Helena Curtis N. Sue Barnes Copyright © 2009 Zanichelli editore IL SISTEMA IMMUNITARIO INDICE Le difese dell’organismo Barriere anatomiche e difese aspecifiche Immunità acquisita Linfociti B e T Risposta immunitaria primaria e secondaria Immunità passiva MHC Selezione clonale Delezione clonale Patologie del sistema immunitario Link: globuli bianchi, tumore, istamina, macrofagi, sintomi dell’infiammazione, linfonodi Copyright © 2009 Zanichelli editore Le difese dell’organismo Il corpo umano ha elaborato nel corso della sua evoluzione un efficiente sistema di difesa per combattere gli agenti infettivi o eliminare le cellule anomale che possono recare danni all’organismo Esistono diversi meccanismi di difesa, che possono far parte di un tipo di immunità chiamata innata, oppure di un’immunità detta acquisita Copyright © 2009 Zanichelli editore Immunità innata L’immunità innata comprende: le barriere anatomiche, come la pelle e le mucose con i loro secreti e le difese aspecifiche, che distruggono in maniera indiscriminata le cellule e le sostanze estranee con cui vengono in contatto; tali difese comprendono sia l’azione di cellule fagocitarie (un tipo di globuli bianchi) e di proteine plasmatiche antimicrobiche sia la risposta infiammatoria Copyright © 2009 Zanichelli editore Barriere anatomiche La pelle integra rappresenta una prima barriera praticamente impenetrabile per la maggior parte dei microrganismi Le mucose ostacolano l’ingresso di microrganismi secernendo muco (naso e trachea) o succhi acidi (stomaco) Sudore, saliva e lacrime contengono un enzima, il lisozima, che attacca e distrugge le pareti cellulari di molti batteri Copyright © 2009 Zanichelli editore Difese aspecifiche Nella seconda tipologia di difesa si trovano le cellule dendritiche e i macrofagi Questi globuli bianchi hanno una funzione fagocitaria e sono localizzati nelle zone dell’organismo dove è più facile incontrare agenti invasori: tessuti connettivi, linfonodi e organi riccamente vascolarizzati, come milza, fegato e polmoni Altri globuli bianchi con funzioni di difesa non specifica sono i natural killer, in grado di distruggere le cellule del nostro corpo che presentano anomalie sulla loro superficie perché tumorali o infettate da virus Copyright © 2009 Zanichelli editore Proteine con funzione di difesa Nell’organismo ci sono numerose proteine con funzioni di difesa Il sistema del complemento è costituito da una ventina di proteine plasmatiche che attivano i fagociti o si legano alla membrana di cellule estranee o infette, provocando la lisi della cellula. Le citochine sono prodotte dai globuli bianchi, dai fibroblasti e dalle cellule endoteliali, e comprendono: Interleuchine TNF (fattori di necrosi tumorale) Interferoni Copyright © 2009 Zanichelli editore Interleuchine e TNF Le interleuchine sono messaggeri chimici. La IL-1, per esempio, è in grado di raggiungere l’ipotalamo, una struttura dell’encefalo preposta al controllo della temperatura corporea, determinando in tal modo l’insorgere della febbre I fattori di necrosi tumorale (TNF dall’inglese Tumor Necrosis Factors) sono secreti dai macrofagi e dai linfociti T in risposta all’azione delle interleuchine IL-1 e IL-6. Il rilascio di questi fattori ha numerose conseguenze, tra cui una maggiore produzione di proteine del complemento e l’innalzamento della temperatura corporea Copyright © 2009 Zanichelli editore Interferone Gli interferoni sono un insieme di piccole proteine prodotte dalle cellule infettate dai virus, che inducono altre cellule a resistere all’infezione Meccanismo di azione dell'interferone Copyright © 2009 Zanichelli editore Quando insorge la risposta infiammatoria La risposta infiammatoria viene innescata quando i microrganismi riescono a superare le barriere “anatomiche” (per esempio a causa di un taglio, un’abrasione o una puntura d’insetto) I principali scopi della risposta infiammatoria sono: ripulire il tessuto lesionato prevenire l’estendersi dell’infezione ai tessuti circostanti Copyright © 2009 Zanichelli editore La risposta infiammatoria Qualsiasi danno ai tessuti provoca: liberazione di istamina fuoriuscita dei macrofagi dai capillari A livello locale l’infiammazione si manifesta con: innalzamento della temperatura rossore dovuto alla vasodilatazione gonfiore e dolore Copyright © 2009 Zanichelli editore Il sistema immunitario È costituito da vasi linfatici, linfonodi, tonsille, adenoidi, appendice e milza Risponde in modo altamente specifico all’attacco di un determinato agente patogeno grazie all’azione dei linfociti B e T Copyright © 2009 Zanichelli editore I linfociti Riconoscono le sostanze estranee (non self o antigeni) grazie a recettori di membrana specifici per determinate molecole presenti sulla superficie dei microrganismi (determinanti antigenici) o liberamente circolanti (tossine) Si attivano quando l’antigene si lega al recettore di membrana Si dividono producendo un clone di cellule; la maggior parte di esse (cellule effettrici o plasmacellule) mette in atto la risposta immunitaria primaria, mentre le altre (cellule della memoria) danno origine alla risposta immunitaria secondaria Copyright © 2009 Zanichelli editore Attivazione dei linfociti Copyright © 2009 Zanichelli editore I linfociti B I linfociti B si originano e maturano nel midollo osseo, e sono attivi principalmente contro virus, batteri e tossine Le cellule effettrici (plasmacellule) producono e secernono anticorpi (immunoglobuline) Nei mammiferi sono presenti cinque classi di immunoglobuline: IgA, IgE, IgD, IgM, e IgG. Le IgG sono le più numerose e costituiscono l’80% di tutti gli anticorpi Struttura della molecola di anticorpo Copyright © 2009 Zanichelli editore I linfociti T I linfociti T si originano nel midollo osseo e maturano nel timo. Sono i responsabili dell’immunità cellulare, in quanto attaccano le cellule del nostro corpo invase dagli agenti patogeni o diventate cancerose Si distinguono due principali classi di linfociti T: i linfociti T helper e i linfociti T citotossici Alcuni linfociti T attaccano una cellula cancerosa Copyright © 2009 Zanichelli editore Linfociti T helper I linfociti T helper hanno la funzione di regolare il sistema immunitario promuovendo l’attività dei macrofagi e dei linfociti T citotossici stimolando i linfociti B a produrre anticorpi Copyright © 2009 Zanichelli editore Linfociti T citotossici I linfociti T citotossici attaccano e uccidono le cellule del nostro organismo infettate da agenti patogeni o diventate cancerose → Copyright © 2009 Zanichelli editore Risposta immunitaria primaria Durante la risposta primaria: • i linfociti che hanno riconosciuto l’antigene si attivano e proliferano • il clone di cellule effettrici attacca l’antigene Non appena l’infezione è stata vinta, le cellule effettrici muoiono Copyright © 2009 Zanichelli editore Risposta immunitaria secondaria Le cellule della memoria hanno una vita molto lunga e mantengono il “ricordo” dell’antigene già incontrato A un secondo attacco dello stesso agente patogeno le cellule della memoria si moltiplicano rapidamente, dando vita a un nuovo clone di cellule effettrici (risposta immunitaria secondaria) e ad altre cellule della memoria L’agente patogeno viene neutralizzato in tempi più brevi rispetto alla prima volta, prima che la malattia possa insorgere Copyright © 2009 Zanichelli editore Risposta primaria e secondaria a confronto Copyright © 2009 Zanichelli editore I vaccini L’immunità nei confronti di un agente patogeno può essere indotta artificialmente tramite la vaccinazione La vaccinazione consiste nell’inoculazione di un agente patogeno attenuato o ucciso, capace di scatenare la risposta immunitaria senza provocare la malattia A un secondo attacco dello stesso antigene, le cellule della memoria metteranno in atto la risposta immunitaria secondaria impedendo il manifestarsi della malattia Copyright © 2009 Zanichelli editore Immunità passiva L’immunità nei confronti di una malattia può essere indotta artificialmente anche iniettando nel paziente un siero contenente anticorpi specifici per la malattia; in questo caso l’organismo: non acquisisce la capacità di produrre in proprio tali anticorpi mantiene in circolo gli anticorpi somministrati solo per alcune settimane ottiene un’immunità temporanea e passiva che lo aiuta a prevenire la malattia Copyright © 2009 Zanichelli editore Selezione clonale In che modo il sistema immunitario è in grado di rispondere specificamente a milioni di antigeni diversi? Secondo la teoria della selezione clonale ogni organismo possiede alla nascita piccole quantità di un’enorme varietà di linfociti diversi Solo dopo il contatto con uno specifico antigene i linfociti vengono attivati e proliferano Copyright © 2009 Zanichelli editore Complesso maggiore di istocompatibilità: MCH Le cellule di ogni persona hanno sulla membrana particolari glicoproteine che riconoscono il self; queste molecole fanno parte del complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) Le glicoproteine MCH equivalgono all’impronta digitale di ogni persona perché sono uniche e specifiche per ogni individuo; è quindi altamente improbabile che due persone abbiano cellule contrassegnate dalle stesse proteine MHC Copyright © 2009 Zanichelli editore Complesso maggiore di istocompatibilità: MCH Le proteine MHC si dividono in due classi: MCH di classe I, che contrassegnano tutte le nostre cellule nucleate, e MHC di classe II, che contrassegnano solo le cellule del sistema immunitario Proteina MHC di classe I Proteina MHC di classe II Copyright © 2009 Zanichelli editore Teoria della delezione clonale Le proteine MHC sono codificate da un gruppo di geni (circa 30) con un alto grado di variabilità, chiamati anch’essi MHC La tolleranza verso le cellule del proprio organismo viene acquisita durante la vita fetale: secondo la teoria della delezione clonale, prima di nascere vengono eliminati in ogni individuo tutti i linfociti che possiedono recettori di membrana in grado di combinarsi con le cellule del proprio corpo (linfociti anti-self) e che potrebbero potenzialmente distruggerle Copyright © 2009 Zanichelli editore Patologie del sistema immunitario Tra le principali malattie che possono colpire il sistema immunitario ci sono: le malattie autoimmuni, che insorgono quando il sistema immunitario non elimina tutti i linfociti anti-self e reagisce contro alcune cellule del proprio corpo le malattie da immunodeficienza, che possono essere causate da fattori endogeni o esogeni e determinano una diminuita resistenza alle infezioni le allergie, causate da una sensibilità anomala a sostanze innocue presenti nell’ambiente, chiamate allergeni Copyright © 2009 Zanichelli editore Immunodeficienze L’immunodeficienza può essere: genetica (o primitiva), come nel caso delle SCID, in cui è fortemente compromessa la funzionalità dei linfociti B e T acquisita (o secondaria), di Un bambino affetto da SCID in una bolla sterile Copyright © 2009 Zanichelli editore origine infettiva come nel caso dell’AIDS, in cui il virus HIV attacca i linfociti T helper distruggendoli Allergie: fase di sensibilizzazione In una persona allergica esposta per la prima volta a un allergene le plasmacellule producono immunoglobuline IgE e si formano cellule della memoria: fase di sensibilizzazione Copyright © 2009 Zanichelli editore Allergie: produzione di istamina Una successiva esposizione allo stesso allergene provoca la formazione di altri anticorpi che aderiscono ai mastociti presenti nel tessuto connettivo Il legame tra l’antigene e gli anticorpi attaccati ai mastociti stimola la liberazione di istamina L’istamina induce una risposta infiammatoria che determina raffreddore o orticaria, oppure spasmi e diarrea, come nel caso delle allergie di tipo alimentare Copyright © 2009 Zanichelli editore Allergie: shock anafilattico Se l’istamina viene liberata nel sangue, si possono verificare delle reazioni sistemiche: i vasi sanguigni si dilatano la pressione cala drasticamente si ha costrizione dei bronchioli e gonfiore della trachea Tale sindrome è conosciuta come shock anafilattico e può portare alla morte per soffocamento se non si interviene in tempi rapidi Copyright © 2009 Zanichelli editore IL SISTEMA IMMUNITARIO Torna all’Indice Copyright © 2009 Zanichelli editore Globuli bianchi I globuli bianchi, o leucociti, derivano dalla divisione e dal differenziamento delle cellule staminali multipotenti, che sono in grado di autoriprodursi e sono localizzate nel midollo osseo Copyright © 2009 Zanichelli editore I principali tipi di globuli bianchi Copyright © 2009 Zanichelli editore Tumore Il tumore è una malattia in cui le cellule si moltiplicano senza un meccanismo di controllo Le cellule cancerose hanno la capacità di diffondersi e invadere gli altri tessuti, distruggendoli Un tumore può essere indotto da Tessuto canceroso Copyright © 2009 Zanichelli editore mutazioni genetiche o da infezioni virali Istamina L’istamina è un’ammina prodotta dai mastociti (speciali globuli bianchi presenti nel tessuto connettivo) che determina: aumento del flusso sanguigno nella zona lesionata aumento della permeabilità dei capillari che favorisce l’intervento dei macrofagi Copyright © 2009 Zanichelli editore Macrofagi I macrofagi inglobano i materiali estranei, spesso demolendoli completamente Un macrofago in azione Copyright © 2009 Zanichelli editore Sintomi dell’infiammazione L'infiammazione serve principalmente a confinare localmente e a distruggere l’agente patogeno L’innalzamento della temperatura locale rende l’ambiente sfavorevole alla moltiplicazione dei microrganismi e accelera il movimento dei globuli bianchi Il rossore è dovuto alla vasodilatazione che determina un rallentamento del flusso sanguigno, limitando la diffusione dell’infezione Il gonfiore è un effetto della fuoriuscita di siero dai vasi Il dolore è un effetto dalla stimolazione dei recettori sensoriali locali Copyright © 2009 Zanichelli editore Linfonodo I linfonodi sono strutture globulari che contengono numerosi linfociti in grado di inglobare i microbi presenti nella linfa attivando una risposta immunitaria Fotografia al microscopio e schema di un linfonodo Copyright © 2009 Zanichelli editore