Carlo Magno il conquistatore (regnò per ben 46 anni dal 768 all’814, e solo due di essi trascorsero senza campagne militari) • Re dei Franchi • Re dei Longobardi • Imperatore del Sacro Romano Impero Storia dei Franchi • “Frank” significa “libero”: ancora oggi questo termine ha mantenuto lo stesso significato (per es. “porto franco” - porto “libero” da dogane) • Si impadronirono della Gallia, cacciarono i Visigoti e assoggettarono i Burgundi (Borgogna) Si convertirono al cattolicesimo Nel 496 fu battezzato il re franco Clodoveo e iniziò l’alleanza tra Francia moderna e Chiesa di Roma • • Il Regno di Siagrio:l'ultimo tentativo di mantenere un governo gallo-romano in Gallia • Siagrio, il generale romano che, in seguito al collasso dell'Impero Romano d'Occidente (476), creò un regno tra il regno dei Visigoti e i territori dei Franchi • Fu sconfitto nel 486 dal re franco Clodoveo I Merovingi (V - VI secolo) QuickTime™ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. • La conversione di Clodoveo al cattolicesimo mise in luce la sua posizione agli occhi del papa e facilitò l'accettazione del dominio franco da parte della popolazione e del clero locale. • I Merovingi dividevano le terre tra i propri figli, e le frequenti divisioni, riunificazioni e ri-divisioni del territorio scatenavano spesso guerre tra le famiglie principali, generando una strutturale debolezza del potere centrale e favorendo l'ascesa, tra V e VI secolo, dell'aristocrazia. I “re fannulloni” (VII - VIII secolo) • Fra VII e VIII secolo, gli ultimi re merovingi (detti "re fannulloni") avevano ormai perduto ogni potere e il regno era governato di fatto dai potenti maestri di palazzo. Pipino di Herstal Quick Time™ e un decompressore sono necess ari per visualizzare quest'i mmagine. Sant'Uberto di Liegi offre i suoi servizi a Pipino di Heristal • Nel 687, Pipino di Herstal, maestro di palazzo d'Austrasia, riunificò le regioni franche • Suo figlio Carlo Martello fermò gli Arabi a Poitiers nel 732. Carlo Martello e la battaglia di Poitiers 732 • Carlo Martello, confisse gli Arabi nella battaglia di Poitiers, arrestando l’invasione islamica • Gli succede il figlio Pipino il Breve QuickTime™ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. L’Italia alla morte di Alboino, 572 L’Italia alla morte di Rotari, 652 Quick Time™ e un decompressore sono necess ari per visualizz are quest'immagine. I domini longobardi raggiunsero la loro massima estensione dopo le conquiste di Astolfo (752) Pipino il Breve fonda la dinastia carolingia e si fa consacrare dal papa (714 - 768) Padre del futuro imperatore Carlo Magno • Fu nominato, dal re legittimo, maestro di Palazzo • Usurpò, con un atto di violenza, il trono e si fece proclamare re • Nacque la dinastia carolingia, chiamata così in ricordo di Carlo Martello, il vincitore di Poitiers L’unzione papale: i re franchi diventano re-sacerdoti • Per legittimare l’usurpazione, Pipino si fece consacrare dal papa Stefano III, in cambio di una promessa di intervento contro i Longobardi di Astolfo, allo scopo di scacciarli dai territori bizantini che avevano occupato. • Attraverso l’unzione, il re diventava persona sacra e sacerdote: Pipino, “l’Unto del Signore”, è superiore a tutti gli altri sovrani della terra. Grazie a una donazione il pontefice diventa un papa-re • Pipino scese in Italia, sconfisse i Longobardi, ricacciandoli in Longobàrdia Maggiore • Nel 756 donò al papa tutto il territorio ex bizantino da Roma a Ravenna • Le regioni donate al papa divennero il Patrimonio di San Pietro Il Patrimonio di San Pietro Carlo Magno pone fine alla dominazione longobarda (774) • • QuickTime™ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. • • Al re Astolfo successe Desiderio, ultimo re longobardo, che attaccò il Patrimonio di San Pietro arrivando fino a Roma. Carlo Magno reagì e sconfisse i Longobardi alla Chiusa di San Michele; marciò poi su Pavia conquistandola nel 774. Il 774 segnò la fine del Regno longobardo e del Ducato di Spoleto. Carlo Magno si proclamò re del Regno d’Italia In nome della fede, re Carlo si lancia contro tutti i pagani Carlo Magno decise di convertire al Cristianesimo i popoli confinanti non cristiani: • A Nord: i Sassoni (pagani), nelle foreste della Germania settentrionale • A Est: gli Avari (pagani), una tribù asiatica giunta in Europa con Attila • A Ovest: gli Arabi (musulmani), in Spagna La guerra contro i Sassoni: deportazioni e massacri Carlo Magno: • uccise 4000 ostaggi nemici per un’imboscata • ordinò le deportazioni in massa di tutta la popolazione rimasta • ripopolò quelle terre con coloni franchi Fu una guerra sanguinosa che durò oltre 30 anni. Alla fine i Sassoni si convertirono e si integrarono nel Regno carolingio Nella spedizione contro gli Arabi muore il paladino Orlando • La lotta contro gli Arabi non portò a vittorie decisive, ma rafforzò i confini con la creazione della Marca spagnola (una striscia di confine in mano ai franchi) • La guerra divenne famosa per l’agguato di Roncisvalle durante il quale morì il paladino Orlando • I paladini divennero i protagonisti di poemi famosi La guerra contro gli Avari: una vera e propria guerra di sterminio • Gli Avari scomparvero come popolo • Durante gli scontri, Carlo Magno trovò un tesoro accumulato da Attila che gli Avari avevano custodito • Questo tesoro fu diviso tra il re e i nobili franchi; il gesto legò più strettamente Carlo Magno ai suoi guerrieri e al clero cattolico Carlo Magno, imperatore del Sacro Romano Impero • Grazie alle continue vittorie, nell’800 Carlo Magno divenne il re del più grande regno dell’Europa occidentale • Il giorno di Natale, papa Leone III lo nominò Imperatore del Sacro Romano Impero • L’imperatore e il papa, con questo gesto, vollero sminuire il prestigio dell’imperatore bizantino La debolezza dell’Impero carolingio • I territori franchi non erano omogenei: erano, infatti, frazionati in un centinaio di territori più piccoli che non obbedivano direttamente all’imperatore, ma ciascuno al proprio signore Un Impero che non è uno Stato ma un insieme di famiglie Nonostante si chiamasse Sacro Romano Impero, l‘Impero franco differiva da quello romano per le seguenti ragioni: • l’Impero romano era uno Stato (leggi, rete di funzionari, fisco, esercito) • l’Impero franco non era uno Stato: i franchi non riconoscevano l’autorità del re, ma riconoscevano solo legami personali e familiari La famiglia franca è basata sul potere sacro del capofamiglia • La famiglia franca dipendeva da un capofamiglia, il signore, che aveva un potere di carattere sacro chiamato “mundio”. • Tutti gli altri, compresi i figli maschi, erano i suoi servi (vassalli). La famiglia franca è basata sul potere sacro del capofamiglia • I vassalli crescendo diventavano cavalieri attraverso una cerimonia chiamata investitura che si svolgeva in tre fasi: • La prova: il re appoggiava una spada sulla spalla del vassallo • L’omaggio: il vassallo metteva le mani giunte in quelle del re • Il bacio: il re prometteva al vassallo la sua eterna protezione La famiglia è una “unità di combattimento” • Il signore era indispensabile ai vassalli, ma i vassalli erano indispensabili al signore perché insieme formavano un’unità di combattimento il cui obiettivo era la guerra oppure la razzìa • La guerra si combatteva contro un nemico armato, la razzìa era una spedizione contro popolazioni inermi, quasi sempre contadine, ma lo scopo era lo stesso: entrambe miravano non tanto alla conquista di un territorio quanto a portarsi a casa un buon bottino, da cui dipendeva il prestigio del capofamiglia • I vassalli dovevano obbedire al signore che, per tenerli legati a sé, era costretto a coprirli di doni: armi, stoffe, oggetti d’oro, schiavi… La legge salica • I Franchi regolavano le loro questioni richiamandosi alle antichissime consuetudini della Legge salica, la quale non faceva neppure cenno alle prerogative di un re: riusciva a comandare solo chi aveva molti amici, era un grande guerriero e progettava campagne militari contro territori dove c’era molto da razziare. La faida • Il furto era ritenuto più grave dell’omicidio; infatti il derubato poteva subito vendicarsi uccidendo il ladro, i cui parenti avrebbero poi risposto con un’altra uccisione. • Questo modo di agire era una vera e propria piaga sociale, perché il fondamento del diritto non era la legge, ma la faida che faceva strage di guerrieri e indebolivano la consistenza stessa degli eserciti. Sulla famiglia franca, Carlo Magno costruisce il sistema feudale, il dovere sacro di fornire al proprio signore una squadra di armati in cambio di un’estensione di terra La ferrea organizzazione familiare della società fornì a Carlo Magno lo spunto per dare all’Impero una sua originale organizzazione politica. Carlo Magno: • si proclamò “sacro” • entrava in possesso del ”mundio” • nominò ogni capofamiglia suo “vassallo” • consacrò questo legame con l’investitura che aveva lo scopo di trasformare anche l’Impero in una grande “famiglia combattente” • concedeva un “dono” ad ogni vassallo che consisteva in un vasto territorio che i Franchi chiamavano “feudo”: per questo motivo l’organizzazione politica carolingia è stata definita dagli storici contemporanei feudalesimo. Il vassallo: • si impegnava a obbedire alla chiamata alle armi dell’imperatore • forniva all’Imperatore una squadra di cavalieri (da 10 a 50) proporzionata alla potenza della sua famiglia e, quindi, alla vastità del suo feudo • poteva investire di un feudo uno dei suoi guerrieri, che diventava valvassore Sulla non-ereditarietà dei feudi si fonda la “piramide feudale del potere” Per proteggere il sistema feudale e per rendere i nobili più deboli e più fedeli al re, Carlo Magno decise che: • i feudi non potevano passare di padre in figlio perchè erano affidati dall’imperatore in “custodia” La piramide feudale del potere garantì stabilità al suo regno L’economia del feudo si basa sul sistema curtense Carlo Magno si dedicò anche ad un’accurata riorganizzazione economica della parte agricola dei feudi dando vita alla cosiddetta: • corte o azienda agricola, la parte produttiva del feudo che era alla base della signoria rurale (sistema curtense); i contadini producevano tutti i beni necessari a nutrire il signore e i guerrieri La corte si divideva in 2 parti: • il dominico, la parte a gestione diretta del feudatario che si avvaleva del lavoro dei servi della gleba • i mansi, i campi esterni al dominico su cui il signore esercitava una gestione indiretta affidandoli ai massari (contadini liberi) in cambio di un affitto costituito da prodotti agricoli e di altri obblighi onerosi: la corvée e i diritti di banno I massari sono costretti alla corvée • La corvée consisteva in 3 giorni a settimana da dedicare al signore nel dominico • La corvée era l’obbligo più odiato perché sottraeva il massaro al proprio campo nella stagione in cui ce n’era maggiore bisogno. I diritti di “banno” • I diritti di banno rendevano il signore padrone assoluto delle sue terre e di tutto ciò che esse contenevano, uomini compresi • I massari dovevano pagare al signore una tassa se volevano utilizzare il forno, il mulino o il frantoio • Il signore aveva diritto alla taglia: poteva recarsi nella fattoria da lui affittata al massaro e requisire ciò che preferiva (grano, vino, un maiale e persino un figlio o una figlia) L’autoconsumo • Vuol dire consumare unicamente ciò che si riesce a produrre da soli. • Sostituisce l’economia basata sugli scambi quando, per qualche motivo, si interrompono i commerci. • Il sistema curtense fornì un lavoro a costo zero che consentì all’economia dell’autoconsumo di sopravvivere per ben cinque secoli. La “rinascita carolingia” • Carlo Magno costruì chiese, edifici ed incoraggiò le scuole dei monasteri • Tra le sue opere più meritorie vi fu quella di imporre l’adozione di una calligrafia chiara, rapida e uguale per tutti, la cosiddetta “minuscola carolina” che permise finalmente a chiunque di leggere i testi manoscritti, prima spesso incomprensibili. I figli di Ludovico il Pio si dividono l’Impero carolingio Accordo di Verdun (843) QuickTime™ e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.