La Rivoluzione Francese
1789-1799
Luigi XVI e Maria Antonietta
1776 – Turgot alle finanze
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Salito al trono nel 1774, due
anni dopo Luigi XVI chiama al
ministero delle finanze
l’economista Turgot, seguace
della idee fisiocratiche e
collaboratore dell’Encyclopédie,
affinché avvii un programma di
riforme.
Turgot propone una serie di
provvedimenti liberisti; la
soppressione delle corvées e
l’abolizione delle corporazioni.
Travolto dalle opposizioni, il
ministro è costretto alle
dimissioni.
1776 – Necker alle finanze
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Dopo Turgot è la volta del
banchiere ginevrino Jacques
Necker (1776-81) che
constata l’indebitamento dello
stato e denuncia le spese
eccessive della corte
proponendo
- di tagliare le pensioni e gli
stipendi di corte
- di tassare parzialmente i
beni della nobiltà e del clero
- di ridurre le spese militari
Nel 1781 il ministro presenta
al re un Rendiconto sullo stato
delle finanze che provoca il
suo licenziamento.
1783 – Calonne alle finanze
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Dopo più di un anno di incertezza, nel 1783
Luigi XVI nomina ministro delle finanze C. A.
de Calonne (1783-1787) il quale, dopo aver
tentato di far fronte alle spese per la nuova
guerra americana, decide di intervenire con
nuove imposte, scontrandosi con
l’opposizione dei ceti privilegiati riuniti
nell’Assemblea dei notabili (1787).
1787 – Loménie de Brienne alle finanze
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Licenziato anche Calonne, il re chiama nel 1787 alle
finanze l’arcivescovo di Tolosa Loménie de Brienne
(1787-88), riformatore avanzato, che propone a sua
volta la trasformazione in denaro delle corvées ed
una tassazione più equa sulla terra che intacchi
anche la proprietà dei ceti privilegiati.
La reazione del Parlamento di Parigi è immediata:
gli editti regi non vengono registrati e il sovrano
deve intervenire a sostegno del ministro con un Lit
de justice e con lo scioglimento del parlamento
parigino.
1788 – il richiamo di Necker
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Dimessosi Brienne dopo lo scontro con il
Parlamento, Luigi XVI decide di richiamare al
governo Necker che accetta l’incarco solo se
verranno convocati gli Stati Generali di Francia.
Il 7 giugno si ribella la città di Grenoble
Il 21 luglio a Vizille si riunisce un’assemblea dei
notabili che chiede la convocazione degli Stati
Generali
L’8 agosto 1788 vengono finalmente convocati per
l’anno successivo gli Stati Generali di Francia.
Le finanze francesi
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Lo stato delle finanze francesi è disastroso:
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Le entrate sono pari a 503 milioni di franchi
Le spese sono pari a 629 milioni di franchi.
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5 maggio 1789 – riunione degli Stati
Generali di Francia
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Dopo 175 anni dall’ultima riunione (convocata da
Maria de’Medici in nome di Luigi XIII) vengono
riconvocati gli Stati Generali per consentire una
riforma fiscale.
Gli Stati generali
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Alla riunione degli Stati Generali sono
convocati:
291 rappresentanti del Clero
270 rappresentanti della Nobiltà
578 rappresentanti del Terzo Stato
Il voto è previsto per ordine e non per testa.
L’abate Sieyès, deputato del clero, pubblica il
libretto di denuncia Che cos’è il Terzo Stato?
17 giugno 1789 – giuramento della
pallacorda: i tre ordini riuniti danno
vita all’Assemblea Nazionale
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I deputati del Terzo Stato abbandonano la seduta degli Stati
Generali e si riuniscono nella sala da gioco della pallacorda
dove si proclamano Assemblea nazionale giurando di non
abbandonare Versailles prima di aver approvato una
Costituzione.
Dall’Assemblea Nazionale
all’Assemblea Costituente
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Spinto dagli eventi Luigi XVI è costretto ad
accettare il fatto compiuto e a proclamare la
riunione dei tre Stati nella nuova Assemblea
Nazionale Costituente.
Il contestuale licenziamento di Necker
provoca un’insurrezione popolare a Parigi
dove il 14 luglio viene assaltata la fortezza
della Bastiglia.
14 luglio 1789 – presa della Bastiglia
Lafayette e la Guardia Nazionale
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A Parigi si costituisce una
Municipalità rivoluzionaria
guidata dall’avvocato
Brissot.
Il marchese de Lafayette,
eroe della guerra
americana, assume il
comando della nuova
Guardia Nazionale, milizia
cittadina volontaria agli
ordini dell’Assemblea
Nazionale che adotta come
distintivo una coccarda
bianca rossa e blu.
26 agosto 1789 – la Dichiarazione dei
diritti dell’uomo e del cittadino
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La prima Dichiarazione
dei diritti, resa pubblica
alla fine di agosto 1789
sul modello americano,
proclama le libertà
personali e civili i tutti i
cittadini, l’uguaglianza
giuridica, l’inviolabilità
della proprietà privata,
l’indipendenza della
magistratura.
La rivoluzione costituente (1789-91)
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La prima fase della rivoluzione vede
prevalere la componente costituzionale
filobritannica, favorevole ad una monarchia
rappresentativa sul modello inglese.
L’autorità del re viene fortemente limitata, ma
non è mai messa in discussione.
A squalificare l’istituto della monarchia e a
preludere alla sua fine interviene l’episodio di
Varennes.
21 giugno 1790 - la fuga di Varennes
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Costretto controvoglia ad applicare i decreti dell’Assemblea
Nazionale, a un anno esatto dalla costituzione dell’Assemblea
Nazionale, il 21 giugno 1790 Luigi XVI, mal consigliato,
decide di fuggire da Parigi per rifugiarsi nei territori
dell’Impero, ma viene sorpreso a Varennes e ricondotto a
Parigi sotto stretta sorveglianza.
È il segnale che la monarchia francese è ormai inaffidabile.
13 settembre 1791 - La Costituzione
monarchica del 1791
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Riportato a Parigi e sorvegliato nel palazzo
delle Tuileries, Luigi XVI è costretto a firmare
la nuova Costituzione francese votata
dall’Assemblea costituente, che gli riserva il
potere esecutivo e il diritto di veto, mentre il
potere legislativo è affidato ad un’unica
Assemblea elettiva.
1 ottobre 1791 - L’Assemblea
Legislativa
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Sulla base della nuova Costituzione il potere
legislativo è affidato ad una nuova
Assemblea elettiva (suffragio ristretto
censitario), mentre al re è affidato il potere
esecutivo sulla base dei decreti approvati
dall’Assemblea e nell’ambito dei poteri definiti
dalla Costituzione.
I gruppi politici francesi dopo la
rivoluzione
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Con l’apertura della nuova Assemblea Legislativa si
definiscono anche i nuovi gruppi politici (Clubs):
Foglianti (Mirabeau, Lafayette) monarchici
costituzionali
Girondini (Brissot, Condorcet, Roland) repubblicani
moderati liberali
Giacobini (Robespierre) repubblicani radicali
Cordiglieri (Danton, Desmoulins) repubblicani
massimalisti
Montagnardi (Marat, Hébert) repubblicani estremisti
I protagonisti della rivoluzione:
Condorcet, Robespierre, Danton, Marat
10 agosto 1792 – la Comune di Parigi
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Di fronte alle resistenze del re ed al suo
rifiuto di approvare la costituzione di
un’armata nazionale, il 10 agosto 1792 la
folla parigina, guidata da cordiglieri e
giacobini, proclama la Comune
insurrezionale, invade le Tuileries ed arresta
la famiglia reale.
In quest’occasione viene cantata per la prima
volta l’inno rivoluzionario della Marsigliese
22 settembre 1792 - la caduta della
monarchia
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Il 22 settembre 1792, due giorni dopo la
vittoria di Valmy contro i prussiani,
l’Assemblea Legislativa proclama la fine della
monarchia francese e la nascita della
Repubblica.
La nuova assemblea repubblicana prende il
nome di Convenzione (1792-94).
La Marsigliese sarà l’inno ufficiale della
repubblica e il tricolore la nuova bandiera
repubblicana.
21 gennaio 1793 – la morte del re
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Condannato a
morte il 14
gennaio dalla
Convenzione
Nazionale,
Luigi XVI viene
decapitato di
fronte alla folla
parigina il 21
gennaio 1793
in Place de la
Revolution.
“Madame la guillotine”
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La testa decapitata del sovrano viene mostrata alla
folla plaudente.
Aprile 1793 - Il Comitato di salute
pubblica
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Dopo la morte del sovrano e la solenne
proclamazione della Costituzione
repubblicana dell’anno I, la Convenzione
nomina un Comitato di salute pubblica
come supremo organo esecutivo della
rivoluzione: guida incontrastata di questa
fase politica estrema, poi definita di Terrore
rivoluzionario, è Maximilien Robespierre,
l’incorruttibile.
Gli assegnati
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Per far fronte alla crisi economica e alle spese di
guerra la Repubblica stampa carta moneta di valore
nominale: i cosiddetti assegnati, soggetti a rapida
svalutazione.
Il Tribunale rivoluzionario di Parigi
La decapitazione di Robespierre e
l’assassinio di Marat
Termidoro: fine della rivoluzione?
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Con il luglio 1794 (Termidoro) e con l’arresto
e la morte di Robespierre si chiude la fase
più sanguinosa della rivoluzione.
Nel 1795 viene approvata la Costituzione
dell’anno III, nuovamente su base censitaria
e basata su un Direttorio esecutivo di cinque
membri eletti a rotazione.
Il governo del Direttorio (1795-99)
traghetterà la Francia verso il nuovo secolo.