Realizzato da:Aurora Speranza Nicole Poli e Alessia Cecchin 1C Le fonti della musica greca sono le seguenti: - i trattati musicali (simili ai libri di teoria di oggi); - testimonianze letterarie di tipo filosofico e letterario. Testimonianze maggiori sull’importanza della musica greca riguardano la teoria musicale la quale è stata definita da musicisti, poeti e matematici. • Per i greci la parola MUSICHE’ (da cui deriva musica) indicava un’insieme di danza,poesia e musica. • I CANTORI si accompagnavano con uno strumento a corde chiamato LIRA per cantare i più famosi poemi omerici creando una fusione di musica e poesia . • In questi due famosi poemi omerici ILIADE E ODISSEA, venivano accompagnati principalmente dalla LIRA e dalla CETRA (altro strumento a corde,con cassa armonica in legno), anche ARPE E FLAUTI. Possediamo 23 brani musicali greci databili tra il III sec. a.C. e il IV d.C e sono scritte sia parole, che musica su lastre di marmo o fogli di papiro. Si sa che vennero utilizzati dei simboli derivati dall'alfabeto attico per l'altezza delle composizioni vocali e con dei simboli derivati dall'alfabeto fenicio venivano annotate le altezze strumentali. • Alcune fonti iconografiche sono date da due statuette cicladiche risalenti al 2300 a.C circa e raffigurano rispettivamente un suonatore di un'arpa seduto presumibilmente su un trono ed un suonatore di strumento a fiato a doppia canna. • I principali modi: DORICO, FRIGIO E LIDIO,vengono chiamati con i nomi dei nomoi corrispondenti proprio perché le scale di questi sono le stesse dei modi, con la differenza che il nomos è solo una melodia, mentre il modo è una scala di 4 suoni che consente all'esecutore di inventare, quindi c'è una fioritura inventiva. I Greci utilizzavano i sistemi musicali in maniera pratica. • Aristotele (e’stato un filosofo,scienziato e logico greco antico), nel primo capitolo della Poetica, include il teatro attico (tragedia, commedia e dramma satiresco) tra i generi che si servono di tutti i mezzi mimetici dell’arte (danza, canto e recitazione), insieme con la poesia ditirambica e la lirica. La musica era presente anche nelle rappresentazioni teatrali quindi nelle tragedie il coro aveva la funzione di narratore, le rappresentazioni venivano eseguite negli anfiteatri all’ aperto situati in zone collinari . Gli architetti avevano creato queste strutture le quali permettevano al suono di espandersi amplificati naturalmente . La tragedia antica non era una forma d’arte puramente letteraria, ma alla sua espressione contribuivano altri elementi, tra cui, in primo piano, la musica. Per averne un’idea approssimativa possiamo pensare al melodramma (genere musicale dove ci sono vari elementi recitazione,musica e teatro), che non a caso nacque, nel tardo Rinascimento, proprio come forma d’arte tendente a riprodurre l’antico genere tragico. Della musica che accompagnava le tragedie attiche,come del resto della musica greca in generale,abbiamo pochissimi documenti: un frammento dall’Oreste di Euripideo,e due frammenti lirici dell’Ifigenia in Aulide,sempre di Euripide. In una zona intermedia tra recitazione e canto si colloca inoltre la cosiddetta ”parakataloghé” una parte narrante accompagnata da strumento a corde o a fiato, che, secondo la testimonianza di Senofonte, uno storico e mercenario ateniese, era una declamazione con accompagnamento strumentale dell’aulos la tradizione ne attribuisce l’ invenzione ad Arciloco. Gli Antichi Greci usavano diversi strumenti per accompagnare le danze e i canti associati alle cerimonie religiose e alle tante manifestazioni della vita sociale. Gli strumenti maggiormente usati erano a corda, a percussione e a fiato. Alla prima famiglia appartengono la lira o cetra,la cui invenzione era attribuita al Dio Apollo. Dalle iniziali tre corde, poi divenute quattro, si arrivò a sette corde a partire dal VII secolo a.C. Tra gli strumenti a percussione c’erano i tamburelli, i cimbali, i sistri (di origine egizia) e i cròtali (corrispondenti alle moderne nacchere spagnole). IL DEFI è un cilindro corto, coperto da un lato con una pelle tesa. Il suo diametro varia da 20 a 60 cm, ed è da questa misura che, principalmente, dipende il suo suono. IL TUMBELEKI è un contenitore metallico o di creta, stretto al centro e aperto ai due lati. Tra gli strumenti a fiato più diffusi c’era l’aulòs: di diverse dimensioni, con ancia semplice o doppia, è lo strumento più vicino all’oboe moderno. Un altro strumento a fiato molto diffuso era la siringa, paragonabile al flauto moderno. Una specie particolare di siringa era il cosiddetto flauto di Pan la cui invenzione era attribuita al Dio Pan.