Embriologia dell’apparato genitale
Apparato genitale femminile
Ciclo mestruale
Ipofisi o ghiandola pituitaria
Feed back negativo degli ormoni
CREDITS
La condizione iniziale dell’apparato genitale primitivo è ermafrodita.
Nell’embrione umano, fino alla nona settimana, non si riconosce il sesso poiché gli
abbozzi sessuali sono identici sia per il maschio che per la femmina. Gli apparati
sessuali (maschili e femminili) sono divisibili in tre settori:
 gonadi (ghiandole sessuali)
 gonodotti (trasportatori dei prodotti delle gonadi)
 genitali esterni.
1) Differenziamento delle gonadi (all’inizio in uno stato “indifferente”), che è
determinato dalla localizzazione delle cellule sessuali primitive(protogoni): se i
protogoni si stanziano nella parte corticale avremo un’ovaia, altrimenti nella
parte midollare avremo un testicolo.
2) Nell’embrione abbiamo due dotti genitali (o gonodotti): il dotto di Wolf e il
dotto di Mϋller. Nel maschio il condotto deferente (o spermatico) deriva dal
condotto di Wolf, mentre quello di Mϋller involve lasciando solo piccoli residui;
viceversa nella femmina le trombe uterine (o Tube di Falloppio, o ovidotti)
derivano dal condotto di Mϋller, mentre quello di Wolf si atrofizza.
3) I genitali esterni, come le gonadi, derivano da abbozzi genitali identici per un
certo periodo, differenziati successivamente.
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ovidotti
ovaia
utero
vagina
L’apparato genitale femminile è costituito da ovaie, tube uterine (o tube di
Falloppio), utero e vagina.
Tubercolo
genitale
Pieghe
genitali
Cercini
genitali
Maschio
Pene
Uretra e
prepuzio
Scroto
Femmina
Clitoride
Piccole labbra
Grandi labbra
• Il differenziamento dei gonodotti e dei genitali esterni è influenzato dalle
secrezioni ormonali delle gonadi, il testosterone: se non c’è l’intervento di questo
ormone l’embrione si differenzierà sempre come femmina.
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Le ovaie sono situate all’interno dell’addome.
Nelle ovaie troviamo cellule dette follicolari (circa 500.000,ma solo 400
giungono a maturazione) che vanno a formare il follicolo ovarico e
secernono il liquido follicolare (liquor follicoli). Il follicolo subisce un
processo di maturazione in cui, al 14° giorno circa, la pressione del liquido
lo fa scoppiare, lacerando la parete dell’ovaia e immettendolo nell’ovidotto
che lo trasporterà nell’utero. Dal punto di fuoriuscita dell’ovulo si forma il
corpo luteo, una sorta di cicatrice, che assumendo funzione endocrina
secernono un ormone: il progesterone.
Il corpo luteo, in assenza di fecondazione, regredisce dopo 12 giorni circa
(corpo luteo mestruale), se si verifica invece la fecondazione resta attivo
per alcuni mesi (corpo luteo gravidico).
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Dal dotto di Mϋller si originano le vie genitali femminili costituite da le
trombe uterine, o tube di Falloppio o ovidotti, canali lunghi circa 1214 cm, terminanti con una porzione sfrangiata, le fimbrie, che avvolgono
l’ovaia. Dal lato opposto esse confluiscono nell’utero.
L’utero ha una forma conica, distinto in una porzione slargata, il corpo, e
in una più ristretta rivolta verso il basso, il collo, che presenta un piccolo
orifizio all’apice.
Inoltre la sua posizione perpendicolare rispetto alla vagina è una dalle
cause della postura eretta dell’uomo, che però rende il parto più
difficoltoso rispetto ad altre specie animali.
L’utero ha una potente muscolatura liscia (miometrio) ed è rivestito
internamente da mucosa (endometrio) che può essere più o meno
spessa a seconda della fase del ciclo mestruale in cui si trova.
Gli ovidotti e l’utero sono rivestiti internamente dall’epitelio cilindrico ciliato
che facilita il percorso dell’uovo, qualora fosse stato fecondato a passare
dall’uno all’altro.
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Il ciclo mestruale ha inizio nella pubertà e termina con la menopausa.
Il ciclo dura circa 28 giorni (un mese lunare) e in esso possiamo
distinguere tre fasi:
1) La fase mestruale (1° - 5° giorno) in cui l’endometrio viene espulso
dalla parete uterina. Il tessuto eliminato, così come il sangue,
costituiscono il flusso mestruale che fuoriesce dalla vagina.
2) la fase follicolare o proliferativa in cui si ha la maturazione del
follicolo ovarico e il versamento in circolo degli ormoni estrogeni, con
conseguente proliferazione della mucosa uterina. Questa fase termina
con la rottura del follicolo (14° giorno circa) e inizia la seconda fase.
3) la fase luteinizzante o secretoria, in cui il progesterone determina le
modificazioni uterine adatte a ricevere l’uovo fecondato. Se non dovesse
avvenire la fecondazione, la regressione del corpo luteo (entro una
dozzina di giorni) determina il calo del progesterone e la conseguente
desquamazione dell’utero, quindi la nuova mestruazione.
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La vagina è un canale muscolare distensibile, di circa 7-8 cm, che si
estende dalla vulva al collo dell’utero.
Nella donna vergine l’estremità inferiore della vagina è ristretta dall’
imene (membrana semicircolare) disposta trasversalmente.
L’epitelio della vagina è pavimentoso stratificato.
Nella vagina c’è l’assenza di ghiandole, infatti il muco che la lubrifica
origina dalle ghiandole del collo dell’utero.
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L’ipofisi (o “cervello endocrino”) si localizza, insieme all’epifisi, nell’encefalo. Fa parte
del sistema endocrino costituito da numerose ghiandole, sparse per il corpo, in
correlazione tra loro, da cui provengono gli ormoni.
Essa ha le dimensioni di un pisello e sporge sotto la massa dell’ipotalamo (nel
cervello). L’ipofisi può essere divisa in due parti:
1) adenoipofisi (o parte anteriore e intermedia) che secerne principalmente ormoni
di natura proteica, tra cui: l’FSH (ormone follicolo stimolante) che stimola la
maturazione dei follicoli nella donna e dell’epitelio dei tubuli seminiferi nell’uomo,
oltre che controllare la fase proliferativa del ciclo mestruale; l’LH (ormone
luteinizzante) che regola la secrezione degli ormoni sessuali
e influenza la fase secretoria del ciclo mestruale, inducendo la rottura del follicolo
e quindi la conseguente trasformazione del residuo del follicolo nel corpo luteo.
2) neuroipofisi che produce altri tipi di ormoni: ossitocina (che provoca la
contrazione dell’utero durante il parto) e adiuretina (che regola la pressione osmotica
nel sangue).
Esistono, inoltre, dei neurormoni secreti dall’ipotalamo che agiscono per via
sanguigna:
 RF (releazing factor) che stimola la secrezione di ormoni;
 IF (inhibiting factor) che inibiscono la secrezione ormonale.
L’azione di questi neurormoni porta a un feed back negativo tra
estrogeni e progesterone.
L’FSH stimola produzione di estrogeni da parte della corona radiata del follicolo, con
un meccanismo di feed back negativo. Inoltre, questo picco di estrogeni determina la
produzione di LH, che modifica la strutturazione del follicolo, trasformandolo in corpo
luteo. Il corpo luteo, a sua volta, comincia a produrre quantità via via crescenti di
progesterone.L’intervento dei neurormoni fa sì che, mentre i RF aumentano la
produzione di LH e FSH, gli IF la inibiscono.
16
RF
14
RF
12
IF
10
ESTROGENI
8
PROGESTERONE
6
4
2
0
0
14
28
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FEED BACK NEGATIVO
IPOTALAMO
RF/IF
FSH
IPOFISI
RF/IF
LH
FSH
LH
FOLLICOLO DI GRAF
CORPO LUTEO
ESTROGENI
PROGESTERONE
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Presentazione nata dalla rielaborazione dei seguenti testi:
• “Biologia” – I.I.Vitiello G.Chieffi [Loffredo]
• “Invito alla Biologia” – H.Curtis N.S. Barnes [Zanichelli]
• “I segreti della vita” – M.P.Nardella G.Testoni [Trevisini]
• “Trattato di istologia” – Bloom & Fawcett [Piccin]
Rielaborazione effettuata da Testa Andrea.