IL sistema TEGUMENTARIO CLASSE: 1° ESTETISTE CLAUDIA DOMENICA ANGERETTI IL SISTEMA TEGUMENTARIO E’…. IL SISTEMA PIU’ ESTESO DELL’ORGANISMO UMANO UN INVOLUCRO CHE RICOPRE IL NOSTRO CORPO ATTIVO DOTATO DI IMPERMEABILITA’ ….non ci essichiamo al sole….. …non ci sciogliamo quando piove… RECEPISCE GLI STIMOLI ESTERNI è il più grande organo di senso CI PROTEGGE DALLE RADIAZIONI SOLARI SUFFICIENTEMENTE RESISTENTE DA RAPPRESENTARE UNO SCUDO DI PROTEZIONE PER ORGANI E SISTEMI SOTTOSTANTI ELASTICO DA CONSENTIRE I MOVIMENTI HA FUNZIONE DI TERMOREGOLAZIONE STRUTTURA 1.EPIDERMIDE Epitelio pluristratificato (origine ectodermica) Le cellule più interne dette cellule madri, sono cellule vive, si riproducono per mitosi e si muovono verso la superficie ove vengono eliminate PROCESSO DI CHERATINIZZAZIONE Tempo di rinnovamento 4060 giorni L’epidermide può essere spessa o sottile Epidermide spessa •Si trova in regioni sottoposte ad attrito o pressione, come il palmo delle mani o la pianta dei piedi. •Non presenta peli (glabra) •Presenza di creste che determinano la formazione di impronte digitali e plantari Epidermide sottile •Flessibile, ricopre la maggior parte del corpo •Presenta peli Trattamento di peeling FORFORA: Squame facilmente distaccabili e sottili, di colore grigio-biancastro, a livello del cuoio capelluto e dei capelli. La presenza della forfora è segno di numerose affezioni del cuoio capelluto, tra le quali la più frequente è la dermatite seborroica. Distinguiamo: • FORFORA GRASSA: le squame non “cadono sulle spalle”, restano attaccate al cuoio capelluto perché trattenute dall’untuosità dei capelli. In questo caso si manifestano un prurito elevato e un rossore del cuoio, spesso causa di eccessiva (alopecia androgenetica, cioè) caduta dei capelli. forfora • FORFORA SECCA: In questo caso il cuoio capelluto è disidratato e le cellule si staccano. Non si manifesta eccessivo prurito, e nemmeno caduta ma sicuramente un effetto antiestetico. Questo tipo di forfora risente in maniera maggiore della stagionalità, infatti si presenta più accentuato nel periodo invernale e migliora in quello estivo. DERMA Tessuto connettivale Formato da due strati: Derma superficiale (papillare) Connettivo lasso. Strettamente collegato con l’epidermide Derma profondo Connettivo denso (per la presenza di tessuto adiposo) irregolare con prevalenza di fibre collagene. Si collega all’ipoderma. Nel derma troviamo: GHIANDOLE FOLLICOLI PILIFERI VASI SANGUIGNI si arrestano del derma NERVI penetrano fin nell’epidermide RECETTORI Il COMPLESSO PILO SEBACEO •Diverso spessore •Formati da cheratina STELO (fusto del pelo) Muscoli erettori del pelo Ghiandola sebacea FOLLICOLO PILIFERO RECETTORI ACNE Processo infiammatorio del follicolo pilifero e della ghiandola sebacea annessa Si manifesta periodicamente in vari modi: dal semplice comedone a pustole, fino anche a noduli che lasciano delle cicatrici. La fase iniziale E’ caratterizzata dai cosiddetti punti neri (o comedoni); questi sono dei veri e propri "tappi" di cellule o di altre sostanze che occludono lo sbocco di uscita di una ghiandola sebacea. Il risultato è un rilievo cutaneo dato dal rigonfiamento sottostante, dovuto alla secrezione sebacea che non ha più possibilità di scaricarsi all’esterno. Questo ingorgo, come già detto, avviene per l’iperproduzione di sebo da parte della ghiandola sotto gli influssi ormonali. La seconda fase E’ detta infiammatoria (o pustolosa), cioè si crea una infiammazione locale cospicua. Si sta qui descrivendo il classico "brufolo", tuttavia nell’acne vi è una moltiplicazione quantitativa del processo. In questa fase, dunque, la cute si riempie di foruncolini gialli, ossia pustole, determinati da colonie di batteri della pelle che infettano le parti occluse dei dotti escretori sebacei. La terza fase Quella che la terapia mira ad evitare, viene chiamata nodulocistica. Si possono formare appunto noduli, cioè espansioni molto dure delle pustole che lasceranno inevitabili cicatrici. UNGHIE • Proteggono la punta delle dita delle mani e dei piedi • Crescono a partire dalla radice (piega epiteliale non visibile in superficie • Colore rosato deriva dai vasi sanguinei sottostanti • La parte visibile è chiamata corpo dell’unghia •La forma è determinata da fenomeni genetici •Le cuticole si sovrappongono alla radice questi strati ricoprono lunula (falce bianca) Matrice ungueale: Formata da cellule epiteliali in attiva divisione. Le cellule superiori subiscono un processo di cheratinizzazione, perdono vitalità e diventano parte della stessa unghia. UNGHIA INCARNITA L'unghia incarnita e' una lesione abbastanza frequente, spesso bilaterale e simmetrica, che colpisce prevalentemente (ma non esclusivamente) l'alluce. Il bordo ungueale penetra nelle parti molli adiacenti rompendole e causando una reazione infiammatoria spesso molto dolorosa. L’eziologia riconosce una base meccanica. Una calzatura inadeguata, la forma particolare dell'unghia (unghia a ventaglio, oppure unghia troppo ricurva ), un'alluce valgo o troppo lungo, un piede piatto valgo, agenti traumatici spesso rappresentano condizioni concomitanti IL COLORE DELLA PELLE •La pigmentazione della pelle e dei peli è dovuta principalmente alla melanina, pigmento prodotto in cellule specializzate chiamate melanociti •I melanociti debbono il loro nome al fatto di contenere la melanina, la sostanza che oltre a dare la colorazione alla pelle esercita una funzione protettiva nei confronti della radiazione solare •Sono cellule cutanee sedi di produzione e di accumulo di granuli di melanina. Di norma sono situati a livello della giunzione tra epidermide e derma in numero variabile •Un forte stimolo alla loro attività è fornito dalle radiazioni solari le quali aumentano sensibilmente la produzione di melanina nelle zone cutanee esposte alla luce. L’AZIONE DEGLI UV SULLA PELLE •PRODUZIONE DI VITAMINA D (aiuto all’assorbimento del calcio) •Stimolazione dell’ATTIVITA’ dei MELANOCITI •Riduzione dell’attività mitotica delle cellule epiteliali •Riduzione della produzione di sebo Quelli che si vedono subito... •Perdita di elasticità della pelle GLI EFFETTI DELLA ECCESSIVA FOTOESPOSIZIONE A BREVE TERMINE Se l'esposizione è troppo elevata, ad esempio, a l'arrossamento della pelle (eritema) e fotocheratocongiuntivite (la fastidiosissima sensazione di sabbia negli occhi). A LUNGO TERMINE il rischio a lungo termine (tumori cutanei, fotoinvecchiamento), per sua natura, non può essere eliminato; si può solamente ridurlo attraverso comportamenti e misure appropriate