Bibliografia “LA FORMAZIONE
INFERMIERISTICA”2004
MODELLO DI KOLB
 Il modello vede nell’esperienza la fonte e l‘esito finale
del processo di apprendimento che si articola in :
Esperienza concreta
Osservazione riflessiva
Sperimentazione attiva
Concettualizzazione astratta
LA MOTIVAZIONE all’apprendimento
L’attività didattica deve:
 ESSERE PERCEPITA COME RILEVANTE
 ESSERE BASATA SU ESPERIENZE PREGRESSE
 COINVOLGERE DIRETTAMENTE I DISCENTI E NE CONSENTE LA




PARTECIPAZIONE ATTIVA
ESSERE BASATA SU PROBLEMI
PERMETTERE DI RESPONSABILIZZARE IL PROPRIO
APPRENDIMENTO
CONSENTIRE DI APPLICARE IMMEDITAMENTE QUANRO
APPRESO
PREVEDERE CICLI DI AZIONI E RIFLESSIONI
PRINCIPIO DI CONSAPEVOLEZZA
 OGNI INDIVIDUO PSICOLOGICAMENTE SI SENTE
AUTONOMO ED E’ PORTATO AL RISENTIMENTO
QUANDO PERCEPISCE CHE QUALCUNO IMPONE
LA PROPRIA VOLONTA’ PER INDURRE UN
COMPORTAMENTO.
 MA NELLE SITUAZIONI DI APPRENDIMENTO
L’ AUTONOMIA SEMBRA FAR SPAZIO AD UN
BISOGNO DI “DIPENDENZA” DAL FORMATORE .
ELEMENTI DELLA SITUAZIONE DI
APPRENDIMENTO
PEDAGOGIA
ANDRAGOGIA
CLIMA
ORIENTATO VERSO
L’AUTORITA’ FORMALE
RECIPROCITA’.
RISPETTO
PAINIFICAZIONE
DA PARTE DEL
DOCENTE
COMUNE
CAPACITA’ DI
PROBLEM SOLVING
DA PARTE DEL
DOCENTE
AUTOVALUTAZIONE
AUTODIAGNOSI
FORMULAZIONE DGLI
OBIETTIVI
DA PARTE DEL
DOCENTE
NEGOZIAZIONE
COMUNE
PROGETTO
LOGICA DELLE
MATERIE
TENERE CONTO DELLE
SEQUENZE DEI
PROBLEMI
ATTIVITA’
TRASMISSIONE DEI
CONTENUTI
TECNICHE BASARTE
SULL’ESPERIENZA
VALUTAZIONE
DA PARTE DEL
PERCIO’ …
 PER ARGINARE IL PERICOLO E’ NECESSARIO
PRODURRE SITUAZIONI DI APPRENDIMENTO IN
CUI VIENE PROMOSSA LA TRANSIZIONE DALLA
DIPENDENZA ALL’ AUTONOMIA MEDIANTE IL
COINVOLGIMENTO DEL DISCENTE COME
PERSONAGGIO PRINCIPALE DI APPRENDIMENTO
CHE MOBILITA LA SUA ESPERIENZA QUALE
FATTORE STRATEGICO.
QUALUNQUE INSEGNAMENTO
RIVOLTO AD UN ADULTO …
.... Non sarà mai ex novo, ma andrà a modificare per
conoscenze o esperienze precedentemente acquisite.
Ciò che viene insegnato deve inserirsi in un contesto
esperienziale o cognitivo predefinito o dare vita ad una
riorganizzazione dei saperi.
E’ NECESSARIO QUINDI …
 Individuare strategie di insegnamento che coinvolgano
il discente e il suo pensiero critico:
 Metodo dei casi
 Simulazioni
 Discussioni di gruppo
 Role play
 …..
SE CIO’ NON ACCADE IL RISCHIO …
 È di un apprendimento di breve durata .
 Inoltre le esperienze contribuiscono alla costruzione
del senso di identità dell’adulto, all’identificazione del
suo ruolo all’interno del luogo di lavoro.
BIBLIOGRAFIA
IL TUTOR NELLE PROFESSIONI SANITARIE 2003 CAROCCI ROMA
Il ciclo di apprendimento clinico
Teoria preparatoria
Laboratorio
Valutazione di follow-up
Debriefing
Briefing
Pratica
clinica
CERCHIAMO DI APPLICARE
QUANTO DETTO ….
PREMESSA :
DURANTE IL PERIODO TEORICO LO STUDENTE SVOLGE
DEI LABORATORI DEI GESTI CHE PREVEDONO:
 UTILIZZO DI CHECK LIST
 ESERCITAZIONI SU MANICHINO DELLE PRINCIPALI
TECNICHE IN MODO INDIVIDUALE CON IL DOCENTE;
 CERTIFICAZIONI DI ALCUNE TECNICHE PRIMA DEL
TIROCINIO CON UN TUTOR;
 VISIONE DELLE TECNICHE IN AULA INFORMATICA ;
IL METODO SI PUO’ APPLICARE
ANCHE IN SEDE DIDATTICA ….
 quando uno studente ha ancora difficoltà ad eseguire
una tecnica;
 quando la tecnica è specifica per la sede didattica ( es
urostomia)
 se è presente uno o più studenti
Simulazione
Dimostrazione della tecnica
( al letto della persona assistita o in aula esercitazione)
1) L’esperto esegue la tecnica non commentando quello
che fa;
2) Lo studente prende appunti delle varie fasi;
Simulazione
Costruzione della checklist


Si costruisce la checklist con i singoli atti
Si chiede la motivazione scientifica ad ogni atto per rendere
consapevole lo studente dei singoli passaggi:
La guida può utilizzare delle “domande tipo”:
1) “Potresti dire qualcosa di più su questo?”- ha lo scopo di
indurre lo studente ad approfondire la questione sollevata: a
volte gli studenti non esplicitano ciò che sanno, presumendo
che i fatti in questione siano noti ai loro ascoltatori.
2) “Ti vengono in mente altre ipotesi?” – obbliga lo studente a
vedere il problema da angolature diverse e quindi favorisce il
pensiero critico
3) “Quali conseguenze prevedi da ciò che hai detto?” portando lo
studente ad approfondire teorie e opinioni.
Quando favorisco l’apprendimento del campo dei gesti possono
creare un legame con l’apprendimento del campo intellettivo
 COME ???
 DURANTE LA CREAZIONE DELLA CHECKLIST
POSSO CHIEDERE ALLO STUDENTE LA
MOTIVAZIONE ALL’ATTO ED APPROFONDIMENTI.
 Nel caso di dubbi si possono indicare gli argomenti da
approfondire/studiare
Al termine:
 Riflettete con lo studente sui suoi “punti deboli”;
aiutandoli a vedere se stessi come infermieri e
interpretando con loro il loro comportamento
IL METODO DEI CASI
“Il metodo dei casi” da Nursing Oggi,
numero 2, 2003, p.37-39
IL CASO
 Il metodo dei casi è una metodologia di didattica attiva
che consiste nella presentazione allo studente di una
situazione problematica, tratta dalla realtà,che
richiede un analisi dei fattori e degli elementi più
rilevanti o la comprensione della ragione degli eventi e
dei comportamenti agiti dai diversi attori o la presa di
decisioni più idonei e coerenti con la situazione
prsentata.
Gli obiettivo del caso
 Sviluppare la capacità di analisi, di previsione, di
decisione e di valutazione dei sintomi
 Sviluppare la capacità di valutare e organizzare
criticamente le informazioni;
 Sviluppare ipotesi di interpretazione della realtà
implementando la capacità di prevedere possibili
futuri sviluppi e la capacità di controllo;
 Potenziare la capacità di confronto attivo e costruttivo
con opinioni altrui.
Il caso
 Può essere una situazione reale presente in sede
didattica
 Può essere costruita per inserire varie criticità
Ora proviamo noi…
 Nel caso della signora Bianchi individuiamo:
 Gli elementi problematici
 Le cause organizzative
 Le possibili complicanze
 Obiettivi non raggiunti
Oltre a questi strumenti …
l’apprendimento in tirocinio
“Il tutor per le professioni sanitarie”
2004 Carocci
La riflessione
L’apprendimento clinico non è frutto della ripetitività e
dell’abitudine, ma soprattutto della riflessione e
dell’osservazione.
Portate lo studente a riflettere durante l’azione in action
o dopo aver svolto l’azione on action rappresenta una
vera modalità di apprendimento.
Usiamo anche:
Le attività di previsione delle situazioni contingenti sono quelle che,
prevedendo le difficoltà e gli ostacoli o considerando i problemi
organizzativi che possono incidere sull’andamento della giornata
(analisi problemi reali delle persone assistite, analisi carenza di
organico improvviso …)
Le attività di insegnamento attivo.
Le attività professionali come riunioni di staff.
Le attività di supporto alle “contraddizioni del sistema”servono a
leggere l’organizzazione nella sua complessità e a capire la
differenza tra il mondo della teoria e il mondo della clinica.
Le attività di supporto emotivo con l’ascolto in situazioni critiche
Ricordiamo di usare :

1.
2.
3.
4.
Briefing – scopi
Per fornire indicazioni e direttive rispetto agli
obiettivi da raggiungere nella giornata;
Per stabilire i tempi riconoscere ambiti e limiti
dell’esperienza
Per coinvolgere lo staff
Per ridurre lo stress
E poi ….


Debriefing è la valutazione finale di un processo – si
impara analizzando e riflettendo su ciò che si è fatto.
Scopi:
1. Dare e ricevere un feed-back sull’andamento della
pratica clinica
2. Trasformazione dell’esperienza in apprendimento
riflessivo e traendo significati dall’esperienza stessa
Il contratto/ progetto di tirocinio
 Il libretto di tirocinio
 Il progetto proposto dallo studente che comprende:
Accoglienza
Periodo formativo
Periodo certificativo
Valutazione finale
Proposta di un’ attività concordata con il reparto.