Presentazione di PowerPoint

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UNIVERSITA’ DELLA CALABRIA
A.A. 2013/20134
CORSO AGGIUNTIVO PER LE ATTIVITÀ FORMATIVE PER GLI
ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP NELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA (MATERNA) E NELLA SCUOLA PRIMARIA
(ELEMENTARE)
Linguaggio del corpo
Prof .Salvatore Pignato
Metodi e didattiche delle attività motorie
Una nuova prospettiva per le attività motorie
L’educazione al movimento è connotata da intenzionalità, da
progettualità, da unitarietà, consentendo all’individuo di prendere
consapevolezza del tempo e dello spazio, interagendo con gli altri da
sé e abituando il corpo a divenire il luogo dello scambio delle relazioni,
delle comunicazioni, il mezzo attraverso il quale costruire conoscenza
e cultura.
A. Magnanini, Educazione e movimento, Edizione del Cerro, Tirrenia (Pisa) 2008, p. 57
L’atto motorio base dell’educazione al movimento
L’educazione motoria contribuisce attraverso il movimento alla
costruzione, all’organizzazione, alla rappresentazione di tutti gli
elementi che caratterizzano la irripetibile autobiografia della
complessità del soggetto. Cfr. P.J Arnold
Il movimento assume la funzione di paradigma della corporeità,
posto che l’atto motorio non è mai un processo isolato, ma si situa
nel quadro generale di un comportamento complesso che ci
consente di superare vecchie dicotomie e di andare oltre le visioni
tecnicistiche.
Cfr. J.P. Arnold, Educazione motoria, sport e curricolo, Guerini, Milano, 2002
Il movimento del corpo
Il movimento è il fondamento stesso dell’esistenza, della costruzione dei
pensieri, dei rapporti e delle relazioni sociali.
E’ la base delle manifestazioni della personalità dell’individuo, in quanto è
espressione sia dell’aspetto psicologico che organico.
L’intelligenza motoria, in particolare, rappresenta la possibilità di adeguare i
propri comportamenti e le proprie risposte all’ambiente, appropriando l’abilità
allo stimolo che si presenta.
L’obiettivo dell’educazione motoria sarà quindi quello di sviluppare quelle
capacità che permetteranno al soggetto di assumere varie posture (schemi
posturali) e di poter compiere movimenti sempre più complessi e controllati
(schemi motori).
Cfr. P.Vayer , M. Camuffo, Come il bambino apprende, Edizioni scientifiche Magi, Roma 2005
Movimento ed educazione psicomotoria
Il movimento sviluppa, stimola e migliora la funzionalità delle delle vie
sensoriali afferenti e quindi fa in modo di far arrivare al cervello una
maggior qualità e quantità di informazioni.
Grazie poi alla costruzione di schemi di movimento si ha un’evoluzione
dell’intelligenza con una strutturazione di capacià e competenze
cognitive elementari, intermedie e superiori, sia convergenti sia
divergenti.
Questo permette un miglioramento non solo dell’aspetto coordinativo –
esecutivo del movimento, ma anche allo sviluppo di capacità come la
lettura, la scrittura, il calcolo.
Aiuta il bambino a gestire esperienze affettive legate al successo o
all’insuccesso di una determinata attività.
Prof. S. Pignato
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Il termine linguaggio corporeo unisce il linguaggio
motorio con quello mimico ed gestuale
Gli elementi strutturali che lo caratterizzano:
• gli atteggiamenti;
• i gesti;
• i movimenti;
• le azioni complesse.
Le differenze culturali determinano una maggiore o minore utilizzazione del
linguaggio corporeo:
atteggiamenti, gesti e movimenti acquistano significati diversi a seconda dei
contesti socio-culturali in cui
vengono utilizzati.
Alcuni ambienti favoriscono l’uso del linguaggio motorio, altri richiedono uno
sforzo di
controllo che sembra limitare la spontaneità della manifestazione motoria.
Prof. S. Pignato
6
“Se la base del pensiero è l’immagine mentale,
ebbene la formazione di quest’ultima è
strettamente collegata, almeno nelle fasi iniziali,
allo sviluppo della motricità”.
Trisciuzzi L., (2002), Manuale di didattica dell’handicap, Editori Laterza, Roma-Bari, p.
72.
Prof. S. Pignato
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Il corpo è il principale strumento di
comunicazione in età evolutiva
Il bambino comincia ad essere verbale, ma rimane ancora
fortemente ancorato a canali antichi che trovano nella fisicità
lo strumento espressivo più efficace.
L’ambiente, il mondo delle persone, in cui il bambino vive,
svolge una funzione fondamentale per il suo sviluppo.
Le relazioni con gli altri sono strettamente collegate con
l’attività motoria e senso-motoria del bambino. Come questa
attività gli permette di conoscere il mondo delle cose, essa
gli permette pure di riconoscere il mondo degli altri, di
differenziarsene e, progressivamente, di adattarsi e di
integrarsi ad esso.
Prof. S. Pignato
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Corpo, ambiente e relazione
La relazione con il mondo degli altri si estrinseca nella comunicazione
verbale e non, il linguaggio verbale è strettamente collegato con il
perfezionamento delle diverse condotte motorie e con l’elaborazione delle
relazioni con il mondo degli altri.
L’attività del corpo permette al bambino di entrare in relazione con
l’ambiente, lo stesso rapporto con gli altri si traduce in modo visibile
nell’atteggiamento e nell’espressione del corpo.
L’educazione è un dialogo continuo bambino-adulto, bambino-bambino e
questo dialogo, che si esercita dall’uno all’altro attraverso il corpo per
mezzo dei gesti e degli atteggiamenti ha condotto un certo numero di
autori a parlare di “dialogo tonico”
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Corpo e comunicazione non verbale
L’ascolto implica sguardi, silenzi, gesti e coinvolge il Corpo.
Il Corpo e la Persona sono un “unico Essere”.
Essi si connettono, si fondono in un’unica visione olistica.
Anche il Corpo e la Mente, non possono e non devono essere prese in
considerazione in modo separato e distinto fra loro, ma fanno parte di
quel tutto che è la Persona.
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Movimento e comunicazione non verbale
Il movimento è fonte di comunicazione ed investe la persona nella sua
totalità, coinvolgendo anche linguaggio verbale, la gestualità, la
mimica del volto, la postura, entrando, inoltre, a far parte della
comunicazione legata alle attività espressive.
il Corpo è un "tramite” privilegiato di molteplici linguaggi e codici
espressivi che hanno come sfondo integratore la comunicazione
nel suo più ampio significato, che va dall’espressione corporea, alla
danza, alla musica, all’espressione artistica e pittorica, all’uso
della creatività.
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Espressività corporea
Per quanto si riferisce al linguaggio corporeo, ovvero ai messaggi
che possono essere trasmessi con il corpo, vanno segnalati
principalmente: le posture: ad es. ci sono molti modi di stare seduti o
in piedi e ogni posa può suggerire stati d’animo diversi; i movimenti
del corpo o di singole parti del corpo: correndo, saltando,
ballando si può esprimere gioia o impazienza; i gesti: alcuni si
esprimono con gesti larghi e lenti, altri brevi e rapidi, chi ricorre a gesti
automatici e apparentemente privi di significato per esprimere le
proprie sensazioni; la mimica: il viso cambia espressione attraverso i
movimenti degli occhi, della bocca del naso.
Il linguaggio corporeo è dunque un modo per comunicare con
gli altri integrando o sottolineando aspetti diversi della
comunicazione verbale.
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L’educazione motoria
L’educazione motoria gioca un ruolo fondamentale situando
l’esperienza motoria al centro dell’attività umana, esercita e sviluppa le
capacità del soggetto a comunicare, a situarsi nello spazio e nel tempo.
Essa promuove:
• lo sviluppo di capacità senso-percettive permettendo di riconoscere,
discriminare, integrare, interpretare e ricordare informazioni e stimoli
percepiti tramite la sensibilità esterocettiva, enterocettiva, propriocettiva;
•acquisizione di concetti relativi a:
- spazio e orientamento (vicino-lontano, sopra-sotto, avanti-dietro, alto basso, corto-lungo, grande-piccolo, sinistra-destra) con organizzazione
dello spazio fisico-geometrico e relazionale;
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L’educazione motoria
- tempo e strutture ritmiche (prima-dopo, contemporaneamenteinsieme, lento-veloce);
• lo sviluppo di corretti comportamenti relazionali, capacità di
iniziativa, capacità di soluzione di problemi, conoscenza e rispetto
delle regole grazie alle attività sportive, di gioco di gruppo e di
squadra;
•
acquisizione di abilità relative alla comunicazione gestuale e
mimica, alla drammatizzazione, al movimento abbinato alla musica.
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L’educazione motoria
L’educazione motoria, oltre a facilitare l'apprendimento di un
corretto comportamento motorio, agendo sull’organizzazione globale e
segmentaria del bambino, si articola al fine di permettergli nel di
approfondire:
• la conoscenza di sé e dell’altro da sé;
• la relazione con i pari e con gli adulti presenti;
• l’espressione e la comunicazione di bisogni e di sentimenti.
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Lo sviluppo della persona appartiene alla sfera
unitaria psicosomatica
La percezioni di stimoli propriocettivi e esterocettivi, la loro elaborazione e
interpretazione, la risposta motivata e la sua esecuzione coordinata sono le
tappe attraverso cui si struttura e si sviluppa il movimento, risultato dell’intera
personalità del soggetto.
Il movimento si pone in stretta relazione con tutte le componenti della
personalità: con l’apparato locomotore, con l’apparato nervoso, con il
sistema del linguaggio verbale, con il sistema psicologico da cui emerge
intenzionalità, coscienza, vita affettiva, intellettiva e pratica.
Sul versante didattico, il miglioramento delle abilità motorie interviene
positivamente sulle capacità cognitive: attenzione, memoria, linguaggio
verbale, metacognizione, abilità di riflessione sui gesti per aumentare la
consapevolezza.
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Le alterazioni morfologiche
Rappresentano delle dissonanze della statica e della dinamica del corpo,
che ne alterano l’equilibrio anatomico e funzionale.
Sono dei cambiamenti dell’assetto corporeo che avvengono
maggiormente nel periodo dello sviluppo e non dipendono da deficit
muscolari, bensì da deficit del SNC:
1.
2.
3.
4.
turbe psicomotorie;
atteggiamenti viziati;
paramorfismi;
dismorfismi.
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Turbe psicomotorie
Sono causate da una scarsa esperienze psicomotoria. Possono essere anche
causate da una non padronanza motoria , dalla scarsa maturazione dei centri
e dei circuiti motori superiori.
Si può affermare che il soggetto non conosce
il proprio corpo e non sa servirsene
Turbe dell’organizzazione spazio temporale
(scarso orientamento nello spazio e problemi nel valutare il tempo)
Turbe dello schema corporeo
(rigidità, lentezza e scarso controllo dei movimenti, rilassamento posturale)
Turbe nel riconoscimento della dominanza laterale
(scarsa consapevolezza dei due emicorpi)
Disgrafia - Disortografia
(disturbo specifico della scrittura)
Turbe dell’organizzazione dinamica di sé
(scarso equilibrio, movimenti scoordinati e imprecisi, postura scorretta,
disprassie)
Prof. S. Pignato
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Turbe psicomotorie e educazione psicomotoria
Piaget e Wallon considerano il bambino come un'unità globale e il
movimento come il motore della vita mentale e sociale.
La terapia psicomotoria distingue fra movimento e azione: il movimento
è un evento corporeo dipendente da cause fisiche, mentre l'azione è
connessa alle intenzioni, scopi, regole sociali.
Lo stesso evento corporeo può essere visto come movimento o come
azione. La differenza dipende dal fatto che l’azione, per avere un significato
necessita di qualcuno che la riconosca come tale. L’azione ha una
connotazione intersoggettiva.
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Turbe psicomotorie e educazione psicomotoria
Wallon e Piaget ritengono che il soggetto rappresenti un’unità biologica e
che l'attività motoria e la psiche non costituiscono due campi distinti o
giustapposti, ma rappresentano l'espressione unitaria della relazione fra
l'individuo e l'ambiente.
Nel movimento, Wallon intravede la base della comunicazione con l’altro da
sé mentre Piaget, nella logica e coordinazione delle azioni, la strutturazione
dell’intelligenza.
La terapia psicomotoria si rivolge per questo alla “globalità del bambino”,
ponendo l’accento sul rapporto strettissimo tra sviluppo della motricità,
dell’intelligenza e dell’affettività.
Prof. S. Pignato
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Turbe psicomotorie e educazione psicomotoria
Ajuriaguerra individua in ambito neuropsichiatrico le turbe psicomotorie
caratterizzate da profonde difficoltà o incapacità del bambino a modulare le
proprie reazioni tonico emozionali nel rapporto con il mondo esterno.
Gli studi delle neuroscienze, sulle base delle osservazioni del
comportamento del bambino, hanno confermato la funzione centrale del
movimento nella nascita e nell’organizzazione delle funzioni mentali e della
vita psichica.
Gli studi psicanalitici intendono il corpo come luogo sia di manifestazione
sintomatica dei conflitti psichici, attraverso il meccanismo della
somatizzazione, sia il luogo di origine di tensioni ed eccitazioni che hanno i
loro esiti sul piano psichico.
Prof. S. Pignato
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Turbe psicomotorie e educazione psicomotoria
Le istanze psichiche per S. Freud sono tre: Io, Es e Super-Io.
L’Io è l’istanza psichica che sovrintende all'adattamento dell’uomo al
mondo esterno e alla conseguente costruzione dell'unitarietà della
persona.
L’Io è l’Io corporeo, che designa quella parte dell’istanza psichica che si
forma dalle percezioni del corpo, in modo particolare da quelle che
originano dalla superficie del corpo medesimo.
Il corpo è il luogo della mediazione tra interno ed esterno, e attraverso
l'elaborazione psichica dell'eccitazione somatica, produce le fantasie
inconsce suscitate da quelle mediazioni che costituiscono il rapporto tra il
sé e l’altro da sé.
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Corporeità ed educazione psicomotoria
M. Klein, R. Spitz, D.W. Winnicott, W. Reich, hanno poi contribuito a
elaborare ulteriormente l'importanza della corporeità nello sviluppo
psichico.
Reich, ad esempio, correla la componente muscolare con i disturbi
emozionali a sfondo conflittuale e queste con le alterazioni dell'assetto
muscolare.
La psicoanalisi, in sostanza, ha svelato l'importanza del vissuto corporeo
soprattutto nei primi anni di vita del bambino, proponendo non più la
visione del corpo dal punto di vista anatomico e fisiologico, ma quella di un
corpo risultante dall'elaborazione psichica attraverso la funzione del
movimento e della relazione con l'altro e con il mondo esterno, aspetto che
è, invece, fondamentale nell'approccio psicomotorio.
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Il “corpo-proprio” di M. Merlau-Ponty
La fenomenologia di M. Merleau-Ponty pone la motricità al centro della
costituzione del rapporto fra lo spazio corporeo e lo spazio esterno, nella
percezione degli oggetti, nel modo di muoversi nel mondo e, di
conseguenza, nel rivelare il significato che ha il mondo per noi.
Il 'corpo-proprio’ non indica il corpo separato dal mondo, e nemmeno solo
il corpo soggettivo che ognuno percepisce. Dalla relazione tra il corpo e il
mondo nasce il “corpo-proprio”: una parte non ha significato se si
prescinde dall'altra. Non è vero che un oggetto si percepisce in relazione al
corpo, e il corpo si muove nel mondo?
La motricità non è serva della coscienza che trasporterebbe il corpo nello
spazio, bensì rivela i significati degli oggetti e lo spazio espressivo del
corpo.
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Il “corpo-proprio” di M. Merlau-Ponty
Lo sviluppo umano è strettamente interdipendente tra corpo e mente.
Un corpo subito ma, dopo il primo anno comincia ad avere un corpo
vissuto fatto di sensazioni, impressioni, esperienze.
A partire dal terzo anno d’età, il bambino ha un corpo percepito: in
pratica è in grado di percepire e quindi di gestire movimenti ed attività
fisiche sulle quali, appunto, costruire immagini mentali.
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I disturbi psicomotori
La terapia psicomotoria consiste nel valutare le tappe attraverso cui il
movimento si è plasmato nel mondo, per ricostituire le fratture tra il corpo e
il mondo (ricomporre il “corpo proprio”) che si possono osservare in molte
patologie.
Débilité motrice
Studiata per primo da E. Dupré, partire dal 1909, analizza le fasi
dell’evoluzione della motricità infantile da un punto di vista neurologico. Le
cause non sono riconducibili a lesioni cerebrali focali, bensì ad un arresto
di maturazione del sistema nervoso.
I disturbi comprendono; alterazione dei riflessi, sincinesie (movimenti
'spuri' attivati in concomitanza di normali movimenti), goffaggine dei
movimenti volontari, paratonie (difficoltà a rilasciare contrazioni muscolari
volontarie), instabilità, tic, mioclonie (contrazioni muscolari improvvise e
ripetute) e balbuzie.
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Disturbi funzionali
 Dislessia - disgrafia - disortografia - discalculia
 Sono disturbi funzionali causati dalla carenza di
equilibrio tra lo sviluppo dell’egocentrismo, del livello
mentale, della percezione dello spazio, del livello
prassico.
 Essi incidono sullo sviluppo della personalità, ovvero il
sistema delle emozioni, della sicurezza, della socialità e
incidono sulla di capacità esecuzione.
Prof. S. Pignato
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Trattamento chinesioterapico delle turbe psicomotorie
 L’educazione motoria del bambino è un problema di natura
pedagogica. I problemi posturali si accompagnano spesso a quelli
di origine comportamentale.
 Gli interventi educativi e rieducativi verteranno sui seguenti punti:







Esercizi sulla percezione e la conoscenza del proprio corpo
Esercizi muscolari
Coordinazione oculo-manuale e oculo-podalica
Educazione respiratoria
Organizzazione dinamica di sè
Organizzazione spazio-temporale
Educazione posturale per consolidare e potenziare la coordinazione
dei muscoli in posizione statica e dinamica
Prof. S. Pignato
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Percezione e conoscenza del proprio corpo
 Lavorare per aiutare il soggetto a percepire e a conoscere il
proprio corpo, guidando le fasi della scoperta. Lo sviluppo
adeguato di immagine, concetto e schema corporeo consente la
coordinazione visuo-motoria, la percezione della posizione
spaziale e la percezione delle relazioni spaziali.
 Immagine corporea. Rappresenta l’esperienza soggettiva, il
sentimento del proprio corpo, legata alla motilità e alla
conoscenza
 Concetto corporeo. Consiste nella conoscenza del proprio
corpo ed è acquisito tramite apprendimento cosciente .
 Schema corporeo. Regola la posizione delle diverse parti del
corpo e la loro variazione al variare della posizione del
corpo. Lo schema corporeo cambia di momento in momento
ed è un meccanismo di tipo inconscio.
Prof. S. Pignato
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Esercizi di sviluppo, di consolidamento e di
potenziamento della percezione e della conoscenza del
proprio corpo





Giochi di percezione dello schema corporeo: attività locomotorie di
gioco, esercizi di motilità oculare, giochi di coordinazione motoria fine.
Giochi di coordinazione visione-abilità coinvolgenti braccia (afferrare e
lanciare una palla), gambe (calciare e saltare), tronco (piegarsi e saltare
da una posizione accovacciata).
Giochi nello spazio (acquisizione della consapevolezza delle parti del
corpo).
Giochi di equilibrio, giochi di immaginazione (trazione di un carico, tiro
della catena, tiro della fune).
Giochi su carta.
Prof. S. Pignato
30
Esercizi per soggetti di 3 anni

EDUCAZIONE DEGLI SCHEMI POSTURALI
Educazione e presa di coscienza alle varie posizioni che il corpo può assumere riferita
anche ai singoli arti (posizione eretta supina, prona, massima raccolta, massima
estensione, quadrupedie, etc..)

EDUCAZIONE DEGLI SCHEMI MOTORI Dl BASE LOCOMOTORI E NON
Camminare, correre, saltare, strisciare, rotolare, arrampicarsi, spingere, tirare, etc

EDUCAZIONE ALLA PERCEZIONE DELLO SPAZIO
Conquista in maniera stabile dei seguenti concetti spaziali dentro-fuori, aperto-chiuso, grande
piccolo, vicino-lontano
Tali dati spaziali per essere interiorizzati dovranno radicarsi agli schemi motori e devono
essere verificati sul piano visivo.

EDUCAZIONE ALLA PERCEZIONE SPAZIO-TEMPORALE
Sapersi orientare in riferimento a ordini spazio-temporali (prima-dopo, grande-piccolo, serie
formale), Sapersi orientare in riferimento a semplici percorsi

PRIMO SVILUPPO DELLE CAPACITA SENSORIALI
Giochi sulla percezione del suono sull’uso della voce sull’uso della vista e del tatto
Prof. S. Pignato
31
Esercizi per soggetti di 4 anni

PERCEPIRE IL PROPRIO CORPO IN RAPPORTO ALLO SPAZIO E AL TEMPO
Percepire Io spazio prendendo coscienza delle nozioni topologiche in
riferimento agli altri e ad oggetti presi come riferimento saper valutare
la propria posizione saper valutare differenti direzioni
Acquisire la percezione temporale applicando i concetti temporali al
movimento percepire e riprodurre semplici strutture ritmiche

SVILUPPO DEGLI SCHEMI MOTORI Dl BASE
Sviluppo della capacita di correre, arrampicarsi saltare, lanciare colpire afferrare
equilibrarsi strisciare, rotolare, etc


SVILUPPO DELLA COORDINAZIONE OCULO-MANUALE E OCULOPODALICA
PARTECIPARE E RISPETTARE LE REGOLE DELLE ATTIVITA Dl GIOCO
Sviluppare comportamenti relazionali positivi nelle situazioni di gioco,
cooperare con il gruppo conoscere e rispettare il valore di semplici
regole del gioco
Prof. S. Pignato
32
Esercizi per soggetti di 5 anni




PERCEPIRE E CONOSCERE IL PROPRIO CORPO

Educazione respiratoria utilizzando la funzione respiratoria in specifiche attività ludiche
che ne migliorino la conoscenza e il controllo

Educazione posturale sviluppando la capacità delle diverse posture

Controllo segmentarlo equilibrio statico-dinamico
PERCEPIRE E CONOSCERE IL RPORPIO CORPO IN RAPPORTO ALLO SPAZIO E AL
TEMPO

Percepire lo spazio sapendo valutare la propria posizione saper valutare

anche le differenti direzioni

Percepire e riprodurre semplici strutture ritmiche adattare il movimento

al ritmo Valutare le traiettorie di oggetti in movimento, valutare la

velocità propria e di oggetti in movimento
SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO DEGLI SCHEMI MOTORI Dl BASE

Sviluppare gli schemi motori di base complessi riuscire a coordinare arti superiori e arti
inferiori
LATERALIZZAZIONE

Distinguere la parte destra e la parte sinistra e usando consapevolmente e correttamente
i rispettivi arti.
Prof. S. Pignato
33
Esercizi per soggetti di 5 anni/1

PARTECIPARE E RISPETTARE LE REGOLE DELLE ATTIVITA DI GIOCO



Sviluppare comportamenti relazionali positivi in situazioni di gioco
Cooperare con il gruppo conoscere e rispettare il valore delle regole del gioco
IMPIEGARE LE CAPACITA Dl GIOCO IN SITUAZIONI ESPRESSIVE E
COMUNICATIVE

Capacità di organizzare giochi imitativi simbolici e di immaginazione

Capacità di calarsi in differenti personaggi con differenti mansioni

INTRODUZIONE DI ELEMENTI BASE Dl GINNASTICA ARTISTICA



Capacità di assumere posizioni specifiche e mantenerle
Capacità di effettuare capovolte, rotolamenti verticali, etc
Capacità di controllare il proprio corpo in posizioni diverse anche a livello dinamico.
Prof. S. Pignato
34
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