Metodo innovativo di stimolazione luminosa cellulare

Metodo innovativo
di stimolazione luminosa cellulare
Messo a punto dalla Società Rainbowlaser Therapeutics
Principi di base
Sommario
1. Reazione degli organismi agli stimoli luminosi
1
2. Basi fisiche
2
3. Costituzione dei sistemi di stimolazione luminosa messa a
punto dalla Rainbowlaser Therapeutics
3
4. Principi di base della stimolazione luminosa messa a punto
dalla Rainbowlaser Therapeutics
4.1 Premessa
4.2 Effetti della stimolazione luminosa sulla superficie cutanea
4.3 Effetti sistemici della stimolazione luminosa
4
5
7
5. Impiego professionale dei dispositivi in diversi campi della
medicina
9
6. Impiego professionale dei dispositivi in diversi campi di
terapie non convenzionali
9
1. Reazione degli organismi alla esposizione alla luce
Tutte le cellule viventi reagiscono allo stimolo rappresentato dalla esposizione
alla luce. Ciò è particolarmente evidente, per esempio, per gli organismi che
attuano la fotosintesi, nei quali la luce agisce come fonte diretta di energia per
assicurare la crescita e i processi vitali. Di contro, una luce inadeguata, può
anche danneggiare le cellule in maniera perenne o addirittura ucciderle.
Dal punto di vista dello sviluppo biologico, gli effetti della luce sono evidenti
attraverso l’influenza che la luce del giorno ha sempre avuto sugli organismi nel
corso dell’evoluzione. Nelle piante una parte dell’apporto energetico viene
diretta, attraverso la luce, ai processi fotochimici per la crescita e il metabolismo
cellulari. Ma anche negli organismi superiori si inducono reazioni all’azione della
luce, per esempio sviluppando meccanismi di protezione contro gli effetti
dannosi di determinate componenti della luce (per es. il pigmento cutaneo
contro la componente UV).
Gli effetti della luce sugli organismi viventi sono evidenti non solo negli
organismi unicellulari, ma anche in quelli complessi, come l’uomo. Per esempio,
è noto da decenni che una insufficiente esposizione alla luce solare può avere
ripercussioni negative sullo stato di benessere (depressione dei mesi invernali),
oppure che una illuminazione con luce artificiale - che si discosta dallo spettro
della luce naturale - può compromettere lo stato di salute e la capacità
lavorativa. Per questo motivo l’illuminazione negli ambienti di lavoro viene
definita secondo adeguate linee guida.
Figura 1: Irradiazione delle cellule
Già nel 1922 il medico e biologo russo Alexander Gurwitch aveva scoperto che
le cellule viventi degli organismi emettono onde luminose particolarmente
deboli. Questo fenomeno viene oggi definito come luminescenza cellulare ultra
debole. Lo spettro della luce emessa è inoltre specifico per il tipo di cellula, il
suo ambiente e lo stato di equilibrio del suo metabolismo.
Introduzione alla fotostimolazione
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Diverse osservazioni indicano che l’influenza della luce coerente sulle cellule
viventi e sull’organismo è più intensamente e specificamente diversa dalla luce
non coerente.
2. Basi fisiche
La luce rappresenta una forma di energia che, da un punto di vista fisico, può
essere definita sia come energia di particelle in movimento (fotoni), sia come
energia prodotta da una oscillazione di onde („dualismo onde-particelle“).
Le qualità di un’onda luminosa sono caratterizzate dalla sua lunghezza d’onda
e pertanto dalla frequenza di oscillazione (colore della luce), dall’ampiezza
dell’onda (intensità) e ancora dalla posizione dei picchi e delle valli rispetto alla
catena d’onda (fase). Ne consegue che anche il livello di oscillazione della
catena d’onda serve all’ulteriore caratterizzazione (polarizzazione).
Una qualità essenziale della luce è la sua capacità di presentarsi in maniera
ordinata (coerenza). Questo concetto definisce la fase di diverse catene d’onda
che hanno la stessa lunghezza d’onda e che sono esattamente in fase: i picchi
e le valli oscillano con lo stesso passo.
figura 2: Coerenza
La luce solare è policromatica e incoerente. La luce laser è sempre coerente.
Questa coerenza viene in massima parte mantenuta anche quando, per
esempio, la luce laser passa attraverso il vetro o viene riflessa da uno specchio.
Con l’irradiazione dei tessuti corporei si determinano effetti di dispersione, ma la
coerenza dell’onda vettrice viene parzialmente mantenuta.
La lunghezza d’onda della luce viene letta dall’occhio umano come colore.
L’intensità della luce viene percepita come differenza di luminosità. L’occhio
umano non è comunque in grado di identificare la fase o la direzione di
polarizzazione della luce (livello di oscillazione dell’onda).
Introduzione alla fotostimolazione
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Con la luce naturale e anche con specifici sistemi che emettono luce incoerente
si possono indurre diversi effetti sull’organismo. Già all’inizio del 20 secolo si
erano avuti al riguardo promettenti esperimenti e teorie che in parte sono caduti
nel dimenticatoio. Con la luce coerente del laser e una lunghezza d’onda
adeguata all’indicazione, si possono tuttavia raggiungere risultati notevolmente
più efficaci sull’organismo. Nella nostra esperienza, per esempio, viene
stimolata la veloce risoluzione delle ferite da taglio e da ustione.
3. Costituzione dei sistemi di stimolazione luminosa messi a punto dalla
RLT
In den Beleuchtungsgeräten der Firma Rainbowlaser Therapeutics (RLT)
befindet sich ein Lasersystem hoher Qualität, das Laserlicht einer bestimmten
Wellenlänge abstrahlt. Diese Lichtquelle liefert die Trägerwelle (Fehler!
Verweisquelle konnte nicht gefunden werden.).
In einem speziellen Lichtmodulator wird die Wellenlänge des abgestrahlten
Lichtes zu einem sehr kleinen Teil in spezifischer Weise verändert. Diese
Veränderung wird durch die Ramanstreuung des Lichtes an Molekülen in dem
Modulator bewirkt. Es werden ultraschwache Nebenlinien mit veränderter
Frequenz erzeugt.
figura 3: costituzione schematica dei sistemi di stimolazione luminosa
L’effetto di dispersione di Raman può essere descritto soltanto con
considerazioni di tipo quantistico-meccaniche. Qui si ha una interazione tra una
piccolissima parte dei quanti luminosi e le molecole del mezzo conduttore. In
questo modo, ulteriori e caratteristici quanti di energia vengono catturati o
rilasciati dalla luce laser primaria, determinando le cosiddette linee collaterali di
Raman.
Introduzione alla fotostimolazione
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Questa caratteristica combinazione luminosa determina un ulteriore
potenziamento dell’azione sulle cellule e stimola l’intero organismo. Le
alterazioni della lunghezza d’onda, e cioè della frequenza, rappresentano,
infatti, un codice di informazioni che vengono portate dal fascio luminoso alle
cellule degli strati superficiali dell’epidermide.
La modificazione della luce costituisce l’essenza del meccanismo d’azione
descritto di seguito.
4. Principi di base della stimolazione messa a punto dalla Rainbowlaser
Therapeutics
4.1 Premessa
Se un organismo viene sottoposto a stimolazione luminosa si verificano delle
modificazioni a livello cellulare. Questa relazione è dimostrabile attraverso
variazioni del metabolismo e delle caratteristiche biochimiche e biofisiche delle
cellule.
Ugualmente ipotizzabile è il cambiamento nell’intensità e nella ripartizione della
lunghezza d’onda della bioluminescenza ultradebole, propria delle cellule
interessate. Grazie al fatto che i processi biochimici intracellulari possono
essere influenzati dalla stimolazione luminosa, siamo di fronte a un promettente
spunto per una metodica terapeutica efficace e non dannosa.
Con l’irradiazione, inoltre, non viene prodotta alcuna alterazione cellulare
istologicamente percepibile, ma viene semplicemente stimolato il naturale
metabolismo della cellula in modo tale da ristabilire lo spettro di luminescenza
ultradebole di una cellula sana. La cellula riceve lo stimolo a ristabilire il suo
normale metabolismo.
Se la luce fornita alle cellule possiede le caratteristiche appropriate, si
richiederà una intensità minima di irradiazione per stimolare i processi riparativi
e il ripristino delle normali funzioni di una cellula sana.
Irradiando le varie superfici corporee, si osserva sia un effetto diretto nella zona
irradiata, sia un effetto sistemico, indiretto, dovuto alla trasmissione dello
stimolo.
La particolare stimolazione luminosa operata dai dispositivi della Rainbowlaser
Therapeutics (RLT) viene raggiunta grazie alle specifiche lunghezze d’onda
della luce emessa, alla bassa intensità e a uno speciale fotomodulatore capaci
di originare le caratteristiche onde collaterali. I dispositivi con le loro componenti
si differenziano a seconda del campo di applicazioni e permettono di stimolare i
processi rigenerativi dell’organismo in maniera dolce e di regola particolarmente
veloce.
Introduzione alla fotostimolazione
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4.2 Effetti della stimolazione luminosa sulla pelle
Gli effetti superficiali diretti vengono sfruttati, per es., per sostenere la
risoluzione di problemi cutanei.
Nella struttura della pelle si distinguono tre strati:
• l’epidermide, spessa da 0,05 mm a 2 mm, a seconda delle zone.
• il derma, separato dall’epidermide dalla membrana basale.
• il tessuto sottocutaneo, che rappresenta il collegamento tra derma e
l’interno del corpo.
figura 4: struttura della pelle umana
L’epidermide costituisce la difesa del corpo contro gli agenti esterni. È costituita
dallo strato corneo, che contiene cellule morte, e dallo strato delle cellule basali
(strato germinativo), in cui avviene il rinnovamento delle cellule attraverso la
riproduzione cellulare. Qui si trovano anche i melanociti, che producono
melanina come protezione verso le radiazioni UV. Altre cellule sono collegate
alle terminazioni nervose e contribuiscono alla sensazione tattile. L’epidermide
non è vascolarizzata.
Introduzione alla fotostimolazione
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Il derma è separato dall’epidermide dalla membrana basale. Vasi sanguigni e
linfatici provvedono all’apporto di ossigeno e sostanze nutritizie e allontanano le
scorie metaboliche e il biossido di carbonio. Una ulteriore componente di
corpuscoli tattili appartiene al sistema della sensibilità.
La parte inferiore del derma è costituita da una rete compatta di fibre collagene
ed elastiche. Queste determinano l’elasticità della pelle.
Il tessuto sottocutaneo, detto anche pannicolo adiposo sottocutaneo, è
costituito da una rete lassa di fibre connettivali contenente cellule adipose.
Funge da riserva energetica, isolante termico e inoltre permette lo scivolamento
della pelle.
Nelle ferite cutanee che si spingono oltre l’epidermide e danneggiano quindi la
membrana basale, il processo di guarigione porta alla formazione di cicatrici.
Ciò è dovuto, tra l’altro, al fatto che nelle ferite viene prodotto nuovo tessuto
collagene, la cui struttura, però, non rispecchia quella della pelle integra.
Poiché nelle ferite viene compromessa localmente la normale funzione
protettiva della pelle, aumenta di conseguenza il rischio di infezioni locali.
Il corpo reagisce con un aumento della vascolarizzazione locale che a sua volta
permette, tra l’altro, ai leucociti proliferati di essere trasportati a scopo di difesa
nella zona lesa. L’aumento della vascolarizzazione serve anche a stimolare
localmente il metabolismo cellulare, aumentando la duplicazione delle cellule.
Infine, nella zona lesa si assiste a una maggiore produzione di filamenti di
fibrina che rappresentano una protezione meccanica della lesione.
Con la ferita viene diminuita anche la funzione di protezione ottica della pelle
nei confronti della luce. Con l’esposizione alla luce secondo il metodo della RLT
le cellule della zona lesa sono direttamente accessibili, per cui è sufficiente una
irradiazione di bassa intensità per stimolare i processi riparativi.
Irradiando una ferita cutanea con luce laser di bassa intensità, si favorisce la
riparazione della lesione. L’esposizione alla luce modulata secondo il metodo
qui presentato potenzia notevolmente questa azione. La scelta della lunghezza
d’onda della luce laser ha qui una grande importanza.
Oltre a un aumento della vascolarizzazione indotto dall’irradiazione, si nota
anche un’attività cellulare nettamente aumentata rispetto al normale processo di
guarigione e una maggiore formazione di filamenti di fibrina.
Quindi si osservano effetti antiflogistici che sostengono la difesa corporea verso
le infezioni. A ciò si aggiunge una migliore struttura delle fibre collagene nella
zona lesa che riduce l’aspetto cicatriziale.
Introduzione alla fotostimolazione
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Poiché la riparazione definitiva della ferita e la ricostruzione di tessuto collagene
si protraggono ancora per un anno dopo la guarigione della ferita, l’effetto
stimolante dell’irradiazione sulla collagenogenesi è visibile anche nelle cicatrici
recenti. Una riduzione di tessuto cicatriziale attraverso l’irradiazione si può
osservare sia durante il processo riparativo che a distanza di un anno dalla
lesione
4.3 Effetti sistemici della stimolazione luminosa
In molti casi non è possibile irradiare direttamente le cellule compromesse di un
organismo. Invece, la stimolazione dell’area recettoriale di un organo o di una
regione corporea (che può trovarsi anche lontana dall’organo da stimolare) può
agire sull’organo specifico. L’irradiazione dell’area recettoriale avviene proprio
sulla superficie cutanea. Con il metodo qui presentato non è indispensabile una
penetrazione in profondità della lucer laser nei tessuti. Gli stimoli indotti con
l’irradiazione vengono propagati alle cellule lontane attraverso i sistemi biologici
di comunicazione cellulare. E’ questa un’azione sistemica della stimolazione
luminosa.
L’irradiazione di cellule sane per mezzo della luce coerente e modificata qui
descritta non puó determinare alcun danno cellulare poiché le intensità di
irradiazione sono estremamente basse e, a livello fisiologico, non possono
provocare in alcun modo effetti termici. Le cellule sane si trovano in equilibrio
stabile che attraverso l’irradiazione luminosa non può essere reso ancora più
stabile. Tuttavia, l’irradiazione di cellule superficiali sane, che sono in
comunicazione con un organo alterato, può propagare la stimolazione proprio
all’organo affetto.
Accanto all’azione primaria nella zona direttamente irradiata e a quella
secondaria sull’organo interessato, si osservano ulteriori effetti sistemici, come
per esempio una sensazione di rilassamento. Inoltre, attraverso l’azione sugli
organi bersaglio, si determinano ulteriori effetti sistemici che sono in relazione
con quelli che si desidera ottenere.
La capacità di induzione a distanza viene intensamente sfruttata nel metodo di
fotostimolazione qui presentato. Molte applicazioni vengono fatte su aree
recettoriali individuate sulla base dei corrispondenti punti di manipolazione e
stimolazione utilizzati da diverse forme di terapie non convenzionali e nella
medicina tradizionale cinese. In parte corrispondono con le regioni e i relativi
punti di agopuntura.
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figura 5: schema del meccanismo d’azione degli effetti indiretti
Introduzione alla fotostimolazione
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5. Impiego professionale del dispositivo in diversi campi della medicina
Il metodo di stimolazione luminosa cellulare messo a punto dalla Rainbowlaser
Therapeutics può trovare uno specifico impiego in diverse indicazioni cliniche.
Per questo vengono sviluppati dispositivi con lunghezze d’onda e modulatori di
luce adatti alle relative indicazioni.
Il metodo si rivolge in particolare alle seguenti figure professionali in vari campi
della medicina:
neurologi, internisti, pneumologi, pediatri, chirurghi, ortopedici, ginecologi,
medici di base, dermatologi, chirurghi plastici, dentisti, reumatologi, terapisti del
dolore.
6. Impiego professionale del dispositivo in diversi campi di terapie non
convenzionali
Questo metodo di stimolazione luminosa offre il netto vantaggio di dirigere i suoi
effetti sia a livello cellulare che a livello sistemico.
Grazie a ciò, la metodica agisce rafforzando o completando i trattamenti
individuali scelti dal terapeuta. A sostegno delle misure previste dalle diverse
discipline terapeutiche, vengono attivate le funzioni vitali del paziente. Poiché il
terapeuta sceglie di volta in volta la durata e l’area di esposizione alla luce a
seconda delle esigenze del paziente, si può ottimizzare il risultato del
trattamento.
Così, per esempio, si può potenziare l’effetto di manipolazioni meccaniche o la
risposta a sostanze attive. Inoltre si può ridurre una reazione di difesa del
paziente o rinforzare, invece, la sua recettività verso la terapia.
Il terapeuta può integrare a pieno il metodo nella forma terapeutica da lui scelta,
senza dovervi apportare sostanziali modifiche.
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