CRISTOLOGIA
Patristica
GIUSTINO (100-168)
(165) DIALOGO CON TRIFONE
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Gesù pre-esisteva come Figlio del Creatore e come Dio,
e divenne uomo attraverso la Vergine.
Il Verbo apparso in diverse figure (l’agnello dell’Esodo; Elia…)
finché è apparso come uomo.
E’ tollerante -a certe condizioni [non imporre la Legge
mosaica]- con i Giudeo-cristiani di tendenze
adozioniste
Gesù è uomo nato da uomini ed è
diventato Cristo per adozione
Per Giustino Gesù è il secondo Dio,
al di sotto del Creatore.
Egli si rifà al Medioplatonismo e ai
libri della sapienza per dimostrare
che il cristianesimo è
razionale ed è antico.
IRENEO (130-202)
(195) ADVERSUS HAERESERS
• Contro gli Ebioniti che confessano Gesù come figlio di
Giuseppe e Maria sul quale, nel battesimo, è sceso un
essere divino. Il Cristo non è presente – sostenevano gli
ebioniti - al momento della morte dell’ uomo Gesù
Gli Ebioniti furono condannati come eretici poiché riconoscono
solo il Vangelo di Matteo e la Legge mosaica
• Teorizza l’ UNITA’ [contro lo gnosticismo]
«la Parola, che all’inizio era presso Dio, alla fine dei tempi
si è unita con la sua creatura ed è diventata uomo mortale»
Mediante questa incarnazione ci ha dato la salvezza.
• Gesù è Dio e Uomo secondo la SOSTANZA.
Non è soltanto uomo, né soltanto Dio senza carne:
Gesù è l’UNICO e IDENTICO
a) Adamo disobbedisce – Cristo obbedisce
La morte di Gesù come sacrificio riparatorio
b) Gesù vince Satana per la sua fedeltà
c) RECAPITULATIO come ristabilimento e
compimento della creazione originaria
d) Lo SCAMBIO: il Figlio è diventato ciò che siamo
noi per farci diventare ciò che Egli è
Il Figlio di Dio si è fatto Figlio dell’Uomo
perché noi diventassimo Figli di Dio
KERIGMATA PETROU
Non riconoscono Paolo
Gesù è presentato come Maestro e vero profeta.
Gesù come profeta insegna,
egli è abitazione definitiva dello Spirito Santo
IGNAZIO di ANTIOCHIA
35-107
• Gesù, nostro Dio, era presso il Padre ed è apparso alla
fine dei tempi. Colui che è fuori del tempo e invisibile,
-per amore nostro- divenne visibile:
l’ impassibile ha sofferto e sopportato tutto.
• Ignazio attribuisce a Dio la realtà umana che è in Gesù
così che egli può parlare del sangue e della passione di
Dio (contro il docetismo)
La cristologia di Ignazio è determinata da una
accentuazione uniforme della divinità e dell’umanità
L’evento di Gesù non è un mito atemporale
ma ha il su posto nella storia.
La realtà corporale di Gesù non costituisce
un allontanamento tra noi e Dio.
Per Ignazio la realtà umana della vita di
Gesù costituisce il nucleo della
Sua opera salvifica.
TERTULLIANO
(155-230)
• Distingue in Gesù la mescolanza di DUE SOSTANZE
 SOSTANZA DIVINA: nato da un Padre-Dio.
Gesù è Parola che esce da Dio
 SOSTANZA CORPORALE: nato dalla Vergine
Gesù partecipa così sia della sostanza umana sia della
sostanza divina
• La dottrina dell’incarnazione comportava un mutamento
contro la dottrina dell’ immutabilità: Dio si può mutare in
tutte le cose e rimanere al contempo sé stesso.
L’incarnazione
non
comporta
che
diventi
qualcos’altro [altrimenti non sarebbe più né Dio né uomo].
In Gesù c’è un doppio modo di essere, non
mescolato, ma unito in un’ unica persona.
Lo Spirito ha operato ciò che gli è proprio
(prodigi, miracoli, segni)
In Lui:
La Carne ha patito ciò che gli è proprio
(fame, sete, pianto, morte)
L’autentica opera salvifica,
per Tertulliano, non è l’incarnazione
ma la croce.
Dio si è fatto uomo per poter morire
CLEMENTE
• Il Logos e Figlio di Dio è apparso agli uomini.
Lui è Dio e Uomo, l’uno e l’altro.
• Egli, Unico e Identico, è diventato il mediatore tra Dio e
gli uomini in quanto è Dio nell’uomo e uomo in Dio
• La salvezza consiste nel fatto che il Logos divino
si fa conoscere, illumina gli uomini e li educa ad una vita
divina (necesssità dell’ incarnazione)
«La Parola divenne uomo perché abbiate a imparare da
un uomo, come l’uomo può diventare Dio.»
Il non conoscere il Padre è la morte,
conoscerlo è la Vita eterna.
Questo conoscere
è operato dal Logos
[pensiero e armonia divina che come
strumento di Dio crea il mondo]
ORIGENE
• Si pone la questione se Gesù avesse avuto un’anima umana
e dice: «Non sarebbe redento l’intero uomo se Egli non
avesse assunto l’intero uomo»
• Origene concepisce la salvezza come visione del Padre che
ci viene donata dal Figlio
• Il Figlio procede dal Padre come sua immagine e aderisce
con la sua volontà
• Le anime vengono create dal Figlio come immagini di
quella immagine, ma mentre le altre decaddero staccandosi
da Lui, Gesù aderì perfettamente a tale immagine.
SINTESI NEL 250
a) L’ Uomo Gesù è un essere divino che esiste anche
prima della sua incarnazione e della creazione
(contro l’adozionismo – Paolo di Samosata)
b) Il Figlio di Dio è diventato veramente Figlio
dell’uomo (contro il docetismo): la sua nascita e la
sua morte sono prova di ciò. Passa in secondo piano
l’importanza salvifica della sua esistenza umana.
c) Il Figlio dell’uomo e il Figlio di Dio sono l’ UNICO
e IDENTICO soggetto: Il Figlio di Dio incarnato
d) Si contrappongono elenchi di proprietà divine e
umane distinguendo DUE SOSTANZE e
DUE NATURE attribuendo:
-all’uomo (vittima) tutto ciò che è stato subito da
Gesù
-a Dio (sacerdote) l’attività salvifica
e) Spostamento da una visione dinamica ad una più
statica per l’incontro con la filosofia greca
-dal Dio dell’Alleanza degli Ebrei
-al Dio in sé dei greci