Nuclei e particelle Sommario • • • • • • • • • • • Un po’ di storia Struttura dell’atomo Struttura del nucleo • Nucleoni • Isotopi • Dimensioni • Unità di misura della massa Particelle subnucleari • Modello standard Radioattività • Naturale • Indotta • Reazioni nucleari Difetto di massa Energia nucleare Fissione Fusione Utilizzi del nucleare Unità di misura delle radiazioni Introduzione • Verso la fine del XIX sec. un insieme di fenomeni e di risultati sperimentali era inspiegabile secondo la fisica classica: • • • • L’invarianza delle equazioni di Maxwell; Lo spettro di emissione di un corpo nero; L’effetto fotoelettrico; La teoria atomica; • Spettroscopia • Modelli • Emissioni Mano della Sig.ra Roentgen • Nel 1895 Roentgen studiando i raggi catodici si accorge dei “raggi” X chiamati così perché agiscono a distanza e sono di natura ignota: • Non subiscono l’influenza di campi elettromagnetici; • Hanno lunghezza d’onda nell’ordine di 10-9 cm; • Impressionano lastre fotografiche; Da questa scoperta cominciò la caccia ad altri tipi di emissioni. Un po’ di storia (1/6) H. Becquerel nel 1896, durante un esperimento in cui cercava raggi X prodotti da una sostanza contenente sali di Uranio scoprì casualmente che: • • Alcune lastre fotografiche rimasero impressionate dopo essere state rinchiuse in un cassetto per qualche giorno a contatto con la sostanza suddetta; Il termine radioattività fu proposto durante il suo dottorato da M. Curie, la quale dal 1899 scoprì altri elementi radioattivi: il torio, il polonio, il radio; • Nobel fisica 1903 (con H. Becquerel e P. Curie); • Nobel chimica 1911; Nel 1900 Rutherford facendo passare in un campo magnetico le emissioni prodotte da queste sostanze, vide che potevano essere entità cariche (+ o -) o neutre: • Particelle α (+), β (-); • Villard individuò le radiazioni γ; • Un po’ di storia (2/6) Nel 1900 Planck propone la meccanica quantistica: • Radiazione in quantità discrete • Nel 1905 Einstein elabora le teorie: • Effetto fotoelettrico (emissione di elettroni da parte di una sostanza dopo averla esposta a onde elettromagnetiche di una certa frequenza) γ e-* e- • Onda (o raggio γ) come particella (fotone) con E=hf; • Relatività • E=mc2 (c=3·108 m/s. Vel. luce nel vuoto) Nel 1909 bombardando lamine d’oro con particelle α (ritenute allora entità corpuscolari pesanti con carica positiva, oggi si sa che sono nuclei di He) e seguendo le loro traiettorie dopo l’urto con la lamina, Rutherford postulò l’esistenza del nucleo atomico; Esperimento di Rutherford Un po’ di storia (3/6) • Nel 1911 Rutherford presentò il suo modello di atomo: • Un nucleo centrale carico positivamente circondato da elettroni su orbite circolari; e- e- ee- + ee- ee- • Negli anni 1920 fu elaborata la teoria quantistica: • • • • 1924 De Broglie - dualismo onda-particella; 1926 Schrödinger - equazione; 1927 Heisenberg - Principio di indeterminazione; 1928 Dirac - incontro meccanica quantistica/relatività per la spiegazione del comportamento degli e-; Un po’ di storia (4/6) • Nel 1927 Dirac postula l’esistenza dell’antimateria: per ogni tipo di particella esiste l’antiparticella di uguale massa ma di carica opposta: • Positrone (e+) osservato nel 1931; antiprotone (p-) nel 1955; antineutrone nel 1956 • Quando una particella e la corrispondente antiparticella si scontrano, si annichilano in pura energia → E= mc2; • Un fotone può decadere in una coppia particella-antiparticella rispettando il principio di conservazione dell’energia, della quantità di moto, della carica elettrica. • Per quanto ci siano evidenze sperimentali sulla presenza di antimateria, l’universo appare costituito principalmente da materia; • Problema ancora non risolto… La scoperta del neutrone (1/2) • Nel 1932 Chadwick analizzò i risultati degli esperimenti effettuati da: • Bothe - Becker • Joliot - Curie α Po Po-Be ? Be ? p a r a f f i n a p • La radiazione misteriosa non veniva deviata da campi magnetici e quindi era di carica elettrica = 0 La scoperta del neutrone (2/2) • Chadwick verificò il principio di conservazione della quantità di moto misurando le velocità di rimbalzo dei protoni e dei nuclei di N14 dopo un urto (supposto elastico) con la radiazione misteriosa: 2mx vx v p Le velocità misurate sono mx 1 9 vN 14 2mx vx mx 14 vp = 3,3 x 10 m/s vN14 = 4,7 x 108 m/s vp vN 14 3,3 109 mx 14 mx 1,15 8 4,7 10 mx 1 • La massa della particella misteriosa era molto simile a quella del protone ed essendo di carica neutra ebbe il nome di neutrone. Il nucleo è composto da protoni e neutroni Struttura dell’atomo (1/2) Gli atomi sono composti da: • un nucleo centrale contenente la quasi totalità della loro massa ripartita fra protoni (+) e neutroni; • una nube di elettroni (-) che circonda il nucleo; Il numero di elettroni carichi negativamente che ruotano attorno al nucleo dell'atomo è pari al numero di protoni carichi positivamente dentro il nucleo così che gli atomi in natura sono elettricamente neutri. Struttura dell’atomo (2/2) • Il numero di protoni presenti nel nucleo (numero atomico Z), determina le caratteristiche chimico fisiche dell’atomo; • Gli atomi con uguale Z si comportano allo stesso modo e sono classificati come elemento; • Gli elementi sono ordinati in una tavola periodica (finora sono stati individuati 115 elementi); Struttura del nucleo (1/5) I costituenti del nucleo sono i nucleoni che si presentano in 2 forme distinte: • Protoni (1906 - Thomson): • particelle stabili di carica elettrica positiva unitaria • mp = 1,6727·10-27 kg • Neutroni (1932 - Chadwick ): • particelle instabili prive di carica elettrica • mn = 1,6749·10-27 kg Unità di misura della massa • U.m.a (Unità di Massa Atomica) è pari a 1/12 mC12 • 1 uma = 1,66056 · 10-27 kg • ElettronVolt (eV) è la quantità di energia acquisita da 1 e- che si muove sotto la differenza di potenziale di 1 Volt: • 1 eV = 1,602 · 10-19 J • Dalla equivalenza fra massa ed energia E = mc2, si ottiene che m = E/c2 • mp = 1,00727 uma = 1,6726·10-27 kg = 938,27 MeV/c2 • mn = 1,00867 uma = 1,6749·10-27 kg = 939,57 MeV/c2 • me = 5,486·10-4 uma = 9,11·10-31 kg = 0,511 MeV/c2 Struttura del nucleo (2/5) • Il numero ottenuto sommando protoni e neutroni, si chiama numero di massa e si indica con A; • Ogni specie nucleare individuata da Z ed A è detta nuclide; • Gli atomi di uno stesso elemento che hanno uguale Z, ma differiscono per il numero di neutroni contenuti nel nucleo, sono detti isotopi; - - - + + + Numero di massa A Idrogeno 1H1 Deuterio 1H2 Trizio 1H3 Numero atomico Z • Due o più nuclei aventi uguale numero di massa A, ma diverso Z si dicono isobari (2He6, 3Li6 , 4Be6); • I nuclei aventi uguale numero di neutroni ma diverso numero di protoni si dicono isotoni (6C14, 7N15, 8O16 tutti con 8 neutroni); Struttura del nucleo (3/5) Il raggio di un nucleo è: r r0 A 1 3 Schema non in scala Protoni r0 ~ 1.2·10-15m. e- Neutroni Nucleo Quarks 10-14 m Nucleo 10-10 m Atomo Per le proporzioni: se il nucleone fosse un pallone da calcio a 5 (raggio ~ 9.5 cm) messo nel cerchio di centrocampo, il limite del nucleo sarebbe a ~ 1 m di distanza, mentre l’orbita elettronica sarebbe a 10 km… 10-15 m Nucleone Struttura del nucleo (3/5) Il raggio di un nucleo è: r r0 A 1 3 r0 ~ 1.2·10-15m. Il volume di un nucleo è proporzionale al numero di massa A. La densità è ~ uguale per tutti i nuclei: Amn Amn 3mn 17 3 4 3 4 3 2 10 kg / m 3 r r A 4 r 0 0 3 3 1 cubo di 1 cm di lato di pari densità peserebbe ~ 200 miliardi kg Intermezzo di storia • Nel 1932 Heisenberg ipotizzò l’esistenza di un’interazione molto intensa fra i nucleoni • Nel 1934 Yukawa ipotizzò il campo di forza forte che legasse i nucleoni fra di loro attraverso lo scambio di una particella (π -pione) di massa ~300 volte quella dell’e• In analogia con il campo elettromagnetico che lega l’eal nucleo (con scambio di fotoni) e con il campo gravitazionale (con scambio di gravitoni?) che lega la luna alla terra; • Nel 1947 Powell osserva il pione; Struttura del nucleo (4/5) Per la legge di Coulomb - F attrattiva per cariche di segno opposto - F repulsiva altrimenti • I protoni interni al nucleo (r =4·10-15 m) esercitano una forza elettromagnetica repulsiva pari a ~ 14 N; Q1Q2 F 2 4r • p ed e- hanno carica Q1= Q2= 1.6·10-19C • ε = 8.9 ·10-12C2/Nm2 1,6 10 1,6 10 F 4 3,14 8,9 10 10 19 19 12 15 2 2,56 1038 2 N N 2 , 29 10 N 10 30 1,118 10 10 • Forza repulsiva 102 cioè almeno100 volte più intensa di quella attrattiva che lega e- al nucleo; • Questa forza se non bilanciata da forze di tipo attrattivo, renderebbe impossibile l’esistenza del nucleo; Struttura del nucleo (5/5) • Esiste fra i nucleoni una forza attrattiva detta “forza forte” che: • Non dipende dalla carica elettrica; • Non è percepita da alcune particelle (es. elettroni); • A distanze brevi è molto più intensa della forza di Coulomb; • A distanze atomiche (10-12 m) è trascurabile; Di nuovo storia (1/3) • Nel 1930 la reazione nucleare di trasformazione di un n in un p: • n→p+esembrava violare i principi di conservazione di energia e quantità di moto; • Dirac postulò l’esistenza del neutrino, una particella senza massa e senza carica emessa nella reazione, la cui espressione corretta divenne: • n→p+e-+υ*(e) • Il neutrino fu osservato da Cowan e Reines nel 1953; • Nel 1933 Fermi ipotizzò l’esistenza di una nuova interazione che regolasse anche la reazione precedente: • La “forza debole” che è la responsabile del fatto che le particelle tendano a trasformarsi (decadere) in particelle di minore massa; Di nuovo storia (2/3) • Nel 1949 Fermi e Yang proposero che i pioni siano composti da un nucleone e un antinucleone; • Negli anni ’50 grazie alle energie raggiunte in un acceleratore (apparato che aumenta velocità ed energia cinetica delle particelle) a BrookHeaven vengono scoperte un gran numero di particelle di grande massa e non stabili nel tempo: • K, Σ, Λ, Ξ, etc…; • Nel 1959 Glashow, Schwinger proposero che l’interazione debole avvenga grazie allo scambio di particelle pesanti (analoghe ai fotoni ed ai pioni): • Si dovrà attendere il 1984 per la loro scoperta: W± e Z0 – C. Rubbia e S. Van der Meer – nobel fisica; Di nuovo storia (3/3) • Le particelle più pesanti venivano prodotte all’interno di apparati, detti acceleratori, sfruttando campi elettromagnetici per accelerare fasci di particelle più leggere e facendo scontrare le stesse con dei bersagli o con fasci di particelle provenienti in senso opposto: • Accelerare le particelle corrisponde ad aumentare la loro velocità ed energia; • Dalla relatività E=mc2, abbiamo che più alte sono le energie maggiori sono le masse che si possono creare BABAR Particelle subnucleari (1/8) • All’inizio degli anni ’60 erano state osservate un gran numero di particelle (ed altre ne sarebbero state osservate) di cariche diverse (neutre, +, -), che interagivano secondo diverse forze (e.m., forte, debole), di masse diverse (elettroni, π, nucleoni, Λ, etc.); • Una particella si dice elementare quando al suo interno non si trova nulla di più piccolo che la componga: • Atomo contiene nucleo e elettroni; • Nucleo contiene nucleoni; • Nel 1964 Gell Mann e Zweig proposero che tutte le particelle sensibili alla forza forte, individuate col nome di adroni (dal greco hadros forte), fossero composte da particelle elementari chiamate quark: • Gli adroni si suddividono in barioni (fra cui i nucleoni) e mesoni (fra cui il π) • I barioni contengono 3 quark ciascuno; • I mesoni contengono 2 quark ciascuno; Quark ed elettroni sono ritenuti particelle elementari Particelle subnucleari (2/8) • • Modello standard: è una teoria che cerca di mettere ordine spiegando in maniera schematica la fisica delle particelle (finora se conoscono circa 200), le loro trasformazioni e le loro interazioni. • In analogia con quanto avvenne con gli elementi e la tavola periodica; Tutta la materia è composta da 3 tipi di particelle fondamentali: Quark Leptoni Mediatori delle forze • che interagiscono secondo 4 forze distinte tramite scambio di particelle (mediatori): • Le forze sono gli effetti dei mediatori di forza sulle particelle Forza Forte Intensità rel. Raggio azione Mediatore 1 10-15 m Gluone ∞ Fotone Forza ElettroMagnetica 10-2 Forza Debole 10-5 10-18 m W±, Z0 Forza Gravitazionale 10-38 ∞ Gravitone?? Particelle subnucleari (3/8) • I quarks sono 6 e di solito vengono presentati in 3 coppie: • I distinti tipi di quark si chiamano “sapori” u (up) 1968 c (charm) 1974 t (top) 1995 d (down) 1968 s (strange) 1947 b (bottom) 1977 • Non si trovano come particelle libere ma solo in composizioni con altri quark o antiquark: • Barioni (gruppi di 3) e Mesoni (gruppi di 2) • Hanno carica elettrica frazionaria pari a: +2/3 o -1/3 (-1 = carica e-); • Le particelle composte da quark hanno carica intera o nulla • Sono dotati anche di un altro tipo di caratteristica chiamata colore: • Tale caratteristica rappresenta per la forza forte ciò che la carica elettrica rappresenta per la forza elettromagnetica: • solo le particelle che la posseggono possono sentire l’influenza di quella forza • Il colore si presenta in 3 varianti indicate con: • Rosso, Giallo, Verde (esistono anche gli anticolori per le antiparticelle) • Sono solo nomi che nulla hanno a che vedere con i colori classicamente intesi • Le particelle composte hanno colore = 0 • (Colore + anticolore) oppure (R+G+V) Particelle subnucleari (4/8) • I leptoni sono 6 e di solito vengono presentati in 3 coppie: • Leptone significa leggero, nome attribuito prima della scoperta della particella τ e (elettrone) υe (neutrinoe) • • • • μ (muone) υμ (neutrinoμ) τ (tau) υτ (neutrinoτ) Sono particelle fondamentali Hanno carica elettrica intera o nulla Non hanno colore e quindi non sentono la forza forte Sentono la forza debole Particelle subnucleari (5/8) Massa Leptoni e (0.511 MeV/c2) μ (105.66 MeV/c2) τ (1800 MeV/c2) υe (0) υμ (0) υτ (0) ??? Quark u (~3 MeV/c2) d (~6 MeV/c2) c (~1500 MeV/c2) s (~120 MeV/c2) t (~180000 MeV/c2) b (~4000 MeV/c2) Mediatori γ – fotone (0) gluone (0) W± (~81000 MeV/c2) Z0 (~91000 MeV/c2) Carica elettrica Leptoni e (-1) υe (0) μ (-1) υμ (0) τ (-1) υτ (0) Quark u (+2/3) d (-1/3) c (+2/3) s (-1/3) t (+2/3) b (-1/3) Mediatori γ – fotone (0) Gluone (0) W± (±) Z0 (0) Particelle subnucleari (6/8) • Le particelle più pesanti, se libere, tendono spontaneamente a decadere cioè a trasformarsi in particelle più leggere: • Sono stabili il fotone, il neutrino, l’e-, l’e+, il protone (?) e l’antiprotone (?) • Esistono principi di conversazione (per cui determinate quantità mantengono lo stesso valore prima e dopo la reazione) che consentono solo alcune modalità di decadimento: • Energia, quantità di moto (forte, elettromagnetica, debole); • Carica elettrica totale (forte, elettromagnetica, debole); • n→p+e-+υ*(e) • Conservazione numero barionico; • n→p+e-+υ*(e) • Conservazione numero leptonico elettronico, muonico e tauonico; • n→p+e-+υ*(e) • μ →e-+υ*(e-)+υ(μ) • τ → μ +υ(τ)+υ*(μ) Particelle subnucleari (7/8) La probabilità di decadimento di una particella nell’unita di tempo è la costante di decadimento Г: dN / dt N • è un valore caratteristico di ogni tipologia di particella • la sua dimensione è l’inverso di un tempo • Г è legata alla vita media delle particelle, secondo: 1 • Tempo medio di esistenza di una particella prima di decadere • La vita media delle particelle in moto è più lunga rispetto a quella delle stesse particelle a riposo (dalla relatività) Particelle subnucleari (8/8) Le vite medie tipiche di alcune particelle: Protone Stabile ???? Neutrone 887 sec Elettrone stabile Muone – μ 2,2·10-6 sec Tau - τ 2,9·10-17 sec τ → μ +υ(τ)+υ*(μ) Pione - π± 2,6·10-8 sec π± → μ± +υ*(μ±) Kaone K± 1,2·10-8 sec K± → μ± +υ*(μ±) K± → π± + π0 Kaone K0 0,89·10-10 sec K0 → π0 + π0 n→p+e-+υ(e-) μ →e-+ υ*(e)+υ(μ) Radioattività (1/2) • S. f. [composto da Radio e -attività] Proprietà di alcune sostanze di emettere radiazioni corpuscolari e/o elettromagnetiche: • Naturale o Spontanea; • Artificiale o Indotta; Def. Devoto-Oli Dizionario della Lingua Italiana 2003 Radioattività (2/2) • Nei nuclei stabili più leggeri abbiamo Z=N; • Gli isotopi stabili dei nuclei più pesanti richiedono N>Z perché i neutroni contribuiscono alla forza attrattiva forte che smorza la repulsione elettrostatica dei protoni; • I nuclei degli isotopi instabili decadono; La radioattività naturale (1/8) Il decadimento consiste nella trasformazione di nuclei non stabili in nuclei più stabili attraverso uno o più decadimenti spontanei successivi, e l’emissione di una o più particelle: • Decadimento α • Decadimento β • Decadimento γ La radioattività naturale (2/8) Decadimento α • La radiazione è costituita da nuclei di 2He4 (elio); • (Z,A) → (Z-2, A-4) + α • 88Ra 226 → 86Rn222 + α • In aria mediamente percorrono pochi cm; • In un mezzo più denso vengono fermate subito; • Sul corpo umano: • Dall’esterno non superano il primo strato di tessuto cutaneo ; • Dall’interno sono pericolose perché trasferiscono la loro energia direttamente ai tessuti, ionizzando gli atomi, eccitando i nuclei, distruggendo cellule; La radioattività naturale (3/8) Decadimento β • La radiazione è costituita da e- (oppure e+, positroni cioè elettroni con carica positiva) con velocità simile a quella della luce; • (Z,A)→(Z-1, A) + e++υ • p→n+ e++ υ • (Z,A)→(Z+1, A) + e-+υ* • n→p+ e-+ υ • 27Co 60→ 60*+ 28Ni e-+ υ* • Mediamente percorre circa un metro in aria e penetra di circa un millimetro entro la pelle; La radioattività naturale (4/8) Decadimento γ • La radiazione è costituita da fotoni altamente energetici si ottiene per il passaggio di un nucleo da un suo stato eccitato in uno a minore energia; • Spesso è successivo ad un decadimento α o β che lasciano il nucleo in uno stato eccitato: • 60→ 27Co 28Ni e-+ υ* 60 28Ni + γ 60*+ • I raggi γ sono in grado di attraversare il corpo umano; • La legge di assorbimento di un fotone da parte di una sostanza è di tipo statistico, non possiamo dire se e quale fotone sarà catturato; • Dipende da Z dell’elemento e dall’energia del fotone: x 0 e x φ(x) = flusso di fotoni dopo uno spessore x di materiale φ0 = flusso iniziale di fotoni μ = coefficiente di attenuazione lineare La radioattività naturale (5/8) Decadimento γ • N.B. Raggi γ, Raggi X, ultravioletti, visibile, infrarossi, microonde, onde radio sono radiazioni elettromagnetiche cioè fotoni ma di diversa frequenza cioè diversa energia. • E=hf La radioattività naturale (6/8) • La radioattività: • Preso un campione di materiale radioattivo, è un fenomeno che riguarda il singolo nucleo e non il campione nel suo insieme; • è un fenomeno statistico, cioè è impossibile predire quale nucleo decadrà e neppure in che momento; Se N nuclei radioattivi sono presenti al tempo t, il numero dN di Nuclei che decadono in un tempo dt è proporzionale al numero iniziale N: dN / dt N λ, la costante di decadimento è un valore caratteristico di ogni specie radioattiva, ed indica la probabilità di decadimento di un nucleo nell’unita di tempo; La radioattività naturale (7/8) • Il numero di nuclei presenti nel campione dopo un tempo t si ottiene integrando la precedente equazione: t Nt 0 N0 dt N t N 0 e 1 dN t 0 ln Nt ln N0 N t ln( Nt / N0 ) t N0 = numero iniziale di nuclei La radioattività naturale (8/8) Quantità importante è il tempo di dimezzamento: • tempo necessario affinché il 50% dei nuclei presenti in un campione decadano t1/ 2 ln( 0,5) 0,693 Altra quantità utile è la vita media di un nucleo: • tempo medio di sopravvivenza di un nucleo prima del decadimento Radio223 11,7 giorni Radio224 3,64 giorni Radio225 14,8 giorni Radio226 1620 anni Cobalto60 5,3 anni Carbonio1 5730 anni 4 Carbonio1 2,4 secondi Uranio235 7,1·108 anni Uranio238 4,5·109 5 t1/ 2 0,693 1 Radioattività indotta • Bombardando sostanze non radioattive con particelle (neutroni, protoni, alfa), è possibile produrre sostanze radioattive (radioisotopi) • Bombardando il 27Co59 con n si ottiene il 27Co60 radioattivo e molto usato nelle terapie anti-tumore: 59+ n→ Co60+ γ Co 27 27 • Bombardando 92U238 con nuclei di deuterio si ottenne il nettunio (Np) primo della serie degli attinidi (elementi transuranici non esistenti in natura e instabili): 238+ H2→ U239+ H1 U 92 1 92 1 239+ β Np 93 Difetto di massa (1/2) • Il deuterio, isotopo dell’H (con 1 protone ed 1 neutrone) ha massa • md = 3,3434·10-27 kg • Considerando le masse dei singoli nucleoni: • mp + mn = (1,6726+ 1,6749) ·10-27 kg = 3,3475 ·10-27 kg (mp + mn) – md = 0,0041·10-27 kg Che fine ha fatto questa quantità??? Difetto di massa (2/2) Nel caso appena visto → mnuc < Zmp+Nmn Questo è vero sempre! La massa di un nucleo qualsiasi è sempre inferiore alla somma delle masse dei nucleoni componenti. Questa quantità mancante si chiama “difetto di massa” Dalla relatività: • Equivalenza fra massa ed energia → E=mc2 Il difetto di massa è in relazione con l'energia e più precisamente con l’energia di legame Energia di legame (1/2) Rappresenta la minima energia necessaria per separare il nucleo nei nucleoni componenti. L’energia di legame per nucleone caratterizza la stabilità nucleare Eccetto che per i nuclei più leggeri vale: 7 < B/A < 9 Fissione Fusione Maggiore è l’energia di legame per nucleone, più legati sono i nuclei (nuclei più stabili); Il nucleo di Fe in cui si ha il massimo valore della curva è il nucleo più stabile; Energia di legame (2/2) • Nuclei con A inferiore al Fe tendono a unirsi (“fondersi”) per raggiungere una conformazione più stabile; • Nuclei con A superiore al Fe tendono a dividersi (“fissionarsi”) per raggiungere una conformazione più stabile; In entrambi i casi quando il nucleo originale si distrugge, si libera energia sotto forma di energia dei prodotti della reazione (reazioni esoenergetiche); Fissione nucleare (1/6) • Reazione nucleare in seguito alla quale un nucleo si scinde in 2 frammenti di massa molto simile fra loro, producendo neutroni, raggi β, raggi γ e liberando una grande quantità di energia sotto forma di energia cinetica dei prodotti di fissione. 235 92U +n→ 136 52Te + 40Cs97 + 3n Fissione nucleare (2/6) • Dopo la scoperta del neutrone nel 1932 si iniziò a utilizzarlo per bombardare i vari nuclei per osservare i prodotti della reazione; • 27 + n → Al28 → Si28 + e-+υ* Al 13 13 14 Nel 1934 Fermi lo usò per irraggiare nuclei più pesanti come l’U: • 235 + n → Una sostanza radioattiva U 92 • L. Meitner e O. Hahn, 2 fisici tedeschi, proposero che il nucleo di U bombardato con un neutrone si fosse diviso o “fissionato ” in 2 nuclei di elementi differenti con Z pari a circa la metà di quello di U. • Hahn vinse il nobel per la fisica nel 1944; Fissione nucleare (3/6) 235 + n → U236 → Rb93 + Cs141 + 2n U 92 92 37 55 141 55Cs 235 92U + 236 92U n + n 93 37Rb n Gli iniziali prodotti di fissione sono fortemente radioattivi e decadono γ e β verso elementi isobari: 93 → 93 → 93 → 93 → 93 Rb Sr Y Zr Nb 37 38 39 40 41 141→ 141→ 141→ 141→ 141 Cs Ba La Ce Pr 55 56 37 58 59 Questi prodotti sono le scorie radioattive dei reattori. (6s) (25s) (7m) (18m) (10h) (4h) (106y) (33d) Fissione nucleare (4/6) • La somma delle masse dei prodotti di fissione è < della massa del nucleo originale: • Ciò che manca si trasforma in energia: • 85% energia cinetica dei prodotti di fissione; • 15% distribuito fra emissioni β ed emissioni γ; • Si produce ~ 1MeV/nucleone • Dalla fissione di 1 kg di U235 si ottengono 8,2 · 108 MJ: • 1 kg di legno 16 MJ; • 1 kg di petrolio 45 MJ; • Sviluppa una potenza esplosiva pari a 20000 tonnellate di TNT; • U235 è solo lo 0,7% dell’U naturale; si può agire per aumentare (arricchire) questa percentuale; Fissione nucleare (5/6) • In ogni fissione sono prodotti in media 2,6 neutroni veloci; • I neutroni una volta rallentati possono provocare la fissione negli altri nuclei e produrre altri k neutroni in una reazione a catena: • Se K<1 la reazione tende ad esaurirsi; • Se K=1 la reazione si autosostiene; • Se K>1 la reazione diventa esplosiva; n Esempio di reazione a catena n n n n n n n Fissione nucleare (6/6) • Progetto Manhattan: • Programma di ricerca per la realizzazione della bomba atomica negli USA, avviato nel 1942 da Roosevelt in risposta ai programmi di ricerca sulla fissione della Germania nazista; • A. Einstein (1879-1955), nel 1939 scrisse una lettera a Roosevelt per segnalare la preoccupante possibilità che i fisici nazisti realizzassero per primi la bomba atomica • Vide coinvolti fra gli altri E. Fermi (19011954), J. Von Neumann (1903-1957), R. Oppenheimer (1904 -1967); • Per supportarlo vengono costruiti i laboratori di Los Alamos, Oak Ridge; • Nel dicembre 1942 a Chicago, Fermi ottiene la prima reazione di fissione a catena che si auto alimenta in una pila all’U; • Nel Luglio del 1945 prima esplosione di un ordigno nucleare, nel deserto del New Mexico Prime applicazioni della fissione • Erano bombe a fissione: • “Little Boy” - U235 - lanciata il 06/08/45 su Hiroshima – • 75000 morti; • “Fat Man” – Pt239 - lanciata il 09/08/45 su Nagasaki – • 70000 morti; Fusione nucleare (1/5) • La fusione nucleare è il processo attraverso il quale si producono nuclei di isotopi o di elementi più pesanti a partire dalla fusione di nuclei più leggeri. ff 2 + H3 → H4 + n H 1 1 2 Fusione nucleare (2/5) • Negli anni ‘20 il chimico Harkins parlo di fusione di atomi di H; • Negli anni 30 Eddington parlò di temperature e pressioni assai elevate al centro del sole e delle stelle; • Alla fine degli anni ’30 Bethe propose che il sole e le stelle fossero delle centrali nucleari a fusione; Fusione nucleare (3/5) • La massa dei nuclei prodotti è < della somma delle masse dei reagenti; • La massa che manca si è trasformata in energia che viene rilasciata; • Si produce ~ 3,5 MeV/nucleone • Per realizzare la fusione servono: • alta pressione; • alte temperature; • tempo di confinamento sufficientemente lungo; • La prima bomba a fusione (bomba H) esplose nel ’52; • Reazione incontrollata, scatenata da fissione, che consentì il raggiungimento delle condizioni necessarie a far avvenire la fusione di nuclei di Deuterio e di Trizio; Fusione nucleare (4/5) • A così elevate temperature: • La materia diventa plasma (miscela libera di elettroni e nuclei); • I nuclei hanno l’energia necessaria per vincere la repulsione elettrostatica ed avvicinarsi per attivare la forza forte e fondersi; L’energia necessaria alla vita sulla Terra è prodotta nel Sole con processi di fusione. • Campo di attrazione gravitazionale molto intenso consente di ottenere: • pressioni superficiali ~ 340 volte quelle terrestri; • Temperature 106 °C; • lo stato di plasma per H ed He per un tempo sufficientemente lungo da far avvenire la fusione; Fusione nucleare (5/5) • La fusione: • Produce meno isotopi radioattivi (1H3 e gli isotopi generati nelle strutture circostanti da reazioni indotte dai neutroni lenti rilasciati) rispetto alla fissione; • Utilizzerebbe materiali (1H1, 1H2, 1H3) che si trovano già o si possono produrre in grande quantità sulla terra • Non corre il rischio di diventare incontrollata come la fusione • Ma: • non esistono materiali che riescano a contenere il plasma a temperature così elevate; • È difficile mantenere le condizioni per un tempo utile alla reazione; • Per poter avere il controllo (ancora non ottenuto) di una reazione di fusione si devono creare apparati molto complessi e molto costosi Produrre energia con la fusione sulla Terra è difficile! Usi umani dell’energia nucleare • Produzione di ~ 20% di energia elettrica mondiale; • Usi medici: • Radiodiagnosi: Radiografia, TAC, scintigrafia, mezzi di contrasto, etc.; • Radioterapia: Chemioterapia, brachiterapia, etc.; • Usi agroalimentari: • Sterilizzazione, fertilizzazione, etc.; • Usi industriali: • Misura e analisi, controllo qualità, sterilizzazione, etc.; • Applicazioni ambientali: • Traccianti per inquinamento, per ricerca falde, etc.; • Applicazioni varie: • Impianti antincendio, radiografi aeroportuali, datazione, etc.; Alcuni fra i vantaggi e gli svantaggi del nucleare • Attualmente sembra unica fonte in grado di soddisfare le crescenti richieste energetiche del genere umano • Non si produce CO2 e non si alimentano l’effetto serra ed il buco nell’Ozono; • Maggiore indipendenza energetica dal petrolio • Maggiore stabilità economica e politica; • Costi dell’intero ciclo del nucleare superiori alle altre fonti non rinnovabili; • Problemi di gestione delle scorie radioattive prodotte; • Rischio incidenti agli impianti • Casuali o provocati; • Proliferazione armi Unità di misura di radioattività (1/4) • Attività: numero di decadimenti nell’unità di tempo • Becquerel (Bq) – SI → 1 Bq = 1 dec/s; • Curie (Ci): • Attività di 1 g di 88Ra226 → 1Ci = 3,7·1010 Bq • Dose assorbita: quantità di energia assorbita dall’unità di massa • Gray (Gy) – SI → 1Gy = 1 J/kg; • Parametro fondamentale per la radioprotezione • rad (Radiation Adsorbed Dose) – cgs → 1 rad =10-2 Gy Unità di misura di radioattività (2/4) • Le radiazioni nucleari: • Possono ionizzare gli atomi • Creare coppie ione-elettrone; • Trasferire energia agli stessi atomi; • Se ciò accadesse nel corpo umano le conseguenze potrebbero essere: • Irrilevanti; • Dannose (alterazioni genetiche, insorgenza di malattie quali leucemia o cancro, morte); • Immediate; • Ritardate anche di diversi anni; Unità di misura di radioattività (3/4) • I danni causati dalle radiazioni dipendono fortemente dal tipo di radiazione e dall’energia: • 1 Gy di particelle α causa più danni di 1 Gy di fotoni; • Ad ogni tipo di radiazione è associato un valore di qualità q, che ne indica la pericolosità: • • • • • Fotoni (raggi γ e X) → q = 1 Elettroni → q = 1 Neutroni → 5< q < 20 (dipende dall’energia) Protoni (E > 2MeV) → q = 5 Particelle α, nuclei pesanti → q = 20 • Il rilascio di energia è diverso nei diversi materiali, si può associare a questi un valore w, che dipende dalla loro composizione: • • • • gonadi → w = 0.2; midollo osseo, intestino, polmoni, stomaco → w = 0.12 pelle, ossa → w = 0.01 vescica, mammelle, fegato, esofago, tiroide, resto del corpo → w = 0.05 Unità di misura di radioattività (4/4) • Dose equivalente: dose assorbita x q • Dose efficace: dose equivalente x w • Sievert (Sv) – SI → 1 Sv = 1 J/s; • 1 Sv di α ha circa lo stesso effetto di 1 Sv di fotoni; • 1 Sv di α nelle gonadi è 20 volte più grave che sulle ossa; • rem (Roentgen Equivalent Man) - cgs →1 rem =10-2 Sv • Gli esseri viventi sono immersi nelle radiazioni generate naturalmente o artificialmente; • Raggi cosmici, isotopi radioattivi presenti nell’ambiente, sorgenti radioattive usate nell’industria, diagnostica medica; • La dose annua media per individuo è ~ 2,4 mSv • La legge italiana prescrive che non si debbano superare i limiti di: • 20 mSv/anno oltre alla dose naturale, per i lavoratori esposti • 1 mSv/anno per tutti gli altri individui della popolazione;