Cristina Cambi Cristina Cambi Ogni bambino ha prima di tutto un nome e un cognome, una storia e poi una diagnosi. Le classi sono formate da insiemi eterogenei di alunni. Quello che va bene per uno può andare bene anche per altri. Condividere un percorso aiuta tutti a crescere e ad arricchirsi. Conoscere per capire Capire per aver fiducia Capire per accogliere Accogliere in modo inclusivo per crescere tutti insieme. Cristina Cambi Cristina Cambi Non c’è nulla che sia ingiusto quanto far parti eguali fra disuguali Scuola di Barbiana Una buona Inclusione scolastica deve prevedere di agire in modo equilibrato tra due importanti concetti definiti e più volte ribaditi nella CONVENZIONE ONU sui DIRITTI delle PERSONE con DISABILITA’ (2006).# Cristina Cambi Articolo 2 Definizioni Ai fini della presente Convenzione: per “comunicazione” si intendono le lingue, la visualizzazione di testi, il Braille, la comunicazione tattile, la stampa a grandi caratteri, i supporti multimediali accessibili nonché i sistemi, gli strumenti ed i formati di comunicazione migliorativa ed alternativa scritta, sonora, semplificata, con ausilio di lettori umani, comprese le tecnologie dell’informazione e della comunicazione accessibili; per “linguaggio” si intendono le lingue parlate e la lingua dei segni, come pure altre forme di espressione non verbale; per “discriminazione fondata sulla disabilità” si intende qualsivoglia distinzione, esclusione o restrizione sulla base della disabilità che abbia lo scopo o l’effetto di pregiudicare o annullare il riconoscimento, il godimento e l’esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale, culturale, civile o in qualsiasi altro campo. Essa include ogni forma di discriminazione, compreso il rifiuto di un accomodamento ragionevole; per “accomodamento ragionevole” si intendono le modifiche e gli adattamenti necessari ed appropriati che non impongano un onere sproporzionato o eccessivo adottati, ove ve ne sia necessità in casi particolari, per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali; per “progettazione universale” si intende la progettazione di prodotti, strutture, programmi e servizi utilizzabili da tutte le persone, nella misura più estesa possibile, senza il bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate. La “progettazione universale” non esclude dispositivi di sostegno per particolari gruppi di persone con disabilità ove siano necessari. Cristina Cambi CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO, DEL 12 MAGGIO 2009, SU UN QUADRO STRATEGICO PER LA COOPERAZIONE EUROPEA NEL SETTORE DELL’ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE (ET 2020). # — Obiettivo strategico 3: Promuovere l'equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva. Le politiche d'istruzione e di formazione devono fare in modo che tutti i cittadini, quali che siano le loro circostanze personali, sociali o economiche, siano in grado di acquisire, aggiornare e sviluppare lungo tutto l'arco della vita le loro competenze professionali e le competenze essenziali necessarie per favorire la loro occupabilità e l'approfondimento della loro formazione, la cittadinanza attiva e il dialogo interculturale. Lo svantaggio educativo dovrebbe essere affrontato fornendo un'istruzione della prima infanzia di qualità elevata e un sostegno mirato, promuovendo un'istruzione inclusiva. I sistemi di istruzione e di formazione dovrebbero mirare ad assicurare che tutti i discenti, compresi quelli che provengono da un ambiente svantaggiato o con bisogni specifici e i migranti, completino la loro istruzione, anche, se del caso, attraverso le scuole della seconda opportunità e l'offerta di apprendimento maggiormente personalizzato. Dando a tutti i giovani i mezzi per interagire positivamente con altri giovani provenienti da diversi contesti, l'istruzione dovrebbe favorire le competenze interculturali, i valori democratici e il rispetto dei diritti fondamentali e dell'ambiente nonché combattere tutte le forme di discriminazione. Cristina Cambi Cristina Cambi EVOLUZIONE del LESSICO Cristina Cambi LESSICO qualche definizione sanitaria Quadro clinico che si presenta in assenza di qualsiasi lesione o interessamento organico. Disturbo organico che ha una causa riconoscibile e determinabile in maniera unilaterale. Insieme di sintomi, ciascuno dei quali, unitamente agli altri, rinvia a un quadro clinico riconoscibile. E’ una costellazione di segni e di sintomi che non è possibile ricondurre in maniera diretta e lineare a una causa isolabile e univoca. Cristina Cambi NORMATIVA BES http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/disabilita Legge 104/1992 “Legge- quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.” DPCM N.185 23 febbraio 2006 “Regolamento recante modalità e criteri per l’individuazione dell’alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell’articolo 35, comma7, della legge 27 dicembre 2006, n. 289.” http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/dsa-normativa Legge 8 ottobre 2010, n. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico.” Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione. 2012 http://www.indicazioninazionali.it/J/ Dalle Indicazioni: “La scuola è chiamata a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno”. Cristina Cambi “La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in questa prospettiva, per il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio. Questo comporta saper accettare la sfida che la diversità pone. Innanzi tutto nella classe, dove le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, evitando che le differenze si trasformino in disuguaglianza; inoltre nel Paese, affinché le situazioni di svantaggio sociale, economiche, culturali non impediscano il raggiungimento degli essenziali obiettivi di qualità che è doveroso garantire.” “La scuola consolida le pratiche inclusive nei confronti di bambini e ragazzi di cittadinanza non italiana promuovendone la piena integrazione. Favorisce inoltre, con specifiche strategie e percorsi personalizzati, la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica e del fallimento formativo precoce; a tal fine attiva risorse e iniziative mirate anche in collaborazione con gli enti locali e le altre agenzie educative del territorio”: Le scuole dell’infanzia e primaria devono tenere conto da una parte della prescrittività dei “Traguardi per lo sviluppo delle competenze” delle Indicazioni 2012 e dall’altro di impostare, realizzare e valutare gli interventi ed i percorsi personalizzati per gli alunni con BES.”Si impone quindi la ricerca di un faticoso equilibrio tra esiti di qualità per la generalità dell’utenza e concreto supporto non penalizzante per gli alunni con BES, poiché il pieno esercizio del diritto allo studio nella scuola dell’infanzia e nel I Ciclo presuppone un’attenta articolazione”. Cristina Cambi NORMATIVA BES C.M. del 15/06/2010 “Disturbo di deficit di attenzione ed iperattività” http://www.aidaiassociazione.com/documents/Circolare_Miur_ADHD.pdf Nota n. 1395 del 20/03/2012 “Piano Didattico Personalizzato per alunni con ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività).” http://www.info-scuole.it/doc/2012/altro/mpi_nota_1395_2012.pdf C.M. del 19/04/2012 n. 2213 “Piano Didattico Personalizzato per alunni e studenti con Sindrome da Deficit di Attenzione e Iperattività(ADHD). Chiarimenti.” http://www.aidaiassociazione.com/documents/CIRCOLARE_19-04-2012.pdf Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” Descrive gli alunni con Bisogni Educativi Speciali; prevede la formazione degli insegnanti e istituisce CTS e CTI. http://www.marche.istruzione.it/dsa/allegati/dir271212.pdf C.M. del 06/03/2013 “Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012. /…/. Indicazioni operative.” http://www.sardegna.istruzione.it/allegati/Circolare-BES.pdf Descrive il Piano Didattico Personalizzato; fornisce indicazioni alle Istituzioni scolastiche circa le azioni strategiche da compiere per attuare una politica per l’inclusione ( costituzione del GLI, elaborazione del PAI); approfondisce la descrizione dei CTS e dei CTI. Cristina Cambi NORMATIVA BES Nota ministeriale n.1551 del 27/06/2013 “Piano Annuale per l’Inclusività – Direttiva 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8/2013.” http://www.istruzione.lombardia.gov.it/wpcontent/uploads/2013/07/protlo8685_13all1.pdf Nota ministeriale n.2563 del 22/11/2013 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. 2013/14. Chiarimenti. http://www.istruzione.it/allegati/prot2563_13.pdf Distingue gli alunni con certificazioni ai sensi della L.104/92 e della L.170/10 da quelli con diagnosi. In una nota infatti distingue: Al riguardo, si ritiene utile fornire una precisazione di carattere terminologico. Per “certificazione” si intende un documento, con valore legale, che attesta il diritto dell’interessato ad avvalersi delle misure previste da precise disposizioni di legge – nei casi che qui interessano: dalla Legge 104/92 o dalla Legge 170/2010 - le cui procedure di rilascio ed i conseguenti diritti che ne derivano sono disciplinati dalle suddette leggi e dalla normativa di riferimento. Per “diagnosi” si intende invece un giudizio clinico, attestante la presenza di una patologia o di un disturbo, che può essere rilasciato da un medico, da uno psicologo o comunque da uno specialista iscritto negli albi delle professioni sanitarie. Pertanto, le strutture pubbliche ( e quelle accreditate nel caso della Legge 170), rilasciano “certificazioni” per alunni con disabilità e con DSA. Per disturbi ed altre patologie non certificabili (disturbi del linguaggio, ritardo maturativo, ecc.), ma che hanno un fondamento clinico, si parla di Cristina Cambi “diagnosi”. Legge 13 luglio 2015, n. 107 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.” (obiettivo formativo sull’inclusione comma 7 lettera l; disabilità comma 24; stranieri comma 32; inclusione comma 181 lettera c) http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2015/07/15/15G00122/sg Cristina Cambi DA NOTARE L’ordinamento giuridico italiano prevede una gerarchia delle fonti per cui la norma di fonte inferiore ha un’efficacia normativa differente e non può porsi in contrasto con la norma di fonte superiore. Gli alunni con disabilità e quelli con disturbi specifici di apprendimento sono tutelati i primi dalla Legge 104/92 e i secondi dalla Legge 170/10; i diritti degli alunni con altri tipi di Bisogni Educativi Speciali al contrario rientrano nelle indicazioni di una Direttiva e di Circolari Ministeriali. Tutto ciò che li riguarda quindi non ha forza analoga a quella espressa dalle Leggi sopra citate. Cristina Cambi PROSPETTIVE OPERATIVE TERRITORIO CTI CTS SCUOLA GLI PAI CLASSE DIDATTICA INCLUSIVA PERSONA PEI PDP Cristina Cambi ICF ACRONIMI PDP ORGANI DSAp BES ALUNNI PDF CTI ADHD PEI CTS Cristina Cambi PAI GLI CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE del FUNZIONAMENTO, della DISABILITA’ e della SALUTE (OMS, 2001) ICF interpreta la salute e il funzionamento umano come risultante dell’interazione complessa, globale e multidimensionale tra fattori biologici, biostrutturali, funzionali, di capacità, di partecipazione sociale e contestuali ambientali e personali. Secondo l’OMS, infatti il funzionamento, e cioè la salute o disabilità, di una persona va letto e compreso profondamente in modo globale, come frutto dinamico dell’interazione reciproca tra sette fattori (condizioni fisiche, strutture corporee, funzioni corporee, attività personali, partecipazione sociale, contesti ambientali, contesti personali). /…/ Quando i fattori interagiscono in modo positivo, il bambino crescerà sano e funzionerà bene dal punto di vista educativo - apprenditivo, altrimenti il suo funzionamento sarà problematico, sarà cioè quello di un soggetto con Bisogni Educativi Speciali. (Ianes, Cremarotti, 2012) https://www.reteclassificazioni.it/portal_main.php?portal_view=public_cust om_page&id=25 Cristina Cambi Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, con riferimento al modello ICF, sono alunni per i quali “i normali bisogni educativi incontrano maggiore difficoltà nel trovare risposte adeguate a motivo di un funzionamento bio - psico – sociale problematico”. ALUNNI BES Alunni tutelati ai sensi della Legge 104/92 Disturbi evolutivi specifici Individuazione Certificazione. Legge 104/92 o o o o Psicofisico Sensoriale Motorio Autismo Certificazione. Legge170/2010 o o o o Dislessia Disgrafia Disortografia Discalculia DSAp* *DSAp acronimo di Disturbo Specifico di dello Spettro Autistico. Tipologia Apprendimento da non confondere con DSA acronimo di Disturbo Cristina Cambi ALUNNI BES Disturbi evolutivi specifici Individuazione Diagnosi clinica e considerazioni pedagogiche e didattiche verbalizzate dal team docenti. N.M. n.1395 20/03/2012 C.M. n. 2213 del 19/04/2012 Dir. M. del 27/12/2012 Tipologia o o o o o o o o Svantaggio socio- Segnalazione degli operatori dei servizi o economico sociali. o Considerazioni pedagogiche didattiche verbalizzate dal team docenti. Dir. M. del 27/12/2012 C.M. n. 8 del 06/03/2013 Nota M. n.1551 del 27/06/2013 Nota M. n. 2563 del 22/1172013 Svantaggio linguistico culturale Altre difficoltà Disturbi specifici linguaggio Disturbo coordinazione motoria Disprassia Disturbo non verbale Disturbo dello spettro autistico lieve A.D.H.D. di tipo lieve Funzionamento cognitivo limite Disturbo oppositivo-provocatorio Difficoltà psico sociali Demotivazione all’apprendimento Considerazioni pedagogiche e didattiche verbalizzate dal team docenti. o o Recente immigrazione Resistenze culturali Transitorie o o o Malattie Traumi Disagio comportamentale/relazionale Cristina Cambi RIFERIMENTI per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali: Linee Guida per l’Integrazione scolastica degli alunni con disabilità. (2009) http://www.costruttivismoedidattica.it/didattica/ambienti_apprendimento/ ambienti_di_apprendimento.htm Linee Guida per il Diritto allo Studio degli alunni e degli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento. (2011) # Linee Guida Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti. (2011) # Linee guida autismo scuola Sinpia # Linea Guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri. (2014) # Linee Guida per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati. (2014) # Cristina Cambi SPUNTI EDUCATIVI E DIDATTICI Di seguito alcuni documenti e link utili per individuare strategie educative e didattiche efficaci per lavorare con gli alunni BES delle nostre sezioni e classi. http://web.unirsm.sm/masterdisagio3/AreaRiservata/Gallo/gallo.ppt “Sembra mosso da un motorino” ADHD Definizione e Strategie scolastiche. Circolo3 Sesto Fiorentino 2013. # http://www.2001agsoc.it/materiale/mediateca/Autismo__e_integrazione__Cott ini_COTTINI_LUCIO_.pdf Disturbo specifico di linguaggio. # Presentazione CAA # Guida per la compilazione di un Piano Personalizzato transitorio. # (alunni di nazionalità non italiana). Metodologia senza zaino. # Misure di didattica inclusiva. # Cristina Cambi Cristina Cambi CTI CTS Centro Territoriale per l’Inclusione Il CTI deve costituire il luogo di sviluppo della cultura dell’inclusione presso le scuole, svolge funzioni di supporto (informazione,scambio, formazione, gestione di sussidi e delle attrezzature e dell’organico funzionale all’integrazione degli alunni tutelati ai sensi della Legge 104), monitoraggio, documentazione delle buone pratiche per l’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali, raccordo con il CTS. E’ composto da docenti con specifiche competenze, come indicato dalla c.m. 8/2013 A titolo di esempio http://www.cti-pesaro.it/ Centro Territoriale di Supporto I CTS , istituiti dagli USR in accordo con il MIUR, sono collocati presso scuole-polo nel numero di almeno un centro per provincia. Loro compito è attivare reti fra scuole e servizi nell’ottica di una piena inclusione degli alunni con BES nel percorso formativo e di una gestione efficiente delle risorse disponibili sul territorio. http://www.comprensivo1sesto.gov.it/EDUDEMO/news/i naugurazione-cts-sesto Cristina Cambi GLI PAI Il Gruppo di Lavoro dell’inclusione nelle scuole prende il posto del GLHI e ne estende le funzioni a tutti gli alunni con BES. Il GLI traccia le linee di indirizzo della politica di inclusività della Scuola con competenze organizzative, progettuali, valutative e consultive. Tra i compiti: rilevazione dei BES; raccolta della documentazione; consulenza ai colleghi; livello inclusività (monitorare l’inclusività con l’autovalutazione); raccolta proposte dei GLHO e dei team docenti; elaborazione e approvazione del Piano Annuale di Inclusività . A titolo di esempio regolamento e iniziative di presentazione del GLI del Circolo3 di Sesto Fiorentino ai rappresentanti dei genitori : http://www.terzocircolosestofiorentino.gov.it/GetContent.aspx ?ID=6A192AF6-E26F-44AF-9F58B64E81F104BD&TM=V&IM=b31b5440-4ba4-4ba3-bd2ecb5d7e704854 Il Piano Annuale per l’Inclusività è un documento, parte integrante del POF, che si occupa della rilevazione degli alunni con BES e dei loro bisogni; individua degli obiettivi generali; predispone risorse umane e strumentali; promuove interventi e azioni; valuta la propria azione. (Piano annuale per l’Inclusività Circolo3 Sesto Fiorentino # Modello PAI suggerito #). Cristina Cambi I 7 PUNTI CHIAVE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA Articolazione e flessibilità dei percorsi 1. La risorsa compagni di classe. 2. L’adattamento come strategia inclusiva. 3. Strategie logico-visive, mappe, schemi e aiuti visivi. 4. Processi cognitivi e stili di apprendimento. 5. Metacognizione e metodo di studio. 6. Emozioni e variabili psicologiche nell’apprendimento. 7. Valutazione, verifica e feedback. http://www.erickson.it/Pagine/I-7-punti-chiave-Erickson-per-una-didatticarealmente-inclusiva.aspx Cristina Cambi Esempio progetto continuità. # Cristina Cambi Il Cooperative Learning costituisce una specifica metodologia di insegnamento attraverso la quale gli studenti apprendono inpiccoli gruppi, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso. L’insegnante assume un ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando “ambienti di apprendimento” in cui gli studenti, favoriti da un clima relazionale positivo, trasformano ogni attività di apprendimento in un processo di “problem solving di gruppo”, conseguendo obiettivi la cui realizzazione richiede il contributo personale di tutti. Tali obiettivi possono essere conseguiti se all’interno dei piccoli gruppi di apprendimento gli studenti sviluppano determinateabilità e competenze sociali, intese come un insieme di “abilità interpersonali e di piccolo gruppo indispensabili per sviluppare e mantenere un livello di cooperazione qualitativamente alto” http://www.edscuola.it/archivio/comprensivi/cooperative_learning. htm Il Compagno tutor (peer tutoring) è una strategia che prevede la formazione di un compagno per compiti di supporto e affiancamento per alunni con BES. http://www.icscastelfocognano.gov.it/joomla/attachments/article/ 94/L%E2%80%99aiuto%20reciproco.pdf Cristina Cambi http://www.disabili.com/scuola-a-istruzione/articoli-scuola-istruzione/scuola-inclusivapersonalizzazione-individualizzazione-e-tutoraggio-tra-pari- http://www.csa.fi.it/ufficio_integrazione/modulistica.html Modello PDP suggerito MIUR # Cristina Cambi Inclusione è una dimensione nella quale ci sentiamo parte di un tutto. Nella quale non è importante essere uguali ma è importante partecipare ognuno con la propria personalità , il proprio modo di essere, i propri talenti e la propria cultura. Partecipare in modo leale e onesto al raggiungimento di obiettivi condivisi che devono avere a che fare con il benessere di ognuno. Cristina Cambi SITOGRAFIA http://www.pillolediparole.it/ http://www.centrorisorseausili.it/ http://www.csa.fi.it/ufficio_integrazione/index.html https://www.youtube.com/watch?v=SKGlqK4zQdw http://www.portale-autismo.it/ http://www.osservatoriodisabilita.it/index.php?lang=it http://www.costruttivismoedidattica.it/didattica/ambienti_apprendimento/am bienti_di_apprendimento.htm Cristina Cambi