Liceo Ginnasio Statale“Dettori” CAGLIARI Insegnante: Anna Floris Materia: Storia Classe: 3^G IDEA DI UNIVERSALISMO CRISTIANO Idea di universalismo cristiano Crisi dell’impero romano L’idea di universalismo cristiano indica la comunità dei fedeli, che costituisce la res pubblica christiana. La vera comunità universale comprende tutta la comunità dei fedeli e costituisce l’ordine spirituale ed eterno. L’universale ecclesìa, indica la comunità dei fedeli uniti dal battesimo, questo significa la rinascita dell’uomo a nuova vita spirituale che rende tutti gli uomini uguali di fronte a Dio, da qui l’idea dell’eguaglianza spirituale e di fratellanza di tutti gli uomini di fronte a Dio, senza distinzioni di razza e di rango sociale. La crisi dell’impero romano provoca la divisione dell’impero in due parti: in Oriente si affermò il cesaro-papismo, il potere spirituale costituisce un supporto dell’autorità politica. Gli imperatori considerano i vescovi come loro funzionari e a promuovere e presiedere i supremi organi della chiesa, i concili ecumenici, ossia le assemblee dei rappresentati di tutta la cristianità convocati per definire i dogmi e condannare le eresie. Nel Concilio di Calcedonia del 451 viene riconosciuto al papa il primato del vescovo di Roma: il papa comincia ad esercitare una funzione di guida su tutta la cristianità. La chiesa romana si definisce cattolica, cioè universale. In Occidente la chiesa romana conquista l’egemonia culturale, grazie all’evangelizzazione delle popolazioni barbariche a partire dai Franchi di Clodoveo e con la diffusione del monachesimo occidentale, ma anche con l’assimilazione del personale culturale proveniente dalla classe dominante. La chiesa romana esercita di fatto l’autorità politica, occupando il vuoto politico verificatosi dopo il crollo dell’impero occidentale e durante le invasioni barbariche, in quanto è l’unica istituzione ancora in piedi capace di rappresentare e garantire la legge: i vescovi hanno assunto funzioni di controllo dell’attività amministrativa e politica. In questo modo la chiesa diventata la protagonista spirituale e politica dell’Occidente. Diffusione del cristianesimo Il Cristianesimo rappresenta una nuova forma di religione monoteistica, tutta tesa verso il regno dei cieli. In Occidente essa diventa fattore di disgregazione dell’impero romano, perché ribalta i valori morali-religiosi del paganesimo ed è indifferente all’autorità dello stato.. In seguito alla diffusione del cristianesimo nell’impero romano, nel 312 l’Editto di Costantino riconosce la libera professione di fede cristiana, i vescovi assumono funzioni di controllo dell’attività amministrativa e giuridica. In questo modo la chiesa diventa la protagonista spirituale e politica dell’Occidente. Nel 380 con l’Editto di Tessalonica, Teodosio riconosce il cristianesimo come religione di stato: lo stato cerca l’alleanza e l’appoggio della chiesa ponendola sotto la sua protezione.