Censimenti - Se l`università non ti piace, cambiala

CENSIMENTI/ STIME DIRETTE di una popolazione selvatica.
Si possono fare stime:
-
per aree campione (l’errore sarà inversamente proporzionale al numero di aree)
-
a tutta la superficie
I fattori che condizionano la scelta sono:
1. comportamento (osservabilità)
2. densità di popolazione
3. organizzazione spaziale della specie (aggregazione)
4. tipologia del territorio
5. condizioni climatiche
6. dimensioni dell’area di studio.
Territorio e densità:
-
densità biotica: sulla base della capacità portante;
-
densità agroforestale: sulla base di quello che fa l’uomo: li distribuiamo noi).
Distribuzione degli animali sul territorio:
-
casuale (uccelli)
-
aggregata (branchi)
-
regolare (fagiano)
Si divide il territorio in griglie -> livello di risoluzione diverso; più grande è la griglia > è l’errore.
Censimento in battuta:
battuta così si contano gli animali; si
stima l’errore anche sulla base di quanta
vegetazione hai. I battitori simulano una predazione
(facendo rumori e fischi) facendo avanzare gli
animali in direzione degli osservatori.
Altrimenti si può fare il censimento su striscia (per le specie che si mimetizzano). Le persone
percorrono strisce di
larghezza di 3-4 metri
superano la distanza di
fuga dall’animale -> la
lepre sacppa quando ti
fermi. È importante
sincronizzare gli orologi e
sapere la direzione di fuga
per on contare la stessa
lepre due volte. I piccoli di
lepre non scappano.
Si possono fare censimenti notturni:
notturni si possono fare in diversi modi:
-
camera termica: possiamo vederli a 1 Km di distanza. Si fa durante l’inverno quando c’è
una maggiore differenza di calore; se c’è troppa vegetazione non funzionano;
-
fototrappolaggio: fa il video quando l’animale passa di li e fa scattare il sensore;
-
faro: caprioli, ungulati
-
camera con luce verde = amplificatore di luce. Si chiama così perché si vede verde.
Censimenti su transetto lineare (di giorno):
si cammina su una linea
e ci si da una direzione.
Nel momento in cui si
vede per es un cervo
misuro con la bussola
gli angoli. Si calcola
l’area del triangolo
descritto
dall’osservatore, il
percorso e il soggetto
con la totalità delle aree
censite.
Censimento tramite impronte su neve:ci
neve si muove in due per ogni cerchio e li si conta.
Censimenti su pasture:
pasture li abitui a
mangiare li e poi li conti quando ci
vanno. Prima li si abitua per circa 1
mese e poi li si osserva da un punto
senza disturbarli.
Censimento “al canto” per aree campione. Gli uccelli cantano per segnare il territorio.
Si usano suoni registrati per verificare la risposta. I censimenti con segnali acustici:
-
territorialità riproduttiva e non;
-
versi di contatto intraspecifici (coppie)
-
versi di contatti parentali
-
le interazioni interspecifiche.
Es. bramiti dei cervi
Wolf Howling = ululato dei lupi.
Conteggio per aree campione: i censimenti invernali.
Migrazioni:
Migrazioni gli osservatori stanno sulle rotte di migrazione.
Bat detector:
detector chirotteri. Trasforma le loro frequenze in frequenze udibili e specie-specifiche.
Altrimenti si può fare il conteggio diretto.
Gli indici:
-
indice di abbondanza: IA = numero tracce n°/Km
-
Valore di frequenza percentuale F% = n° tracce della specie / n° tracce totali x100
-
Indice di ricchezza specifica S = n° di specie rilevate / unità di tempo
-
Indice di somiglianza: I / S = numero di specie uguali riscontrato in due periodi
(soerensen)
-
Indice di dominanza: Sd = contributo % di ciascuno specie sul numero totale di specie
(Simpson)
-
Indice di Lincoln IL = popolazione/marcati -> cattura-marcatura-ricattura. Ne marchi uno,
ritorna nella popolazione e dai l’indice tra quelli marcati e non -> ne marco un totale e
sulla base di quanti non marcati osservo ho idea di quanto è grande la popolazione.
Le dimensioni del campione
campione si fanno in base a: dimensioni e struttura della popolazione, l’ospite
e la prevalenza attesa della malattia.
CATTURA DEI SELVATICI
1. motivo della cattura e scelta della tecnica
Mammiferi:
-
catture dirette (con trappole)
-
catture con tele-anestesia
La stessa specie può essere catturata nei due modi. Non possiamo fare sempre
l’anestesia perché perdono peso per il metabolismo dell’anestesia e perché non posso
fargli un esame preanestetico. Potrei aumentare di molto la mortalità.
Devo sapere se posso contenerlo con la mia forza per qualche minuto senza farmi male.
Il ruolo del vet: dove c’è la questione del benessere (come lo catturano, gabbie – tipo e
dimensioni) ci deve essere il veterinario. Ci deve essere chiarezza di ruoli e il veterinario
deve essere centrale.
Nel gruppo di cattura ci devono essere diverse figure come:
-
sanitario
-
biologi
-
collaboratori (ci vogliono più di 100 persone)
2. etica sanitaria:
a. valutazione del periodo biologico della specie (infatti a seconda del periodo di
cattura posso trovare certi tipi di animali (gravidi…) e scelta delle condizioni
climatiche: i nostri mammiferi soffrono l’ipertermia quindi devono essere catturati
d’inverno. Poi non devono essere fatti correre o esposti per troppi minuti alle
persone.
b. Esame clinico a distanza (quale animale prendo?). Il malato scappa per ultimo e
viene catturato per prima.
c. Bisogna già pianificare tutto quello che bisogna fare nel momento della cattura per
poter far prima.
d. Tenere in considerazione che bisognerebbe cercare di prendere un campione
rappresentativo della popolazione.
e. Nel momento della cattura non si parla, ma si comunica a gesti. Ci sono situazioni
in cui l’animale va lasciato andare e si rinuncia alla cattura.
3. logistica: bisogna essere armati fino ai denti.
a. Autosufficiente: devi avere tutto e poter avere i ricambi (4-5 volte quelli necessari);
dobbiamo essere completamente autonomi;
b. Abbigliamento e mimetismo: tutti sanno distinguere i contrasti. Quindi devi
mimetizzarti e anche stare il più fermo possibile.
c. Posizione e tecnica impiegata: bisogna stare in cima o a mezza costa perché a
scendere si fa prima. Il veterinario è il capo -> c’è una certa gerarchia tra i
colleghi;
d. Equipaggiamento adeguato al clima. In tele-anestesia ci si muove in due (per star
dalla parte del sicuro)
e. Gestione emergenze
Obiettivi della cattura:
1. studi di tipo epidemiologico
2. prelievi biologici sul campo, preparazione all’esecuzione (quanto, come e dove); gestione
dei campioni -> ci vuole il frigo
3. studi radio telemetrici
4. studi di dinamica di popolazione (manualità della cattura e marcatura giovani, eco…)
5. traslocazione di individui (modi, tempi, dimensioni, distanze).
Sicurezza: per gli animali e per l’uomo. Cattura accidentale di specie pericolose, grandi cervidi,
suidi, farmaci pericolosi). Spesso succede con i cinghiali.
Considerazioni su quanto sedare, quando anestetizzare e quando abbattere.
CATTURA MECCANICA
MECCANICA DEL CAPRIOLO
I caprioli stanno nel sottobosco.
Il primo tipo di interazione è uditiva.
1° contenzione: fisica pesa 30Kg! Scalcia, ma
non incorna. Ha gli unguelli con il bordo
tagliente. Si fa tutto in 4-6 minuti. No
anestesia.
Reti a caduta: Si tendono reti di 2,5 m e sono
lunghe 4 m con maglie 10x10: sono tese però
per 1,5 m di h e poi ci sono dei pezzi a tessa
che fanno una sacca. Non sono fissa ma
appena l’animale ci va dentro cadono e lo catturano. I battitori lo spingono verso la rete. Alla
rete ci sono delle persone (30 m davanti alla rete – gli animali quando arrivato ti passano di
fianco). Le reti sono lunghe 25m e sono in serie. Non ci sono angoli morti. I battitori si muovono
4-6 m di distanza in maniera sincrona e ogni 10 m si fermano. Ci si aspetta nei punti difficili. Il
50% dei caprioli invece di andare sulla rete torna indietro e passa sui battitori. Ai lati si mettono
le cd “ali” (=strisce bianche e rosse) per evitare che gli animali scappino di lato.
Quando l’animale va in rete si ferma la battuta. Il 75% dei caprioli in rete fanno un verso. A
questo punto le persone di quel settore scattano verso il capriolo e si buttano di peso sopra
l’animale quando questo è già a terra. La prima cosa da fare è chiudergli gli occhi e poi gli si
mette subito la mascherina. Estrarlo dalla parte da cui è entrato. Poi si devono coricano sul
fianco dx (per il rumine). Una persona gli sta sul collo, l’altro sulle zampe posteriori.
Poi bisogna legargli le zampe (ant con post così non può fare presa sul terreno, caricare e non
si frattura nulla), con apposite fettucce/ calze di nylon.
A questo punto, se l’animale non è troppo agitato si devono subito fare i prelievi e la marcatura
e poi lo si libera e si riprende la battuta. Pesature con rete e dinamometro o aste per gli animali
molto grandi.
Radio collari: ci sono delle vite con dei dadi (piccolissimi); non vanno lasciati a terra e ci
vogliono cmq le scorte.
Prelievo: no tosare e no disinfettare. Si va a istinto -> si può capire solo dov’è la trachea perché
hanno molto pelo. Si prelevano 10-15ml in un unico provettone, poi lo smisti. Le siringhe sono
sempre grandi anche nelle specie piccole, cambia l’ago, perché poi spesso si fa tutto con la
stessa mano.
Devo scegliere il momento giusto per far scappare l’animale. Si tiran giù 40-60m di rete e
l’animale viene portato fuori battuta. Vanno liberati in salita dove non ci sono pericoli (alberi,
fossi…). Poi si liberano prima gli arti, poi la mascherina e poi si rimane immobile -> è l’animale
che decide quando partire, può passare da 1 min a 30 min. Non fare niente altrimenti si
ammazza!
Dopo essere stato partorito il capriolo rimane fermo per due settimane -> li lo si può catturare.
Bisogna usare i guanti per non trasmettere l’odore, perché loro sono di per sé inodori e se gli
lasciamo odori umani arrivano i predatori! Esistono collari che si adattano alla crescita del collo
dell’animale.
ANESTESIA
Lupo, lince, orso bruno, daino, alce… e bisogna:
1. saper gestire l’arma. Stare attenti a non ferirsi o ferire altri
2. possibilità di colpire il bersaglio nell’area scelta (energia di caduta)
3. stima di peso (NB!!!), sesso ed età del sogg;
4. stima della distanza (perché bisogna tarare le pressioni per le siringhe -> si fa con
l’esperienza o con il telemetro
5. valutazione dello stato di salute dell’animale
6. valutazione del tipo di ambiente (rischi per animale)
7. reperibilità dell’animale narcotizzato (es se il cervo rende l’anestetico va al fiume)
Scelta del farmaco:
farmaco si fa in base a
-
situazione
-
specie-specificità (non usare protocolli dei grossi per i piccoli)
-
volume di lancio
-
tempo di induzione (influenza quanta strada può fare)
-
sicurezza e possibilità di antidoto -> ci devono essere degli antidoti quando si svegliano
-
effetto
-
rapidità di inoculo e diffusione del farmaco (jaluronidasi)
Cinghiali: ketamina+azaperone+atropina; 20-22ml per un animale da 120Kg
X i grossi come bufali, orsi (e altri animali che ti possono venire incontro): etorfina
Cervo: 500Kg, h al garrese di 2, 5 m e salta 2,5 min h e 10m in lunghezza.
Considerazioni da fare:
1. tipo di socialità (specie – ci sono quelle in cui i branchi ti caricano se uno di loro va giù; o
momento)
2. fase riproduttiva (gravidanza, diapausa)
3. scelta delle molecole in base a filogenesi del sn
4. tipo di app digerente: muoiono per la compressione sul sangue venoso -> ex nei
ruminanti la xilazina inibisce l’attività ruminale; bisogna anche sapere per quanto si può
tenere giù l’animale prima che stia male;
5. capacità respiratoria (maiali)
6. massa del corpo (2-3q -> ci vogliono le macchine altrimenti non si sollevano)
Anestesia gassosa: si fa poco, si fa per alcuni casi come:
-
eco
-
roditori
-
per coloro che nuotano o salgono sugli alberi (cadono non sincronizzano la respirazione
e si usano prima le cassette per l’anestesia e poi li si intuba)
-
se non ci sono antidoti
Gli orsi sono senza mimica: non sottovalutarli, sono molto intelligenti.
Se non si conosce la specie meglio usare farmaci potenti.
Strumenti – sistemi di proiezione
-
fucili a gas caldo (70-80m) tipo cap chur è come un’arma da fuoco: percussione+canna
liscia (il proiettile non ruota quindi c’è più errore). Sviluppano una velocità in uscita di 50100m/s Si usano in Africa per i grossi animali in cui è necessario mantenere la distanza.
Attenti a terra perché l’animale può coricare. In italia non si usa perché fanno rumore e
l’animale individua dov’è l’operatore. Poi quando arriva la siringa, è come un airbag, si
scatena una reazione che fa muovere il pistone e fa iniettare il farmaco
-
sistemi ibridi: proiezioni a caldo e iniziazione a freddo – tipo paxarms – cartuccia più
telinject
-
sistemi a gas freddi: proiezione ad aria compressa e CO2. Iniezioni tipo telinjected sono i
più usati da noi. Nell’ago c’è un buco coperto da un gommino che consente di riempire di
aria la siringa così da aumentare la P interna che, dopo lo sparo, stacca il gommino. C’è
uno stabilizzatore (piumino in fondo) che serve a far rallenatare la parte dietro della
siringa così non ruota. Uso piccoli volumi per fare meno attrito e maggior precisione.
Nello zoo si usano:
-
cerbottane
-
asta
-
balestra
Licenza di porto di armi in Italia
La licenza di porto di armi (comunemente detta "porto d'armi")
permette ai cittadini italiani che ne sono titolari di portare o
trasportare un'arma al di fuori della propria abitazione.
Caratteristiche generali
I cittadini della Repubblica Italiana in possesso dei requisiti per
legge prescritti possono ottenere l'autorizzazione a portare o
trasportare armi al di fuori della propria abitazione.
Il controllo di conformità ai requisiti da parte del cittadino e il
rilascio di questa licenza è compito dell'Ufficio Armi della
Questura o della Prefettura sotto la cui giurisdizione ha
residenza legale il richiedente.
Il titolare di porto d'armi può portare le armi di cui alla licenza
ed acquistare e trasportare armi e munizioni entro i limiti
prescritti dalla Legge.
Esistono 3 tipologie di licenza di porto d'arma:
-
per "uso sportivo" (Licenza di porto di fucile
per il tiro a volo)
-
per "uso venatorio" (Licenza di porto di fucile anche per uso di caccia)
-
per "difesa personale" (Licenza di porto di pistola o rivoltella per difesa personale)
Tutti i cittadini possono ottenere una licenza di porto d'arma purché non soggetti a sentenza restrittiva dei diritti
civili da parte di un tribunale ed in possesso dei requisiti psicofisici richiesti.
La vendita o la cessione di armi comuni a privati senza il porto d'armi è possibile ottenendo il nulla osta del
questore all'acquisto e alla detenzione (Decreto del 23 novembre 2007, proposto dal Ministro degli Interni Giuliano
Amato, recante modifiche alla legge n. 773 del 1931). La vendita è vietata ai minori, e sono inasprite pene e le
sanzioni per venditori e cessionari che alienino un'arma a terzi sprovvisti di titolo idoneo all'acquisto. Il nullaosta ha
validità di 30 giorni e consente un solo acquisto di armi e munizioni nelle quantità specificate ed il trasporto fino al
luogo di detenzione.
Il Ministro degli Interni Giuseppe Pisanu propose nel 2003 l'obbligo del rinnovo annuale di tutti i tipi di licenze,
dietro ripetizione dei controlli medici per esibire un certificato dettagliato alle questure. Questa misura non è mai
entrata in vigore. Secondo la legge attualmente in vigore, nel 2011, la
durata è di 6 anni per le licenze di
porto di fucile e di 5 anni per le licenze di porto di pistola.
La licenza di porto d'armi può essere rifiutata dal questore o dal prefetto oltre che per le persone condannate per
delitti non colposi contro le persone commessi con violenza, per reati contro la persona o il patrimonio, contro lo
Stato e l'ordine pubblico, o condannate per diserzione in tempo di guerra o porto abusivo di armi, anche per coloro
che siano stati condannati per delitti diversi, o non siano di buona condotta ovvero non diano sufficiente
affidamento di non abusare delle armi.
Per ottenere il porto d'armi necessitano due certificati medici, un attestato di idoneità al
maneggio delle armi (se non si è prestato servizio nelle Forze Armate nei dieci anni precedenti
l'istanza di rilascio), non avere gravi precedenti penali e non esser affetti da problemi psichici.
Fino al 1986 non esisteva la licenza di porto di fucile per Tiro a Volo (uso sportivo), e per praticare attività come il
tiro a segno senza dover pagare le tasse di Concessione Governativa per la caccia si ricorreva alla "licenza di
trasporto di armi sportive". Essa permetteva unicamente il trasporto di armi classificate sportive fino ad un poligono
prescelto, e solo tramite un percorso prefissato, entrambi annotati nella licenza.
Licenza di porto di fucile per uso sportivo
Questo tipo di licenza viene rilasciato dalla Questura ed è una effettiva licenza di porto di fucile, differente dalla
licenza di porto di fucile anche per uso di caccia per il fatto che non abilita all'esercizio dell'attività venatoria.
Autorizza inoltre al trasporto di tutte le armi comuni ed all'acquisto di armi e munizioni comuni.
La validità del libretto e quella del foglietto intercalare sono di anni 6 dalla data di rilascio, ed il titolare non è tenuto
al versamento della tassa di concessione governativa.
Licenza di porto di fucile anche per uso di caccia
Questo tipo di licenza viene rilasciato dalla Questura ed autorizza al porto di armi lunghe ed
all'esercizio dell'attività venatoria nei luoghi e nei periodi consentiti. Autorizza altresì all'acquisto
di tutte le armi e munizioni comuni nonché al trasporto di armi comuni lunghe e corte. Inoltre il
suo rilascio è vincolato al preventivo conseguimento della licenza di caccia (L.157/92) che può
essere rilasciata a seguito di esame solo ai maggiori di anni 18.
Il libretto ha validità di anni 6 dalla data di rilascio, ed il titolare è soggetto a versamento della
tassa di concessione governativa annuale, la quale è valida solo per l'esercizio dell'attività
venatoria. Quando la tassa non risulti pagata la licenza di porto d'armi continua a valere ma non
abilita alle attività di caccia, risultando alla stregua del porto di fucile per uso sportivo.
Licenza di porto di pistola o rivoltella per difesa personale
Questo tipo di licenza viene normalmente rilasciato dalla Prefettura ed autorizza il porto di armi corte ai fini della
difesa personale su tutto il territorio nazionale (fatte salve le limitazioni imposte dalla legge). Autorizza altresì
acquisto e trasporto di armi lunghe e corte e munizionamento entro i limiti imposti dalla legge.
Questa licenza è oggi ottenibile solo per giustificato motivo da cittadini che per ragioni molto specifiche, puntuali e
personali o professionali siano sottoposti a grave minaccia, ed il rilascio è pertanto fortemente discrezionale e
assai limitato.Il libretto di licenza ha validità di anni 6 dalla data del rilascio, mentre il foglietto intercalare va
rinnovato ogni 2 anni Il titolare è soggetto al versamento dell'imposta di concessione governativa ogni anno.
Contrariamente alle licenze di porto di fucile anche per uso di caccia e di quella per difesa personale, il mancato
pagamento della concessione rende inefficace la licenza.
Licenza di porto di fucile per difesa personale - È licenza identica al porto di fucile per uso sportivo, ma rilasciato
dal questore per motivi legati alla difesa personale. Sebbene sia opinione del ministero dell'interno che solo questa
licenza consenta il porto delle armi lunghe in qualsiasi situazione (fatta eccezione per le limitazioni derivanti dalla
legge), la lettura e la comprensione del quadro normativo indicano chiaramente il contrario e ciò è riconfermato
dalla giurisprudenza costante della Suprema Corte di Cassazione.
Porto e trasporto -Per
"porto" di un'arma si intende la pronta disponibilità della stessa ad esser
brandita in qualsiasi momento senza difficoltà, anche se scarica, e/o la suscettibilità di un suo
utilizzo immediato (es. pistola in fondina, fucile in spalla).
Per "trasporto" di un'arma si intende lo spostamento da un luogo all'altro effettuato seguendo
modalità tali da renderla non suscettibile di impiego immediato (es. fucile scarico in valigetta nel
baule dell'auto, e munizioni separate dallo stesso).
Fasi della narcosi:
-
iniezione-fuga
-
barcollamento del posteriore
-
postura a cavalletto
-
inginocchiamento- caduta laterale
-
poi va giù con la testa
Verificare con il binocolo che l’iniezione sia avvenuta (eventualemente ripetere)
Vado li solo dopo che sono passati 4-5 minuti da quando ha messo giù la testa (per l’orso si
sparano proiettili di gomma per vedere se ha reazione…cmq max cautela!).
Quindi avvicinarsi al momento giusto, con cautela, controllare prima i riflessi palpebrali (da
dietro!).
La posizione del corpo dev’essere quella giusta, come anche la t° e i parametri fisici (tutto molto
velocemente).
Il risvegliglio:
-
senza antidoto: bisogna star li ad aspettare (è più rischioso perché hanno reazioni
incontrollate); bisogna scegliere la posizione giusta e fare le adeguate verifiche.
-
Con antidoto: immediato! Ci sta solo uno a fargliela, gli altri vanno via. Si fa EV e mentre
inietti scappa via (risveglio istantaneo)
Bisogna saper gestire le emergenze: shock da cattura.
CATTURA DEL CINGHIALE
I piani di sorveglianza si fanno quasi tutti da animali abbattuti:
- V: ho il campione facilmente
- SV: non ho il campione stratificato
Cinghiale: dipendente dall’acqua, usa la vista per ultima, ha problemi cardiaci e di T°
È uno tranquillo, reagisce solo se sottopressione (nella rete se non riesce a liberarsi, se viene
investito..). le madri con i piccoli non sono aggressive. Nel periodo riproduttivo le femmine
stanno con i piccoli, e quando questi pesano 5-6Kg si imbrancano con altre 3-4 femmine. I
maschi sono solitari. I subadulti spesso stanno con le femmine.
- Trappole individuali: gabbie, sono attirati dal cibo, appena entrano fanno scattare un
meccanismo che chiuda la porta
- Trappole collettive: sono dei recinti che possono anche selezionare per taglia. Quando vali li,
devo agire altrimenti li spavento.
Prima bisogna anestetizzare l’adulto, poi si va dai
piccoli. Il maschio colpisce da sotto e solleva con il
canino. La femmina invece morde e non lascia la
preda (è più pericolosa). Sono cmq animali poco
mobili.
Aste da contatto per anestetizzare nel recinto o in
situazioni di campo )quando rimangono impigliati
nelle reti.
Sopra il quintale dovresti inoculare 24 ml di
anestetico! È impensabile!
I piccoli si possono tenere fermi per le diverse
manovre senza anestesia.
Controllare sempre la t° infatti sono animali molto
sensibili all’ipertermia. Se fa molto caldo è
consigliabile bagnare l’animale.
Si possono usare le gabbie trappola.
Narcosi: si fa in soggetti confinati con 2-3 siringhe (azaperona-ketmina-atropina).
Attenzione al risveglio perché non sai dove gli hai fatto l’anestesia.
Le persone capaci sono in grado di tenere un soggetto di 50Kg.
Le marche vanno messe all’interno del padiglione auricolare.
Prelievi: lavorare sui posteriori. Attenzione ai tamponi (bisogna andare a fondo).
I cinghiali adulti devono essere gestiti individualmente. Le madri con i piccoli possono stare in
gruppo, stabulati anche per 15gg in un recinto con una pozza d’acqua.
Risveglio: evitare di farsi attaccare. Mettersi sopra alla cassa.
CATTURA DEL DAINO
Prima si pastura. Si fa la battuta per il capriolo, più brevi sennò si stanca subito, va in acidosi
(tende a girare in tondo). Il daino ti sente con l’odore, mentre il capriolo con l’udito.
Si usano le reti:
-
femmine: come per il capriolo -> 3 persone + il vet, senza narcosi.
-
Maschio: pesa 160 Kg e ha un carattere molto stressabile. Se rimangono impigliati con le
corna nelle reti si deve anestetizzare. La prima punta del palco di un daino si chiama
pugnale (e infatti fa molto male!). La prima persona gli deve mobilizzare il collo, poi una
seconda persona gli deve mettere la mascherina.
Il maschio si può catturare anche con tele anestesia -> solo nel culo!
Protocollo: medetomedina o xilazina, atropina e atipamezolo.
Il daino anestetizzato si mette giù come un cucciolo e russa.
CATTURA DEL CERVO
È il più tosto. Salta 10-12m lateralmente: mai stargli troppo vicino.
Le femmine e i piccoli stanno in branchi.
La cattura migliore è in posti coperti o con la neve -> diminuisce il problema dell’ipertermia.
-
cattura di notte: reti di 4 m con battitori (come maschio daino) + anestesia per gli animali
con le corna più corte perché non si riescono a legare.
-
Cattura con tele anestesia: tendono ad andare verso l’acqua. Il protocollo è xilazinaatipamezolo.
-
Cattura in recinto (anche di gruppo). Sono attirati dal cibo. Non devono vedere niente (si
usano pannelli di legno) però ci vogliono dei riferimenti olfattivi (rami di pino etc) e poi
non ci deve essere luce. Questo serve per stabularli per un po’ di giorni e per trasportali.
Ogni animale ha la sua cartella e il suo n°.
Trasporto: di notte (non devono avere contatto con il sole). Se non si può aspettare si
manda avanti il campione e il laboratorio è coordinato e ti dà subito il risultato -> se è
positivo per qualche malattia infettiva non lo si può spostare (tornano indietro!).
CATTURA DELLO STAMBECCO
Siamo in quota: d’inverno a 1400m e d’estate a 2500 -> vanno presi in primavera. Si deve
dormire in malga e fa un gran freddo. I maschi di stambecco si fanno avvicinare fino a 10 m,
quindi non c’è problema per l’anestesia; mentre le femmine non si lasciano avvicinare quindi ci
vuole tele anestesia.
Gli stambecchi ti tirano giù i sassi, quindi bisogna evitare di stare sotto di loro.
Quando si sente svenire si appoggia alla parete e si addormenta li -> è importante scegliere i
tempi giusti perché se parte non ha equilibrio quindi potrebbe cadere. Il trasporto a valle
avviene con delle barelle, poi si fanno le operazioni, si mettono nelle casse, e li si trasporta con
gli elicotteri i quali, in caso di mal tempo, non volano, quindi bisogna stare molto attenti alla
logistica.
Per liberarli bisogna farlo in contesti strategici, ovvero vicino alle sassaie.
Il radio collare generalmente si rompe con la crescita dell’animale, quindi utilizzo l’auricolare.
Sensibilità allo stress dei bovidi è molto alta. Non hanno problemi, quelli sensibili sono i daini e i
caprioli.
CATTURA
CATTURA DEL CAMOSCIO.
D’estate li attiri sul sale (???)
I gruppi vanno liberati insieme perché si conoscono.
Contenzione arti posteriori.
Si usano radio collari e si fanno controlli postrilascio.
CATTURA DEL MUFLONE
Sono abitudinari -> vanno sempre negli stessi posti -> so dove posso mettere i lacci per
catturarli. I branchi sono dispersi ma le vie di fuga sono strette.
LACCI: in cordino o fettuccia di nylon, azionati da un dispositivo
autoscattantein cui l‘azione di trazione ed ammortizzante viene
effettuata da una fune elastica. Facile da installare e basso
costo di impianto; richiede una ottima conoscenza dei luoghi di
transito abituali, un assiduo controllo dei lacci e l’assenza di
grossi carnivori.
•Dopo la cattura è opportuno impedire all’animale la visione
applicando una mascherina in tela ed eventualmente
procedendo alla narcosi
•STRUMENTI LANCIA SIRINGHE: a gas compresso, che
permettono di regolare la velocitàdi impatto della siringa
minimizzando l’azione traumatizzante, migliorando la
precisione del tiro; tali strumenti sono inoltre molto silenziosi e ciòlimita la fuga dell’animale che
non sente il colpo. Il limite maggiore sta nel fatto che il tiro deve essere effettuato a distanze
non superiori a 40-50 metri e quindi puòessere adottato solo per animali che hanno una certa
confidenza con l’uomo: per gli altri vanno utilizzati i fucili tradizionali. In generale la cattura con
narcotici provoca poco stress negli animali ed èanche molto adatta qualora si debbano spostare
gli animali: l’animale narcotizzato puòessere introdotto in apposite casse o ceste di vimini, con
le zampe legate da un laccio di cuoio e gli occhi bendati.
CATTURA DELLA LEPRE
Malattie denunciabili: mixomatosi, calici virosi, sindrome della lepre comune europea (è sempre
un calici virus). Nella lepre c’è inoltre una malattia zoonotica importante = tularemia. La lepre
passa la maggior parte del suo tempo nella tana, è attiva di notte.
La cattura si fa con delle reti che vengono montano su dei paletti. Sono reti con due o tre file di
maglie. I battitori spingono le lepri nelle reti. La lepre sta in dei covi a delle ore fisse -> sai dov’è.
Fase preliminare: si “carica la rete.”
Sono due piani di losanghe larghe e
uno centrale fitto -> l’animale salta
nella prima rete, salta la prima fila e
rimane impigliata nelle altre senza
farsi male.
I battitori vanno in fila e fanno
rumore: la lepre corre per 100m poi
torna indietro (fanno un cerchio) e tornano nel punto iniziale. Si mettono in casse
di legno con dei fori per fare
entrare l’aria.
I punti di fragilità sono la
colonna lombare e il bacino: il
contenimento deve quindi
essere adeguato: una mano
tiene
iperestesie le
zampe
posteriori e
l’altra sta sotto
le ascelle.
Per fare i prelievi bisogna stare molto attenti: se mordono possono trasmettere una
pasteurellosi cronica. I punti di prelievo sono: arteria laterale o media dell’orecchio -> si batte
con un batuffolo d’alcol il vaso per farlo diventare turgido -> poi si prelevano 3-4 ml di sangue.
Evitare si manipolare gli arti perché si fratturano.
Per inoculare il microchip bisogna spostare il pelo altrimenti entra nella pelle quando si inocula.
Il collare, come x tutti gli animali, deve essere in stretto contatto con il corpo altrimenti si
impigliano.
Il rilascio è lento: bisogna farlo in un campo senza ostacoli.
CATTURA DEGLI SCIURIDI
Per cosa potrebbero essere campionati?
La Borrelliosi ha il suo serbatoio negli sciuridi.
Lo scoiattolo ha un territorio molto delimitato, è importante in cattura, ma sptt nel rilascio.
Si usano trappole con due porte posizionate all’ingresso (è come un tubo). Si posizionano delle
esche un mese prima per capire chi va in un posto a che ora -> una volta identificati i siti si
mettono le trappole. Poi si anestetizzano con la anestesia gassosa.
Bisogna rilasciarli nello stesso luogo in cui sono stati catturati (altrimenti litigano in quanto non è
il loro territorio). Hanno nidi invernali ed estivi.
Durante il trasporto vanno coperti per non spaventarli.
Gestione animale: nessuna contenzione fisica. Le gabbie sono appoggiate sul tavolo, si monta
su di esse una manica di camicia che da un lato è stata ristretta -> lui ci entra e poi lo si chiude.
Lo si fa uscire pian piano aprendo la zip, lui esce con la testa e gli si applica la maschera per
l’anestesia -> isofluorano all’1,8% con O2 -> in 4 sec va giù. Faccio le manovre. Dopo tolgo
l’anestetico e lascio l’ossigeno, quando sta per vegliarsi lo si mette in gabbia.
Bisogna rilasciarli a casa loro: appena esce, schizza sugli alberi -> non bisogna dargli xilazina o
altro che può intontirli altrimenti si fanno male.
CATTURA DELL’ORSO BRUNO E GRANDI CARNIVORI
È il trasporto che da problemi: bisogna creare delle strutture che siano in grado di resiste alla
loro forza. Si usano strutture circolari in quanto le casse verrebbero subito distrutte.
Gli orsi di nuova
introduzione dalla
slovenia pesano più di
100Kg (quelli italiani
80Kg, quelli esteri anche
250Kg).
Si usa la xilazina.
Non hanno mimica, va
giù subito ma non è detto
che sia sedato.
Negli USA hanno usato
la fenilciclidina e hanno
osservato che dopo attaccavano le persone -> quindi è stata vietata.
Si catturano con degli allaccia piedi legati ad un albero (c’è una molla che tiri giù l’albero).
Si mettono sia le mele sia le trappole un mese prima per abituarlo.
Cmq in 10 minuti sei sull’animale pronto a fargli l’anestesia e sei già pronto per il trasporto.
Si mette la mascherina e il laccio al muso. Non si trasportano mai mentre sono addormentati
perché potrebbero assumere posizioni viziate e poi soffocare (o per i ruminanti c’è il peso del
rumine); quindi vanno sempre svegliati prima del viaggio.
Oggi fanno anche terapia sugli animali esotici (elefanti, zebre) e si vaccinano con la televaccinazione.
Si può fare qualsiasi terapia, è
un business!
Per elefanti, bufalo, ippopotami:
bisogna anestetizzare tutto il
gruppo. È buona prassi
professionale usare le reti anche
qui, per proteggersi nel caso in
cui l’animale caricasse.
Ogni volta che si usa una
molecola nuova bisogna
provarla in una situazione
controllata.
Esistono altri sistemi di cattura, che da noi non vengono usati, ma vengono impiegati in savane,
foreste enormi, in cui non si riesce a delimitare il territorio, sono l’elicottero e la rete che si
sparano direttamente sull’animale -> puoi catturarlo individualmente. In questi contesti è molto
meno costoso e più efficace delle battute.
Cmq li insegui per pochissimo tempo.
Si fa per es negli orsi polari.
Ricorda:
-
velocità
-
pianificazione
-
concentrazione e rapidità
-
conoscenza biologia ed etologia.