Dall` homo sapiens all`uomo tecnologico: la scoperta degli

Dall’ homo sapiens all’uomo tecnologico: la
scoperta degli esopianeti
Quando si riflette sui complessi rapporti tra
uomo e tecnologia, si fa spesso l'ipotesi
che si tratti di due entità distinte e separate,
per quanto interagenti e, inoltre, si
assume che oggi l’evoluzione dell’uomo sia
lentissima o addirittura ferma, mentre la
tecnologia si sviluppa con grande rapidità.
Oggi più che mai, lo sviluppo della tecnologia identifica la nostra specie come Homo
technologicus e l'evoluzione naturale si è strettamente intrecciata con quella culturale,
in particolare tecnologica, tanto che le due evoluzioni non si possono più separare se
non con un artificio concettuale. I confini tra naturale e artificiale sono labilissimi, e
sempre più sfumati. Per persuadersene, si pensi all'influenza che macchine come il
treno o l'aereo o il computer hanno avuto e hanno sul nostro modo di essere, di
vedere il mondo, di percepire lo spazio e il tempo, di fare scienza e di ricavare
conoscenze.
Le nuove tecnologie hanno reso evidente una verità nota da
tempo: la tecnologia non è un effetto della capacità produttiva
umana ma si sviluppa, evolve e cresce in simbiosi con l'umano e in
una interazione circolare caratterizzzata da feedback e controfeedback e forti influenze reciproche.
Cervello umano e tecnologico
• Lo studio del cervello/mente è stato approfondito e sviscerato per tutto il
‘900 sempre dall’esterno, da prima con la psicologia, mediante un
approccio quasi filosofico, e poi con la psichiatria con un taglio più medicoscientifico (i neuro-trasmettitori). All’inizio del 2000 l’incredibile e
inarrestabile crescita delle tecnologie per immagini (TAC – RM funzionale –
PET – SPET e altri) ha dato inizio alle neuroscienze che tentano di studiare
cervello/mente/psiche dall’interno.
• Oggi conosciamo quasi tutto del cervello:
• Embriogenesi, avviene in 3 stadi fondamentali filogeneticamente evolutivi:
• Paleo-encefalo, costituito dal bulbo e dal midollo allungato. È tipico dei
sauri e dei rettili. Sede degli istinti primordiali (sopravvivenza e
riproduzione).
• Mesoencefalo, rappresentato dai nuclei della base. Tipico degli uccelli.
Sede dell’affettività.
• Neo-cortex, è il pallium o corteccia cerebrale sede del pensiero critico.
Uomo e tecnologia:una simbiosi
L'importanza della tecnologia nella definizione dell’uomo è sempre più evidente, ma fin dalla sua comparsa la nostra specie si è ibridata con gli strumenti che costruisce: in realtà homo sapiens è sempre stato homo technologicus, simbionte di uomo e tecnologia in perpetua trasmutazione. Parte
dell'umanità sembra destinata ad una profonda trasformazione culturale,
epistemologica e perfino fisiologica. Ma la rapidità del cambiamento, favorito
in particolare dalla tecnologia dell'informazione, minaccia il nostro equilibrio
biologico ed emotivo e lacera le componenti etiche ed estetiche tradizionali.
La scoperta degli esopianeti
La scoperta degli esopianeti, annunciata ieri dalla NASA, è una delle notizie scientifiche più
importanti degli ultimi anni. I sette nuovi esopianeti, con dimensioni paragonabili a quelle
della Terra, si trovano in un unico sistema solare a 40 anni luce di distanza da noi. Almeno
tre di loro sono in una “zona abitabile”, forse con acqua liquida sulla superficie, una
condizione che rende più probabile la formazione della vita. La scoperta degli esopianeti –
nome usato per indicare i pianeti che si trovano all’esterno del nostro sistema solare – è
stata effettuata da un gruppo di astronomi guidati da Michaël Gillon dello STAR Institute
dell’Università di Liegi, Belgio, ed è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature. Il nuovo
gruppo planetario ha la quantità più alta di pianeti con dimensioni paragonabili alla Terra
mai scoperta finora, e al tempo stesso ha il maggior numero di mondi con un’alta probabilità
di avere laghi e oceani sulla loro superficie.
I sette esopianeti orbitano intorno a una “nana rossa”, una stella più piccola e fredda del
Sole, che si chiama TRAPPIST-1 e che è visibile (non a occhio nudo) nella costellazione
dell’Acquario nel cielo notturno terrestre. Come da prassi, i pianeti sono stati chiamati con il
nome della loro stella di riferimento, cui è stata aggiunta una lettera in ordine alfabetico dal
più vicino al più lontano; sono quindi: TRAPPIST-1b, TRAPPIST-1c e così via fino a TRAPPIST1h.
• I ricercatori hanno determinato l’esistenza e le caratteristiche dei
sette pianeti grazie alle osservazioni e ai dati raccolti da diversi
telescopi, come il Very Large Telescope dell’Osservatorio Europeo
Australe (ESO) sempre a La Silla e dello Spitzer Space Telescope della
NASA, in orbita intorno alla Terra per evitare i disturbi e le distorsioni
che si hanno osservando il cielo dal suolo attraverso l’atmosfera.
• La scoperta degli esopianeti è stata effettuata con una tecnica molto
diffusa e perfezionata negli ultimi anni, che consente di osservare
indirettamente nuovi corpi celesti. Semplificando molto: si osserva
una stella e si rilevano i suoi periodici cambiamenti di luminosità,
che si verificano quando un pianeta le passa davanti coprendola in
parte (rispetto al punto di osservazione dalla Terra). Basandosi sui
cambiamenti della luce e di altri parametri, gli astronomi riescono a
ricostruire molte informazioni sui pianeti, determinando le loro
dimensioni, la composizione e la distanza dalla stella di riferimento.
Realizzato da:
Russo Rosamaria
Francesca Piccolo