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PER CAPIRE IL
MONDO DI
GESÚ
a cura di Sergio Bocchini
L’IMPERO ROMANO al tempo della nascita
di Gesù
Quando Gesù nasce, Ottaviano Augusto
(27 a.C.-14 d.C.) regna sul vasto impero
romano. La Palestina è una remota
provincia dell’impero. Le PROVINCE più
importanti sono rette da un prefetto o
procuratore, mentre le altre hanno un
rappresentante locale. In Giudea c’è
Erode il Grande (37 a.C.- 4 d.C.) con il
titolo di Tetrarca, cioè amministratore del
territorio. Alla sua morte il regno viene
diviso fra i tre figli: Archelao che governa
la Giudea, Erode Antipa la Galilea, Erode
Filippo la Batanea.
Ottaviano Augusto
LA PROVINCIA ROMANA DELLA GIUDEA
Nel 6 d.C. l’imperatore
romano Augusto, su
richiesta dei giudei,
costituisce la provincia
romana di Giudea
(6-41 d.C.),comprendente la Giudea, la
Samaria e l’Idumea.
A capo dei territori
acquisiti viene posto
un prefetto, che si
insedia a Cesarea.
TIPOLOGIA DELLE PROVINCE ROMANE
Le province romane sono di due
tipi:
 senatorie, governate da
proconsoli o propretori nominati
dal senato romano. Queste
province non sono solitamente
presidiate da forze militari
romane;
 imperiali, governate da legati
nominati dall'imperatore. Queste
province sono presidiate dalle
legioni romane.
Esistono anche province di
dimensioni minori chiamate
procuratorie, il cui governatore è
nominato dall'imperatore.
IL REGNO DI TIBERIO (vita pubblica e
morte di Gesù)
Dal 14 d.C. a Roma regna
Tiberio, che regge l’impero dal
14 al 37 d.C. Sotto il suo impero,
Gesù vive la sua vita pubblica e
subisce la morte. Al tempo di
Tiberio Giulio Cesare Augusto
(questo è il suo nome ufficiale), il
suo rappresentante in Giudea è
Ponzio Pilato, colui che
ufficialmente condannerà Gesù
di Nazaret alla morte di croce, un
tipico supplizio usato dai romani.
Tiberio Giulio Cesare Augusto
IL RAPPRESENTANTE DI ROMA
Ponzio Pilato è il prefetto della
Giudea e governa a nome di
Roma dal 26-36 d.C., come
dimostra questa iscrizione trovata
nel 1961 a Cesarea Marittima (230
km da Gerusalemme) dove di
solito risiedeva il Prefetto.
Vi è scritto: [DIS
AUGUSTI]S TIBERIÉUM
[....PO]NTIUS PILATUS
[...PRAEF]ECTUSIUDA[EA]
E[..FECITD]E[DICAVIT] (“Agli
dei onorabili Augusto Tiberio...
Ponzio Pilato... prefetto della
Giudea... ha dedicato[questo])”.
Iscrizione con il nome di Ponzio Pilato
TRUPPE ROMANE IN PALESTINA
Le truppe a disposizione del
prefetto consistevano in circa
3.000 uomini armati alla leggera,
suddivisi in cinque coorti e
un’ala di cavalleria.
Le coorti (cohortes) erano
costituite da fanti raggruppati in 6
o 10 centurie. Le centurie erano
comandate da centurioni.
Le ali (alae) erano costituite da
cavalieri raggruppati in 16 o 24
turme. Le turme erano comandate
da decurioni.
Labaro o vessillo romano
LA SITUAZIONE POLITICA
I romani – come erano soliti fare –
hanno lasciato la gestione
dell’amministrazione ordinaria e
delle varie istituzioni religiose e
sociali in mano agli ebrei, con
l’intento di renderseli amici (ma
senza riuscirci). Il popolo è
quindi “governato” (almeno
formalmente) dai capi della teocrazia ebraica, il sommo sacerdote
Caifa e il suocero Anna, e dal re
Erode. Ponzio Pilato è il prefettogovernatore, responsabile di fronte
a Roma.
Moneta (fronte e retro) di Erode
Antipa, figlio di Erode il Grande.
GERUSALEMME, LA CAPITALE
Gerusalemme è,
anche al tempo di Gesù,
la capitale della
Palestina, con circa
100.000 abitanti; la
circonferenza delle mura
della città misura
cinque chilometri; l'area
interna è di 1.200.000
mq.
Ricostruzione digitale di Gerusalemme ai
tempi di Gesù. Nell’angolo. la piattaforma
del tempio di erode (2° Tempio)
STAGIONI, CLIMA ED ECONOMIA
Le stagioni erano due: una
piovosa:novembre-aprile, l’altra
secca: maggio-ottobre. Il paese
era ricco di viti, olivi, datteri,
fichi; i frutti erano eccellenti e
ricercati. L’artigianato, la
pastorizia e la pesca erano le
attività principali. Nella foto, il
“Calendario agricolo” della
Palestina.
Gli animali domestici
più diffusi erano: asini, pecore,
capre, anatre, oche, piccioni,
pollame.
I cavalli erano rari; i cani
rarissimi, perché considerati
animali immondi.
POPOLAZIONE E LINGUA
Al tempo di Gesù la
Palestina era popolata da
circa 1.500.000 abitanti. La
lingua parlata non era
l’ebraico, ma alcuni dialetti,
in particolare l'aramaico
e il siriaco. L'ebraico era
usato solo nella liturgia.
Pagina dell’Esodo scritto in
aramaico, detto anche “Ebraico
quadrato”. L’alfabeto ebraico
deriva dall’aramaico.
LE CASE AL TEMPO DI GESÙ
Le case erano
molto semplici,
fatte di mattoni
di fango e poi
intonacate.
Uomini e
animali condividevano lo
stesso spazio
abitativo.
(Foto: Il popolo della
Bibbia. Vita e costumi,
Claudiana-Elledici, p. 33)
DENARO E TASSE
Al tempo di Gesù, l’impero romano
dava molta importanza alla
riscossione dell’imposte, che gli
ebrei – ovviamente – mal
sopportavano. Le tasse servivano per
finanziare i costi amministrativi, la
difesa dell’impero, i privilegi dell’
imperatore. E poi c’erano anche le
tasse religiose, per il tempio e i
sacerdoti. C’erano tre tipi di TASSE:
dirette, indirette, religiose.
Moneta con l’effige di
Tiberio, sul retro la
madre Livia Drusilia.
LE TASSE o IMPOSTE



DIRETTE: per il tributo a
Cesare, che si versava una
volta all’anno.
INDIRETTE: per coprire i costi
delle opere pubbliche nella città.
Tra i servizi pubblici, anche le
spese doganali sulle merci.
Venivano riscosse dai
pubblicani (Matteo 9,9)
RELIGIOSE: da versare ai
sacerdoti del tempio per il culto.
La più importante era la tassa
annuale.
Gesù invita Zaccheo, pubblicano
e capo esattore, a scendere
dall’albero (Luca 19,1-10).
IL SINEDRIO/1
Il Sinedrio era il senato,
o consiglio degli anziani:
la massima autorità religiosa,
civile e giudiziaria giudaica.
Era composto da 70 membri
e presieduto dal sommo
sacerdote.
Tre i gruppi rappresentati:

le famiglie sacerdotali, in
maggioranza sadducei;

gli anziani, dotti in
giurisprudenza, anch’essi in
maggioranza sadducei;

gli scribi e farisei, per lo più
uomini giovani, dottori in legge.
IL SINEDRIO/2
Dal 6 al 15 d.C. fu sommo
sacerdote Anna o Anania, ma
all'arrivo del prefetto romano
Valerio Grato (15 d.C.) Anna
venne deposto. Furono nominati in breve tempo vari sommi
sacerdoti, finché nel 18 d.C. fu
nominato Caifa, genero di
Anna. Questo era il sommo
sacerdote che interrogò Gesù
nel Sinedrio. Rimarrà in carica
fino al 36 d.C.
Gesù arrestato dalle guardie del
Sinedrio (sacra rappresentazione).
LE CORRENTI RELIGIOSE AL TEMPO
DI GESÙ: I FARISEI
Erano i discendenti del partito
dei Maccabei (II sec. a. C.) Il nome deriva dall’ebraico perushim
(separati). Erano soprattutto artigiani e commercianti che si
distinguevano per l’osservanza e
l’interpretazione della Torah
(Legge), il pagamento delle decime e la convinzione che con
tante opere buone fosse possibile
riparare le colpe verso Dio. È
l’unico gruppo che sopravvivrà
alla distruzione del Tempio (70
d.C.) e alla diaspora. I rabbini
ne sono i diretti discendenti.
Il fariseo e il pubblicano della
celebre parabola evangelica.
Il fariseo ha in mano i rotoli della
Torah.
LE CORRENTI RELIGIOSE AL TEMPO DI
GESÙ: I SADDUCEI
Erano la classe religiosa che
aveva nel Tempio il proprio
punto di riferimento.
Di questo gruppo facevano
parte le famiglie più benestanti
di Gerusalemme,
da cui venivano scelti i sacerdoti, su consenso dell’autorità romana. I sadducei non
credevano nella risurrezione
dei morti e nell’attesa messianica. Ritenevano Gesù pericoloso per il forte carisma esercitato sul popolo.
Sadducei in Sinedrio.
LE CORRENTI RELIGIOSE AL TEMPO DI
GESÙ: I SAMARITANI
Dopo il 721 a.C., a seguito dell’occupazione assira, i pochi israeliti rimasti in Palestina vennero in contatto
con i coloni della Siria confluiti in
Israele, dando vita ai cosiddetti
“samaritani”.
Al ritorno dall’esilio, per la ricostruzione del tempio (VI sec. a.C), gli
israeliti rifiutarono l’aiuto dei
samaritani perché considerati
impuri e non ebrei al 100%. Questi,
infatti, pur credendo nella Torah e
nel sabato, avevano credenze e riti
particolari, come l’adorazione di Dio
sul monte Garizim, anziché a
Gerusalemme.
Un’illustrazione della parabola
del buon samaritano
LE CORRENTI RELIGIOSE AL TEMPO
DI GESÙ: GLI ZELOTI
Gruppo politico-religioso
giudaico, apparso nel I sec. a.C.
Il nome significa “presi dallo zelo
per la legge”. Gli zeloti sostenevano di non pagare il tributo all’
imperatore, perché soltanto Dio
poteva essere riconosciuto come
Signore e solo lui bisognava amare.
Essi si opponevano ai romani con
atti di guerriglia, e perciò venivano considerati ladri e banditi.
Forse anche Simone (detto “lo
zelota” ), uno dei discepoli di Gesù, proveniva da questo gruppo.
Fortezza di Masada, dove un gruppo di zeloti si
erano asserragliati per resistere ai romani. La
fortezza fu espugnata nel 73 d.C. dopo che i
romani avevano costruito un’imponente
rampa di accesso (ancora visibile).
LE CORRENTI RELIGIOSE AL TEMPO
DI GESÙ: GLI ESSENI
Erano un gruppo religioso, di impronta
giudaica, nato nel II sec. a.C. e ancora
presente al tempo di Gesù. Gli esseni si
dedicavano alla preghiera e allo studio della
Torah, in attesa degli tempi ultimi.
Nel 1947 gli archeologi hanno ritrovato nelle
grotte di QUMRAM (zona del mar morto)
circa 500 rotoli manoscritti della Bibbia
ebraica e altri libri di una comunità essena.
A capo della comunità essena vi era un
“maestro di giustizia”. Alcuni studiosi hanno
ipotizzato che il cristianesimo primitivo fosse
un’emanazione degli esseni. Ci sono degli
aspetti comuni (come l’attesa messianica),
ma sono molte le diversità.
Una delle grotte di Qumran
dove sono stati trovati
importanti manoscritti.
FINE
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