei resistori Divisore Wilkinson E’ un divisore che utilizza resistori, ma Se le porte sono adattate, nessuna potenza viene dissipata: solo la potenza riflessa è dissipata Consente di ottenere isolamento tra le porte di uscita; studiamo quello a 3dB Z0 2Z 0 Z0 Z0 2Z 0 /4 Per studiarlo, normalizziamo tutto a Zo e ridisegniamo evidenziando le simmetrie Divisore Wilkinson Possiamo studiarlo sfruttando la sovrapposizione degli effetti Se volessimo infatti sapere la risposta del circuito quando alla porta 2 applichiamo un generatore Vg2=4V mentre la porta 3 (Vg3) è lasciata a 0 potremmo prima studiare il caso in cui applichiamo Vg2=Vg3=2V e poi il caso Vg2=-Vg3=2V: la somma dei due casi produce il risultato desiderato Calcolare la risposta a tali eccitazioni particolari (simmetrica ed antisimmetrica, ovvero pari e dispari) è più semplice, poiché la simmetria del problema consente di ridurre, come vedremo il 2-porte a 2 singole porte indipendenti Questa è una proprietà del tutto generale dei circuiti con simmetrie, per cui si possono trovare insiemi di eccitazioni, o autoeccitazioni, che decompongono il problema a N porte in N problemi ad una porta Consideriamo i due problemi indipendentemente, a partire dall’eccitazione pari Divisore Wilkinson 1 Se Vg2 e Vg3 sono uguali, le tensioni V2 e V3 sono uguali 2V 1 Quindi non fluisce corrente nel resistore, che possiamo togliere 2V Anche nel nodo di ingresso non fluisce corrente: è di fatto un circuito aperto In pratica c’è uno zero di corrente in tutti i rami che attraversano il piano di simmetria: si parla di muro magnetico Il circuito risulta quindi un semplice tratto di linea in quarto d’onda chiuso su e resistenza 2, per cui guardano nella porta 2 si vede un’impedenza Z2 Z in 2 E chiaramente scegliendo Z pari alla radice di 2, si vede in ingresso 1, cioè S 22e 0 adattamento; quindi Ora ci occorrono V1 e V2: sappiamo che l’impedenza che vediamo nel nodo di e V2 è 1: quindi abbiamo un partitore resistivo, e V2 risulta V2 V Per conoscere V1, ricordiamo che si tratta di un tratto di linea in quarto d’onda, j j in cui V(0)=V=V++V- V e V e jz V e jz V e 2 V e 2 jV 1 jV j V V j V 2V jV Divisore Wilkinson D’altro canto sappiamo anche la corrente che fluisce sul resistore 2 I1e jV jV / Z jV jV / 2 jV j V V / 2 jV / 2 V1e / 2 j V 2V / 2 V 1 / 2 1 / 2 V V1e j V 2V jV 2 Divisore Wilkinson Trattiamo il caso dispari: Vg2 e Vg3 sono uguali e opposte In pratica c’è un massimo di corrente in tutti i rami che attraversano il piano di simmetria, ovvero uno zero di tensione sul piano di simmetria: si parla di muro elettrico 2V -2V Il circuito risulta quindi quello di partenza in cui tutti i nodi centrali sono stati rimpiazzati da un corto a massa Ora, il corto della porta 1, dopo un quarto d’onda diventa un aperto, e “vediamo” solo r E vediamo che quindi se r=2, il coefficiente di riflessione è nullo, cioè S 22o 0 Chiaramente ora risulta V1o 0 V2o V Divisore Wilkinson Per vedere cosa succede alla porta 1, ci comportiamo in modo simile al caso pari, infatti il circuito appare così il resistore non è attraversato da corrente (quindi lo possiamo togliere) e si tratta di due tratti in quarto d’onda, ciascuno che vede un’impedenza di 2 ingresso normalizzata pari a 2 Z in 1 2 che posti in parallelo danno di nuovo impedenza 1, cioè adattamento (S11=0) Ora, per riottenere la matrice S complessiva, bisogna ricombinare i risultati ottenuti, “pesandoli” con le eccitazioni ipotizzate in particolare, sappiamo che S22 ed S33 saranno 0, visto che lo sono sia nel caso pari che nel caso dispari, così come 0 sarà S23=S32, visto che sia nel caso pari che dispari le porte 2 e 3 sono disaccoppiate Divisore Wilkinson grazie al fatto che, in questo caso, tutte le porte sono adattate se chiuse sull’impedenza di normalizzazione Per S12 avremmo S12 S 21 V1 V2 V1 ,V3 0 V 1 V2 V1e V1o V2 V2 e, per simmetria (porte 2 e 3 interscambiabili) S13 S12 S31 e o j/ 2