Tra due corpi carichi, con carica QA e QB si manifesta una forza il cui valore è dato da Questo valore è: 1. Direttamente proporzionale al prodotto delle due cariche QA e QB Tra due corpi carichi, con carica QA e QB si manifesta una forza il cui valore è dato da d Questo valore è: 1. Direttamente proporzionale al prodotto delle due cariche QA e QB 2. Inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza reciproca d Tra due corpi carichi, con carica QA e QB si manifesta una forza il cui valore è dato da d Questo valore è: 1. Direttamente proporzionale al prodotto delle due cariche QA e QB 2. Inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza reciproca d Tra due corpi carichi, con carica QA e QB si manifesta una forza il cui valore è dato da d Ko si chiama costante elettrica del vuoto o costante di Coulomb Forza (interazione) elettrostatica o di Coulomb Se le cariche sono di segno opposto la forza di Coulomb è attrattiva Se le cariche sono di segno opposto la forza di Coulomb è attrattiva Se le cariche sono di segno opposto la forza di Coulomb è attrattiva Questo vettore rappresenta la forza elettrostatica dovuta a QB che agisce sulla carica QA Questo vettore rappresenta la forza elettrostatica dovuta a QA che agisce sulla carica QB Le due forze sono uguali e opposte Se le cariche hanno lo stesso segno la forza di Coulomb è repulsiva Se le cariche hanno lo stesso segno la forza di Coulomb è repulsiva Se riportiamo in un sistema di assi cartesiani la forza in funzione della distanza reciproca tra le due cariche F = F(d) si ottiene il grafico seguente Se riportiamo in un sistema di assi cartesiani la forza in funzione della distanza reciproca tra le due cariche F = F(d) si ottiene il grafico seguente Matematicamente è un grafico del tipo L’unità di misura della carica elettrica, nel SI, è il Coulomb che si definisce a partire dall’Ampere, unità di misura dell’Intensità di Corrente elettrica Questo modo di procedere discende dal fatto che nel SI la grandezza fisica fondamentale per la descrizione dei fenomeni elettromagnetici è l’Intensità di Corrente e non la Carica Elettrica. Ma è necessario, almeno provvisoriamente, dare una definizione del Coulomb Questo si può fare partendo dalla legge che descrive l’interazione elettrostatica Consideriamo: QA = QB = 1C K0 = 9x109 Nm2/C2 d = 1m 1 !!!!!! È una forza enorme!!!!!! Significa che due corpi carichi con 1C ciascuno si attraggono o si respingono con una forza di 9 MILIARDI (109) di Newton 9 MILIARDI (109) di Newton corrispondono, ad esempio, alla forza peso di 900 milioni di chili (108 kg) Questo significa che la carica elettrica di 1C è enorme Di conseguenza si utilizzano i sottomultipli 10-3 C = mC (milli Coulomb) 10-6 C = mC (micro Coulomb) 10-9 C = nC (nano Coulomb) 10-12 C = pC (pico Coulomb) Quanti elettroni sono necessari per formare la carica di 1C ? e = 1,602 10-19 C Un esempio di applicazione della forza elettrostatica Il caso del legame ionico nel cloruro di sodio (NaCl) Nel cloruro di sodio il legame tra lo ione sodio Na+ e lo ione cloro Cl- può essere descritto come forza di attrazione tra cariche di segno opposto Calcolare la forza che nel cloruro di sodio (NaCl) tiene uniti lo ione cloro e lo ione sodio Reticolo cristallino del cloruro di sodio Calcolare la forza che nel cloruro di sodio (NaCl) tiene uniti lo ione cloro e lo ione sodio Na+ Cl- Calcolare la forza che nel cloruro di sodio (NaCl) tiene uniti lo ione cloro e lo ione sodio 276 pm Na+ ClDistanza tra i centri dei due ioni Calcolare l’intensità della forza elettrostatica che nel cloruro di sodio (NaCl) tiene uniti lo ione cloro e lo ione sodio 276 pm Na+ Cl- Anche per la forza di Coulomb (interazione elettrostatica) sono valide le stesse obiezioni fatte per l’interazione gravitazionale: 1. Il tempo non compare esplicitamente nella legge e questo farebbe supporre che le due cariche elettriche «sentano» immediatamente la reciproca presenza; 2. La forza coulombiana sembrerebbe agire a distanza ma l’azione a distanza non è un concetto scientifico; deve quindi esistere un «mediatore», fisicamente riscontrabile, che fa da tramite tra le due cariche. Queste due incongruenze vengono risolte con l’introduzione del concetto di campo, in questo caso il CAMPO ELETTRICO Una carica elettrica modifica, con la sua presenza, lo spazio circostante che diventa uno spazio «fisico» QA Il campo Elettrico si forma alla velocità della luce QA ? QA ? QA QA ? Il campo gravitazionale plasma la struttura dello spazio ANZI IL CAMPO GRAVITAZIONALE E’ LO SPAZIO-TEMPO Il campo elettrico e più in generale il campo elettromagnetico si conformano alla struttura dello spazio-tempo della teoria della relatività generale Le onde elettromagnetiche si propagano seguendo le deformazioni dello spazio-tempo Le onde elettromagnetiche si propagano seguendo le deformazioni dello spazio-tempo Percorso di un «raggio di luce» ( fotoni oppure onda elettromagnetica a seconda del tipo di descrizione) in uno spazio-tempo non deformato Percorso di un «raggio di luce» ( fotoni oppure onda elettromagnetica a seconda del tipo di descrizione) in uno spazio-tempo deformato La carica QA è immersa nel campo elettrico da essa stessa creato. QA Consideriamo un punto qualunque P nello spazio attorno alla carica QA o come è meglio dire, un punto del campo elettrico creato da QA. P QA Consideriamo un punto qualunque P del campo elettrico creato da QA. P QA Se nel punto P mettiamo una carica QB positiva QB QA QB QA Se mettiamo la carica QB in un altro punto del campo QB QA Se cambiamo ancora punto QA QB E’ come se le cariche che via via si venissero a trovare nel campo elettrico creato dalla carica QA seguissero delle traiettorie prestabilite. Queste traiettorie vengono chiamate linee di forza del campo elettrico. In questo caso le linee di forza sono delle rette a direzione radiale e il campo è a simmetria sferica con il centro costituito dalla carica che crea il campo Le linee di forza sono delle rette a direzione radiale e il campo è a simmetria sferica con il centro costituito dalla carica che crea il campo Linee di forza QB P QA QBC P QA Mettiamo una carica diversa nel punto P La carica QC QCD P QA Cambiamo ancora la carica nel punto P Mettiamo la carica QD QND P Possiamo cambiare la carica nel punto P infinite volte Mettiamo la carica QN QA Riepiloghiamo QN P d(P) QA . . . . . Riepiloghiamo QN P d(P) QA Cosa possiamo notare? . . . . . Cosa possiamo notare? QN P Che nel punto P può esserci una carica Q qualsiasi d(P) QA . . . . . dipende dalla carica QA che crea il campo dalla distanza d del punto P e da k0 Non dipende in alcun modo dalla carica QN che di volta in volta potrebbe trovarsi nel punto P . . . . . può essere utilizzata per descrivere il campo elettrico nel punto P e in tutti i punti del campo che, come P, si trovano alla distanza d perchè Il campo elettrico è a simmetria sferica o radiale Consideriamo Dividiamo I e II membro per QN e semplifichiamo otteniamo Rappresenta il valore del campo elettrico alla distanza d Essendo il rapporto tra una forza, quella elettrostatica, e una carica elettrica, l’unità di misura del campo elettrico è il N/C (Newton/Coulomb) Il campo elettrico ha lo stesso valore in tutti i punti che hanno la stessa distanza dalla carica che lo crea. La carica Q genera un campo elettrico a simmetria sferica Tracciare i vettori che lo rappresentano nei punti A e B Q B A