Le costellazioni non esistono

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Le costellazioni non esistono
Innanzitutto, è bene sottolineare, ancora una volta, che Costellazioni e Segni Zodiacali sono
due cose ben diverse e distinte:
Le Costellazioni non esistono in natura, sono un’invenzione della fantasia umana, frutto del
desiderio di “umanizzare” il Cielo, abitandolo con qualcosa di conosciuto: gli
astronomi/astrologi antichi credevano davvero che lassù ci fosse la personificazione di un
qualche animale o personaggio mitologico…anche se ci vuole molta e colorita immaginazione
per vedere effettivamente delle figure osservando i vari gruppi di stelle chiamate
“Costellazioni”!
Ora noi sappiamo che solo raramente le stelle delle Costellazioni sono connesse una all’altra :
quasi sempre si trovano a distanze molto diverse dalla Terra…
I Segni Zodiacali sono, invece, basati sull’orbita della Terra attorno al Sole che, ciclicamente,
passa attraverso 4 punti equidistanti, i due Solstizi ed i due Equinozi, che corrispondono agli
inizi delle 4 stagioni terrestri : il percorso apparente del Sole in ogni stagione, è diviso
ulteriormente in tre parti uguali, creando così una divisione in 12 settori, ognuno di 30 gradi,
che corrispondono ai 12 Segni dello Zodiaco….che quindi non c’entrano nulla con le stelle delle
Costellazioni !
Quando l’Astrologia ha preso la forma e struttura attuale (circa 2000 anni fa) era comodo
individuare i Segni nel Cielo utilizzando, come punti di riferimento, le stelle delle Costellazioni…
che però, ormai, a causa della nota “Precessione degli Equinozi” si sono scostate dai Segni di
quasi 30 gradi (il Segno dell’Ariete è, attualmente “indicato” dalla Costellazione dei Pesci)
La Sfera Celeste ossia il Cielo visibile dalla Terra, è divisa in 88 parti ed ognuna di esse ha il
nome di una Costellazione, secondo un accordo mondiale degli astronomi che risale al 1930 :
prima di allora, vari astronomi ed astrologi, nei secoli, avevano dato alle varie parti del Cielo
nomi diversi, usando una grande varietà di termini, derivati da culture ed epoche diverse,
passando dagli animali favolosi e gli eroi mitologici agli strumenti scientifici e gli oggetti
comuni.
Tuttavia il sistema attuale di divisione del Cielo è in gran parte basato su di un elenco di 48
Costellazioni definite dal greco alessandrino Claudio Tolomeo nel 150 d.c. che, a sua volta, lo
aveva tratto dalle conoscenze astronomiche/astrologiche egiziane…che si basavano sugli studi
del Cielo fatti dai Sumeri all’incirca nel 2000 a.c.
Il razionale, sistematico Tolomeo fu il primo a distinguere nettamente Astrologia ed
Astronomia, scrivendo i “Tetrabiblos” sull’Astrologia e l’Almagesto sull’Astronomia, raccogliendo
in 5 volumi le conoscenze del tempo, facendone una sintesi ben ordinata e sistematica…e
compilando un elenco di ben 1022 stelle visibili ad occhio nudo, inserite ognuna in una delle 48
Costellazioni, indicando in che punto della figura celeste si trovavano…ma attribuendo un nome
proprio a solo 10 stelle !
Furono, poi, gli Arabi, dall’ottavo secolo in poi, a dare nomi specifici a molte stelle…anche se
parecchi di essi, usati ancora oggi, non sono che la traduzione in arabo di localizzazioni greche
delle stelle : Aldebaran significa “colui che segue”, alludendo al fatto che è dopo le Pleiadi,
Rigel significa “piede” (di Orione) e Deneb “coda” della capra (nel Capricorno).
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In sostanza, quindi, molte Costellazioni hanno oggi nomi latini…che sono traduzioni di termini
greci e contengono molte stelle… con denominazioni di origine araba.
Per secoli, il numero delle costellazioni (48) rimase invariato…fino a quando non cominciò
l’esplorazione e colonizzazione del mondo da parte delle potenze europee nel 1500 : già nel
1603 gli olandesi avevano aggiunto 12 costellazioni…e qualche centinaio di stelle, osservando il
Cielo dell’Indonesia.
Il tedesco Bayer disegnò tutte queste novità in un Atlante del Cielo che divenne famoso sia x la
bellezza dei disegni che x la novità di distinguere le stelle con le lettere dell’alfabeto greco
(come si usa ancora oggi).
Poi ci fu l’avvento dei telescopi, che permise la creazione di nuove costellazioni anche nel cielo
boreale…ma alcuni Astronomi, come Hevelius, insistettero a lungo a fare osservazioni ad occhio
nudo, vantandosi della propria acutezza di vista e affermando che le lenti potevano creare delle
distorsioni e portare a degli errori !
Un astronomo francese (Lacaille) a metà del 1700, riuscì a contare ben 10.000 stelle e
aggiunse 14 nuove costellazioni australi, andando a Città del Capo e costruendo lì un
osservatorio: i nomi “moderni” dal lui attribuiti alle Costellazioni variavano dalla “pompa
pneumatica” al “fornello chimico” al “microscopio”, testimoniando il suo entusiasmo per le
invenzioni tecniche ed il suo distacco dalle tradizioni antiche (solo un secolo prima, si usava
ancora mettere nel Cielo nomi di animali, magari un po’ esotici come il Tucano ed il
Camaleonte).
Dopo Lacaille molti Astronomi si sono sbizzarriti ad inventare altre suddivisioni del Cielo,
creando arbitrariamente diverse nuove Costellazioni, arrivando a superare il numero totale di
100 e più…per poi calare, grazie ad un accordo internazionale nel 1922 : l’I.A.U. (International
Astronomical Union) fissò con un trattato internazionale, nel 1930, le demarcazioni ufficiali e
definitive delle 88 Costellazioni riconosciute.
Nel 1801 l’astronomo Bode aveva già segnato nel suo Atlante ben 17.000 stelle ossia tutte
quelle fino alla sesta magnitudine…che dovrebbero essere quelle visibili ad occhio nudo…
esagerando un po’ ! Si dice che quelle effettivamente visibili siano attorno alle 3000…e vederne
di più richiede una vista (ed una limpidezza di Cielo) davvero eccezionali !
Bode è stato l’ultimo a dare grande importanza alle figure delle Costellazioni classiche, creando
un magnifico atlante stellare : dopo di lui, è prevalsa l’attenzione per l’esattezza della posizione
delle stelle e la misura accurata delle loro luminosità e delle loro proprietà fisiche.
I Greci avevano immaginato dei, eroi, mostri e avventure rappresentati nel Cielo e gli
Astronomi moderni si sono sbizzarriti nel dare nomi suggestivi ai fantastici oggetti scoperti con
le nuove tecnologie : ci sono Giganti rosse, Nane bianche, Cefeidi variabili, Pulsar, Quasar,
Buchi Neri, esseri potenti e misteriosi, lontanissimi e sorprendenti, di età e di dimensioni
favolose, che ci fanno sentire così piccoli e fragili nel nostro minuscolo pianeta…un po’ come si
sentivano gli antichi quando si confrontavano con gli dei capricciosi ed eterni, da cui
dipendevano ed a cui si inchinavano, con un misto di stupore e di timore.
Per esorcizzare ciò, si può, volendo, dare il proprio nome ad una stella(non fra quelle visibili ad
occhio nudo) : basta rivolersi al sito www.starregistry.com e con 98 dollari canadesi si entra
nel registro delle stelle (se si vuole avere un “diploma” che lo certifichi, bisogna mandarne
175).
E le galassie ? Dove sono ? Chi le ha viste ?
Ad occhio nudo, si possono vedere in tutto 4 galassie : una è, ovviamente, la nostra Galassia,
detta “Via Lattea” oppure… nell’emisfero settentrionale si può vedere M 31, una galassia a
spirale, simile alla nostra… che si trova a circa due milioni di anni luce da noi ed è l’oggetto più
lontano visibile ad occhio nudo.
Nell’emisfero meridionale ci sono, nel Cielo, le due Nubi di Magellano, la Piccola e la Grande,
che sono “compagne” della nostra galassia, hanno una forma irregolare e sono distanti da noi
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“solo” circa 200.000 anni luce
C’è chi afferma di riuscire a vedere anche l’M33 nella C. del Triangolo (che è un po’ più distante
della M 31 ed è sempre nel cosiddetto “Gruppo Locale” di galassie) e persino la M 81 nell’Orsa
Maggiore (che è grande ma distante il doppio) e la M 83 nell’Hydra… che è a 20 milioni di anni
luce!
Distanze inimmaginabili, spazi infiniti in cui l’uomo rischia di perdersi… se non si ricorda di
essere connesso col Tutto, unito strettamente anche alle Stelle più lontane, parte dello stesso
Universo, essendo fondamentalmente energia in mutamento… proprio come le grandi Galassie
ed il pulviscolo spaziale, effimero ed eterno.
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