La fisica delle
particelle elementari
Dall’atomo di Democrito al bosone di Higgs
II Parte
Dall’avvento degli acceleratori
al bosone di Higgs
Sommario
1)
Dall’atomo di Democrito al mesone di Yukawa
−
L’evoluzione dei modelli atomici
−
Lo sviluppo della meccanica quantistica
La scoperta delle particelle subatomiche
Dall’avvento degli acceleratori al bosone di Higgs
−
2)
−
Gli acceleratori di particelle
−
Il modello a quark
−
L’unificazione elettrodebole
−
Il bosone di Higgs
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
Nella scorsa puntata…
Atomo
Nucleo
Orbitali
Protoni
Neutroni:
decadono
Sono legati debolmente
dalla forza in protoni
forte con emettendo
scambio di
Elettroni
Pioni Neutrini
Muoni
Kaoni
Mesoni
Leptoni
x 2 (Antimateria)
Pieve di
Soligo
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
L’avvento degli acceleratori
«Caspita! Se solo potessi avere una batteria di cannoni
più potenti…»
(Ernest Rutherford)
1) A caduta di potenziale:
− Cockcroft-Walton (1932)
− Van de Graaff (1932)
2) Ad accelerazione risonante:
− Widerøe realizza
il I Linac
in cui il fascio è
accelerato attraverso tubi a deriva
tramite campi elettrici oscillanti (1928)
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
Il ciclotrone
−
−
−
1932: Lawrence &
Livingston realizzano
il ciclotrone, che
utilizza un campo
magnetico per
mantenere le particelle su un
orbita a spirale percorsa con velocità crescente
− Sincrociclotrone:
Frequenza
si compensa
di
diminuendo via
ciclotrone
Massa
via la frequenza
relativistic
del generatore
a di
Pieve
Prof. Francesco
Dagli acceleratori di
Soligo,
Maria Cardano Prof.
particelle al bosone
Il sincrotrone
−
Utilizzando una geometria ad anello è possibile
accelerare le particelle per tempi molto più lunghi
Si possono
inoltre separare gli
elementi acceleranti
da quelli curvanti
e focalizzanti
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
La stabilità di fase (1944)
−
−
Si temeva di accelerare coerentemente solo poche
particelle perdendo quasi tutta la luminosità dei fasci
Equilibrio
E(eV) Equilibrio
stabile:
instabile:
− le particelle
− le particelle in
in ritardo sono Fase
anticipo sono
sincron
+ accelerate
+ accelerate
a
e viceversa
e viceversa
t(s)
Zona
di
stabilit pacchetti (bunch) sul
Le particelle tendono a formare
à
versante ascendente della tensione
oscillante
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
La focalizzazione magnetica
−
−
−
Utilizzando
quadrupoli
magnetici
si
ottiene
effetto focalizzante su un
asse e defocalizzante
sull’altro
Entrambi gli effetti sono
comunque proporzionali
alla distanza dall’orbita
ideale
L’utilizzo in serie di 2
elementi ruotati di 90° ha complessivamente un
effetto focalizzante su entrambi gli assi
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
I collisori
−
−
−
−
Gli urti contro bersagli fissi sono poco
efficienti dal punto di vista energetico
per creare nuove particelle
È più conveniente far collidere fra di
loro due fasci di particelle che hanno
accumulato sufficiente energia
Nel 1961, grazie al lavoro di
Toushek, nasce a Frascati il I
Anello di Accumulazione, AdA
Il modello di collider viene
sviluppato con (SPS), (LEP) e
(LHC)
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
Collider VS Linac
−
−
Una carica accelerata irradia energia
sotto forma di onde elettromagnetiche
La curvatura delle particelle richiede
grandi accelerazioni (>> tangenziali)
Luce
di
sincrotrone
(raggi x)
(Potenza irradiata)
Nei collider è
molto più vantaggioso usare
protoni
Pro
Contro
Utilizzo
Collider p > energia urti sporchi scoperta nuova fisica
Linac e-/e+urti + puliti < energia misure di precisione
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
Il teorema di spin-statistica
1940: Pauli generalizza il suo principio di esclusione ad
un teorema che lega lo spin delle particelle alla
meccanica statistica quantistica che seguono
collettivamente
− Divide le particelle in 2 categorie in base allo spin:
Classe
Spin
Statistica
Simmetria
Funzione
Semintero
Antisimmetrica
Fermi
Fermioni (S = 1/2,
(principio di Materia
Dirac
3/2…)
esclusione)
Intero
Bose
Mediare
Bosoni
Simmetrica
(S = 0, 1…) Einstein
forze
−
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
Le teorie di gauge
−
−
−
Anni ‘40: si sviluppano le teorie di gauge (~scala) che
descrivono l’interazione fra particelle riscalando a
livello locale le simmetrie globali delle forze
Elettrostatica: simmetria globale ,
i potenziali sono definiti a meno di una costante
Elettromagnetismo: simmetria locale
f ha valori qualsiasi in diversi punti dello spazio-tempo
−
−
Fisica classica: il passaggio all’elettromagnetismo
comporta l’esistenza delle onde elettromagnetiche
Teoria dei campi quantistici (QFT): la ricalibrazione a
livello locale delle simmetrie globali comporta la
comparsa dei bosoni di gauge (es. fotone)
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
L’elettrodinamica quantistica (QED)
−
−
−
−
Anni ‘40: nel calcolo di alcune grandezze come la
massa e la carica elettrica si ottengono risultati infiniti
1947: Bethe intuisce che gli infiniti sono relativi ai
valori nudi delle grandezze (validi solo nel limite di
infinita energia) e non tengono conto del contributo
dei loop di particelle virtuali che le rivestono
Si introduce la rinormalizzazione che,
adottando opportuni cut-off alla massima
energia scambiata, permette di riassorbire
gli infiniti nei valori sperimentali finiti
1948-50: Feynman, Schwinger e Tomonaga
completano la QED, considerata il gioiello della fisica
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
I diagrammi di Feynman
−
−
1948: nello sviluppo della QED Feynman introduce
delle regole per rappresentare intuitivamente
attraverso dei diagrammi, la matematica che descrive
l’interazione fra particelle nelle teorie di gauge
Utilizza la seguente
rappresentazione:
i.
fermioni -> linee continue
ii.
bosoni di gauge ->
linee ondulate, a molla
o tratteggiate
iii.
interazioni -> vertici
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
The particle explosion
−
−
−
«Ragazzo, se potessi ricordare i nomi di tutte queste
particelle avrei fatto il botanico»
(Enrico Fermi)
Grazie agli acceleratori, negli
anni ‘50 e ‘60 si assiste ad
una esplosione del numero
di nuove particelle scoperte
Fra queste si annoverano:
i.
i 2 neutrini elettronico ne (Reines)
e muonico nm (Lederman, Schwartz & Steinberger)
ii. gli antinucleoni antiprotone (Segrè
& Chamberlain) ed antineutrone
Gran parte di queste particelle non sono elementari…
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
Gli adroni: barioni e mesoni
−
−
−
«Nel seguito chiamerò adroni le particelle che
interagiscono fortemente ed adronici i rispettivi
decadimenti. Spero che questa terminologia si riveli
conveniente.»
(Lev Okun)
Dal greco adro = massiccio
Vengono a loro volta suddivisi in mesoni e barioni (dal
greco baru = pesante), includendo in quest’ultima
categoria i nucleoni e le altre particelle più pesanti
Le loro proprietà sembrano ricorrere secondo schemi
regolari che fanno pensare che siano costituiti da
mattoni elementari più piccoli…
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
La stranezza
−
−
1947: si comincia ad osservare che alcune particelle
come i mesoni K e gli iperoni L, S, X (barioni):
i.
Vengono prodotti facilmente in coppie negli
acceleratori ed alcune addirittura nei raggi cosmici
ii. Mostrano vite medie insolitamente lunghe
1950: Gell-Mann e Nishijima ipotizzano che ciò sia
spiegabile introducendo un nuovo numero quantico,
la stranezza, che:
i.
Si conserva nelle interazioni forti tramite cui le
particelle sono prodotte
ii. Risulta
non conservata nelle interazioni deboli
tramite cui le particelle decadono
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
La Via dell’Ottetto
«Il Nobile Ottuplice Sentiero, ovvero retta visione,
intenzione, parola, azione, modo di vivere, sforzo,
presenza mentale e concentrazione.»
(Buddha Shakyamuni)
−
Pieve di
Soligo,
1962:
Gell-Mann
riesce a
spiegare le
regolarità
adroniche e
prevede l’WProf. Francesco
Maria Cardano Prof.
?
−
1964: la particella
viene scoperta
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
Quark, sapori…
−
−
«Three quarks for Muster Mark!»
(James Joyce)
Contrazione di question mark = punto interrogativo
«In 31 sapori, uno per ogni giorno del mese!»
(Slogan della gelateria Baskin-Robbins)
1964: Gell-mann e Zweig propongono l’idea dei quark
come fermioni elementari di carica frazionaria che
compaiono in 3 sapori
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
…colori…
−
−
‒
−
Decupletto (spin)
(isospin)
1964: per non violare il principio
di Pauli, Greenberg propone
l’introduzione di un nuovo numero
quantico, la carica di colore
Logica a 3 colori (+ 3 anticolori) con la
richiesta che
le particelle
osservate
siano
bianche
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
…e gluoni
−
−
−
−
Da glue (colla): i mediatori dell’interazione forte sono
8 bosoni di gauge privi di massa, i gluoni
Al contrario di barioni e mesoni, i
gluoni devono essere colorati con
1 colore ed 1 anticolore diversi
9 combinazioni possibili, di cui:
i.
Solo 8 colorate ed indipendenti
ii. Un singoletto di colore
bianco:
L’interazione tra nucleoni è data dalla
forza nucleare forte residua, mediata da mesoni (es. p)
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
La cromodinamica quantistica (QCD)
−
−
−
1969: in urti profondamente
inelastici Friedman, Kendall e
Taylor osservano una struttura
a cariche puntiformi
dentro al protone
Confinamento: non si osservano quark liberi
perché la forza non diminuisce separandoli,
rendendo energeticamente vantaggiosa la
creazione di una coppia (adronizzazione)
1973: Gross, Politzer e Wilczek scoprono
la libertà asintotica secondo cui la forza diminuisce
alle brevi distanze (alte energie)
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
QCD: conferme sperimentali
−
−
Gli eventi con presenza di getti
adronici confermano il principio
del confinamento dei quark
1979: gli eventi a 3 getti sono
spiegabili solo ammettendo
l’esistenza dei gluoni
colori
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
uc
dsb
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
L’interazione debole
u d pu
−
−
1957: Schwinger
propone la I teoria
Wdi gauge delle
interazioni deboli,
suggerendo che
eeu d nd
siano mediate da
bosoni carichi e massivi, in seguito detti W+ e WIl valore così piccolo della costante di Fermi (rispetto a
quello delle altre interazioni) dipende in realtà dalla
presenza di mediatori massivi:
Valori delle masse dei bosoni intorno a, restituiscono
(carica elettrica fondamentale)
Pieve di
Soligo,
−
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
La violazione della parità
Parità:
trasformazione
discreta che inverte le
coordinate spaziali ma
non il verso delle rotazioni
1956: Yang e Lee propongono che le particelle q e t, di
massa uguale ma che decadono in stati di parità
opposta, siano la stessa (K+) e sia invece la parità a
non conservarsi nelle interazioni deboli
1957: madame Wu conferma la teoria
verificando che nelle interazioni
deboli sono coinvolti solo neutrini
sinistrorsi ed antineutrini destrorsi
−
−
−
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
La corrente neutra
−
−
−
1961: Glashow estende il modello di Schwinger
introducendo una interazione a corrente neutra
mediata da un bosone di gauge massivo, detto Z0
Oltre a sostituire (meno efficacemente) il fotone
in tutte le interazioni, il bosone Z0 è l’unica particella
in grado di mediare gli urti elastici dei neutrini
Data la somiglianza fra i processi,
Glashow
propone
l’unificazione
elettrodebole, ma serve un meccanismo
di rottura spontanea di simmetria per
fornire massa ai bosoni dell’interazione
debole lasciando senza il fotone…
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
Il bosone di… Goldstone…
−
1962: Nambu e Goldstone dimostrano che ogni
rottura spontanea di simmetria comporta la comparsa
di bosoni di Goldstone, particelle scalari (spin 0) prive
di massa (o di massa ridotta per simmetrie non esatte)
− I pioni sono gli pseudobosoni di Goldstone della
simmetria non esatta di
sapore dell’interazione
nucleare forte residua
− Nella fisica della materia
condensata i bosoni di Goldstone compaiono come
quasiparticelle: i fononi e i magnoni
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
…e il meccanismo di Higgs
−
−
−
1964: Higgs, Englert e altri dimostrano che se la rottura
spontanea avviene per una simmetria
di gauge, insieme ai bosoni
di Goldstone deve apparire
anche una particella scalare
massiva… il bosone di Higgs
Nell’effetto Meissner il campo
magnetico è espulso dai superconduttori come se il
suo mediatore, il fotone, acquisisse una massa
Nella teoria BCS il meccanismo di Higgs è messo in
atto dalle coppie di Cooper, elettroni con spin opposti
che accoppiati si comportano come bosoni
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
L’unificazione elettrodebole
−
1967: Weinberg e Salam applicano il meccanismo
alle interazioni elettrodeboli con 4 bosoni di gauge ed
1 doppietto di campi scalari complessi (4 componenti)
‒
Durante la rottura di simmetria, i bosoni
di gauge W+, W-, Z0 e g,
si formano dal mixing di
quelli elettrodeboli W1, W2, W3 e B, in modo che:
1)
lo Z0 mimi tutti gli
accoppiamenti del g,
oltre a
quello con i neutrini sinistrorsi
2)
i W± acquisiscano carica elettrica, ora disaccoppiata
dall’ipercarica debole in seguito alla rottura stessa
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
Conferme del modello
−
−
−
1971: ‘t Hooft riesce a rinormalizzare la teoria
1973: nell’esperimento
Gargamelle
vengono
osservati i primi eventi di
urto elastico a corrente
neutra dei neutrini
1983: grazie a nuove
tecniche di accelerazione
e rivelazione di particelle,
messe a punto da Van der
Meer e Rubbia, all’SPS del
CERN vengono infine scoperti i bosoni massivi W± e
Pieve
Prof. Francesco
Dagli acceleratori di
Z0 di
Soligo,
Maria Cardano Prof.
particelle al bosone
Il fascino
−
−
−
1964: per ragioni di simmetria tra le famiglie dei quark
e dei leptoni , Bjorken e Glashow ipotizzano l’esistenza
di un IV quark, a cui assegnano il nome di charm (c)
1970: Glashow, Iliopoulos e Maiani (GIM) capiscono
l’importanza del charm per sopprimere le interazioni a
corrente neutra con cambiamento di sapore
1974: la Rivoluzione di Novembre
Ting e Richter annunciano nello stesso
giorno la scoperta in esperimenti
indipendenti di una nuova particella,
che chiamano rispettivamente J/y e
che non è altro che il charmonio
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
La violazione CP
−
−
Coniugazione di carica (C): trasformazione discreta che
inverte una particella con la sua antiparticella
Fino al 1964 si riteneva che la simmetria combinata CP
fosse rispettata anche nei decadimenti deboli
− Cronin & Fitch osservano una
violazione della simmetria CP
nel decadimento dei
kaoni neutri (KS & KL)
− Cabibbo propone un mixing
tra le diverse generazioni di
quark descritto tramite un
angolo qC detto angolo di
Pieve di
Soligo,
Cabibbo
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
La terza generazione…
−
−
1973: sviluppando il lavoro di Cabibbo,
Kobayashi e Maskawa propongono una matrice di
violazione CP (CKM) che richiede l’esistenza di una III
generazione di fermioni
− 1975: Perl scopre
il tauone (t), la I
particella della nuova
generazione e, con una
massa mt~3500 me , la
più pesante nella famiglia dell’elettrone
1977: Lederman scopre il quark bottom (b), di carica
qb=-1/3e come down e strange, e massa mb~4mp
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
…e finalmente anche l’ultima!
−
−
−
−
1989: misure di precisione della vita media del bosone
Z0 eseguite presso l’acceleratore e-/e+ (LEP) del CERN,
indicano che questa è compatibile con l’esistenza di
soli 3 neutrini non massivi, o comunque molto leggeri
1995: dopo oltre 20 anni dalla prima ipotesi della sua
esistenza, viene scoperto l’ultimo quark, il top (t), con
carica qt=+2/3e come l’up e il charm e massa circa
pari a quella di un atomo di tungsteno!
Non si riesce a dare ragione di un valore così grande…
2000: dopo altri 5 anni viene infine scoperto l’ultimo
sfuggente neutrino, quello tauonico (nt)
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
Il Modello Standard
−
1974: Iliopoulos espone una raccolta delle conoscenze
sulle particelle e le interazioni fondamentali
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
La lagrangiana
−
−
La teoria del quasi tutto, così vasta da
descrivere… il 5 % dell’Universo?!?
Tutto il Modello Standard è contenuto
in questa formula
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
Il bosone di Higgs
−
−
−
−
−
Il campo di Higgs permea
il vuoto in tutto l’Universo
Ogni fermione perturba il
campo attraversandolo
Il fermione acquista una
massa proporzionale
all’intensità del suo
accoppiamento di Yukawa con il campo
Il campo di Higgs è soggetto anche ad autointerazione
La propagazione di tali autointerazioni corrisponde
alla condensazione di un bosone massivo detto
appunto bosone di Higgs (H0)
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
La particella di
dannata
Dio
−
−
−
−
Anni ‘70: pur sapendo che gli accoppiamenti dell’Higgs
con le altre particelle elementari devono essere
proporzionali alle rispettive masse, la fisica teorica
non è in grado di prevederne l’intensità
Anni ‘80: inizia la ricerca su larga scala del bosone H0
1993: Lederman propone il titolo The Goddamn
Particle… per un suo testo divulgativo sulla caccia al
bosone di Higgs, ma l’editore suggerisce di
trasformarlo in The God Particle…
Anni 2000: viene definitivamente esclusa la possibilità
che l’Higgs abbia massa inferiore a 100 GeV/c2
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
Ricerca al Large Hadron Collider (LHC)
−
−
Anni ‘90: l’obiettivo primario del nuovo acceleratore
p/p del CERN, l’LHC, sarà la scoperta dell’Higgs
La ricerca viene affidata a 2 enormi esperimenti
indipendenti, capaci all’incirca delle stesse prestazioni
con soluzioni ingegneristiche differenti: ATLAS e CMS
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
La scoperta
−
−
−
2011: prime evidenze di una
nuova particella
04/07/12: le 2 collaborazioni
annunciano insieme la
scoperta di una particella
di tipo Higgs, di massa
mH~126 GeV/c2, con una
significatività statistica di 5s
(probabilità di falso positivo < 3·107)
2013-16:
negli anni successivi viene
sostanzialmente confermata la
natura della particella scoperta
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
Premi ed onorificenze
−
−
2013: Higgs ed Englert,
vengono insigniti del
premio Nobel per aver
proposto il meccanismo
di acquisizione
della massa
Ai principali artefici della scoperta, come Guido Tonelli
e Fabiola
Gianotti, sono
assegnati altri
premi ed
onorificenze
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
Alcuni problemi aperti…
−
−
−
−
−
−
Problema della gerarchia
(correzioni radiative
alla massa dell’Higgs)
Materia oscura
−
(massa mancante)
−
Energia oscura
(espansione accelerata)
Asimmetria barionica
(materia-antimateria)
Oscillazione di
−
sapore dei neutrini
−
Gravità quantistica
Pieve di
Soligo,
Supersimmetria (SUSY)?
− Natura non elementare
del bosone di Higgs?
Supersimmetria (SUSY)?
Gravità modificata (MOND)?
− Costante
cosmologica?
− Energia del
vuoto? CP?
− Violazione
massimale
− Struttura a domini?
Massa piccola ma non nulla?
Neutrini destrorsi?
− Stringhe o loop?
−
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone
…ed una certezza
«…che il punto di partenza sarà una nuova
generazione di giovani scienziati: menti fresche, ardite,
desiderose di dimostrare al mondo che possono
riuscire laddove tutte le generazioni precedenti hanno
fallito.»
(Guido Tonelli)
La fisica non sarà conclusa in 6 mesi…
La soluzione dei prossimi problemi spetta
alla nuova generazione…
Buon lavoro!
Pieve di
Soligo,
Prof. Francesco
Maria Cardano Prof.
Dagli acceleratori di
particelle al bosone