AGGIORNAMENTO SULLA PANDEMIA INFLUENZALE DA VIRUS A(H1N1)v Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali 1 Virus dell’Influenza • I Virus dell’ Influenza tipo A si dividono in sottotipi sulla base di due proteine poste sulla superficie del virus. Emoagglutinina (H) (17 differenti sottotipi) Neuroaminidasi (N). (9 differenti sottotipi) • Soltanto alcuni sottotipi di Influenza A (es. H1N1, H1N2, e H3N2) sono attualmente circolanti tra la popolazione umana. Altri sottotipi sono più comunemente riscontrati in altre specie animali. Per esempio, i virus H7N7 e H3N8 causano la malattia nei cavalli. Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Influenza Virus influenzali di tipo A Può infettare uomo, volatili, maiali, cavalli, foche, balene e altri animali, ma il serbatoio naturale di questi virus è rappresentato dagli uccelli selvatici Possono essere suddivisi in sottotipi (proteine di membrana emoagglutinina H e neuraminidasi N) 17 differenti sottotipi H e 9 differenti sottotipi N Sono possibili differenti combinazioni tra H e N Sono responsabili di epidemie e pandemie Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Influenza Virus influenzali di tipo B Questi virus sono comunemente riscontrati nell’uomo e generalmente responsabili di patologie non sono classificabili in sottotipi sono responsabili di epidemie ma non hanno mai causato pandemie. Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Influenza Virus influenzali di tipo C non sono classificati in sottotipi sono responsabili di patologie non severe nell’uomo non sono mai responsabili di epidemie o pandemie Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Influenza Virus influenzali di tipo A e B Virus “instabili” che possono andare incontro a modifiche genomiche: - antigenic drift (piccole modifiche dei virus A e B, molto frequenti, che danno origine a epidemie stagionali) - antigenic shift (variazione maggiore, “rara”, tipica prevalentemente dei virus A, che può dare origine a pandemie) Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Influenza aviaria quali rischi Limitare le possibilità che il virus infetti altre specie animali: Riassortimento: meccanismo attraverso il quale in un ospite animale intermedio, infettato simultaneamente da due virus, (in genere uno aviario e uno animale/umano) si genera un ceppo virale antigenicamente differente. I suini sono in genere l’ospite animale in cui più frequentemente avviene il riassortimento, in quanto possono essere ospiti intermedi di virus umani e aviari Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Yamagata 1989 L’albero genealogico dell’influenza Massachussetts 1990 Stoccolma 1990 Figi 1988 URSS 1977 Fort Monmouth 1947 Leningrado 1954 Brasile 1978 Puerto Rico 1934 Cambridge 1939 S.CAROLINA 1918 Wilson Smith 1933 NEW YORK 1918 Wilson Smith N1933 BREVIG 1918 Lowa 1930 Lowa 1937 Hong Kong 1974 Italia 1981 Alberta 1976 Wisconsin 1980 b Wisconsin 1980 a Tennessee 1985 Minnesota 1981 ALASKA 1917 Hong Kong 1976 Hong Kong /08/76 Germania 1987 Australia /749/80 Germania 1991 Germania 1990 Bavaria 1977 Hong Kong 1976 Hong Kong 1977 L’albero genealogico dell’influenza Cercando indizi sull’origine dell’emoagglutinina del virus del 1918, gli autori hanno analizzato le sequenze geniche di numerosi ceppi influenzali e hanno ricostruito un albero filogenetico che ne mostra le parentele evolutive. I campioni del ceppo del 1918 rientrano nella famiglia dei virus influenzali adattati agli esseri umani. La distanza che separa il gene H1del 1918 dalla famiglia aviaria conosciuta, indica che potrebbe aver avuto origine negli uccelli, per poi evolversi in un ospite ignoto prima di fare la sua Comparsa nell’uomo. Un ceppo aviario contemporaneo ritrovato in un’oca colombaccio (Alaska 1917) si è infatti rilevato evolutivamente distante da quello del 1918 e più simile ai virus influenzali aviari di oggi. 9 La pandemia influenzale D.G. Prevenzione Sanitaria – Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale La pandemia influenzale Pandemia Epidemia di influenza causata da un virus influenzale, che si diffonde rapidamente Causata da virus “nuovi”, risultato di riassortimento genico tra differenti virus influenzali Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Pandemie nel XX secolo Nel 1918-1919 si è verificata l’“Influenza Spagnola”, determinata dal virus influenzale di tipo A/H1N1. Si stima che furono infettate circa 200 milioni di persone e si registrarono circa 50 milioni di decessi. La pandemia Spagnola è iniziata nella primavera del 1918. I primi focolai sono stati segnalati in Europa e negli Stati Uniti (in particolar modo negli accampamenti militari). Molti autori ritengono che il virus sia partito da alcune zone rurali del Kansas, sia successivamente migrato in Francia per poi diffondersi in tutta Europa. Altri autori ritengono invece che il virus sia partito da alcuni Stati delle regioni del medio atlantico. Nel 1957-1958 si è verificata l’“Influenza Asiatica”, determinata dal virus A/H2N2, che ha avuto origine in Cina. Il virus si diffuse poi nell’emisfero sud all’inizio dell’estate del 1957 e raggiunse gli Stati Uniti a giugno. Questa pandemia ha causato circa 1 milione di morti. - Nel 1968-1969 si è verificata l’“Influenza di Hong Kong”, determinata dal virus influenzale A; anche questa pandemia ha avuto origine nei paesi del sud est asiatico e si è successivamente diffusa in tutto il continente. Solo negli Stati Uniti ha determinato circa 34.000 morti. Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria La pandemia influenzale D.G. Prevenzione Sanitaria – Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale La pandemia influenzale Non è possibile prevedere nè il momento nè il preciso impatto di una futura pandemia. La severità della malattia causata da un nuovo ceppo virale, la rapidità della sua diffusione ed i gruppi maggiormente suscettibili nella popolazione sono variabili ignote e correlate al ceppo pandemico. Nel periodo interpandemico, invece, è possibile intervenire sulle variabili note, fra cui risulta determinante l’assetto immunitario della popolazione, che diventa funzionale all’organizzazione della risposta ad una possibile pandemia. L’aumento delle coperture vaccinali determina: • limitazione della co-circolazione virale • ottimizzazione stato immunitario nei confronti dei virus influenzali • implementazione indiretta della capacità produttiva dei vaccini Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Un evento di sanità pubblica in Messico………. 9 Aprile 2009: 39 casi di polmonite acquisita in comunità (CAP) 10 aprile: sindrome di distress respiratorio acuto (ARDS) 12 aprile: segnalazione al Sistema di sorveglianza federale per Coronavirus (dubbio SARS) 13 aprile: decessi per insufficienza cardiorespiratoria Richard P. Wenzel, 16 /06/2009 (C-R failure) 23 aprile: confermato virus influenzale AH1N1 di origine suina (swine) 15 Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Dall’evento rilevante per la sanità pubblica internazionale all’emergenza internazionale di sanità pubblica 23 aprile 2009: Focal Point USA segnala 6 casi di infezione umana da virus A/H1N1 di origine suina, in California e Texas 2 di questi casi erano legati temporalmente ma non dal punto di vista epidemiologico; nessuno dei casi aveva avuto contatto con suini; un caso aveva fatto di recente un viaggio in Messico 24 aprile 2009: Focal Point Messico conferma (dopo teleconferenza con PAHO) 47 casi di grave sindrome respiratoria acuta, con 12 decessi (18 marzo - 18 aprile). In alcuni casi confermata da Laboratorio canadese infezione umana da virus A/H1N1 di origine suina, simile a quelli identificati in USA 25 aprile 2009: Casi USA aumentano, segnalati da 5 Stati diversi; le proporzioni della diffusione nel Messico diventano evidenti; dati letalità di difficile interpretazione Grave Impatto di sanità pubblica : SI Insolito e inatteso: SI Diffusione internazionale della malattia: SI Interferenza con viaggi e commercio internazionali: SI Riunioni Comitato di Emergenza OMS 25 aprile 2009: OMS dichiara emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale; 27 -29 aprile 2009: OMS innalza allerta pandemico da 3 a 5 25 aprile 2009 27 aprile 2009 11 giugno 2009 : OMS dichiara fase 6 – Pandemia Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria 16 24 aprile 2009 Allerta internazionale dell'Organizzazione mondiale della sanità Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali assume misure per contenere e poi mitigare i rischi per la salute della popolazione connessi all'influenza da nuovo virus A (H1N1) istituisce un'apposita Unità di crisi, presieduta dal Vice Ministro Ferruccio Fazio, per la sorveglianza e la prevenzione dell'influenza da nuovo virus A (H1N1) e l'attuazione del Piano, concordato con gli altri Stati dell’Unione Europea, di preparazione e risposta alla pandemia influenzale (Ordinanza 29 aprile 2009). Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria 17 La situazione attuale Italia (fonte Ministero–ISS; rapporto al 4 ottobre 2009) Totale casi Confermati lab. 13.238 Totale decessi 2.807 4 Europa –EFTA (fonte ECDC; rapporto 2 ottobre 2009) Totale casi Confermati lab. Oltre 59.000 Totale decessi nd 208 Mondo (fonte Organizzazione Mondiale della Sanità, 02 ottobre 2009) Casi * Regione OMS Africana (AFRO) Regione OMS Americhe (AMRO) Regione OMS Mediterraneo Orientale (EMRO) Regione OMS Europea (EURO) Regione OMS per Sud Est Asia(SEARO) Regione OMS Pacifico Occidentale (WPRO) TOTAL I 8.352 137.147 12.008 Oltre 56.000 33.594 96.197 OLTRE 378.223 Decessi 42 3.020 74 Almeno 176 413 383 ALMENO 4.525 18 * Il numero sottostima il dato reale, dato che non è più richiesto di testare e segnalare ogni caso Distribuzione geografica dei campioni di A/H1N1v identificati e/o isolati Bolzano Torino Milano Pavia 273 65 79 166 Parma 49 175 161 Genova 89 Pisa Sassari Trieste 61 14 Padova Bologna Ancona 209 101 Perugia Firenze 41 36 Pescara Larino 21 15 Roma 495 Bari 198 Napoli 383 Cosenza 47 11 - 50 casi 201-300 casi 51-100 casi 301-400 casi 101-200 casi 401-500 casi 162 Palermo La Circolare ministeriale del 27 luglio 2009 aggiorna le principali informazioni per la prevenzione, la sorveglianza e il controllo della nuova influenza da virus influenzale A(H1N1). non si ritiene più indispensabile la conferma virologica di tutti i casi sospetti Nell’attuale fase, la diagnosi di influenza da virus A(H1N1)v è basata sul solo criterio clinico e viene definita come un’affezione respiratoria acuta ad esordio brusco ed improvviso con febbre >38°C, accompagnata da almeno un sintomo tra i seguenti: cefalea malessere generalizzato sensazione di febbre (sudorazione, brividi) astenia e da almeno uno dei seguenti sintomi respiratori: tosse faringodinia congestione nasale. tampone faringeo per la conferma: nei casi che presentano un quadro clinico impegnativo al punto tale da richiedere il ricovero su un campione casuale dei casi notificati settimanalmente, definiti sulla base del criterio clinico Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria La Circolare del 22 luglio 2009 "Aggiornamento delle indicazioni relative all'impiego dei farmaci antivirali per l'influenza da virus influenzale A(H1N1" fornisce indicazioni sull'uso corretto dei farmaci antivirali nel trattamento e la profilassi. La maggior parte dei pazienti con influenza non complicata, specialmente adolescenti e giovani adulti, possono essere trattati in modo sintomatico e non necessitano di interventi specifici. Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria 21 Influenza A(H1N1) Indicazioni all’uso degli antivirali per il trattamento Il virus H1N1v è - sensibile agli inibitori delle neuroaminidasi (oseltamivir Tamiflu e zanamivir - Relenza) - resistente agli antivirali amantidina e ribavirina. I medici nel prescrivere la profilassi o il trattamento con antivirali devono valutare le condizioni del paziente valutandone i rischi e benefici. Il trattamento farmacologico dovrebbe essere considerato specialmente nei soggetti con un elevato rischio di sviluppare complicanze gravi in corso di infezione o con un quadro clinico grave. Si raccomanda di limitare l’impiego degli antivirali per evitare l’insorgenza di resistenze e l’acquisto di prodotti fuori delle farmacie perché potrebbero essere inefficaci o nocivi. Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria 22 Influenza A(H1N1) Indicazioni all’uso degli antivirali per la profilassi La durata del trattamento profilattico è di 10 giorni dall’ultima esposizione. La profilassi è raccomandata per i seguenti soggetti: contatti stretti dei casi probabili o confermati che rientrano nelle categorie a rischio per lo sviluppo di complicanze in corso di influenza (come riportato per le indicazioni di trattamento), se la situazione clinica dovesse presentare un sensibile aggravamento ad esempio una virulenza superiore a quella sviluppata dai virus influenzali stagionali; La profilassi può essere considerata, almeno nell’attuale fase dell’epidemia, per i seguenti soggetti: bambini che frequentano la scuola o centri diurni che siano ad alto rischio di sviluppare complicanze in corso di infezione da virus influenzali e che abbiano avuto un contatto stretto (faccia-a-faccia) con un caso sospetto, probabile o confermato Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria 23 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali FOCUS NUOVA INFLUENZA RACCOMANDAZIONI AD INTERIM ED ALTRI DOCUMENTI Prevenzione gestione di infezioni da virus AH1N1v in centri di soggiorno per ragazzi e adulti Raccomandazioni ad interim: prevenzione e gestione di casi di influenza* a bordo di navi Raccomandazioni generali ad interim per la riduzione del rischio espositivo in corso di pandemia Influenzale nei luoghi di lavoro Curare una persona malata di influenza a casa * nella attuale situazione pandemica, si può presumere che un caso di sindrome simil -influenzale (ILI) sia attribuibile al nuovo virus A(H1N1), anche in assenza di conferma di laboratorio Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria 24 Ministero dell’Istruzione Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali 18 settembre 2009 RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA PANDEMICA DA VIRUS A/H1N1V NELLE SCUOLE NELL’ATTUALE FASE PANDEMICA (FASE 6 - LIVELLO 1) Documento concordato tra le due Amministrazioni, con indicazioni, di ordine sanitario e amministrativo, sui comportamenti che le scuole debbono osservare al verificarsi delle circostanze nello stesso documento evidenziate. 1. MISURE IGIENICHE E COMPORTAMENTALI DA ADOTTARE A SCUOLA (da parte degli studenti e del personale) 2. RESTARE A CASA QUANDO SI È MALATI rimanere a casa nel proprio ed altrui interesse, ed è consigliabile contattare il proprio medico o pediatra di famiglia, quando i sintomi persistono o si aggravano. La riammissione alla vita di comunità è consigliabile dopo 48 ore, e comunque non prima di 24 ore dalla scomparsa della febbre, salvo diversa indicazione da parte del medico. 3. EVENTUALE CHIUSURA MIRATA DI SCUOLE Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria 25 Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria CIRCOLARE 23 Luglio 2009: prevenzione e il controllo dell’epidemia stagionale d’influenza- Raccomandazioni per la stagione 2009-10 L'influenza costituisce un importante problema di sanità pubblica a causa della sua ubiquità, contagiosità, variabilità antigenica dei virus. Si stima che in Italia l'influenza stagionale causi ogni anno fino a circa 8.000 decessi. Il mezzo più efficace e sicuro per contrastarne la diffusione è rappresentato dalla vaccinazione. Occorre sottolineare che il vaccino stagionale è diverso e distinto sia per composizione sia per modalità di somministrazione dal vaccino per la pandemia influenzale da nuovo virus A(H1N1)v. Il vaccino stagionale non offre, infatti, protezione nei confronti del nuovo virus influenzale pandemico, in quanto i due virus sono diversi. Tuttavia vaccinarsi contro l'influenza stagionale rappresenta soprattutto quest'anno un'importante misura di protezione individuale e di tutela della salute pubblica, proprio per la possibile circolazione concomitante dei due virus, semplificando la diagnosi, riducendo le complicanze e favorendo l'efficienza dell'assistenza sanitaria. Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Nota CIRCOLARE 16 settembre 2009: monitoraggio dell’andamento delle forme gravi e complicate di influenza A(H1N1). COMUNICARE AL MINISTERO CASI DI INFLUENZA CON GRAVI COMPLICANZE, QUALI: GRAVI INFEZIONI RESPIRATORIE ACUTE (SARI); POLMONITI; SINDROMI DA DISTRESS RESPIRATORIO ACUTO (ARDS) UNA CONSULENZA RIANIMATORIA È INDICATA, DI MASSIMA, IN PAZIENTI CON SINTOMATOLOGIA RESPIRATORIA, STORIA CLINICA ED OBIETTIVITÀ COMPATIBILI CON INFLUENZA A(H1N1V) (DA ACCERTARE TEMPESTIVAMENTE, OVE SI VERIFICHI ALMENO UNA DELLE SEGUENTI CONDIZIONI: OPPURE OPPURE OPPURE OPPURE A) SAT CAP < 90% CON MASCHERA O2 10 L/MIN B) ACIDOSI RESPIRATORIA PH < 7.25 C) EVIDENZA CLINICA DI IMMINENTE DISTRESS RESPIRATORIO: FREQUENZA RESPIRATORIA > 35 ATTI / MIN D) INCAPACITÀ DI PROTEGGERE LE VIE AEREE: GLASGOW COMA SCORE<8 E) IPOTENSIONE: PRESSIONE SISTOLICA ARTERIOSA < 90 MM HG + ALTERATI LIVELLI DI COSCIENZA + CONTRAZIONE DELLA DIURESI + MANCATA RISPOSTA AL CARICO VOLEMICO. Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Ordinanza 11 settembre 2009: Misure urgenti in materia di profilassi vaccinale dell’influenza pandemica A(H1N1) (GU 223 del 25 settembre 2009). Individua, conformemente a quanto deliberato dall’Unità di crisi, le categorie di persone alle quali offrire la vaccinazione antinfluenzale con vaccino pandemico A(H1N1), a partire dal momento della effettiva disponibilità del vaccino, fino a copertura della predetta percentuale a) b) c) d) e) persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa: personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale che assicura i servizi pubblici essenziali di cui alla legge 12 giugno 1990, n. 146, e successive modificazioni secondo piani di continuità predisposti dai datori di lavoro interessati; donatori di sangue periodici ; donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza; persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65; persone a rischio, di età compresa tra > 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base indicazioni che verranno fornite dal Consiglio Superiore di Sanità; persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti. Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Un modello di Curva pandemica “ideale” Percentuale di casi totali, visite, ricoveri o decessi (ma la realtà non è mai così lineare e semplice) 25% inizio incremento picco declino 20% 15% 10% 5% 0% 1 2 3 4 5 6 7 settimane 8 9 10 11 12 Profilo di singola ondata che mostra la percentuale di nuovi casi, visite mediche, medici, ricoveri ospedalieri o decessi; basata 30 sulla seconda ondata pandemica del 1918 a Londra, GB; fonte ECDC Source: Department of Health, UK Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria 30 Revised European planning assumptions for the pandemic – first wave, pandemic (H1N1) 2009 Clinical attack rate 30% Peak clinical attack rate 6.5% (local planning assumptions 4.5% to 8%) per week Complication rate 15% of clinical cases Hospitalisation rate 2% of clinical cases Case fatality rate 0.1% to 0.2% (cannot exclude up to 0.35%) of clinical cases Peak absence rate 12% of workforce Courtesy of Department of Health, UK, http://www.dh.gov.uk/en/Publicationsandstatistics/Publications/PublicationsPolicyAndGuidance/DH_102892 These assumptions represent a reasonable worst case applying to one European country (the United Kingdom) with data available as of July 2009. They should not be used for predictions. 31 Fonte: ECDC Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Mitigazione: finalità riduzione della trasmissione di comunità dell’influenza Ritardare ed “appiattire” il picco dell’epidemia Ridurre il “peso” del picco sui servizi sanitari Ridurre il numero totale dei casi (e conseguentemente, il numero dei possibili casi complicati) Guadagnare tempo. Senza interventi Casi giornalieri Con interventi Giorni dal primo caso FONTE ECDC: Based on an original graph developed by the US CDC, Atlanta Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria 32 Beneficio atteso con interventi di mitigazione Riduzione del numero di casi In rosso: incidenza della malattia: 30% della popolazione In blu: sorveglianza attiva dei casi e dei contatti stretti isolamento, trattamento e profilassi antivirale fino trattamento dei casi fino alla disponibilità della vaccinazione (a partire dal 15/11), lavoratori servizi essenziali e categorie a rischio. Incidenza pari al 4% della popolazione. ISS - CNESPS – Reparto Epidemiologia Malattie Infettive Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Vaccini pandemici Quattro vaccini « modello o prototipo » (mock up) sono gia’ stati approvati nel 2007 (ceppi H5N1, H9N2) Le registrazioni sono state aggiornate con i dati relativi al nuovo ceppo virale pandemico AH1N1 (A/California/7/2009 (H1N1)V (X-179A) Dopo l’approvazione sono comunque necessarie attivita’ di sorveglianza dell’uso (post-marketing surveillance) Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Vaccini Pandemici Mock-Up Un vaccino Mock-up è un vaccino che contiene antigeni virali nei cui confronti gli esseri umani sono immunologicamente “naïve”, es. H9N2 oppure H5N1. Le evidenze in base al quale viene autorizzato un Vaccino Mock-up sono contenute in un “core dossier” che deve essere aggiornato almeno con i dati di qualità del nuovo ceppo usato per essere usato in pandemia Dati scientifici ottenuti con un vaccino mock-up, inclusi nel “core dossier” importanti per il successivo vaccino pandemico: – Dati relativi alla produzione e qualità – Risultati di sperimentazioni in popolazioni suscettibili – Verifica di assunzioni di partenza (dosi, calendari, etc) Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria La maggior parte dei vaccini pandemici approvati sono adiuvati L’inserimento dell’adiuvante nel vaccino è stato giudicato rilevante per 1. potenziare la risposta immunitaria all’antigene virale. (I dati ottenuti con HA di H5N1 indicano una risposta non soddisfacente con la sola HA). 2. Utilizzare un quantitativo ridotto di antigene (es: 7.5 μg invece di 15 μg usato nella stagionale) e produrre una maggiore quantità di vaccini 3. Promuovere l’induzione di risposte immuni anche di crossprotezione verso virus simili Esempi di adiuvanti usati includono: – Sali minerali, e.g., idrossido di alluminio – Emulsioni oleose come MF59 (usato in Focetria) e ASO3 (usato in Pandemrix) Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Tempi di approvazione dei correnti vaccini pandemici 1. Per i tre vaccini mock-up variazione ceppo e valutazioni di qualità sono appena terminate [Luglio 09 - Settembre 09] 2. Parere del CHMP su Focetria e Pandemrix in base a dati soddisfacenti dei trial clinici 24 Settembre 2009 3. Parere dell’EMEA per approvazione da parte della Commissione Europea di Focetria e Pandemrix 25 settembre 2009 4. Approvazione della Commissione Europea: 30 settembre 2009 5. Ulteriori Dati clinici sui nuovi vaccini (risultati preliminari) [Ottobre 2009- Febbraio 2010] 6. Ulteriore parere favorevole su altro vaccino pandemico: Celvapan 2 ottobre 2009 Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Risk Management Plan Post Autorizzazione Impegno stringente di sorveglianza post-marketing richiesto a tutti i mock ups formalizzato nel Risk Management Plan (es. Resoconti ogni due settimane su Eventi Avversi a seguito di vaccinazione - AEFI) L’utilizzo esteso del vaccino metterà in evidenza eventi rari I fallimenti vaccinali sono eventi avversi L’effectiveness (efficacia di campo) della vaccinazione dovrà essere monitorata Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria European Medicines Agency recommends authorisation of two vaccines for influenza pandemic (H1N1) 2009 25 settembre 2009 The Committee is currently recommending a two-dose vaccination schedule, at an interval of three weeks, for adults, including pregnant women, and children from six months of age. The Committee acknowledged that there are preliminary data suggesting that one dose may be sufficient in adults. Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria European Medicines Agency recommends authorisation of two vaccines for influenza pandemic (H1N1) 2009 25 settembre 2009 The adjuvant in Focetria has been used in another flu vaccine since 1997 in more than 45 million doses. Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Parere del Consiglio Superiore di Sanità ( III Sezione, 15 settembre 2009) Con il termine co-somministrazione si intende la somministrazione unica, nell’ambito della medesima seduta vaccinale , di vaccini diversi, inoculati in siti differenti Nell’RCP del vaccino antinfluenzale stagionale adiuvato, si asserisce che lo stesso può essere somministrato unitamente ad altri Il possibile effetto sommatorio delle reazioni avverse in rispo sta alla co-somministrazione di due vaccini adiuvati può essere ovviato ricorrendo alla somministrazione di un solo vaccino adiuvato (il pandemico), unitamente ad un vaccino non adiuvato (lo stagionale) Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Parere del Consiglio Superiore di Sanità ( III Sezione, 15 settembre 2009) Il 75% degli affetti da virus AH1N1v ha meno di 20 anni, il 10% meno di 2 anni e solo il 10% più di 40 anni. I casi al di sopra dei 65 anni sono rari. Sono dunque da considerare a maggior rischio di complicanze i bambini, da vaccinare prioritariamente: Di età inferiore ai 2 anni Con alterazioni funzionali o strutturali dell’apparato respiratorio Con patologie croniche polmonari, cardiache, epatiche, renali , ematologiche, neuromuscolari, metaboliche, immunodepressione,..... Socializzati precocemente (asili nido) Che vivono in comunità (minori istituzionalizzati) Le persone in stretto contatto con i bambini fino ai 6 mesi (madri) Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Parere del Consiglio Superiore di Sanità ( III Sezione 15 settembre 2009) DONNE IN GRAVIDANZA - Vaccinazione E’ stato descritto un incremento di morbosità ed un più alto tasso di mortalità, rispetto alla popolazione femminile generale, accentuati daòla copresenza di altre condizioni patologiche (obesità, cardiopatie, ma. Respiratorie...) Sebbene non vi siano evidenze che facciano pensare che l’adiuvante possa essere teratogeno, si ritiene opportuno, a scopo precauzionale, non somministrare vaccini adiuvati nel corso del primo trimestre di gravidanza. Nel II e III trimestre, il rapporto rischi/benefici, allo stato attuale, sembra a favore della vaccinazione di tutte le donne in gravidanza, indipendentemente dalla presenza di patologie preesistenti NO controindicazione alla co-somministrazione vaccino adiuvato pandemico/vaccino stagionale non adiuvato, in sedi anatomiche diverse. Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Parere del Consiglio Superiore di Sanità ( III Sezione, 15 settembre 2009) ANTIVIRALI L’uso degli inibitori delle neuraminidasi nei bambini e adolescenti deve essere limitato a: Bambini con sintomi influenzali appartenenti a gruppi a rischio per gravi complicanze Bambini con patologie croniche Bambini senza fattori di rischio, ma ricoverati in ospedale per sintomi gravi attribuibili a infezione da virus AH1N1v (dispnea, ipossia, alterazioni del sensorio Il trattamento deve essere iniziato entro le 48 ore. La chemioprofilassi deve essere riservata ai soggetti a rischio di gravi complicanze, sopra indicati, che abbiano avuto stretto contatto con persone infette. Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Parere del Consiglio Superiore di Sanità ( III Sezione 15 settembre 2009) DONNE IN GRAVIDANZA – Antivirali L’utilizzo di tali farmaci in gravidanza deve essere limitato ai casi di donne che presentino malattie croniche preesistenti alla gravidanza, nonché ai casi di malattia influenzale con decorso complicato Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Parere del Consiglio Superiore di Sanità ( III Sezione, 15 settembre 2009) Ordinanza 30 settembre 2009 Misure urgenti in materia di protezione AH1N1v Aggiornamento ed integrazione Ordinanza 11 settembre 2009 CONTENUTI Ulteriore definizione categorie Co-vaccinazione Impiego antivirali Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Circolare 30 settembre 2009 : Gestione delle forme gravi e complicate di influenza da virus A(H1N1)v. sostituisce ed integra la Circolare DGPREV/I.4.c.a./41827/P del 16 settembre 2009 finalizzata a fornire un primo orientamento per la gestione delle forme gravi e complicate di influenza da virus A(H1N1)v.) CONTENUTI Notifica Criteri per consulenza rianimatore/intesivista Raccomandazioni per gestione casi ARDS Raccomandazioni per identificazione reparti alta specialità, percorsi organizzativi, Centri riferimento regionali, anche in forma coordinata, Ruolo Unità Crisi Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Stagione Autunno-Inverno 2009-2010 Altra documentazione www.ministerosalute.it - Dati epidemiologici - Circolari/Ordinanze - Curare a casa - Pentalogo scuole - Come lavare le mani -………………………… Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria 48