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Giuseppe e i suoi fratelli
Giacobbe aveva dodici figli e una figlia. Vivevano tutti insieme nella terra di Canaan.
I figli di Giacobbe si chiamavano Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Isaacar, Zabulon, Dan,
Neftali, Gad, Aser, Giuseppe e Beniamino, quest’ultimo era il più giovane, ma il figlio
che Giacobbe amava di più era Giuseppe.
I figli di Giacobbe badavano alle pecore
e alle capre e Giuseppe aiutava il padre
a portare cibo e ordini ai fratelli.
Per questo i fratelli
erano molto gelosi di Giuseppe.
Rifletti:
Come ti saresti sentito nei panni
di uno dei fratelli di Giuseppe?
Il magnifico vestito di Giuseppe
Quando Giuseppe aveva 17 anni, suo padre gli
offrì un bellissimo vestito.
Giuseppe era molto fiero del suo vestito e si
pavoneggiava davanti ai fratelli dicendo:
“Guardate che cosa mi ha regalato papà”.
I fratelli di Giuseppe però erano invidiosi.
“Perché papà vuole bene a Giuseppe più che a
noi? Perché non ha regalato anche a noi un
vestito così?”
Rifletti:
ha fatto bene Giacobbe a regalare un bel vestito
solo a Giuseppe?
Giuseppe fa strani sogni
Una notte Giuseppe fece un sogno molto strano.
Sognò che lui e i suoi fratelli legavano covoni di grano
in un campo. Ad un tratto, il suo covone si alzò e restò
dritto in piedi, mentre i covoni dei suoi fratelli si
misero intorno al suo e si inchinarono.
Sentito il sogno i fratelli di Giuseppe si arrabbiarono:
“Vuoi forse essere nostro re e dominarci”, gli dicevano
con tono beffardo.
Giuseppe fa strani sogni
Un’altra notte Giuseppe sognò che il sole, la luna e
undici stelle si inchinavano dinanzi a lui. Parlò a suo
padre del sogno, e Giacobbe gli disse:
“Che cosa vuol dire? Che tutti noi: io, tua madre e i
tuoi fratelli dovremo venire a inchinarci davanti a te?”.
Rifletti:
Pensi che Giuseppe avrebbe dovuto tenere per sé
i sogni che aveva fatto?
I fratelli di Giuseppe sono invidiosi
I fratelli di Giuseppe erano molto adirati. Innanzi tutto Giuseppe non era tenuto a
badare al bestiame come loro.
Poi il padre aveva regalato a Giuseppe un bellissimo vestito e questo li aveva fatti
sentire sminuiti.
La situazione era ulteriormente peggiorata quando Giuseppe aveva cominciato a
raccontare loro i suoi strani sogni.
I fratelli di Giuseppe sono invidiosi
Secondo questi sogni Giuseppe in qualche modo risultava superiore a loro
che erano raffigurati come vecchi fili di paglia e stelle poco luminose.
Perché Giuseppe pensava di essere tanto più importante di loro?
Ormai i fratelli odiavano Giuseppe e decisero di sbarazzarsi di lui.
Rifletti:
i fratelli di Giuseppe
erano così invidiosi che
giunsero a odiare il
fratello.
Che cosa ti rende
invidioso degli altri?
Giuseppe è gettato in un pozzo
Un giorno, mentre erano nei campi a badare
alle greggi,
i fratelli architettarono un piano crudele
per sbarazzarsi di Giuseppe.
“Gettiamolo in un pozzo e lasciamolo morire là.
Diremo a nostro padre che è stato sbranato da
una bestia feroce”.
Così quando Giuseppe li raggiunse, gli tolsero
il bel vestito che indossava
e lo gettarono in un pozzo”.
Giuseppe è venduto dai fratelli
Passarono però di là alcuni mercanti che si stavano recando in Egitto.
I fratelli cambiarono idea e decisero di vendere Giuseppe
come schiavo a quei mercanti
I fratelli dissero al padre che Giuseppe era stato ucciso da una bestia feroce:
Giacobbe si stracciò le vesti e si disperò.
Rifletti: Giuseppe fu salvato da un’orribile morte nel pozzo.
Dio aveva un progetto per la sua vita.
Giuseppe al servizio di Potifar
Giuseppe fu portato in Egitto dove fu venduto come
schiavo a Potifar, l’uomo di fiducia del faraone.
Dio vegliava su Giuseppe.
Giuseppe lavorava con impegno e tutti lo apprezzavano.
Potifar gli affidò l’amministrazione della sua casa e dei
suoi beni. E Dio aiutò Giuseppe a compiere bene il suo
lavoro e rese prospera la casa per cui lavorava.
Ma un giorno la moglie di Potifar mentì
accusando ingiustamente Giuseppe
di aver tentato di mancarle di rispetto.
Potifar si adirò moltissimo e fece gettare
Giuseppe in carcere.
Dio però era con Giuseppe anche là.
Rifletti:
Dio aiutò Giuseppe a compiere bene il suo lavoro e
benedisse le persone che stavano vicino a lui.
Giuseppe in carcere
Giuseppe fu gettato in carcere dove ben presto il capo delle guardie
cominciò a prenderlo a benvolere e gli affidò incarichi di responsabilità.
Giuseppe vi riuscì bene perché Dio lo aiutava.
Non molto tempo dopo gli fu affidata la responsabilità
di tutti i detenuti richiusi nella fortezza
e Giuseppe incontrò il capo dei coppieri e
il capo dei panettieri del re
che erano stati imprigionati.
Una notte questi due detenuti fecero entrambi
uno strano sogno che li turbò e domandarono
a Giuseppe di aiutarli a interpretarlo.
Rifletti:
Dio era sempre con Giuseppe, anche in prigione,
quando Giuseppe non sapeva
se sarebbe mai stato liberato.
Giuseppe interpreta i sogni
Giuseppe invitò il capo dei coppieri e il capo dei
panettieri del re a raccontargli il loro sono.
Parlò per primo il capo dei coppieri.
Nel mio sogno mi trovavo davanti a una vite
che aveva tre rami. La vidi germogliare, poi fiorire
e infine portare a maturazione grappoli d’uva.
Io avevo in mano la coppa del faraone, colsi l’uva,
ne spremetti il succo nella coppa
e lo porsi al faraone”.
Giuseppe gli disse che tre giorni dopo
sarebbe stato liberato dalla prigione.
Giuseppe interpreta i sogni
Raccontò poi il suo sogno il capo dei panettieri. “Avevo sul capo tre ceste di pane
bianco. Il cesto superiore era colmo di ogni tipo di focacce, della qualità preferita
dal faraone, ma alcuni uccelli venivano a beccare nel cesto sul mio capo”.
Giuseppe si rattristò e disse: “Mi spiace doverti dire che non sarai mai liberato.
Fra tre giorni il re ti farà uccidere”.
Tre giorni dopo accadde
proprio ciò che Giuseppe aveva detto.
Rifletti:
Dio aiutò Giuseppe a interpretare i sogni.
Ricordi qualche altro personaggio
della Bibbia che fece strani sogni?
I sogni del faraone
Due anni dopo, il re d’Egitto fece
due strani sogni.
Il capo dei coppieri si ricordò subito
di Giuseppe e parlò di lui al faraone.
Giuseppe fu portato davanti al grande re
al quale chiese di raccontargli i suoi sogni.
“Nel mio sogno stavo sulla riva del Nilo.
Vidi uscire dal fiume sette vacche belle,
molto grasse, che mangiavano l’erba della riva.
Improvvisamente dal fiume salirono dietro di loro
altre sette vacche, molto magre e brutte.
Queste ultime divorarono le prime sette,
ma il loro aspetto rimase come prima”.
I sogni del faraone
“Poi sognai di nuovo. Vidi sette spighe
belle, gonfie di grano. Ma dietro di loro
spuntarono altre sette spighe,
esili e striminzite.
Queste ultime inghiottirono le sette
spighe belle”, disse il re.
Giuseppe disse al re che ci sarebbe stato
un periodo di sette anni di grande abbondanza,
seguito da un ugual periodo di grande carestia.
Il re fu molto soddisfatto
e nominò Giuseppe viceré.
Rifletti:
Giuseppe passò dalla condizione di prigioniero
a quella di viceré d’Egitto.
Che cambiamento!
Giuseppe rivede i suoi fratelli
La carestia imperversò su tutta la regione.
Non c’era cibo neppure in Canaan, dove viveva ancora la famiglia di Giuseppe.
Così un giorno Giacobbe mandò i suoi figli a cercare cibo in Egitto.
In Egitto i fratelli non riconobbero Giuseppe
che era ormai una persona molto importante: si inginocchiarono davanti a lui
e lo pregarono di vendere loro un po’ di grano.
Giuseppe rivede i suoi fratelli
Dapprima Giuseppe volle metterli alla prova per scoprire
se avevano modificato certi loro atteggiamenti.
Quando vide che erano dispiaciuti per ciò che gli avevano fatto, disse loro chi era.
I fratelli si turbarono perché temevano che fosse furioso con loro,
ma Giuseppe li perdonò.
Rifletti: sapresti anche tu perdonare qualcuno che ti ha offeso ingiustamente?
Giuseppe rivede suo padre
Giuseppe mandò i suoi fratelli a prendere il loro padre in Canaan. “Giuseppe è vivo;
è in Egitto ed è il viceré!”, dissero al padre con entusiasmo. Giacobbe stentava a crederci:
il figlio a cui voleva tanto bene, era vivo!
Dio parlò in sogno a Giacobbe dicendogli di non avere
paura di andare in Egitto. “Io verrò con te!”,
gli promise. Così Giacobbe si mise in viaggio
e Giuseppe gli andò incontro.
Quando vide il padre gli gettò le braccia al collo
e pianse di gioia.
Giacobbe rimase in Egitto con Giuseppe
fino alla fine dei suoi giorni. Il re permise a tutti loro
di vivere in quel territorio e Giuseppe si accertò
che avessero sempre cibo a sufficienza.
Dio benedisse la famiglia di Giuseppe.
Rifletti: Giacobbe pensava di non rivedere più Giuseppe.
Ma Dio gli fece una sorpresa.