RAPPORTI SIGNIFICATIVI
Siamo così diversi!
Perché è importante avere dei
rapporti significativi?
RAPPORTI SIGNIFICATIVI
Siamo stati
creati per avere
rapporti
significativi.
Dio ci ha creati
in maniera tale
da poter avere
un rapporto
con gli altri
esseri umani.
Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine,
conforme alla nostra somiglianza… Dio creò l'uomo a sua
immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e
femmina. Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era
molto buono. Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno.
–Genesi 1:26-27, 31
CIASCUNO DI NOI, PER ESSERE UNA
PERSONA SANA, HA DEI BISOGNI CHE
DEVONO ESSERE SODDISFATTI.
1. Bisogni fisici: di acqua e cibo, di un rifugio e di
vestiario.
2. Bisogni emotivi di: Rapporti Significativi
3. Amore: avere, cioè, un rapporto significativo.
4. Importanza: avere un effetto (impatto) sugli altri
Dio il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale
e l'uomo divenne un essere vivente. Poi Dio il SIGNORE disse: «Non è bene che l'uomo
sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui». Allora Dio il SIGNORE fece cadere un
profondo sonno sull'uomo, che si addormentò; prese una delle costole di lui, e richiuse la
carne al posto d'essa. Dio il SIGNORE, con la costola che aveva tolta all'uomo, formò una
donna e la condusse all'uomo. L'uomo disse: «Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa
e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall'uomo».
—Genesi 2:7, 18, 21-23
ADAMO ED EVA ERANO COSÌ FELICI!
COSÌ SODDISFATTI!
Avevano comunione con Dio e dipendevano da Lui.
Avevano un rapporto significativo con Dio.
Avevano un rapporto significativo l’uno con l’altra.
Amavano stare insieme e dipendevano l’uno
dall’altra.
Erano onesti e sinceri l’uno con l’altra.
Non c’era alcuna paura!
Tutti i loro bisogni erano soddisfatti.
L'uomo disse: «Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne.
Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall'uomo». Genesi 2:23
ALLORA, QUANDO ESISTE UN
RAPPORTO SIGNIFICATIVO?
1. Quando entrambe le persone si accettano
l’un l’altra per chi sono. Sia negli aspetti
positivi che negli aspetti negativi.
2. Quando c’è apertura totale l’uno con l’altra.
3. Quando entrambi sono liberi di esprimere
all’altra persona i loro più reconditi pensieri
e sentimenti, sicuri che ciò che condividono
col partner rimarrà assolutamente
confidenziale.
4. Quando nel rapporto c’è onestà.
5. Quando c’è vicinanza tra le due persone.
6. Quando nel rapporto c’è un impegno l’uno
verso l’altra.
RAPPORTI INFRANTI
Cosa causa la rottura di un rapporto?
1.
Aspettative irrealistiche
Ci aspettiamo che i rapporti interpersonali
siano
facili, ma essi sono fragili! Non
aspettatevi la perfezione nei vostri rapporti.
2. Trascuratezza
I rapporti hanno bisogno di essere curati.
Necessitano di molto impegno e molto lavoro.
3. Egoismo (Genesi 3:1-13)
Cosa causa la rottura
di un rapporto?
Forse sei rimasto “scottato” da un rapporto. Magari ti senti solo e aspetti
che gli altri ti si avvicinino. È però importante che sia tu ad avvicinarti agli
altri e ad essere un buon amico.
EGOISMO(Genesi 3:1-13)
La donna rispose: «Il serpente mi ha ingannata e io ne ho mangiato». Il serpente era il più astuto di tutti
gli animali dei campi che Dio il SIGNORE aveva fatti. Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di
non mangiare da nessun albero del giardino?»
2 La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; 3 ma del
frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti
morirete"».
EGOISMO (“Adesso facciamo come dico io”.)
4 Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; 5 ma Dio sa che nel giorno che ne
mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male».
ORGOGLIO (“Voglio essere come Dio”.)
6 La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era
desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che
era con lei, ed egli ne mangiò. 7 Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e s'accorsero che erano nudi;
unirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture.
SENTIMENTI (Vergogna e paura)
8 Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l'uomo
e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino.
9 Dio il SIGNORE chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei
10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono
nascosto».
PENSIERO (Ingannato e ingannante)
11 Dio disse: «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato del frutto dell'albero, che ti avevo
comandato di non mangiare?»
12 L'uomo rispose: «La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto dell'albero,
e io ne ho mangiato».
13 Dio il SIGNORE disse alla donna: «Perché hai fatto questo?»
COMPORTAMENTO (nascondersi e scaricare la colpa —“È colpa sua!”)
IRA
1. Ira (Genesi 4:1-8)
Osservate il processo
nella vita di Caino:
L’ira distruggerà un
rapporto
L’amarezza è un
atteggiamento
negativo.
Ira e collera sono
sentimenti.
L’omicidio fu il
comportamento
scelto da Caino.
COME SI ARRIVA ALL’IRA?
Aspettative
non soddisfatte
Sentimenti
feriti
Frustrazione e/o
paura
Ira
A. Aspettative (legittime o meno) non soddisfatte a causa
di...
 Una persona…
Rifiuto.
Promesse non mantenute.
Parole o azioni che fanno male.
 Un avvenimento…
Qualcosa è successo che ha interferito coi nostri piani.
Una cosa…
Qualcosa che non ha portato la gioia che ci
aspettavamo da essa.
B. Aspettative non soddisfatte portano a sentimenti feriti.
C. Sentimenti feriti portano a loro volta a frustrazione e
paura.
D. Frustrazione e/o paura portano a ira.
 L’ira soffocata e tenuta dentro produce autocommiserazione e depressione.
L’ira manifestata ferisce gli altri.
Sia l’una che l’altra cosa sono dannose per il rapporto.
L’IRA DISTRUGGERÀ UN RAPPORTO.
PER MOLTI DI NOI L’IRA È UN PROBLEMA.
Quando perdiamo il controllo della nostra ira:
Possiamo scegliere di ferire l’altra persona verbalmente o
fisicamente, in modo da prendere il sopravvento.
Possiamo scegliere di ferire l’altra persona regredendo dal
rapporto, in modo da proteggere noi stessi.
Entrambe queste scelte sono egoistiche.
L’ira danneggia l’altra persona.
La tua disapprovazione mina l’altro nella sua concezione
di“chi” sia come persona.
L’ira sviluppa una convinzione falsa e negativa. Cominci a
credere che l’altro stia cercando di rovinare il vostro rapporto
IL CRITICISMO
Morte e vita sono
in potere della
lingua; chi l'ama
ne mangerà i frutti.
Proverbi 18:21
Il Criticismo
Le nostre parole hanno il potere di costruire e
di distruggere un rapporto.
• Il criticismo distruttivo deriva in genere da
una nostra frustrazione interiore. (Il non
sentirci a nostro agio con noi stessi, oppure il
sentirci dispiaciuti per noi stessi.)
• Il criticismo distruttivo in genere si concentra
sulle debolezze e sugli errori dell’altro. (Esso
si basa spesso sulle nostre impressioni personali,
o su dicerie sentite da altri, e non sui fatti.)
Le due principali forme di criticismo distruttivo
sono:
Il pettegolezzo e la maldicenza – Parlare alle
spalle delle persone; diffondere chiacchiere.
Una critica aspra – Riprendere l’altra persona in
maniera non amorevole. Le parole sono utilizzate
per lacerare e ferire.
La critica in negativo può avere anche un effetto
positivo:
Quando la critica si basa su prove conclamate ed è
portata avanti in maniera amorevole così da aiutare
l’altra persona a riconoscere il proprio errore e a
scegliere di attuare dei cambiamenti in positivo.
Dobbiamo utilizzare le parole per edificare l’altra
persona (Efesini 4:29).
La vita
dovrebbe
essere
facile,
vero? NO!
LA PAURA DEL RIFIUTO
DESIDERIAMO FORTEMENTE DI ESSERE ACCETTATI.
Nonostante il fatto che noi abbiamo un desiderio innato
di essere conosciuti, spesso non ci apriamo agli altri
per paura. Temiamo un rifiuto, e per questo indossiamo
una maschera.
ALCUNI PENSIERI ERRATI CHE POSSONO ESSERE
PROBLEMATICI.
“Dovresti essere come me”.
“Devo essere amato e accettato da tutti”.
È sufficiente l’amore e l’accettazione di Gesù, che non
possono essere cambiati da nessuno (Romani 8:31).
“La vita dovrebbe essere facile” (Giovanni 16:33).
“Se faccio tutto bene, tutto si risolverà al meglio”.
“Devo essere perfetto. Devo fare tutto bene”.
La vita dovrebbe
essere facile, vero?
NO!
Vi ho detto queste
cose, affinché
abbiate pace in me.
Nel mondo avrete
tribolazione; ma
fatevi coraggio, io
ho vinto il mondo.
Giovanni 16:33
RICOSTRUIRE DEI RAPPORTI SIGNIFICATIVI
ADESSO TOCCA A NOI SCEGLIERE.
Amare Dio o non amarlo. (Matteo
22:37)
Amare le persone o non amarle.
(Matteo 22:39)
Cosa dice il comandamento?
Dice di amare Dio, e per realizzare
questo è necessario amare le
persone.
(Matteo 22:37-39)
Perché questo è
l'amore di Dio: che
osserviamo i suoi
comandamenti…
—1 Giovanni 5:3
Gesù disse…
“Se voi mi amate,
osserverete i miei
comandamenti…”
Giovanni 14:15
Ricostruiamo
dei rapporti
infranti!
COME RICOSTRUIAMO DEI RAPPORTI INFRANTI?
Riconosciamo il bisogno di un cambiamento.
Rinnoviamo la nostra mente, il nostro pensiero (Romani 12:2).
Accettiamo nuovi messaggi – quello che Dio ha da dire:
 Dio è per te! (Romani 8:31-32)
 Tu sei perdonato! (Romani 8:33-34)
 Non c’è condanna! (Romani 8:1)
 Niente e nessuno può separarci dall’amore di Dio e di Gesù!
 (Romani 8:35-39)
 Sei amato teneramente (Efesini 5:1; Colossesi 3:12)
Cambiamo i nostri atteggiamenti.
Abbiamo bisogno degli atteggiamenti di Gesù Cristo. (Filippesi 2:5-8)
Umiltà: abbandoniamo il nostro orgoglio e il nostro egoismo.
Obbedienza: Dobbiamo obbedire alla parola di Dio.
Scegliamo nuovi comportamenti.
Chiediamo perdono a quelle persone che
abbiamo offeso. (Matteo 5:23-24)
 Scegliamo di amare e di dare
liberamente, senza aspettarci qualcosa in
cambio.
Lasciamo che Dio
 Lasciamo che Dio risani i nostri
risani i nostri
sentimenti feriti.
sentimenti —feriti

Scegliamo di servire.
Siamo ambasciatori di Cristo. (2 Corinzi
5:20)
 Seguiamo il Signore. (Matteo 20:28)

col tempo—
e allo stesso tempo
mettiamo in pratica
queste verità.
TRAI INSEGNAMENTO DAI FALLIMENTI
E DALLE TRAGEDIE.
Quando qualcuno decide di non volere che vi
sia un rapporto tra di voi, mentre tu vorresti
invece che vi fosse –
trascorri del tempo a rattristartene.
RICONOSCI I SENTIMENTI ED
ESPRIMILI IN MANIERA APPROPRIATA.
ALCUNE VERITÀ SUI SENTIMENTI:
1. Essi ci sono
stati dati da
Dio!
2. Sono
solamente
(appunto)
sentimenti.
3. Sono,
generalmente,
reazioni
appropriate alle
situazioni che
affrontiamo.
4. Sono molto
importanti
all’interno di un
rapporto.
Dobbiamo incrementare la nostra capacità di trattare coi sentimenti degli altri
e la nostra sensibilità nel trattare coi nostri.
I SENTIMENTI VANNO BENE.
Crescendo veniamo abituati a non riconoscere e a non
esprimere i nostri sentimenti, ma “sentire” va bene!
1. È benefico esprimere i nostri sentimenti.
2. È dannoso non esprimere i nostri sentimenti.
3. La Bibbia parla anche di sentimenti positivi.
4. I sentimenti sono semplicemente energia in
movimento!
Ci sono sentimenti
in noi, anche se li
ignoriamo e non
ne facciamo
niente.
I sentimenti ci
avvertono che
sta succedendo
qualcosa.
I sentimenti sono
un segnale che è
necessario fare
qualcosa.
QUATTRO EMOZIONI BASILARI
Ci sono quattro emozioni basilari
COLLERA, TRISTEZZA,
FELICITA’, PAURA
MA MOLTI GRADI DIVERSI.
COLLERA
Questo
schema può
aiutarti a
comprendere
a che livello di
ciascuna
emozione ti
trovi tu. Per
una maggiore
comprensione
anteporre
“Sentirsi” a
ogni aggettivo
TRISTEZZA
FELICITA’
PAURA
B
TESO
DISPIACIUTO
FELICE
TIMIDO
A
COSTERNATO
PERSO
CONTENTO
PRECARIO
S
DISTURBATO
MESSO MALE
APPAGATO
NERVOSO
S
IMBRONCIATO
TETRO
FORTUNATO
APPRENSIVO
O
SCONTENTO
APATICO
SODDISFATTO
ESITANTE
TIMIDO
GRATO
PREOCCUPATO
M
SECCATO
A DISAGIO
ALLEGRO
MINACCIATO
E
FRUSTRATO
SOLO
SOLLEVATO
INSICURO
D
AGITATO
GIU’
BENE
A DISAGIO
I
DISGUSTATO
FERITO
FIERO
SGOMENTO
O
STUFATO
DELUSO
DELIZIATO
IN ANSIA
IRRITATO
AFFLITTO
A
FURIOSO
DISPERATO
EMOZIONATO
IMPAURITO
L
IN EBOLLIZIONE
INFELICE
ESULTANTE
IN PREDA AL
PANICO
T
ARRABBIATO
DEPRESSO
FELICISSIMO
ATTERRITO
O
LIVIDO
MISERABILE
BENISSIMO
SPAVENTATO
NERO
TERRIBILE
ELETTRIZZATO
TERRORIZZATO
IRATO
A UN LIVELLO
CRITICO
MERAVIGLIOSAMENTE
ALLARMATO
STORDITO
COME SEI STATO EDUCATO A COMPORTARTI
CON I TUOI SENTIMENTI?
Indica la definizione che meglio si addice alla
tua situazione:



Esprimerli totalmente.
Esprimerli entro certi limiti.
Non esprimerli (reprimerli).
In che modo i tuoi genitori mostravano o
esprimevano i propri sentimenti?
Viviamo sentimenti di ansia e paura.
 Viviamo “conflitti esterni,” e “sentimenti
interiori di paura.” (2 Corinzi 7:5)
 “Scaricate su Dio tutte le vostre
preoccupazioni, poiché Gli state a cuore.”
(1 Pietro 5:7)
 “Non siate ansiosi (non rimanete in tale
stato – non permettete che i sentimenti vi
controllino) …ma in ogni cosa ... rendete
manifeste le vostre richieste a Dio.”
(Filippesi 4:6)
ansia e paura…
 Viviamo sentimenti di angoscia o
di depressione.
Gesù sperimentò questi sentimenti nel giardino di
Getsemani.
 “Angosciato, … turbato, … profondamente
afflitto, … oppresso dalla tristezza.” (Matteo
26:37; Marco 14:33-34; Luca 22:44-45)
e angoscia
e depressione
É NORMALE AVERE DEI SENTIMENTI
Non dobbiamo tuttavia necessariamente
esprimere tutti i nostri sentimenti
(specialmente quelli negativi o critici).
Tutti noi abbiamo dentro un profondo
desiderio di avere rapporti significativi.
Ci vuole tempo per sviluppare un
rapporto significativo.
I RAPPORTI SONO COMPLICATI.
Le nostre parole e i nostri comportamenti
sono capaci sia di creare che di
distruggere un rapporto
(Proverbi 18:21; 15:1; 12:25; 15:1; 16:24).
LA COMUNICAZIONE È COMPLICATA.
“So che credi di capire quello che ho detto,
ma non sono certo che tu comprenda che
quello che hai sentito non era quello che
intendevo”.
LA COMUNICAZIONE È:
Quello che intendi dire.
Quello che in effetti dici.
Ciò che l’altra persona sente.
Quello che l’altra persona crede di
sentire.
Quello che l’altra persona risponde
alle tue parole.
Quello che tu credi l’altra persona
abbia risposto.
La
comunicazione
è… complicata!
IMPARIAMO AD ASCOLTARE
Ascoltare significa…
“Seguire i pensieri e i sentimenti di un'altra
persona e capire cosa l’altra persona stia
dicendo e cosa intenda, rifacendoci alla suo
modo di pensare e di esprimersi”. (Lawyer e
Katz, Capacità comunicative per il ministero.)
Il processo di ascolto è un’esperienza
attiva che implica impegno. CI VUOLE
FATICA!
Il processo di ascolto è…
un’esperienza attiva che implica impegno!
DOBBIAMO ASCOLTARE SIA I MESSAGGI
VERBALI CHE QUELLI NON VERBALI.
Il vero ascolto dimostra interesse e
attenzione per l’altra persona.
Quando ascoltiamo stiamo dicendo,
“Ti voglio bene,” e “Tu mi interessi”.
Quando una persona si sente ben
voluta e preziosa, si sviluppa un rapporto
significativo.
Bisogna accettarsi reciprocamente. Romani 15:7
Bisogna essere attenti e mostrare interesse.
Romani 12:15
Dobbiamo concentrarci completamente
sull’altra persona, ascoltando attentamente,
“pendendogli dalle labbra”.
Perciò accoglietevi gli uni gli altri,
come anche Cristo vi ha accolti per la
gloria di Dio.
Romani 15:7
IL TUO LINGUAGGIO DEL CORPO PUÒ
DIMOSTRARE CHE STAI DAVVERO
ASCOLTANDO.
Guarda l’altra persona (dritto negli occhi).
Stai girato verso di lei.
Sii rilassato.
LE PERSONE HANNO BISOGNO
DI ESSERE ASCOLTATE.
Non dare una risposta o una soluzione
sbrigativa a ciò che l’altra persona sta
dicendo. Proverbi 18:13; Ecclesiaste 3:1, 7
Sii paziente. Tieni a freno la lingua. Ascolta fin
quando capisci che cosa l’altra persona stia dicendo.
Non è necessario riempire i momenti di silenzio. Un
vero ascoltatore ascolta anche i momenti di silenzio
in cui l’altra persona si sforza di esprimere un
sentimento o si ferma per considerare un pensiero.
È importante, prima di rispondere, dare tempo alle
persone perché possano esprimere i propri
sentimenti e le proprie preoccupazioni.
le persone hanno bisogno di essere ascoltate.
ASCOLTO RIFLESSIVO
L’ascolto riflessivo è un processo
attraverso il quale si riporta all’altra
persona ciò che ella sta dicendo.
Dimostra che stiamo davvero ascoltando.
(Proverbi 20:5)
Ripetendo i sentimenti, aiuti l’altra persona a
vedere cosa sta succedendo dentro di sé. Come
risultato questa riesce spesso a vedersi in maniera
diversa. Questo potrebbe aiutarla a parlare su un
livello emotivo, piuttosto che basandosi solamente
sulla ragione, sugli atteggiamenti o sui fatti
conclamati.
Fai domande riguardo
a ciò che sta dicendo,
fino a capire davvero
quello che cerca di
esprimere.
Dobbiamo ascoltare
più che parlare.
(Giacomo 1:9)
I disegni del cuore dell'uomo
sono acque profonde, ma
l'uomo intelligente saprà
attingervi.
—Proverbi 20:5
Sappiate questo, fratelli
miei carissimi: che ogni
uomo sia pronto ad
ascoltare, lento a parlare,
lento all'ira.
—Giacomo 1:19
ESERCIZIO #2
Fai coppia con qualcuno che non conosci molto bene. Uno di voi sarà
il Numero 1, l’altro il Numero 2. Scegli adesso.
Numero 1: Parla al tuo partner di qualcuno che è importante nella tua
vita, e dì “perché” questa persona è importante per te.
Numero 2: Sii un ascoltatore riflessivo.
Avete 3 minuti . . .VIA!
Numero 2: Dì al tuo partner cosa gli hai sentito dire.
3 minuti . . .VIA!
E adesso al contrario.
Numero 2: Parla al tuo partner di qualcuno che è importante nella tua
vita, e dì “perché” questa persona è importante per te.
Numero 1: Sii un ascoltatore riflessivo.
3 minuti . . .VIA!
Numero 2: Dì al tuo partner cosa gli hai sentito dire.
3 minuti . . .VIA!
E PER QUANTO RIGUARDA L’IRA?
La Bibbia non dice, “Non vi adirate” (Efesini 4:26).
•Ricorda che l’ira è solamente un sentimento!
•I sentimenti d’ira possono essere positivi.
Adiratevi e non peccate; il
sole non tramonti sopra la
vostra ira.
—Efesini 4:26
Via da voi ogni amarezza,
ogni cruccio e ira e
clamore e parola
offensiva con ogni sorta
di cattiveria!
—Efesini 4:31
IDENTIFICAZIONE D’UN SENTIMENTO D’IRA.
Possiamo utilizzare i
sentimenti d’ira per
comprendere perché
siamo adirati.
(Esamina le possibili origini dell’ira nella
barra a fianco.)
Una volta compreso
cosa ci porta all’ira
possiamo
occuparcene.
I sentimenti d’ira
potrebbero avere
origine da:
•Ansia
•Dolore
•Gelosia
•Imbarazzo
•Preoccupazione
•Delusione
•Colpevolezza
•Frustrazione
•Paura
•Tristezza
•Vergogna
Dobbiamo chiederci: “Perché sono adirato?”
Le cose sono andate diversamente da
come volevo io? Non è successo quello che
mi aspettavo? Sono stato trattato male?
Queste cose potrebbero mostrarci che
siamo egoisti – “Come voglio io”, “prima i
miei bisogni”, ecc. Se è così, dobbiamo
ammettere il nostro ego-centrismo.
Una volta compreso cosa ci rende adirati
possiamo occuparcene.
POSSIAMO OCCUPARCI DEI NOSTRI
SENTIMENTI D’IRA IN QUATTRO MODI:
Possiamo reprimerli -
C’è chi ignora l’ira.
Possiamo sopprimerli C’è chi
nasconde l’ira, accumulandola all’interno di se
stesso.
Possiamo esprimerli - C’è chi dimostra
immediatamente l’ira, esplodendo.
Possiamo confessarli - C’è chi prende il
controllo dei sentimenti.
REPRESSIONE
L’ira è un male se, quando siamo adirati,
facciamo finta che non sia così.
• Talvolta, come credenti, potremmo
credere che l’ira sia sbagliata, e
potremmo ignorare il fatto che siamo
adirati.
• Questo è male perché non ci
occupiamo mai della ragione per cui
siamo adirati. L’ira è sempre presente,
nascosta dentro, pronta ad esplodere.
SOPPRESSIONE
L’ira è un male quando la scarichiamo
su noi stessi, tenendocela dentro.
• Ci farà sentire depressi e/o
ansiosi.
• Molte malattie fisiche sono
causate dalla nostra frustrazione
interiore.
ESPRESSIONE
L’ira è dannosa quando la mettiamo in atto.
(Efesini 4:31)
• Atti di violenza fisica – “risse”.
• Parole che tagliano e feriscono –“maldicenza”
• Meschinità e crudeltà – “malignità”.
Non dobbiamo permettere che i nostri
sentimenti d’ira controllino le nostre azioni
e le nostre scelte. (Efesini 4:26)
CONFESSIONE
• L’ira può essere controllata se ammettiamo
che siamo adirati.
Quando comprendiamo perché ci sentiamo
adirati, possiamo analizzare i modi per
occuparcene.
• Dobbiamo prenderci le responsabilità della
nostra ira.
Nessun altro può farci mettere in atto la nostra
ira – siamo solo ed esclusivamente noi a
stabilire le nostre azioni.
• Non dobbiamo permettere che i nostri
sentimenti d’ira controllino le nostre azioni e
le nostre scelte.
“Se vi adirate, non peccate” (Efesini 4:26).
L’IRA NEI NOSTRI CUORI.
L’ira è dannosa se la teniamo chiusa
nel nostro cuore.
DESIDERIAMO incolpare altri così da
non doverci assumere la responsabilità
per le nostre azioni.
Io sono responsabile al 100% dei miei
sentimenti. Non posso incolpare
qualcuno o qualcos’altro per come mi
sento. Le mie scelte determinano le mie
emozioni.
POSSIAMO MANTENERE L’IRA ACCESA NEL
NOSTRO CUORE.
• Rimuginare sull’evento che ha
causato i nostri sentimenti di ira
può portarci al peccato (Matteo
15:19).
• L’amarezza è un atteggiamento
malvagio del cuore (Efesini 4:31).
• “L’amore…non addebita il male”
(1 Corinzi 13:5).
• Non lasciare che l’ira duri nel
tempo (Efesini 4:26).
Non
manteniamo l’ira
accesa nel
nostro cuore
Poiché dal cuore
vengono pensieri
malvagi, omicidi,
adultèri, fornicazioni,
furti, false
testimonianze,
diffamazioni.
—Matteo 15:19
COMPRENDERE IL CONFLITTO
IL CONFLITTO È NORMALE.
Viviamo in un mondo
imperfetto con persone
imperfette.
Tutti siamo egoisti e
desideriamo per natura che le
cose vadano a modo nostro!
NEL CONFLITTO CI SONO VARIE
“STRATEGIE”
ESERCIZIO #3
QUAL’È LA TUA STRATEGIA NEL RISOLVERE UN CONFLITTO
(contrassegna “Ritirarsi”, “Vincere”, “Arrendersi”, “Venire a
compromessi”, o “Risolvere” nello schema qui sotto)?

Ritirarsi
Scegliere di non partecipare.
Ritirarsi dal conflitto.

Vincere
“Deve andare come dico io! Io ho ragione!”

Arrendersi
“Non importa cosa possa pensare io.”
Essere passivi.

Venire a compromessi
Fare compromessi, infrangendo i
propri principi e le proprie
convinzioni.
 Risolvere
Scegliere di amare, impegnandosi
nel processo.
Ci è ordinato di amarci gli uni
gli altri.
Forse dovremo essere d’accordo
che non siamo d’accordo.
DA DOVE VIENE LA STRATEGIA CHE TI
VIENE PIÙ NATURALE?
1. Dall’istinto?
2. Dalla tua educazione?
3. Da ciò che hai visto o
sentito?
4. Dalla tua personalità
RISOLVERE IL CONFLITTO.
Alcuni conflitti possono
essere risolti facilmente.
• Se abbiamo offeso qualcuno,
dobbiamo confessare, chiedere
perdono e cambiare (Matteo5:2324).
Altri conflitti possono
necessitare di un confronto
diretto
• Alcuni di noi preferiscono
evitare il conflitto (vedi la barra a
fianco), ma a volte è necessario.
Perché alcuni di noi
preferiscono
evitare il conflitto?
1. Temono di essere
in errore.
2. Temono di essere
“sconfitti”.
3. Temono di essere
respinti.
4. Temono ciò che gli
altri potrebbero
pensare.
5. Temono di perdere
il rapporto.
IL SEGUENTE ESERCIZIO POTREBBE AIUTARE A RISOLVERE
DEI CONFLITTI.
Il combattimento di 10 minuti
1. Regolate un timer perché suoni tra 5 minuti.
2. Comincia uno. Dì all’altra persona cosa ti
turba. L’altra persona ascolta e prende
appunti su quello che ti sente dire, ma non
può assolutamente rispondere durante
questi 5 minuti.
3. Alla fine dei 5 minuti, scambiarsi i ruoli.
4. Ripetere i punti 1 e 2 con i ruoli invertiti.
5. Continuare il processo fino a che entrambe
le persone si sentono ascoltate e ben
comprese.
Scopo : Imparare ad ascoltare e a sentire i sentimenti dell’altro;
imparare a non stare sulla difensiva.
ESPRIMERE IL DOLORE ALLA PERSONA CHE TI HA OFFESO
Trova un posto dove non sarete
disturbati.
Esprimi il tuo dolore, non la tua ira, alla
persona che ti ha offeso.
Non attaccare la persona. La questione
è ciò che questa ha detto o fatto, non chi
ella sia.
Rimani sull’argomento dell’offesa. Non
tirare in ballo altre questioni o cose dal
passato.
PER LA PERSONA CHE SI È SENTITA
OFFESA:
Utilizza frasi
Usa frasi in prima persona (Io),
anziché dolorose accuse in seconda
in prima
persona (Tu):
persona, non
“IO ho sentito che (IO) non venivo
in seconda
ascoltato quando stavamo parlando
persona.
l’altro giorno.”
“TU non mi stavi ascoltando!”
(Vedi la barra
a fianco per
degli esempi).
“IO mi sono sentito giudicato e questo
mi ha ferito .”
“TU mi stavi giudicando!”
“(IO) Sento di doverti esprimere come
mi sono sentito (IO), affinché non ci
sia alcun cattivo sentimento tra noi.”
“TU mi hai fatto male!”
PER LA PERSONA CHE HA OFFESO:
 Ascolta con attenzione.
 Non stare sulla difensiva e non utilizzare delle
scuse. Ricorda, l’altra persona sta semplicemente
esprimendo come si è sentita per ciò che è stato detto
o fatto.
 Fai domande fino a comprendere davvero quale sia
stata l’offesa e come essa abbia ferito l’altra persona.
 Lascia che la persona offesa parli fino a quando ha
espresso del tutto i propri sentimenti.
 Chiedi perdono per la tua parte nell’offesa. Questo
rende possibile una riconciliazione del rapporto.
Se la situazione si surriscalda, fate
una pausa, ma specificate una data in
cui continuare a lavorare sul
problema.
Ricordate, non deve esserci un
vincitore.
Il rapporto è più importante di
qualunque problema o dell’avere
ragione.
IL PERDONO
Perdonare le cose passate
(coloro che ci hanno feriti quando stavamo crescendo).
Dobbiamo comprendere come le loro parole
e le loro azioni hanno influenzato:
•Il nostro pensiero
•I nostri sentimenti
•Il bisogno che abbiamo nel cuore di
sentirci amati e importanti
•I nostri atteggiamenti
•Le nostre scelte comportamentali
Soddisfare i propri bisogni
Proteggersi da altro dolore
Esempio di vita: Il passato di Rosemary e come esso ha
influenzato la sua vita
PERDONARE LE PERSONE E RICOSTRUIRE I RAPPORTI
• Dio esige che noi perdoniamo
(Efesini 4:31- 32; Marco 11:25).
• Dio ha dato l’esempio (Efesini 4:32).
Egli ci ha perdonati affinché potessimo tornare
ad avere un rapporto significativo con Lui.
Adesso la scelta è nostra: Amare o non amare.
Il perdono è un azione volontaria.
Possiamo scegliere di perdonare,
che ci sia dettato dai sentimenti o meno.
Perdoniamo le persone e
ricostruiamo i rapporti!
Per perdonare sinceramente dobbiamo occuparci del
dolore.
Talvolta pur avendo perdonato, dobbiamo
anche confrontarci direttamente con l’altra
persona
(Dicendo la verità nell’amore – Efesini 4:15).
Ci confrontiamo con l’altra persona…
• Affinché ella diventi cosciente del
modo in cui le sue azioni ci hanno
feriti.
• Per darle l’opportunità di cambiare
quel suo comportamento che reca
dolore.
Dobbiamo lasciare perdere alcune cose.
Ci costa di più non perdonare che perdonare.
Noi scegliamo di perdonare
per essere obbedienti a Dio.
Noi scegliamo di perdonare
per mettere fine al dolore.
Noi scegliamo di perdonare
per essere liberati.
Non siamo liberi fin quando non scegliamo
di perdonare.
RIASSUNTO CONCLUSIVO PREPARATI!
(EFESINI 6:13-18)
1. Prenditi sempre cura del tuo rapporto con Dio.
2. Tieni “i conti corti” con le altre persone.
3. Trattatevi gli uni gli altri con amore.
• Altri ci stanno osservando.
• Non demolire qualcuno di fronte agli altri.
• Non essere critico. Utilizza le parole per edificare
(Efesini 4:29).
• Non prendere in giro gli altri.
• Non sparlare degli altri.
• Non correggere gli altri su dettagli trascurabili.
• Non interrompere gli altri.
• Quando sbagli davanti agli altri, ammettilo!
E poi chiedi perdono.
4 - Sviluppa le tue capacità atte a
mantenere vivo un rapporto significativo.
• Ascolta in modo riflessivo.
• Utilizza le frasi in prima persona.
• Non attaccare l’altra persona.
• Ecc.
Sviluppiamo le nostre capacità atte a mantenere vivi i rapporti significativi
5 - Combattete il nemico, non vi combattete
reciprocamente.
Chi è il nemico?
Satana si impegna a distruggere i tuoi
Ricorda
che Dio si
rapporti perché questo influenzerebbe
serve di
persone
negativamente tante persone. Ricorda che imperfette.
Non sempre
tuo marito, tua moglie, i tuoi figli, i tuoi
facciamo
tutto bene,
amici, i tuoi colleghi, ecc. non sono i
ma questo
non limita
nemici; Satana è il nemico!
Dio.
(1 Corinzi
Prega:
1:26-31)
Quando preghi per una situazione, ciò ti
aiuta a vederla in prospettiva. Se uno di voi
si ricorda di proporre di pregare per una
situazione, questo aiuta a riportare la calma.
Non lasciare che Satana ti privi della tua gioia.
I TUOI MESSAGGI DI VITA.