Clicca con il mouse per andare avanti La creazione Al principio, quando non esisteva niente, Dio creò il cielo e la terra e tutto ciò che oggi esiste. Come? Con il potere della sua parola. Non come il falegname, che fa la sedia usando il legno, i chiodi, la sega e tante altre cose. No, Dio parlò e le cose furono fatte. La creazione dell’uomo Quando tutto era pronto, Dio creò l’uomo e la donna, a sua immagine e somiglianza, per regnare su tutta la terra. La disobbedienza di Adamo ed Eva Invece di essere riconoscenti e di ringraziare Dio per tutto il bene che aveva fatto loro, i primi uomini gli disobbedirono, dando retta alla voce del serpente che rappresenta il demonio. Per questo la sofferenza entrò nel mondo, e con essa la fatica e la morte. Caino ed Abele In seguito, per invidia Caino uccise il fratello Abele e in questo modo la malvagità entrò nel mondo. Il diluvio Siccome gli uomini continuavano a comportarsi male, Dio mandò il diluvio, ma salvò Noè e la sua famiglia che erano rimasti fedeli e buoni. Dio fece costruire a Noè un’arca nella quale trovarono rifugio gli animali che così si salvarono dalle acque. La torre di Babele Dopo il diluvio gli uomini poco per volta si moltiplicarono ma, purtroppo, con il passare del tempo, ricominciarono anche a peccare. Si insuperbirono tanto da voler costruire una torre che arrivasse a conquistare il cielo. Allora Dio li punì, fece sì che non si capissero più e li disperse su tutta la terra. Abramo nostro padre nella fede Passarono molti anni finché Dio chiamò Abramo (1800 anni prima di Cristo). Abramo ubbidì subito e si mise in cammino come Dio gli aveva ordinato. Aveva 75 anni di età e non aveva potuto avere figli con sua moglie Sara che era sterile e già avanti nell’età. Eppure Dio gli promise che da lui sarebbe sorto un grande popolo e Abramo credette alla promessa di Dio. Il sacrificio di Isacco Finalmente Abramo ebbe un figlio, Isacco. Un giorno però Dio mise alla prova Abramo chiedendogli in sacrificio suo Figlio Isacco. Abramo obbedì, ma quando tutto era pronto per il sacrificio, Dio lo fermò. Ciò che Dio voleva vedere era l’obbedienza di Abramo, non la morte di Isacco. Insegnamento per noi: non basta credere in Dio, bisogna anche obbedire. Il popolo di Israele Isacco ebbe due figli, Esau e Giacobbe a cui Dio cambio il nome in quello di Israele. Israele ebbe dodici figli che diedero origine alle dodici grandi famiglie o tribù di Israele. Questo periodo della storia di Israele si chiama “età dei Patriarchi”, cioè dei padri o fondatori del popolo di Israele. Giuseppe in Egitto Tra i figli di Giacobbe (o Israele) risalta Giuseppe per essere il coccolato di suo papà. Per questo fu oggetto di invidia da parte dei suoi fratelli che lo vendettero ad alcuni mercanti. Arrivò in Egitto e là, dopo molte avventure, diventò viceré. In questo modo poté aiutare la sua famiglia arrivata in Egitto a causa di una grande carestia. Mosè salvato dalle acque Per 400 anni il popolo di Israele visse in Egitto contento e felice, finché arrivo un re cattivo che, per invidia, voleva ridurre il popolo di Israele in schiavitù. Per questo ordinò di uccidere tutti i bambini ebrei appena nati. Si salvò però Mosè grazie all’intervento di una principessa. La principessa, che salvò Mosè dalle acque del fiume Nilo, era la figlia del faraone. Il roveto ardente Quando Mosè divenne grande si schierò a favore del suo popolo. Per difendere uno della sua razza dovette uccidere un egiziano. Quando la notizia giunse al faraone, Mosè dovette fuggire lontano, nel deserto. Là si sposò. Un giorno, mentre pascolava il gregge di suo suocero, vide un roveto ardere senza consumarsi. Si avvicinò e sentì la voce di Dio che gli ordinava di tornare in Egitto per salvare il suo popolo. Il passaggio del Mar Rosso In principio il faraone non volle dar retta a Mosè, perciò Dio lo castigò mandandogli dieci piaghe. Quando Dio fece morire tutti i primogeniti d’Egitto, allora il faraone lasciò libero il popolo di Israele. Dopo però si pentì e mandò i soldati affinché lo facessero ritornare in Egitto. Però non poterono raggiungerlo. Le acque del Mar Rosso si aprirono per far passare gli Israeliti. Arrivati i soldati del faraone, le acque si chiusero di nuovo affogandoli. I dieci Comandamenti “Arrivati al Monte Sinai, Dio fece un’alleanza con il popolo di Israele: Dio sarà come un padre e il popolo come un figlio. Dio proteggerà il suo popolo e il popolo obbedirà a Dio osservando i dieci Comandamenti. Deserto e conquista Per 40 anni il popolo di Israele visse nel deserto. Finalmente sotto la guida di Giosuè riuscì a conquistare la terra di Canaan. Ogni tribù all’inizio era governata dagli anziani. Dopo 200 anni però il popolo chiese un re a Dio e Dio gli diede Saul. Ma Saul fu infedele a Dio. Allora Dio scelse Davide, un giovane pastore di Betlemme, che con una fionda riuscì ad uccidere il gigante filisteo Golia. Davide, peccatore e santo Davide fu il re più grande del popolo di Israele; molto coraggioso e allo stesso tempo molto attaccato a Dio. Scrisse la maggioranza dei salmi. Nonostante ciò anche lui è caduto nel peccato. Si innamorò di Betsabea e per rimanere con lei fece uccidere il suo sposo Uria. Quando fu rimproverato dal profeta Natan, si pentì e chiese perdono a Dio. Salomone, costruttore del tempio di Gerusalemme Al re Davide successe al trono suo figlio Salomone, molto famoso per la sua sapienza. Lui costruì il tempio di Gerusalemme. Tuttavia anche Salomone, nonostante la sua sapienza, è caduto nel peccato, sposando donne pagane che pervertirono il suo cuore. La conseguenza fu che, quando morì, il Regno si divise in due. Samaria è rimasta come capitale del Regno di Israele (nord) e Gerusalemme come capitale del Regno di Giuda (sud). I profeti parlano al popolo in nome di Dio Per educare il popolo alla fede, Dio inviò i profeti. Profeta è uno che parla in nome di Dio. I profeti avevano la missione di denunciare i peccati, cioè tutte le cose cattive che faceva il popolo, e annunciare la salvezza, cioè il perdono di Dio per coloro che si pentono e fanno del bene. I profeti parlano al popolo in nome di Dio Molte volte il popolo si arrabbiava contro i profeti, a causa dei rimproveri che riceveva. In alcuni casi arrivò perfino ad uccidere i profeti. Dio castiga il suo popolo e il popolo si pente Giacché il popolo di Israele non obbedì, Dio compì le sue minacce e lo castigò. Nell’anno 722 a.C. il Regno di Israele (nord) fu conquistato dall’Assiria e da allora non risorse più. Nell’anno 587 a.C. Il Regno di Giuda (sud) fu distrutto dai Babilonesi. La città di Gerusalemme e il tempio furono bruciati e la gente più importante fu portata a Babilonia. Dio perdona il suo popolo L’anno 538 a.C. Ciro, re di Persia, dopo aver conquistato Babilonia concesse la libertà agli Israeliti perché ritornassero alla loro terra. Gli Israeliti, che erano rimasti fedeli a Dio, poco a poco fecero ritorno alla loro patria. Ricostruzione del tempo e rinnovo dell’alleanza Sotto la guida di Esdra e Neemia il popolo di Israele restaurò il tempio e le mura di Gerusalemme e fu rinnovata l’Alleanza tra Dio e il suo popolo.